Racconto d’amore e d’anarchia

Appuntamento fissato per lunedì 21 ottobre con Carmen Laterza. Scrittrice indipendente, ghostwriter, editor, esperta di Self Publishing e Book Marketing, aiuta le persone a realizzare il loro sogno di scrivere e pubblicare un libro. Alle 21.00 verrà rivelato il tema da lei scelto e si avranno le solite quattro ore di tempo per scrivere un racconto di massimo 3300 caratteri. I migliori dell'edizione verranno inviati alla guest star per commento e classifica finale.
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Polly Russell
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Racconto d’amore e d’anarchia

Messaggio#1 » lunedì 21 ottobre 2019, 23:29

«Ti avevo avvisato Caio, ora basta.» La donna indicò la porta dai vetri decorati.
«Cosa ho fatto?»
«Ti hanno di nuovo visto in giro con Manuela Sordi, quella sciacquetta del partito libertario e te lo avevo proibito»
Il ragazzo sorrise, una fila di perle brillò tra le labbra scure. «Mia regina, quello che amiamo fare tra le lenzuola non pregiudica tutta la mia vita.»
«Non posso essere gelosa di quella gatta morta, ma se non puoi più lavorare per me, non posso nemmeno averti come amante.»
«Sono il tuo uomo migliore.»
Abbassò lo sguardo per un istante. «Di meretori, Roma è piena, ma non posso rischiare di chiudere. Metà delle mie clienti fa parte della destra radicale e l’altra metà è ancora più estremista. Non posso permettermi un dipendente con velleità rivoluzionarie.»
«Ho una prenotazione con la marchesa Corsetti, oggi.»
«Troverò una scusa.»
Caio si voltò e si tolse la camicia facendola scivolare a terra in un fruscio di seta, scoprì le spalle tornite, i segni della frusta guizzarono sopra i muscoli. «Volete punirmi, mia signora?» Sogghignò.
«Quello che amiamo fare a letto non pregiudica nemmeno la mia di vita.» Raccolse la camicia da terra e gliela porse «vattene.»
Il ragazzo si voltò di scatto, gli occhi acquosi. «Silvana?»
Per tutta risposta gli aprì la porta.

Il taxi si fermò cigolando in uno sbuffo niveo, «dove andiamo?»
«A Villa Corsetti, sulla Nomentana.»
«Posso portarti fino al primo incrocio, il mio è un taxi per uomini e quella strada è preferenziale.»

La signora terminò di sorbire il tè e poggiò la tazza tra le mani del lacchè alla sua destra. «E dove è finita la tua regola ferrea sul non lavorare a domicilio?»
«Ho rivisto le mie priorità.»
«Hai fatto bene, preferisco anche io così, aspettare un uomo in quel salottino è quasi avvilente. Mi è giunta voce che ti stia incapricciando di politica, sarai mica un suffragista?»
Caio sorrise mentre slacciava i primi bottoni dei calzoni color cachi. «Non saprei riconoscere un partito da un altro, mia signora.»
«Ah già sei illetterato, e fai bene. Lascia l’intelletto a chi sa usarlo. Sei un uomo, tutto quello che devi avere è un bel fisico e la verga dura.»
Il ragazzo lasciò scivolare i pantaloni, «a questo proposito...»

Il bordello di madame Silvana aveva appena aperto, le lampade a olio baluginavano dalle finestre e lo strillone era sceso in strada. Caio era nel Caffè di fronte, dalla postazione telefonica riusciva a scorgere Silvana ricevere le prime clienti. «Manuela? La Corsetti vuole portare in parlamento una mozione per istituire degli asili per i figli nati maschi. Da come era descritto sembrava quasi una colonia, ma vuole solo toglierci ogni possibilità di arbitrio. Certo che sono sicuro, la proposta era sul tavolino, l’ho letta quando è andata in bagno. Ho pensato che sapendolo prima avrete maggiori possibilità. Ora devo andare.»

Aprì Silvana in persona, la vita strizzata in un corsetto elegante e i capelli raccolti. «Cosa ci fai qui?»
«Vengo a chiederti una seconda occasione.»
«No.»
«Non importa se non potrò lavorare per te, non posso perderti. Ho fugato le dicerie con la marchesa, mai più ti darò modo di dubitare di me.» Salì il primo scalino e si inginocchiò. «Ti prego.»
La donna gli sfiorò i capelli, la carezza si fece presa e lo strattonò indietro costringendolo a guardarla, si leccò le labbra allora «sei stato un bambino cattivo.»
Ultima modifica di Polly Russell il lunedì 21 ottobre 2019, 23:45, modificato 1 volta in totale.


