Il Condominio - di Adriano Muzzi

Appuntamento per lunedì 18 novembre dalle 21.00 all'una con il tema della guest star Giorgia Tribuiani! Nata a San Benedetto del Tronto nel 1985, attualmente vive a Bologna e lavora nel campo della comunicazione. Laureata in Editoria e giornalismo presso la facoltà di Lettere e filosofia, per cinque anni è stata responsabile della sezione letteratura per la rivista di arte e cultura “Re-volver”. Da ottobre 2017 collabora con la Bottega di narrazione di Giulio Mozzi. Nel 2008 ha pubblicato la raccolta di racconti Cronache degli artisti e dei commedianti (Tespi). Guasti è il suo primo romanzo ed è edito da Voland.
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Adry666
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Il Condominio - di Adriano Muzzi

Messaggio#1 » martedì 19 novembre 2019, 0:33

Il Condominio 326B era uno dei tanti palazzi mastodontici, a forma di cilindro cavo, che riempiva il panorama acido della periferia.
Simili a torri di ciminiere senza scopo, i condomini erano poggiati su una scacchiera di fango putrido ed erba incolta; cicatrici d’asfalto gli correvano tutto intorno allacciando i palazzi tra di loro: le strade erano costellate da buche così profonde che anche la luce ci si perdeva dentro senza salvezza.
L’ultimo piano del Condominio, la soffitta toroidale, univa tutte le scale del cilindro riempito da più di mille famiglie stipate come crema in un dolce farcito.
Per percorrere tutta la soffitta ci sarebbe voluta almeno una giornata a buon passo. Ma nessun aveva bisogno di farlo e, tanto meno, nessuno avrebbe avuto le forze necessarie per mantenere un ritmo decente per percorrere tutto l’anello.

Come ogni sera, dopo cena, all'incirca dopo le nove, la soffitta si animava: dalle scale fatte di gradini sbriciolati, come denti rotti da un tirapugni, salivano sciami di ragazzini che vociando sgraziatamente caracollavano nelle ex lavanderie e ripostigli.
“Ehi Molla, come va bello?” chiese Greg, un bambino con i denti neri per il troppo fumare pipe di metanfetamina.
Molla, che era già intento a sniffare coca, si girò lentamente e fece segno unendo pollice e indice tremanti. “Tutto bene, come al solito ci prepariamo per la grande serata. Oggi niente colla da aspirare? Hai fatto i soldi?”
Greg, si strofinò il naso, prese una bustina di cristalli da una tasca bucata del pigiama e disse: “Oggi va così! Diciamo che i mie vecchi mi hanno fatto un regalo senza saperlo…”
Si misero tutti e due a ridere dandosi pacche sulle spalle. Greg sistemò i cristalli celesti su un vecchio tavolaccio e iniziò a frantumarli fino a farli diventare polvere da sniffare più agevolmente. Fece cenno all'amico di avvicinarsi. Ma Molla fece no con la testa: “Lo sai che ormai l’unica cosa che mi spara nelle vene un po’ di coraggio è la vecchia e fidata amica cocaina.”
Tutt'intorno a loro c’erano decine e decine di ragazzi che si preparavano a consumare droga nei formati più svariati e fantasiosi. Ma tutti avevano un unico scopo condiviso, solo uno.


All'improvviso una sirena rimbombò nell'enorme e cava soffitta del Condominio 326B: un minuto a mezzanotte. Tutti alzarono lo sguardo verso il grande orologio meccanico e contemporaneamente presero le armi che erano nascoste nei vari armadi vetusti della soffitta: spade, lance, coltelli, archi e fionde.
Sulle persiane blindate si iniziavano a sentire degli stridii di metallo su metallo. Si percepiva il ticchettio di dita ossute e artigli giganti. I ragazzi potevano sentire la puzza di decomposizione che s’insinuava nelle stecche delle finestre come un serpente sinuoso a più teste.
Molla e Greg si scambiarono uno sguardo d’intesa, serrarono le mani magre sulle armi fino a farle diventare bianche e si posizionarono spalla a spalla.
Era arrivata l’ora, come tutte le sere, di difendere il Condominio. Difendere loro stessi, le loro famiglie e i loro vecchi. La battaglia stava per iniziare e in un’ora si sarebbe deciso il destino di migliaia di persone.
Come ogni dannata sera, di ogni dannato mese, in ogni dannato Condominio.



