Eppure me lo aveva promesso - Alberto Tivoli

Appuntamento per lunedì 22 luglio dalle 21.00 all'una con un tema di Eleonora Rossetti, anche CO-MODERATRICE dell'Edizione. Gli autori avranno un massimo di 1313 caratteri per scrivere un racconto sul tema indicato: racconti superbrevi! Oltre alla brevità, l'edizione sarà SPECIAL anche per le modalità della fase finale: i racconti finalisti accederanno non al giudizio di una guest, ma a un gruppone di finale in cui verranno chiamati a commentarsi e classificarsi una seconda volta. In questa fase finale Eleonora Rossetti stilerà a sua volta una classifica (con commenti) che verrà conteggiata con valore doppio e che verrà svelata una volta arrivate tutte le altre classifiche.
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alberto.tivoli
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Eppure me lo aveva promesso - Alberto Tivoli

Messaggio#1 » lunedì 22 luglio 2019, 23:29

EPPURE ME LO AVEVA PROMESSO - di Alberto Tivoli

Non ti lascerò mai.
Quante volte me lo aveva promesso. Con le lacrime agli occhi, che gocciavano sui tallier da combattimento. E sì, perché la sera, mentre mi dava da mangiare, non faceva che ripetere che in ufficio era una guerra spietata. E io, grato per quel pastone, subito a leccarle le ferite e a far feste per consolarla. Che poi, chi ha mai visto un ufficio? Io no, di sicuro. Anche se da dove vengo io, di guerra per la sopravvivenza ne ho fatta eccome. Tutto il tempo rinchiuso, fianco a fianco con altri rognosi come me, finché lei non mi prese che ero rimasto solo. Con la lingua di fuori, pisciai per la gioia.
Ma io so di chi è la colpa. Di quello nuovo che si è portato a casa. Appena l’ho visto, ho capito che non mi voleva.
Dapprincipio lei gli ha rifatto faccia. E mica poteva sbarazzarsi di me dopo tutto il tempo che avevamo passato insieme. Ma alla fine, o io, o lui.
E così, di punto in bianco, stasera ritorna dalla sua guerra, mi carica in macchina e via che prende l’autostrada. Esce al volo e mi molla lungo questa strada buia.
Meteore rombanti che sfiorano l’asfalto e, oltre l’oleandro sotto il quale mi sono accucciato, un bagliore rosa: Villa Dorotea.
‘Fanculo a tutti se mi rinchiudo in un ricovero per anziani. Io che in miniera ho fatto davvero la guerra per non farle mancare nulla.



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eleonora.rossetti
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Re: Eppure me lo aveva promesso - Alberto Tivoli

Messaggio#2 » lunedì 22 luglio 2019, 23:30

Ciao Alberto, benvenuto! Tutto ok con i caratteri. Buona Summer Short Edition!
Uccidi scrivendo.

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alberto.tivoli
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Re: Eppure me lo aveva promesso - Alberto Tivoli

Messaggio#3 » lunedì 22 luglio 2019, 23:35

Grazie Eleonora.
A presto.

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Il Calmo
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Re: Eppure me lo aveva promesso - Alberto Tivoli

Messaggio#4 » martedì 23 luglio 2019, 19:49

Idea interessante, il punto di vista dell’animale mi è piaciuto. Tema centrato sicuramente e mini storia scorrevole.
Ecco forse troppo mini (non nel senso dei caratteri che sono obbligati) ma sulla quantità di cose che succedono.
Non so, avrei preferito forse arrivarci per gradi alla fine e non dichiararla subito, cercare di creare una climax, ma è una idea mia ovviamente.
Sono rimasto perplesso però sulla frase finale, la miniera non l’ho capita, ma forse è un limite mio.

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Gabriele Dolzadelli
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Re: Eppure me lo aveva promesso - Alberto Tivoli

Messaggio#5 » mercoledì 24 luglio 2019, 14:18

Ciao Alberto.
Complimenti per il racconto. Davvero ben scritto e tema centrato in pieno. Io punto di vista dell'animale è emotivamente coinvolgente e mi ha colpito parecchio. L'unica nota che mi sento di fare è sul finale. È un po' un pugno in un occhio e confonde un po' il lettore. Dopo la prima lettura, infatti, convinto di aver capito si trattasse di un cane, sono dovuto tornare indietro, credendo di essermi sbagliato e che il narratore fosse il padre anziano abbandonato a un ricovero. Dopo aver riletto tutto, però, ho capito che era proprio un cane e che le metafore finali portavano a questo fraintendimento. Correggendo queste ultime, secondo me, non avrebbe alcuna pecca. A rileggerci!

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Emiliano Maramonte
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Re: Eppure me lo aveva promesso - Alberto Tivoli

Messaggio#6 » mercoledì 24 luglio 2019, 23:35

Ciao Alberto!

