Pequod
- erika.adale
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Pequod
Il salone era immerso nella penombra, solo una luce blu fluiva dai pannelli che circondavano la vasca.
"Io mi occupo di lui" disse il professore con la voce piegata dall'emozione.
Lisa sollevò il viso e lo guardò. Grande come un autotreno, fluttuava con lievi fremiti che ne increspavano la pelle. Un titanico fantasma grigio sospeso nell'acqua.
"Ma è vivo?" chiese piano.
"Certo. Vedi il monitor? Elettrocardiogramma, elettroencefalogramma, pressione, saturazione. Il tubo nel sifone gli permette di respirare quattro volte al minuto."
Lisa trattenne il respiro.
"Quanti anni ha?"
"Un centinaio. Fu catturato cucciolo. Una vera fortuna. Non fece in tempo a ingurgitare troppa plastica. Lo stato di sospensione, l'assenza di nemici naturali gli ha permesso di essere longevo."
Si era appena affacciato nel grande blu, la luce che sfavillava in superficie lo attirava e intimoriva. Con un potente schiocco la madre gli disse di continuare. L'acqua si faceva dolcemente tiepida, frusciante di bolle e spuma. Creature minuscole sfuggivano in tutte le direzioni, pellicole colorate e trasparenti si incollavano alla pelle.
"Quando mi ha proposto una tesi di archeobiologia marina, pensavo sarei finita a raccogliere vecchie immagini oceanografiche in rete. Ho scelto questa facoltà per i racconti dei miei nonni. Pensi che loro hanno persino fatto il bagno in mare."
Il professore sorrise.
"Mi trova ridicola?"
L'uomo scosse la testa.
"Io ho dedicato la mia esistenza a un Phiseter Macrocephalus. Ti ricordo nessuno?"
Più risaliva più tutto sembrava leggero. Un urto lo proiettò in aria, dove il primo respiro esplose in un getto dal sifone. Gli abissi risuonarono di vibrazioni, un canto di benvenuto che rimbalzava su fondali e scogliere a miglia di distanza.
Sul monitor le linee si incresparono.
"Cosa succede all'elettroencefalogramma prof?"
"Sogna,credo."
Uno schiocco materno lo richiamò in profondità. Sentì un dorso immenso sfiorargli l'addome e percepì odore di latte. Chiuse gli occhi e ne seguì scia profumata.
Il moto sullo schermo si quietò.
"Allora? Ti interessa questa tesi?"
Lisa appoggiò la fronte al vetro della vasca.
"Chiamatemi Ismaele" sussurrò.
"Io mi occupo di lui" disse il professore con la voce piegata dall'emozione.
Lisa sollevò il viso e lo guardò. Grande come un autotreno, fluttuava con lievi fremiti che ne increspavano la pelle. Un titanico fantasma grigio sospeso nell'acqua.
"Ma è vivo?" chiese piano.
"Certo. Vedi il monitor? Elettrocardiogramma, elettroencefalogramma, pressione, saturazione. Il tubo nel sifone gli permette di respirare quattro volte al minuto."
Lisa trattenne il respiro.
"Quanti anni ha?"
"Un centinaio. Fu catturato cucciolo. Una vera fortuna. Non fece in tempo a ingurgitare troppa plastica. Lo stato di sospensione, l'assenza di nemici naturali gli ha permesso di essere longevo."
Si era appena affacciato nel grande blu, la luce che sfavillava in superficie lo attirava e intimoriva. Con un potente schiocco la madre gli disse di continuare. L'acqua si faceva dolcemente tiepida, frusciante di bolle e spuma. Creature minuscole sfuggivano in tutte le direzioni, pellicole colorate e trasparenti si incollavano alla pelle.
"Quando mi ha proposto una tesi di archeobiologia marina, pensavo sarei finita a raccogliere vecchie immagini oceanografiche in rete. Ho scelto questa facoltà per i racconti dei miei nonni. Pensi che loro hanno persino fatto il bagno in mare."
