Gruppo FUTURO: Lista racconti e classifiche

L'atto conclusivo della Sesta Era di Minuti Contati vi aspetta lunedì 20 maggio dalle 21.00 all'una con tante guest che si sono alternate nel corso delle sue dodici edizioni!
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antico
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Gruppo FUTURO: Lista racconti e classifiche

Messaggio#1 » martedì 21 maggio 2019, 2:02

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BENVENUTI ALLA ALL STARS EDITION, LA TERDICESIMA DELLA SESTA ERA DI MINUTI CONTATI, LA 128° ALL TIME!

Questo è il gruppo FUTURO della ALL STARS EDITION EDITION con Federico Guerri, Andrea Cavaletto, Ilaria Tuti, Angelo Frascella, Stefano Paparozzi, il Team di Fantascientificast (Omar Serafini, Massimo De Santo, Marco Casolino), Raffaele Marra e Sara Bilotti nelle vesti di Guest Star.

Gli autori del gruppo FUTURO dovranno commentare e classificare i racconti del gruppo PASSATO.

I racconti di questo gruppo verranno commentati e classificati dagli autori del gruppo PRESENTE.


Questo è un gruppo da SETTE racconti e saranno i primi TRE ad avere diritto alla pubblicazione immediata sul sito e a entrare tra i finalisti che verranno valutati dalla guest star. Altri racconti ritenuti meritevoli da me, l'Antico, verranno a loro volta ammessi alla vetrina del sito, ma non alla finale. Ricordo che per decidere quanti finalisti ogni gruppo debba emettere cerco sempre di rimanere in un rapporto di uno ogni tre approsimandolo all'occorrenza per eccesso.

Per la composizione dei gruppi ho tenuto conto del seguente metodo: per primi ho assegnato ai raggruppamenti coloro già in possesso di punti RANK DELLA SESTA ERA (il primo nel gruppo A, il secondo nel gruppo B, il terzo nel gruppo C, il quarto nel gruppo A e così via), coloro che ancora non hanno punti rank d'Era sono stati assegnati a seguire (primo a postare gruppo X, secondo a postare gruppo Y, terzo a postare gruppo BETA, quarto a postare gruppo X e così via). Inoltre ho fatto in modo che i tre racconti con malus finissero uno per gruppo.

E ora vediamo i racconti ammessi nel gruppo FUTURO:

I bambini di domani, di Maurizio Ferrero, ore 22.42, 4037 caratteri
La fine dei giochi, di Massimo Tivoli, ore 00.54, 4039 caratteri
Alba, di Andrea Gemignani, ore 01.29, 3478 caratteri MALUS 3 PUNTI
Il negozio di convenienza, di Antonio Pilato, ore 23.16, 3705 caratteri
La Città degli Eterni, di Claudio Tamburrino, ore 00.42, 3945 caratteri
Pequod, di Erika Adale, ore 00.59, 2142 caratteri
Live, di Andrea Viscusi, ore 23.48, 4039 caratteri

Avete tempo fino alle 23.59 di giovedì 30 MAGGIO per commentare i racconti del gruppo PASSATO. Le vostre classifiche corredate dai commenti andranno postate direttamente sul loro gruppo. Per i ritardatari ci sarà un'ora di tempo in più per postare le classifiche e i commenti, quindi fino alle 00.59 del 31 MAGGIO, ma si prenderanno un malus pari alla metà del numero di autori inseriti nel gruppo approssimato per difetto. Vi avverto che sarò fiscale e non concederò un solo secondo in più. Vi ricordo che le vostre classifiche dovranno essere complete dal primo all'ultimo. Una volta postate tutte le vostre classifiche, posterò la mia e stilerò quella finale dei raggruppamenti.
NB: avete DIECI giorni per commentare e classificare gli OTTO racconti del gruppo PASSATO e so bene che sono tanti. Ricordatevi però che Minuti Contati, oltre che una gara, è primariamente un'occasione di confronto. Utilizzate il tempo anche per leggere e commentare altri racconti, ne avete VENTIDUE (escluso il vostro) a disposizione e se la guardate in quest'ottica, ve lo assicuro, DIECI giorni sono anche troppo pochi. E ancora: date diritto di replica, tornate a vedere se hanno risposto ai vostri commenti, argomentate, difendete le vostre tesi e cedete quando vi convinceranno dell'opposto. Questa è la vostra palestra, dateci dentro.

Eventuali vostre pigrizie nei confronti dei commenti ai racconti (che devono avere un limite minimo di 300 caratteri ognuno) verranno penalizzate in questo modo:
– 0 punti malus per chi commenta TUTTI i racconti assegnati al suo gruppo con il corretto numero minimo di caratteri.
– 13 punti malus per chi commenta tutti i racconti assegnati al suo gruppo, ma senza il numero minimo di caratteri.
– ELIMINAZIONE per chi non commenta anche solo un racconto di quelli assegnati al suo gruppo.


Vi ricordo che i racconti non possono essere più modificati. Se avete dubbi su come compilare le classifiche, rivolgetevi a me.
Potete commentare i vari racconti nei singoli thread per discutere con gli autori, ma la classifica corredata dai commenti deve obbligatoriamente essere postata nel gruppo PASSATO.
Altra nota importante: evitate di rispondere qui ai commenti ai vostri lavori, ma fatelo esclusivamente sui vostri tread.

BUONA ALL STARS EDITION EDITION A TUTTI!



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Luca Nesler
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Re: Gruppo FUTURO: Lista racconti e classifiche

Messaggio#2 » mercoledì 22 maggio 2019, 1:09

Ciao a tutti. In questo gruppo non sono impazzito per i racconti, ma mi sono piaciute molto le idee! Il tema era meno action del solito, ma sicuramente intrigante. Bravi a tutti.
Commenti e poi classifica:

I BAMBINI DI DOMANI
Ciao Maurizio! Eccoci di nuovo (prima o poi vado a commentarti anche di là...)
Scritto magistralmente come al solito. Mi piacciono molto due cose nei tuoi racconti: la chiarezza e la particolarità dell'ambientazione (o delle scene). Anche in questo rendi molto bene tutto quanto e in modo, per me, interessante.
Questo particolare racconto, però, non ha il pathos di altri, limitandosi ad una trama poco avvincente.
Due cose un pochino stonano: il fatto che Wiki sappia che il video ritrae il 2019 suona pretestuoso visto il secolo trascorso e la loro scarsa conoscenza/aspettativa di vita. Lo so che provi a giustificarlo con la Storia tramandata oralmente, ma non mi convince ugualmente. Altro dettaglio è quando dici "la tribù nomade". Nomade è un dettaglio di troppo, secondo me. Poi è una di quelle cose che dici "chissene, io ce lo metto così uno lo sa" e allora ci sto anch'io. Ma te lo dico per fare bella figura :D
Ho trovato il tuo futuro originale e interessante. Meriterebbe una serie di racconti o un romanzo intero.
Bravo!

Ah, requisiti rispettati perfettamente!

