Tonani Edition: Morte Improvvisa

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alexandra.fischer
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Tonani Edition: Morte Improvvisa

Messaggio#1 » venerdì 1 maggio 2015, 16:37

MORTE IMPROVVISA
Di Alexandra Fischer

Pianeta di Akvoperlo.
Tardo pomeriggio.
Nella piscina dell’impianto termale, la notte calò.
Il buio inghiottì l’acqua azzurra e anche la splendida architettura moresca.
- Ehi, Landloo. Non vedo più nulla – gridò l’ospite terrestre all’addetto alieno.
- Ma c’è l’Ora vuota – si lagnò, con tono da bambina viziata.
L’inserviente Landloo corse da lei, nel nero acquoso.
Premunito di una lucina verde, l’alieno provò a rassicurarla: - Non si muova, signorina. C’è stato un guasto alla centrale, ma rimedieremo subito.
Lo stanco lucore verdognolo poteva poco sul fondo del nulla vischioso come inchiostro di seppia dimenticato al sole di Akvoperlo.
- Presto, presto – gridò lei, sentendo il buio muoversi e subendo il tocco di tentacoli simili a bioccoli di polvere unito al lezzo dell’acqua marcia.
Landloo proiettò il fascio di luce per aiutarla a uscire dalla pozza torbida che aveva sostituito la vasca e la sfiorò con una chela grande come un braccio umano.
Lei urlò.
- Mi segua – le disse, fingendosi imbarazzato per averle mostrato com’era davvero.
La von Stern gli chiese: - E il piano B?
Scosse la chela, mentre regolava l’intensità della luce e il braccio riprese un aspetto umanoide.

Soffri, eh? Tu e paparino ci prendete per bestie, ma qui, l’Unico Grande Animale è Akvoperlo e gli fa male lo stomaco. I vostri sedativi sono inutili.

La ragazza vide la cisterna umida d’acqua marcia, rimpiangendo le splendide terme create dall’abbellimento virtuale voluto da suo padre e dagli altri imprenditori?
Chiese a Landloo: - Ci vuole ancora molto? – gli domandò, con lo stesso tono arrogante di prima.
Lui tacque e le passò l’accappatoio; lei lo indossò senza ringraziarlo.
Era la figlia di von Stern.
- Da dove si esce? – gli chiese altera.
- Per di qua – rispose Landloo servizievole; dentro di sé, rideva.
Ormai, doveva rispondere soltanto ai suoi compagni addetti alla realtà virtuale.
Avevano deciso di dare respiro allo “stomaco” del pianeta.
Basta sedativi.
E lo “stomaco” si trovava nelle terme tanto amate dai terrestri.
Le labbra gli si piegarono in un sorriso saturnino quando l’acqua nera di spurgo si smosse.
Il pianeta aveva fregato i terrestri, rigurgitando anche i ribelli che se lo sarebbero ripreso.
No, non esisteva soltanto il popolo granchiforme.
Il Piano B per riparare il guasto c’era.
Sì, ma alle menti dei terrestri.
Che idioti, ad aver fatto addormentare lo stomaco di giorno con dei sedativi, fidandosi del lasso di tempo di dodici ore, senza pensare all’assuefazione e illudendosi che bastasse tenere le terme chiuse di notte.
Landloo trasformò il sottile filo verdastro di luce in un bell’esagono verde splendente come ultimo servizio alla von Stern prima di correre dai suoi capi.
Poi, imparasse a nuotare e fare a botte allo stesso tempo, magari dando la colpa al padre del guasto.
Chi era stato il più negligente di tutti, nel far controllare la manutenzione dell’impianto?
Lui, Von Stern.
Landloo nuotò via.
Dillo a papà.