Polly

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antico
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Re: Racconto d’amore e d’anarchia

Messaggio#2 » lunedì 21 ottobre 2019, 23:34

Pollyyyy! Bentornata! Tutto a posto con i parametri, divertiti in questa Libroza Edition!

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Polly Russell
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Re: Racconto d’amore e d’anarchia

Messaggio#3 » lunedì 21 ottobre 2019, 23:42

Con piacere!
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maurizio.ferrero
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Re: Racconto d’amore e d’anarchia

Messaggio#4 » martedì 22 ottobre 2019, 15:31

Ciao Polly, credo che sia la prima volta che ti leggo.

L'ucronia che descrivi è molto interessante: atmosfera quasi fine-ottocentesca, inizio novecento, ma in cui è l'uomo a essere discriminato, e non la donna. La cosa ottima è che la storia sarebbe perfettamente funzionale anche se i sessi di tutti i personaggi fossero invertiti, ma la situazione che hai proposto tu fornisce quel tocco di originalità che è necessario per renderla più vivida.
Un po' di dubbi sul piano B del tema: si è trattato il semplice "cambio di piano" di Caio di presentarsi a casa della marchesa? Nel caso ci sta, centra il tema di sfuggita ma non viene sbattuto in faccia al lettore.
Scrittura buona, nulla di particolare da dire, le descrizioni dei luoghi e delle situazioni sono brevi e concise, e rivelano il necessario, senza perdersi nel manierismo descrittivo.
Ottimo lavoro!

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Polly Russell
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Re: Racconto d’amore e d’anarchia

Messaggio#5 » martedì 22 ottobre 2019, 15:41

Grazie mille, contenta che ti sia piaciuto. Sì, quello di andare dalla marchesa è un piano B, ma io in realtà, avevo puntato sulla “seconda occasione” che il protagonista chiede a Silvana.
Polly

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Massimo Tivoli
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Re: Racconto d’amore e d’anarchia

Messaggio#6 » martedì 22 ottobre 2019, 16:37

Ciao Polly. Piacere di leggerti anche qui. Mi è piaciuto molto il tuo racconto. L’idea di ribaltare i “classici” ruoli e gli altrettanto “classici” luoghi comuni, ambientando la vicenda in una dimensione in cui l’uomo è un mero schiavo del sesso è, per me, molto interessante. Personalmente, mi sono anche ritrovato nel tuo intento. Sarà che ho scritto un racconto dal titolo “Seconda occasione” dove la mia concezione del Piano B è molto vicina alla tua, sebbene ci siamo calati in contesti completamente diversi. Quindi, per me, è stato chiaro il Piano B di Caio che, come uomo della tua ucronia, totalmente asservito alla donna, in fondo ritorna a chiedere una seconda occasione a madame Silvana. A me è piaciuto tutto. Non ho nulla da suggerire, anche perché pure la tua scrittura “esatta”, senza orpelli inutili e senza “rumore”, mi piace molto. Buona Edition!

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Polly Russell
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Re: Racconto d’amore e d’anarchia

Messaggio#7 » martedì 22 ottobre 2019, 16:53

Sono commossa! Grazie, sono davvero contenta che ti sia piaciuto, e sopratutto che tu abbia colto il tema della seconda occasione. Alla prossima!
Polly

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Luca Nesler
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Re: Racconto d’amore e d’anarchia

Messaggio#8 » giovedì 24 ottobre 2019, 0:50

[premessa: per il rispetto di tutti e, sapendo che ognuno preferisce le critiche ai complimenti, ho deciso di commentare senza leggere gli altri commenti e di accantonare qualunque filtro cortese. Ti prego di non confondere questo atteggiamento con mancanza di stima. Tutt'altro!]

Ciao Polly. Lo scambio di battute è buono, ma i dettagli che inserisci non sono subito sufficienti a farsi un'immagine chiara. Ho capito il ribaltamento di “visione” con cui hai impreziosito il racconto alla battuta: «Ah già sei illetterato, e fai bene. Lascia l’intelletto a chi sa usarlo. Sei un uomo, tutto quello che devi avere è un bel fisico e la verga dura.»
Perché la figura del gigolò mi aveva lasciato pensare che tutto fosse nella norma fino a lì. Carino, ma non è un ribaltamento sufficiente ad un reale effetto sorpresa e, fino a lì, è come non aver letto (quasi).

Dove dici “Il ragazzo si voltò di scatto, gli occhi acquosi. «Silvana?»” non è chiara la scena. Perché si volta di scatto? E verso dove?

«Posso portarti fino al primo incrocio, il mio è un taxi per uomini e quella strada è preferenziale.» Frase strana che stento a capire anche ora che conosco la realtà proposta nel tuo racconto. Forse perché non conosco la vita notturna romana, ma tant'è...