LA FINE DEI GIOCHI
Ciao Massimo. Il racconto è molto complesso e non solo per l'intreccio. Alla seconda lettura ho colto molto meglio il senso di alcuni elementi. Alla prima il "gioco" è rimasto mistero fino alla fine, quindi non coglievo a cosa si allud quando il protagonista parla di usare gli animali e gli oggetti. Lì per lì ho pensato ad un gioco col lettore che accosta le descrizioni al sesso e pensa le peggio cose. Immagino che tu l'abbia voluto. Non avevo ricostruito il resto alla fine, però. Forse per il ritmo incalzante non avevo memorizzato certi dettagli.
Mi piace molto quando il protagonista associa la sua titubanza al non portare a termine nulla e attribuisce il pensiero a Carla. Molto profondo e credibile.
Invece non trovo che sia all'altezza il momento in cui Carla dice "Promettimi che ogni sabato giocheremo, e faremo l’amore". La trovo una frase strana: perché sabato? Perché dice "giocheremo" pensando che il marito capisca che cosa intende? E forse anche quel "faremo l'amore" è un po' forzato, pur concedendole un colpo di fulmine per l'oggetto procurato. Intendo che non mi aspetterei che lei colleghi le due cose immediatamente e penso che quello sia uno dei momenti cardine del racconto.
Per il resto il ritmo è ottimo, la scrittura pulita e verosimile e il finale bellissimo. L'ho trovato appagante.
Complimenti!

Requisiti: passato e presente ci sono di sicuro. Il futuro non è palese, non so. Tu che intenzione avevi?

ALBA
Ciao Andrea. L'ambientazione "perduti nello spazio" mi affascina sempre tanto. Parto coi requisiti: il paletto è rispettato, ma il tema non saprei. Ci leggo il presente e un po' di passato nel diario di bordo che spiega la situazione attuale. Forse c'è il domani, se interpreto il titolo come "vedremo una nuova alba".
Il racconto mi piace abbastanza, ma ci trovo alcuni difetti. Uno, non grave, è che per molti versi l'astronave potrebbe sembrare una nave qualunque in molte parti del racconto, a mio parere quasi troppe.
Mi è sembrato strano che il capitano debba digitare un codice per aprire una porta interna e che il suo secondo lo aiuti a trarsi d'impiccio facendo suonare un allarme. In generale anche il modo che ha il capitano di temporeggiare mi è sembrato un po' da principiante.
Sullo stile ho da criticare solo un po' la punteggiatura in generale, sopratutto la virgola prima del vocativo (C’è un piano di volo Capitano? - Siamo soli vero Signore? prima di signore e capitano va la virgola). Per il resto la scrittura è chiara.
Forse avresti potuto spendere qualche carattere in più per aggiungere pathos alla storia. Io, come ti ho detto, amo molto queste situazioni e mi fanno venire subito i brividi, ma forse qualche pensiero in più o qualche situazione di ansia avrebbero potuto trasmettere un maggiore senso di vuoto.
Alla prossima!

IL NEGOZIO DI CONVENIENZA
Ciao Antonio. Il tuo racconto mi ha ricordato tante cose, dal finale di Monkey Island 2 a un film di cui non ricordo il nome che aveva tinte molto simili a quelle di questo racconto. Trovo affascinante notare come certe tematiche o certi modi di raccontare siano spesso simili nei lavori di un autore. Nei tuoi ritrovo sempre questo alone di "wierd" un po' da incubo e la scoperta finale sul protagonista. Per tutto il racconto succedono cose inspiegabili e che, alla fine, non hanno bisogno di tante spiegazioni. Funziona.
Il finale è interessante. L'avrei trovato potente se fossi stato in grado di dare una spiegazione di qualche tipo a questo evento fuor dal normale. I requisiti sono sicuramente rispettati.
Sullo stile non mi trovi convinto, ma è questione di gusti.
Ti segnalo un refuso: <<Fermati e arretra (,) Bolivar!>>

LA CITTÀ DEGLI ETERNI
Ciao Claudio. Parto dai requisiti: qui il domani lo distruggi proprio! Non c'è più :D Non so se il tema è preso, ma il paletto è rispettato senz'altro.
Riguardo al racconto: alla prima lettura l'ho trovato un po' caotico. Nei dialoghi Luca e Claudia parlano di cose che il lettore non sa subito dove mettere e questo mi ha un po' confuso. La seconda lettura me la sono goduta e l'ho trovata coinvolgente. Segno, forse, che con qualche aggiustatina nel dialogo, forse qualche azione, potrebbe fare lo stesso effetto anche alla prima. Comunque mi è piaciuto.
Sul finale però ci sono due cose che mi permetto di segnalare. La prima è quel breve "tell" dove ci dici che Luca le mostra il suo lavoro che, secondo me, taglia il ritmo e il coinvolgimento creato fin lì. Non so se è utile quella parte, forse funzionava tutto anche senza.
La seconda è che, quando ho riflettuto sull'ultimo dialogo, cioè sul fatto che loro sono ETERNI, ho pensato che cento anni più, cento anni meno... E questo mi ha un po' spento l'ardore. Ho perso il romanticismo (te lo segnalo, poi vedi tu che farci).
Anche l'ultima frase l'avrei messa giù diversamente. Nel dettaglio quel "segue" e "terribilmente" non mi sono piaciuti.
Inoltre "O almeno del tempo" mi ha suonato strano, perché quello, nella mia mente, era finito quando loro sono diventati Eterni. Ho interpretato male?
Comunque sei stato bravo nel creare un passato romantico tra loro e coinvolgere il lettore.
Alla prossima!

Due refusi: "Non aveva nulla di meno" intendevi "non avevi"? Poi "in questa discussione dirette".

PEQUOD
Ciao Erika, il tuo racconto parla di una fortunata studentessa che svilupperà la sua tesi su quello che è, probabilmente, l'ultimo capodoglio vivente. La scrittura è limpida e chiara: anche se non eccedi negli indizi si capisce tutto.
Io penso che interpretare ieri, oggi e domani come metafore del passato, presente e futuro sia perfettamente in tema, ma se immagino che il sogno della balena sia il passato e il racconto avvenga nel presente, mi manca il futuro. O forse è proprio in quella frase finale in cui Lisa accetta di fare la tesi?
Sulle citazioni di Moby Dick non mi trovi completamente convinto, nel senso che c'è una balena, ma il resto non mi sembra calzante. Inoltre penso che se uno non conosce il romanzo non coglie il significato dell'ultima frase. Anche il titolo non mi convince rispetto al testo. Per riassumere trovo che sia scritto bene e che le immagini evocate siano suggestive, ma che la trama di questo sia povera. Più che altro si tratta della descrizione di un momento in un futuro in cui la fauna marina non ce l'ha fatta.
Mi è piaciuto lo stacco che fai col corsivo, funziona bene.
Alla prossima!

LIVE
Ciao Andrea. Requisiti rispettati. Io interpreto il tuo racconto come un nuovo "Truman Show". In questo ho odiato la newsler e empatizzato col povero Ezio, di cui esprimi molto bene la stanchezza, non solo dei cento anni, ma del dover avere a che fare con tutto quanto questo teatrino mediatico. Penso che sia ben collegato con la nostra realtà attuale, da buona tradizione distopica.
Ho trovato la scrittura corretta e pulita, nulla da dire, ma in linea generale, poco dinamico. Nel senso che, oltre all'idea di fondo, c'è poco che renda il racconto interessante. Ci sono momenti che inquadrano la triste realtà di Ezio. Svolgimento costretto dall'idea dell'intervista, che però è funzionale a presentare il tutto. Insomma, difficile fare altrimenti.
Una riflessione del tutto personale sul finale: quello drammatico è un po' un must nel racconto breve, ma io lo avrei trovato più interessante (e forse più drammatico) se il povero Ezio avesse semplicemente continuato con il live. Sono una vera carogna...
Alla prossima!


CLASSIFICA:
1- La fine dei giochi;
2- La città degli Eterni;
3- I bambini di domani;
4- Live;
5- Pequod;
6- Il negozio di convenienza;
7- Alba.

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Sirimedho
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Re: Gruppo FUTURO: Lista racconti e classifiche

Messaggio#3 » mercoledì 22 maggio 2019, 23:18

Ecco la sintesi dei miei commenti con la classifica alla fine.