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antico
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Re: Il Condominio - di Adriano Muzzi

Messaggio#2 » martedì 19 novembre 2019, 0:35

Ciao Adriano e bentornato! Tutto ok con i parametri, divertiti in questa Tribuiani Edition!

caratina
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Re: Il Condominio - di Adriano Muzzi

Messaggio#3 » mercoledì 20 novembre 2019, 1:21

Mi piace l’idea, le descrizioni riescono a disegnare questo ambiente di periferia brulla, squallida e asfittica. Nella mostruosa soffitta, inizialmente pare quasi ovvio trovare dei ragazzini che cercano l’oblio di tanto squallore attraverso le droghe. Il lettore comincia a stupirsi, però, quando i ragazzini diventano moltissimi, una folla. Il finale, poi, è la nuova sorpresa, imprevedibile, e la droga e le folle di ragazzini in soffitta acquistano tutto un altro valore e senso. Anche la struttura e il ritmo del racconto mi sembrano riusciti. Bel racconto breve.

Grazie e a presto!

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Adry666
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Re: Il Condominio - di Adriano Muzzi

Messaggio#4 » mercoledì 20 novembre 2019, 17:50

Ciao Caratina,

grazie per il commento! Buona edizione!!

Adriano

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Luca Nesler
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Re: Il Condominio - di Adriano Muzzi

Messaggio#5 » mercoledì 20 novembre 2019, 18:18

[premessa: per il rispetto di tutti e, sapendo che ognuno preferisce le critiche ai complimenti, ho deciso di commentare senza leggere gli altri commenti e di accantonare qualunque filtro cortese. Ti prego di non confondere questo atteggiamento con mancanza di stima e di ricordare che giudico il racconto e non l'autore/autrice.]

Ciao Adriano.
Sulla trama:
Mi è piaciuta. Atmosfera post apocalittica, fantasy con enormi mostri sconosciuti che minacciano la vita dei superstiti in enormi condomini alveare. Il tema della soffitta l'hai un po' siracchiato, perché non penso che l'ambiente che descrivi si possa definire davvero una soffitta, comunque apprezzo l'idea. Unica cosa che non è chiara è perché combattano solo i ragazzini. Se così non è, la cosa non emerge, mentre se è così, non è spiegato. Questo è un dettaglio di cui si sente la mancanza e che rende il racconto incompleto. Ho deciso di non accettare più la scusa dei caratteri, perché dopo un po' è una giustificazione e, finché ci giustifichiamo, possiamo anche smettere di scrivere e vivere di rendita dei complimenti ricevuti.

Sulla tecnica:
"erano poggiati su una scacchiera di fango putrido ed erba incolta; cicatrici d’asfalto gli correvano tutto intorno allacciando i palazzi tra di loro: le strade erano costellate da buche così profonde che anche la luce ci si perdeva dentro senza salvezza" I due punti non mi sembrano adatti perché la parte successiva non descrive la parte precedente. Inoltre non colto il significato delle cicatrici d'asfalto che allacciano i palazzi. Le opzioni che ho in mente sono due: le cicatrici d'asfalto sono le strade che collegano i palazzi, ma allora corrono intorno alla (o sulla) scacchiera (quindi le correvano) oppure le cicatrici sono ponti tra i condomini e li collegano, ma allora non sono cicatrici. In definitiva non è un passaggio chiaro.
- "riempito da più di mille famiglie stipate come crema in un dolce farcito" la similitudine è buona da un lato, ma dall'altro la crema è omogenea, mentre le famiglie e le persone non lo sono. L'alveare è più aderente, anche se è più banale. In questo apprezzo molto il fatto che costruisci similitudini originali-
- "sciami di ragazzini che vociando sgraziatamente" in un'ambientazione devastata e lasciata al caos come quella che descrivi, immagino i ragazzini che urlano e schiamazzano. "Vociare" forse è poco, in più "sgraziatamente" è un avverbio lungo e stopposo e, in questo caso particolare, eufemistico. Sembra il punto di vista di uno snob fuori posto.
- " chiese Greg, un bambino con i denti neri per il troppo fumare" il narratore onnisciente è una scelta poco elegante. Con una descrizione così è chiara la mano dell'autore e il coinvolgimento è minato.
- "Oggi niente colla da aspirare?" Da cosa l'ha capito? Non mi è chiaro
- "Si misero tutti e due a ridere dandosi pacche sulle spalle." L'azione qui è un po' superficiale. Sembra che si diano una buona dose di pacche per un tempo indefinito. Questo è chiaramente assurdo e si potrebbe sistemare facilmente. Anche limitandosi a farli ridere.
- "fino a farli diventare polvere da sniffare più agevolmente" questa è la trappola di alcuni avverbi modali (dannati!). In questo caso diventa lapalissiano, perché sniffare polvere è decisamente più agevole di sniffare cristalli.
- "nell'enorme e cava soffitta del Condominio" Perché specificare che è cava? Non mi è chiaro che intendi dire.
- "Tutti alzarono lo sguardo verso il grande orologio meccanico e contemporaneamente presero le armi che erano nascoste nei vari armadi vetusti della soffitta" Qui di nuovo il narratore onnisciente toglie grazia al testo. Questo "tutti alzarono" è un po' pretenzioso e ci allontana a razzo da Molla e Greg. Anche il "contemporaneamente" (che è una parola DAVVERO LUNGA!) è inutile al testo e, anzi, mi fa pensare a un gesto irrazionalmente simultaneo di un'orda di bambini. Infine "che erano nascoste nei vari armadi vetusti" io lo cambierei con "dai vecchi armadi".
- "I ragazzi potevano sentire" il PDV di tutti i ragazzi ottiene lo stesso effetto che ti ho già detto.
- "serrarono le mani magre sulle armi fino a farle diventare bianche" il fatto che le mani siano magre mi fa pensare che siano bambini che vivono male e sono mal nutriti. Ma questo me l'avevi già detto e l'aggettivo risulta di troppo. La costruzione della frase fa sembrare che i bambini stringano le armi fino a farle diventare bianche.

