L'ultimo rimasto - di Viviana Tenga

Appuntamento per lunedì 22 luglio dalle 21.00 all'una con un tema di Eleonora Rossetti, anche CO-MODERATRICE dell'Edizione. Gli autori avranno un massimo di 1313 caratteri per scrivere un racconto sul tema indicato: racconti superbrevi! Oltre alla brevità, l'edizione sarà SPECIAL anche per le modalità della fase finale: i racconti finalisti accederanno non al giudizio di una guest, ma a un gruppone di finale in cui verranno chiamati a commentarsi e classificarsi una seconda volta. In questa fase finale Eleonora Rossetti stilerà a sua volta una classifica (con commenti) che verrà conteggiata con valore doppio e che verrà svelata una volta arrivate tutte le altre classifiche.
viviana.tenga
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L'ultimo rimasto - di Viviana Tenga

Messaggio#1 » lunedì 22 luglio 2019, 22:45

Oltre al vetro, in un’atmosfera che replicava quella del pianeta sotto di loro, c'era l’indigeno.
Un primate, alto più di due metri, con la pelle verdastra priva di pelo, che stava eretto e li guardava con occhi color ambra.
“Te lo immagini, se questo si impunta che vuole rimanere?” chiese Rick.
Bob scoppiò a ridere.
“E cosa rimane a fare? Più facile che tu riesca a scoparti Lidia.”
Rick ignorò l’ultimo commento e si rivolse all'interprete.
“Offrigli soldi e racconta balle su Giove 8.”
Un tempo, impadronirsi di un pianeta era facile. Arrivavi lì, se c’erano alieni li facevi fuori, et voilà, il pianeta era tuo. Ora, c’erano tutte quelle menate sui diritti degli indigeni. I ricconi avevano bisogno di gente che convincesse gli alieni a lasciare le loro case per un’inesistente vita migliore in una qualche colonia umana.
L’interprete emetteva suoni gutturali. Il primate ascoltava. Tutti i suoi simili erano già partiti.
I suoi occhi brillarono.
Un lampo di luce. A Rick sembrò di cadere, poi di trovarsi in una foresta lussureggiante. Vide un monumento in pietra dalle forme barocche; sugli alberi intorno a lui erano incise sagome di indigeni.
La visione svanì. L’interprete si schiarì la gola.
“Dice che è qui che riposano i suoi cari. Che non ha paura di rimanere da solo e che non lo convincerete ad andarsene.”



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eleonora.rossetti
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Re: L'ultimo rimasto - di Viviana Tenga

Messaggio#2 » lunedì 22 luglio 2019, 22:46

Ciao Viviana, bentrovata! Tutto ok con il limite caratteri, buona Summer Short Edition anche a te!
Uccidi scrivendo.

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Massimo Tivoli
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Re: L'ultimo rimasto - di Viviana Tenga

Messaggio#3 » martedì 23 luglio 2019, 14:04

Ciao Viviana, piacere di rileggerti. Mi è piaciuto il tuo racconto e come sfrutti lo scenario fantascientifico per parlare, in fondo, di qualcosa che è attuale. Il tema c’è nella convinzione dei due invasori che l’indigeno non si impunterà a rimanere e, invece, sul finale l’indigeno svela di non temere di restare sul pianeta, da solo. Bello l’impatto emotivo relativo alla motivazione per cui l’indigeno non vuole partire: lì ci sono sepolti tutti i suoi cari. Buona prova senza dubbio!

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Vastatio
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Re: L'ultimo rimasto - di Viviana Tenga

Messaggio#4 » mercoledì 24 luglio 2019, 19:53

Ciao,

ho apprezzato parecchio la società che accenni e i due protagonisti nel loro squallido cinismo.
Proprio per questo la fine non mi sembra all'altezza, l'ultimo non se ne vuole andare per un motivo un po' pidocchioso, o meglio, mi aspetto che quelle motivazioni siano fortemente radicate in più di una sola persona in un intero pianeta.
Già diverso se lui fosse magari il sacerdote o il custode dei morti, l'unico ad avere il compito di vegliare le sacre blabla...

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Sirimedho
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Re: L'ultimo rimasto - di Viviana Tenga

Messaggio#5 » giovedì 25 luglio 2019, 18:47

Buonasera Viviana,
Credo che sia la prima volta che ti leggo, quindi piacere di conoscerti.
Il racconto, anche nella sua brevità, riesce a raccontare una storia completa, cosa assolutamente non facile.
Il tema è interessante. Lo sfruttamento dell’ambiente, il poco interesse per chi ci vive, la spregiudicatezza morale sono molto ben rappresentati. Il fatto che l’alieno comunichi telepaticamente mi ha un po’ spiazzato, perché da un lato permette di vedere “dal di dentro” il suo ambiente, dall’altro non spiega perché serva l’interprete.
Sebbene sia funzionale al racconto, trovo un po’ pesante il linguaggio usato. Termini come “ricconi” mi sembrano eccessivi, un po’ démodé.
Qualche dubbio sul monumento barocco, che cozza un po’ con l’idea che sembra sottesa di una popolazione piuttosto “primitiva”, come anche rimarcato dalle sagome incise sugli alberi.
Mi sembra una buona prova, e senz’altro parteggio per l’alieno!

