Polvere

Appuntamento per lunedì 18 novembre dalle 21.00 all'una con il tema della guest star Giorgia Tribuiani! Nata a San Benedetto del Tronto nel 1985, attualmente vive a Bologna e lavora nel campo della comunicazione. Laureata in Editoria e giornalismo presso la facoltà di Lettere e filosofia, per cinque anni è stata responsabile della sezione letteratura per la rivista di arte e cultura “Re-volver”. Da ottobre 2017 collabora con la Bottega di narrazione di Giulio Mozzi. Nel 2008 ha pubblicato la raccolta di racconti Cronache degli artisti e dei commedianti (Tespi). Guasti è il suo primo romanzo ed è edito da Voland.
caratina
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Polvere

Messaggio#1 » martedì 19 novembre 2019, 0:26

Alle nove compare la madre, nella soffitta. Ha i capelli ancora quasi neri (pochi fili bianchi solo sopra le tempie), acconciati e rigidi come negli anni ’60. Porta un golfino chiaro e una gonna stretta, lunga fin sotto il ginocchio, di un nocciola discreto che da tempo non si usa più. Alle nove e un minuto, la madre già sospira e si muove ritmicamente, da un baule all’altro, tra le vecchie cose e i mobili coperti di polvere nera, toccando e accarezzando e sollevando oggetti per osservarli, come una strana macchina danzante. Tocca le cose, le guarda e le piange, e se le stringe al petto. Sono piccoli vestiti da bambina, un cappellino con dei fiori rosa, scarpe da tennis, quaderni a quadretti grossi, pieni di lettere storte e disegni di case, di nuvole, di alberi e di mamme sorridenti con le braccia aperte, i capelli neri e le gonne rosse. Ritratti suoi, della madre che ora guarda i quaderni, i disegni, e sospira e piange. Poi si sposta vicino al lettino di legno, e il suo dolore diventa violento, tanto da spostare la polvere e infrangere le tele di ragno, vento suscitato da ciò che si agita nell’anima, che muove carezze o distrugge. Alle undici la madre non piange più, non ha più lacrime. Sospira più forte e scompare.
Allora in soffitta compare la figlia, coi capelli scuri, mossi, e la frangetta corta. Ha quindici anni da tempo e le labbra rosse. Canta una canzone malinconica, da adolescente degli anni ’60, e si muove tra le cose e la polvere come si era mossa, prima, la madre. Tocca, osserva, si porta oggetti e vestiti chiari da ragazzina al cuore e alla bocca, per baciarli, malgrado la polvere nera. Legge un vecchio diario ingiallito, accarezza un nome, una fotografia in cui ride e circonda le spalle con un braccio sottile a un ragazzo biondo, che nel tempo si è perso. Fruga su uno scaffale di libri, ne tira fuori alcuni, con le copertine di cartoncino leggero che si sfaldano e i titoli grossi di un rosso mattone, ormai quasi nero. Sfiora una cassa di dischi, 45 giri in vinile che non potrebbe più ascoltare, a meno che non salti fuori, tra i bauli ammucchiati nell’ombra, il giradischi verde smeraldo e, per miracolo, ancora funzioni. Infine si siede su uno sgabello di legno, zoppo, si prende il viso tra le mani e resta così, a guardare chissà cosa, immobile. All’una di notte emette un sospiro più profondo, che fa levare in volo un groppo di polvere come fosse una farfalla, grigia, lieve. Poi la figlia scompare, sospirando, come era apparsa e scomparsa la madre.
Il grumo di polvere vola e si posa su due vestiti, due corpi distesi vicini sul pavimento. C’è uno strappo scuro sul petto del vestito più corto, quello della figlia, e intorno allo strappo una macchia nera, di sangue vecchio e rappreso. Il vestito della madre, invece, è coperto di sangue sul grembo, la gonna larga di organza oltraggiata da una macchia vasta, che nega qualsiasi ricordo di felicità e di leggerezza. Ma appena la polvere tocca i vestiti, i vestiti scompaiono, e scompaiono i corpi, all’una di notte.
All’una di notte scompare anche la soffitta di quella casa che, da molti anni, non c’è più.

Resta il cielo buio, tranne un vago alone di luce lunare dietro le nuvole scure, dense.
Resta il campo invernale, brullo e gelato, muto.
Resta qualcuno che sa, che è passato stanotte a guardare, ma non può raccontare.



