Progetto Atomo

Appuntamento per lunedì 18 novembre dalle 21.00 all'una con il tema della guest star Giorgia Tribuiani! Nata a San Benedetto del Tronto nel 1985, attualmente vive a Bologna e lavora nel campo della comunicazione. Laureata in Editoria e giornalismo presso la facoltà di Lettere e filosofia, per cinque anni è stata responsabile della sezione letteratura per la rivista di arte e cultura “Re-volver”. Da ottobre 2017 collabora con la Bottega di narrazione di Giulio Mozzi. Nel 2008 ha pubblicato la raccolta di racconti Cronache degli artisti e dei commedianti (Tespi). Guasti è il suo primo romanzo ed è edito da Voland.
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Puch89
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Progetto Atomo

Messaggio#1 » martedì 19 novembre 2019, 0:16

PROGETTO ATOMO
di Alessio Magno


«Cos'è questa, una soffitta? Certo che Zed ha scelto proprio un posto di merda stavolta.»
«Solo stavolta, James?»
«Ha dimenticato quando siamo rimasti bloccati per ore nelle fognature di… Dov'è che eravamo, Jenny?»
«New Delhi, Lars. Difficile dimenticarlo.»
«Si esatto, New Delhi. La prova schiacciante che gli indiani nascondono un arsenale atomico anche nel culo. Questo posto in confronto è Panama Beach.»
«Giusto, New Delhi. Forse avete ragione, ma qui dentro c’è così tanta polvere che potrei avere una crisi.»
«James, se non l’hai avuta tra i fumi del piscio stantio all'aroma di curry e curcuma credo tu possa resistere qui dentro ancora per qualche ora. A proposito, quanto tempo abbiamo?»
Lars infilò la mano destra nella tasca dei jeans con movenze istrioniche, tirandone fuori uno strano gingillo dalle parvenze di un orologio da taschino visibilmente antico.
«Meno del solito temo, sono le 22.15 quindi… circa 3 ore.»
«Merda. Spero che Zed faccia in fretta.»
Zed era il fondatore del Progetto Atomo. Ed era lui a volersi sempre occupare dell’ultima fase di ogni missione, la più delicata; un po' per zelo e un po’ per tenere al sicuro tutti gli altri. Ma soprattutto per zelo.
Dopo un paio d’ore, l’attesa iniziava a farsi snervante. Lars appariva preoccupato e aveva iniziato a tirar fuori il suo orologio ogni 15 minuti, fino a farlo ogni 5.
«Se tiri fuori un’altra volta quell'aggeggio te lo faccio ingoiare» sbottò James snervato.
«Torna sempre con largo anticipo, è la prima volta che rischiamo di arrivare all'ora critica.»
«Ti ha mai deluso? Vedrai che a breve si materializzerà.»
«Me lo auguro.»
Jenny li osservava affascinata. Aveva sempre trovato intrigante lo stretto rapporto che coinvolgeva quei tre. Era la cosa più simile ad una famiglia che avesse mai avuto.
I successivi 45 minuti erano scivolati via come l’acqua in una cascata di trepidazione.
Erano le 0:53. L’agitazione era densa come melma vischiosa e rischiava di tenerli intrappolati lì dentro.
«Merda. MERDA.» imprecò James «Lo sapevo. Lars, aziona subito il T-Shift. Siamo fottuti.»
«…Vuoi abbandonarlo?»
«Gli ordini sono precisi, lo sai. Non possiamo mettere a rischio tutto il gruppo, è sempre stata anche la sua priorità.»
«S-sta per arrivare. Me lo sento.»
«Non c’è più tempo azionalo! Questo posto verrà raso al suolo fra meno di 5 minuti!»
«…»
«CAZZO, AZIONALO! È UN ORDINE!»
Dopo qualche istante, Lars tirò fuori nuovamente il suo orologio da taschino.
Girò 3 volte la fine rondella posta al lato, poi la premette. Dal quadrante, si proiettò un grande getto luminoso e stroboscopico, nel quale avrebbero dovuto infilarsi per tornare indietro, o meglio avanti, nel futuro.
Jenny scoppiò in un pianto disperato.
Uno alla volta, entrarono nel fascio di luce, sparendo con un sonoro *pop*.
La soffitta rimase vuota e silenziosa. Il Progetto Atomo avrebbe continuato ad esistere per il bene dell’umanità, ma senza Zed alla sua guida. Il loro compito era quello di tornare indietro nel tempo in precisi momenti storici per evitare l’innesco di ordigni nucleari che avrebbero devastato la Terra nel futuro da cui erano provenuti. Aveva fallito.
Un boato assordante.
Una deflagrazione investì ogni cosa nel raggio di parecchie miglia, incenerendo all'istante la casa e la sua soffitta.
Boston era persa sempre, nel passato quanto nel futuro.



