Le classifiche delle guest star (ALL STARS EDITION)

L'atto conclusivo della Sesta Era di Minuti Contati vi aspetta lunedì 20 maggio dalle 21.00 all'una con tante guest che si sono alternate nel corso delle sue dodici edizioni!
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Le classifiche delle guest star (ALL STARS EDITION)

Messaggio#1 » mercoledì 12 giugno 2019, 13:54

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Ecco i racconti finalisti della ALL STARS EDITION:

Il cerchio della vita
Il futuro è passato
L'uomo che non ricordava più il futuro
Il prossimo
Scatole cinesi
Numero Ventitré
I bambini di domani
La fine dei giochi
Live

Ed ecco le guest star che giudicheranno i racconti:

Federico Guerri
Stefano Paparozzi
Ilaria Tuti
Fantascientificast (Omar Serafini, Massimo De Santo, Marco Casolino)
Andrea Cavaletto
Sara Bilotti
Angelo Frascella
Raffaele Marra

Dopo ogni classifica aggiornerò anche quella generale dell'edizione commentando l'evolversi degli eventi.



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Re: Le classifiche delle guest star

Messaggio#2 » mercoledì 12 giugno 2019, 14:10

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COMMENTI E CLASSIFICA DI FEDERICO GUERRI

1) NUMERO VENTITRE'
2) IL CERCHIO DELLA VITA
3) IL PROSSIMO
4) I BAMBINI DI DOMANI
5) LIVE
6) LA FINE DEI GIOCHI
7) SCATOLE CINESI
8) L’UOMO CHE NON RICORDAVA PIU’ IL FUTURO
9) IL FUTURO E’ PASSATO

I bambini di domani
Io l’avrei intitolato GLI ADULTI DI DOMANI. L’idea è buona: un gruppo di bambini post-apocalittici che scoprono il cinema. Ha un che di quel momento bellissimo in WALL-E dove il capitano della nave impara a ballare. Non mi perdo mai nella scrittura e tutto ciò che accade è chiaro. Ho un po’ di problemi a pensare un cambio epocale come quello che racconti in soli cento anni, una perdita della memoria così enorme in quattro generazioni scarse (e perciò un problema col finale, se hanno appena scoperto cos’era il cinema credo poco nella necessità che sentono di documentarsi).
Mi ricorda un po’ LA TERRA DEI FIGLI di Gipi con i suoi ricordi del passato nei nomi dei ragazzi. Però il racconto funziona bene e passo tranquillamente sopra ai miei problemi col finale.

La fine dei giochi
Il fatto che sia ambientato tra cent’anni ti serve poco. Le lampadine biodegradabili e i macrobiotici non aggiungono troppo alla storia di due amanti stanchi che decidono di ravvivare il loro rapporto con un po’ di roulette russa (ma sparando solo due colpi perché di solito la roulette russa finisce sempre con un morto).
Mi piace l’idea che sia in piccoli flash. Non avrei usato le date ma un più semplice “un anno dopo” (ho dovuto rileggere la data per capire 2119 e 2118), mi piace che non sia nominata la pistola ma che sia chiara (piccolo esercizio di rimozione).
Pure il finale (con lui che punta la pistola verso di lei) mi convince abbastanza.

LIVE
Io l’avrei intitolato LA STORIA. Molto Black Mirror (c’è una puntata in cui le vite sono registrate e i ricordi perdono la loro meravigliosa soggettività per diventare documenti inoppugnabili).
Mi piace molto. Mi piace l’idea di mettere davanti al centenario la sua vita, di avere tutti i documenti per credere di averla capita e invece non averci capito un cazzo. Mi piace che resti qualcosa di indecifrabile anche in una vita “social”.
Mi piace il linguaggio hashtaggato e i piccoli flash video.
Non so. Non mi funzionano la guerra e il finale. Non mi funziona “il modo per uscirne” perché, se lui ha cento anni, quel ragionamento sarebbe dovuto arrivare molto prima. Sarei curioso di sapere com’è la morte in un mondo registrato.
Poco da dire sulla scrittura: precisa, secca, efficace.

Il cerchio della vita
Buonissimo racconto che devi assolutamente riprendere e limare. Pieno di implicazioni. C’è una ragazza che decide di diventare vegetale e, nello stesso momento, è un racconto sull’eutanasia e sulla scelta di una forma diversa di eternità.
Fai benissimo a ritardare il momento in cui capiamo cosa sta succedendo: “Ha scelto di diventare un vegetale, di riunirsi”. Altri sono già diventati alberi. Hai, come in molti racconti della migliore fantascienza, una metafora perfetta per un dilemma etico moderno.
Il titolo non funziona. VEGETALE, forse. Ma nemmeno.
Comunque, il racconto ha il merito di un’idea cristallina e potenzialmente potentissima che, secondo me, non hai sfruttato fino in fondo perché i minuti erano contati.

Il futuro è passato
Buona l’idea di una droga che ti possa dar visioni del passato (o del futuro). Il contesto in cui è stata usata mi convince meno.
Il futuro apocalittico e il futuro remoto di distruzione sono, purtroppo, un po’ scontati. L’immaginazione dei cento anni butta là una bella sfida. Se pensi il mondo cento anni fa e lo pensi adesso c’è un bel cambio e possiamo dedurre che tra cento anni l’accelerazione della tecnologia e delle scoperte modifichi moltissimo il nostro modo di vivere.
Nel tuo racconto c’è solo un angolo di generica povertà piena di aggettivi. Sì, la scomparsa degli animali ma non mi basta.
Per il resto, limerei un po’ gli aggettivi (a volte ti appesantiscono molto) checché la visione finale sia ben scritta e prenda alquanto.

