Il futuro è passato

L'atto conclusivo della Sesta Era di Minuti Contati vi aspetta lunedì 20 maggio dalle 21.00 all'una con tante guest che si sono alternate nel corso delle sue dodici edizioni!
Gabriele Cavallini
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Il futuro è passato

Messaggio#1 » martedì 21 maggio 2019, 0:07

Il futuro è passato
di Gabriele Cavallini

Dietro il muro in mattoncini rossi erosi dal tempo, oltre la gabbia che un tempo aveva ospitato i gorilla, lo spacciatore aspettava con tiepida calma l'arrivo dei suoi clienti notturni. Lo zoo abbandonato si ergeva come ultima testimonianza di un passato svanito al centro del moderno giardino meccanico. Il barbone Samuel, a piedi scalzi e i capelli unti dal fango, si muoveva nervosamente in attesa del suo turno. In tasca, gli spiccioli racimolati dalle offerte tentennavano sinistramente nell'aria mefitica della sera.
Un ragazzino ben vestito si avvicinò nell'ombra con fare incerto, lo sguardo carico di vergogna.
"Tu che ci fai qua?" gli chiese Samuel in preda ai tic nervosi.
"Cercavo un tizio" cercò di spiegarsi, "Mi hanno detto che lo avrei trovato allo zoo abbandonato".
"Ah tu cerchi la roba. E che roba?" chiese velocemente Samuel, mangiandosi le parole.
"Avevo sentito che qua vendevano una botta di passato" disse il ragazzo con incertezza.
"Ahh ma che bello il passato. Si! Tu l'hai mai provato? Se ne prendi abbastanza puoi tornare indietro di dieci, vent'anni. Cento! Puoi tornare indietro di cent'anni!" gli urlò tutto eccitato prendendolo per la giacca. Il ragazzino tentò di staccarsi ma Samuel lo tenne stretto in preda all'estasi del ricordo. "Io l'ho visto! Gli anni 2000! Proprio qua, dove siamo ora!". Indicò col dito sporco tutte le gabbie vuote. "C'erano gli animali. Le scimmie, le tigri, i leoni. I leoni! Ci credi che sono esistiti davvero?".
"Certo che ci credo".
"Ma non puoi dirlo davvero se non li hai mai visti. Io li ho visti!".
In quel momento, l'instabilità dell'uomo in preda ai deliri del passato spaventò a tal punto il ragazzo che pensò bene di andarsene subito.
"Aspetta dove vai?" gli sussurrò calmo Samuel, dietro di lui, "Dammi tutti i soldi o ti sbuzzo". Il ragazzo si pietrificò e solo la mano si mosse in cerca del portafogli, che allungò prontamente al barbone, prima di scappare.
Il portafogli era pieno di banconote. Con tutti quei soldi poteva andare avanti per sei mesi senza dover elemosinare ogni giorno per farsi. Nella testa del barbone era ancora vivido il ricordo di quel lontano giorno in cui aveva potuto vivere una giornata nel remoto passato degli anni duemila. C'era un'altra questione che stuzzicava il suo appetito insaziabile: quelle nuove pasticche che dicevano ti facessero vedere il futuro. Costavano tanto, tre volte più del passato, ma parevano fossero decisamente più forti.
Quando arrivò di fronte allo spacciatore la decisione era ormai presa: "Dammi una botta di futuro".
Lo spacciatore guardò quella montagna di denaro incredulo. "Ehi Sam, dove cazzo hai elemosinato oggi?" gli chiese. "Con queste ti spari fra un milione di anni" e gli allungò una bustina carica di pasticche.
Il barbone Samuel si incamminò fra le gabbie andandosi a rintanare del buco dove un tempo andavano a dormire i leoni. Si stese nel suo pagliericcio e ingoiò tutte le pasticche. La droga funzionava come un sogno: all'inizio vedevi tutto nero, poi poco per volta prendeva forma. Quando Samuel riaprì i suoi occhi interiori si trovava disteso in mezzo a una terra desolata. La terra liscia e bruna si estendeva con tetra desolazione verso ogni direzione: niente pareva aver mai solcato la sabbia compatta di quel mondo. Dietro il cielo smeraldo brillava un sole rosso infuocato. Sudato e accecato dal bagliore di quella stella nel cielo, si incamminò verso i confini di quello che un tempo era stato il pianeta Terra, all'inutile ricerca dell'ultima presenza umana. La dilatazione interiore del tempo gli fece provare la sensazione di camminare per decine di anni senza incontrare nient'altro che la sabbia e il calore atroce di quel mondo senza atmosfera. Intrappolato in se stesso, in un incubo più orrendo della morte.
Quando al mattino i guardiani del parco lo trovarono con gli occhi e la bocca spalancati in un urlo muto, era ormai morto. Lo rinchiusero in un sacco, gettandolo insieme agli altri rifiuti della città, in direzione dei bruciatori plasmatici.



