Solo uno

Data: 17 giugno 2019

Guest star: COLLETTIVO ITALIANO FANTASCIENZA (Simonetta Olivo, Linda De Santi, Fabio Aloisio, Emiliano Maramonte, Lorenzo Davia, Damiano Lotto, Piero Schiavo Campo, Alessandro Napolitano, Dario Giardi)

Prima special dell'estate 2019 di Minuti Contati! La fase di scrittura e commenti avverrà come di consueto, grande spettacolo nella finale con scontri diretti tra i racconti finalisti con copertura giornaliera e commenti stile telecronaca!
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Eugene Fitzherbert
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Solo uno

Messaggio#1 » martedì 18 giugno 2019, 0:29

Solo Uno
di Eugene Fitzherbert


«Dove cazzo ti nascondi?»
Dino si sentiva frenetico. Sapeva che qualcuno era lì in casa con lui, lo sentiva, dannazione. Ansimava mentre cercava di capire dove fosse l’Abusivo.
In cucina, il tavolo era in ordine con il cestino portafrutta al centro, mentre la luce che entrava dalla finestra colorava tutto di un giallo quasi dorato. Il frigorifero ronzava sommessamente. L’idea del cibo gli aggrovigliò le viscere: sicuramente un effetto della tensione.
Dino, dove vai?
Era la voce dello sconosciuto.
«Vieni fuori, figlio di puttana!» D’istinto, aprì il cassetto e tirò fuori un coltello da cucina MiracleBlade.
Cosa vorresti fare con quel coso?
Si diresse in soggiorno: vuoto.
L’occhio gli cadde sulle foto incorniciate che Rita aveva disposto sul ripiano più alto della parete attrezzata: c’erano loro due al decimo anniversario di matrimonio, c’era suo figlio Carlo il giorno della laurea, e altri pezzi della loro vita familiare cristallizzati in piccoli riquadri pieni di sorrisi. All’improvviso, gli occhi luminosi immortalati cominciarono a spegnersi, i colori sbiadivano e i sorrisi morivano uno dopo l’altro, sostituiti da lineamenti vuoti, cascanti. I sorrisi divennero smorfie e poi scomparvero del tutto, lasciando il vuoto emotivo.
Un giorno qualsiasi ho messo le tende qui, come si dice. Nessuno si è accorto di me e adesso sono parte di tutto.
Dino distolse lo sguardo dalle foto, sconvolto per quello che aveva visto. Per la seconda volta le sue budella si contorsero, non fu per qualche repulsione, ma per una sensazione di puro terrore.
La voce veniva dal piano di sopra, ma c’era dell’altro: aveva udito dei singhiozzi, un attacco di pianto sconsolato. E sembrava sua moglie!
«Lascia stare Rita, pezzo di merda!» Urlò Dino, mentre si lanciava su per la scale. Un altro gemito, dal bagno: spalancò la porta e per lo slancio perse l’equilibrio e cadde in avanti. Una fitta alla pancia gli incendiò le viscere mentre cercava nello stesso tempo di domare il nuovo attacco di spasmi.
Sono ormai diciotto mesi che sono con te.
«Chi cazzo sei?» Chiese Dino.
Abbassò lo sguardo e vide il manico del coltello conficcato nel suo addome saltellare a ogni suo respiro: vomitò una poltiglia rossastra, con striature nere e grigie, che pulsava, quasi viva. Dino la vide raggrumarsi e prendere la forma di un volto, e quella che doveva essere la bocca disse: Mi chiamano K, come il tipo della Metamorfosi. Ma tu lo sapevi già.
Dino sentiva le forze mancargli, mentre intorno a lui i singhiozzi di Rita e di Carlo si moltiplicavano: provenivano dalla camera da letto.
Vomitò altro materiale nauseabondo: K era grande come una valigia e la sua bocca era spalancata. Dino guardò dentro e vide solo l’oblio.
Vieni vicino, ascolta cosa ho da dirti, ascolta le mie parole.
E lui, ormai senza energie, cadde in avanti dentro quelle fauci beanti: Sai una cosa?...