Il racconto è gradevole, ben scritto e affronta la tristissima tematica dell'abbandono dei cani in autostrada. Molto interessante la narrazione dal punto di vista dell'animale con amare riflessioni che, se gli amici a quattro zampe potessero parlare, certamente esprimerebbero. Il tema è ben centrato. Il finale, però, spiazza. Anch'io, come qualcuno prima di me, ho pensato a un colpo di scena, con un abbandono non di un animale ma di un parente (un anziano padre, per esempio), eppure, vista così, la conclusione della trama non torna.
In ogni caso, buon racconto. Piena sufficienza.

In bocca al lupo!
Emiliano.

lailmil
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Re: Eppure me lo aveva promesso - Alberto Tivoli

Messaggio#7 » venerdì 26 luglio 2019, 9:25

Ciao Alberto,
bellissimo racconto! Molto coinvolgente e forte dal punto di vista emotivo. Onestamente ho cercato delle note stonate, ma non riesco a trovare qualcosa che non mi sia piaciuto. Mi ha preso sia la prima lettura, quando ancora mi sembrava che fossimo nella testa di un cane, sia la lettura successiva, dopo il ribaltamento finale (almeno, io alla fine ho capito che si tratta proprio di un vecchio, anche se dagli altri commenti sembro fuori strada). In piccolo, è stato come rivedere Il Sesto Senso e godersi tutte le scene ambigue. Mi è piaciuta moltissimo la doppia lettura, immagino non sia per nulla semplice trovare raccontare in modo preciso e allo stesso tempo usare quel briciolo di vaghezza che serve a lasciare dei gradi di libertà. E a parte questo, hai scelto un tema (o forse dovrei dire due temi... ma facciamo uno più generico, l'abbandono) molto denso, sul quale era facilissimo scivolare nel moralista o nello stucchevole, e invece in pochi caratteri l'hai reso incisivo e che lascia comunque quell'amaro che poi uno si porta dietro. Ancora complimenti!

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Peter7413
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Re: Eppure me lo aveva promesso - Alberto Tivoli

Messaggio#8 » venerdì 26 luglio 2019, 10:31

Il finale, mi spiace ripetere quanto già sottolineato da molti, spiazza in modo eccessivo. In generale, il racconto mi sembra avere bisogno di una revisione perché nella sua prima parte manca di guizzi rilevanti trascinandosi lungo un tracciato che al lettore appare standard (date le sue premesse) e il finale, in quest'ottica, potrebbe essere davvero esplosivo, ma manca il bersaglio nel momento in cui crea confusione e origina dubbi sull'intero impianto nel suo complesso. A mio avviso, il racconto ti è rimasto un po' in canna.

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Massimo Tivoli
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Re: Eppure me lo aveva promesso - Alberto Tivoli

Messaggio#9 » venerdì 26 luglio 2019, 10:45

lailmil ha scritto:Ciao Alberto,
bellissimo racconto! Molto coinvolgente e forte dal punto di vista emotivo. Onestamente ho cercato delle note stonate, ma non riesco a trovare qualcosa che non mi sia piaciuto. Mi ha preso sia la prima lettura, quando ancora mi sembrava che fossimo nella testa di un cane, sia la lettura successiva, dopo il ribaltamento finale (almeno, io alla fine ho capito che si tratta proprio di un vecchio, anche se dagli altri commenti sembro fuori strada). In piccolo, è stato come rivedere Il Sesto Senso e godersi tutte le scene ambigue. Mi è piaciuta moltissimo la doppia lettura, immagino non sia per nulla semplice trovare raccontare in modo preciso e allo stesso tempo usare quel briciolo di vaghezza che serve a lasciare dei gradi di libertà. E a parte questo, hai scelto un tema (o forse dovrei dire due temi... ma facciamo uno più generico, l'abbandono) molto denso, sul quale era facilissimo scivolare nel moralista o nello stucchevole, e invece in pochi caratteri l'hai reso incisivo e che lascia comunque quell'amaro che poi uno si porta dietro. Ancora complimenti!


FINALMENTE... :-)
Anche io penso che il ribaltamento totale sul finale delle premesse narrative (dicasi anche colpo di scena) abbia funzionato. Con me ha funzionato, e l’ho letto la notte dopo aver postato il mio, stanco morto e assonnato :-)
“ricovero per anziani” e “miniera”, onestamente: ma che altro avrebbe dovuto fare? Mah...

