Gruppo ROMOLO: Lista racconti e finalisti

Appuntamento a lunedì 15 aprile dalle 21.00 all'una con il tema degli autori del romanzo ROMOLO - IL PRIMO RE: Franco Forte e Guido Anselmi.
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antico
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Gruppo ROMOLO: Lista racconti e finalisti

Messaggio#1 » martedì 16 aprile 2019, 2:11

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BENVENUTI ALLA ROMOLO EDITION, LA DODICESIMA DELLA SESTA ERA DI MINUTI CONTATI, LA 127° ALL TIME!

Questo è il gruppo ROMOLO della ROMOLO EDITION con FRANCO FORTE e GUIDO ANSELMI nelle vesti di Guest Star.

Gli autori del gruppo ROMOLO dovranno commentare e classificare i racconti del gruppo FORTE.

I racconti di questo gruppo verranno commentati e classificati dagli autori del gruppo ANSELMI.


Questo è un gruppo da OTTO racconti e saranno i primi TRE ad avere diritto alla pubblicazione immediata sul sito e a entrare tra i finalisti che verranno valutati da FRANCO FORTE e GUIDO ANSELMI. Altri racconti ritenuti meritevoli da me, l'Antico, verranno a loro volta ammessi alla vetrina del sito, ma non alla finale. Ricordo che per decidere quanti finalisti ogni gruppo debba emettere cerco sempre di rimanere in un rapporto di uno ogni tre approsimandolo all'occorrenza per eccesso.

Per la composizione dei gruppi ho tenuto conto del seguente metodo: per primi ho assegnato ai raggruppamenti coloro già in possesso di punti RANK DELLA SESTA ERA (il primo nel gruppo A, il secondo nel gruppo B, il terzo nel gruppo C, il quarto nel gruppo A e così via), coloro che ancora non hanno punti rank d'Era sono stati assegnati a seguire (primo a postare gruppo X, secondo a postare gruppo Y, terzo a postare gruppo BETA, quarto a postare gruppo X e così via). Inoltre ho fatto in modo che i tre racconti con malus finissero uno per gruppo.

E ora vediamo i racconti ammessi nel gruppo ROMOLO:

XAB4, di Maurizio Ferrero, ore 23.25, 4039 caratteri
L’agnello del sacrificio, di Wladimiro Borchi, ore 23.38, 4038 caratteri
La sortita, di Alexandra Fischer, ore 21.59, 3734 caratteri
Pidyon Haben, di Luca Nesler, ore 00.11, 3996 caratteri
Ricordi sbiaditi, di Gabriele Cavallini, ore 00.39, 3878 caratteri
Il tagliatore di teste, di Filippo Mammoli, ore 23.03, 4008 caratteri
Tu perché lo fai?, di Agostino Langellotti, ore 01.00, 3843 caratteri
Sabbia fra le dita, di Jacopo, ore 01.27, 4010 caratteri MALUS 4 PUNTI

Avete tempo fino alle 23.59 di giovedì 25 APRILE per commentare i racconti del gruppo FORTE. Le vostre classifiche corredate dai commenti andranno postate direttamente sul loro gruppo. Per i ritardatari ci sarà un'ora di tempo in più per postare le classifiche e i commenti, quindi fino alle 00.59 del 26 APRILE, ma si prenderanno un malus pari alla metà del numero di autori inseriti nel gruppo approssimato per difetto. Vi avverto che sarò fiscale e non concederò un solo secondo in più. Vi ricordo che le vostre classifiche dovranno essere complete dal primo all'ultimo. Una volta postate tutte le vostre classifiche, posterò la mia e stilerò quella finale dei raggruppamenti.
NB: avete DIECI giorni per commentare e classificare gli OTTO racconti del gruppo FORTE e so bene che sono tanti. Ricordatevi però che Minuti Contati, oltre che una gara, è primariamente un'occasione di confronto. Utilizzate il tempo anche per leggere e commentare altri racconti, ne avete VENTIDUE (escluso il vostro) a disposizione e se la guardate in quest'ottica, ve lo assicuro, DIECI giorni sono anche troppo pochi. E ancora: date diritto di replica, tornate a vedere se hanno risposto ai vostri commenti, argomentate, difendete le vostre tesi e cedete quando vi convinceranno dell'opposto. Questa è la vostra palestra, dateci dentro.

Eventuali vostre pigrizie nei confronti dei commenti ai racconti (che devono avere un limite minimo di 300 caratteri ognuno) verranno penalizzate in questo modo:
– 0 punti malus per chi commenta TUTTI i racconti assegnati al suo gruppo con il corretto numero minimo di caratteri.
– 13 punti malus per chi commenta tutti i racconti assegnati al suo gruppo, ma senza il numero minimo di caratteri.
– ELIMINAZIONE per chi non commenta anche solo un racconto di quelli assegnati al suo gruppo.


Vi ricordo che i racconti non possono essere più modificati. Se avete dubbi su come compilare le classifiche, rivolgetevi a me.
Potete commentare i vari racconti nei singoli thread per discutere con gli autori, ma la classifica corredata dai commenti deve obbligatoriamente essere postata nel gruppo FORTE.
Altra nota importante: evitate di rispondere qui ai commenti ai vostri lavori, ma fatelo esclusivamente sui vostri tread.

BUONA ROMOLO EDITION A TUTTI!



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Massimo Tivoli
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Re: Gruppo ROMOLO: Lista racconti e finalisti

Messaggio#2 » martedì 16 aprile 2019, 21:44

Come al solito, è stato arduo partorire una classifica, siete tutti molto bravi ed esperti. Alla fine, mi sono fatto guidare solo dall’impatto emotivo che i racconti hanno avuto su di me. Buona Romolo edition a tutti!

--- CLASSIFICA ---
1. XAB4
2. Tu perché lo fai?
3. Pidyon Haben
4. Il tagliatore di teste
5. L’agnello del sacrificio
6. Sabbia fra le dita
7. Ricordi sbiaditi
8. La sortita

--- COMMENTI (in ordine di apparizione) ---
XAB4, di Maurizio Ferrero
Ciao Maurizio. Per me, il racconto rappresenta uno sviluppo originale del tema. Mi è piaciuta l’idea dello Xeno-Arma Biologica 4. Il tema c’è: XAB4 è destinata a una (non-)vita di sofferenze e mutilazioni, e per lei questo rappresenta la redenzione nei confronti di tutte le morti che, indirettamente e non volendo, ha causato. Quello che ti rimane addosso, sotto pelle (giusto per rimanere in tema), dopo aver letto il racconto è proprio l’atroce condizione di “portatrice sana” che XAB4 è costretta a subire, forse, per l'eternità (o fin quando non le sminuzzeranno il cervello, ma forse neanche basterà perché tanto ormai è lei stessa lo Xeno), un vero e proprio contrappasso demoniaco in terra. Come sempre, la tua è una prosa emozionante. Il racconto si fa leggere tutto di un fiato. Bella prova, complimenti!

