La fitta del cambiamento - Andrea Partiti

Quando? Lunedì 16 settembre dalle 21.00 all'una
Con chi? Vincenzo Maisto, anche conosciuto come IL SIGNOR DISTRUGGERE

Perché partecipare? Sarà la prima edizione della Settima Era e tutto sarà più divertente e veloce: solo nove edizioni per un vero e proprio campionato annuale che, in più, riserverà anche dei premi extra oltre alla visibilità sui canali soliti di Minuti Contati.

Quanti caratteri saranno disponibili? 3333 caratteri max spazi inclusi.
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Andrea Partiti
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La fitta del cambiamento - Andrea Partiti

Messaggio#1 » lunedì 16 settembre 2019, 22:37

Mi piace quando le cose restano uguali.
Non mi piace il cambiamento.
Le novità mi danno il mal di testa.

Con l’arrivo dei nuovi vicini era iniziata quella fitta, in fondo al cranio. La conoscevo bene.
Sapevo che dovevo parlarne con il mio terapista, per aggiustare le dosi. Le dosi sistemano sempre tutto. Avevo un appuntamento, ma dovevo aspettare due giorni.
Quel che vedo, quel che la fitta mi mostra, sono solo manifestazioni del mio problema. Sono il mio problema, non la realtà. E i problemi si risolvono. Aggiustando le dosi.

Il gatto dei vicini non aveva due piccole ali d’ombra con cui svolazzava sul balcone. Non aveva neppure tre coppie di occhi dalle pupille nere che si dilatavano nell’osservarmi, giù nel cortile.
Era un gatto. Saltava sulla ringhiera, era agile. Mi guardava perché era curioso.
Aggiustate le dosi sarebbe tornato a essere baffi e pelo e occhi. Due.

Il trasloco notturno mi aveva turbato. Ero andato a dormire che l’appartamento al secondo piano, sotto di me, era vuoto e silenzioso. Mi ero svegliato coi rumori dei mobili trascinati.
Da dove erano venuti?

Il figlio dei vicini non si dondolava da un ramo del pino, ieri sera. Non si era gettato di sotto afferrando una gazza a mezz’aria lanciando penne ovunque. Non era una mascella tentacolare a tenere il povero uccello inchiodato a terra.
Era il buio a ingannarmi. Il buio e il bisogno di aggiustare le dosi. Aggiustare le dosi l’avrebbe mostrato per quel che era: un ragazzino che giocava.

Mi ero sporto dal balcone sentendoli per la prima volta. C’erano le finestre aperte di sotto. C’erano voci. La fitta non era ancora arrivata, avevo poco tempo per presentarmi. Per mostrarmi come un buon vicino.
Scese le scale avevo suonato il campanello.
Avevano aperto in due, i nuovi vicini. Larghi sorrisi bianchi e facce amichevoli. Occhi scuri. Occhi profondi. Occhi predatori. Ecco la fitta.
Poi le presentazioni: un figlio, un gatto, tanta fretta. Normali.

La vicina era salita a chiedermi del condominio. Chi ci viveva, chi dava problemi, chi affittava e chi era proprietario.
Sapevo tutto, vivo qua da sempre in fondo.
Era gentile. Mi bastava ignorare le orecchie che colavano verso il basso, come attaccate con la melassa. Di tanto in tanto faceva come per sistemarsi i capelli e le riportava su, ma quelle riprendevano la loro deriva.
Sarebbero rimaste al loro posto. Una volta aggiustate le dosi.

Mi avevano stretto la mano. Prima lei, poi lui.
Lui. La sua mano. Piccole lingue sui polpastrelli mi avevano assaggiato. La stretta era durata un attimo di troppo, ma non per valutarmi. Per assaggiarmi.
Chiuso la porta del mio appartamento mi ero accasciato a terra, con la schiena contro il legno.
Li avevo sentiti salire, i passi pesanti di due adulti, il passo strascicato di un ragazzino, le unghie troppo cresciute di un gatto.
Fermi sul pianerottolo di fronte alla mia porta, avevano smesso di respirare. Scomparsi.
Dovevo chiamare il mio terapista, qualcosa non andava.