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Adry666
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Re: Il Condominio - di Adriano Muzzi

Messaggio#6 » giovedì 21 novembre 2019, 12:34

Ciao Luca,

grazie per la recensione.
La tua "premessa" è bellissima! La voglio fare anche io: "[premessa: per il rispetto di tutti e, sapendo che ognuno preferisce le critiche ai complimenti, ho deciso di rispondere senza usare pistole, armi da taglio o bombe chimiche e/atomiche. Qualsiasi dichiarazione di guerra è da intendersi solo a scopo preventivo] :-))))

Luca, per la trama: qualcosa l'ho volutamente lasciato "nascosto", altro si poteva mettere meglio ma forse non sono riuscito al cento per cento.
L'idea della soffitta toroidale mastodontica mi è venuta osservando alcuni palazzi che ci sono a Roma: mi sono sempre immaginato le riunioni di condominio da fare per forza allo stadio Olimpico :-)

Per i commenti tecnici: prendo atto e faccio tesoro per le future modifiche.

Grazie
Ciao
Adriano

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Luca Nesler
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Re: Il Condominio - di Adriano Muzzi

Messaggio#7 » giovedì 21 novembre 2019, 13:10

Adry666 ha scritto:Ciao Luca,

grazie per la recensione.
La tua "premessa" è bellissima! La voglio fare anche io: "[premessa: per il rispetto di tutti e, sapendo che ognuno preferisce le critiche ai complimenti, ho deciso di rispondere senza usare pistole, armi da taglio o bombe chimiche e/atomiche. Qualsiasi dichiarazione di guerra è da intendersi solo a scopo preventivo] :-))))


ha ha ha, ottimo! :D

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Wladimiro Borchi
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Re: Il Condominio - di Adriano Muzzi

Messaggio#8 » giovedì 21 novembre 2019, 14:15

Il condominio - di Adriano Muzzi

Davvero un bel racconto, seppur il tema, come per "Trappola perfetta" è stato "eluso".
La soffitta perde il suo ruolo di polveroso luogo di ricordi e diventa il territorio di guerra per la difese di condomini post-apocalittici, dall'aggressione di mostruosità putrefatte non meglio identificate.
Sicuramente l'idea è molto originale.
L'ambientazione è semplicemente spettacolare e in una manciata di battute sei riuscito a darci contezza di moltissimi particolari interessanti del mondo che hai immaginato.
Sullo stile non ho nulla da eccepire e l'ho trovato molto buono e coerente al racconto.
L'unica cosa che penalizza la mia valutazione è la scarsa attinenza al tema dato.
A rileggerci presto
Wladimiro
IMBUTO!!!