L'uomo che non ricordava più il futuro
Ok. Una buona variazione sulla Caverna di Platone e Matrix.
Un po’ confuso nei suoi tre paragrafi e l’impaginazione non aiuta. Un’idea grande pigiata in un piccolo spazio. Avrebbe meritato più tempo per fare chiarezza e approfondire.
Apri un mondo e lo chiudi troppo presto. E’ l’idea di qualcosa di più lungo e articolato trasformata in un racconto breve. Non un frammento ma una cosa da espandere.

Scatole cinesi
Tre punti di vista, tre piccole elaborazioni del lutto.
Il futuro ti serve fino a un certo punto e Marte potrebbe essere, poeticamente, l’America. Però è bello che sia Marte, che crei una distanza quando i sentimenti restano identici al presente.
Cambiare tre punti di vista (peraltro tutti e tre femminili e con la stessa “voce” scrittura) è un rischio perché, specie tra il primo e il secondo, si rischia, non vedendo, di pensare che sia la stessa voce e io lo segnalerei in qualche modo.
Però il racconto è dolce e funziona.

Numero Ventitré
Un loop onirico.
Nella sua precisione e mancanza di spiegazioni o spiegoni, mi piace molto. Inquietante al punto giusto e, soprattutto, aperto.
Nei racconti mi piace molto l’idea che ci sia altro che non conosco, la necessità di tornare indietro e rileggere. Un frammento di qualcosa di più vasto, eppure il riconoscimento che si tratta di uno spezzone lucido e indipendente.
Davvero buono.

Il prossimo
Idea bellissima: l’aldilà delle intelligenze artificiali. Le tre leggi della robotica e i dieci comandamenti. Complimenti.
Il difetto del racconto è che molte cose avvengono in riferito (ma è una necessità, capisco) e la confusione coi tempi (“non può essere il 2019”) che, purtroppo, mi sa molto di necessità di stare sul tema del racconto.
Per il resto, funziona e la scrittura è scorrevole e secca. Forse, addirittura, se ne potrebbe ricavare una singola e cristallina conversazione.

IL PUNTO DOPO UNA CLASSIFICA (1 di 8):

Nulla da segnalare, dopo una sola classifica è evidente che la stessa corrisponda anche a quella generale. Potremo cominciare a vedere un evolversi a partire dalla seconda, quella di Stefano Paparozzi, in arrivo tra stasera e domani.

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Re: Le classifiche delle guest star (ALL STARS EDITION)

Messaggio#3 » giovedì 13 giugno 2019, 13:57

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COMMENTI E CLASSIFICA DI STEFANO PAPAROZZI

1) Il cerchio della vita
Ottimo utilizzo della tematica dell’etica dell’alimentazione (peraltro in qualche modo associata a quella dei riti di sepoltura). Non c’era chiaramente lo spazio per approfondire, ma la pagina è più che sufficiente a dipingere un mondo nuovo con le sue dinamiche e le sue disomogeneità interne. E senza fare proselitismo in un senso o nell’altro.

2) Scatole cinesi
Ottimo utilizzo del tema, che qui si presenta in veste “generazionale”. Molto interessante l’idea di offrire tre diversi punti di vista sulle stesse questioni, che spaziano dall’elaborazione del lutto alle esigenze di vita quotidiana.

3) Numero ventitré
Il tema del labirinto non è dei più originali, tanto che conferma quest’impressione di già visto alle prime due uscite, fino al paradosso temporale. Ma il racconto si solleva di molto con il finale, davvero inaspettato, che spalanca le porte su un intero mondo sorprendente.

4) L’uomo che non ricordava più il futuro
Ottima l’idea “grammaticale” di una sezione al futuro, una al passato e una al presente. Storia forse un po’ troppo complessa per essere ridotta in uno spazio così minimo, probabilmente respirerebbe meglio anche solo con mezza pagina in più, ma sicuramente funziona.

5) I bambini di domani
La caduta della civiltà e il mondo rimasto in mano ai bambini sono temi fin troppo usati; il risultato è però ottimo. I neologismi non sono eccessivi, non si cade nel moralismo, né nell’eccesso di sentimentalismo nostalgico o in quello ironico.

6) Live
Un po’ Mr. Nobody, un po’ The Truman Show, ovviamente non è al livello di nessuno dei due, ma riesce comunque a restituire un buono spaccato di vita in poche righe, anche se i precedenti illustri lo oscurano troppo e gli manca un guizzo in più.

7) Il prossimo
Ci sarebbe un po’ di lavoro di editing da fare, ma è lodevole che un argomento al tempo delicato (la coscienza delle macchine) e spinoso (il rapporto con la religione) sia stato trattato con un’ironia leggera che sembra genuinamente ricercata, ed è quindi nel complesso ben riuscito.

8) Il futuro è passato
C’è un po’ di confusione di punto di vista fra spacciatore e barbone, e più in generale qualche frase che andrebbe limata. Molto buona però l’idea di rovesciare completamente il tema, partendo dal futuro per andare ancora più in là.

9) La fine dei giochi
Un po’ troppo criptico da seguire, fra presente e flashback corsivi e i pensieri del protagonista. Vicenda cruda che poteva essere più interessante con un po’ più di mordente (magari bastava una differente scelta di parole).

IL PUNTO DOPO DUE CLASSIFICHE (2 di 8):

1) Il cerchio della vita 3
2) Numero Ventitré 4
3) I bambini di domani 9
4) Scatole cinesi 9
5) Il prossimo 10
6) Live 11
7) L'uomo che non ricordava più il futuro 12
8) La fine dei giochi 15
9) Il futuro è passato 17

Stando alle prime due classifiche sembra profilarsi una corsa a due per la vittoria mentre appare ben più aperta la lotta per il terzo gradino del podio con tanti racconti in una manciata di punti. Ricordiamo che in caso di parità si guarda l'orario di consegna, motivo per cui I BAMBINI DI DOMANI sopravanza SCATOLE CINESI. Detto questo, mancano ancora sei classifiche e potrebbe succedere ancora di tutto, come si è visto anche in passato in occasione di Special multiguest. Appuntamento a domani con la classifica di Andrea Cavaletto!