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antico
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Re: Polvere

Messaggio#2 » martedì 19 novembre 2019, 0:28

Ciao e benvenuta su Minuti Contati! Tutto ok con caratteri e tempo, ma essendo nuova dovresti presentarti con nome e cognome. Se intendi rimanere anonima puoi scrivermi su peter7413@gmail.com, sono Maurizio Bertino. In alternativa, se non hai problemi con l'identità, t'invito a entrare nel gruppo fb per goderti al meglio l'edizione e interagire al 100% con la community :)

caratina
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Re: Polvere

Messaggio#3 » martedì 19 novembre 2019, 0:34

In verità sono una vecchissima conoscenza che stasera, presa da nostalgia, è finalmente tornata a giocare a MinutiContati... Sono Tina Caramanico, ma ho dovuto registrarmi di nuovo perché non trovavo più le credenziali dell'account precedente :-)
Vi raggiungo volentieri nel gruppo fb.

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antico
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Re: Polvere

Messaggio#4 » martedì 19 novembre 2019, 0:36

Ciao Tina!!!!!!! Che bello riaverti tra noi! Sai che l'ho pensato? Ma senza averne conferma non volevo tirare a indovinare in pubblica piazza! :)

alexandra.fischer
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Re: Polvere

Messaggio#5 » martedì 19 novembre 2019, 13:24

POLVERE di Tina Caramanico Tema centrato. Storia di fantasmi molto ben scritta, perché nelle ottime descrizioni si vede un mondo che non c’è più (l’ottimistica era degli anni’60, rappresentata qui dai ricordi di una vita, quella di una quindicenne e della madre, entrambe morte in un omicidio-suicidio. Mi sono piaciuti i dettagli dei quaderni di scuola, del diario intimo, dei vestiti e dei dischi di vinile, della fotografia del primo amore della ragazzina, e anche l’aspetto impeccabile della madre, dai capelli raccolti e dall’eleganza del golfino e della gonna al ginocchio). Anche la casa è un fantasma e a un certo punto scompare nella notte gelida. E, come nota di gelo ulteriore, l’Osservatore muto del finale (forse chi ha causato a suo tempo la tragedia?)

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maurizio.ferrero
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Re: Polvere

Messaggio#6 » mercoledì 20 novembre 2019, 12:15

Ciao Tina, piacere di leggerti, credo sia la prima volta.

Decidi di giocartela con una tradizionale storia di fantasmi e soffitta infestata. Buone ed evocative le descrizioni, che però lasciano solo intuire una storia, dando più l'impressione di un affresco che di un racconto vero e proprio. Sarebbe stato interessante sapere cosa è successo alla madre, alla figlia e alla loro casa, ma dovremo solo immaginarcelo.
Il problema del racconto è che il massiccio uso di descrizioni lo rende parecchio lento (ho registrato un calo dell'attenzione verso metà), anche se hai saputo appellarti alla visività di elementi concreti, che l'hanno reso più appetibile.
Lavoro discreto, anche se ben fuori dalle mie preferenze.

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Gabriele Dolzadelli
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Re: Polvere

Messaggio#7 » mercoledì 20 novembre 2019, 20:45

Ciao Tina. Piacere di trovarti anche qui.
Ammetto di aver un po' faticato con il tuo racconto. Hai fatto un uso molto massiccio di descrizioni, menzionando perfino il colore degli abiti, e questo ha appesantito un po' la lettura. Credo che sfoltendo il testo ne gioverebbe il tutto, ma forse era proprio tua intenzione rendere l'atmosfera in un certo modo.
Anche la situazione mistica ho faticato a seguirla. I soggetti e gli oggetti compaiono e scompaiono in un modo un po' confusionario. Per esempio parli di un ragazzo che la figlia abbraccia, ma anche lui si materializza oppure no? Di cosa sono morte le due donne? Forse sarebbe stato meglio ridurre le descrizioni e dare qualche dettaglio in più.
Hai comunque uno stile che, se snellito, ha di certo un suo fascino.
A rileggerci.

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Luca Nesler
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Re: Polvere

Messaggio#8 » giovedì 21 novembre 2019, 12:18

La mitica Tina Caramico su MC! Non potevo non venire a leggere e commentare il tuo racconto.