Farsi favori tra vicini è normale, è sano, rinforza il senso di comunità e di supporto. L’avevo imparato, per partecipare al gioco.
I nuovi vicini sono normali, umani, anonimi.
Mi cercano perché sono il primo che hanno conosciuto, anche loro pensano che io sia normale, amichevole.
Le dosi non sono ancora perfette, ma mi impegno.
Vorrei solo che usassero il campanello, anziché bussare alla finestra.



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antico
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Re: La fitta del cambiamento - Andrea Partiti

Messaggio#2 » lunedì 16 settembre 2019, 23:00

Andrea, buonasera e buona SETTIMA ERA! Caratteri e tempo ok! Divertiti in questa SIGNOR DISTRUGGERE EDITION!

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Laura Cazzari
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Re: La fitta del cambiamento - Andrea Partiti

Messaggio#3 » martedì 17 settembre 2019, 11:40

Ciao Andrea, il tema dei nuovi vicini di casa nel tuo racconto è presente ed è chiaro. Devo dire che ho trovato la tua storia simpatica, un misto tra pazzia e scene inspiegabili che lasciano il lettore in sospeso, incerto se credere alla bizzarria o alla pazzia. Una trama ben congegnata e sviluppata abbastanza bene.
Laura Cazzari

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Emiliano Maramonte
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Re: La fitta del cambiamento - Andrea Partiti

Messaggio#4 » martedì 17 settembre 2019, 22:35

Ciao Andrea!
Sono felice di rileggerti!
La storia è assai particolare perché gioca con il classico tema della pazzia, ma nel tuo caso, essa ci viene mostrata, in qualche modo, ci viene messa di fronte agli occhi. E questa oscillazione tra ciò che è reale e ciò che non lo è, dà un buon spessore al racconto. Apprezzabile anche la consapevolezza del protagonista di doversi curare e di dover sottostare alla "regola della dose" per rimettere le cose a posto. Bella intuizione, questa.
Ciò che non mi ha convinto: il finale. Non che non sia male, ma mi ha lasciato in testa qualche domanda, ad esempio se anche i vicini siano frutto dell'alterazione mentale del protagonista, oppure no (io penso di sì), e se i vicini sono accondiscententi con il protagonista avendo capito che ha qualche rotella fuori posto. Forse questi dubbi fanno parte del gioco, o forse no. Però, se il finale fosse stato meno nebuloso, lo avrei gradito molto.
Da un punto di vista tecnico, poco da dire se non che avrei preferito qualche ripetizione in meno relativamente ai riferimenti all'"aggiustamento delle dosi".
In conclusione: buon racconto.

In bocca al lupo!
Emiliano.

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Wladimiro Borchi
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Re: La fitta del cambiamento - Andrea Partiti

Messaggio#5 » mercoledì 18 settembre 2019, 9:35

Ciao Andrea,
davvero un buon racconto sul tema della pazzia, che ti tiene incollato fino alla fine.
A differenza di Emiliano, non ho trovato sgradita la ripetizione sulle "dosi", anzi, immagino sia un tormentone voluto, perché non mi ha pesato affatto.
Sul finale mi aspettavo un twist o, quantomeno, un evento inatteso. La sua assenza mi ha lasciato insoddisfatto come lettore, come se il racconto fosse fondato su una buona idea che non trova una quadra finale.
In ogni caso un ottima prova che ci infila a forza nella testa di un malato psichiatrico, regalandoci le sue visioni.
A rileggerci presto
Wladimiro
IMBUTO!!!

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diego.martelli
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Re: La fitta del cambiamento - Andrea Partiti

Messaggio#6 » giovedì 19 settembre 2019, 1:24

La fitta del cambiamento, di Andrea Partiti
Gradevole e scorrevole, non ci trovo errori tecnici di nessun tipo e il tema è chiaramente centrato. Anch'io trovo nel racconto la mancanza di un twist finale di qualche tipo, che mi avrebbe molto soddisfatto con conferme più esplicite dell'accenno finale alla finestra che purtroppo trovo poco risolutivo: non riesco a capire se anch'esso è una misura della follia del protagonista o no. Inoltre la fitta del titolo viene descritta inizialmente, poi abbandonata fino all'incontro fisico con i vicini; immagino che il protagonista la sentisse in ogni episodio psicotico, ma la sensazione è che la presenza della fitta in fondo al cranio sia un po' sparita, ed è strano visto che invece l'accenno alle dosi continua scandendo il racconto.