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zorrozagni
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Re: Il Condominio - di Adriano Muzzi

Messaggio#9 » giovedì 21 novembre 2019, 15:03

Ciao, una veloce precisazione visto che sono nuovo e non mi conoscete: quando faccio editing o commento un testo mi concentro sui punti deboli, credo sia questo il servizio più gradito per chi si vuole migliorare. Per questo i miei commenti potranno sembrare forse critici, ma non c’è nessun intento denigratorio, solo analitico.

Commento:
Mi piace l’ambientazione, l’idea distopica di falansterio la apprezzo sempre molto, anche se forse non proprio di soffitta possiamo parlare, e il racconto si regge bene anche senza troppe spiegazioni. Magari qualche sbavatura formale c’è, e personalmente avrei utilizzato un linguaggio molto più piano, diretto, per aderire meglio al genere.
In generale pare un po’ pesante il rimando continuo all’utilizzo di così tante sostanze psicotrope, l’ho trovato un po’ ridondante anche considerato le differenze che ci sono tra di esse. Sniffare colla, molto adatto al contesto post-apocalittico, e tirare coca o fumare crack sono cose molto diverse; compaiono droghe che richiedono una raffinazione e una filiera di approvvigionamento molto diversa, e ragazzini che hanno a disposizione coca o meth non perderebbero tempo con la colla. Visto che lo scopo di questo paragrafo è dare qualche informazione sulla giornata tipo dei ragazzi, sarebbe bastato anche appoggiare con discrezione un dettaglio o due (una pipa nelle mani di un personaggio, una sniffata). Attardarsi su espressioni un po’ artificiose come “la mia fidata cocaina” stridono un po’ sulla verosimiglianza del tutto.

In generale però considerato il tempo a disposizione lo trovo piacevole, anche se migliorabile.

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Adry666
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Re: Il Condominio - di Adriano Muzzi

Messaggio#10 » giovedì 21 novembre 2019, 15:24

Ciao Wladimiro,

grazie per il commento.

Sul fatto del tema forse non ho capito io; avevo letto: tema "soffitta", fascia oraria 9-13 pm, punto. Non ho carpito da nessuna parte: "polveroso luogo di ricordi"; non è che su tratta di una tua interpretazione del tema?

Ciao
Adriano

Isabella Torazza
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Re: Il Condominio - di Adriano Muzzi

Messaggio#11 » giovedì 21 novembre 2019, 18:42

Ciao Adry.

Qui le mi impressioni: la prima parte del racconto, quella in cui descrivi il condominio e la periferia, è meravigliosa. Le immagine sono chiare e cupe, si percepisce il disagio, e ci sono davvero delle similitudini degne di nota. La seconda parte, quella delle azioni e dei dialoghi, la trovo un po' più debole. Ho avuto l'impressione che il parlato non fosse in linea con il soggetto parlante.
Rivedrei i dialoghi perché questo racconto è da sfruttare in altre occasioni. Commentando altri racconti, ho segnalato imprecisioni o scelte stilistiche non apprezzate. Nel tuo non saprei che dire, perciò mi ripeto: è scritto davvero bene. Complimenti.

Isa

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Adry666
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Re: Il Condominio - di Adriano Muzzi

Messaggio#12 » venerdì 22 novembre 2019, 8:27

Ciao Isa,

grazie per il tuo commento.

Wow, addirittura meraviglioso, grazie! Pensa che ero indeciso se postarlo perché ero in preda a un sonno mistico; forse mi ha fatto bene proprio l'incoscienza :-))
Sui dialoghi hai ragione, ci devo lavorare su.

A presto

Ciao
Adriano

alexandra.fischer
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Re: Il Condominio - di Adriano Muzzi

Messaggio#13 » domenica 24 novembre 2019, 18:03

Tema centrato: l’atmosfera della soffitta del 326 B è quella decadente di un gruppo di ragazzini assuefatti alla roba pesante. E hanno ereditato il vizio dai genitori (vedi Greg e i cristalli blu). La loro condotta è giustificata dall’arrivo dell’orrore ciclico di misteriosi guerrieri non morti (dai bauli saltano fuori armi bianche e loro le sanno usare molto bene). Ed è lo stesso per ogni altro condominio. Usi paragoni efficaci (abitanti-crema, condominio-torta, scalini-denti rotti da un tira pugni) che danno l’idea di un mondo un tempo sereno trasformatosi in un folle universo distopico. Bravissimo. Ottimi i dialoghi.