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Re: Le classifiche delle guest star (ALL STARS EDITION)

Messaggio#4 » venerdì 14 giugno 2019, 15:31

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COMMENTI E CLASSIFICA DI ANDREA CAVALETTO

1- Il cerchio della vita.
Mistico e con un bel messaggio ecologico. E' un tema che mi è molto caro e viene affrontato bene. Scrittura un po' zoppicante nella parte centrale, che snellirei un po'.

2 - I bambini di domani.
Scrittura fluente e intrigante. La storia, delicata, disillusa e malinconica, si svela poco alla volta, prendendo subito l'interesse del lettore e mantenendo desta l'attenzione. Forse manca un vero e proprio epilogo ficcante, ma va anche bene così.

3 - La fine dei giochi.
Senso di tensione e smarrimento per tutto il tempo di lettura. Inquietante. Peccato per il finale che svela anche troppo. Non avrei rivelato il modello della pistola (non interessa al fine della storia, e si capisce che stiamo parlando di quello) e non avrei rivelato l'esito del gioco. Se si aggiusta il finale, resta un'ottima storia.

4 - LIve.
Diretto. Preciso. Freddo. Molto lucido. Senza sbavature. Potrebbe essere un episodio di Black Mirror. Finale impietoso che rivela una critica alla società e un punto di riflessione interessante. Purtroppo non mi ha coinvolto al 100% e quindi non mi ha convinto del tutto.

5 - L'uomo che non ricordava il futuro.
Incipit interessante. Scrittura scorrevole e solida allo stesso tempo. Bello l'utilizzo dei diversi tempi per svelare lo svolgimento. Finale interessante ma un po' criptico e, soprattutto, difficile da comprendere in un solo passaggio. Va migliorato.

6 - Il futuro è passato.
Idea interessante, ma non così originale. Inoltre lo sviluppo è un po' troppo ricco di infodump. Soprattutto rivedrei e accorcerei il dialogo iniziale tra il barbone e il ragazzino, che mi risulta poco realistico.

7 - Numero 23.
Il tema trattato è un po' troppo abusato in campo fantascientifico. Non c'è nulla di male in questo, ma ci vorrebbe almeno un twist plot in più.

8 - Il prossimo.
Idea di base che ho trovato frizzante e originale. La scrittura andrebbe un po' migliorata, soprattutto in un paio di battute. Man mano che ci avviamo al finale, si perde un po' interesse e la storia diventa vagamente melodrammatica. Carino ma migliorabile.

9 - Scatole cinesi.
Racconto intimista, minimale, caldo, malinconico. Purtroppo, a mio avviso, ho riscontrato che il racconto può vivere in realtà fuori da un tempo specifico, quindi il tema trattato non è molto centrato con il tema da trattare.

Unica nota aggiuntiva e chiarificatrice sul racconto SCATOLE CINESI. L'ho messo al fondo perché, ripeto, secondo me il tema richiesto è stato trattato troppo marginalmente, ma come racconto funziona bene ed è ben scritto. Meriterebbe di stare tra i primi 5, come stile di scrittura e senso del ritmo.

IL PUNTO DOPO TRE CLASSIFICHE (3 di 8)

1) Il cerchio della vita 4
2) I bambini di domani 11
3) Numero Ventitré 11
4) Live 15
5) L'uomo che non ricordava più il futuro 17
6) Il prossimo 18
7) Scatole cinesi 18
8) La fine dei giochi 18
9) Il futuro è passato 23

Giunti a poco più di un terzo del percorso possiamo notare che IL CERCHIO DELLA VITA sta tentando una prima, importante fuga. Riuscirà a mantenere il ritmo? Battuta d'arresto, invece, per NUMERO VENTITRE' che viene raggiunto (e superato per via della consegna più celere) da I BAMBINI DI DOMANI. Ancora aperti a tutti i giochi per il secondo e il terzo gradino del podio, anche se la vittoria vede sempre più restringere il proprio cerchio di favoriti. A domani per la classifica di ILARIA TUTI!

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Re: Le classifiche delle guest star (ALL STARS EDITION)

Messaggio#5 » sabato 15 giugno 2019, 15:32

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COMMENTI E CLASSIFICA DI ILARIA TUTI

1. LIVE
Eccezionale panoramica su un futuro possibile e prossimo, che gioca in modo intelligente sul doppio, e allo stesso tempo opposto, significato di “live” (vivere/dal vivo). Iniziamo ad accorgerci che la costante presenza “live” sui vari social divora la vita vera e, soprattutto, induce a uno stato di euforia che nasconde l’intorpidimento di passioni e sentimenti.

2. NUMERO 23
Inquietante, onirico e, è il caso di dirlo, labirintico. Mi è piaciuto molto, perché l’atmosfera è così delineata che non si avverte il bisogno di troppe spiegazioni. Azzarderei addirittura dire che avresti potuto concluderlo al secondo «Proprio lì, nel labirinto» e per me sarebbe stato perfetto.

3. IL CERCHIO DELLA VITA
Originale e poetico, con belle immagini e un’interpretazione circolare del tempo che richiama il pensiero degli antichi. Sarebbe stato interessante scendere più a fondo nel processo di mutazione/evoluzione, nell’impatto psicologico dell’atto di affondare le mani nella terra e mettere radici. Avrebbe reso più epico il racconto.

4. SCATOLE CINESI
Racconto delicato sul lutto che lega al passato, rende il presente doloroso e sembra togliere slancio al futuro. Molto bella l’idea della data futura, per l’ultimo punto di vista. Le prime due voci narranti sono un po’ monocorde e si confondono.

5. I BAMBINI DI DOMANI
Ben scritto, belle immagini di decadenza e speranza allo stesso tempo. Un futuro ritornato al passato, che fa riflettere sulla deriva a cui sta andando incontro il nostro presente. Non mi ha convinta il riferimento ai cent’anni: un lasso di tempo insufficiente per rendere credibile lo scenario e una tale perdita di memoria collettiva.