Parto con la trama: Due fantasmi, madre e figlia, morte violentemente negli anni '60, tornano a commemorare la vita attraverso gli oggetti riposti in una soffitta fantasma.
Non so cosa scrivi di solito, quindi non so se questo tipo di narrazione corrisponde al tuo gusto o è una sorta di esperimento. Io commento e pace.
Hai scelto un narratore esterno limitato e mostri due donne che si avvicendano nell'osservare oggetti per loro emotivamente importanti. La lista di oggetti e il riferimento al loro valore emotivo è ben costruita. Non saprei proprio trovarne così tanti e così convincenti. Nell'elencare dimostri abilità e attenzione, anche se, verso metà dell'elenco della ragazza ho pensato che fosse un po' esagerato in lunghezza.
Mi sfugge il finale: sono morte di morte violenta, credo, ma non colgo altro. Questo mi ha lasciato con gli interrogativi su chi siano, perché siano lì a fare ciò che fanno, come sono morte. Le immagini che evochi alla fine sono molto belle e affascinanti, ma mi sono chiesto perché sia sparita anche la soffitta.
Questa è la vera maledizione di questi racconti brevi: dare tutte le informazioni che il lettore si aspetta. Un vero incubo.
La polvere nera mi dava l'impressione di essere il ricordo di un incendio, ma alla fine non ho capito perché fosse nera.
La tua scelta di rimanere esterna e non raccontare una vera vicenda rende il racconto poco coinvolgente, anche se ben scritto. Penso che sia una questione di scelte, magari di sperimentazione, ma mi chiedo dove stia il pregio di un racconto che non miri a coinvolgere il lettore. Forse è una questione di miei gusti personali, magari tu hai fatto una riflessione in proposito che puoi condividere?

Sulla tecnica:
- "la madre già sospira e si muove ritmicamente" credo che "ritmicamente" non sia solo di troppo, ma evochi un movimento strano, come se ballasse. Se è così forse sarebbe stato un particolare che meritava più descrizione per essere meglio inquadrato, altrimenti è fuorviante.
- "toccando e accarezzando e sollevando" so di dire una banalità, ma le "E" messe in fila così rallentano molto la lettura. Io avrei sostituito la prima con una virgola. Cercavi un effetto particolare?
- "strana macchina danzante" quindi forse cerchi davvero di evocare una danza. Forse avrei parlato dei piedi. Comunque qui non mi sembra azzeccato l'uso della parola "macchina"
- Ho trovato poco agevole l'uso che hai fatto delle virgole. Non capisco che tipo di scelta tu abbia voluto fare, ma tutti quei periodini con tutte quelle virgole mi hanno trasmesso una sensazione sincopata che ha frammentato una lettura che avrebbe potuto essere più armoniosa e che è senz'altro gradevole dal punto di vista delle immagini.
Per il resto c'è poco da dire: ottima padronanza.

caratina
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Re: Polvere

Messaggio#9 » giovedì 21 novembre 2019, 19:22

Comincio a ringraziare tutti i lettori per le osservazioni e i consigli. Rispondo sui dubbi riguardo le possibili interpretazioni e sulle mie intenzioni alla fine, perché vorrei sentire prima tutti i commenti senza dare chiarimenti oltre il testo, proprio perché vengano fuori tutti i problemi.
A presto :-)

Fabio84
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Re: Polvere

Messaggio#10 » venerdì 22 novembre 2019, 13:52

Ciao Caratina,
il tuo racconto gioca molto su una prima parte descrittiva che tende a evocare la storia a partire dagli oggetti e una chiusura finale molto gotica ed evanescente.
Anche per gusti personali, ho trovato molto più interessante e scorrevole l'ultima parte, che lascia un tocco di magico al lettore.
Mi domando se era possibile amalgamare assieme le due parti per tutto il racconto.
All'inizio ho visto un po' di ripetizioni (tipo "cose" e "madre").
Forse il preambolo iniziale in cui la madre guarda e prende le "cose" poteva essere snellito andando a nominare direttamente i vari oggetti, come hai fatto poi.
Mi riferisco a questa frase: "Alle nove e un minuto, la madre già sospira e si muove ritmicamente, da un baule all’altro, tra le vecchie cose e i mobili coperti di polvere nera, toccando e accarezzando e sollevando oggetti per osservarli, come una strana macchina danzante. Tocca le cose, le guarda e le piange, e se le stringe al petto. "
e questa
"si muove tra le cose e la polvere come si era mossa, prima, la madre. Tocca, osserva, si porta oggetti e vestiti chiari da ragazzina al cuore e alla bocca, per baciarli, malgrado la polvere nera."
Quando hai incominciato a "nominare" gli oggetti, si sono fatti più vividi e mi hanno incuriosito a capire quale valore avessero per i fantasmi, cosa che ho molto apprezzato.
ciao

Fabio

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Pretorian
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Re: Polvere

Messaggio#11 » sabato 23 novembre 2019, 19:40

Piacere di leggerti, Tina.
Allora, il tuo racconto è interessante e trova il suo punto di forza nelle descrizioni delle azioni dei fantasmi e delle loro interazioni con l'ambiente. Sono descrizioni pulite, molto efficaci, e che sottendono l'avvenimento che ha causato il loro (doloroso?) trapasso. Da questo punto di vista, sei stato molto efficace nel lasciar intendere il fatto senza mostrarlo. Ma, c'è un MA, ed è che il tutto sfuma senza arrivare al dunque, quasi come se fosse un mero esercizio di stile. Mi spiego: come ho detto, sei stata estremamente efficace nell'alludere a ciò che è avvenuto, ma questo sarebbe molto più efficace se tu avessi inserito queste descrizioni in un contesto più completo, mentre, messo in questo modo, si ha la sensazione che manca un pezzo importante nella comprensione della "lore" del racconto. Insomma, il racconto si percepisce come monco e il suo più grande potenziale diventa anche la sua più grande debolezza.
Peccato.
Alla prossima.