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antico
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Messaggio#2 » venerdì 1 maggio 2015, 20:32

Benvenuta nel LAB, Alexandra. Non appena deciderai di chiedere il mio giudizio non avrai che da scrivere:
 
CONVOCO L'ANTICO
 
e mi paleserò. Scelta tua, ma forse ti conviene attendere il parere di altri prima di procedere, tanto per sfruttare il LAB per tutto quello che può offrire ;)

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ceranu
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Messaggio#3 » domenica 3 maggio 2015, 18:06


Ciao Alexandra, ben trovata.
Questo passaggio fatico a capirlo:

La ragazza vide la cisterna umida d’acqua marcia, rimpiangendo le splendide terme create dall’abbellimento virtuale voluto da suo padre e dagli altri imprenditori?
Chiese a Landloo: – Ci vuole ancora molto? – gli domandò, con lo stesso tono arrogante di prima.
Lui tacque e le passò l’accappatoio; lei lo indossò senza ringraziarlo.
Era la figlia di von Stern.


Toglierei il richiamo al piano B. Difficilmente lo si chiamerebbe così. Basta un piano d'emergenza.
Il finale è un po' complicato. Passi l'infodump del granchio, ma poi si confonde il tutto. La ragazza viene lasciata in balia degli altri abitanti del pianeta? Penso sia poco chiaro.

Per il resto il racconto è abbastanza chiaro, snellirei alcune frasi rendendole più semplici.

Ciao

alexandra.fischer
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Messaggio#4 » domenica 3 maggio 2015, 18:14

Ciao Ceranu,
terrò presente le tue osservazioni e le ripasserò mentalmente mentre modifico il racconto. In effetti, questo piano B ha veramente scocciato. Per quel che riguarda il finale, per renderlo più chiaro, magari aggiusterò la scena della lucina che Landloo rende più luminosa (fra il resto. Infodump del granchio? Aiuto, urge rimedio). Il destino finale della ragazza è di restare nelle terme e di rendersi utile agli alieni (come provvista di emergenza). Grazie, sei stato gentilissimo.

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Adry666
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Messaggio#5 » lunedì 4 maggio 2015, 11:05

Ciao Alexandra,

bel racconto, bellissima atmosfera, brava!

Qualche consiglio/osservazione (IMHO): anche secondo me ci sono alcuni punti da "snellire" (forse anche a partire dall'incipit). Ad esempio si poteva scrivere:

"Improvvisamente il buio inghiottì l’acqua azzurra e l'architettura moresca della piscina dell’impianto termale."

"Il piano B"  suona un po' forzato.

Forse un refuso: "Sì, ma alle menti dei terrestri." Nelle?

Ciao
Adriano

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Linda De Santi
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Messaggio#6 » lunedì 4 maggio 2015, 19:13

Ciao Alessandra!
Confesso di aver fatto fatica a seguire la seconda parte del racconto, dai tante informazioni in maniera molto compressa. Ti faccio un esempio:

-“Che idioti, ad aver fatto addormentare lo stomaco di giorno con dei sedativi, fidandosi del lasso di tempo di dodici ore, senza pensare all’assuefazione e illudendosi che bastasse tenere le terme chiuse di notte.”
A quanto capisco, lo stomaco viene fatto “addormentare” di giorno con i sedativi, mentre di notte le terme sono chiuse e il mal di stomaco si scatena. Senza contare che, con l’assuefazione, il mal di stomaco prosegue ormai anche di giorno, i sedativi sono diventati inutili e il pianeta vorrebbe comprensibilmente un po' di sollievo.
Non so se ho afferrato tutto correttamente, in ogni caso ho dovuto rileggere la frase più volte. Secondo me c’è bisogno di de-comprimere e riordinare gli elementi di questa frase :)

Ti segnalo anche questa:

-“Chiese a Landloo: – Ci vuole ancora molto? – gli domandò, con lo stesso tono arrogante di prima”
Qui toglierei un “chiese” o un “gli domandò” per evitare la ridondanza :)