Il professore sorrise.
"Mi trova ridicola?"
L'uomo scosse la testa.
"Io ho dedicato la mia esistenza a un Phiseter Macrocephalus. Ti ricordo nessuno?"
Più risaliva più tutto sembrava leggero. Un urto lo proiettò in aria, dove il primo respiro esplose in un getto dal sifone. Gli abissi risuonarono di vibrazioni, un canto di benvenuto che rimbalzava su fondali e scogliere a miglia di distanza.
Sul monitor le linee si incresparono.
"Cosa succede all'elettroencefalogramma prof?"
"Sogna,credo."
Uno schiocco materno lo richiamò in profondità. Sentì un dorso immenso sfiorargli l'addome e percepì odore di latte. Chiuse gli occhi e ne seguì scia profumata.
Il moto sullo schermo si quietò.
"Allora? Ti interessa questa tesi?"
Lisa appoggiò la fronte al vetro della vasca.
"Chiamatemi Ismaele" sussurrò.
Ultima modifica di erika.adale il martedì 21 maggio 2019, 0:59, modificato 4 volte in totale.
Re: Pequod
Erika! Che bello rivederti! Caratteri e tempo ok, divertiti in questa ALL STARS EDITION!
- Luca Nesler
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Re: Pequod
Ciao Erika, il tuo racconto parla di una fortunata studentessa che svilupperà la sua tesi su quello che è, probabilmente, l'ultimo capodoglio vivente. La scrittura è limpida e chiara: anche se non eccedi negli indizi si capisce tutto.
Io penso che interpretare ieri, oggi e domani come metafore del passato, presente e futuro sia perfettamente in tema, ma se immagino che il sogno della balena sia il passato e il racconto avvenga nel presente, mi manca il futuro. O forse è proprio in quella frase finale in cui Lisa accetta di fare la tesi?
Sulle citazioni di Moby Dick non mi trovi completamente convinto, nel senso che c'è una balena, ma il resto non mi sembra calzante. Inoltre penso che se uno non conosce il romanzo non coglie il significato dell'ultima frase. Anche il titolo non mi convince rispetto al testo. Per riassumere trovo che sia scritto bene e che le immagini evocate siano suggestive, ma che la trama di questo sia povera. Più che altro si tratta della descrizione di un momento in un futuro in cui la fauna marina non ce l'ha fatta.
Mi è piaciuto lo stacco che fai col corsivo, funziona bene.
Alla prossima!
Io penso che interpretare ieri, oggi e domani come metafore del passato, presente e futuro sia perfettamente in tema, ma se immagino che il sogno della balena sia il passato e il racconto avvenga nel presente, mi manca il futuro. O forse è proprio in quella frase finale in cui Lisa accetta di fare la tesi?
Sulle citazioni di Moby Dick non mi trovi completamente convinto, nel senso che c'è una balena, ma il resto non mi sembra calzante. Inoltre penso che se uno non conosce il romanzo non coglie il significato dell'ultima frase. Anche il titolo non mi convince rispetto al testo. Per riassumere trovo che sia scritto bene e che le immagini evocate siano suggestive, ma che la trama di questo sia povera. Più che altro si tratta della descrizione di un momento in un futuro in cui la fauna marina non ce l'ha fatta.
Mi è piaciuto lo stacco che fai col corsivo, funziona bene.
Alla prossima!
- erika.adale
- Messaggi: 304
Re: Pequod
Ciao Luca, ti ringrazio del commento. Sono d'accordo sull'esilità della trama. In questo momento, nei racconti, è una ricerca voluta. Vivo MC come laboratorio, sono pronta a pagare la possibilità di sperimentare con gli ultimi posti della classifica.
So che il testo non è comprensibile per chi non conosce Moby Dick. Anche questo è un rischio calcolato (anche se è un classico, mica una lettura di nicchia!)