Termini come “sbuffo niveo” e “sorbire” non mi sono simpatici. Penso che mostrino troppo la mano dell'autore e, di conseguenza, ricordino al lettore che sta leggendo qualcosa di costruito per lui. You know what i mean?

Per il resto, come ho rilevato in diversi racconti di quest'edizione (ma è una cosa frequente e legata al formato del contest), anche il tuo è poco chiaro. Non ho capito molto. Il prostituto va con una marchesa, poi telefona a una Manuela parlando di politica mentre guarda la maitresse (che a questo punto è una pappona?) che accoglie le clienti e poi va da lei a chiederle amore. La trama è mal mostrata e mi risulta povera. L'ambientazione che costruisci, sebbene interessante, non ha abbastanza spazio per dipanarsi in modo soddisfacente. Non è chiara nei dettagli, nella collocazione temporale e nelle abitudini oltre a quelle legate alla prostituzione (e, un po', alla politica).

In definitiva hai troppa carne al fuoco per questo numero di caratteri, ma dimostri dimestichezza sufficiente a fare un buon lavoro. L'errore di fondo, secondo me, è troppa ciccia.
Alla prossima!

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Polly Russell
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Re: Racconto d’amore e d’anarchia

Messaggio#9 » giovedì 24 ottobre 2019, 10:01

Ciao Luca, che dirti? Per la verità non so bene cosa rispondere. Creare un effetto sorpresa non era nelle mie intenzioni, per questo non lo hai visto. Ho cercato di rendere fin da subito chiaro che si tratta di una distopia in cui i ruoli sono invertiti. Non è che Roma sia davvero così piena di meretori! XD Né è tanto normale che a Roma ci sia un bordello.
La corsia preferenziale è appunto, una corsia preferenziale dove alcune auto possono entrare e altre no, il fatto che un taxi per uomini non possa accedervi dovrebbe dare il senso del sessismo imperante.
Silvana è una pappona? Certo. L’hai definita maîtresse anche tu, quindi è chiaro. Sono sinonimi.
Sul “si voltò” hai ragione, non sono stata particolarmente chiara. Anche se, avevo appena scritto che le dava le spalle, quindi “si voltò” verso di lei. Però rimango sempre dell’idea che se uno ha letto il racconto con attenzione e gli è rimasto un dubbio, vuol dire che ho sbagliato qualcosa io. Questo è chiaro.
Per l’uso dei termini che non ti sono simpatici, ahimè, che fare? XD io non amo troppo le ampollosità, ma “sorbire” è un termine che uso anche nel parlato, di solito. Però, qui siamo su una mera questione di gusti, non posso importi i miei.
La poca chiarezza generale posso comprenderla, la mia idea di un racconto cosi breve è che si possa lasciare dell’insospeso, se questo non va a pregiudicarne senso e trama. A cosa ci serve sapere in che anno siamo? O il dettaglio sulle leggi sessiste? ma, come ho già scritto, è la mia idea di racconto breve,
Grazie per i suggerimenti.
Polly

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lordmax
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Re: Racconto d’amore e d’anarchia

Messaggio#10 » mercoledì 30 ottobre 2019, 13:06

Bella idea una società a ruoli invertiti. Il richiamo alle suffraggette ci fa intendere un periodo vittoriano dando un tocco di classe e eleganza in più all'atmosfera.
La tua scrittura è sempre asciutta e diretta e mi piace molto, una giusta dose di descrizioni e dialoghi.
Non ho trovato rappresentato il tema però. Leggendo il racconto ho l'impressione che il tornare dalla padrona a chiedere una seconda occasione sia solo un trucco organizzato con la Manuela della controparte politica, lui pare più un agente infiltrato che una vittima delle circostanze.

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Polly Russell
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Re: Racconto d’amore e d’anarchia

Messaggio#11 » mercoledì 30 ottobre 2019, 13:43

Ciao! Contenta che ti sia piaciuto.
In realtà hai ragione, questo racconto è preso da un ambientazione su cui ho scritto parecchio e sì, Caio è una specie di agente infiltrato. Ma allo stesso tempo è davvero masochista e, davvero, è innamorato della sua principale Silvana, quindi la sua richiesta di una seconda occasione era sincera, ma in così poche battute, il minimo è che non si riesca a essere chiari. Almeno a non rendere chiaro quello che si ha in testa. Bacio e alla prossima!
Polly

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roberto.masini
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Re: Racconto d’amore e d’anarchia

Messaggio#12 » mercoledì 30 ottobre 2019, 17:38

Ciao Polly.
Sicuramente è un mio problema ma i commenti sono tutti personali e si basano sulla propria sensibilità. Io tutta questa ucronia e tutto questo ribaltamento non l’ho capito neppure alla battuta: «Ah già sei illetterato…ecc”» Sono decenni che le donne fanno battute sulla scarsa intelligenza degli uomini! Se voleva essere un racconto in cui il matriarcato prende il sopravvento, direi che il risultato è negativo! Se Silvana è la nuova pappona, non può essere, come ha indicato qualcuno prima di me, una maitresse.
Buon Halloween!