L’agnello del sacrificio, di Wladimiro Borchi
Ciao Wladimiro. Racconto davvero sfizioso. Innanzitutto, ti faccio i complimenti perché non è per niente facile maneggiare il dialetto o l’italiano da straniero senza far inciampare, anche solo un po’, la lettura. Tu ci sei riuscito egregiamente. Per quello che ho potuto capire io, a meno che non mi sia sfuggito qualche dettaglio o implicazione (cosa probabile), l’aderenza al tema c’è, sebbene possa non essere percepita come un’aderenza forte. L’aspetto del "capro espiatorio”, che riferisci esplicitamente nel racconto, è un elemento che caratterizza il concetto di redenzione per antonomasia. Quindi, su questo, nulla da dire. Invece per la parte del tema relativa al “sangue”, mi sento di non aver afferrato la situazione (mea culpa).

La sortita, di Alexandra Fischer
Ciao Alexandra. Il tema mi pare centrato, ma sfortunatamente ho trovato la narrazione difficile da seguire e, di conseguenza, almeno per me, il racconto non è stato, e non è ancora, di immediata comprensione. Ho dovuto rileggerlo un paio di volte, anche perché fai riferimento a cose (per es., la Custode, i Venaratori dell’Acqua Superstiti, la creatura, ecc.) che non vengono completamente spiegate nel conteso e nell’economia del racconto. Qui, forse, il limite di battute ti ha giocato un brutto tiro. Mi dispiace non poter fare altri commenti, ma mi sento di non aver afferrato il racconto. Seguono commenti più puntuali.
La lettura viene rallentata – apparentemente senza una funzione nella resa della storia – da come si è deciso di confezionare il racconto. Per es., ho notato che vai meccanicamente a capo dopo quasi ogni frase, c’è un motivo particolare per questo?
Nel pezzo che segue, non ho capito se ti è scappato del testo che, forse, avrebbe dovuto essere rimosso:
"Ne rammentò con orrore l’aspetto.
Piedi deformi a sette dita unghiate come quelle degli uccelli da preda. E li ho scorti prima io.
All’epoca gli si era rivoltato lo stomaco all’idea di affrontare anche solo uno di quegli esseri.”
In particolare, quel “E li ho scorti prima io” perché il racconto è in terza persona e bruscamente in quel punto diventa in prima. In un primo momento, non ho capito, poi ho realizzato che “E li ho scorti prima io” doveva essere corsivo a indicare il pensiero del PdV interno.
Il testo “dalla Custode della Pelle della Belva delle Oscurità” mi sembra una scelta un po’ infelice: si legge con fatica per via dei vari dalla/della/delle; nel caso fosse voluto, mi sfugge l’intenzione.

Pidyon Haben, di Luca Nesler
Ciao Luca. Interpretazione del tema abbastanza inflazionata, nel senso che leggendo “Il sangue e la redenzione” penso che una delle prime cose che venga in mente è un qualche aneddoto tratto dalle sacre scritture; almeno per me è stato così, e poi ho deciso di ripiegare su altro credendo appunto che potesse essere una delle interpretazioni più gettonate all’interno di questa Edition. Nonostante questo, ti faccio i complimenti perché lo sviluppo che hai scelto, per me, è condotto molto bene. Mi piace la scorrevolezza della scrittura e la naturalezza dei dialoghi, forse qualche movimento di scena in più nei dialoghi non avrebbe guastato, specie all’inizio quando ancora non si è avuto il tempo di assimilare i personaggi ma, considerato il limite di battute, è un aspetto su cui soprassiedo tranquillamente.
Tra i racconti che ho letto finora, per me, è sicuramente da podio.
Come opinione personale (e quindi lascia il tempo che trova), trovo superfluo concludere con la citazione all’Esodo perché sei stato bravo a far capire dai dialoghi il contesto in cui si svolge la vicenda e, quindi, anche quanto viene riportato in quella citazione ;-)
Ti segnalo un piccolo refuso: “e si avvicinò a Yael.»"

Ricordi sbiaditi, di Gabriele Cavallini
Ciao Gabriele. La scrittura è scorrevole, la lettura fila liscia. La situazione narrata mi è chiara. Forse se il racconto fosse stato un po’ meno “tell” avrebbe scatenato qualche suggestione più profonda nel lettore, ma con poco tempo e poche battute è già positivo mettere in piedi una storia sensata, su questo nessuno dei MinutiContatisti è immune. ;-)
Il richiamo al sangue c’è tutto. Quello che invece non ho saputo cogliere è l’aspetto “redenzione” del tema. Ma potrebbe essere un mio limite. Per dirla come la direbbe l’Antico, un pollice quasi su per me, più che altro perché il racconto non mi ha emozionato più di tanto (probabilmente è solo soggettivo).
Forse è più corretto “davanti ALLA sua fidanzata”?

Il tagliatore di teste, di Filippo Mammoli
Ciao Filippo. Bel racconto. Molto dinamico, la lettura scorre che è un piacere, ed è intriso di quella bella dose di cinismo che viene riequilibrata sul finale dalla rivelazione riguardo a come hai voluto sviluppare il tema “sangue e redenzione”, bello che si capisca solo sul finale. Peccato davvero per quel nome e cognome buttato lì, un piccolo neo su qualcosa che fino a quel momento brillava per l’efficacia. In ogni caso, un’ottima prova.

