Sabbia fra le dita

Appuntamento a lunedì 15 aprile dalle 21.00 all'una con il tema degli autori del romanzo ROMOLO - IL PRIMO RE: Franco Forte e Guido Anselmi.
Jacopo
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Sabbia fra le dita

Messaggio#1 » martedì 16 aprile 2019, 1:27

Milano, 24 novembre 1991

«A volte trovo soddisfazione nei piccoli gesti. Quelli quotidiani, normali. Quelli a cui non dai importanza. Radersi, assaporando il rumore della lametta che scorre sulla pelle, oppure spalancare le finestre e annusare il profumo di caffè che arriva dal bar di sotto.»
Era sdraiato nel letto, nudo, le mani dietro la nuca.
Lei gli si strinse addosso.
«Fa freddo» sussurrò, sorniona. «E fra poco devo andarmene.»
La mano scivolò silenziosa verso l’inguine, ma lui la intercettò, quasi per caso, bloccandola.
«Ti chiedi mai se è giusto quello che facciamo? Voglio dire, fare del male, coscienti di farlo.»
La donna rise di gusto.
«E che ti metti a fare il filosofo, adesso? Ma dai. Ci conosciamo da quanto, una settimana? Lascia perdere, su. Te lo dico io, come funziona: domani ti risveglierai quarantenne, una moglie e un paio di figli sul collo. Quello è il male, bello. Invecchiare, soffocati dalle responsabilità, dimenticarsi cosa vuol dire essere spensierati.» Lo guardò, complice, mordicchiandogli un labbro.
«Tu, giovane, nel pieno delle energie, non puoi capire cosa si prova. Lascia perdere il domani. È adesso che conta, il momento, il presente, il qui e ora. E oggi, qui, ora, tu sei la mia redenzione, la mia libertà. Vuoi fare una buona azione, e rendermi felice, almeno per un po’?» Sorrise, peccaminosa, strusciando il suo corpo contro quello dell’uomo. Gli sfiorò la guancia con la lingua, passando a baciargli il collo, il petto, l’addome. Alzò lo sguardo, cercando i suoi occhi.
«E poi, come si dice, la mattina ha l’oro in bocca, no?» sussurrò, abbassando il capo.
L’uomo chiuse gli occhi, abbandonandosi alle sensazioni.
«La mattina, sì. Mi piace» pronunciò a mezza voce. «Hai sempre l’impressione che sia un nuovo inizio, una nuova occasione. E poi viene dopo la notte: dopo la notte e il suo buio.» Lei aumentò il ritmo, quasi fosse eccitata dalle sue parole.
«Come se Dio si fosse divertito a piazzarla lì per farci dimenticare i peccati, per illuminare le pieghe nere delle nostre anime.»
«Vedi cosa mi fa impazzire di te?» mugugnò la donna, tornando a sfiorargli il petto con le labbra.
«Riesci a tirar fuori la mia parte repressa, animale. Quella che non puoi essere, perché sei una brava mamma, una brava moglie del cazzo.»
Si mise a cavalcioni sul membro eretto, muovendo il corpo avanti e indietro, gli occhi socchiusi.
«Eccola, la brava moglie» esalò, il volto sconvolto dalla lussuria.
L’uomo assecondò i suoi movimenti, e i loro corpi si fusero in una danza pulsante, limbica. Incrementò la violenza dei colpi finché non percepì l’orgasmo di lei, caldo, prorompente. Solo allora si lasciò andare, sciogliendosi in un grido liberatorio.
Il silenzio si riempì di sospiri appagati.
«Mi passi una sigaretta?» sibilò la donna. «Sono lì, nella mia borsa.»
Lui non si mosse, continuando a fissarla.
«Hai perso la lingua?» rise lei, passandosi una mano tra i capelli.
«Scusa. Mi ero perso in te.»
«Seee, dai, Socrate, che me ne devo andare. Mi fai fumare?»
«Certo, certo. Ecco» si scusò lui, rovistando nella borsa e cavandone le sigarette.
«Ma… si può sapere che hai?»
«Te l’ho detto, nulla. Solo… pensavo a quello che hai detto prima, del domani.»
«Filosofia da parrucchiere, non ci badare. Fammi andare a lavarmi, altrimenti non mi sbrigo più.»
Si alzò e sparì nel bagno, senza voltarsi.
L’uomo si rivestì in silenzio.
Rimase qualche secondo sulla porta, immobile, ipnotizzato dallo scrosciare dell’acqua che proveniva dal bagno. Poi gettò le chiavi della stanza sul letto, e uscì.
Il tempo, aveva detto la donna.
Quello che non aveva. Il suo sangue, marcio, guasto.
Il male, dentro di lui, lo stritolava strisciando nelle vene, arrampicandosi tra le arterie.
La piaga del secolo, la chiamavano.
Il flagello degli omosessuali.
E allora perché a lui? Perché nel suo sangue?
Quale peccato, quale atrocità aveva commesso per meritarsi la morte?
No, nulla, nessun peccato, nessuna atrocità.
Solo, il senso: la vita, non aveva senso.
Semplicemente.
E il male, oh, quello.
Il male, affascinante. contagioso.



