Karma...?

Moderatore: Laboratorio

Avatar utente
Michael Dag
Messaggi: 427

Karma...?

Messaggio#1 » martedì 23 febbraio 2021, 20:41

Karma...?

Fosselli e Pozzanini si danno il cinque.
La rete si sgonfia mentre il pallone sgualcito rotola fuori. Cos'è, il quinto goal che fanno? Il sesto, forse.
Dario Mazzi agita il braccione muscoloso verso di me. «Fabbrì, metterci te o metterci un palo in difesa è uguale! Datti una mossa!»
«Scusa…»
«Scusa un cazzo, fai qualcosa!» Saltella svelto fino al centro del campetto di linoleum della palestra.
E cosa vuoi che faccia? Quelli giocano a calcio da anni.
Qualcuno fischia. Dario da un calcio al pallone, lo passa indietro. Il tizio alto dell'altra classe lo prende e corre avanti. Salta un avversario e allunga verso l'area di rigore. Bene, vai. Tenetela su la palla, e non rompetemi il cazzo.
C'è un contrasto, lo spilungone cade a terra. «Oh, cazzo fai?»
«Ma se non t'ho manco toccato!»
Fosselli sbraita qualcosa e gesticola, Dario si mette in mezzo. Bravo cristo Darione, ma se ti si mette davanti, anche uno stronzo come Fosselli abbassa la testa.
È punizione.
Lo spilungone mette la palla a terra e aspetta che la barriera si piazzi. Prende la rincorsa e tira una fucilata di destro.
Il pallone supera le teste dei difensori e si schianta contro la traversa, il laminato cavo dei pali scoloriti rimbomba per tutta la palestra. La palla rimbalza diritta verso di me. Fanculo.
Scatto avanti e tiro, non importa dove. Qualcuno la intercetta di testa, Fosselli stoppa di petto e la accompagna a terra col ginocchio. Viene avanti.
Dai, ci provo.
Cerco di fargli da specchio. Gambe strette, stavolta niente tunnel. Niente, non lo vedo nemmeno. Mi supera e va in goal ridacchiando. «Vabbè, non c'è gusto con Polpo in difesa.»
«Polpo, fai schifo.» Gli fa eco qualcuno.
Tre fischi acuti riecheggiano da fuori campo. È finita. E anche questa settimana, educazione fisica ce la siamo levata.
Cammino verso gli spogliatoi.
Qualcuno mi dà un calcio al tacco della scarpa, inciampo, sbatto il ginocchio a terra.
Risate.
«Manco a stare in piedi sei capace, Polpo.» Fosselli si è levato la maglietta. Da quando si è tatuato la frase di quel rapper sul cuore è sempre a petto nudo ogni volta che può.
Nello spogliatoio, un capannello di gente è raccolta intorno all'iphone di Pozzanini. L'auricolare gracchia lo smarmittare di una moto da corsa.
Bene, guardatevi le vostre cazzate e lasciatemi stare.
Niente doccia, tanto non ho sudato. Mi cambio in fretta ed esco.
Vado verso la macchinetta, infilo una moneta e scarico un bounty. Vorrei gustarmelo con calma, ma meglio buttarlo giù subito, o mi toccherà dividerlo. Se sono fortunato.
Attraverso i corridoi. Le pareti verde smunto mettono apatia. Le uniche note di colore sono cazzi disegnati a pennarello, bestemmie o smielate dichiarazioni d'amore a qualche troietta.
Do l'ultimo boccone allo snack, il cioccolato mi si impasta tra i denti insieme al cocco zuccherato. Quant'è buono, il cocco. Butto la carta nel cestino e spingo il maniglione dell'uscita un istante prima che la campanella della ricreazione trilli in tutto l'edificio. Attraverso il cortile, giro intorno alla siepe e mi siedo sul solito gradino della scala antincendio. Il sole di aprile mi scalda la faccia. Dovevo prendere da bere, il cioccolato mette sete. No, sprecare due euro per un estathè da sgolare in un fiato non ha senso. Slaccio le fibbie dell'invicta e tiro fuori il fumetto che il Simo mi ha dato stamattina in corriera.
Un tizio con una giacca bianca morde un mela, alle sue spalle un demone nero sorride beffardo con due file di denti aguzzi. Death note one shot. Di solito gli spin off sono delle cagate, ma il Simo giura che questo invece è fatto bene.
Vediamo.