Tu perché lo fai?, di Agostino Langellotti
Ciao Agostino. Mi è piaciuta l’interpretazione originale del tema: per quanto sangue si versi, la redenzione rimane un’illusione. E mi è piaciuto pure il personaggio (umanoide?) di Hugo. In particolare, ho gradito parecchio il finale, è l’aspetto che conferisce maggiore spessore al racconto e al messaggio che, forse, vuole passare. Il finale mi ha conquistato! Questo per me è sufficiente per considerarla un’ottima prova e per farti i miei complimenti.
Peccato che, sicuramente per il poco tempo e poche battute a disposizione, alcune parti del racconto rimangano un po’ oscure tanto che ho pensato che forse sarebbe stato meglio eliminarle. Per es., per due volte si nominano le “armi a proiezione” ma il lettore non ha idea di cosa siano, neanche una minima intuizione; così come i “mech”, cosa sono?
Ti segnalo un paio di (inevitabili qui a MC) refusi:
“Nemici o nemici?”
“pentitoo”

Sabbia fra le dita, di Jacopo
Ciao Jacopo. Il racconto è scritto non bene, benissimo, su questo non si discute. Dosi le informazioni, le centellini passo passo, rendendo tutto molto interessante. Anche io, però, non mi sono ritrovato nella piena aderenza al tema, se non per il fatto che l’AIDS che lo porterà alla morte rappresenta la punizione, e quindi la redenzione, per la sua omosessualità che viene percepita come peccato. La donna mi fa pensare, però, che la chiave di lettura verso lo sviluppo del tema non è semplicemente questo, altrimenti perché la donna? Lei contrarrà l’AIDS da lui, e quindi la morte/malattia sarà anche redenzione per la sua condotta immorale come mamma/moglie? Insomma, alla fine della lettura, che ripeto ho apprezzato molto per la scrittura esatta, precisa, pulita, sento che qualcosa mi sfugge. Ciò non toglie che, preso leggermente fuori dal contesto del tema, rimane un racconto emozionante. Quindi complimenti comunque.

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Gabriele Dolzadelli
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Re: Gruppo ROMOLO: Lista racconti e finalisti

Messaggio#3 » martedì 16 aprile 2019, 22:54

COMMENTI:

XAB4: il racconto è molto scorrevole, anche se le situazioni che vive la ragazzina sono talmente traumatizzanti da entrare un po' in contrasto con il suo modo di raccontarle. Forse il riferimento al video di You Tube o al film di E.T. rompono la tensione narrativa che si stava creando. Non sono riuscito a percepire, inoltre, il terrore puro che dovrebbe generare la visione dei propri cari che vomitano le budella ma soltanto lo spegnimento della voglia di vivere della ragazza. Per il resto è ben scritto, mi piace lo stile. Originale la scelta dell'ambientazione.

L'agnello del sacrificio: Un racconto molto originale, anche se ho trovato un po' forzato il tentativo di inserirvi la tematica imposta. C'è un inserimento relativo alla redenzione, anche se stride un po', mentre per quanto riguarda il sangue non si è trovata bene la sua collocazione. In merito al finale: avrebbe senso che il tizio faccia questa confessione, seppur a telecamere spente? Non sarebbe stato meglio non dire nulla e continuare la propria pantomima? In questo modo non solo ha dato meno tempo al fratello di fuggire e nascondersi ma, anche se in mancanza di prove, ha dato modo alle forze dell'ordine di trattenerlo, potendo verificare tranquillamente che si tratta del fratello di un evaso. Non sono riuscito, quindi, a immedesimarmi nelle motivazioni del protagonista.

La sortita: Mi ci è voluta una seconda lettura per capire bene le dinamiche della storia. Una volta compresa, l'ho trovata molto interessante. Credo che le difficoltà iniziali siano dovute alla lunghezza di alcune frasi. Faccio alcuni esempi: “Il suo nemico peggiore in quel momento era la suggestione che veniva dal corridoio che si snodava infinito davanti ai suoi occhi affaticati dalla veglia prolungata.” oppure “Lo avevano fatto pensare alla discendenza della creatura scorticata, divenuta un feticcio da venerare, affinché le case di pietra e la foresta venissero risparmiate proprio come il fiume che scorreva a poca distanza dal tempio.” Forse risulterebbero più facili da assimilare con un punto a spezzarle in due frasi. Anche nomi come “dalla Custode della Pelle della Belva delle Oscurità” affaticano la lettura a causa del continuo dalla/della/della/delle. Il problema principale, credo, sia che in un racconto così breve tanti elementi sconosciuti a chi legge possono disorientare. Ci si ritrova in un universo narrativo di cui non si ha comprensione e ne risentono poi anche le vicende narrate.

Pydion Haben: Interessante l'ambientazione, così come la struttura della trama. Credo che la mia personale difficoltà ad approcciarmi al testo sia dovuta al fatto che, conoscendo bene le dinamiche della storia ebraica, ho percepito una notevole forzatura nell'interpretazione della legge. Difatti nel Levitico era scritto che in mancanza di bestiame, gli israeliti potevano offrire in sacrificio per il primogenito maschio, due semplici tortore o piccoli di piccione. Questo permetteva anche ai poveri di poter fare questo sacrificio. Immagino, comunque, sia stata presa una certa libertà interpretativa. Per il resto è tutto scritto molto bene, complimenti.

Ricordi sbiaditi: Ho trovato la narrazione in terza persona molto frizzante e scorrevole. L'unica nota un po' stonata è sul finale, secondo me. Trovo molto improbabile che un tizio che passeggia con la fidanzata, di fronte alle molestie di un vecchio un po' insano di mente, decida di intervenire accoltellandolo. Non sono riuscito, a quel punto, a dare credibilità alla storia. Mi è sembrata una reazione molto forte che fatica a inserire l'elemento sangue della traccia. Un'ultima cosa, forse questa frase andrebbe spezzata per dare un po' di respiro al lettore: “Una notte la polizia gli sfondò la porta di casa, trovandosi di fronte a una stanza devastata, una discarica di ricordi distrutti, mentre il piccolo Jim si rotolava nella camera che un tempo era stata di sua figlia, in mezzo alle sue foto, insanguinate dai tagli che si era procurato distruggendo il vetro nel bagno, vedendovi riflesso il volto dell’uomo che odiava di più al mondo, che aveva ucciso la sua bambina.” Ci sono sette virgole. Secondo me un po' troppe. Per il resto è ben scritto.

Il tagliatore di teste: A mio avviso è il racconto migliore del gruppo. Molto originale nell'aderenza alla traccia, uscendo fuori dagli schemi classici in cui siamo caduti un po' tutti quanti. Il personaggio è ben costruito, così come il finale. Collegherei meglio lo stacco tra il dialogo tra Cesare e Rebecca e il loro catapultarsi nello studio dell'avvocato. Ho fatto un po' fatica a percepire il cambio di scena. Infine il dialogo in sala d'aspetto. Mi è sembrato molto forzato l'uso del nome e del cognome del paziente in quella frase. Avrei trovato un altro modo per farlo sapere al lettore e al protagonista. Magari facendolo origliare mentre due medici parlano della cartella clinica. Complimenti ancora per la chiusura.