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antico
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Re: Progetto Atomo

Messaggio#2 » martedì 19 novembre 2019, 0:18

Ciao Alessio! Tutto ok con caratteri e tempo anche per te, buona Tribuiani Edition!

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Laura Cazzari
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Re: Progetto Atomo

Messaggio#3 » martedì 19 novembre 2019, 14:05

Progetto atomo, di Alessio Magno
Ciao Alessio, allora il tuo racconto rispetta tema e limitazioni. Tuttavia, la storia mi pare un po’ acerba. Mi sarebbe piaciuto che le informazioni arrivassero poco per volta e non con una frase in mezzo e una alla fine.
Forse sarebbe stato più intrigante se avessero fatto davvero qualcosa all’interno della soffitta per sventare il futuro apocalittico, invece che attendere solo il loro amico. Cosa hanno fatto prima di andare lì? Cosa sta facendo il loro amico? Mi è piaciuto invece come hai descritto i personaggi. In pochi caratteri sei riuscito a caratterizzarli bene.
Laura Cazzari

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Polly Russell
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Re: Progetto Atomo

Messaggio#4 » martedì 19 novembre 2019, 14:28

Ciao, ben ritrovato. Parto col dire che l'idea mi piace, anche se è sentita, è sempre un buono spinto, e le possibilità narrative sono quasi infinite. Hai inserito troppi personaggi, e del tutto inutili, servono solo a far sembrare inverosimili i dialoghi, perché sei costretto a far chiamare tutti per nome, per capire chi stia dicendo cosa, e non è verosimile, e poi, alla fine te ne sarebbero bastati due. Abusi dell'infodump e per una come me, che non ne tollera nemmeno un'accenno è una cosa tremenda. Potevi risolvere tutta la spiegazione sul perché Lars fosse da solo a disarmare l'atomica, facendo dialogare i due tizi, qualcosa come "dannato lui e la sua ostinazione a voler fare tutto da solo". Invece ti dilunghi in spiegazione che mi fanno perdere di vista il fatto che loro sono lì dentro e il tempo scorre in fretta.
Loro se ne sono già andati, il boato assordante non possono averlo sentito. Ultimo appunto, non usare le cifre nei testi, a meno che non sia una data o un orario.
Alla prossima.
Polly

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Andrea Lauro
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Re: Progetto Atomo

Messaggio#5 » giovedì 21 novembre 2019, 23:47

Ciao Alessio, leggendoti mi sono venuti in mente (con piacere) un paio di racconti di Fredric Brown, quindi un punto per te. L’incipit è accattivante, qualcosa forse si perde sul finale. Alcuni appunti:
“...movenze istrioniche, tirandone fuori uno strano gingillo dalle parvenze di un orologio da taschino visibilmente antico.”: sono convinto che qui potevi dare lo stesso senso con la metà delle parole.
“Dal quadrante, si proiettò un grande getto luminoso e stroboscopico”: toglierei la virgola e eliminerei il riflessivo, che appesantisce. Piuttosto: “Il quadrante proiettò..”
“nel quale avrebbero dovuto infilarsi per tornare indietro, o meglio avanti, nel futuro.”: toglierei questa spiegazione, visto che successivamente scrivi che sono una squadra di tempo-viaggiatori.
Qualcosa però non mi quadra nella trama: perché Zed si dovrebbe materializzare proprio lì, a fine missione? Cosa dovrebbero fare in quella soffitta che non potrebbero fare da qualche altra parte? Loro hanno il dispositivo per tornare nel futuro, Zed magari no però può materializzarsi dove vuole: perché trovarsi proprio un una soffitta che rischia da un momento all’altro di essere spazzata via?