Mi spiace di più che tu non veda attinenza con i personaggi. In realtà il prof vive per un cetaceo (ossessione solo apparentemente più virtuosa di quella di Achab: mantenere in vita artificialmente è davvero meno crudele che cercare di uccidere?), il centro di ricerca in cui si svolge la storia è come la Pequod e l'equipaggio si sta completando con la protagonista (Ismaele). Il presente è il ricordo del cetaceo che nasce fra la plastica, il futuro quello del capodoglio sospeso in una vasca. Il passato è il tempo di Moby Dick, solo evocato. Tre momenti diversamente tragici per queste splendidi animali.
Naturalmente il lettore ha sempre ragione : se non è chiaro, ho sbagliato qualcosa.
Alla prossima!
So che il testo non è comprensibile per chi non conosce Moby Dick. Anche questo è un rischio calcolato (anche se è un classico, mica una lettura di nicchia!)
Mi spiace di più che tu non veda attinenza con i personaggi. In realtà il prof vive per un cetaceo (ossessione solo apparentemente più virtuosa di quella di Achab: mantenere in vita artificialmente è davvero meno crudele che cercare di uccidere?), il centro di ricerca in cui si svolge la storia è come la Pequod e l'equipaggio si sta completando con la protagonista (Ismaele). Il presente è il ricordo del cetaceo che nasce fra la plastica, il futuro quello del capodoglio sospeso in una vasca. Il passato è il tempo di Moby Dick, solo evocato. Tre momenti diversamente tragici per queste splendidi animali.
Naturalmente il lettore ha sempre ragione : se non è chiaro, ho sbagliato qualcosa.
Alla prossima!
- Luca Nesler
- Messaggi: 727
- Contatta:
Re: Pequod
La tua interpretazione è davvero interessante. Non sarei mai stato in grado di coglierla, ma è anche vero che sono abbastanza naif per certe cose. Molto ricercata e condensata. Brava!
Re: Pequod
Buonasera Erika.
Storia corta, semplice, ma veramente bella. La richiesta di una tesi diventa un’evento di vita, come fortunatamente capita anche nella realtà, e il racconto fa ben percepire l’eccitazione della studentessa e il piacere del professore nell’averla incuriosita iin quella che è la passione della sua vita. Non posso però nascondere che la parte che mi ha veramente colpito sono i sogni della balena - che immagino possano essere del tutto possibili - c’erano tanti altri caratteri, avresti potuto darci altri sogni!
Unica parte che mi convince fino a un certo punto è la battuta finale su “chiamatemi Ismaele”, che ci può stare, ma mi fa un po’ preoccupare per le sorti della povera Moby Dick!
Il Pequod è il salone?
Buon contest!
Storia corta, semplice, ma veramente bella. La richiesta di una tesi diventa un’evento di vita, come fortunatamente capita anche nella realtà, e il racconto fa ben percepire l’eccitazione della studentessa e il piacere del professore nell’averla incuriosita iin quella che è la passione della sua vita. Non posso però nascondere che la parte che mi ha veramente colpito sono i sogni della balena - che immagino possano essere del tutto possibili - c’erano tanti altri caratteri, avresti potuto darci altri sogni!
Unica parte che mi convince fino a un certo punto è la battuta finale su “chiamatemi Ismaele”, che ci può stare, ma mi fa un po’ preoccupare per le sorti della povera Moby Dick!
Il Pequod è il salone?
Buon contest!
- erika.adale
- Messaggi: 304
Re: Pequod
Ti ringrazio Sirimedho. Esatto, la Pequod è l'ambiente in cui si svolge la vicenda (che può essere un Centro di Ricerche Oceanografiche o Biologiche, un acquario etc). La battuta finale è un po' inquietante, ma in effetti non credo che il destino della "mia" Moby Dick sia più felice di quella di Melville, anche se le intenzioni dei protagonisti sono migliori.
Buon contest a te!
Buon contest a te!
- Linda De Santi
- Messaggi: 497
Re: Pequod
Ciao Erika!