I BAMBINI DI DOMANI, di Maurizio Ferrero
L’oggi dei bambini, lo ieri del 2019, il domani dei bambini che vedranno il video.
Il racconto è ben scritto ma non riesce ad avvincermi. Per un verso c’è che il tema delle comunità di soli bambini post-cataclisma è piuttosto usato - ma non credo che l’originalità del tema sia essenziale. Piuttosto mi sembra un po’ incongruo questo mix di tecnicismo che da un lato permette di usare macchine complesse e addirittura aggiustarle e dall’altro mantiene una visione animistica degli spiriti, il dire che a nove anni ci si comporta da uomini…
D’altro lato, ci sono delle parti molto belle, come l’inizio del messaggio ai bambini futuri, commovente nell’idea di passare il testimone, o quando appaiono gli adulti, vecchissimi e giganti.
Buon contest!

LA FINE DEI GIOCHI, di Massimo Tivoli
Il racconto è interessante, con la progressione di distruzione del rapporto e disperazione del protagonista (e forse anche della sua moglie).
La struttura del racconto immagino possa servire a suggerire la confusione tra il momento attuale del 6 di maggio 2019 con i ricordi del passato. Ho trovato però faticoso prestare attenzione a tutte le date. Non ho capito bene cosa voglia dire che il 7 maggio 2118 abbia preso la pistola e che ogni sabato giocheranno se poi iniziano il 4 febbraio, né come possano essere arrivati vivi fino a maggio.
Bella la frase “Realizzo solo ora che se io morissi ne godrebbe”, anche se probabilmente il personaggio se ne era già convinto, ma in ogni caso cambia senso al gioco.
Racconto un po’ triste, bello, ma che forse avrei apprezzato di più organizzato in un altro modo.

ALBA, di Andrea Gemignani
Credo che sia un racconto piuttosto lineare, di una (astro)nave che si perde e poi, probabilmente, riesce a rientrare in contatto con altri umani. Forse un po’ troppo lineare per farmi godere a pieno della storia.
L’inserimento a metà dell’antefatto, con tutti quegli orari, con le notizie così scarne, mi sembra che rallenti la lettura e “raffreddi” l’atmosfera.
Qualche nota: se sono al giorno 36531 significa che sono partiti circa 100 anni prima del 2119, che sarebbe oggi, dove astronavi di quel tipo ancora non ci sono. Toglierei alcuni dettagli, come il codice della porta per entrare in una sala riunioni.
Mi è piaciuta la gioia finale del racconto.

IL NEGOZIO DI CONVENIENZA, di Antonio Pilato
Mi è piaciuta la conclusione sui tre tempi che convivono in una persona.
Il resto del racconto l’ho trovato troppo “geometrico”, apparentemente costruito sulla base dell’idea iniziale e, complessivamente, freddo. Tra le cose che non mi hanno convinto, vi sono ad es. il fatto che si veda il sé stesso da vecchio e l’unico pensiero sia che è un “vecchio molesto” mi suona davvero strana, o il fatto che sia invecchiato lui ma non l’auto.

LA CITTÀ DEGLI ETERNI, di Claudio Tamburrino
Racconto ben scritto che si fa leggere, con un antefatto dato a priori che in qualche modo l’umanità, o almeno parte di essa, sia diventata eterna.
Alcuni rimandi fanno pensare ad una struttura articolata, con Sorellanze e progetti di urbanistica complessi (ma dove le mettono tutte le persone? O sono anche diventati sterili?)
Al di là della vita eterna, delle tecnologie, e dei cent’anni passati, è una storia di ex innamorati che si incontrano dopo tanto tempo. L’amore è sempre l’amore!

PEQUOD, di Erika Adale
Storia corta, semplice, ma veramente bella. La richiesta di una tesi diventa un’evento di vita, come fortunatamente capita anche nella realtà, e il racconto fa ben percepire l’eccitazione della studentessa e il piacere del professore nell’averla incuriosita iin quella che è la passione della sua vita. Non posso però nascondere che la parte che mi ha veramente colpito sono i sogni della balena - che immagino possano essere del tutto possibili - c’erano tanti altri caratteri, avresti potuto darci altri sogni!
Unica parte che mi convince fino a un certo punto è la battuta finale su “chiamatemi Ismaele”, che ci può stare, ma mi fa un po’ preoccupare per le sorti della povera Moby Dick!
Il Pequod è il salone?

LIVE, di Andrea Viscusi
Un mondo tra cent’anni esasperazione di quello attuale. Mi ricorda un po’ un episodio di Black Mirror. La parte che ho più apprezzato è quella degli episodi della vita di Ezio: il primo amore, l’azione di guerra; ho trovato irritante il resto, cosa probabilmente voluta e cercata, ma proprio per questo mi chiedo se non valesse di più la pena di fermarsi sull’umanità del personaggio e non la disumanità dei media.
Non credo che sia così rilevante, ma ho trovato un po’ oscuro il meccanismo con cui vengono presi i video, di un’azione di guerra, della nascita avvenuta ai giorni nostri.


Classifica

1. PEQUOD, di Erika Adale
2. LA FINE DEI GIOCHI, di Massimo Tivoli
3. I BAMBINI DI DOMANI, di Maurizio Ferrero
4. LIVE, di Andrea Viscusi
5. LA CITTÀ DEGLI ETERNI, di Claudio Tamburrino
6. ALBA, di Andrea Gemignani
7. IL NEGOZIO DI CONVENIENZA, di Antonio Pilato

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Gabriele Dolzadelli
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Re: Gruppo FUTURO: Lista racconti e classifiche

Messaggio#4 » giovedì 23 maggio 2019, 11:29

Ecco i miei commenti con relativa classifica.

I bambini di domani
Ciao Maurizio. Complimenti per il racconto. Non ti sei perso in chissà quale complicata trama intrecciata. Ti sei mantenuto su una storia semplice ma efficace. Simpatico l'uso di termini del "web" come nomi dei bambini e di un linguaggio futuristico in merito a oggetti e cose divenute rare in un'epoca lontana. Forse l'unica nota che mi lascia leggermente perplesso è la sicurezza con cui usano questi oggetti, perché non capisco fino a che livello la conoscenza è stata tramandata. Sarà perché collego il tutto alla mentalità afro-mediorientale in cui c'è più timore che curiosità verso il "ruba-anime", ma non è nemmeno impossibile un atteggiamento come quello da te descritto. Rinnovo i miei complimenti.

La fine dei giochi
Ciao Massimo. Come sempre il tuo stile è di alto livello. Mi piace la tua tecnica di scrittura.
Ammetto che per capire bene la storia, però, ho dovuto leggerla un paio di volte. Colpa dei salti temporali non molto intuitivi.
Credo, comunque, che l'abbondante utilizzo che si è fatto negli anni del gioco della roulette russa mi abbia portato a non esserne coinvolto più di tanto. Rimane comunque un buon testo.

Alba
Ciao Andrea. Dal punto di vista dei contenuti, il racconto mi è piaciuto. Ho trovato bella l'idea dell'allarme, che inizialmente crea tensione nel lettore, facendogli aspettare chissà quale imprevisto, per poi trovarsi davanti il colpo di scena del "diversivo". Ottima anche la strategia di spiegare ciò che è accaduto nel passato attraverso un diario di bordo molto sintetico, che ti ha permesso anche di risparmiare caratteri.
In merito alla trama, invece, non mi ha coinvolto particolarmente. Questo perché in una situazione del genere le possibili conclusioni erano soltanto due: o il vagare in eterno o la speranza di un segnale. Quando le possibilità sono così poche perdo molto phatos, non so se mi spiego.
Comunque, complimenti.