Tu perché lo fai?: Racconto ben scritto ma, secondo me, manca un po' di phatos. Questo perché sin dall'inizio, conoscendo la traccia, si capisce dove la storia vada a parare. Il racconto di un peccato passato e la morte imminente. Per questa ragione l'ho trovato un po' debole. Per il resto, comunque, niente da dire. Complimenti per lo stile. Hai inoltre utilizzato poche informazioni essenziali in merito al mondo fantascientifico che hai creato, senza appesantire. Una piccola segnalazione di refuso: quando scrivi “nemici o nemici”, immagino sia “amici o nemici”. Anche “dalla sacca che hanno CON (non col) loro.

Sabbia fra le dita: Racconto ben scritto, con le dovute informazioni dosate nei dialoghi. Con poche battute hai detto molto dei due protagonisti e questo è ottimo. Credo che il racconto, però, si perda un po' sulla tematica. La donna, inizialmente, è per l'uomo redenzione dai propri peccati. Ma nel contesto si comprende che il peccato lo compie con lei stessa. Questo fa un po' inceppare il suo ragionamento, che ho trovato un po' incoerente. Può darsi l'abbia capito male io. Si riprende, però, sul finale, dove la scelta di associare l'AIDS alla morte e alla redenzione trova un modo originale per inserire l'elemento del sangue all'interno della storia. Un elemento che poteva, però, essere spiegato un po' meglio per rendere più evidente la seconda chiave di lettura.

CLASSIFICA:
1- Il tagliatore di teste
2- XAB 4
3- Tu perché lo fai?
4- Pydion Haben
5- Sabbia tra le dita
6- Ricordi sbiaditi
7- L'agnello del sacrificio
8- La sortita
Ultima modifica di Gabriele Dolzadelli il sabato 20 aprile 2019, 10:38, modificato 2 volte in totale.

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Laura Cazzari
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Re: Gruppo ROMOLO: Lista racconti e finalisti

Messaggio#4 » mercoledì 17 aprile 2019, 14:24

Prima della classifica volevo fare davvero i complimenti a tutti e dirvi che ho avuto difficoltà a stilare la classifica perchè molti erano allo stesso livello secondo me.

CLASSIFICA
1. Pidyon Haben, di Luca Nesler
2. XAB4, di Maurizio FerreroXAB4, di Maurizio Ferrero
3. Tu perché lo fai?, di Agostino Langellotti
4. La sortita, di Alexandra Fischer
5. Ricordi sbiaditi, di Gabriele Cavallini
6. Sabbia fra le dita, di Jacopo
7. L’agnello del sacrificio, di Wladimiro Borchi
8. Il tagliatore di teste, di Filippo Mammoli

XAB4, di Maurizio FerreroXAB4, di Maurizio Ferrero
Ciao Maurizio, ho molto apprezzo che il tuo racconto alterni passato e presente. Per una storia breve non è un elemento facile da inserire. Con pochi caratteri sei riuscito a farmi conoscere bene la protagonista e le sue emozioni. L’unica osservazione che mi sento di farti riguarda il tema. Sicuramente troviamo la redenzione, anche se la protagonista non ha una vera e propria colpa da espiare, ma non trovo il collegamento sangue e redenzione. Per il resto un buon lavoro.

L’agnello del sacrificio, di Wladimiro Borchi
Ciao Wladimiro, mi piace molto il tema tremendamente attuale che hai scelto di trattare. Soprattutto apprezzo che tu abbia scelto di fare vedere il punto di vista degli islamici che sentono di essere diventati l capro espiatorio dell’odio del mondo. L’unica cosa che mi sento di segnalarti e l’attinenza con il tema “sangue e redenzione”. Dove sono? La redenzione la troviamo nella fuga dei carcerati o nella dottoressa che lascia perdere l’interrogatorio? Purtroppo, non mi è chiarissimo. Per il resto bravo.

La sortita, di Alexandra Fischer
Ciao Alexandra, nel tuo racconto ci sono un sacco di espressioni che mi hanno conquistata come ”Per me sono solo una macchia indistinta di viola spruzzato d’oro come un cielo infernale”. Complimenti per essere riuscita a creare un mondo e una storia in così pochi caratteri. Tuttavia, devo ammettere che pur avendo letto e riletto il racconto diverse volte non sono riuscita a comprenderlo a pieno. L’ho trovato un po’ confusionario e non di facile lettura. Mi sono frullate in testa tantissime domande, come a esempio, perché il protagonista deve redimersi? Comunque, è un ottimo spunto per un libro!

Pidyon Haben, di Luca Nesler
Ciao Luca, devo farti i complimenti perché la tua storia mi è piaciuta. Sicuramente hai centrato a pieno il tempo del sangue e della redenzione. Ho apprezzato che tu abbia fatto riferimenti alla legge ebraica e mi è mi è piaciuta la frase di chiusura del racconto che spiega un po’ il tutto. L’unica piccola pecca è che non sono riuscita molto a immaginarmi il protagonista, ma è una piccola cosa.

Ricordi sbiaditi, di Gabriele Cavallini
Ciao Gabriele, mi è piaciuto molto il tuo stile narrativo e i dettagli che hai usato per descrivere Jim. “il piccolo Jim”, le mani tagliate e le foto insanguinate sono tutti particolare che aiutano il lettore ad entrare in sintonia con lui. Solo il tema della redenzione mi ha lasciato un pochino perplessa. Lui sente di aver fatto la cosa giusta nel tentativo di salvare quella che crede essere la figlia, senza riuscirci? Inoltre, mi sarebbe piaciuto sapere perché si sente in colpa per l’incidente. Per il resto una buona prova.

Il tagliatore di teste, di Filippo Mammoli
Ciao Filippo, la tua storia è molto scorrevole e sul finale sei riuscito anche a inserire il tema sangue e redenzione. La tua scrittura è lineare e per niente pesante. Tuttavia, il racconto non mi ha convinto del tutto. Sembrano due storie separate. La prima parte l’ho trovata slegata dalla seconda, mi sarebbe piaciuto leggere un riferimento al tema anche nella prima parte.

Tu perché lo fai?, di Agostino Langellotti
Ciao Agostino, mi sono sempre piaciuti i riferimenti ai combattimenti nel futuro e agli esoscheletri quini li ho apprezzati particolarmente. Il tema del sangue e della redenzione c’è e mi piace anche la chiusura finale dove dici che non si raggiunge mai la redenzione. Hai una scrittura molto lineare e scorrevole. Tuttavia, la storia l’ho trovata un pochino scontata, sarebbe stato piacevole un ritmo più incalzante. Occhio ad alcuni refusi, come “nemici o nemici” o “pentitoo”.