Inizia nel 2013, quindi dopo la fine della storia originale. Due shinigami stanno parlando. Uno è Ryuk, quello della copertina, l'altro non lo riconosco. Ryuk era ritornato nel mondo degli spiriti alla fine della saga. Magari qui torna nel mondo reale…
«Polpo, prendi il sole?»
Merda. Ma che ci fanno qui? Di solito passano la ricreazione a fumare in bagno. Fosselli, Pozzanini, due tizi che non conosco, le due oche bionde di 3C e Lara. Cascata di capelli ramati sulla magliettina aderente che le strizza le tette, jeans attillati e Reebook. Gran topa.
Pozzanini si sistema i reyban sul naso a patata. «Sei a farti le seghe sui tuoi fumetti giapponesi, quelli con i polipi stupratori?»
Coglione. «È un thriller.»
La biondina sorride. «I fumetti giapponesi? Com'è che si chiamano… sanga?»
«Bamba.» Raglia Fosselli. Tutti ridono.
Lei gli abbozza un pugno sulla spalla. «Dai, scemo! Mio fratello ha la camera piena.»
«Ha la camera piena di bamba?» Tira su forte col naso. Altre risate.
«Di fumetti, spastico. Va pure ai raduni coi suoi amici sfigati.»
Pozzanini tira fuori una bustina dalla tasca e si sbriciola in mano il contenuto. L'altro tizio strappa un bordo dal pacchetto di sigarette e lo arrotola tra le dita.
Fosselli allunga la mano verso di me. «Fammi vedere.»
Richiudo il manga e tiro a me lo zaino. «No, non ti piace a te questa roba.»
Me lo strappa di mano. Lo apre a metà e scorre gli occhi da pesce sulle pagine. «Ma non si capisce un cazzo…»
«Si leggono al contrario.» Idiota. «Da destra a sinistra.»
«Che cazzata.»
Pozzanini fa scattare l'accendino e da un lungo tiro alla canna, poi la passa. L'odore pungente della marijuana mi fa pizzicare il naso. Sarei fin curioso di provarla una volta, ma certo non con loro.
Fosselli aspira una boccata di fumo e sputa una nube bianca. Lara gli si avvicina. «Fammi fumare.»
Lui rimane impassibile. «Cosa mi dai in cambio?»
Lei gli avvolge i fianchi con le braccia snelle e gli infila la lingua in bocca. E pensare che fino a un paio di anni fa era una ragazza in gamba. Lui si stacca, da un ultimo tiro alla canna e gliela infila tra le labbra.
Meglio levarsi di qui prima che ci sgamino i profe. Mi alzo in piedi, prendo lo zaino. «Vado a pisciare.» Faccio per prendere il fumetto, Fosselli indietreggia. «Prestamelo. Voglio leggerlo.»
Come no. «Non posso, non è mio.»
«Ma te lo riporto, due o tre giorni...»
«No, non posso.» Faccio un passo avanti.
Lui si volta di spalle e indica la copertina ai suoi amici. «Ma questo mostro ha le ali?»
Il tizio col Bomber fa spallucce. «Vuoi vedere se vola?»
Pozzanini indica il pianerottolo del secondo piano della scala antincendio. «Vediamo se fai canestro!»
Fosselli prende il fumetto tra la punta delle dita e lo lancia in verticale. Quello rotea verso l'alto tipo un frisbee e supera perfino la scala. Finita la spinta, resta sospeso in aria per un istante, si apre a metà e inizia a cadere. Si sfracella sulla ringhiera zincata del secondo piano restando a cavalcioni.
Un coro di versi da scimmia riempie il piazzale.
«Che numero!»
«Se ci riprovi cento volte non ci riesci!»
Tirano fuori i cellulari e scattano foto.
Pezzo di merda. Corro su per i gradini di lamiera facendoli tremare sotto le scarpe. Arrivo in cima, sotto stanno ancora ridendo. Il fumetto è appoggiato sul corrimano. La parte all'esterno della ringhiera è molto più corposa, quindi più pesante. Ti prego, non cadere. Mi tremano le mani. Lo prendo. Lo metto in salvo. Cazzo.
Il bordo è piegato, due pagine sono strappate, molte altre stropicciate malissimo. Non posso ridarlo al Simo in queste condizioni. Devo ricomprarglielo.
«Ci vediamo in classe Polpo!» Mi urlano da sotto. «E non piangere, dai!»
Figli di puttana. Bastardi figli di puttana. Questa me la pagano.