Mi sarebbe piaciuto sapere qualcosa di più sulla sorte della protagonista: viene lasciata in compagnia di un esagono verde, ma poi che accade?
Per il resto, mi piace molto lo scenario che ritrai, l’idea della realtà aumentata che mostra decorazioni moresche e acqua limpida al posto dell’acqua putrida, le terme che in realtà sono uno stomaco, un popolo alieno ridotto alla servitù da un riccone terrestre che sta per rimanere fregato.
Secondo me, se riesci a “sciogliere” le frasi troppo compresse e a definire meglio il finale, viene fuori un gioiellino.
A rileggerci! :)

alexandra.fischer
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Messaggio#7 » martedì 5 maggio 2015, 18:26

Ciao Adry666, sono contenta che tu abbia trovato del buono nell'atmosfera. Terrò conto delle tue osservazioni: la parola d'ordine è snellire. Adesso dovrò mettermici di buzzo buono e farlo. Limare. E via il Piano B (ne ho fatto ricorso per via delle specifiche). La frase: "Alle menti dei terrestri" era pensata come humour nero, nel senso di: il piano B per dare un'aggiustata c'è, sì, ma alle menti dei terrestri; scherzi della revisione.

Ciao desantilinda, quello che mi dici sulla trama è tutto esatto. L'hai capita perfettamente. Certo, devo togliere o chiese o domandò e aggiustare le frasi pesanti, ma sono contenta che ti sia piaciuta la trovata della realtà virtuale che abbellisce una cisterna d'acqua marcia tramutandola in terme moresche dall'acqua limpida.

tina.caramanico
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Messaggio#8 » martedì 5 maggio 2015, 22:25

Ciao Alexandra,

anche il tuo racconto lo leggo solo ora, dato che eravamo in gironi diversi.

Allora. Quello che ho capito mi piace, l'idea è intrigante. Però devo dire che molte cose ho fatto fatica a capirle, ho dovuto rileggere una seconda volta. L'idea di semplificare e rendere più evidenti i fatti della storia mi sembra ottima, mi pare che tu sia sulla strada giusta.

alexandra.fischer
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Messaggio#9 » mercoledì 6 maggio 2015, 20:59

Grazie, Tina Caramanico. Farò proprio così.

alexandra.fischer
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Messaggio#10 » sabato 9 maggio 2015, 21:54

MORTE IMPROVVISA
Di Alexandra Fischer
 
Pianeta di Akvoperlo.
Tardo pomeriggio.
Nella piscina dell’impianto termale, la notte calò di colpo inghiottendo l’acqua azzurra e la splendida architettura moresca.
- Ehi, Landloo. Non vedo più nulla – gridò l’ospite terrestre all’addetto alieno.
- Ma c’è l’Ora vuota – si lagnò, con tono da bambina viziata. [eliminerei l'intera frase perché sembra detta da Landloo e invece è sempre la ragazza a parlare, inoltre non mi sembra apporti nulla di nuovo perché poi il concetto dell'ora vuota non lo riprendi]
L’inserviente Landloo corse da lei, nel nero acquoso.
Premunito di una lucina verde, l’alieno provò a rassicurarla: - Non si muova, signorina. C’è stato un guasto alla centrale, ma rimedieremo subito.
Lo stanco lucore verdognolo poteva poco sul fondo del nulla vischioso come inchiostro di seppia dimenticato al sole di Akvoperlo. [frase da riformulare]
- Presto, presto! – gridò lei, sentendo il buio muoversi e subendo [eliminare] il tocco di tentacoli simili a bioccoli di polvere unito al lezzo dell’acqua marcia.
Landloo proiettò il fascio di luce per aiutarla a uscire dalla pozza torbida che aveva sostituito la vasca e la sfiorò con una chela grande come un braccio umano.
Lei urlò.
- Mi segua – le disse, fingendosi imbarazzato per averle mostrato com’era davvero.
La von Stern gli chiese: - Si sono guastate solo le proiezioni olografiche, vero, VERO?
Scosse la chela, mentre regolava l’intensità della luce e il braccio riprese un aspetto umanoide.
 