6. IL FUTURO è PASSATO
Mi è piaciuta molto l’idea della “botta di passato”. Sono arrivata alla fine con curiosità, ma avrei voluto scoprire un’immagine più disorientante del futuro (nel bene o nel male).

7. L’UOMO CHE NON RICORDAVA IL FUTURO
Storia che inevitabilmente mi ha fatto pensare ad altri racconti e film sulle tematiche dell’allevamento umano, ma l’ho apprezzato. Molto bella la risposta «Umanità», mi ha emozionato.

8. IL PROSSIMO
Sondare l’aldilà delle intelligenze artificiali è una grande idea, purtroppo l’espediente del dialogo con il grande vecchio stanco e corrucciato è un po’ abusato. Non mi è piaciuto molto il riferimento sottilmente negativo alle casalinghe (ma forse ho interpretato male io).

9. LA FINE DEI GIORNI
Bel ritmo e una buona gestione dei salti temporali (davvero necessari?), ma immaginavo già il finale. Forse non ho colto del tutto l’attinenza con il tema.

IL PUNTO DOPO QUATTRO CLASSIFICHE (4 di 8)

1) Il cerchio della vita 7
2) Numero Ventitré 13
3) I bambini di domani 16
4) Live 16
5) Scatole cinesi 22
6) L'uomo che non ricordava più il futuro 24
7) Il prossimo 26
8) La fine dei giochi 27
9) Il futuro è passato 29

Piccolo passaggio a vuoto per IL CERCHIO DELLA VITA che nonostante il terzo posto nella classifica della Tuti si vede rosicchiare 1 punto da NUMERO VENTITRE'. Passaggio a vuoto ben più pesante per I BAMBINI DI DOMANI che perde la seconda piazza e si vede raggiungere da un arrembante LIVE. Alle loro spalle sembra tenere botta SCATOLE CINESI e, in parte, L'UOMO CHE NON RICORDAVA IL FUTURO. Dopo un avvio brillante, invece, IL PROSSIMO non sembra in grado di riprendersi e lotta con LA FINE DEI GIOCHI e IL FUTURO E' PASSATO per il settimo e ultimo posto valido per l'ALBO D'ORO e il RANK sia d'Era che ALL TIME.

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Re: Le classifiche delle guest star (ALL STARS EDITION)

Messaggio#6 » domenica 16 giugno 2019, 19:50

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COMMENTI E CLASSIFICA DI SARA BILOTTI

1. Live.
Perfetta metafora dell’alienazione contemporanea, il Live in cui è immerso il protagonista assomiglia a un’esecuzione: il verdetto è scontato, ma lui non ci sta. L’unica vittoria possibile, che somiglia a tante vittorie possibili nell’epoca dell’ingannevole narrazione di sé, è quella di sparire. Per poter finalmente essere costretti, con tutte le finestre chiuse, persino quelle degli occhi, a guardarci dentro, a provare a raccontarci a noi stessi.

2. Scatole cinesi
Il tempo come susseguirsi di giorni, ma anche come indicatore di un’età della vita. Le scatole sembrano quelle generazionali, ma diventano alla fine della lettura attributo dell’individuo: uomini come isole, che sembrano abitare pianeti diversi e tempi diversi. Un racconto dolente di rette parallele che non si incontreranno mai.

3. L’uomo che non ricordava più il futuro.
Racconto interessante sotto molteplici punti di vista, compreso quello sintattico e semantico. La “maledizione” del tempo verbale con cui si apre (un futuro che è come una spada di Damocle su tutto ciò che verrà dopo) scandisce il tempo e le sue traiettorie concentriche e sembra ricordarci che corriamo come criceti su una ruota. Un racconto che è un malinconico rompicapo.

4. Numero ventitré.
Il tempo ha la sua apocalisse in un labirinto: passato presente e futuro si incrociano generando l’incubo della verità su se stessi. Oltre l’illusione dell’individualismo, quello che sembra un repentino viaggio nel tempo si rivela invece una passeggiata su un unico piano che contiene mille facce di sé. Affascinante.

5. I bambini di domani.
In un’epoca in cui il tempo per i sapienti non è altro che un vuoto susseguirsi di numeri, l’età della vita si è accorciata e con lei la possibilità di elaborare l’esperienza. Probabilmente per questo uno dei protagonisti sa che in futuro non potrà andare peggio di così: vivere senza l’elaborazione dell’esperienza è una condanna irreparabile. Solo un messaggio al futuro può dare senso a tutto. Un racconto che assomiglia a una preghiera.

6. La fine dei giochi.
Il gioco va oltre l’apparenza dei dialoghi: è quello che fa il lettore isolando e scegliendo il tempo da scandire. Come una partita a tennis che non si riesce a seguire se non mettendo insieme tempi diversi e nel giusto ordine, il racconto ci propone molteplici percorsi da imboccare, che arrivano però tutti a una desolante consapevolezza: la fine della paura coincide con la morte.

7. Il cerchio della vita.
In un futuro dalle mille possibilità di bene, esiste il feroce contrappasso delle mille possibilità del male. Chi si sottrae al cerchio del dolore ha un’unica via da prendere : la trasfigurazione. Il racconto è un urlo d’amore per l’universo, e un omaggio alla speranza più testarda di salvarlo.

8. Il prossimo
Il giorno del giudizio di Tommy è un giorno come un altro per Dio: in fondo il mondo è già finito. Passato presente e futuro si sono mischiati, e le macchine hanno imparato la sopravvivenza dell’amore. La salvezza sarà all’inferno, dove però neanche Satana c’è più. Un racconto ironico che, come spesso accade dietro i sorrisi, nasconde una malinconia straziante per ciò che non c’è più.