La cabina telefonica puzza di piscio una cosa incredibile, come tutte le altre, ma questa ha il display illuminato. Mi fanno male le gambe da quanto ho camminato per trovarne una ancora attiva. Mi guardo intorno. La luce dei lampioni non rivela nessuno. Prendo la cornetta e ci appoggio un fazzoletto, metto una caramella in bocca e compongo il numero. Uno, uno, tre.
«Pronto, carabinieri.»
«Buonasera.» Mi schiarisco la voce. «Vorrei fare una segnalazione.»
«Riguardo cosa?»
«Spaccio di droga, da parte di alcuni studenti dell'istituto tecnico Volta.» Mi tremano le labbra.
Sento il carabiniere che batte alcuni tasti dall'altra parte. «Lei come si chiama?»
Se volevo dirti il mio nome chiamavo dal mio telefono, no? Sei davvero un carabiniere. «Voglio restare anonimo. Ma mia figlia frequenta quella scuola e mi racconta che tutti i giorni dei soggetti vendono hashish e cocaina in cortile e nei bagni.»
«Ha qualche informazione in più?»
«Mi ha detto di un certo Federico Fosselli. Sono sicuro che il nome non vi è nuovo.»
Altri tasti battuti. «Controlleremo.»
«Un tale Alessio Pozzani, o Pozzelli. Manuele Ricco.» Ne avrei a tonnellate di nomi, ma meglio non esagerare. «Tutti a scuola li conoscono e sanno. Forse anche i professori, ma nessuno dice nulla. Non voglio che mia figlia studi in un covo di spacciatori.»
«La ringrazio delle informazioni, faremo dei controlli.»
«Molto bene, grazie mille. So che sono in buone mani.» Riaggancio subito. Mi allontano dalla cabina a passo svelto. Mi sento leggerissimo. Ho un sorriso stampato in faccia che non riesco a controllare. Dio, che goduria se li beccano davvero. Giuro che se li beccano, vado dal cugino del Simo e mi fumo una canna con lui.
È il miglior sabato sera di sempre.

Il lunedì fa sempre schifo, se è brutto tempo poi, è anche peggio. Scavalco una pozzanghera, giro l'angolo, arrivo davanti al cancello. C'è un botto di gente fuori. Forcata generale?
Sono tutti al telefono. Un gruppo di oche bionde si abbracciano. Stanno… piangendo? Avranno eliminato qualcuno dal grande fratello.
Passo a fianco a un gruppo di ragazzi di quinta. «Ma quando è successo?»
«Adesso, tipo, mezzora fa.»
Lara è accasciata contro le sbarre della cancellata. È pallida, ha gli occhi fissi a terra. Non la cago.
La profe di lettere sta parlando con la vice preside. Sgrana gli occhi e si porta una mano alla bocca.
Entro in cortile.
Dario morde una sigaretta e mi fa un cenno con gli occhi. «Bella, Fabbrì…»
«Ciao Dario. Che succede?»
Sbuffa del fumo. «Fosselli. Stamattina c'erano gli sbirri, dal cavalcavia. L'hanno fermato. Lui…» Abbassa la voce. «Sicuro aveva le tasche piene.»
Si cazzo! Si! «E cos'è successo?»
«È scappato. Correva come un pazzo, gli è andato via il motorino. È rotolato nell'altra corsia… è finito sotto al Linea 15.»
Ultima modifica di Michael Dag il lunedì 22 marzo 2021, 17:38, modificato 1 volta in totale.



Alex Didò
Messaggi: 36

Re: Karma...?

Messaggio#2 » venerdì 19 marzo 2021, 11:00

Buongiorno Michael. Ho letto con attenzione il tuo racconto e ti riporto qui le mie personalissime considerazioni.

Innanzitutto ti faccio i complimenti per l’immersività che il racconto trasmette. Adoro la prima persona al presente e tu l’hai gestita benissimo. Ottimi anche i beat fra i dialoghi.


Alcune considerazioni:

Fosselli e Pozzanini si danno il cinque.
La rete si sgonfia mentre il pallone sgualcito rotola fuori.
Cos'è, il quinto goal che fanno? Il sesto, forse.
Dario Mazzi agita il braccione muscoloso verso di me. <Fabbrì, metterci te o metterci un palo in difesa è uguale! Datti una mossa!>
<Scusa…>
<Scusa un cazzo, fai qualcosa!> Zampetta svelto fino al centro del campetto di linoleum della palestra.[i/]

Toglierei il ‘mentre’ e unirei le due proposizioni con una congiunzione coordinante. Il ‘mentre’, infatti, come tutte le congiunzioni temporali (quando, mentre, come, prima, affinché) ci buttano fuori dal punto di vista perché sono una forma di raccontato. Nella vita reale, infatti, noi non sperimentiamo mai il mentre, ma solo lo svolgersi degli eventi in un flusso qui e ora.
Toglierei anche ‘svelto’, perché zampetta restituisce un’immagine contraria, di lentezza. La frase, inoltre, sarebbe più fluida senza.