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emiliano.maramonte
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Re: Polvere

Messaggio#12 » domenica 24 novembre 2019, 16:20

Ciao Tina! Lieto di conoscerti!
Vado un po' controcorrente e dico che il racconto mi è piaciuto e mi ha coinvolto. Il vero punto di forza è la prosa avvolgente e, diversamente dal comune sentire, proprio quella "lentezza" lo rende sospeso in una situazione soprannaturale suggestiva e affascinante al punto giusto. Mi sono piaciuti i riferimenti agli oggetti, che rendono la malinconia di fondo dei fantasmi ancora più struggente ed efficace. E ho apprezzato anche l'idea della soffitta che si dissolve quasi fosse essa stessa un ectoplasma o, addirittura, la visione di qualcuno che cela oscure conoscenze che non può raccontare.
Di inconvenienti ce ne sono, ad esempio la pesantezza di alcuni periodi descrittivi, qualche refuso qua e là, e, dal punto squisitamente narrativo, il punto relativo al reale destino dei fantasmi (come e perché sono morti?).
Però l'impianto generale mi ha convinto e denota una buona padronanza di tecnica e senso della storia.

In bocca al lupo!
Emiliano.

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Puch89
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Re: Polvere

Messaggio#13 » giovedì 28 novembre 2019, 0:34

Ciao Tina, lieto di leggerti.
Il racconto è una classica storia di fantasmi che, prendendo in considerazione il tema di questo contest, ci può stare benissimo.
Mi accodo però al buon Maurizio, avrei preferito leggere più "storia" e meno descrizione, per quanto necessaria nel raccontare visivamente la vita delle due donne e dell'epoca in cui hanno vissuto, ma avrei optato per qualche taglio qua e là per lasciar spazio a cosa è accaduto, inserire del pathos per coinvolgere il lettore, avrebbe reso la lettura più intrigante e meno noiosa, visto che si fa un pochino fatica a tener accesa l'attenzione fino all'ultimo. Mi è piaciuto che non sparissero solo loro, ma anche tutta la casa. Nel complesso una buona prova, alla prossima.

caratina
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Re: Polvere

Messaggio#14 » giovedì 28 novembre 2019, 16:08

Ciao e grazie ancora a tutti! Ora che i giudizi sono terminati (manca ancora solo quello dell' Antico: lo prego di non leggere questo commento prima del racconto, eventualmente).
Dunque, ecco la storia nelle mie intenzioni: i due fantasmi non sono proprio nella soffitta della casa fantasma, ma nella mente del misterioso personaggio che sa tutta la loro storia, sa come sono morte (di morte violenta, evidentemente) e sa come e perché la casa ora non c'è più. Lui lo sa, ma non può raccontarlo. Il lettore, però, è autorizzato a immaginare.
Speravo che l'ultima frase (dove di solito nei racconti brevi sta "il sugo della storia") fosse sufficiente per indurre la rilettura della "classica storia di fantasmi" con questa nuova chiave, che tra l'altro spiega pure come mai anche la soffitta è "fantasma".
Purtroppo, a causa delle descrizioni iniziali, vi siete quasi tutti assopiti prima di arrivare all'ultima frase, e il gioco pare non abbia funzionato.
Vabbè, la prossima volta miro al petto. Subito. [qua ci starebbe una faccina sghignazzante che non riesco a inserire]

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antico
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Re: Polvere

Messaggio#15 » domenica 1 dicembre 2019, 22:09

Ho letto anche la tua spiegazione perché altrimenti il mio sarebbe stato un inutile ribadire impressioni già espresse. Dunque, penso che per raggiungere quel risultato servisse più semina perché le righe finali (che ho letto con grande attenzione) fanno capire, sì, che qualcuno sa e ricorda, ma non portano verso quell'interpretazione se non con un salto forzato da parte del lettore. Quindi ecco, quel personaggio ha bisogno di uno spazio maggiore. E ti dirò che le atmosfere della prima parte mi sono piaciute e molto perché attraverso la descrizione accurata del tutto riesci a evocare colori e atmosfere. Per me un pollice ni che vuole puntare verso il positivo. Se ci metti più storia in rapporto alla Storia il racconto potrebbe diventare un'autentica perla.

caratina
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Re: Polvere

Messaggio#16 » martedì 3 dicembre 2019, 23:01

Grazie Antico!

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