9. Il futuro è passato.
In un mondo desolato, l’unica felicità diventa possibile grazie a una droga potentissima che funziona come una macchina del tempo. Il cuore del racconto sta tutto nella dolorosa scoperta che la felicità è solo un ricordo di felicità, raggiungibile unicamente guardandosi alle spalle. Il futuro non esiste.

IL PUNTO DOPO CINQUE CLASSIFICHE (5 di 8):

1) Il cerchio della vita 14
2) Numero Ventitré 17
3) Live 17
4) I bambini di domani 21
5) Scatole cinesi 24
6) L'uomo che non ricordava più il futuro 27
7) La fine dei giochi 33
8) Il prossimo 34
9) Il futuro è passato 38

Classifica di importanza fondamentale, quella di Sara Bilotti! Per la prima volta IL CERCHIO DELLA VITA sembra perdere il dominio tra le preferenze (non solo, in questo caso, è uscito dalle prime tre posizioni, ma si è addirittura posizionato nelle retrovie). Alle sue spalle ne approfittano quasi tutti e allora ecco che la lotta per la vittoria finale si riapre con NUMERO VENTITRE' e LIVE che si portano a soli tre punti di distacco. Non solo la lotta per la vittoria, addirittura tutta la lotta per il podio sembra essersi riaperta con I BAMBINI DI DOMANI che contiene il distacco e SCATOLE CINESI in grandissima rimonta, senza dimenticare L'UOMO CHE NON RICORDAVA PIU' IL FUTURO che rimane lì sornione, ancora a portata di quasi tutto. La prossima classifica arriverà martedì (domani tutti a concentrarsi sulla SPECIAL CIF EDITION) e sarà quella di Angelo Frascella!

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Re: Le classifiche delle guest star (ALL STARS EDITION)

Messaggio#7 » martedì 18 giugno 2019, 16:17

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COMMENTI E CLASSIFICA DI ANGELO FRASCELLA

1. Scatole cinesi
Bello. Un’idea semplice e ben realizzata: verità sulla vita messe in forma narrativa, senza risultare stucchevoli o moraleggianti, il concetto di ieri oggi e domani declinato, da una parte, sulla sequenza di tre giorni e, dall’altra, su tre età, in un significativo parallelismo.
Se proprio vogliamo trovare il pelo nell’uovo: il fatto che chiami il cimitero “Burning House” e che questo debba essere raggiunto addirittura con un airbus fanno pensare a delle modalità di sepoltura futuristiche (sono sepolti su un’isola lontana? Su un satellite artificiale? Magari per allontanare l’idea della morte, tenendola lontana dagli occhi?). Tutto ciò però non ha poi un seguito nella storia. E allora perché non farli arrivare sul posto con un mezzo più “normale”, per brevi percorrenze, e non usare un nome italiano?

2. Il prossimo
Racconto molto carino. È vero che se parli di tre leggi della robotica, e lo fai per bene, con me vinci facile; ma, astraendo dai miei gusti, l’idea che i robot, in quanto dotati di coscienza, siano soggetti a giudizio divino è molto buona e il tono leggero del racconto la sostiene bene. Forse avrei evitato Lucifero in vacanza, che fa pensare troppo al Lucifer della serie televisiva.
Il difetto principale del racconto è che il tema è appena sfiorato (la confusione sulla scrivania del buon vecchio Creatore, mi sembra un po’ una scusa per rimanere nei paletti). Ma, visto che siamo in finale, e quindi vuol dire che chi lo ha giudicato prima di me, non lo ha ritenuto evidentemente così fuori tema, non lo penalizzerò per questo.

3. I bambini di domani
L’idea della malattia che porta via gli adulti, lasciando i bambini padroni del mondo, ormai è piuttosto usata (da Anna di Ammaniti a serie televisive come Between e The Society).
A parte questa osservazione, il racconto funziona bene: mi è piaciuto l’uso dei nomi legati al Web che designa i diversi personaggi in base alle loro abilità, l’idea del cinema come testimonianza, lo stupore di fronte alle immagini e il rapporto fra i diversi personaggi.
Soprattutto mi è piaciuto il fatto che, nonostante la bruttezza della situazione, l’atmosfera del racconto non sia di tristezza, né di rassegnazione, ma leggera e positiva, come testimonia la frase sulla vita di TreCani.

4. Live
L’idea non è male, ma mi sembra che manchino alcuni dettagli per renderla ben comprensibile. Questo, insieme all’uso di hashtag e neologismi, rende necessarie un po’ di riletture (Seppure in un racconto così breve, è un ostacolo relativo).
Nell'insieme però mi è piaciuto l’approccio di ripercorrere la storia tramite la vita e i tag del protagonista. Magari con una manciata di caratteri in più, il racconto potrebbe raggiungere le sue potenzialità

5. L’uomo che non ricordava più il futuro
Racconto complesso (per non dire complicato) che richiede di essere riletto più volte (e anche a questo punto lascia parecchi dubbi al lettore). L’impressione è che tu abbia voluto comprimere un’idea che aveva bisogno di spazio, nella manciata di caratteri a disposizione.
L’approccio stilistico è efficace: la scelta dei tre tempi verbali, non corrispondenti al tempo reale, non l’ho mai visto usare ed è una bella trovata.

6. Numero ventitré
Lettura piacevole con sorpresa finale. Ci sono alcune cose che però non tornano: la prima è il comportamento di Riccardo. Perché mai decide di rapire la bambina e riportarla nel labirinto? È un comportamento illogico per un padre e non giustificato nel racconto: soprattutto dopo che lui ha capito che c’è qualcosa che non va. Anche il comportamento delle guardie all’uscita non mi è chiaro. Se sanno che questa Alice è la 23ima, e quindi che c’è un loop temporale, sapranno anche che Riccardo è il padre e non un pericoloso rapitore. Perché invece di un gruppo di scienziati che studiano il fenomeno, ci sono dei soldati? E perché non ci sono 23 versioni di Riccardo?
Insomma a una seconda lettura, il racconto sembra un po’ fine a se stesso, un gioco per sorprendere il lettore, senza che dietro quella sorpresa siano nascosti altri significati. L’idea è buona, però, e ti suggerisco di lavorarci per migliorarlo.