Sabbia fra le dita, di Jacopo
Ciao Jacopo. Mi piace il tuo stile narrativo e le frasi e i ragionamenti filosofici che hai usato. I dialoghi della donna non sono pienamente lineari. Mi sono un po’ persa sul tema. Il sangue viene introdotto con il riferimento all’aids, ma non capisco la redenzione della donna che tradisce la famiglia e la redenzione del contagio volontario come si incastrino. Bella l’idea ma forse andava sviluppata diversamente.
Laura Cazzari

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alberto.tivoli
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Re: Gruppo ROMOLO: Lista racconti e finalisti

Messaggio#5 » giovedì 18 aprile 2019, 23:12

Sono nuovo di Minuti Contati ma devo dire che sono già stato conquistato dalla formula di questo contest e dai partecipanti e dalle loro storie.
Di seguito la mia classifica e i commenti ai racconti.

--- CLASSIFICA ---
1. Tu perché lo fai?
2. Pidyon Haben
3. XAB4
4. Il tagliatore di teste
5. Sabbia tra le dita
6. La sortita
7. L’agnello del sacrificio
8. Ricordi sbiaditi

--- COMMENTI ---

XAB4, di Maurizio Ferrero
La storia è aderente al tema del contest. La modalità di redenzione della protagonista, Chiara, mi ha colpito molto: una spietata espiazione da sopportare a rate e, di fatto, non da un carnefice ma da una vittima.
A livello di sviluppo, devo dire che il racconto risulta più intenso negli intermezzi di riflessione di Chiara. Le altre due parti, a cui l’autore ha demandato il compito di creare il contesto e l’ambientazione, le ho trovate più superficiali, più informative che emozionali.
Il finale mi ha lasciato dei dubbi. Ovvero non capisco se Chiara viene utilizzata come arma biologica (le sue parti verranno usate per esporre i nemici all’infezione?) o se la sua ordalia ha lo scopo di studiare l’agente infettivo e trovare una cura.

L’agnello del sacrificio, di Wladimiro Borchi
Bravura nel giocare con il dialetto e l’italiano approssimativo di uno straniero. La situazione fa sorridere e fa pensare con il suo riferimento al capro espiatorio. Considero però il racconto poco aderente al tema e anche la vicenda non la vedo così plausibile, probabilmente perché non ho colto la logica alla base della storia. Il romanaccio dai tratti islamici gabba le forze dell’ordine ma come questo può essere una rivalsa? Lui rappresenta una distrazione per coprire l’evasione del fratello da Rebibbia? Se così fosse, la vicenda evolve davvero troppo semplicisticamente.
Se da un lato il racconto mette in scena una sarcastica presa in giro, dall’altro non riesce a convincermi sulla credibilità della situazione.

La sortita, di Alexandra Fischer
Ho trovato il racconto molto interessante perché lascia intravedere un suggestivo mondo fantastico. La storia è aderente al tema e la redenzione chiude drammaticamente la vicenda. Indubbiamente la stesura soffre del vincolo di battute e costringe a concentrare una serie di informazioni che disorientano. Storia non scorrevole e facile da seguire ma affascinante.
Alcuni aspetti sono stati già commentati: un pensiero del protagonista non correttamente formattato che cambia bruscamente il PdV o la scelta di alcuni nomi non proprio ottimale per rimanere impressi nella mente del lettore.

Pidyon Haben, di Luca Nesler
Il racconto, perfettamente in tema, è scritto bene e di facile lettura, il che permette di immergersi nella vicenda. Ho apprezzato la chiusura con la citazione al Vecchio Testamento che ribadisce la solennità del precetto divino.
Ho sentito la mancanza dell’ambientazione, i luoghi della storia sono accennati ma scarsamente caratterizzati, probabilmente a favore dei dialoghi che sono il fulcro del racconto.

Ricordi sbiaditi, di Gabriele Cavallini
A mia impressione mi sembra che il tema non sia stato completamente centrato, il sangue c’è ma manca la redenzione a meno di non vederla nell’assassinio di Jim che si accusa della morte della figlia. Ho trovato la vicenda artificiosa proprio nello sviluppo finale. Ci sono dei periodi da spezzare affinché si possano assimilare meglio.
Sebbene la narrazione non faccia uso di “mostrato” attraverso le azioni o i dialoghi tra personaggi, trovo che il vivere la storia non ne venga inficiato.
Un refuso: “…, facendogli fare la figura del fesso davanti la sua fidanzata”. Dovrebbe essere scritto “facendo la”.

Il tagliatore di teste, di Filippo Mammoli
Tema centrato con effetto sorpresa finale. Il racconto è scritto bene, il protagonista è certamente caratterizzato a sufficienza.
In effetti la prima parte, che ha la funzione di farci conoscere il cinico Cesare, costituisce una porzione importante del racconto. A me non è sembrata superflua, piuttosto sprecata. Quello che intendo è che oltre a caratterizzare il protagonista come cinico, ce lo fa anche risultare antipatico, leggero, magari anche opportunista e squalo. Però tutte questi attributi di Cesare non hanno modo di causare effetti nel seguito della storia. Faccio questa riflessione solo per dire che si potevano guadagnare battute per intensificare il “sangue e redenzione” del finale della storia che, così com’è, ho vissuto solo come fredda conclusione della logica del racconto.
“…Domattina sarete puliti come un bimbo dell'asilo.» Non ricordo molto a parte il culo fantastico di Rebecca che ho osservato per un paio d'ore…” Al termine del dialogo del padrone di casa sarei andato a capo per dare uno stacco temporale.

Tu perché lo fai?, di Agostino Langellotti
Ottimo racconto, centrato sul tema.
L’ambientazione fantascientifica è comprensibile e interssante, i riferimenti a armi e nemici non spiegati o mostrati in scene non inficia l’immersione nel racconto, è per me sufficiente un minimo di dimestichezza con il genere che agevolmente si riempiono i vuoti con la fantasia. Nell’economia di un racconto così breve è giustificata tale richiesta al lettore.
La storia è resa prevalentemente con i soli dialoghi che allo stesso tempo caratterizzano i personaggi. Questa soluzione dimostra la perizia del narratore.