Il negozio di convenienza
Ciao Antonio. Mi è piaciuta molto l'idea di ritrovare le due versioni di sé stesso all'interno del negozio. Lo stile l'ho gradito, anche se sono rimasto un po' infastidito da alcune continue ripetizioni. Per esempio la parola "nome" viene ripetuta in due frasi di seguito e stona. Anche la parola "negozio di convenienza" viene ripetuta troppe volte. Il lettore ha ben capito di cosa si tratta e ricordarlo così frequentemente credo sia troppo. Ci volevano dei sinonimi o anche termini più generici, dopo la prima menzione. Il finale non l'ho ben compreso ma probabilmente è un limite mio.

La città degli Eterni
Ciao Claudio. Interessante scelta d'ambientazione. Ammetto, però, di aver avuto non poca difficoltà a seguire l'intero dialogo. Uno dei problemi credo sia il fatto che non viene mai specificato chi stia parlando ed essendo un dialogo molto lungo si rischia di perdersi. Ovviamente le parti sono soltanto due e quindi si potrebbe dare per scontato chi stia dicendo cosa, ma secondo me, ogni tanto, avrebbe fatto bene qualche dettaglio descrittivo in più.
Vengono accennate molte cose di cui non si sa nulla e che il lettore legge senza capire (Sorellanza, come si sia arrivati a essere eterni e quant'altro).
Quindi non mi ha convinto molto, per quanto apprezzi il tuo modo di scrivere.

Pequod
Ciao Erika. Il tuo racconto mi è piaciuto.
Semplice ma dritto al punto e carico di emotività. Mi sono piaciuti i riferimenti al romanzo di Melville, che hai attuato senza ricalcare la storia già scritta ma riadattandola e modificandone gli esiti (dalla caccia alla salvezza della balena).
L'unica nota è che avendo mille caratteri da usare, avresti potuto sfruttarli per aggiungere qualcosa in più. In ogni caso, hai scritto un bel racconto. Complimenti.

Live
Ciao Andrea. Credo che sia difficile rappresentare un'estremizzazione della società moderna, in un futuro non molto lontano, senza risultare eccessivamente caricaturali o grotteschi. Tu sei ben riuscito a mantenerti sul filo, esaltando il marcio di uno stile di vita a cui ci stiamo abituando, ma mantenendo comunque un certo realismo che mi ha permesso di empatizzare sufficientemente con il protagonista. L'utilizzo degli hastag e delle chiocciole è stato fatto con sapienza e ti sei destreggiato molto bene. Mi è piaciuto il finale. Forse avrei solo speso qualche parola in più, togliendo caratteri ad altre parti del testo, ma sono gusti personali. Complimenti.

CLASSIFICA
1) I bambini di domani
2) Live
3) Pequod
4) La fine dei giochi
5) Alba
6) Il negozio di convenienza
7) La città degli Eterni

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antico
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Re: Gruppo FUTURO: Lista racconti e classifiche

Messaggio#5 » sabato 25 maggio 2019, 11:18

Tre classifiche consegnate, cinque ancora mancanti oltre alla mia. Situazione ancora fluida con possibili ribaltamenti, da piena tradizione MC.

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maria rosaria
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Re: Gruppo FUTURO: Lista racconti e classifiche

Messaggio#6 » sabato 25 maggio 2019, 19:56

Prima di postare di seguito commenti e classifica, saluto e faccio i complimenti a tutti i partecipanti.
Scrivere su Minuti Contati è una bella sfida e i racconti da leggere sono sempre una bella scoperta.
La classifica purtroppo è un dovere e come criterio, soprattutto nelle prime posizioni, utilizzo il criterio dell'impatto iniziale della storia. Più è forte, senza necessità di riletture, più la posizione sale. Ma è solo un criterio soggettivo.


1) Live

Ciao Andrea.
Che dire? Questo tuo racconto mi ha veramente colpito.
Mi ha divertito, perché sembra una parodia di quello che viviamo spesso sui social e amareggiato per lo stesso identico motivo: insomma, un quadro spietato di come poi non è che sia molto futuristica la vita “live” che tu ci hai raccontato.
Il racconto è scritto bene (ci sono un paio di refusi, ma è colpa della fretta) e la narrazione scorre dritta verso un finale semplice ma inevitabile.

2) I Bambini di domani
Bello, Maurizio, il tuo racconto.
Lascia molti interrogativi aperti che fanno venir voglia di sapere di più di questa tribù di bambini del futuro.
La cosa che più mi ha incuriosito è il brutto male che ha invaso il mondo e non permette di crescere oltre una certa età.
Affascinante l'idea della macchina ruba-anime che permette di "archiviare" qualcosa per trasmetterlo ai posteri.
C'è sicuramente tanto in questo breve e ben scritto racconto.

3) Pequod
Ciao, Erika, bentrovata.
Questa storia è delicata, sensibile e originale.
Il capodoglio (confesso che sono andata a guardare su internet) è sopravvissuto all’inquinamento e ora vive in questa vasca, studiato dal professore e da una studentessa cento anni dopo la sua nascita.
Ieri, oggi e domani riprodotti nel rapporto degli esseri viventi con il mare: uomini che un tempo facevano il bagno, cetacei sopravvissuti all’inquinamento e una giovane laureanda affascinata dai racconti dei nonni.
Scrittura, come sempre, ineccepibile.
Brava

4) La fine dei giochi
Ciao Massimo.
Il finale di questa storia è agghiacciante e mi ha lasciato molto sorpresa. Non me l'aspettavo.
Il tutto è scritto molto bene anche se, ma già ti è stato detto, i salti temporali non sono proprio di immediata comprensione.
Per quanto riguarda il gioco con il lettore relativo agli animali e alle cose, ecco, quello non mi è piaciuto molto: ho intuito subito che non c'entrava nulla il sesso e non ho gradito il gioco un po' sornione con me che leggevo.
Ma è solo una sciocchezza.
Credo anche che il tema sia tutto sommato rispettato: il rapporto stanco (ieri), il tentativo di riaccenderlo (oggi), il finale aperto a un futuro molto diverso.
Bravo.

5) ALBA
Ciao Andrea.
Il tuo racconto mi ha fatto pensare a una futuristica Arca, e tutto sommato la storia è quella classica del viaggio alla ricerca di un segnale e di una nuova vita.
Il titolo evoca molto questo concetto del nuovo inizio.
Ti segnalo, come qualcuno ha già fatto, un po' di carenza nella punteggiatura. Mancano le virgole dopo i vocativi ma in generale anche negli incisi. Insomma, è da rivedere.
Il tema è rispettato, ma la storia non molto originale.
Ad ogni modo, un buon lavoro

6) La città degli eterni

Ciao, Claudio.
Simpatica la citazione della canzone di Ron.
Mi è piaciuta anche la storia di questi personaggi Eterni che tuttavia rimangono ancora legati ai loro sentimenti di sempre.
Non ho capito bene la Scoperta che nomini all’inizio a cosa si riferisca: forse alla scoperta dell’immortalità?
Ad un certo punto scrivi:
“Hai capito adesso cos’aveva lei che non avevo io?”
“Rimane una domanda del tutto fuori dal tuo personaggio.”
“Sono passati cent’anni. Me ne fotto del personaggio, mi merito una risposta. Mi devi dire…”
“Niente. Non aveva nulla di meno. Era solo una questione di tempo…”

Credo ci sia un refuso: intendevi che lei non aveva nulla di più oppure il verbo è “avevi”. Altrimenti il senso non regge.
Manca qualche virgola un po’ qui e un po’ là.