a presto!
andrea

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Andrea Partiti
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Re: Progetto Atomo

Messaggio#6 » venerdì 22 novembre 2019, 9:59

L'idea è simpatica, ma così com'è non rende.
Non funziona il punto di vista passivo che hai scelto. Capisco che serve a tenere nascoste le motivazioni dei protagonisti fino alla fine, per creare un colpo di scena, ma è veramente necessario creare un colpo di scena a costo di sacrificare l'azione? Perché non mettere la bomba direttamente nella soffitta e farci vivere il momento del disinnesco (o mancato disinnesco) in tempo reale? Hai suspance, una scena al presente che non sappiamo dove andrà a parare, sappiamo che la posta in gioco è alta. Stessa storia, ma eviti l'effetto "tanti personaggi che cincischiano in una stanza".
Così com'è ora non hai abbastanza spazio e ragioni per seminare indizi che ci portino a capire le dinamiche, sei costretto a ripiegare su quel paragrafo di spiegazione, proprio sul finale, che guasta tutto quel che hai preparato.

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Adry666
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Re: Progetto Atomo

Messaggio#7 » venerdì 22 novembre 2019, 15:55

Ciao Alessio,

tema centrato. L’idea c’è.

Incipit notevole: con il dialogare dei personaggi rendi un’atmosfera molto interessante e affascinante.
Poi nel mezzo c’è un problema: il ritmo rallenta, quasi si stiracchia, in attesa del finale. Nel contempo ci sono tanti nomi che potrebbero confondere e non rendere subito agevole la lettura.

Il finale poteva essere costruito meglio: meno infodump e più azione; però parlo per mio gusto personale.
Nel complesso hai fatto una buona prova.

Ciao
Adriano

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roberto.masini
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Re: Progetto Atomo

Messaggio#8 » sabato 23 novembre 2019, 12:24

Ciao Alessio.
Comincio col dire che centrate sono le indicazioni del tema. Ho trovato interessante , in questo racconto fantascientifico, la suspense del ritorno di Zed, un sentimento di attesa legato a para e angoscia. Poco importa che cosa avrebbero potuto fare nell'attesa. Dissento da chi ha parlato che non potevano più sentire il boato assordante. Non c'è assolutamente scritto che erano in ascolto: è solo un'indicazione temporale del narratore non dei protagonisti!

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Puch89
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Re: Progetto Atomo

Messaggio#9 » martedì 26 novembre 2019, 1:17

Grazie per i complimenti e per le critiche, soprattutto per quest'ultime, in grado di farmi aprire gli occhi su ciò che poteva essere gestito in modo migliore.

@Laura Cazzari
Sono d'accordo che sarebbe stato più intrigante, fino all'ultimo ero indeciso di come gestire la cosa, se con più o meno azione, ma ero davvero stanco e con la prospettiva di una sveglia all'alba e di una giornataccia di fronte a me, quindi ho optato per la via più "semplice", cioè quella di lasciar intendere il contesto sacrificando una lettura che sarebbe stata sicuramente più avvincente.
Grazie per i complimenti sulla caratterizzazione.

@Polly Russel
Felice che tu abbia apprezzato l'idea di base. Per il resto penso anch'io di aver inserito troppo infodump, ma non sapevo come uscirne ed avevo fretta di andar a dormire, avendo perso forse troppo tempo nella stesura della parte iniziale. L'idea di inserire 2 o 3 personaggi mi ha tediato fino alla fine, ma mi era piaciuto il dialogo iniziale che l'ho lasciato, a discapito forse di troppa carne al fuoco e poco spazio per svilupparla; i nomi però non mi sembra di averne abusato tanto da rendere la cosa irrealistica, si chiamano per nome solo all'inizio un pò per "presentarsi" al lettore. Sul boato assordante non sono d'accordo, il narratore è onnisciente e non deve esserci per forza qualcuno ad ascoltarlo per poterlo descrivere.

