San Silvestro - di Viviana Tenga

Appuntamento per lunedì 19 agosto per l'ultima special estiva del Mondo di Minuti Contati: una special che vuole porsi come punto d'incontro tra il Contest classico e LA SFIDA A. Quindi: più caratteri rispetto al solito (7000 massimi spazi inclusi) e, dopo una fase di qualificazione classica, ecco la possibilità di apportare delle correzioni ai finalisti (nelle modalità che comunicheremo prima della partenza dell'edizione) che verranno giudicati dai due SPONSOR Francesco Nucera e Massimiliano Enrico. Infine, i migliori racconti selezionati tra i finalisti dai due SPONSOR arriveranno al giudizio del BOSS Maurizio Bertino che decreterà il podio finale.
viviana.tenga
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San Silvestro - di Viviana Tenga

Messaggio#1 » martedì 20 agosto 2019, 0:56

Nonno Andrea, che in realtà era il papà di suo nonno, le raccontava che quando era ragazzo lui il Capodanno in spiaggia lo festeggiavano solo gli australiani. Loro al mare ci andavano d’estate, e non certo con la metropolitana. All’epoca, Milano era nel bel mezzo della Pianura Padana.
Nemmeno i più pessimisti si erano aspettati che le cose cambiassero così velocemente. Estate dopo estate, si era passati dai telegiornali che consigliavano di non uscire nelle ore più calde alle autorità che imponevano di non uscire durante il giorno. Intanto, i ghiacciai si erano sciolti e il mare aveva mangiato terre un po’ ovunque.
Elisa aveva ventun anni, e da che aveva memoria la spiaggia era il luogo dove si festeggiava l’ultimo dell’anno. Le vecchie foto di Milano innevata le apparivano del tutto irreali.

Dal falò arrivavano grida e risate. Elisa se ne stava su una duna artificiale alcuni metri più indietro, nella zona d’ombra a ridosso del muro dove non c’era mai nessuno. Per lo meno, non in quello stadio della serata, quando ancora le coppiette non cercavano luoghi dove appartarsi.
Era arrivata con un gruppo di compagni di università, ma quasi subito li aveva lasciati con una scusa. Dubitava che a qualcuno di loro importasse davvero di lei. Adesso stava lì, nell'ombra, a guardare la compagnia con cui per anni aveva passato la notte di San Silvestro. Ogni tanto, la mano destra andava a tastare lo zainetto posato sulla sabbia accanto a lei. Sapeva che non poteva rimandare in eterno.
“Ehi!”
Elisa sobbalzò. Ci mise un attimo a riconoscere la sagoma nella penombra. Era Davide, con in mano una bottiglia di birra che doveva aver appena comprato al bar. Elisa si stupì di vederlo lì. Stava festeggiando insieme agli altri? O anche lui li voleva osservare da lontano?
“Credevo che non bevessi più” gli disse, in tono acido. “Che fosse contro la religione dei tuoi avi.”
Davide alzò le spalle e si sedette accanto a lei. La cosa la innervosì. Ci mancava anche quell'imprevisto a rendere più complicate le cose…
“Ci ho provato, sai? Quasi due mesi. Poi ho deciso che le religioni sono tutte cazzate.”
Buttò giù una lunga sorsata. Sembrava parecchio alticcio.
“Mia nonna ci credeva sul serio” continuò. “Non le è mai andato giù che mia madre abbia sposato un ateo e che a me abbiano dato un nome italiano. Però aveva sempre un suo equilibrio interiore. Diceva che era per via della fede. Mi sono detto, perché non provarci, magari avrò una grande epifania e capirò il senso della vita… Invece niente. Meglio bere.”
Elisa esitò.
“Tu ci stai ancora tanto male, per Giada?”
Davide rise.
“Boh, dimmi tu, cosa ti sembra? Che ci sto bene? Tu invece? Che ci fai qui? Speri che Francesco si accorga del tuo dolore e torni con te per pietà? Stanno passando tutto il tempo a sbaciucchiarsi, sai? Io ci ho provato a restare con la compagnia, mi dicevo che in fondo erano i miei amici… L’idea più idiota che potessi avere. Tanto che non ho retto e adesso sono qui.”
Elisa fece una smorfia. Davide non le era mai stato simpatico. Ma la sua ex era la stronza che le aveva portato via Francesco. Se non altro, avevano motivo per odiare le stesse persone.
“Secondo te chi dei due è più colpevole?”
“Eh?”
“Chi dei due. Tra Francesco e Giada. Se dovessi ammazzarne uno per vendicarti, chi sceglieresti?”
Davide posò la bottiglia. Elisa gliela prese e bevve d’un sorso tutto quello che rimaneva.
“Ehi!”
“Ti ho fatto una domanda, rispondi.”
“È questo che fai per sentirti meglio? Dare le colpe? Non è colpa di nessuno, è andata così e basta.”
Elisa afferrò lo zaino ed estrasse la pistola.
“Io mi fidavo di Giada, ok?” disse, con le lacrime agli occhi. “Era mia amica da quando eravamo piccole. E Francesco era tutto per me, capito? Io… io ho bisogno di vendicarmi.”
Si alzò. La testa le girava, ma doveva agire. Se non lo faceva adesso, non l’avrebbe fatti mai più. Mosse alcuni passi. Davide le afferrò una spalla.
“Ehi, ehi! Ferma! Quella dove l’hai presa?”
Elisa si liberò dalla sua presa e gliela puntò contro.
“Era di mio nonno. Negli anni Venti tanta gente ne aveva una in casa.”
Davide indietreggiò.
“Elisa…”
“Oggi dev'essere la fine, capisci?” singhiozzò Elisa. “Io… Sono due mesi che ogni sera vado a letto e piango per mezz'ora prima di riuscire a dormire. Devo… Devo vendicarmi e poi devo farla finita.”
“Ascolta. Tuo nonno. Hai detto che quell'arma era sua. Pensa a lui. Uno che ha vissuto la Grande Crisi, il crollo della pace europea, la catastrofe ecologica… Cosa direbbe se vedesse che stai qui a fare la pazza perché il ragazzo ti ha mollata?”
“Oh, senti chi parla! I tuoi nonni hanno attraversato il deserto, rischiato la vita in mare, vissuto le stesse cose che hanno vissuto i miei, e adesso tu stai qui ad alcolizzarti per colpa di una stronzetta qualsiasi!”
“I miei nonni sono nati qui. Sono i loro genitori che hanno fatto quelle robe. Ma non è questo il punto, senti, sono ubriaco, non ce la faccio a pensare, metti giù quella pistola...”
Fece di nuovo un passo verso di lei, ma inciampò nella sabbia. Elisa lo aggirò e si diresse verso il falò. Non aveva ancora deciso chi uccidere, ma doveva muoversi.
“Elisa!”
Elisa si girò e sparò.
Un botto riecheggiò nella notte.
Immobile davanti a lei, Davide alzò lo sguardo. I fuochi d’artificio riempivano il cielo. Un altro anno era finito. Francesco l’aveva lasciata per mettersi con Giada. Lei non era riuscita a vendicarsi e la pistola di suo nonno non funzionava.
Le gambe le cedettero. Si accasciò a terra, lasciando che le ginocchia sprofondassero nella sabbia e la pistola le scivolasse di mano. Attraverso le lacrime, vide la gente intorno a lei correre verso il mare per buttarsi in acqua.