Sabbia fra le dita, di Jacopo
Il racconto è tra i miei preferiti per la storia e i personaggi. Mi piace molto l’idea alla base del racconto e il confronto tra lei e lui, la diversità delle loro motivazioni che si scontrano, quasi fosse una battaglia, durante l’incontro amoroso o, nel caso specifico, meramente sessuale.
Purtroppo ho trovato delle incongruenze nel ragionamento di lei, che addirittura assume un ruolo, sempre interpretato in funzione del tema della prova, accessorio. Verso la fine, entrambi i personaggi appaiono sempre più distanti, come se terminata l’unione carnale scappassero l’uno dall’altra a rifugiarsi nel proprio mondo. Di conseguenza non ho trovato la redenzione di lui, sangue sì, ma la redenzione dov’è? Purtroppo il piazzamento in classifica risente della mancata interpretazione del tema, almeno a mio avviso. Al di fuori di questo contesto, è un gran bel racconto.

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antico
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Re: Gruppo ROMOLO: Lista racconti e finalisti

Messaggio#6 » sabato 20 aprile 2019, 11:25

Molto bene, manca ancora tanto a giovedì 25 eppure sono già quattro le classifiche consegnate, ne restano tre. Da questo momento in poi le classifiche consegnate non potranno essere più modificate. Noterete delle modifiche fatte nella classififica di Dolzadelli, ma sono state richieste da me in quanto aveva dimenticare di inserire un racconto.

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Andrea Partiti
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Re: Gruppo ROMOLO: Lista racconti e finalisti

Messaggio#7 » lunedì 22 aprile 2019, 16:09

Commenti e classifica!

E' stata un'edizione più divertente del solito da leggere, è stato un tema che ha ispirato storie molto diverse, mi è piaciuto.

XAB4, di Maurizio Ferrero
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L’agnello del sacrificio, di Wladimiro Borchi
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La sortita, di Alexandra Fischer
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Pidyon Haben, di Luca Nesler
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Ricordi sbiaditi, di Gabriele Cavallini
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Il tagliatore di teste, di Filippo Mammoli
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Tu perché lo fai?, di Agostino Langellotti
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Sabbia fra le dita, di Jacopo
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1. XAB4, di Maurizio Ferrero
2. Pidyon Haben, di Luca Nesler
3. Sabbia fra le dita, di Jacopo
4. Tu perché lo fai?, di Agostino Langellotti
5. L’agnello del sacrificio, di Wladimiro Borchi
6. La sortita, di Alexandra Fischer
7. Ricordi sbiaditi, di Gabriele Cavallini
8. Il tagliatore di teste, di Filippo Mammoli

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lordmax
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Re: Gruppo ROMOLO: Lista racconti e finalisti

Messaggio#8 » martedì 23 aprile 2019, 0:02

1. Sabbia fra le dita, di Jacopo
2. Pidyon Haben, di Luca Nesler
3. Tu perché lo fai?, di Agostino Langellotti
4. Ricordi sbiaditi, di Gabriele Cavallini
5. La sortita, di Alexandra Fischer
6. XAB4, di Maurizio Ferrero
7. Il tagliatore di teste, di Filippo Mammoli
8. L’agnello del sacrificio, di Wladimiro Borchi


Sabbia fra le dita, di Jacopo
Ottima idea, ottimo racconto e buona ideazione.
Mi è piaciuto il modo in cui delinei il tutto con dialoghi arzigogolati ma al tempo stesso semplici e chiari. Il contrasto fra i due protagonisti è perfetto e lo scambio di dialogo fra l'aulico e il profano rendono bene la situazione.
I tempi sono gestiti molto bene.
Solo il finale mi è sembrato un guizzo di paura, paura che non si capisse esattamente quello che intendevi... che invece era chiarissimo fin dal "il suo sangue marcio", il resto sembra ridondante, inutile, una nota agiguntiva per accompagnare per mano il lettore verso qualcosa che doveva già essere chiaro.
Il tema mi sembra perfettamente centrato.


Pidyon Haben, di Luca Nesler
Bella interpretazione del riscatto del primogenito.
Mi piace molto il modo rapido e diretto con cui presenti i personaggi e ne rendi il carattere, molto efficace.
L'ambientazione viene resa più da fatto che il lettore capisce subito di cosa si parla che non da quanto dici, lo apprezzo molto, sono un grande fautore del fatto che il lettore deve faticare un poco durante la lettura.
Non trovo cali di tensione anzi il finale è perfetto sia come struttura sia come realizzazione.
Il tema è più che centrato.


Tu perché lo fai?, di Agostino Langellotti
Il racconto mi piace, l'ambientazione chiara e precisa anche se solo accennata, la situazione disperata ma forse no, i compagni che si scambiano confidenze in un momento altrimenti tragico.
Ci sono due -mente di troppo che appesantiscono all'inizio e spezzano il ritmo. E proprio sul ritmo non mi trovo, non sono riuscito a entrare in sintonia con la storia anche se è resa bene ed è scorrevole.
I riferimenti alla tecnologia sono semplici e non obbligano a fermarsi per capire di cosa si tratta, sono solo parte del rumore di fondo e ci stanno bene.
Mi piace la caratterizzazione dei personaggi resa in modo semplice e molto precisa con stereotipi immediati, l'antieroina e il ricco omicida suo malgrado che alla fine ci crede.
Il finale per quanto scontato è esattamente quello che ci si aspetta quindi perfetto.
Il tema è centrato in pieno anche grazie alla frase finale.


Ricordi sbiaditi, di Gabriele Cavallini
Inizio ottimo poi via via, diciamo da 2/3, si perde.
Il finale puramente descrittivo perde tutta la tensione che si è creata prima e anche l'empatia per questo piccolo uomo colpito tanto duramente dalla vita viene meno.
Mi piace il modo in cui hai strutturato la prima metà del racconto.
Ci sono alcuni termini che trovo inadatti al contesto (infiltrò nel vicolo, reggendolo per la felpa) ma sono solo da rivedere.
Non trovo l'elemento della redenzione e anche il sangue sembra solo funzionale e non utile, un ragazzo con la fidanzata, colpito nell'onore a causa dell'inciampo non avrebbe tirato fuori il coltello a meno di essere già un criminale cosa che nel racconto non emerge.
Una nota per l'editing, quando dici "Ti avevo rivisto, nessuno aveva voluto credermi" lo fai calare dall'alto, non lo ha mai detto nessuno prima.
Il tema non è centrato, il sangue è messo per caso e la redenzione è assente.