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antico
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Re: Il futuro è passato

Messaggio#2 » martedì 21 maggio 2019, 0:09

Ciao Gabriele! Tutto ok con i parametri, divertiti in questa ALL STARS EDITION!

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Piscu
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Re: Il futuro è passato

Messaggio#3 » martedì 21 maggio 2019, 18:31

l'idea di fondo mi piace molto, questa specie di droga che ti fa rivivere nel passato, ha un po' il sapore di Ubik o de Gli occhi del purgatorio di Jacques Spitz. molto buono anche il cambio di prospettiva per cui si parte dalla droga del passato e poi si arriva a quella del futuro. peccato poi che proprio questa che dovrebbe portare al climax finale si rivela poco incisiva. il tizio ha un'esperienza del futuro remoto e ci rimane sotto, lo prendono e lo buttano via. rispetto alle potenzialità della premessa l'ho trovato un po' deludente, quasi una fine improvvisata perché non c'era più spazio o tempo. peccato perché avrebbe potuto essere davvero ottimo.

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maurizio.ferrero
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Re: Il futuro è passato

Messaggio#4 » mercoledì 22 maggio 2019, 10:03

Ciao Gabriele,

Il racconto e l'idea di fondo sono molto interessanti, così come l'atmosfera legata a una civiltà andata talmente avanti da avere la necessità di rifugiarsi nel passato per trovare un poi di sollievo.
Il racconto parte molto bene, poi però perde di climax nel finale, che risulta un po' piatto. Bello il pianeta distrutto dalla trasformazione del sole in una gigante rossa, ma la successiva morte del barbone è veramente telefonata.
Certo, fossi stato in lui avrei preso giusto una o due pillole e sarei andato a vedere i risultati delle corse dei cavalli della settimana successiva, ma immagino che un tossico non possa arrivare a certi ragionamenti.

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Rionero
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Re: Il futuro è passato

Messaggio#5 » mercoledì 22 maggio 2019, 15:54

Ciao Gabriele,
cacchio la tua erano l'idea e il setting più interessanti, peccato che ti stavi divertendo troppo e ti sei fatto trascinare su una trama deboluccia, questione che è - come ti hanno fatto notare - la parte debole del tuo racconto che si perde quando avrebbe dovuto avere il climax.

E' un vero peccato! Perché non seguire la strada del viaggio al passato e del barbone/drogato che ne è irrimedialbilmente legato per un motivo tutto da scoprire? Magari quello zoo è legato ad un momento passato di estrema felicità? Una donna amata? Un film idealizzato? Una nonna mai conosciuta? Magari semplicemente il furuto non aveva più nulla da offrirgli e si ritrova a cercare sempre più spesso rifucio in un passato confortante solo perché è riuscito a sopravvivere o forse solo perché non lo conosce?

Scusa, mi stavo facendo trascinare, ma appunto la potenzialità era infinita! Peccato ^^

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erika.adale
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Re: Il futuro è passato

Messaggio#6 » giovedì 23 maggio 2019, 11:52

Ciao Gabriele,
un brivido nel leggere il tuo incipit perché tempo fa avevo scritto un racconto con una partenza analoga, solo che la droga spacciata era musica. Un'affinità che mi ha portato ad apprezzare molto lo scenario e l'idea di fondo. Al contrario di quanto esprimono i commenti di quanti mi hanno preceduto, mi è piaciuto molto il finale, che non trovo essere uno "sgonfiarsi" delle premesse, ma, al contrario, l'unico epilogo possibile. Al contrario, un percorso diverso, tipo quello suggerito (viaggio nel passato, donna amata, nonna, come ho fatto a conciarmi così...) sarebbe stata l'ennesima rimasticazione del Canto di Natale di Dickens.Oltre tutto qui non si parla di presente, passato e futuro di una persona, ma del mondo intero.
Complimenti

Gabriele Cavallini
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Re: Il futuro è passato