Dino aprì gli occhi.
Era steso supino nel suo letto: riconosceva il comodino, l’abat-jour presa all’Ikea, il cuscino che odorava di Vernel.
Arrivarono i suoni: gli strazianti singhiozzi che l’avevano seguito e perseguitato in quello sprazzo di sogno.
Solo che non era un sogno, vero?
L’Abusivo c’era davvero, era sempre stato con lui, per diciotto mesi, presente e invisibile. Il suo nome era un incomprensibile K e l’aveva letto così tante volte, su quelle relazioni: K del Pancreas.
Quello che non ti aspetti.
Piccolo figlio di puttana inesorabile, arrivato dal nulla e cresciuto dentro di lui, come il regalo funesto di un Babbo Natale demoniaco.
Emersero le ultime parole che K gli aveva sussurrato in sogno.
Sai una cosa? Si dice che quando arrivo io, uccido tutti, anche se alla fine…
Dino guardò i volti cerei, devastati dalla sofferenza di Rita e di Carlo, la rappresentazione del vuoto emotivo .
«…anche se alla fine ne muore solo uno.»
Rita udì il suo sussurro ed esplose in una serie di singhiozzi. Carlo strinse gli occhi.
«Solo uno.» ripetè Dino.
Rita gli strinse la mano e appoggiò la testa sulle coperte.
«Io.»



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antico
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Re: Solo uno

Messaggio#2 » martedì 18 giugno 2019, 0:36

Eugene! Un piacere ritrovarti su Minuti Contati! Tutto ok con caratteri e tempo, divertiti in questa SPECIAL CIF EDITION!

alexandra.fischer
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Re: Solo uno

Messaggio#3 » martedì 18 giugno 2019, 18:31

SOLO UNO di Eugene Fitzherbert Tema centrato in modo criptico (il protagonista è Dino Buzzati). Lo stile della narrazione è un omaggio a lui: nel quotidiano ordinato irrompe l’Abusivo (con tanto di rimando kafkiano, vedi il rimando al Processo) dando un tono allucinatorio alla storia (insieme alle foto mostrificate della moglie e del figlio di Dino e anche alla scena del coltello nell’addome di Dino) che si risolve poi nel finale (K è il cancro in stato avanzato). Per me, è una buona prova.
Su per la scale (per le scale)
Toglierei: ascolta le mie parole.

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Wladimiro Borchi
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Re: Solo uno

Messaggio#4 » martedì 18 giugno 2019, 18:40

Per adesso sono senza parole.
Bellissimo!
Verrò poi a patti con la mia parte razionale e proverò a scrivere un commento, per il momento mi godo le emozioni suscitate dal tuo splendido racconto.
W
IMBUTO!!!

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Eugene Fitzherbert
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Re: Solo uno

Messaggio#5 » martedì 18 giugno 2019, 19:52

alexandra.fischer ha scritto:SOLO UNO di Eugene Fitzherbert Tema centrato in modo criptico (il protagonista è Dino Buzzati). Lo stile della narrazione è un omaggio a lui: nel quotidiano ordinato irrompe l’Abusivo (con tanto di rimando kafkiano, vedi il rimando al Processo) dando un tono allucinatorio alla storia (insieme alle foto mostrificate della moglie e del figlio di Dino e anche alla scena del coltello nell’addome di Dino) che si risolve poi nel finale (K è il cancro in stato avanzato). Per me, è una buona prova.
Su per la scale (per le scale)
Toglierei: ascolta le mie parole.


Ciao, Alexandra!
I tuoi commenti sono sempre superlativi perché dai un'interpretazione incredibile dei racconti. E io mi sento lusingato che tu riesca a vedere tutte queste cose dentro 4000 caratteri (la maggior parte sbagliati).
Però devo smorzare un po' il tuo entusiasmo. Dino non è un riferimento a Dino Buzzati (che dio l'abbia in gloria), ma molto più prosaicamente, volevo un nome corto per risparmiare sui caratteri! Lo so, toglie tutta la poesia, ma è la verità... mio malgrado.
Poi, la prima parte è volutamente onirica, perché rappresenta il delirio di un povero malato terminale, sospeso a metà tra la vita infernale che ha fatto (e per i pancreatici, fìdati, è una tragedia totale!) e la sua fine. Dovrebbe essere la rappresentazione allegorica della vittoria della malattia: lui viene infatti ingoiato completamente dalla massa rossastra, prima di emergere negli ultimi istanti della sua esistenza.
Sul tema criptico: cosa c'è di più inaspettato dell'arrivo di un cancro prima e della morte dopo?
Grazie per lo spunto di riflessione, come sempre!