7) IL NEGOZIO DI CONVENIENZA
Ciao Antonio.
Purtroppo, sarò sincera ma il tuo racconto non mi ha entusiasmato.
Un po’ lo stile, che forse non è proprio di mio gusto.
Ci sono frasi che a una prima lettura non ho ben afferrato: quando scrivi, ad esempio, “le mie mani si riempirono, colmate dalla presa di due persone”.
Ora, le mani si colmano di qualcosa ma non di una presa. Però, ripeto, magari questa è solo una questione di stile.
Ho poi dei dubbi anche sul tema.
C’è, di fondo, un’idea abbastanza buona: quella che in ciascuno di noi convivano diverse personalità. E fino qui, okay. Quello di cui non sono del tutto convinta, però, è come hai costruito la storia intorno a questa idea.
Mi spiego: forse nel “mio io” anziano ci sono sia il me bambino che il me adulto, ma dubito che nel “me” adulto ci sia anche già il me vecchio. Non so se mi sono spiegata.
Ad ogni modo, questa è solo una mia idea e posso sbagliarmi.
Maria Rosaria

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antico
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Re: Gruppo FUTURO: Lista racconti e classifiche

Messaggio#7 » lunedì 27 maggio 2019, 16:30

Qui si procede un po' a rilento rispetto agli altri gruppi: mancano ancora le classifiche di De Santi, Aloisio, Piredda e occhionorelli!

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Linda De Santi
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Re: Gruppo FUTURO: Lista racconti e classifiche

Messaggio#8 » lunedì 27 maggio 2019, 19:53

Ecco i miei commenti e la mia classifica.
Ci tengo a precisare che, a parte le prime posizioni, tutti gli altri avrebbero potuto stare al quarto posto, e che le ultime posizioni le ho assegnate sulla base di soffertissime valutazioni e contro-valutazioni su imperfezioni marginali.
I racconti di questo girone erano tutti molto belli. Complimenti a tutti e in bocca al lupo per l’edizione!

I commenti in ordine sparso:


Live di Andrea Viscusi

Uno spaccato distopico su un futuro in cui tutti sono sempre live e la vita di ciascuno diventa materiale mediatico da dare in pasto a un pubblico affamato di emozioni, da ricercare nelle vite degli altri in momenti come la nascita, il primo amore, il dolore più grande.
Concordo con chi ha accostato questo racconto a The Truman Show e Black Mirror, ed essendo un’appassionata sia del film che della serie, non ho potuto che apprezzare.
La tua scrittura, come sempre, è chiara e scorrevole, “accogliente”, mi verrebbe da dire, perché la trovo molto orientata al lettore, e questa è forse la virtù che apprezzo maggiormente in un autore.
Non mi ha convinto molto l’uso di elementi contemporanei come gli hashtag e l’espressione “lol” (che in verità già adesso inizia a essere passata): li trovo un po’ forzati nel contesto del mondo tra cent’anni, penso che per allora saranno stati abbondamente sostituiti da diverse generazioni di gerghi "social". Forse sarebbe valsa la pena provare a inventare qualche espressione nuova, ad esempio al posto di “lol” ci poteva stare un’altra parola (il senso si sarebbe capito dal contesto, visto che l’hai reso molto bene).
Altra cosa, il protagonista è nato il 20 maggio del 2019, ma in quest’epoca non esiste ancora la tecnologia per il live pervasivo della vita delle persone (retcon? ;) ).
Nel complesso, comunque, il tuo racconto mi è piaciuto molto, bravo.

Pequod di Erika Adale

Ciao Erika!
Un’idea semplice ed efficace che in pochi tratti offre una finestra su quello che è successo in cento anni: dai mari invasi dalla plastica di oggi si passa a un futuro in cui le ultime specie marine vengono tenute in vasche e studiate.
Forse nel 2019 non siamo ancora al punto di dover catturare dei cuccioli di capodoglio per poterli studiare prima che ingeriscano troppa plastica, ma in ogni caso non è un elemento narrativo che mi fa sentire che si sia "forzata la mano" al presente.
Avrei inserito uno spazio tra le parti ambientate nel futuro e quelle collocate nel passato, che riguardano il capodoglio, solo per rendere meno bruschi i passaggi dalle une alle altre (purtroppo, nonostante il corsivo, al primo passaggio ho avvertito un po’ di spaesamento).
Per quanto riguarda la citazione finale, anche a me sulle prime è sembrata oscura (e pensare che ho letto Moby Dick, anche se tanti anni fa… sigh), ma una rapidissima ricerca in rete mi ha fatto capire all’istante di cosa si parla: niente, quindi, che abbia inficiato la comprensione del racconto.
Scrittura limpida e scorrevole, molto piacevole da leggere.
Una bella prova.

La città degli eterni di Rionero


Ciao Claudio!
La tua idea è molto bella, mi piace quest’umanità che ha scoperto l’immortalità e che da quel giorno sembra aver perso un qualche impulso vitale, trascinandosi da un secolo all’altro senza più interesse né per il passato né per il futuro.
All’inizio si fa un po’ di fatica a inquadrare bene la situazione, ci sono tanti elementi che il lettore non ancora non conosce e che arrivano ad avere un senso soltanto dopo, per deduzione (la Scoperta, la Sorellanza, “Monti”, e così via).
Bello il rapporto tra i due personaggi e le citazioni musicali.
I dialoghi sono un po’ da rivedere: manca qualche virgola e la cosa mi ha costretto a rileggere più volte la stessa frase per afferrarne il senso. Credo che ci sia anche un refuso qui: “Chiunque ci sentisse in questa discussione dirette lei cretina, ma lui che gran coglione”, oppure ho capito male io.
Comunque, un racconto piacevole.
Alla prossima!

Il negozio di convenienza di Antonio Pilato

Ciao Antonio!
Un racconto dai toni weird, inquietante e misterioso, che ha il suo punto di forza nell’atmosfera onirica. Molto bella l’idea di rappresentare l’ieri, l’oggi e il domani attraverso le diverse età del protagonista: meriterebbe di essere sviluppata in uno spazio più ampio, perché secondo me ha molto potenziale, ma anche così funziona abbastanza bene. Non è chiarissimo come mai all’inizio siamo nel 2119 e il protagonista è “adulto”, mentre dopo la visita al convenience store siamo nel 2219 e il protagonista è invecchiato di cent’anni, ma per un racconto di questo tipo forse non c’è neppure bisogno di trovare per forza una spiegazione.
Lo stile è un po’ da rifinire in alcuni punti, ad esempio qui: “fu quando varcai la soglia che le mie mani si riempirono, colmate dalla presa di due persone”. Le “mani che si colmano di una presa” non mi convincono molto.
In ogni caso, trovo che sia un racconto molto bello.

Alba di Andrea Gemignani

Ciao Andrea, bentrovato!
Una cosa è certa, se mi trovassi a viaggiare nello spazio non vorrei mai avere questo capitano, che non sa mai cosa dire e addirittura si fa salvare da un allarme :D
Per quanto riguarda il tema, interpreto l’ieri come la ragione (implicita) per cui la nave sta viaggiando nello spazio, l’oggi come il momento che si svolge sulla nave, e il domani come la speranza di atterrare da qualche parte, momento che poi viene slittato a cento anni più tardi.
I viaggi nello spazio hanno sempre il suo fascino, e anche per questo credo che tu abbia fatto un’ottima scelta per quanto riguarda l’ambientazione.
Forse, come già ha notato qualcuno, il finale non sorprende più di tanto perché le opzioni erano sostanzialmente due, atterrare o continuare a vagare in eterno.
Lo stile è molto pulito e scorrevole, ti segnalo solo la mancanza di alcune virgole nei dialoghi, ad esempio qui: “Navighiamo alla cieca non è così?”.
Nel complesso, una buona prova. Alla prossima!