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Adry666
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Re: Il Condominio - di Adriano Muzzi

Messaggio#14 » domenica 24 novembre 2019, 20:16

Ciao Alexandra,

grazie per il commento, e grazie per l'apprezzamento!

"folle universo distopico" mi piace molto, se potessi lo metterei come titolo al posto dl mio, bello, grazie!

Buona serata, a presto
Adriano

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lordmax
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Re: Il Condominio - di Adriano Muzzi

Messaggio#15 » mercoledì 27 novembre 2019, 13:01

Genere: distopico post apocalittico

Bellissima idea la soffitta non come luogo di raccoglimento e vecchi ricordi ma come arena di combattimento a difesa di... quanto meno la vita ma forse anche lo stile di vita.
Rappresenti molto bene la periferia e le sue contraddizioni, palazzi enormi che richiedono tecnica e competenza elevate ma abitati dagli ultimi della società. Mi piace il modo in cui hai tratteggiato i bambini anche se in alcuni casi hai lasciato entrare il narratore onniscente a gamba tesa. Nota dolente gli avverbi, davvero troppi, da togliere e ti farebbero anche risparmiare molti caratteri.
Alcune descrizioni e alcuni dialoghi sembrano un poco distanti, quell'eroina ad esempio detta da Greg non quadra proprio con il suo livello sociale.
Il tema a mio parere è centrato e mi piace il fatto che sia centrato in modo così particolare.

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Re: Il Condominio - di Adriano Muzzi

Messaggio#16 » mercoledì 27 novembre 2019, 14:48

Ciao Max,

grazie per la recensione e ben ritrovato!

Faccio tesoro delle tue note per la revisione futura del racconto (vorrei costruire un racconto più lungo da questo spunto)

Ciao
Adriano

Federico Martello
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Re: Il Condominio - di Adriano Muzzi

Messaggio#17 » giovedì 28 novembre 2019, 17:02

Ciao Adriano, idea interessante e che devo dire, da appassionato del genere, non posso non apprezzare. Sarà forse il contesto post apocalittico a ispirarmi le simmetrie, ma ci ho trovato molto del genere e di "Madmaxiano" nella storia, mi riferisco in particolare al gran numero di dettagli che, se pur non tutti chiarissimi, la aiutano a spiccare e a mostrarsi unica: a partire dalla soffitta, che ok era il tema, ma resta un'elemento nuovo sull'argomento, soprattutto accompagnata dal contesto del condominio; continuiamo poi con i ragazzini coinvolti, solo loro, ed è un elemento che in effetti non chiarisci ma di cui non mi dispiaccio, riesco comunque a farmelo piacere benissimo come nota di colore distintiva, appunto (c'è un perchè? Forse no, probabilmente si, non importa saperlo, è il mondo devastato di Adriano Muzzi, ci si nasconde nelle soffite e a combattere sono i ragazzini, deal with it); e lo stesso l'uso spropositato di sostanze stupefacenti di qualunque tipo. Peccato non aver visto i mostri del finale, non sono un fan del non visto Lovecraftiano, una scelta di design unica ad accompagnare tutto il resto avrebbe aumentato ancora di più il mio apprezzamento. Insomma, niente da dire, ottima prova e ottimo lavoro

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Re: Il Condominio - di Adriano Muzzi

Messaggio#18 » giovedì 28 novembre 2019, 17:31

Ciao Federico,

grazie per i commenti.

"Peccato non aver visto i mostri del finale", hai ragione ma mi erano finiti i caratteri, non è stata una scelta dettata da strategie oscurantiste :-) Se, come penso, scriverò un racconto lungo a partire da questo, sicuramente compariranno in tutta la loro "mostruosità"

Ciao
Adriano

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antico
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Re: Il Condominio - di Adriano Muzzi

Messaggio#19 » sabato 30 novembre 2019, 9:38

Due cose da segnalare: 1) avrei gradito una maggiore semina sul contesto generale in modo da avere, a fine lettura, più punti da unire per delinearmi questo futuro e 2) attenzione ai dialoghi che in un paio di occasioni sembrano proprio forzati ("tutto bene, come al solito ci prepariamo per la grande serata" oppure "vecchia e fidata amica cocaina"). Per il resto, definisci una situazione tipica, ma la incastri un una singola serata di esempio e questo è cosa buona. Di contro, il racconto di Partiti (con cui te la giochi per il secondo posto, ha quest'aura poetica che mi porta a preferirlo, ma per puro gusto personale. Direi un pollice tendente all'alto anche nel tuo caso.

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