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Eugene Fitzherbert
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Re: Solo uno

Messaggio#6 » martedì 18 giugno 2019, 19:53

Wladimiro Borchi ha scritto:Per adesso sono senza parole.
Bellissimo!
Verrò poi a patti con la mia parte razionale e proverò a scrivere un commento, per il momento mi godo le emozioni suscitate dal tuo splendido racconto.
W


Facciamo così: io mi godo queste tue magiche parole in attesa del commento mentre tu vieni a patti con la tua parte razionale (solo, non farmi malo, come direbbe la tizia di American Pie...)

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Sirimedho
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Re: Solo uno

Messaggio#7 » martedì 18 giugno 2019, 20:17

Buonasera Eugene.

La personificazione di una malattia come essere senziente. La depressione che trasfigura le cose che il protagonista vede. L’idea di uccidere tutti che spaventa moglie e figlio.
Debbo dire che il tema mi sembra molto usato e in questa versione non emerge molto.
Dino ha questo tumore da 18 mesi ma non solo non lo accetta ma lo personifica al punto di considerarlo una seconda persona: mi sembra onestamente eccessivo. Anche un tentativo di omicidio famigliare (altrimenti perché piangono moglie e figlio? Per la sua disperazione? Ma ormai sarà cosa nota in famiglia) non è molto in linea con il comportamento di un depresso.
Nel finale alla prima lettura avevo pensato che “io” lo dicesse la moglie.
Se Dino non è un riferimento a Buzzati (cosa che senza Alexandra Fischer non avrei mai ipotizzato), non capisco quale sia il riferimento del paletto. C’è Kafka, ma non è italiano.

Mario Mardirossian
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Re: Solo uno

Messaggio#8 » martedì 18 giugno 2019, 21:17

Caro Eugene,
Complimenti per il tuo racconto. A mio avviso trasmette bene il senso di angoscia e dell' onirico. Il tema poi della malattia che si ripercuote su tutti pur uccidendone uno, sarà forse già visto, ma lo trovo purtroppo sempre attuale. Insomma, è così che va la vita, e non penso possa mai diventare davvero banale. ALcune citazioni purtroppo non le avevo colte per mia ignoranza, ma sono contento che altri lettori le abbiano apprezzate e me le abbiano messe in evidenza.
a risentirci

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Wladimiro Borchi
Messaggi: 258

Re: Solo uno

Messaggio#9 » mercoledì 19 giugno 2019, 12:53

Complimenti (come dicevo) Eugene, per il Tuo racconto!
Hai reso alla perfezione l'angoscia e la disperazione della malattia, riuscendo a materializzarla, a rendercela visibile.
Anche io ero andato dietro alla personificazione di Dino con Dino Buzzati e, cavolo, la tua precisazione mi ha davvero smorzato un po' l'entusiasmo.
All'inizio ci sono un "sommessamente" sostituibile a tuo piacere e un "sicuramente" secondo me del tutto inutile, che rallentano leggermente il ritmo.
Per il resto direi una grandissima prova.
Se ho capito bene il "paletto" sono i coltelli Miracle Blade?
Un abbraccio allo Cheff Tony!
Wladimiro
IMBUTO!!!

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Luca Nesler
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Re: Solo uno

Messaggio#10 » mercoledì 19 giugno 2019, 15:33

Ciao Eugene. Bella prova! La tua conoscenza medica diretta ti ha sicuramente ben ispirato e hai saputo tradurla attraverso il tuo talento. Mi è piaciuto e mi ha colpito il racconto e mi piace il tuo modo di narrare. Ho trovato molto buono il ritmo e l'incalzare della situazione dall'onirica follia alla cruda realtà, cosa tutt'altro che semplice in 4000 dannati caratteri. Bravo, come sempre!