[i]Il tizio alto dell'altra classe lo prende e corre avanti.

Il tizio avrà un nome, una caratteristica fisica. Messa così, non abbiamo nulla da immaginare.

C'è un contrasto, lo spilungone cade a terra. <Oh, cazzo fai?>

Lo spilungone è il tizio? Andava inserito prima, se è così, perché potremmo immaginarci due persone diverse.

Qualcuno la intercetta di testa

Stesso discorso per ‘tizio’. Un particolare non guasterebbe. Esempio: il biondino la intercetta di testa ecc.

Cerco di fargli da specchio
Il ‘cerco’ non è l’ideale. Che cosa sta facendo di concreto con quel cercare?

Qualcuno mi da un calcio
C'è un refuso: dà.

Bene, guardatevi le vostre cazzate e lasciatemi stare.
Questa è la seconda o terza lamentela. Io la eliminerei, perché i personaggi troppo lamentosi riducono l’empatia e alla lunga snervano.

un istante prima che la campanella della ricreazione trilli in tutto l'edificio
Stesso discorso per ‘mentre’.

Due shinigami stanno parlando. Uno è Ryuk, quello della copertina, l'altro non lo riconosco.
Chi sono gli shinigami? È una parola vuota, un’etichetta che esclude una fetta di lettori. L’ideale sarebbe prima descrivere ciò che vede (demoni? Fantasmi? Mostri?) e poi affibbiare all'oggetto percepito un nome.

<Polpo, prendi il sole?>
Chi sta parlando? È una voce nel vuoto.

Corro su per i gradini facendo risuonare i gradini sotto le scarpe
Troppe ripetizioni: gradini-gradini.

Arrivo in cima, da sotto si sentono ancora le risate.
Sentire è un verbo di percezione che appartiene al raccontato. Il protagonista non sente di sentire, ma percepisce cose concrete. Esempio: arrivo in cima, sotto di me continuano a ridere.

La cabina telefonica puzza di piscio una cosa incredibile
Una cosa incredibile in che senso? È una puzza pungente, stomachevole, acre? La frase suonerebbe bene anche senza.

Passo a fianco a un gruppo di ragazzi di quinta. <Ma quando è successo?>
Chi sta parlando? Lui o i ragazzi di quinta? Non si capisce. Io andrei a capo dopo il punto e con un beat identificherei il titolare della battuta.

Buono il finale, mi è piaciuto. A dire il vero mi è piaciuto tutto il racconto.

Grazie per la condivisione. Buona giornata :)

Avatar utente
Michael Dag
Messaggi: 427

Re: Karma...?

Messaggio#3 » lunedì 22 marzo 2021, 17:33

ciao e grazie del commento.
a dire il vero non sono un amante della prima presente, sto giusto facendo esperimenti.
i "mentre" e la congiunzioni varie cerco di lasciarne qualcuna nei momenti giusti proprio per spezzare l'elenco di azioni/sensazioni che è il più grosso problema della 1 presente. lo so, non è molto ortodosso, ma sto sperimentando.

Toglierei anche ‘svelto’, perché zampetta restituisce un’immagine contraria, di lentezza. La frase, inoltre, sarebbe più fluida

saltella svelto sarebbe meglio, in effetti...


senza.Il tizio alto dell'altra classe lo prende e corre avanti.
Il tizio avrà un nome, una caratteristica fisica. Messa così, non abbiamo nulla da immaginare.
C'è un contrasto, lo spilungone cade a terra. <Oh, cazzo fai?>
Lo spilungone è il tizio? Andava inserito prima, se è così, perché potremmo immaginarci due persone diverse.


si, è proprio lui!

Bene, guardatevi le vostre cazzate e lasciatemi stare.
Questa è la seconda o terza lamentela. Io la eliminerei, perché i personaggi troppo lamentosi riducono l’empatia e alla lunga snervano.

devo rivederla, perché volevo esprimere gioia e liberazione.

sul discorso degli shinigami ci pensato molto ma... è esattamente come li chiamerebbe lui. magari aggiungere un po di descrizione non guasterebbe

ho cercato nel pensiero diretto di mantenere lo slang di un sedicenne

per il finale, che ne pensi di accorciare l'ultima battuta da renderla più immediata?
<È scappato come un pazzo. Gli è andato via il motorino... È rotolato sotto al Linea 15.>

Maurizio Mannoni
Messaggi: 55

Re: Karma...?