La sortita, di Alexandra Fischer
L'idea mi piace ma la lettura è difficile, frasi lunghe e racconto quasi completamente descrittivo non facilitano come anche il riferimento a elementi che non vengono spiegati. Chiaro che con così pochi caratteri è difficile ma gli elementi gettati nel fuoco sono veramente tanti.
La scelta di descrizioni auliche e complesse, anche se appesantisce un poco, è molto ben fatta e ricorda in qualche modo le atmosfere lovecraftiane che adoro.
Un cambio di POV che sembra molto una svista... o almeno considero tale nella frase " E li ho scorti prima io."
Verso la fine il guerriero punta il coltello alla gola del guardiano poi questo si alza e scende gli scalini e il guerriero gli taglia la gola, ho ha un braccio veramente lungo o la descrizione è fuorviante. ^__^
Il tema mi sembra centrato in pieno anche se non hai inserito gli elementi splatter del sangue.


XAB4, di Maurizio Ferrero
Mi è piaciuto il modo in cui hai creato la protagonista.
Ho notato qualche 'ingenuità' nella struttura che, conoscendoti, ti faccio subito notare, ad esempio "chiede Asia, la mia migliore amica." è una informazione che fai calare dall'alto, non mi stai mostrando la cosa come invece fai più avanti. Lo stesso accade dopo con il cane "Fox, il mio cane, salta fuori dalla cuccia e ci segue." quel 'il mio cane' è ridondante. Te lo faccio notare perché non sono tuoi errori quindi mi sono saltati all'occhio.
Non mi è chiaro perché Asia muore e Chiara no, non c'è motivo, forse il caso forse era la più vicina.
Per il resto direi che il tema c'è tutto.


Il tagliatore di teste, di Filippo Mammoli
Mi ha infastidito l'inizio, tutto raccontato e distante mentre potevi renderlo in tre frasi di dialogo ben calibrate. Anche se non influirà sul giudizio finale mi sembra necessario fartelo notare, è un inizio distante che imposta un tono che poi non mantieni.
La storia scorre bene anche se non trovo alcun collegamento fra l'inizio e il finale.
Presenti situazioni che poi non hanno valore nella storia, è disturbante. Le promesse fatte all'inizio del racconto (la festa, il jet set, la donna, la droga) non vengono mantenute, non servono neppure a creare il personaggio creano solo aspettative che vengono disattese.
Il finale non è credibile, non viene chiesto il sangue a uno a caso senza avergli fatto prima un esame e in caso di incidente anche se è un donatore non può essere usato se non in caso di estrema emergenza cosa che arrivando in ospedale non è più vera.
Il tema non è centrato. Il sangue è puramente casuale, potrebbe non esserci per nulla, la redenzione non è presente perché non è vissuta.


L’agnello del sacrificio, di Wladimiro Borchi
Bella l'idea del muslim romanaccio, molto azzeccata. Ottima la tecnica nei dialoghi.
La vicenda invece non sta in piedi. Anche se lo hanno preso non per questo il fratello può fuggire, non ci vedo alcuna attinenza ne senso logico. Non capisco perché il fermato non sia stato messo in una stanza da cui il questore potesse sentire anche senza la registrazione, se si tratta di terrorismo le risorse si trovano. Se poi ha cercato di entrare al viminale ancora peggio. Se parla romano in modo così fluente vuol dire che è in Italia da anni quindi il fatto che non avesse documenti con se è irrilevante, ci mettono 10 minuti invece di 10 secondi per scoprire il nome... soprattutto se ha un fratello in carcere.
Che dire? L'idea alla base non è malvagia ma ci vedo troppe incongruenze. Sarebbe necessario il doppio dei caratteri per coprire tutti i punti lasciati aperti.
Il tema mi sembra centrato anche se solo di rimando.

Fabio84
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Re: Gruppo ROMOLO: Lista racconti e finalisti

Messaggio#9 » martedì 23 aprile 2019, 16:31

COMMENTI

Sabbia fra le dita di Jacopo Montrasi

Affronti un tema delicato in maniera forte.
Mi piace molto il dialogo tra i due protagonisti.
Era tutto molto reale: avevo la scena proprio davanti a me.
Sul pensiero finale hai reso chiaro cosa causa a il comportamento del protagonista, forse si poteva ridurre un poco la parte del sangue.
Sarebbe da provare, secondo me ne acquisterebbe di più in scorrevolezza, così come era in tutto il resto della storia.

‪Tu perché lo fai?, di Agostino Langellotti‬

La storia mi è piaciuta molto e mi sono lasciato rapire dal finale.
Triste destino quello di Hugo ma immagino che era quello che stava cercando.
Scrittura e stile molto fluido (ci sono alcuni errori di battitura ma è quasi inevitabile in questi contest).
Ho apprezzato i due diversi tipi di linguaggio di Shya e Hugo.

‪Il tagliatore di teste, di Filippo Mammoli‬

Mi piace molto come scrivi, complimenti.
Il personaggio è molto ben caratterizzato, mi domando se si riusciva ad avere lo stesso effetto riducendo di qualche parola nella fase iniziale per dedicarla ai collegamenti tra le varie parti (per esempio lo stacco tra piscina e studio dell’avvocato era molto netto mentre quello del culo era più legato).
Bene il finale a sorpresa!

‪Ricordi sbiaditi, di Gabriele Cavallini‬

Povero Jim. Triste destino il suo: l’ultima immagine che gli rimane non è proprio quello che si aspettava.
Il racconto va bene come impostazione iniziale per calarsi nel personaggio, mentre nella seconda parte lo svolgimento è molto rapido.
Forse c’è anche un balzo di punto di vista alla fine quando si passa dalla visuale di Jim (che vede la ragazza come Sara) a quella dell’adoloscente (che invece la vede come fidanzata e di fronte a cui fa brutta figura). Secondo me ci si poteva attendere sempre al punto di vista di Jim.
Molto bella la frase di chiusura!

‪Pidyon Haben, di Luca Nesler‬

parto dal fatto che per la prima volta sento parlare di questa usanza. Penso che conoscendolo sarei impazzito per il racconto, considerando che già così mi è piaciuto.
Molte belle le figure che hai evocato e i personaggi, solidi e ben scolpiti.
Il finale un po’ me l’aspettavo e a mio modo di vedere la scelta migliore per la narrazione.
Apprezzato la parte finale che ha inquadrato ancora meglio la storia.
Ben fatta!

‪La sortita, di Alexandra Fischer‬

Mi piacerebbe conoscere di più questo universo narrativo. Ma te lo sei pensato solo per questo racconto o fa parte di qualcosa di più grande?
Nel primo caso ancora più complimenti per averlo fatto in così poco tempo.
Questa bellezza secondo me sarebbe adatto a un formato di racconto più lungo; forse sono troppe informazioni in un racconto di sole 4000 battute.