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Proelium
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Re: Eppure me lo aveva promesso - Alberto Tivoli

Messaggio#10 » sabato 27 luglio 2019, 10:25

Ciao Alberto,piacere di leggerti.
In principio sembra un cane. Lo presenti, descrivi e sviluppi come tale, e il lettore, patto narrativo permettendo, prende questa verità come assoluta. Poi, sul finale, lo spiazzi e la ribalti. Non è un cane umanizzato, ma un uomo che ha vissuto, e continua a vivere, da cani. Sicuramente ti sei ingegnato per portare avanti il binomio in maniera speculare, accordabile a entrambi. Sei stato bravo, ma quello che per alcuni è stato un colpo di genio, per me è stato un colpo di testa: il patto narrativo soffre quando i ribaltamenti mettono in discussione l’asse portante del racconto. Sembra un calembour ma non lo è, e il lettore ha bisogno di certezze. Un finale può essere una bomba anche senza un colpo di scena devastante, basta prepararlo a dovere... magari dosando prima, astutamente, qualche altra informazione che faccia arrivare pronti al finale.
In bocca al lupo!

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Peter7413
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Re: Eppure me lo aveva promesso - Alberto Tivoli

Messaggio#11 » domenica 28 luglio 2019, 15:59

Rileggendo una volta ancora prima di stilare la classifica, mi rendo conto che le tue intenzioni erano quelle di un ribaltamento e che trattasi di un vecchio... E tutto torna, con il finale. Il problema, a mio avviso, sta nella parte centrale e, nello specifico, nei seguenti estratti:
- "finché lei non mi prese che ero rimasto solo" : qui è la figlia che gli prende il cuore nel momento in cui gli manca la moglie, però il salto interpretativo mi sembra eccessivo... Molto poetico, questo è sicuro, ma richiede troppo al lettore.
- "Dapprincipio lei gli ha rifatto faccia" : questo pezzo è incomprensibile in entrambe le versioni, cosa che mi ha portato a pensare che ti stessi riferendo a un punto di vista non umano.
- "mi molla lungo questa strada buia" : beh, almeno fino a dentro il ricovero lo vuoi accompagnare tuo padre? Insomma, così mi sembra eccessivo... Anche perché cercando VILLA DOROTEA non ho trovato riferimenti diretti ad anziani abbandonati sulla via d'ingresso.
Insomma, più che semina mi è sembrato un confondere il lettore. Chiaro che se si decide per l'interpretazione dell'anziano fregandosene di questi dubbi il racconto acquista tutto un altro valore. Uff... Alzo il mio giudizio, ma rimane il fatto che, a mio parere, quei punti andrebbero sistemati.

viviana.tenga
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Re: Eppure me lo aveva promesso - Alberto Tivoli

Messaggio#12 » domenica 28 luglio 2019, 19:48

Ciao Alberto,
La mia impressione è che tu abbia forzato un po' troppo la mano per ottenere il ribaltamento finale. Provo a spiegarmi meglio: in un racconto del genere io mi aspetto che, rileggendo dall'inizio, tutto scorra liscio anche con la nuova interpretazione. Invece, nel tuo c'è qualcosa che stona, espressioni che suonano strane riferite a un contesto umano (per esempio, "far feste"). Personalmente, penso che il tutto avrebbe funzionato meglio lasciando che le cose fossero quello che sembravano, il racconto di un cane randagio adottato e poi abbandonato in autostrada.
Ti segnalo anche un refuso nella seconda riga, "tallier" invece che "tailleur".
Insomma, è probabile che rimettendoci mano ne esca qualcosa di buono, ma per ora l'ho trovato un po' nì.

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alberto.tivoli
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Re: Eppure me lo aveva promesso - Alberto Tivoli

Messaggio#13 » lunedì 29 luglio 2019, 17:15

Grazie a tutti per i commenti.
Ho riflettutto su tutti i pareri ricevuti, come sempre preziosi.

Per chi ha dei dubbi: sì, siamo nella testa di un vecchio.

Ho scritto il racconto cercando di esprimere il PdV immaginario di un cane, sfruttando la chiusura della breve storia per svelare invece che si trattava di un uomo.
Ripensando ai diversi commenti, sebbene mi sia sforzato di utilizzare espressioni applicabili a un uomo e a un cane come "pastone" e "leccarle le ferite", probabilmente ho esagerato nella copertura del vero PdV, da qui l'inganno o il non rispetto del patto con il lettore.

Grazie ancora.
A breve posterò i miei commenti e la classifica.

A presto!

Alberto Tivoli

alessandra.c
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Re: Eppure me lo aveva promesso - Alberto Tivoli

Messaggio#14 » martedì 30 luglio 2019, 15:21

Ciao Alberto,
tanto è già stato detto sul tuo racconto, ma se posso aggiungere la mia: sì, entrambe le letture sono ammesse, il problema per il lettore è che non c'è nessun appiglio per decidere quale delle due sia quella legittima, e dunque quale altra considerare gioco e metafora. Peccato, perché un esercizio del genere ha un grande potenziale se ben dosato. Magari riprova ad articolarlo con più spazio!

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