Rimase lì a singhiozzare per un po’. Qualcuno si fermò a chiederle se stesse bene. Lei li mandò via e loro furono felici di poter tornare a godersi la serata. A un certo punto, Davide ricomparve al suo fianco con in mano due bottiglie di birra. Elisa si alzò e lo seguì fino al molo di cemento.
“Pensi che i nostri nonni se lo sarebbero mai immaginato?” chiese lui. “I loro nipoti, a festeggiare la fine dell’anno in riva al mare a Milano, abituati al fatto che tutte le loro paure per il futuro siano diventate realtà, ma depressi per questioni di cuore.”
Elisa bevve una sorsata di birra.
“Ormai le cose si stanno riassestando. Erano convinti che la catastrofe ecologica sarebbe stata la fine del mondo, e invece siamo ancora qua.”
“Beh, se non è stata la fine del mondo la catastrofe ecologica, perché dovrebbe esserlo il fatto che Francesco ti ha mollata?”
“Parla quello che l’ha presa bene!”
“Io bevo perché so che prima o poi passa. Da' retta a me, ne vedremo ancora un bel po’ di fini del mondo.”
Elisa sorrise. Provava ancora un senso di vuoto, ma le sembrava di stare un po’ meglio. Prese la pistola del nonno e la gettò in mare. Quasi si stupì del senso di sollievo che quel gesto le diede.
Si voltò verso Davide. Lui alzò la bottiglia con quel che rimaneva della birra a mo’ di brindisi.
“Al nuovo anno?”
“Al nuovo anno” ripose lei. “E a tante nuove fini.”



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antico
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Re: San Silvestro - di Viviana Tenga

Messaggio#2 » martedì 20 agosto 2019, 0:58

Viviana, buonasera!!! Tutto ok con i parametri, buona ultima Special estiva!