Soffri, eh? Tu e paparino ci prendete per bestie, ma qui, l’Unico Grande Animale è Akvoperlo e gli fa male lo stomaco. Magari bastasse riprogrammare un computer.
 
La ragazza, vedendo la cisterna umida d’acqua marcia, rimpianse le splendide terme volute dal padre, il padrone dell'impianto.
- Ci vuole ancora molto? - chiese a Landloo.
Lui tacque e le passò l’accappatoio; lei lo indossò senza ringraziarlo.
- Da dove si esce? – sbottò altera.
- Per di qua – rispose Landloo servizievole; dentro di sé, rideva.
Ormai, doveva rispondere soltanto ai suoi compagni addetti alla realtà virtuale.
Avevano deciso di dare respiro allo “stomaco” del pianeta; era lì, nelle terme volute da Von Stern. [eliminerei l'intero pezzo]
Basta sedativi.
Le labbra gli si piegarono in un sorriso malizioso quando l’acqua nera di spurgo si smosse.
Il pianeta aveva fregato i terrestri, rigurgitando anche i ribelli che se lo sarebbero ripreso.
No, non esisteva soltanto il popolo granchiforme, loro ignoravano tante cose indispensabili per vivere su Akvoperlo. La prima era il rispetto per lo “stomaco”. [qui sono intervenuto per rendere il tutto più fluido]
Metterlo a riposo di giorno, [sostituirei con SEDARLO] fidandosi delle dodici ore di effetto della terapia, era stata una mossa idiota.
Che dire poi dell’idea di tenere le terme chiuse di notte, come se la digestione fosse potuta avvenire a comando e senza assuefazione da sedativi?
- Più… luce – balbettò la figlia di von Stern.
Landloo le rese l’ultimo servizio, aumentando il fascio di luce.
 
Eccoti questo bell’esagono di luce verde. Io scappo dai miei capi. Tu impara a fare a botte mentre nuoti e imprechi per il guasto allo stesso tempo. So io chi è stato il più negligente di tutti nei controlli di manutenzione dell’impianto. Lui, Von Stern.
 
Landloo nuotò via.
 
Dillo a papà.

alexandra.fischer
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Messaggio#11 » sabato 9 maggio 2015, 21:57

Ho realizzato una nuova versione del racconto basandomi più che potevo sui suggerimenti ricevuti nei commenti.

Convoco l'Antico.

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antico
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Messaggio#12 » domenica 10 maggio 2015, 12:14

Molto bene Alexandra, se riesco passerò per il giudizio ancora in giornata altrimenti entro martedì. ;)

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antico
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Messaggio#13 » martedì 12 maggio 2015, 17:42

Letto e apprezzato. Ci sono alcuni interventi da fare, alcuni più importanti te li ho lasciati in grassetto con la spiegazione del motivo. In generale, come avrai notato, tendo sempre ad asciugare molto. Ripasso la palla a te e attendo, considero il racconto AMMESSO, ma nel frattempo finiamo di editarlo insieme. ;)

alexandra.fischer
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Messaggio#14 » martedì 12 maggio 2015, 18:09

Ciao Antico, grazie delle tue osservazioni.
Farò proprio così e posterò il prima possibile una versione asciugata del racconto (sono contenta che tu l'abbia comunque considerato ammesso).

alexandra.fischer
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Messaggio#15 » giovedì 14 maggio 2015, 17:53

Ciao Antico, accetto la versione editata e procedi pure con la liberatoria e la chiusura del thread.

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antico
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Messaggio#16 » sabato 16 maggio 2015, 1:15

Letta la versione che mi hai mandato via mail, chiedo scusa se ho potuto farlo solo ora. Direi che va bene, procedo con l'inviarti la liberatoria. La prossima volta postala tranquilla qui, è vero che per i racconti arrivati dall'edizione potete convocarmi una volta sola, ma è anche vero che se in seguito a quella volta sono io stesso a chiedervi modifiche potete continuare tranquilli a postare nello stesso tread ;)
Chiudo questo tread, RACCONTO AMMESSO.

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