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antico
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Re: Sabbia fra le dita

Messaggio#2 » martedì 16 aprile 2019, 1:30

Ciao Jacopo e benvenuto a Minuti Contati! Caratteri ok, tempo no, malus minimo per te. Dovresti firmarti con nome e cognome oppure comunicarmeli in privato. Rispondimi qui o via PM. Altra cosa: se vuoi goderti l'edizione dalla prima fila iscriviti al gruppo fb ;)

Jacopo
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Re: Sabbia fra le dita

Messaggio#3 » martedì 16 aprile 2019, 1:39

Ciao! Grazie dell’accoglienza, e scusa se non ho firmato con nome e cognome.
Mi chiamo Jacopo Montrasi.
Per il gruppo Fb, contaci.
E complimenti, MC spacca!

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antico
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Re: Sabbia fra le dita

Messaggio#4 » martedì 16 aprile 2019, 1:46

Molto bene, ti ho trovato anche sul gruppo! Rinnovo il benvenuto a Minuti Contati!

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Gabriele Dolzadelli
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Re: Sabbia fra le dita

Messaggio#5 » martedì 16 aprile 2019, 19:00

Ciao Jacopo.
Racconto ben scritto, con le dovute informazioni dosate nei dialoghi. Con poche battute hai detto molto dei due protagonisti e questo è ottimo. Credo che il racconto, però, si perda un po' sulla tematica. La donna, inizialmente, è per l'uomo redenzione dai propri peccati. Ma nel contesto si comprende che il peccato lo compie con lei stessa. Questo fa un po' inceppare il suo ragionamento, che ho trovato un po' incoerente. Può darsi l'abbia capito male io. Si riprende, però, sul finale, dove la scelta di associare l'AIDS alla morte e alla redenzione trova un modo originale per inserire l'elemento del sangue all'interno della storia. Una domanda, in merito a questo: non si accenna al fatto che lui utilizzi una protezione. Potrebbe lasciare intendere che infetti anche lei. Si tratta di una cosa voluta oppure era dato per scontato che la indossasse?

Jacopo
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Re: Sabbia fra le dita

Messaggio#6 » martedì 16 aprile 2019, 21:18

Ciao Gabriele, grazie per il tuo commento!
Il racconto presenta un triplo incastro: la donna utilizza l’uomo per fuggire da una vita che per lei non ha più sapore, mentre l’uomo utilizza il contagio volontario della malattia come redenzione dalla sorte infausta di essere un condannato a morte. Entrambi poi hanno occasione di auto redimersi nel momento in cui l’uomo chiede alla donna: «Ti chiedi mai se è giusto quello che facciamo? Voglio dire, fare del male, coscienti di farlo.». Lei pensa che si stia riferendo al tradimento, ma in realtà il dubbio dell’uomo è rivolto alla propria, malsana volontà di trovare pace nel condividere la morte.

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Massimo Tivoli
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Re: Sabbia fra le dita

Messaggio#7 » martedì 16 aprile 2019, 21:40

Ciao Jacopo. Il racconto è scritto non bene, benissimo, su questo non si discute. Dosi le informazioni, le centellini passo passo, rendendo tutto molto interessante. Anche io, però, non mi sono ritrovato nella piena aderenza al tema, se non per il fatto che l’AIDS che lo porterà alla morte rappresenta la punizione, e quindi la redenzione, per la sua omosessualità che viene percepita come peccato. La donna mi fa pensare, però, che la chiave di lettura verso lo sviluppo del tema non è semplicemente questo, altrimenti perché la donna? Lei contrarrà l’AIDS da lui, e quindi la morte/malattia sarà anche redenzione per la sua condotta immorale come mamma/moglie? Insomma, alla fine della lettura, che ripeto ho apprezzato molto per la scrittura esatta, precisa, pulita, sento che qualcosa mi sfugge. Ciò non toglie che, preso leggermente fuori dal contesto del tema, rimane un racconto emozionante. Quindi complimenti comunque.