Messaggio#7 » giovedì 23 maggio 2019, 14:31

Ciao a tutti,
innanzitutto vi ringrazio, fa sempre piacere ricevere un complimento e anche una critica, che servono a migliorare. Faccio un po' di chiarezza sul finale. Un barbone, tossicodipendente cronico, che racimola pochi spiccioli tutti i giorni solo per farsi, per come l'ho inteso io non ha la lucidità mentale per decidere di "razionare" i soldi, così da potersi drogare tutti i giorni per molto tempo. Inoltre, poco prima del furto ai danni del ragazzino, ha avuto modo di ricordare quella volta che si era fatto una dose più grossa, tornando agli splendori del passato di 100 anni prima. Il presente in cui è ambientata la vicenda è un mondo in decadenza, se il messaggio non è passato allora probabilmente non sono riuscito a spiegarlo come volevo. Questo è anche il motivo per cui c'è la necessità di "drogarsi" con una sostanza in grado di trasportarti ai ricordi del passato oppure alla speranza di un futuro migliore. Quando Samuel prende tutte le pasticche, in lui albeggia questa speranza, quella di provare a vivere anche solo per un attimo in un futuro diverso. Purtroppo per lui la dose è troppo grande e il futuro in cui la sua mente viene trasportata è troppo lontano: l'umanità è ormai estinta, vittima di un fenomeno naturale che ha trasformato il mondo in una landa desolata. La dose è anche così grande che la durata della "botta" sembra durare decine di anni, quando in realtà passa solo una nottata. Mi dispiace che la sua morte via sia sembrata tanto banale, ma alla fine l'overdose come è vera oggi, è vera anche nel futuro della mia storia, e conduce irrimediabilmente alla morte.

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Massimo Tivoli
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Re: Il futuro è passato

Messaggio#8 » giovedì 23 maggio 2019, 14:48

Ciao Gabriele, è un piacere aver letto il tuo racconto. Mi è piaciuta molto l’idea di una droga che ti fa passare da un tempo all’altro. Ottima la resa dei dialoghi, naturali e congrui con i personaggi.
Concordo con Erika che il ritorno di redenzione al passato avrebbe banalizzato il racconto ma, concordo anche con gli altri, che considerato l’ideona che hai avuto, forse, poteva uscirci qualcosa di meglio che un lontanissimo futuro catastrofico e conseguente morte del barbone.
In definitiva, concordo con Maurizio che sarebbe stato meglio trovare delle pasticche meno potenti e trovarsi in un futuro più prossimo. Per far succeder cosa? Be’, questo non lo so, l’idea è stata tua :-) Però mi sembra una scelta che avrebbe potuto dare spazio per qualcosa di interessante anche nella seconda parte del racconto. Mi sarei concentrato sull’interpretazione del personaggio. Alla fine lui è un barbone e tossico, cosa può interessargli di più che un probabilmente rischioso salto di un milione di anni nel futuro? E qui sì che avrebbe potuto giocare un ruolo il suo passato, inteso come chi fosse prima di essere tossico e barbone, desideri inattesi, delusioni, ecc., per le quali una sbirciatina a un futuro prossimo potesse rappresentare, se non un modo di rifarsi, almeno un modo di togliersi qualche sfizio ;-)

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Il Calmo
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Re: Il futuro è passato

Messaggio#9 » lunedì 27 maggio 2019, 13:57

Il futuro è passato

Ciao Gabriele.
Allora partiamo dalle note postive secondo me ovviamente: il tema è perfettamente centrato e la storia si segue bene. Anche l’idea è interessante.
Questo per un racconto breve è fondamentale!
Vengo però adesso alle mie “critiche” che però attengono solo al mio gusto personale.
Per me il racconto è un po’ troppo spiegato.
Ho trovato molte parti un po’ troppo didacaliche nello spiegare i gesti e le intenzioni dei personaggi e una quantità eccessiva di aggettivi che secondo me appesantiscono molto la lettura, però sono appunto mie impressioni personali.
Anche il finale mi ha lasciato interdetto, il futuro uccide l’uomo ma senza un motivo preciso, non so, sono rimasto con l’amaro in bocca.
Vedrò come inserirlo in classifica.
Grazie comunque per l’esperienza di lettura che mi hai dato.

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antico
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Re: Il futuro è passato

Messaggio#10 » venerdì 7 giugno 2019, 18:10

Ci si spinge su, ancora di più e ancora alla ricerca di quel non so che e, alla fine, ecco che si crolla come Babele e al mattino si viene trovati stecchiti. A me il finale è piaciuto molto, come anche il racconto. Detto questo, è molto sporco con refusi sparsi e alcune forme da aggiustare, ma è abbastanza normale con i minuti contati. Tema e paletto centrati, per me è un pollice quasi su.

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