La fine dei giochi di Massimo Tivoli

Ciao Massimo!
Stile di scrittura ineccepibile, molto piacevole da leggere, frutto di una tecnica consolidata nel tempo (oppure di un talento innato, nel qual caso hai tutta la mia invidia! :)).
Alla prima lettura non ho avuto il quadro chiaro, mi è servita una seconda lettura per capire bene, complici anche i salti tra passato, presente e futuro. La 6 maggio in questo caso è fondamentale per capire tutta la storia.
Alla fine, quando mi è stato tutto chiaro, ho potuto godermi la storia, che di per sé è accattivante e raccontata con uno stile ammirevole.
Certo, ci sono modi più tranquilli per movimentare una vita coniugale, ma giustamente ognuno ha le sue manie ;)
Una bella prova, bravo.


I bambini di domani di Maurizio Ferrero


Ciao Maurizio!
Bello il modo in cui riesci a tratteggiare una società futura con pochi elementi (la ragazzina che a quindici anni è un’“aziana”, i bambini che riparano macchine, il bambino soprannominato Colonnello che allude a guerre tra gruppi di bambini, ecc.). Non ho molto da dire, il tuo racconto mi è piaciuto molto. L'unico appunto che posso farti è la frase: “da quando cent’anni prima il brutto male aveva preso il mondo”. Capisco che il punto di vista sia quello dei bambini, ma le conoscenze che hanno fanno pensare che non siano affatto degli sprovveduti: “il brutto male”, in questo caso, suona un po’ ingenua come espressione, senz’altro conosceranno altre espressioni più precise per descrivere cos’è che ha cambiato il mondo.
Si tratta comunque di una piccolezza, il racconto è davvero bello.
Alla prossima!

La classifica:

1. I bambini di domani
2. Live
3. Pequod
4. La fine dei giochi
5. Il negozio di convenienza
6. Alba
7. La città degli eterni

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antico
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Re: Gruppo FUTURO: Lista racconti e classifiche

Messaggio#9 » martedì 28 maggio 2019, 18:41

E con anche Linda De Santi al traguardo delle classifiche, mancano solo più Fabio Aloisio, Manuel Piredda e Luca Occhionorelli.

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invernomuto
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Re: Gruppo FUTURO: Lista racconti e classifiche

Messaggio#10 » giovedì 30 maggio 2019, 1:42

Difficilissimo, per me, decidere l'ordine in cui mettervi, soprattutto nella parte bassa della classifica ogni racconto aveva qualche imperfezione ma anche grandi punti di forza.

I BAMBINI DI DOMANI, di Maurizio Ferrero
Racconto molto ben scritto, hai uno stile che fila liscio come l'olio e non si perde in inutili arzigogoli.
Per quanto riguarda la trama - a me è piaciuta molto, mi ricorda un "il signore delle mosche" (l'inizio, prima che vada tutto in mona) e un particolare villaggio di Fallout 3 dove è permesso vivere solo ai bambini (una curiosità, molto probabilmente assolutamente casuale: in Fallout 3 c'è un personaggio chiamato ThreeDogs, letteralmente TreCani - e ritrovare un omonimo nel tuo racconto, stavolta ispirato dall'enciclopedia Treccani, è stato divertente).
Non trovo difficoltà a immaginare i bambini che continuano a riparare le macchine in maniera quasi rituale tramite una conoscenza "mitologica" tramandata oralmente, anzi più di una volta ho pensato a tribù del futuro che avessero una "cerimonia" per la manutenzione e riavviamento di una centrale nucleare - dove la tecnologia si fonde al mythos, e non ho alcun problema nemmeno con la non precisata origine del "male" che uccide gli adulti (anzi, il fatto che i bambini non abbiano idea di cosa diavolo possa essere è più credibile del contrario), di conseguenza ho apprezzato moltissimo la tua prova, complimenti!

LA FINE DEI GIOCHI, di Massimo Tivoli
Leggerti è stato un piacere, non lo dico per formalità ma perché il tuo stile di scrittura è davvero raffinato e scorrevole, sai come tenere alta l'attenzione del lettore.
Le storie di personalità disturbate hanno presa facile su di me, per cui i protagonisti del tuo racconto (e in particolare la moglie, che è un po' il villain di questa storia, ma dimostra un carattere decisamente più demente di quello del compagno) mi sono piaciuti parecchio e trovo che la tua rappresentazione della discesa nella follia dovuta all'apatia della quotidianità sia parecchio credibile.
Non ho particolari critiche da farti, e in ogni caso si tratterebbe di una ripetizione di ciò che ti hanno già fatto notare altri - personalmente, però, non ho avuto alcun problema con la tua scelta di alternare le date.
Spero di rileggerti presto.

ALBA, di Andrea Gemignani
Hai scelto un'ambientazione da grande classico della fantascienza per mettere in scena la tua storia, ma il palco su cui si svolge la storia ha davvero poca personalità: la maggior parte dello spazio a tua disposizione è stata utilizzata per dialoghi "botta e risposta" e quando decidi di dare qualche dettaglio sulla nave ci parli degli "spazi angusti", mentre inizialmente ci hai detto che il capitano tiene la sua arringa in sala riunioni, che per definizione non dovrebbe essere angusta!
Mi è piaciuto l'espediente dell'allarme come diversivo, mentre lo stratagemma di utilizzare il giorno uno del diario di bordo come esposizione è creativo ma troppo improvviso e ingiustificato (avrei preferito che qualcuno ci accedesse, almeno come motivazione del suo inserimento).
Stavolta, complici la consegna tardiva o un tema che forse non era particolarmente nelle tue corde, hai un po' inciampato, però non vedo l'ora di rileggerti e scoprire cosa proporrai in futuro. A presto!

IL NEGOZIO DI CONVENIENZA, di Antonio Pilato
Alla vescica "pregna come un gavettone" avevo già capito l'antifona - hai uno stile aulico e ti diverte utilizzare un vocabolario arzigogolato un po' per dare colore al racconto, un po' per richiamare (in chi l'ha letto) memorie di Lovecraft che effettivamente permeano tutta la storia.
Quello che, a parer mio, stride un po' è il fatto che si tratti dei pensieri e della azioni del tuo personaggio, non di un eventuale narratore, e di conseguenza a un linguaggio "particolare" mi aspetto che coincida un personaggio altrettanto particolare.
Il registro da te utilizzato funzionerebbe al meglio nella bocca di uno studioso un po' stralunato o un nobilotto di inizio '900, mi andrebbe anche bene se tu decidesse di rendere la società del 2119 uno specchio di quella del 1919, ma niente - a parte le tue particolari scelte lessicali - sembra suggerirci che sia questo il caso.
In definitiva il tuo stile mi piace molto, ma ho avuto l'impressione che il tuo racconto fosse asservito allo stile, piuttosto che il contrario - mi piacerebbe molto leggere qualcosa di tuo con protagonista un narratore più "popolare", magari tramite gli occhi di un personaggio un po' buzzurro, che ti obblighi ad uscire dalla comfort zone.
Buona l'idea per il colpo di scena finale, che riconferma la natura kafkiana, assurda e scevra da tempo e spazio, del racconto.
Nel complesso è una buona prova, spero di rileggerti presto per farmi un'idea migliore del tuo stile e della tua versatilità

LA CITTÀ DEGLI ETERNI, di Claudio Tamburrino
Ambientazione molto suggestiva, nonostante la presenza poco incisiva e sovrastata dal botta e risposta "minimale", quasi da palco teatrale, dei due protagonisti.
Per tua fortuna il dialogo regge bene tutto da solo, nonostante un paio di battute forse eccessivamente costruite, quasi da noir, soprattutto nella parte finale dove perfino il narratore si lascia andare a una frase ad effetto (concordo pienamente con chi ti ha consigliato di renderlo una linea di dialogo, piuttosto che un'affermazione esterna del narratore),
In definitiva è una buona prova, spero di rileggerti presto!

