Valutazioni e commenti di SIMONETTA OLIVO ai racconti finalisti

Data: 17 giugno 2019

Guest star: COLLETTIVO ITALIANO FANTASCIENZA (Simonetta Olivo, Linda De Santi, Fabio Aloisio, Emiliano Maramonte, Lorenzo Davia, Damiano Lotto, Piero Schiavo Campo, Alessandro Napolitano, Dario Giardi)

Prima special dell'estate 2019 di Minuti Contati! La fase di scrittura e commenti avverrà come di consueto, grande spettacolo nella finale con scontri diretti tra i racconti finalisti con copertura giornaliera e commenti stile telecronaca!
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Valutazioni e commenti di SIMONETTA OLIVO ai racconti finalisti

Messaggio#1 » mercoledì 10 luglio 2019, 13:45

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Mamma gatta
Il paletto è rispettato con la bella citazione di Pascoli, così come il tema. L’idea è molto carina e i comportamenti sempre più bizzarri della gatta ben descritti. Il dialogo che contiene la riflessione storica sulla reincarnazione non appare molto realistico (“i quali ritenevano… la quale insegna”). La fretta deve aver portato a qualche altra svista formale, come nella frase: “che tentò di… che però lo graffiò”, dove quei due che di seguito suonano piuttosto male. Il racconto lascia alcuni dubbi, nonostante il finale sia chiarissimo: perché il protagonista pensa di uccidere “anche quell’animale”? È un uccisore seriale di animali o si riferisce alla madre, indicandola come animale? Come è stata uccisa la madre, dal momento che l’omicidio appare poco compatibile con la morte per infarto, indicata all’inizio?
Nel complesso il racconto è gradevole e ben scritto, ma sicuramente migliorabile.
Voto: 3.

Batman
L’elemento della cultura italiana forse è un po’ troppo sullo sfondo, ma il racconto è ben scritto dal punto di vista formale (in particolare i dialoghi sono ottimi) e i personaggi sono caratterizzati veramente bene e nel rispetto dei personaggi tirati in ballo (ho apprezzato in particolar modo la caratterizzazione di Joker), tranne che nel finale: non mi aspetto un Batman che piange. Paradossalmente, ma più in linea con la complessità del personaggio, mi sarei aspettata che a piangere per la morte di Batman fosse Joker.
Voto: 4

Come le rondini
L’elemento della cultura italiana (il Pinocchio) è un po’ debole, ma il racconto è intenso e ben scritto e il tema rispettato. La descrizione della gioia infantile e della normalità dei gesti quotidiani in contrapposizione alla fine imminente è poetica e densa di immagini ed impressioni rese veramente bene. Il finale sintetizza in un’esplosione letteraria tutto il senso suggerito precedentemente. Complimenti!
Voto:5

Un pugno di sabbia
Il paletto non solo è rispettato, ma assolutamente valorizzato dalla bella canzone che hai citato. Il tema dell’incontro inaspettato è il centro pulsante e angosciante del racconto. Ho apprezzato particolarmente non solo il senso di reale suspence che hai creato dal momento in cui la protagonista entra nel suo appartamento, ma anche il tragico senso di fondo del racconto: l’alternativa ad un maschile fragile e bisognoso, che la protagonista invoca, è un mostruoso assassino, che rivendica il suo possesso anche dopo anni. Purtroppo, una storia moderna.
Voto: 5

Al
Il paletto è pienamente rispettato, per gli elementi contenuti nel racconto e per le atmosfere descritte con accuratezza. Non ho osservazioni per ciò che riguarda la forma. Mi è piaciuto molto lo svelamento finale: dopo l’attesa di un quid che oscilla fra La Cosa e un segreto familiare, la scoperta che si tratta del lievito madre è particolarmente gustosa! Non emerge chiaramente perché vi sia un segreto da mantenere, e il tema dell’incontro inaspettato è trattato in maniera tale da risultare a tratti un po’ oscuro.
Voto: 4

Solo uno
Se non avessi letto i commenti su MC non avrei compreso il paletto. L’atmosfera da incubo e il senso di malattia e morte sono rese molto bene: ho apprezzato soprattutto il modo in cui descrivi come i volti nelle fotografie della moglie e dei figli si deformano e si svuotano di vita e di senso di fronte all’orrore della malattia. Un misto di Lovecraft e Kafka non guasta mai! L’idea di chiamare il “mostro” K è veramente buona, tanto che ti suggerirei, nel caso rivedessi il racconto, di usarla come titolo.
Voto: 4

Babbala, Paladino e la vecchia Sam
L’idea centrale del racconto, la necessità di integrare nella personalità adulta le paure infantili per accedere nuovamente alla speranza, è particolarmente denso di significati. La rappresentazione del “la vecchia Sam” è assieme terrifica (nel ricordo del bambino) e tenera (quando si giustifica per non (penso che il “non” ti sia sfuggito) esser riuscita a far paura all’adulto, risultato non semplice nella caratterizzazione di un personaggio, seppur di fantasia. La necessità di ritrovare il puer da adulti non solo è un archetipo, ma è anche un topos letterario solido e sempre valido.
Voto: 5

L’abbandono
Il paletto è pienamente rispettato e chi ha qualche anno sulla gobba riesce a sentire la canzone riecheggiare nell’abitacolo e poi nell’universo! Non solo, dal mio punto di vista hai avuto una buona idea a far atterrare gli UFO vicino a Riccione, in pieno spirito CIF! L’aridità della moglie, che il tentennamento del marito non riesce a scalfire, trova un perfetto contrappunto nel senso di solitudine subito dai due coniugi abbandonati, appunto, come cani, in una perfetta pena del contrappasso. Il racconto è ben scritto e leggero al punto giusto.
Voto: 5.



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