Filippo De Bellis
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Re: L'ultimo rimasto - di Viviana Tenga

Messaggio#6 » giovedì 25 luglio 2019, 21:05

Buonasera Viviana! Mi piace sempre l’immagine di qualcuno che resiste all’oppressione, qualsiasi creatura sia. L’ultima frase, infatti, l’ho trovata potente, una bella sintesi del pensiero di tutti quelli che restano. Sei riuscita anche, in poco spazio, a rendere bene l’idea di chi siano gli antagonisti, ricchi annoiati in cerca di nuove terre e sempre più dominio. Insomma una trasposizione di certi fenomeni storici e contemporanei. Quindi ideologicamente è un racconto che condivido.
Come unica pecca (ma è solo una mia impressione) ho trovato la trasposizione di questa vicenda su un piano “universale” o “inter – galattico” un pochino forzata, o quantomeno non necessaria. Come vedi è solo un fatto di gusto e scelte narrative, naturalmente non sindaco una scelta espressiva. Penso solo che le problematiche che tu tocchi siano molto umane, terrene e terrestri (passami l’espressione) e in qualche modo la trasposizione che hai operato le ha allontanate da me piuttosto che avvicinarmele. Inoltre la trasposizione è poco celata, tanto evidente da apparire quasi superflua.
In ogni caso a livello stilistico è molto agile, dinamico, non si fa assolutamente fatica ad arrivare in fondo. Unica pecca per il mio personalissimo e discutibilissimo gusto è un tono leggermente “americaneggiante”.

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Pretorian
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Re: L'ultimo rimasto - di Viviana Tenga

Messaggio#7 » sabato 27 luglio 2019, 20:11

Ciao, Viviana e piacere di leggerti. Il racconto in sé è interessante e rappresenta bene una certa ipocrisia coloniale e neocoloniale, che maschera gli interessi dei colonizzatori con motivazioni più nobili. Da questo punto di vista, il dialogo dei due colonizzatori è molto significativo e decisamente ben scritto. Per contro, il finale mi sembra abbastanza inconcludente. Nel senso, l'alieno si rifiuta di andarsene. E quindi? Un intero pianeta non viene colonizzato per colpa di un solo alieno? Anche voler escludere la sua eliminazione (non mi sembra che i due colonizzatori abbiano particolari motivi per non farlo), c'è letteralmente un intero pianeta da sistemare. Forse mi è sfuggito qual cosa?
A presto!

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Pretorian
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Re: L'ultimo rimasto - di Viviana Tenga

Messaggio#8 » sabato 27 luglio 2019, 20:11

Ciao, Viviana e piacere di leggerti. Il racconto in sé è interessante e rappresenta bene una certa ipocrisia coloniale e neocoloniale, che maschera gli interessi dei colonizzatori con motivazioni più nobili. Da questo punto di vista, il dialogo dei due colonizzatori è molto significativo e decisamente ben scritto. Per contro, il finale mi sembra abbastanza inconcludente. Nel senso, l'alieno si rifiuta di andarsene. E quindi? Un intero pianeta non viene colonizzato per colpa di un solo alieno? Anche voler escludere la sua eliminazione (non mi sembra che i due colonizzatori abbiano particolari motivi per non farlo), c'è letteralmente un intero pianeta da sistemare. Forse mi è sfuggito qual cosa?
A presto!

viviana.tenga
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Re: L'ultimo rimasto - di Viviana Tenga

Messaggio#9 » lunedì 29 luglio 2019, 16:37

Sirimedho ha scritto:Buonasera Viviana,
Credo che sia la prima volta che ti leggo, quindi piacere di conoscerti.
Il racconto, anche nella sua brevità, riesce a raccontare una storia completa, cosa assolutamente non facile.
Il tema è interessante. Lo sfruttamento dell’ambiente, il poco interesse per chi ci vive, la spregiudicatezza morale sono molto ben rappresentati. Il fatto che l’alieno comunichi telepaticamente mi ha un po’ spiazzato, perché da un lato permette di vedere “dal di dentro” il suo ambiente, dall’altro non spiega perché serva l’interprete.
Sebbene sia funzionale al racconto, trovo un po’ pesante il linguaggio usato. Termini come “ricconi” mi sembrano eccessivi, un po’ démodé.
Qualche dubbio sul monumento barocco, che cozza un po’ con l’idea che sembra sottesa di una popolazione piuttosto “primitiva”, come anche rimarcato dalle sagome incise sugli alberi.
Mi sembra una buona prova, e senz’altro parteggio per l’alieno!