7. La fine dei giochi
L’idea della coppia che per ravvivare il suo rapporto si perde in una serie di giochi sempre più pericolosi, coronato da un finale inaspettato, è buona ma mi sembra perdersi nell’uso eccessivo di analessi e prolessi che pare più dettato dal rispetto del tema che da un’esigenza narrativa. Così, un racconto, di per sé interessante, sulla “Noia” finisce col diventare un po' confuso e con l'essere penalizzato dal rispetto del tema. Mi piacerebbe rileggerlo in una versione meno vincolata da questi paletti.

8. Il cerchio della vita
Racconto semplice e lineare che sembra quasi una fiaba. Forse, da questa sua “identità” deriva l’uso di un PdV onnisciente old style (seppure personalmente credo che il racconto avrebbe guadagnato potenza con un punto di vista “immersivo”: per esempio se avessimo vissuto la scena dall'interno di colei che si sta trasformando in pianta.)
Il difetto maggiore è il messaggio un po’ invadente e in primo piano (al di là che uno possa essere o meno d’accordo). Mi sarebbe piaciuto che fosse un po’ più sfumato e nascosto.

9. Il futuro è passato
Il racconto risente di alcune imperfezioni tecniche: un punto di vista ballerino che parte col barbone, passa al ragazzino poi torna al barbone e diversi infodump (“La droga funzionava come un sogno: all'inizio vedevi tutto nero, poi poco per volta prendeva forma”, per es). Anche l’uso di barbone come titolo (il barbone Samuel, che sembra il ragionier Fantozzi, l’avvocato Agnelli) sa molto di Infodump, laddove, invece, per esempio, in modo corretto usi il mezzo narrativo per farci sapere che i leoni sono estinti e caratterizzare meglio il momento in cui si svolge.
L’idea della pillola per vedere il passato e dell’altra per il futuro non mi ha entusiasmato: messa così senza spiegazioni mi sembra una trovata un po’ semplicistica, ma, forse, in un racconto così breve non si può fare molto di più.
Per quello che riguarda i punti a favore, l’ambientazione nello zoo vuoto è efficace, le dinamiche fra il barbone e il ragazzino funzionano bene e il racconto incuriosisce e porta il lettore ad andare avanti. In sintesi, più che altro servirebbe una revisione per sgrossarlo e portarlo a compimento.

IL PUNTO DOPO SEI CLASSIFICHE (6 di 8):

1) Live 21
2) Il cerchio della vita 22
3) Numero Ventitré 23
4) I bambini di domani 24
5) Scatole cinesi 25
6) L'uomo che non ricordava più il futuro 32
7) Il prossimo 36
8) La fine dei giochi 40
9) Il futuro è passato 47

Incredibile svolta nella classifica generale! Premetto che sto pubblicando le classifiche in base alla consegna da parte delle guest, non c'è nulla di artificiale e ricercato! Dopo una prima parte di finale a tratti anche dominata, IL CERCHIO DELLA VITA perde la leadership vedendosi superato da LIVE. E ci sono ben cinque racconti in cinque punti! Tiene bene NUMERO VENTITRE', resiste I BAMBINI DI DOMANI, recupera alla grande SCATOLE CINESI! A due classifiche dalla fine saranno questi cinque racconti a contendersi la vittoria finale! Alle loro spalle contiene il distacco L'UOMO CHE NON RICORDAVA IL FUTURO mentre IL PROSSIMO sembra avvantaggiarsi nella lotta per il settimo posto rispetto a LA FINE DEI GIOCHI e a IL FUTURO E' PASSATO. A domani per la classifica del Campione d'Era uscente: Raffaele Marra!

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Re: Le classifiche delle guest star (ALL STARS EDITION)

Messaggio#8 » mercoledì 19 giugno 2019, 18:06

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COMMENTI E CLASSIFICA DI RAFFAELE MARRA

1° - Il cerchio della vita
Un ecologismo estremo, e inquietante, aggiungerei, con l’uomo che accetta lo stato di vegetale (ci vedrei anche un qualche riferimento, forse involontario o forse no, al concetto di “stato vegetativo” con cui senza pensarci troppo si commentano certe condizioni estreme di salute). Qui l’uomo fa una scelta consapevole e si china nel vero senso della parola per aderire definitivamente alla terra, per mettere radici, per diventare parte attiva di un sistema fin troppo violato e compromesso dai suoi predecessori. La scena in cui ciò avviene è descritta con semplicità eppure colpisce l’attenzione del lettore, suscita una reazione emotiva, sorprende e appaga. Ciò è il segno di un racconto scritto sicuramente con una buona dose di maestria, partendo da un’idea di base originale e decisamente vincente.

2° - L’uomo che non ricordava più il futuro
Racconto frammentato in tre parti differenti per periodo, ambiente, colori e tempo narrativo. Questa tripartizione è una vera chicca, direi, soprattutto perché è gestita con visibile padronanza. Dalle tre parti emerge, magari non del tutto chiaramente, la storia di un membro dell’”Umanità” che lotta contro esseri che umani non sono, e che ingannano fingendo mondi inesistenti, un po’ come fa lo scrittore con il lettore. Credo che la chiave di lettura di questo racconto sia la rinuncia al tempo lineare (rinuncia suggerita probabilmente già nella struttura della storia e nella sua gestione grammaticale); il tema del contest, in tal modo, assume un fascino ancora più intenso nel mischiare e confondere definitivamente i concetti di passato, presente e futuro.