Una nota di particolare pregio? Il riferimento a Dino Buzzti ovviamente! :D

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DandElion
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Re: Solo uno

Messaggio#11 » mercoledì 19 giugno 2019, 23:09

Che male.
Allora da dove comincio?
Ah sì, mirabile parabola del dolore.
I tuoi racconti sono sempre stupende lame che mi sgozzano da dentro, mano mano che li ingoio. Dolorosi da mandare giù, ma non ne posso fare a meno.
Chiaro e palese il riferimento a "Dino, un crodino: l'analcolico biondo, fa impazzire il mondo" perchè se non sei matto non immagini un dialogo tra K del pancreas a forma di valigia, chef tony e una vita che si spezza. Quello che hai descritto delle foto mi ha fatto pensare che devo andare a fare un checkup per lo stress, che notoriamente combatto a suon di ketchup perchè sbaglio sempre a scrivere, ma è quello che mi succede quando sono stanca, vedere sciogliersi i volti è il mio segnale per "dormire un po' di più". In ogni caso molto molto molto bello, ora capisco il tuo dubbio sui miracle blades, che anche se saranno made in china, venduti in inglese perchè fa più "what'sammericanboy" temo che siano un prodotto trash molto italico. Immagine Ah Chef tony <3
Dimmi però, ad ogni modo, mister K è più un adenocarcinoma o un endocrino cistico (chiedo per un amico, per completezza domani opero di nuovo la gatta e sono del segno della vergine)?
In ogni caso dovrei smettere di scrivere "in ogni caso" e "ad ogni modo", ma niente, l'ho detto di nuovo.
Bello Eugè, ma smettila di annusare il cloroformio prima di andare a dormire che poi come risultato ambienti sulle scale di casa tua dialoghi con valigie tumorali.
besos <3
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#LicenzaPoeticaGrammatica
Adoro le critiche, ma -ve prego!- che siano costruttive!!

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Laura Cazzari
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Re: Solo uno

Messaggio#12 » giovedì 20 giugno 2019, 8:06

Ciao Eugene, che dire appena ho letto MiracleBlade mi sono immaginata lo chef Tony. Tuttavia, non so, mia ignoranza se sono un prodotto italiano. Quindi su questo punto non posso esprimermi. L’attinenza del tema devo dire che c’è con l’arrivo inaspettato della malattia. L’idea l’ho trovata davvero originale. Lo svolgimento della trama, invece, non mi ha conquistata del tutto. Il racconto l’ho trovato un po’ confusionario e alcuni punti ho dovuto rileggerli un paio di volte per capire meglio la scena. Capisco e condivido la scelta stilistica, ma avrei cambiato qualcosina nell’esposizione. Comunque, un buon lavoro.
Laura Cazzari

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Peter7413
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Re: Solo uno

Messaggio#13 » domenica 23 giugno 2019, 16:44

Finale perfetto, prima parte molto buona. Forse troppo lunga, forse quel riferimento a LA METAMORFOSI che mi sembra troppo forzato, forse un'impressione generale (e personale) che tu potessi fare ancora meglio. Il riferimento alla coltellata è ai tentativi di cura che fanno soffrire solo di piú? In un sogno, alla fine, tutti gli elementi devono avere un loro simbolismo, altrimenti rischiano d'essere inutilmente superflui. Ma sia chiaro che sto parlando di un racconto che mi è piaciuto moltissimo e che ritengo molto buono già in questa forma. Tema ovviamente presente e decisamente motore del tutto, paletto rispettato. Complimenti!

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Eugene Fitzherbert
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Re: Solo uno

Messaggio#14 » domenica 23 giugno 2019, 17:50

Siccome è domenica e come avete ben capito non ho un cazzo da fare perché sono in ferie (più o meno), rispondo in ordine sparso.

Sirimedho:
Mi spiace che tu non abbia colto praticamente per niente il senso del racconto (o almeno è quel che si evince dalle tue parole) ed è evidentemente colpa mia. Pazienza. Sarà per la prossima volta.