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Emiliano Maramonte
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Re: San Silvestro - di Viviana Tenga

Messaggio#3 » mercoledì 21 agosto 2019, 16:35

Ciao Viviana, ben trovata nell'infuocata Arena di agosto!
Commento subito il racconto, a caldo, con ancora le sensazioni della storia scolpite nella mia mente.
Il racconto fatica a decollare: incipit pesante e ingarbugliato (in una prossima revisione, assolutamente da riscrivere!), situazioni emotive che risaltano poco, almeno fino al gesto quasi drammatico di Elisa. Nella parte finale, però, si risolleva e ciò mi ha abbastanza entusiasmato.
Mi è piaciuto lo sfondo su cui si snoda la vicenza, disastri ambientali, trasformazioni sociali ed eventi che, in fondo, non sono che la proiezione dei nostri tempi bui (hai inserito anche le possibili conseguenze delle leggi sulla legittima difesa... la proliferazione di armi), e in questo sei stata davvero molto brava.
Il racconto, poi, si dipana attraverso il dialogo di due adolescenti con tutti i loro problemi di cuore e non, dialogo gradevole da seguire ma un po' "dannoso" nell'economia generale della trama perché appiattisce il pathos e la tensione narrativa.
La conclusione mi è piaciuta molto, e ancor di più mi è piaciuto il paragrafo finale, scritto ottimamente, in cui si respira una certa atmosfera di ottimismo (e l'ho apprezzato molto, finalmente un messaggio di speranza, laddove le previsioni odierne sui prossimi decenni siano proprio tenebrose) e dove il dialogo tra i due ragazzi, trasformati dall'esperienza, vedono il mondo diversamente. Ti faccio i complimenti per questa parte.
In sostanza: tema centrato, come anche i bonus mi pare, nel complesso il racconto non mi ha fatto impazzire ma neanche mi ha deluso.

In bocca al lupo!
Emiliano.

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maurizio.ferrero
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Re: San Silvestro - di Viviana Tenga

Messaggio#4 » giovedì 22 agosto 2019, 12:00

Ciao Viviana, è un piacere rileggerti!

Il punto forte del racconto sono sicuramente i dialoghi. Sono ben scritti, trasmettono l'insicurezza e le paure dei due ragazzi protagonisti, ma trovo che facciano un po' fatica a decollare all'inizio, per poi prendere il volo all'improvviso quando la pistola compare in scena. Forse in maniera un po' troppo repentina, dato che il comportamento di Elisa mi sembra una reazione fin troppo estrema per una delusione amorosa. Ma d'altronde, non siamo tutti uguali...
Lo svolgimento è molto carino, e mi è piaciuto il sapore dolceamaro del finale, con la nuova fine che in realtà rappresenta un nuovo inizio.
Il tema della catastrofe ecologica viene reiterato fin troppe volte, a mio parere: un breve accenno sarebbe bastato, dato che - almeno a quanto si evince dall'ambientazione che descrivi - ha portato a dei grossi cambiamenti al mondo come lo conosciamo, ma anche ad un nuovo equilibrio.
In ogni caso, il tuo è un buon lavoro, che trasmette un bel messaggio, ma forse avrebbe beneficiato di un pathos un po' più realistico e meno sforzato.

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antico
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Re: San Silvestro - di Viviana Tenga

Messaggio#5 » lunedì 26 agosto 2019, 20:35

Bonus 1: presente la città di Milano e una serie di riferimenti alla situazione italiana del passato (nostro presente) e del presente (nostro futuro), quindi OK.
Bonus 2: OK.
Bonus 3: assolutamente OK.

Pertanto il racconto si aggiudica un totale di 9 punti bonus che verranno sottratti al punteggio finale.

viviana.tenga
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Re: San Silvestro - di Viviana Tenga

Messaggio#6 » martedì 27 agosto 2019, 19:59

Grazie a tutti per i commenti!
Confesso che quando ho postato il racconto ero totalmente insoddisfatta, ho gestito male tempo e caratteri, mi sono persa a pensare all'ambientazione a scapito della trama e ne ero consapevole già mentre finivo di scrivere.
Sono contenta che ci abbiate comunque trovato degli elementi positivi, temevo una disfatta totale XD

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Pretorian
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Re: San Silvestro - di Viviana Tenga

Messaggio#7 » martedì 27 agosto 2019, 22:24

Ciao, Viviana.

Il tuo racconto è quasi un unicum in questo concorso fatto di fini catastrofiche e di devastazione. La tua "fine" è quella dell'anno, ma forse è anche inizio, almeno per i due protagonisti che (spero solo di non aver fatto troppa dietrologia) cominciano a lasciarsi dietro l'adolescenza e ad entrare nell'età adulta. Se questo era quello che volevi mostrare, tanto di cappello!!
Se devo muoverti una critica, devo dire che l'exploit finale non mi ha proprio fatto impazzire. Lo scoppio d'ira di Giada stona abbastanza con il resto della storia e il colpo di scena dello sparo sarebbe stato perfetto in un video, ma in una parte è scritta è abbastanza loffio.

A parte questo, i miei complimenti!

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