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Gabriele Dolzadelli
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Re: Sabbia fra le dita

Messaggio#8 » martedì 16 aprile 2019, 22:09

Grazie per la spiegazione, Jacopo. Ora capisco maggiormente gli eventi.
Però non pensi che la domanda messa al plurale svii il lettore anche da questa chiave di lettura?
Forse sarebbe stata più ad effetto un semplice: "Ti chiedi mai se sia giusto fare del male coscienti di farlo?" o qualcosa del genere.
Perché l'uomo, se si riferisce all'AIDS, lo chiede soltanto a sé stesso, mentre la donna non è inclusa in questo ragionamento, dato che lei non condivide con altri la morte come fa lui. Non so se mi sono spiegato. :)

Jacopo
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Re: Sabbia fra le dita

Messaggio#9 » martedì 16 aprile 2019, 22:47

Massimo Tivoli ha scritto:Ciao Jacopo. Il racconto è scritto non bene, benissimo, su questo non si discute. Dosi le informazioni, le centellini passo passo, rendendo tutto molto interessante. Anche io, però, non mi sono ritrovato nella piena aderenza al tema, se non per il fatto che l’AIDS che lo porterà alla morte rappresenta la punizione, e quindi la redenzione, per la sua omosessualità che viene percepita come peccato. La donna mi fa pensare, però, che la chiave di lettura verso lo sviluppo del tema non è semplicemente questo, altrimenti perché la donna? Lei contrarrà l’AIDS da lui, e quindi la morte/malattia sarà anche redenzione per la sua condotta immorale come mamma/moglie? Insomma, alla fine della lettura, che ripeto ho apprezzato molto per la scrittura esatta, precisa, pulita, sento che qualcosa mi sfugge. Ciò non toglie che, preso leggermente fuori dal contesto del tema, rimane un racconto emozionante. Quindi complimenti comunque.


Ciao Massimo, ti ringrazio molto per gli apprezzamenti! Realmente l’uomo non è omosessuale. È l’AIDS che, nei primi anni 90, veniva definito il “flagello degli omosessuali”. Il trasmettere la malattia e, di conseguenza, la morte (in quegli anni, AIDS significava morte quasi certa ) rappresenta la sua cinica e volontaria redenzione, intesa come acquisizione di uno stato di libertà morale attraverso la liberazione dall’angoscia del morire, condividendo il male. Invece, la donna percepisce la sua relazione extraconiugale come riscatto da una vita ormai sterile ma, di fatto, questa sua condotta avalla il dispensar morte dell’uomo.
Ecco, adesso rileggo la mia risposta e cerco di capire che cavolo volevo scrivere!
;)

Jacopo
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Re: Sabbia fra le dita

Messaggio#10 » martedì 16 aprile 2019, 23:10

Gabriele Dolzadelli ha scritto:Grazie per la spiegazione, Jacopo. Ora capisco maggiormente gli eventi.
Però non pensi che la domanda messa al plurale svii il lettore anche da questa chiave di lettura?
Forse sarebbe stata più ad effetto un semplice: "Ti chiedi mai se sia giusto fare del male coscienti di farlo?" o qualcosa del genere.
Perché l'uomo, se si riferisce all'AIDS, lo chiede soltanto a sé stesso, mentre la donna non è inclusa in questo ragionamento, dato che lei non condivide con altri la morte come fa lui. Non so se mi sono spiegato. :)


Forse hai ragione. Grazie del consiglio!

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Laura Cazzari
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Re: Sabbia fra le dita

Messaggio#11 » mercoledì 17 aprile 2019, 14:12

Ciao Jacopo. Mi piace il tuo stile narrativo e le frasi e i ragionamenti filosofici che hai usato. I dialoghi della donna non sono pienamente lineari. Mi sono un po’ persa sul tema. Il sangue viene introdotto con il riferimento all’aids, ma non capisco la redenzione della donna che tradisce la famiglia e la redenzione del contagio volontario come si incastrino. Bella l’idea ma forse andava sviluppata diversamente.
Laura Cazzari

Jacopo
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Re: Sabbia fra le dita

Messaggio#12 » mercoledì 17 aprile 2019, 19:33

Laura Cazzari ha scritto:Ciao Jacopo. Mi piace il tuo stile narrativo e le frasi e i ragionamenti filosofici che hai usato. I dialoghi della donna non sono pienamente lineari. Mi sono un po’ persa sul tema. Il sangue viene introdotto con il riferimento all’aids, ma non capisco la redenzione della donna che tradisce la famiglia e la redenzione del contagio volontario come si incastrino. Bella l’idea ma forse andava sviluppata diversamente.