Luca:
Thanks per i compliments, immeritati. Il riferimento a Dino Buzzati è la ciliegina che ha fatto crollare il mio già labile stato psichico.

Bloodymiro:
I tuoi consigli sono sempre precisi e puntuali: ne farò tesoro e probabilmente, risistemato e staccato dal giogo dei 4000 caratteri vedrò di proporlo a una rivista con cui collaboro, magari me lo accettano.

Mario:
Ti ringrazio per i complimenti. Se per le citazioni ti riferisci a DINO BUZZATI: NO! Ti prego, non volevo citarlo... :D

Dand:
Il tuo commento è migliore del mio racconto. E grazie! Chef Tony Uber Alles

Laura:
Mi spiace che non abbia seguito il filo, davvero. Il racconto, come tu stessa rilevi, è assolutamente perfettibile (e ci mancherebbe, è stato scritto di getto in trenta minuti e revisionato nelle restanti due ore). Sarebbe bello avere tuoi suggerimenti più diretti su come cambiare qualcosa nell'esposizione, sono le cose che più interessano qui su MC, perché danno spunti per migliorare e aggiustare una storia al di là del contest e della classifica. Davvero, siamo qui per discutere proprio di questo!

Peter, Antico Peter
Grazie per le belle parole.
Poi venendo al simbolismo:
All'inizio c'è la sorpresa (Dove diavolo sei?), l'accorgimento della presenza di un Abusivo.
Poi c'è la voglia e la determinazione di combattere la battaglia contro di lui (il coltello MiracleBlade, e ho scelto questo proprio per il nome: solo un miracolo lo può salvare).
Poi c'è la disperazione degli altri: i famigliari che si accorgono che la fine è vicina, e si svuotano di tutte le emozioni, lasciando al loro posto dei gusci vuoti (le foto che si trasfigurano)
Poi c'è la FINE, la caduta, il DOLORE (rappresentato dal coltello nell'addome, lo stesso che avrebbe dovuto salvarlo, ma lo sta facendo soffrite) e la definitiva manifestazione del cancro (che in gergo medico italiano si abbrevia con K, e questo alla lontana è un altro riferimento culturale mio personale), che inghiotte tutto e distrugge.

E da quel momento, il delirio del malato terminale finisce e siamo riportati nella realtà, al suo capezzale, dove arriva la frase che è tanto un aforisma quanto una definizione di tumore: quella cosa che quando arriva, uccide tutti, anche se alla fine ne muore uno solo.
C'è sempre, in una famiglia, il momento PRIMA della diagnosi e il momento DOPO, e quel che puoi vedere sono solo macerie umane.

Che brutto fare lo spiegone, però, siccome me l'hai chiesto, ecco qui...
Bye!

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Massimo Tivoli
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Re: Solo uno

Messaggio#15 » domenica 23 giugno 2019, 23:13

Ciao Eugene, non dovevo valutare il tuo racconto e quindi me lo sono goduto come se lo godrebbe un semplice lettore che non deve rendere conto. Be’ spero che tu possa conquistare l’edition, te lo meriti! Questo racconto per me ha tutto: padronanza, tecnica, ma soprattutto una storia che va al di là dell’episodio presentato... mi ha molto toccato e che ci sia un riferimento o meno al Maestro davvero non ha nessuna importanza, ha una sua sostanza a prescindere, tanto che leggendolo ho pure dimenticato il tema e il paletto... il finale è magistrale. Sì, la bestia semina morte ovunque, su chiunque ne sia direttamente o indirettamente coinvolto... Spero con schietta sincerità che tu vinca l’edition.

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Eugene Fitzherbert
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Re: Solo uno

Messaggio#16 » lunedì 24 giugno 2019, 16:36

Massimo, grazie per le splendide parole (fatto screenshot e salvato nella cartella COSE BELLE, accanto al cuore). Sulla vittoria, alla fine tutti speriamo di arrivare fino alla fine, ma sono i commenti quelli che mi interessano di più, perché con quelli si migliora e si va veramente avanti.
Sono lusingato che tu abbia sprecato un po' del tuo tempo per leggermi, e ti rinnovo il ringraziamento. Buon contest anche a te!