PEQUOD, di Erika Adale
Hai colpito al cuore con il tuo racconto, perché sono cresciuto con Moby Dick - che ho letto e riletto a ripetizione, trovandoci ogni volta dei significati che non avevo carpito in precedenza (e ho continuato a chiamare i cetacei "pesci" finché non ho litigato con la professoressa di scienze delle media - dovrei fare causa a Melville).
La tua decisione di creare un parallelo con la storia originale funziona perfettamente, un po' perché vedo nel capodoglio catturato il riflesso della natura (demoniaca e indomabile nell'originale) indebolito e sottomesso per l'azione dell'uomo - un tema che, purtroppo, rappresenta perfettamente le prospettive del nostro futuro.
Ho solo due osservazioni - la prima è che il tuo racconto perde davvero tantissimo impatto se il lettore non ha conoscenza pregressa di Moby Dick, la seconda è che "chiamatemi Ismaele" ha - a parer mio - un significato più alto, la nostra protagonista non è un miserabile emarginato, e non hai mantenuto il parallelo nella differenza di opinioni con Achab (Ismaele era molto critico dell'ossessione di Achab e della sua idea che la balena fosse una manifestazione del male).
Detto questo, trovo che sia una grande prova che rispetta tutti i paletti, brava.

LIVE, di Andrea Viscusi
Tra gli autori di #MinutiContati ti ho sempre considerato uno dei più affini alle tematiche sul #futuro - soprattutto in salsa social e "web culture" di memi e simili - e infatti con questo racconto un po' sospeso tra il Black Mirror e il Thruman Show non mi hai affatto deluso. La crescita esponenziale dei successi e dei fallimenti nel mondo di internet è davanti agli occhi di tutti (ogni nuovo youtuber o influencer che arriva rompe i record di crescita dei precedenti, e altrettanto rapidamente vengono bruciati i record di "maggior numero di follower persi in un giorno") e l'importanza della condivisione ha creato nuovi miliardari e benedetto (o maledetto, a seconda dei punti di vista) con l'attenzione della massa anche personaggi improbabili come i nostrani Follettina o Youtubo anche io. Viene quindi facile immaginare che, a meno di un evento apocalittico che ci ricatapulti al medioevo o a una "calata dei visigoti" imprevista, il futuro ci riserverà sempre più celebrità, sempre meno privacy e sempre più "apparire", e il tuo racconto rappresenta al meglio questa ipotesi Warholiana. Onestamente non ho molto da dire nemmeno riguardo all'utilizzo dei "vetusti" hashtag - dopotutto noi utilizziamo ancora il logogramma romano & - mentre su "lol" cedo meno il punto, sarebbe un po' come ritrovare un "togo" o "ma sei un drago" ai giorni d'oggi. Nel complesso è un'ottima prova, complice anche il tuo stile scorrevole. A presto!



Classifica

1. LA FINE DEI GIOCHI, di Massimo Tivoli
2. PEQUOD, di Erika Adale
3. I BAMBINI DI DOMANI, di Maurizio Ferrero
4. LIVE, di Andrea Viscusi
5. LA CITTÀ DEGLI ETERNI, di Claudio Tamburrino
6. IL NEGOZIO DI CONVENIENZA, di Antonio Pilato
7. ALBA, di Andrea Gemignani

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antico
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Re: Gruppo FUTURO: Lista racconti e classifiche

Messaggio#11 » giovedì 30 maggio 2019, 13:40

Poche ore alla scadenza e mancano solo più due classifiche: quelle di Fabio Aloisio e Luca Occhionorelli.

Fabio84
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Re: Gruppo FUTURO: Lista racconti e classifiche

Messaggio#12 » giovedì 30 maggio 2019, 13:56

COMMENTI
LA FINE DEI GIOCHI DI MASSIMO TIVOLI

Ciao Massimo,
lo spunto è molto interessante e hai nascosto bene fino alla fine (seminando anche dei falsi bersagli) che cosa stesse succedendo.
Me l'avevi già fatta con altri racconti nelle precedenti edizioni e anche in questo caso ci sei riuscito =D
Questo è stato possibile anche a dei salti temporali che, almeno per me, sono stati chiari a una seconda rilettura.
A me piacciono molto queste alternanze di scene diverse.
Mi domando se era possibile ottenere lo stesso effetto senza così tanti balzi. Forse ne avrebbe acquisito di più in chiarezza.
La cosa su cui ero indeciso era questa frase, durante il litigio: "Sto che la nostra è un’esistenza scialba!» urla" . Mi sembra un po' morbida rispetto a quello che accade con la frase successiva, ben più carica, " Quindi falcia col braccio piatti e bicchieri."
Per il resto lo stile è perfetto come sempre, i miei complimenti.
Ultima modifica di Fabio84 il giovedì 30 maggio 2019, 13:50, modificato 1 volta in totale.

I BAMBINI DI DOMANI DI MAURIZIO FERRERO
Ciao Maurizio,
bel racconto!
La commistione spiriti e tecnologia mi ispira molto.
Mi piace come hai rispettato la prospettiva del punto di vista dei bambini mostrando quanto possa essere relativo essere un uomo o come i grandi possano essere effettivamente dei giganti.
Il termine "filmazione" mi ha fatto sorridere e inquadra proprio bene la scena che si sta svolgendo.
L'unica cosa che mi domando è come loro si considerino: all'inizio si parla che uno è uomo a nove anni, verso la fine ci si rivolge "ai bambini di domani" che avranno grosso modo la loro età. Da questo mi pare di capire che si considerino un "popolo bambino".
Ben fatta.
Ciao


ALBA DI ANDREA GEMIGNANI
Buongiorno Andrea,
ottima scelta per un racconto SF.
La situazione rientra nella terribile situazione "meglio una risposta a caso" che niente.
Forse questo aspetto impernia troppo la narrazione (all'inizio, in sala riunione e poi di nuovo col nostromo): si poteva ridurre solo al punto centrale.
Alcune parti del dialogo ho avuto un po' di difficoltà a capire quali fossero le varie voci in gioco, anche se più semplicemente si riduceva a "equipaggio/folla - capitano" e in questo caso la voce del capitano emergeva rispetto le altre.
Ciao

IL NEGOZIO DI CONVENIENZA DI ANTONIO PILATO
Ciao Antonio,
mi è piaciuta molto l'ambientazione inquietante che sei riuscito a creare: è sicuramente il punto di forza del racconto.
Mi domando se questo negozio di convenienza rappresenti qualcosa di altro.
In questo caso lo stile che usi secondo me ben si accompagna all'atmosfera del racconto.
Come già stato fatto notare alcune frasi tipo "fu quando varcai la soglia che le mie mani si riempirono, colmate dalla presa di due persone” mi hanno lasciato un senso di spaesamento iniziale
Ciao


LA CITTA DEGLI ETERNI DI CLAUDIO TAMBURRINO
Ciao Claudio,
mi piace molto l'ambientazione e l'idea che sta alla base. Bravo!
Mi sono perso un po' nei dialoghi e in citazioni che purtroppo non ho afferrato.
In alcuni casi secondo me il dialogo è un po' forzato (es. non avevo il coraggio, il cuore, lo stomaco per reggerlo consciamente).
Secondo me la frase finale sul bacio poteva essere resa comunque a livello di dialogo, invece che con uno stacco da "scena esterna". Tu che ne pensi?
Ciao



PEQUOD, di Erika Adale
Ciao Erika,
il tema delle plastica e delle balene mi è molto caro.
Mi piace molto come hai giocato tra i sogni del capodoglio e il dialogo tra gli umani.
Personaggi delicati e sapientemente tratteggiati.
Per i pensieri in corsivo forse si potevano separare dal resto del testo con degli "a capo".
Secondo me la frase finale stacca un po' dal resto del testo e poteva anche starci senza.