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Polly Russell
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Re: Racconto d’amore e d’anarchia

Messaggio#13 » mercoledì 30 ottobre 2019, 18:30

Ciao Roberto, mi dispiace non aver toccato le tue corde, magari andrà meglio la prossima volta. Permettimi però una difesa: illetterato non vuol dire poco intelligente, vuol dire che è analfabeta e la cosa cambia parecchio. Questa cosa della maîtresse però dovete spiegarmela! Davvero, cosa pensate che sia una maîtresse? XD cito dal dizionario: proprietaria di una casa di tolleranza. Per cui, in cosa differisce da un pappone? ;)
Polly

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Luca Nesler
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Re: Racconto d’amore e d’anarchia

Messaggio#14 » mercoledì 30 ottobre 2019, 18:36

Ciao Polly. Per come la intendevo io: nel nostro mondo è normale vedere una donna a capo di una casa di tolleranza. Diverso sarebbe il ruolo di pappone, magnaccia, protettore. Capisci che intendo? Non è una vecchia prostituta fuori servizio che prende in gestione un bordello (magari per un uomo proprietario) come accade nella nostra realtà. Se tu avessi infilato la figura di un uomo che vende altri uomini sarebbe stato più in linea col ribaltamento che hai costruito. Spero di essermi chiarito, altrimenti ci riprovo :D

Ah, e non essendo un frequentatore di certi locali, io riferisco l'abitudine unicamente in merito alla fiction che propone bordelli

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Polly Russell
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Re: Racconto d’amore e d’anarchia

Messaggio#15 » mercoledì 30 ottobre 2019, 21:27

Oook! Adesso mi è chiaro e si! Avete anche ragione! In effetti nel mio invertire i ruoli avrei dovuto mettere un meretore “in pensione”... cacchio si!!
Oddio, non lo farò, ma solo perché mi serve la storia di amore e sudditanza tra loro due, ma forse la trasformerò in una proprietaria, con un vecchio meretore al bordello.
Avete perfettamente ragione!
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wladimiro.borchi
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Re: Racconto d’amore e d’anarchia

Messaggio#16 » mercoledì 30 ottobre 2019, 22:26

Polly,
che bello rileggere qualcosa di tuo dopo tanto tempo.
Ricordo un racconto con delle splendide amazzoni che si facevano mandare il campione del villaggio degli uomini sfigati a scopi procreativi.
Tema non dissimile da quello odierno, ma qui, forse ancor di più, utronia originalissima e racconto scritto, come sempre, alla grande.
Non dovevo commentarti, ma me n'è venuta una gran voglia dopo averlo letto.
Grazie di esistere.
W

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Gennibo
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Re: Racconto d’amore e d’anarchia

Messaggio#17 » giovedì 31 ottobre 2019, 0:29

Ciao Polly, belli i dialoghi e buona la scrittura. Io non ho trovato così originale l’inversione di ruoli. Il nome di Caio mi riporta indietro, all’antica Roma, quando era normale che gli uomini di potere avessero dei ragazzini come amanti, comunque il racconto è piacevole e il tema del sesso per ottenere informazioni e approfittarsene per scopi politici è sempre attuale e qui è intrecciato in modo interessante. Più che un piano B mi sembra un tornare sui propri passi.

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Polly Russell
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Re: Racconto d’amore e d’anarchia

Messaggio#18 » giovedì 31 ottobre 2019, 7:24

Vladimiro, il piacere è il mio! Sia di avervi ritrovato, sia di aver ripreso a scrivere e di questa ultima cosa il merito è del buon Nucera. :)
Detto questo, grazie per l’apprezzamento, lo sai che ci tengo.
Polly

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antico
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Re: Racconto d’amore e d’anarchia

Messaggio#19 » venerdì 1 novembre 2019, 14:02

Un racconto breve che non ha nulla del racconto breve, ma che si fa leggere e apprezzare anche se, come quasi logico, empatizzare con il suo protagonista diventa quasi impossibile. Il contesto italiano, per quanto mi riguarda, è un valore aggiunto che ben si innesta in un'idea non nuova, ma sempre interessante: quella di una società dominata dalle donne. Il piano B è debole, ma presente pur non definendo il racconto. Nota a margine: il viaggio in taxi mi è sembrato inutile ed eliminabile. Per me un pollice tendente all'alto con l'invito di allargarlo per sfruttare meglio le sue potenzialità.

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