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Gennibo
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Re: Solo uno

Messaggio#17 » martedì 25 giugno 2019, 12:22

Ciao Eugene, anche io non dovendo giudicare il tuo racconto, ho letto, sofferto, e apprezzato la storia, ancora di più dopo aver dato un'occhiata allo "spiegone" anche se era comunque chiara. Bella prova e spero di rileggerti presto!

andyvox
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Re: Solo uno

Messaggio#18 » martedì 25 giugno 2019, 19:49

Ciao Eugene,

che dire? Racconto veramente molto riuscito, direi che ha tutto: tema, stile, capacità immaginativa, finale ad effetto. L'idea di personificare il tumore potrebbe forse non essere originalissima, è vero, ma il modo in cui tu la rendi è magistrale, questa frase "K era grande come una valigia e la sua bocca era spalancata. Dino guardò dentro e vide solo l’oblio" mi sembra un tocco da maestro. L'unico, piccolissimo appunto, ma proprio solo per voler trovare a tutti i costi un microscopico neo: io l'ultima battuta finale la toglierei, a mio parere non aggiunge molto e anzi mi sembra che faccia leggermente calare il tono emotivo. A parte questo, bellissima prova. Chapeau!
Andrea Pozzali

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roberto.masini
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Re: Solo uno

Messaggio#19 » martedì 25 giugno 2019, 21:19

Ciao Eugene.
La prosopopea del tuo racconto mi ha colpito veramente. Di sicuro molti sono i modi di tratteggiare la sofferenza di un malato di cancro ma la tua soluzione è stata per me originale e, all'inizio spiazzante. Quale arrivo più inaspettato di una malattia? La battaglia contro il cancro, la disperazione, il dolore, sono gli elementi caratteristici della storia che tu stesso utilizzi ( se mai ce ne fosse bisogno) per spiegare qual era il tuo messaggio. Con grave colpa non ho mai letto nulla di Dino Buzzati e così stavo per risparmiarmi una identificazione letteraria ma giungendo tra gli ultimi nei commenti ovviamente ne ho avuto la certezza. Per quanto riguarda invece il paletto, odiando sinceramente le trasmissioni con gli chef stellati, non conosco quei coltelli e ne sono felice perché l'ignoranza dà felicità. Il nome inglese mi lascia molto perplesso su una scelta culturale italiana.
Pleonastico per me parlare del tuo stile ecc.ecc. Come sempre complimenti!

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DandElion
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Re: Solo uno

Messaggio#20 » giovedì 27 giugno 2019, 16:16

Eugene Fitzherbert ha scritto:Dand:
Il tuo commento è migliore del mio racconto. E grazie! Chef Tony Uber Alles

Ahahah grazie, considera che poco dopo ti ho emulato addobbandomi in doccia. la cabeza è fatta salva però. DEVO ANDARE IN VACANZA.
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Eugene Fitzherbert
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Re: Solo uno

Messaggio#21 » giovedì 27 giugno 2019, 16:34

DandElion ha scritto:
Eugene Fitzherbert ha scritto:Dand:
Il tuo commento è migliore del mio racconto. E grazie! Chef Tony Uber Alles

Ahahah grazie, considera che poco dopo ti ho emulato addobbandomi in doccia. la cabeza è fatta salva però. DEVO ANDARE IN VACANZA.


Già è una cosa sbagliata di base emularmi, farlo poi con i miei incontri ravvicinati con la forza di gravità è ancora più drammatico! Spero non ti sia fatta niente!

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DandElion
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Re: Solo uno

Messaggio#22 » giovedì 27 giugno 2019, 17:27

Eugene Fitzherbert ha scritto:Già è una cosa sbagliata di base emularmi, farlo poi con i miei incontri ravvicinati con la forza di gravità è ancora più drammatico! Spero non ti sia fatta niente!

diciamo che il mio gomito stava meglio prima ma sono riuscita lo stesso a prendere un aereo. mi fa un po' male quando tiro su pesi, ma non potevo non pensarti visto che ho fatto un botto epico xD
#AbbassoIlTerzoPuntino #NonSmerigliateLeBalle
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