3° - Il prossimo
Trovo l’idea di fondo di questo racconto davvero originale e potenzialmente ricca, in grado di dar vita a storie davvero interessanti e a riflessioni altrettanto avvincenti. Il racconto, in sé, gode di questa ricchezza di partenza presentandosi divertente e godibile. Il personaggio principale, Dio, è delineato forse in maniera un po’ troppo “standardizzata”, ma la scoperta graduale della sua vera identità è curata e funziona molto bene.

4° - Numero ventitre
Il paradosso temporale, pur essendo un tema diffuso nella fantascienza, è in grado sempre di stupire e affascinare. In questo racconto, tra l’altro, è presentato in maniera vincente, come una sorpresa inaspettata. Il concetto di circolo vizioso, o loop, poi degenera in qualcosa che nella trama è volutamente esagerato, un po’ confusionario, che sfugge alla razionalità pur essendo frutto di una logica spietata, matematica, ineccepibile. Una logica che, a ben vedere, rischia di sfuggire persino al lettore; ma ciononostante non perde il suo fascino.

5° - Scatole cinesi
Un racconto molto raffinato, delicato, essenziale direi, nonostante le tre voci narranti. La semplicità non è mancanza, in questo caso, ma è occasione per approfondire alcuni temi che pervadono lo scritto con una certa affascinante densità. Mi riferisco soprattutto ai temi della malinconia, dell’insoddisfazione, del lutto. Il triplice punto di vista genera una ricchezza che dà corpo e sostanza a tali temi invitando inevitabilmente il lettore a riflettere e, in qualche modo, a partecipare emotivamente. Un buon lavoro, davvero.

6° - Live
Un concetto di fondo accattivante, attuale eppure proiettato nel futuro prossimo come un’iperbole quasi inevitabile, a tratti preoccupante. Parlo del concetto insito nel titolo stesso del racconto: “live”, l’essere on-air ventiquattr’ore su ventiquattro, ridurre, anzi annullare, lo squilibrio tra vita pubblica e vita reale rendendo quest’ultima totalmente dedicata alla prima. Un concetto già trattato, ad esempio nel cinema, ma che conserva intatto il suo fascino, forse proprio perché con il passare degli anni si intuisce sempre più come il futuro raccontato in certe storie stia diventando sempre più probabile. Il racconto, dunque, si fonda su un’idea non originalissima ma decisamente vincente e perfettamente in tema. Lo sviluppo non è forse ottimale, visto che non vi è una vera e propria evoluzione della trama se non per il pensiero finale, forse un tantino prevedibile, che comunque lascia un qualche segno nel lettore.

7° - La fine dei giochi
La struttura rende la lettura del racconto più lenta di quanto forse si intendesse fare. I salti temporali richiedono, con testi così brevi, un continuo controllo di date che forse non sempre giova alla qualità del racconto. La storia comunque è originale, e il modo in cui si svela la vera natura del gioco è ben controllato, con un colpo di scena non istantaneo ma comunque energico e definitivo. L’attesa che l’autore costruisce, soprattutto nei primissimi paragrafi, è molto efficace, e contribuisce ad aumentare la curiosità e la partecipazione emotiva del lettore.

8° - I bambini di domani
Un’atmosfera percepibile e densa, quindi credibile e in grado di conquistare il lettore, è la caratteristica dominante del racconto. Mi riferisco prevalentemente al fatto che c’è una coerenza in quello che si legge e tutto contribuisce a dare corpo a questo tempo narrato in cui il passato è raccontato con lo stupore e la curiosità che il più delle volte vengono attribuiti al futuro. Al netto dell’ambientazione globale così ben resa, resta però una trama non del tutto avvincente.

9° - IL futuro è passato

Credo che il racconto risenta particolarmente della mancanza di tempo, del fatto che non sia stato possibile definirne con idee migliori lo sviluppo, soprattutto relativamente al finale. L’idea c’è, e possiede una ottima dose di potenzialità. Questo racconto realizza in parte tali potenzialità ma ho l’impressione che sia sfuggita l’occasione di concludere il tutto con qualcosa di un tantino più originale, con qualcosa che emozionasse o che stupisse o che facesse sorridere. Insomma, sono convinto che, potendoci ritornare su con più calma, lo si possa migliorare parecchio. Lo stile è sobrio, funzionale, ben legato alla storia narrata.

IL PUNTO DOPO SETTE CLASSIFICHE (7 di 8):

1) Il cerchio della vita 23
2) Numero Ventitré 27
3) Live 27
4) Scatole cinesi 30
5) I bambini di domani 32
6) L'uomo che non ricordava più il futuro 34
7) Il prossimo 39
8) La fine dei giochi 47
9) Il futuro è passato 56

Grandi emozioni in questa finale della ALL STARS EDITION! Dopo alcune battute a vuoto, IL CERCHIO DELLA VITA si riprende la prima posizione della generale e non solo: riesce anche a scavare un distacco di ben quattro punti dai due più diretti rivali NUMERO VENTITRE' e LIVE. Alle loro spalle, SCATOLE CINESI sembra avere ormai perso di vista le possibilità di vittoria, ma mantiene aperte quelle per il podio mentre I BAMBINI DI DOMANI potrebbe ormai essere tagliato fuori anche da quello. Bel recupero de L'UOMO CHE NON RICORDAVA PIU' IL FUTURO che punta a migliorare ancora la propria posizione mentre IL PROSSIMO sembra avere ormai staccato definitivamente LA FINE DEI GIOCHI e IL FUTURO E' PASSATO per la lotta per il settimo posto! A domani per l'ultima classifica: quella di FANTASCIENTIFICAST!