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Gabriele Dolzadelli
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Re: La fitta del cambiamento - Andrea Partiti

Messaggio#7 » giovedì 19 settembre 2019, 12:58

Ciao Andrea. Il tuo è un ottimo racconto riguardante la follia. Il tuo stile mi è piaciuto molto e per quanto riguarda la ripetizioni che hai usato (secondo me volutamente) mi trovo d'accordo con Wladimiro. Le ho trovate pertinenti e scaltre. In genere non amo moltissimo i racconti brevi privi di plot twist ma nel tuo caso mi è piaciuto molto. Trovo sia uno di quei testi che ben si adatterebbero a un monologo e che ascolterei molto volentieri. Un racconto da podio. Complimenti e a rileggerci.

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Gennibo
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Re: La fitta del cambiamento - Andrea Partiti

Messaggio#8 » sabato 21 settembre 2019, 11:06

Ciao Andrea,
il tuo racconto mi è piaciuto moltissimo. Ci sono i nuovi vicini. Il protagonista li vede strani e dà per scontato che sia a causa della sua malattia. La storia rimane in bilico lasciandoci il dubbio: cosa è vero e cosa è solo percezione visiva distorta? L'incapacità del lettore di darsi una risposta certa è il risultato di un'idea sviluppata bene, sul pensiero di una persona che ha disturbi psichici e sa che non può fidarsi di quello che vede. Per me le cose sono strane, ma lui le accetta, visto che per lui la realtà distorta è normalità. Il finale mi ha fatto sorgere qualche dubbio: mi sorge la domanda: quale gioco? Ok che le dosi non sono ancora quelle giuste, ma perché si impegna? Per non agitarsi? Per trovare tutto normale? O per stare attento e prendere le dosi giuste del farmaco, che se ci vede doppio potrebbe stare prendendo metà dose?

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Il Calmo
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Re: La fitta del cambiamento - Andrea Partiti

Messaggio#9 » sabato 21 settembre 2019, 12:15

LA FITTA DEL CAMBIAMENTO

Ciao Andrea
Bravo, bene!
Racconto semplice, ben scritto, ritmato, dove tutto e dichiaratamente folle e senza nessuno spazio alla pretenziosità.
Stile fresco e divertente. Non ho appunti da fare, secondo me in un contest con racconti brevi indovinare chissà quale trama è una impresa, quindi spesso è meglio puntare sullo stile e soprattutto sul ritmo, quindi pollice su!!!

Alessandro
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Re: La fitta del cambiamento - Andrea Partiti

Messaggio#10 » domenica 22 settembre 2019, 18:32

Ben fatto. Secondo quanto ho capito, e che mi piace pensare che sia, il protagonista non è affatto folle o psicotico ma immerso in una realtà anormale e costretto a drogarsi per accettare questa a-normalità. Il finale della finestra dove i vicini bussano è proprio la testimonianza di quanto ho compreso ed è assolutamente risolutiva. La trama è veramente ben strutturata.

alexandra.fischer
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Re: La fitta del cambiamento - Andrea Partiti

Messaggio#11 » giovedì 26 settembre 2019, 18:21

Il tema è centrato. Ed è molto originale: l’elemento perturbante del tuo racconto è il protagonista, così abitudinario e malato (vedi la terapia e i mali di testa, ma anche il tentativo di razionalizzare stati allucinatori a metà fra la pittura di Salvador Dalì e Otto Dix). Queste irruzioni del fantastico nel reale sono una genialata (soprattutto l’immagine dei polpastrelli-bocche, ma anche il gatto mostrificato e il ragazzino divenuto predatore fra i rami del pino lo sono. Immagini riuscite anche le orecchie instabili della madre e il finale con i vicini che fanno visita svolazzando alla finestra).

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antico
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Re: La fitta del cambiamento - Andrea Partiti

Messaggio#12 » venerdì 27 settembre 2019, 13:49

Molto bello. Citi la follia, ma qui siamo dalle parti de AI CONFINI DELLA REALTA' e la cosa mi gusta parecchio. Rimani sempre leggero e forse qui c'è l'unico difetto, a mio parere, del racconto: nella fase centrale si dilunga appena un filo troppo. Il tema è ben preso, la lettura piacevole, non ci sono refusi evidenti. Per me un pollice quasi su.

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