Un’idea semplice ed efficace che in pochi tratti offre una finestra su quello che è successo in cento anni: dai mari invasi dalla plastica di oggi si passa a un futuro in cui le ultime specie marine vengono tenute in vasche e studiate.
Forse nel 2019 non siamo ancora al punto di dover catturare dei cuccioli di capodoglio per poterli studiare prima che ingeriscano troppa plastica, ma in ogni caso non è un elemento narrativo che mi fa sentire che si sia "forzata la mano" al presente.
Avrei inserito uno spazio tra le parti ambientate nel futuro e quelle collocate nel passato, che riguardano il capodoglio, solo per rendere meno bruschi i passaggi dalle une alle altre (purtroppo, nonostante il corsivo, al primo passaggio ho avvertito un po’ di spaesamento).
Per quanto riguarda la citazione finale, anche a me sulle prime è sembrata oscura (e pensare che ho letto Moby Dick, anche se tanti anni fa… sigh), ma una rapidissima ricerca in rete mi ha fatto capire all’istante di cosa si parla: niente, quindi, che abbia inficiato la comprensione del racconto.
Scrittura limpida e scorrevole, molto piacevole da leggere.
Una bella prova.
Un’idea semplice ed efficace che in pochi tratti offre una finestra su quello che è successo in cento anni: dai mari invasi dalla plastica di oggi si passa a un futuro in cui le ultime specie marine vengono tenute in vasche e studiate.
Forse nel 2019 non siamo ancora al punto di dover catturare dei cuccioli di capodoglio per poterli studiare prima che ingeriscano troppa plastica, ma in ogni caso non è un elemento narrativo che mi fa sentire che si sia "forzata la mano" al presente.
Avrei inserito uno spazio tra le parti ambientate nel futuro e quelle collocate nel passato, che riguardano il capodoglio, solo per rendere meno bruschi i passaggi dalle une alle altre (purtroppo, nonostante il corsivo, al primo passaggio ho avvertito un po’ di spaesamento).
Per quanto riguarda la citazione finale, anche a me sulle prime è sembrata oscura (e pensare che ho letto Moby Dick, anche se tanti anni fa… sigh), ma una rapidissima ricerca in rete mi ha fatto capire all’istante di cosa si parla: niente, quindi, che abbia inficiato la comprensione del racconto.
Scrittura limpida e scorrevole, molto piacevole da leggere.
Una bella prova.
- Gabriele Dolzadelli
- Messaggi: 360
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Re: Pequod
Ciao Erika. Il tuo racconto mi è piaciuto.
Semplice ma dritto al punto e carico di emotività. Mi sono piaciuti i riferimenti al romanzo di Melville, che hai attuato senza ricalcare la storia già scritta ma riadattandola e modificandone gli esiti (dalla caccia alla salvezza della balena).
L'unica nota è che avendo mille caratteri da usare, avresti potuto sfruttarli per aggiungere qualcosa in più. In ogni caso, hai scritto un bel racconto. Complimenti.
Semplice ma dritto al punto e carico di emotività. Mi sono piaciuti i riferimenti al romanzo di Melville, che hai attuato senza ricalcare la storia già scritta ma riadattandola e modificandone gli esiti (dalla caccia alla salvezza della balena).
L'unica nota è che avendo mille caratteri da usare, avresti potuto sfruttarli per aggiungere qualcosa in più. In ogni caso, hai scritto un bel racconto. Complimenti.
Re: Pequod
fortunatamente non devo mettere in classifica questo racconto perché sarei stato di parte in maniera imbarazzante: ho un particolare riguardo per i cetacei e per i capodogli in particolare. per questo appena ho capito di cosa si parlava mi sono sentito subito coinvolto. forse l'unico appunto è sulla battuta finale, funziona per contestualizzare il tutto, ma non mi è chiaro perché lei dica quella frase, forse sarebbe stato più efficace se ci fosse un motivo preicso per cui lo dice. forse c'è e non l'ho capito io?