‪L’agnello del sacrificio, di Wladimiro Borchi‬

Mi è piaciuta la trovata del romanaccio.
La storia si dipana bene fino alla fine anche se secondo me è risolta forse in maniera un po’ troppo semplice rispetto a quanto ci starebbe con un’evasione.
Se la cosa venisse confermata dal carcere mi pare strano ch Sabina lasci andare così l’interrogato.
Stile e trovata molto buona.

‪XAB4, di Maurizio Ferrero‬

È sempre bello leggerti.
La storia mi è piaciuta sin dall’inizio dove già da subito hai inserito aspetti peculiari della protagonista per arricchirne il personaggio (che pensa a più allegorie per rimanere sana di mente, che Asia non è solo la sua migliore amica, ecc...)
Dato il tipo di racconto penso che NON guarderò Oscar, the modular body... (per il momento riesco a tenere a freno la curiosità, poi magari cederò...)

CLASSIFICA

Mi trovo in difficoltà a giudicare perché è da mescolare gusti personali con aderenza al tema:

1. Pidyon Haben, di Luca Nesler
2. Sabbia fra le dita, di Jacopo
3. XAB4, di Maurizio Ferrero
4. Tu perché lo fai?, di Agostino Langellotti
5. La sortita, di Alexandra Fischer
6. Il tagliatore di teste, di Filippo Mammoli
7. L’agnello del sacrificio, di Wladimiro Borchi
8. Ricordi sbiaditi, di Gabriele Cavallini

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antico
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Re: Gruppo ROMOLO: Lista racconti e finalisti

Messaggio#10 » mercoledì 24 aprile 2019, 18:01

Molto bene, tutte le classifiche sono arrivate! Nei prossimi giorni vedrete comparire anche i miei commenti con annessa classifica.

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antico
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Re: Gruppo ROMOLO: Lista racconti e finalisti

Messaggio#11 » sabato 27 aprile 2019, 12:02

Ecco a voi la mia classifica.

1) XAB 4, di Maurizio Ferrero

Ottima prova e ottimo racconto. Il tema è presente bello chiaro e il tutto è raccontato in modo efficace. Poco altro da aggiungere, se non che per me questo è un pollice su.
2) Pidyon Haben, di Luca Nesler
Molto bene. Racconto che insegna e che si fa leggere con piacere. Vero che forse manca qualcosa al protagonista, difficile empatizzare con lui e questo è un aspetto che va considerato. La citazione finale la vedrei meglio in corsivo o comunque con una grafica diversa. Pollice quasi su per me.
3) Sabbia fra le dita, di Jacopo Montrasi
Molto bello. Unico difetto: troppo forzato per giustificare il tema, si percepisce e gli toglie un po' di potenza. Per me un pollice quasi su, sicuramente da sistemare nel Laboratorio per mandarlo in Vetrina, posto in cui starebbe più che bene. Complimenti.
4) Tu perché lo fai?, di Agostino Langellotti
Si percepisce, durante la lettura, la pressione dei minuti contati. Diversi refusi e un minore controllo sul narrato, soprattutto nella parte centrale (il finale è pulito perché, presumo, ce l'avevi bene in testa fin dalla partenza). Detto questo, direi una più che buona PRIMA su MC. Non succede molto, ma non doveva succedere in quanto si tratta di un dialogo in punto di morte, con annesse riflessioni. Gradevolissimo alla lettura. Tema centrato in pieno. Per me un pollice tendente verso l'alto.
5) Ricordi sbiaditi, di Gabriele Cavallini
Vero, il finale ti tradisce perché hai calibrato male i tempi e sei arrivato lungo, cosa che ti ha costretto a velocizzare la parte più tragica facendole perdere credibilità, probabilmente perché, a quel punto, non sei stato più di tanto a riflettere sulle soluzioni migliori. Poco male, non fosse stato per quello sarebbe stato un lavoro più che buono, vorrà dire che la prossima volta farai tesoro di questa problematica e cercherai di non ricascarci. Sul tema, penso soffra della stessa questione: la redenzione doveva essere nel suo cercare di "salvare" la figlia da quel "maniaco", ma il tutto affoga nella eccessiva fretta con cui chiudi. Pollice ni tendente verso il positivo, per me.
6) Il tagliatore di teste, di Filippo Mammoli
Scrivi molto bene, un piacere leggerti. Sul racconto nello specifico, invece, la mia idea è che tu abbia sbagliato strategia. Intendiamoci, per come lo avevi immaginato è perfetto. Il problema sta nel fatto che dedicare due terzi del racconto a una situazione solo per delineare il protagonista per poi concludere con un finale che di redenzione ha ben poco perché, in pratica, non ha scelta, mi è sembrato poco funzionale. Tu sostieni che era per tenere nascosto il tema e giocare con il lettore che il tema già lo conosce... La logica però non è quella perché il tema dovrebbe essere chiaro anche a chi non lo conosce e quindi permeare il testo nella sua essenza. E qui non è così perché 1) donare il sangue a un individuo che sta rischiando la vita non è redenzione, ma un obbligo e 2) tutta la prima, lunga, parte ci porta verso altre tematiche. Pollice ni tendente verso l'alto per la buonissima forma. Curioso di rileggerti presto.
7) L’agnello del sacrificio, di Wladimiro Borchi
Sì, decisamente meglio il secondo racconto: originale e estremamente significativo. Su quello in contest, invece, non posso che confermare che il pretesto è veramente troppo esile per assicurare la fuga al fratello e che il finale appare monco con una chiusa che non soddisfa. Aggiungo che l'ultima, lunga, battuta in romanesco è dura di digerire in un colpo solo, almeno lo è stato per me. Pollice ni a questo giro.
8) La sortita, di Alexandra Fischer
Tua solita capacità di creare contesti che si imprimono nella mente del lettore incidendo colori caldi, penso tu sia unica in questo. Poi, però, devo rilevare anche la consueta difficoltà nel narrare con stile fluido con la lettura che s'inciampa più volte. C'è da lavorare su questo aspetto attraverso revisioni e controlli successivi alla prima stesura. Pollice ni, questa volta, per me. Come consiglio ti suggerirei di provare, una volta, a strutturare la storia per bene in testa prima di passare alla scrittura. Sei un'istintiva e questo è di sicuro un tuo punto di forza, ma se attraverso l'istinto guadagni sul contesto perdendo sul narrato proverei a cercare un punto d'incontro tentando d'irregimentare almeno un pochi il cavallo meravigliosamente imbizzarrito della tua fantasia.

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