@il Lauro
Ti ringrazio infinitamente con l'accostamento a Fredric Brown, davvero troppo gentile, l'ho apprezzato assai.
Allora, si, la frase dell'orologio iniziale poteva essere più breve e coincisa, ho forse stupidamente sacrificato caratteri utili solo perchè, in fondo, mi piaceva.
Per il resto, ci sono cose che ovviamente per motivi di spazio ho lasciato all'immaginazione, ma posso risponderti:
- Zed deve tornare obbligatoriamente da Lars, che per motivi di sicurezza possiede il dispositivo per tornare nel loro tempo presente.
- La soffitta è stata designata come luogo di attesa, che è la parte finale della missione, dove diciamo che quella precedente sia una sorta di logistica e preparatoria in funzione di quella finale
- L'atomica ha una portata notevole, ma ha senso come critica, potrebbero attendere fuori dal suo range, ma imporre una "regola" per coerenza narrativa non è difficile in fantascienza; magari il range del teletrasporto è ristretto e legato al plutonio contenuto nella bomba, che funge come una sorta di "traccia".
Grazie per avermi fatto riflettere su queste cose.

@Andrea Partiti
La mia è stata una scelta, ho deciso di sacrificare una suspence d'azione per un colpo di scena, ma mi rendo conto che in questo caso il finale sarebbe dovuto essere senza dubbio migliore e con meno infodump. Avrei voluto mettere la bomba nella soffitta, inizialmente l'avevo fatto ma poi ho cancellato tutto e riscritto in questo modo. Che sia stata la scelta sbagliata? Ma tutto fa scuola, la prossima volta ci penserò due o più volte prima.

@Adry666
Ti ringrazio per i complimenti, davvero. Noto con piacere che a più di uno di voi è piaciuta la caratterizzazione dei personaggi.
Per il resto, rileggendo più e più volte il mio racconto, mi sono reso conto di quella stiracchiatura che in fase di stesura purtroppo non avevo notato. Mi sembrava sinceramente migliore, ma come ho già detto, fa scuola per il futuro. Grazie.

@roberto.masini
Ti ringrazio per le note positive che hai saputo cogliere nel racconto, l'attesa legata alla paranoia e all'angoscia sono il punto cardine su cui ho voluto costruire la cosa, ma forse avrei dovuto usare più azione. Per il boato assordante difatti come ho già risposto sopra, non è necessario che qualcuno ascolti per descriverlo, non in questo caso.

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DandElion
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Re: Progetto Atomo

Messaggio#10 » venerdì 29 novembre 2019, 0:17

Ciao!
Mi piace molto il plot semplice e lineare del racconto, ma lo spiegone finale inficia un bel po' il risultato. finchè non spieghi esplicitamente cosa sta succedendo, nulla da eccepire, il dialogo scorre, ci si fa qualche domanda per curiosità e si è spinti ad andare avanti, ma lo spiegone ammoscia ogni cosa e sinceramente lo trovo superfluo.. peccato perché poteva essere un bel racconto.
#AbbassoIlTerzoPuntino #NonSmerigliateLeBalle
#LicenzaPoeticaGrammatica
Adoro le critiche, ma -ve prego!- che siano costruttive!!

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antico
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Re: Progetto Atomo

Messaggio#11 » domenica 1 dicembre 2019, 17:34

Devo ripetere molte delle osservazioni già fatte. Parto puntando il faro sui troppi personaggi e su quelle linee di dialogo iniziale che dovevano definirli, ma che falliscono (almeno per come mi è arrivato) nel differenziarli finendo per rendere ostica la lettura proprio in un punto topico quale l'intro, fondamentale per avvicinare il lettore. Poi, perché devono essere così tanti quando a fare tutto il lavoro è Zed? Di sicuro ci sarà una ragione, ma non mi è sembrata chiara dal testo e questo mi fa sembrare tutta la fase della costruzione come priva di utilità ai fini narrativi. Tema centrato, i tuoi dubbi iniziali a riguardo erano eccessivi. Da rivedere nella sua struttura e strategia, nulla da dire sulla scrittura (molto buona). In conclusione: pollice ni.

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