LIVE DI ANDREA VISCUSI
Ciao Andrea,
il racconto mi è piaciuto e allo stesso tempo mi ha trasmesso malinconia.
Arrivati a una certa età penso sia difficile doversi confrontare con i ritmi, la tecnologia odierna e subire quasi un'aggressione dalla società che nel frattempo si è evoluta. due mondi inconciliabili a volte.
Mi è piaciuta la parte in cui c'è un riconoscimento facciale anche da altri utenti e sistemi di registrazione diversi.
La cosa fa un po' paura, così come il fatto che la gente possa sapere di te più di quanto si immagini, addirittura di chi vive la vita stessa.
Finale amaro: immagino che l'intervista abbia peggiorato l'umore di Ezio =/

Classifica
Eccola =)

1. LIVE, di Andrea Viscusi
2. I BAMBINI DI DOMANI, di Maurizio Ferrero
3. IL NEGOZIO DI CONVENIENZA, di Antonio Pilato
4. LA FINE DEI GIOCHI, di Massimo Tivoli
5. PEQUOD, di Erika Adale
6. ALBA, di Andrea Gemignani
7. LA CITTÀ DEGLI ETERNI, di Claudio Tamburrino

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Re: Gruppo FUTURO: Lista racconti e classifiche

Messaggio#13 » venerdì 31 maggio 2019, 11:00

Tempo scaduto e manca solo la classifica di Luca Occhionorelli che pertanto verrà squalificato. Nei prossimi giorni riceverete anche i miei commenti e classifica.

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Re: Gruppo FUTURO: Lista racconti e classifiche

Messaggio#14 » lunedì 3 giugno 2019, 15:22

Ecco a voi la mia classifica:

1) Live, di Andrea Viscusi
Idea molto buona che ti ha aperto un mondo intero, in quanto a potenziali spunti e punti di interesse. Non arrivo al pollice su completo solo perché penso che ci sia da lavorarci per arrivare all'ottimale in quanto prima stesura che va necessariamente revisionata perché va resa più graffiante ancora di quanto già non sia. Forse la stessa intervista può essere lavorata, nel senso che è troppo classica e una società del futuro potrebbe richiedere qualcosa di più innovativo. Detto questo, tema perfettamente centrato. Pollice quasi su per me.
2) I bambini di domani, di Maurizio Ferrero
Rispetti il tema e il paletto, anche se in modo un po' artificioso, soprattutto nel come arrivi a definire che trattasi di filmato del 2019, forse un pelo troppo forzato. Per il resto, bell'idea: semplice, ma ben condotta. Non ho molto da aggiungere o da consigliare, se non che, come detto più sopra, in alcuni passaggi tendi a forzare troppo. Pollice quasi su.
3) Pequod, di Erika Adale
Tema preso in pieno e proprio nell'aspetto che, in cuor mio, desideravo approfondiste con la visione tipica dell'artista. Peccato davvero per quella frase finale che stacca troppo, davvero troppo... Avevi ancora spazio e credo che alcune linee di dialogo in più non avrebbero stonato affatto, tese ovviamente a specificare la scelta delle parole con il prof che ne chiede la spiegazione e la ragazza che minimizza sottintendendo che era pronta a salire a bordo (certo, per renderla ancora più efficace sarebbe servita una semina specifica). Detto questo: immagine stupenda, un sottotesto meraviglioso, potenzialità altissima. Non un pollice su e neppure quasi su perché il problema della chiusura è troppo grosso, però un tendente verso l'alto in modo brillante, quello sì.
4) La città degli Eterni, di Claudio Tamburrino
Tema centrato e anche il paletto. Molto interessante l'idea, bella bella. E capisco la tua intenzione di studiare come un Eterno possa relazionarsi all'amore e altri intoppi, però penso che quella da te presentata sia una prima stesura da cui partire per andare moooolto più a fondo. In pratica, sono i loro primi cent'anni e qualunque riflessione che li coinvolga come idea di coppia dovrebbe comprendere anche il contesto più allargato e quindi l'assenza della riproduzione e il contraccolpo psicologico del concetto di eternità sulla psiche. Per specificare, una società del genere potrebbe incorrere in notevoli difficoltà nel corso dei suoi primi cento anni. Qui vedo materiale potenziale per un qualcosa di enormemente interessante. Per tornare al racconto in oggetto, per me un pollice tendente verso l'alto, pur nella consapevolezza di una gemma ancora parecchio da sgrezzare.
5) La fine dei giochi, di Massimo Tivoli
Il tema direi che è centrato, anche se questo essere ambientato tra cent'anni non è funzionale alla storia, ma mero rispetto del paletto in quanto la data, per come è intesa nel racconto, è assolutamente relativa. Insomma, forzatino. Ho qualche dubbio circa la resa funzionale di tutte queste date: certo, l'intento era quello di oggettivizzare lo ieri, l'oggi e il domani, ma non sono forse impliciti in ogni relazione? Il suddividere in tanti paragrafi spezzetta parecchio e, anche qui, il fornire delle date specifiche mi appare come puro vezzo senza alcun riferimento a significati impliciti nella scelta delle stesse. Personalmente, avrei gradito un diverso equilibrio temporale, tutto racchiuso in un presente denso di passato e oscuro sul futuro, potevi farcela (ne sono sicuro) senza spezzare e forzare la forma. Insomma, un pollice tendente all'alto, questo è sicuro, ma non mi convince appieno.
6) Alba, di Andrea Gemignani
Tema rispettato: passato, presente e futuro, il tutto ambientato a cent'anni da oggi. Mancano degli elementi: la nave era già in orbita come risposta dell'umanità al disastro imminente? Quindi dovrebbe contenere al suo interno una certa varietà di essere umani, i rappresentanti per il futuro dell'umanità... E questa cosa sfugge con la gente a bordo che sembra stupirsi di quanto accaduto e di quello che sia il suo compito. Inoltre il capitano sembra un inetto. Secondo: la nave sveglia l'equipaggio dopo cent'anni... Perché? Era preimpostato? Perché non possono tornare a ibernarsi intanto che il viaggio prosegue? Insomma, sembra tutto un po' artificioso e forzato. Chiaro, si legge bene, ma è una storia che ha bisogno di fondamenta più solide, a mio modo di vedere. Pollice ni, questa volta, anche se tende più verso il positivo.
7) Il negozio di convenienza, di Antonio Pilato
Il tema è presente e permea il racconto fin dalle sue fondamenta. Quello che non mi arriva è il perché tutto succeda proprio in questo contesto. Il protagonista racconta di un negozio di convenienza (a proposito, e ammetto la mia ignoranza. cos'é? In italiano non mi sembra sia un'espressione usata) e di come al suo interno abbia incontrato il se stesso di tre diverse epoche ponendosi la questione del perché della propria esistenza. Perché proprio in quel momento? Quali erano le necessità del protagonista e come ha poi risolto? Vero, si è ritrovato cent'anni nel futuro in un corpo contenitore invecchiato, ma il quid? Allo stato attuale, e pur ammettendo che il giudizio è viziato dalla mia ignoranza e capacità di comprendere, non posso spingermi oltre un pollice ni che attende risposte.

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