Messaggio#4 » sabato 3 aprile 2021, 10:42

Ciao Michael, è un racconto immersivo che descrive bene l'angoscia del protagonista, vittima di bullismo. All’inizio ho avuto un po’ di difficoltà a inquadrare il ruolo di terzino di Fabrizio, la frase “la rete si sgonfia” e “metterci te o un palo” anche se in quest’ultima frase dici “in difesa” mi ha evocato un portiere. Avrei scritto così «Fabbrì, Datti una mossa, ci sei tu dietro!» «Scusa…» «Scusa un cazzo, marcali stretti!» Saltella svelto fino al centro del campetto di linoleum della palestra. Sembra facile (invece che «E cosa vuoi che faccia?»), quelli giocano da anni.
Per il resto mi è piaciuto, se non fosse che si tratta di ragazzini ti avrei fatto osservare che ci sono troppe parolacce ma ci sta.

Avatar utente
Andrea Vanacore
Messaggi: 9

Re: Karma...?

Messaggio#5 » lunedì 17 maggio 2021, 12:53

Ciao Michael. Ho letto il racconto e mi è piaciuto molto. Rende bene il linguaggio e l'atmosfera di una scuola superiore. Il finale è efficace e d'effetto. Tutte le piccole sbavature le ha già segnalate Alex Didò (anche alcune che non avevo notato), quindi è inutile che le ripeta . Anch'io sono a favore della prima persona al presente, perché è più immediata da gestire, più immersiva e permette meno confusione anche nelle scene con parecchi personaggi (come nella partita di calcio all'inizio del racconto).
L'empatia nei confronti del personaggio è costruita bene, dal momento che subisce una sofferenza ingiusta (prima lo molestano, poi gli rubano il fumetto e glielo buttano giù dalle scale) e ci appare come moralmente giusto (si fa i fatti suoi, non rompe le scatole agi altri). La denuncia anonima rientra in pieno nel meccanismo della scelta morale che si ritorce contro chi la attua.
A parte le piccole sbavature di cui sopra, per me non c'è niente da cambiare.

alexandra.fischer
Messaggi: 2862

Re: Karma...?

Messaggio#6 » mercoledì 5 gennaio 2022, 15:39

Storia di vendetta del giovane Polpo. Riproduci molto bene l’ambiente della scuola, la partita a calcetto in palestra, il bullismo dei compagni, che si vede nell’episodio del manga preso a prestito da Polpo dall’amico Simo e maltrattato da Fosselli e anche nel linguaggio giovanile attuale. Ci credo che Polpo, esasperato dall’essere trattato da schiappa e da nerd telefoni ai carabinieri fingendosi padre di una delle allieve per denunciare il giro di droga nella scuola. Come da manuale, la vendetta riesce, con la morte di Fosselli in fuga dai carabinieri. Interessante Polpo, non proprio un santo: neppure a lui dispiacerebbe trasgredire, ama le belle fanciulle non troppo timide, però non quelle della scuola e c’è da capirlo.
Attento, ti riporto la frase corretta:
Sì, cazzo! Sì!
Fatto questo, per me merita la Grazia.

Avatar utente
Maurizio Chierchia
Messaggi: 251

Re: Karma...?

Messaggio#7 » domenica 9 gennaio 2022, 20:27

Ciao, so che sono l'ultimo che può commentare, ma devo dirti che mi è piaciuto da matti il tuo racconto. Scorrevolissimo e scritto bene. Di base adoro le storie di adolescenti, mi piace come vengono descritti i bulli e non mi sarei aspettato un finale del genere. Bello bello davvero. Complimenti anche per il dialogo tra i ragazzi sui fumetti e la canna.
Maurizio Chierchia
"Domani è già vicino"

Avatar utente
Il Dottore
Messaggi: 462

Re: Karma...?

Messaggio#8 » martedì 17 maggio 2022, 9:05

Ciao Michael.

Il racconto è fermo da diversi mesi.
Vuoi lavorarci ancora o lo sposto in archivio?
Sono pronto a vivisezionare i vostri racconti... soffriranno, ma sarà per il vostro bene!

Torna a “L'archivio (tutti i racconti passati dal Laboratorio)”

Chi c’è in linea

Visitano il forum: Nessuno e 4 ospiti