Ciao, grazie per il commento.
Rispondo sul "barocco": l'idea era quella di creare una visione di insieme che risultasse aliena. Noi associamo sagome incise sugli alberi e forme barocche a fasi diverse della civiltà perché così è stato per noi, mentre l'arte di una civiltà aliena può avere accostamenti che a noi paiono strani.

Sulla telepatia, hai ragione, nella mia testa c'era tutta una spiegazione sul fatto che si trattasse di una dote rara tra gli alieni, ma effettivamente alla fine non l'ho esplicitato nel racconto, quindi la tua perplessità è giustissima.

viviana.tenga
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Re: L'ultimo rimasto - di Viviana Tenga

Messaggio#10 » lunedì 29 luglio 2019, 16:42

Pretorian ha scritto:Ciao, Viviana e piacere di leggerti. Il racconto in sé è interessante e rappresenta bene una certa ipocrisia coloniale e neocoloniale, che maschera gli interessi dei colonizzatori con motivazioni più nobili. Da questo punto di vista, il dialogo dei due colonizzatori è molto significativo e decisamente ben scritto. Per contro, il finale mi sembra abbastanza inconcludente. Nel senso, l'alieno si rifiuta di andarsene. E quindi? Un intero pianeta non viene colonizzato per colpa di un solo alieno? Anche voler escludere la sua eliminazione (non mi sembra che i due colonizzatori abbiano particolari motivi per non farlo), c'è letteralmente un intero pianeta da sistemare. Forse mi è sfuggito qual cosa?
A presto!


Ciao Pretorian, grazie per il commento.
Per rispondere alla tua domanda: speravo di essermela cavata con l'accenno alle "menate sui diritti degli indigeni", che voleva suggerire un qualche tipo di diritto galattico che protegge un alieno che decide di rimanere sul suo pianeta e la necessità di convincerli ad andarsene "di loro spontanea volontà". Se il messaggio non è passato, evidentemente l'accenno era troppo stringato.
Questo a meno che la tua domanda non fosse "ma vuoi che non trovino qualche altro trucchetto per liberarsi di lui?". Nel qual caso, la risposta è probabilmente sì, ma questa è un'altra storia.

alexandra.fischer
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Re: L'ultimo rimasto - di Viviana Tenga

Messaggio#11 » lunedì 29 luglio 2019, 21:01

Mi piace moltissimo questo racconto di SF. Le ultime parole famose sono quelle di Bob (più facile che sia l’alieno ad andarsene, eh? Più facile della disponibilità sessuale di una certa Lidia, eh?) e sono di una comicità graffiante. Lui e il compare Rick, con tanto di interprete al seguito vogliono truffare il povero primate verde togliendogli la casa per spedirlo in una ben peggiore colonia umana e godersela loro. È successo tante volte, ma in questo caso … la dimora aliena è un cimitero. Bravissima.

andyvox
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Re: L'ultimo rimasto - di Viviana Tenga

Messaggio#12 » martedì 30 luglio 2019, 11:34

Ciao Viviana,

piacere di leggerti. Mi è piaciuta l'idea del racconto, la SF distopica a sfondo sociale è un filone che apprezzo molto. Credo che il principale limite del tuo lavoro sia già stato messo in luce in un precedente commento. La motivazione che impedisce ai due di sbarazzarsi dell'alieno rimane molto debole, l'accenno ai diritti degli indigeni è troppo sfumato. Sarebbe bastata giusto una battuta di dialogo in più, che ne so, un accenno ad un fantomatico Tribunale Intergalattico (sto sparando solo per dare un'idea), per rendere il tutto più credibile.
Andrea Pozzali

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jimjams
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Re: L'ultimo rimasto - di Viviana Tenga

Messaggio#13 » martedì 30 luglio 2019, 15:00

Ciao Viviana.
Racconto che trasmette un messaggio etico, buona scrittura, considerando i vincoli di spazio, tema rispettato. Apprezzo particolarmente il fatto che ci sia una storia compiuta, anche se poi mi rimane la curiosità di come va a finire davvero, perché non posso credere che una società di quel tipo non trovi il modo, per dritto o per storto, per fottere il povero verdolino. Con un po' più di spazio ci sarebbe stato modo di fregare l'indigeno e toccare due volte il tema (perché anche le parole dell'alieno sarebbero state "le ultime parole famose").

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roberto.masini
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Re: L'ultimo rimasto - di Viviana Tenga

Messaggio#14 » martedì 30 luglio 2019, 17:22

Ciao, Viviana.
Resistere, resistere, resistere ai potenti sulla Terra e Altrove: questa la bella chiave di lettura. Forse concordo con chi ha espresso l'opinione che forse non era necessaria una location fantascientifica. Detto questo, al di là delea contraddizione del traduttore e della telepatia, rimane la grande domanda. Il grande rifiuto dell' ultimo alieno è ininfluente nei confronti dei due biechi colonizzatori che lo eliminerebbero facilmente non rispettando i suoi diritti con un intero pianeta a loro disposizione!

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