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unknown to millions
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- Messaggi: 2992
Re: Pequod
Racconto affascinante, che descrive il cambiamento del mare e delle sue creature in un secolo visto da un professore e dalla sua laureanda e dalla creatura oggetto di studio. Il fatto che il balenottero sia centenario è una nota ottimistica visto l’attuale degrado marino, che tu ipotizzi peggiori di qui a un secolo (i nonni della ragazza sono gli ultimi ad aver fatto il bagno in mare). Questo dona fascino alla storia. Come anche la passione del docente, il quale dedica la vita allo studio di una creatura marina.
Attenzione a:
la parte in corsivo che di fatto è il PDV della creatura marina (balenottero, io lo vedo così). Dovresti metterla in prima persona per staccarla meglio dal resto del testo.
Attenzione a:
la parte in corsivo che di fatto è il PDV della creatura marina (balenottero, io lo vedo così). Dovresti metterla in prima persona per staccarla meglio dal resto del testo.
- erika.adale
- Messaggi: 304
Re: Pequod
Per Piscu.
Condivido il tuo debole per i cetacei (evidentemente).
Sulla frase finale, il primo pensiero era di mettere una citazione legata all'imbarco di Ismaele sulla baleniera. In fondo anche Lisa si sta metaforicamente imbarcando. Ma, mentre potrebbe essere credibile che la ragazza, vista la passione, sappia a memoria Moby Dick, non è credibile che allo stesso modo lo conosca il lettore. Così ho ovviato su una frase che, oltre che celebre, è l'incipit del romanzo: immagino che Lisa si senta all'inizio di una straordinaria avventura.
Condivido il tuo debole per i cetacei (evidentemente).
Sulla frase finale, il primo pensiero era di mettere una citazione legata all'imbarco di Ismaele sulla baleniera. In fondo anche Lisa si sta metaforicamente imbarcando. Ma, mentre potrebbe essere credibile che la ragazza, vista la passione, sappia a memoria Moby Dick, non è credibile che allo stesso modo lo conosca il lettore. Così ho ovviato su una frase che, oltre che celebre, è l'incipit del romanzo: immagino che Lisa si senta all'inizio di una straordinaria avventura.
- maria rosaria
- Messaggi: 687
Re: Pequod
Ciao, Erika, bentrovata.
Questa storia è delicata, sensibile e originale.
Il capodoglio (confesso che sono andata a guardare su internet) è sopravvissuto all’inquinamento e ora vive in questa vasca, studiato dal professore e da una studentessa cento anni dopo la sua nascita.
Ieri, oggi e domani riprodotti nel rapporto degli esseri viventi con il mare: uomini che un tempo facevano il bagno, cetacei sopravvissuti all’inquinamento e una giovane laureanda affascinata dai racconti dei nonni.
Scrittura, come sempre, ineccepibile.
Brava
Questa storia è delicata, sensibile e originale.
Il capodoglio (confesso che sono andata a guardare su internet) è sopravvissuto all’inquinamento e ora vive in questa vasca, studiato dal professore e da una studentessa cento anni dopo la sua nascita.
Ieri, oggi e domani riprodotti nel rapporto degli esseri viventi con il mare: uomini che un tempo facevano il bagno, cetacei sopravvissuti all’inquinamento e una giovane laureanda affascinata dai racconti dei nonni.
Scrittura, come sempre, ineccepibile.
Brava
Maria Rosaria
- invernomuto
- Messaggi: 270
Re: Pequod
Ciao Erika, che bello rileggerti!
Hai colpito al cuore con il tuo racconto, perché sono cresciuto con Moby Dick - che ho letto e riletto a ripetizione, trovandoci ogni volta dei significati che non avevo carpito in precedenza (e ho continuato a chiamare i cetacei "pesci" finché non ho litigato con la professoressa di scienze delle media - dovrei fare causa a Melville).