Ciao Laura, grazie del tuo commento.
Non ho reso al meglio l’idea che avevo in testa. È la prima volta che partecipo a un contest di Minuti Contati, e scrivere un racconto in poco tempo mi ha evidentemente un po’ destabilizzato. Comunque mi fa piacere ti sia piaciuto il mio “modo” di scrivere. Al prossimo contest farò di meglio!

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alberto.tivoli
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Re: Sabbia fra le dita

Messaggio#13 » giovedì 18 aprile 2019, 23:05

Ciao Jacopo, ecco il mio commento.
Il racconto è tra i miei preferiti per la storia e i personaggi. Mi piace molto l’idea alla base del racconto e il confronto tra lei e lui, la diversità delle loro motivazioni che si scontrano, quasi fosse una battaglia, durante l’incontro amoroso o, nel caso specifico, meramente sessuale.
Purtroppo ho trovato delle incongruenze nel ragionamento di lei, che addirittura assume un ruolo, sempre interpretato in funzione del tema della prova, accessorio. Verso la fine, entrambi i personaggi appaiono sempre più distanti, come se terminata l’unione carnale scappassero l’uno dall’altra a rifugiarsi nel proprio mondo. Di conseguenza non ho trovato la redenzione di lui, sangue sì, ma la redenzione dov’è? Purtroppo il piazzamento in classifica risente della mancata interpretazione del tema, almeno a mio avviso. Al di fuori di questo contesto, è un gran bel racconto.
Mi togli una curiosità? Perché il titolo "Sabbia fra le dita"? Rappresenta la vita che ormai sfugge al protagonista?

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Luca Nesler
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Re: Sabbia fra le dita

Messaggio#14 » venerdì 19 aprile 2019, 17:03

Ciao Jacopo. Il tuo racconto mi ha preso e mi è piaciuto. Al di là di qualche momento di confusione ho apprezzato la tua scrittura, i dialoghi e l'intensità delle scene. Ho letto le spiegazioni che hai dato e per me che sono una mente semplice, sei stato un po' troppo criptico nell'interpretazione del tema :)
Tolto questo lo trovo un ottimo racconto.
Alla prossima!

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Andrea Partiti
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Re: Sabbia fra le dita

Messaggio#15 » venerdì 19 aprile 2019, 19:26

Ciao, benvenuto!
Fa sempre piacere trovare una buona penna tra i nuovi arrivi :)
Lo stile mi piace molto, i dialoghi sono innaturali nel modo giusto, per creare atmosfera. Mi ricorda molto quello stile ottocentesco coi dialoghi ideali per scelta, in cui tutto diventa aulico ma non stona mai.
Il tema c'è tutto, anche senza andare a cercare le stratificazioni che descrivi. Se devo farti una critica è l'aver avuto paura che il racconto non si capisse.
Arrivato alla fine, secondo me un lettore attento ha ricostruito tutto a Il suo sangue, marcio, guasto poi ti vedo alla tastiera che pensi "mmm, forse non è chiaro, meglio aggiungere La piaga del secolo, la chiamavano.".
CInque minuti dopo, revisione. "No, ancora non abbastanza, meglio aggiungere Il flagello degli omosessuali. così ci arrivano al 100%".
Altri dieci minuti dopo "Non sono ancora convinto, aggiungiamoci che è una cosa contagiosa alla fine, chiodo nel coperchio della bara, così solo quelli davvero tonti non ci arrivano".
(Versione romanzata, perdonami :D)
Ecco, penso potessi permetterti di lasciarlo un filo più leggero quel finale, col doppio effetto di renderlo più rapido e incisivo anziché un monologo così lungo alla fine di un racconto con un ritmo molto più rapido e di non sembrare così dubbioso sulle capacità di chi ti legge (e con lo svantaggio di perderti per strada un lettore su cento).

Tutto questo premettendo che il racconto è ottimo e l'ho apprezzato davvero, perché è difficile riuscire ad usare e dare una personalità a due personaggi molto diversi tra loro in così poco spazio, ancor di più se entrambi sono indipendenti e allo stesso tempo funzionali al piccolo arco dell'altro.