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Re: Le classifiche delle guest star (ALL STARS EDITION)

Messaggio#9 » giovedì 20 giugno 2019, 15:50

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COMMENTI E CLASSIFICA DI OMAR SERAFINI, MASSIMO DE SANTO E MARCO CASOLINO (FANTASCIENTIFICAST)

Classifiche personali

Marco Casolino:
1. Il prossimo
2. Numero Ventitré
3. Il cerchio della vita
4. L’uomo che non ricordava più il futuro
5. Scatole cinesi
6. I bambini di domani
7. Il futuro è passato
8. Live
9. La fine dei giochi

Omar Serafini:
1. Il prossimo
2. La fine dei giochi
3. Il cerchio della vita
4. Numero Ventitré
5. Live
6. Il futuro è passato
7. I bambini di domani
8. Scatole cinesi
9. L’uomo che non ricordava più il futuro

Massimo (Max) De Santo:
1. Il prossimo
2. Scatole Cinesi
3. Il cerchio della vita
4. I bambini di domani
5. Live
6. Numero Ventitrè
7. L’uomo che non ricordava più il futuro
8. Il futuro è passato
9. La fine dei giochi

Classifica collettiva (Classifica che verrà utilizzata per il conteggio della generale)

1. Il prossimo
2. Il cerchio della vita
3. Numero Ventitrè
4. Scatole cinesi
5. I bambini di domani
6. Live
7. La fine dei giochi - L’uomo che non ricordava più il futuro
8. Il futuro è passato

Commenti
Premessa. I racconti sono tutti ragionevolmente ben scritti e affrontano, con vario successo, il difficile tema dell’ambientazione nel futuro. Solo in alcuni elaborati l’ambientazione futura è centrale alla narrazione, mentre per molti - pur piacevoli e divertenti - l’azione potrebbe svolgersi anche nel presente. Talvolta l’ambientazione futura si traduce in una trattazione su temi spesso incontrati in passato, con i ferrei vincoli di MC (ma è questo il bello!) ad impedire una declinazione più sfumata che in molti degli elaborati meriterebbe di essere ripresa in contesti con più ampio respiro.

I bambini di domani
Marco. Risponde al tema raccontando una possibile vita dei bambini del futuro. Tema incontrato spesso, che avrebbe bisogno di più spazio per differenziarsi da altri racconti simili a questo.
Omar. Racconto che rientra in un tema già affrontato ma attualizzato, risente moltissimo - e ne viene penalizzato - dei vincoli spazio-temporali di MC.
Max. Sebbene il tema sia molto sfruttato, il modo di raccontare mi è sembrato simpatico (a parte la scelta dei nomi dei protagonisti, davvero troppo scontata).

La fine dei giochi
Marco. Piacevole variazione sul tema della roulette russa. Sfiorato appena il tema dell’ambientazione futura.
Omar. Racconto che mi ha particolarmente colpito soprattutto per il tema trattato: il rapporto “yin e yang” dei due protagonisti ha toccato le mie corde con personalissimi déjà vu…
Max. Una storia che non mi ha preso e che col futuro non sembra aver molto a che fare.

Live
Marco. Un futuro in cui le nostro vite sono online, risponde correttamente al tema della vita nel 2119.
Omar. Interessante, estremizzazione della deriva socialmediatica che stanno subendo le nostre vite. Un racconto molto alla Black Mirror…
Max. La deriva “social” che ci travolge tutti è un pò scontata ma l’idea dell’intera vita registrata e resa “pubblica”, sebbene trattata molte volte, ha una sua presa profonda.

Il cerchio della vita
Marco. Originale, interessante estrapolazione del veganismo e degli analoghi movimenti. Assente il tema dell’ambientazione futura.
Omar. Particolare, affronta ideologie e movimenti attuali che vengono sviluppati con una prospettiva originale.
Max. Ben scritto e convincente nel delineare con brevi tratti una evoluzione “green” della razza umana.

Il futuro è passato
Marco. Interessate racconto in cui le droghe consentono di viaggiare nel tempo e uno scorcio nel futuro remoto.
Omar. Profondamente distopico con una punta di “negatività lisergica”, nonostante non ami particolarmente questo genere, l’ho trovato interessante e originale.
Max. Viaggi nel tempo in pillole? Ho trovato il tema molto trito e lo stile non adeguato.

L’uomo che non ricordava più il futuro
Marco. Interessante presupposto. Andrebbe approfondito. Presente il 2119, la vita dei sintetici in futuro.
Omar. Particolare ed originale. Risente molto dei vincoli spazio-temporali di MC.
Max. Lo spunto è interessante ma lo sviluppo, dati limiti del contest, risulta davvero troppo limitato.

Scatole cinesi
Marco. Racconto pregevole, coglie appieno la richiesta di rappresentare la vita nel futuro.
Omar. Bello. Mi ha dato l’idea - durante la lettura - che rappresenti alcuni scorci autobiografici dell’autore…
Max. Bello questo “incastro di vite” che ruota attorno un protagonista che non c’è più ma ha lasciato in ciascuna una profonda nostalgia.

Numero Ventitré
Marco. Scritto bene, riprende l’argomento dei paradossi temporali, andrebbe approfondito fuori dai vincoli di MC. Assente il tema dell’ambientazione futura.
Omar. Intrigante, appassionante… mi ha ricordato molto i racconti di Harlan Ellison: non sfigurerebbe come ispirazione per un episodio della serie classica de Ai confini della realtà.
Max. I paradossi temporali sono materia difficile e questo racconto non mi ha convinto.

Il prossimo.
Marco. Originale e spiritoso, sfiora il tema dell’ambientazione futura. Interessante variazione sul tema del Giudizio Universale.
Omar. Devo ammetterlo: è il mio preferito di questo contest. Originale, sopra le righe e con la giusta dose di umorismo… mi ha divertito leggerlo, ricordandomi (moltissimo) Fredric Brown.
Max. Anche questa ambientazione è molto sfruttata ma il racconto riesce a mantenere un tono leggero ed ironico che ne ha fatto la mia scelta numero uno.

IL PUNTO FINALE

Nessun commento, anche se ormai dovrebbe essere chiaro quale sia il racconto vincitore. Appuntamento a domani sera per la news di chiusura!

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