La tua decisione di creare un parallelo con la storia originale funziona perfettamente, un po' perché vedo nel capodoglio catturato il riflesso della natura (demoniaca e indomabile nell'originale) indebolito e sottomesso per l'azione dell'uomo - un tema che, purtroppo, rappresenta perfettamente le prospettive del nostro futuro.
Ho solo due osservazioni - la prima è che il tuo racconto perde davvero tantissimo impatto se il lettore non ha conoscenza pregressa di Moby Dick, la seconda è che "chiamatemi Ismaele" ha - a parer mio - un significato più alto, la nostra protagonista non è un miserabile emarginato, e non hai mantenuto il parallelo nella differenza di opinioni con Achab (Ismaele era molto critico dell'ossessione di Achab e della sua idea che la balena fosse una manifestazione del male).
Detto questo, trovo che sia una grande prova che rispetta tutti i paletti, brava.
Hai colpito al cuore con il tuo racconto, perché sono cresciuto con Moby Dick - che ho letto e riletto a ripetizione, trovandoci ogni volta dei significati che non avevo carpito in precedenza (e ho continuato a chiamare i cetacei "pesci" finché non ho litigato con la professoressa di scienze delle media - dovrei fare causa a Melville).
La tua decisione di creare un parallelo con la storia originale funziona perfettamente, un po' perché vedo nel capodoglio catturato il riflesso della natura (demoniaca e indomabile nell'originale) indebolito e sottomesso per l'azione dell'uomo - un tema che, purtroppo, rappresenta perfettamente le prospettive del nostro futuro.
Ho solo due osservazioni - la prima è che il tuo racconto perde davvero tantissimo impatto se il lettore non ha conoscenza pregressa di Moby Dick, la seconda è che "chiamatemi Ismaele" ha - a parer mio - un significato più alto, la nostra protagonista non è un miserabile emarginato, e non hai mantenuto il parallelo nella differenza di opinioni con Achab (Ismaele era molto critico dell'ossessione di Achab e della sua idea che la balena fosse una manifestazione del male).
Detto questo, trovo che sia una grande prova che rispetta tutti i paletti, brava.
Re: Pequod
Ciao Erika,
il tema delle plastica e delle balene mi è molto caro.
Mi piace molto come hai giocato tra i sogni del capodoglio e il dialogo tra gli umani.
Personaggi delicati e sapientemente tratteggiati.
Per i pensieri in corsivo forse si potevano separare dal resto del testo con degli "a capo".
Secondo me la frase finale stacca un po' dal resto del testo e poteva anche starci senza.
il tema delle plastica e delle balene mi è molto caro.
Mi piace molto come hai giocato tra i sogni del capodoglio e il dialogo tra gli umani.
Personaggi delicati e sapientemente tratteggiati.
Per i pensieri in corsivo forse si potevano separare dal resto del testo con degli "a capo".
Secondo me la frase finale stacca un po' dal resto del testo e poteva anche starci senza.
Re: Pequod
Tema preso in pieno e proprio nell'aspetto che, in cuor mio, desideravo approfondiste con la visione tipica dell'artista. Peccato davvero per quella frase finale che stacca troppo, davvero troppo... Avevi ancora spazio e credo che alcune linee di dialogo in più non avrebbero stonato affatto, tese ovviamente a specificare la scelta delle parole con il prof che ne chiede la spiegazione e la ragazza che minimizza sottintendendo che era pronta a salire a bordo (certo, per renderla ancora più efficace sarebbe servita una semina specifica). Detto questo: immagine stupenda, un sottotesto meraviglioso, potenzialità altissima. Non un pollice su e neppure quasi su perché il problema della chiusura è troppo grosso, però un tendente verso l'alto in modo brillante, quello sì.
- erika.adale
- Messaggi: 304
Re: Pequod
Ho così tanta paura dello spiegone che sto diventando implicita al limite dell'implosione. L'ultima frase non mi sembrava un'accettata al racconto ma, evidentemente, lo è. Dovrò lavorare a questa mancanza di equilibrio.
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