Jacopo
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Re: Sabbia fra le dita

Messaggio#16 » domenica 21 aprile 2019, 9:18

Ciao, grazie per il vostro commento!
Cercherò di rispondere brevemente a tutti i vostri dubbi:
- @andreapartiti: che dire, grazie per il tuo apprezzamento. In realtà, ho iniziato a scrivere il racconto un po’ tardi, e l’ho finito intorno alla una e venti. Poi, mentre lo stavo per pubblicare, ho scoperto che aveva tipo 5000 battute... quindi in cinque minuti ho dovuto “zappare” 1000 battute, e il risultato è stato un racconto “monco”. Per questo ho voluto aggiungere un paio di suggerimenti in più, sul finale. Sono felice che tu ne abbia compreso comunque l’essenza.
- @lucanester: grazie Luca! Sono contento tu abbia apprezzato, nonostante la confusione... La prossima volta farò di meglio!
- @albertotivoli: ciao Alberto, grazie dei consigli! Come ho scritto pocanzi, mi sono reso conto che il racconto era troppo lungo solo a pochi minuti dal termine del contest. Ho dovuto quindi epurare il testo in velocità, non andando troppo per il sottile. Come risultato, il racconto è stato percepito un po’ confuso, e a tratti incoerente. Il titolo deriva da una frase che ho eliminato. La redenzione in lui è l’idea di condividere l’AIDS per sentirne meno il peso. Una redenzione intesa come liberazione dal male che ci affligge.

A prescindere dal risultato, sono felice di aver partecipato a questo Contest. Come prima esperienza, sono stato penalizzato proprio dai “Minuti Contati”. Ma il bello è quello. Conto di essere ancora dei vostri per i prossimi contest, forte dei miei errori, è cresciuto grazie ai vostri commenti e consigli. ;)

Fabio84
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Re: Sabbia fra le dita

Messaggio#17 » domenica 21 aprile 2019, 18:08

Ciao Jacopo,
Affronti un tema delicato in maniera forte.
Mi piace molto il dialogo tra i due protagonisti.
Era tutto molto reale: avevo la scena proprio davanti a me.
Sul pensiero finale hai reso chiaro cosa causa a il comportamento del protagonista, forse si poteva ridurre un poco la parte del sangue.
Sarebbe da provare, secondo me ne acquisterebbe di più in scorrevolezza, così come era in tutto il resto della storia.
Ciao

Fabio

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lordmax
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Re: Sabbia fra le dita

Messaggio#18 » martedì 23 aprile 2019, 0:00

Ottima idea, ottimo racconto e buona ideazione.
Mi è piaciuto il modo in cui delinei il tutto con dialoghi arzigogolati ma al tempo stesso semplici e chiari. Il contrasto fra i due protagonisti è perfetto e lo scambio di dialogo fra l'aulico e il profano rendono bene la situazione.
I tempi sono gestiti molto bene.
Solo il finale mi è sembrato un guizzo di paura, paura che non si capisse esattamente quello che intendevi... che invece era chiarissimo fin dal "il suo sangue marcio", il resto sembra ridondante, inutile, una nota agiguntiva per accompagnare per mano il lettore verso qualcosa che doveva già essere chiaro.
Il tema mi sembra perfettamente centrato.

Jacopo
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Re: Sabbia fra le dita

Messaggio#19 » martedì 23 aprile 2019, 17:53

Grazie! Probabilmente avrei dovuto tagliare qualcosa sul finale, ed evitare troppe “spiegazioni”. Ringrazio tutti per i commenti, gli apprezzamenti e le critiche. Bello entrare in una community dove la passione comune è la scrittura. Sono felice di avervi scoperto.

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antico
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Re: Sabbia fra le dita

Messaggio#20 » sabato 27 aprile 2019, 11:58

Molto bello. Unico difetto: troppo forzato per giustificare il tema, si percepisce e gli toglie un po' di potenza. Per me un pollice quasi su, sicuramente da sistemare nel Laboratorio per mandarlo in Vetrina, posto in cui starebbe più che bene. Complimenti.

Jacopo
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Re: Sabbia fra le dita

Messaggio#21 » domenica 28 aprile 2019, 16:52

Grazie Antico. Avrei dovuto rendere meglio l’idea, per non farla apparire forzata rispetto al tema. Comunque per me sarebbe un piacere e un onore poter apparire nella vostra Vetrina. Però non so come si fa a passare dal Laboratorio! :)

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