CAMERE SEPARATE

Appuntamento per lunedì 18 novembre dalle 21.00 all'una con il tema della guest star Giorgia Tribuiani! Nata a San Benedetto del Tronto nel 1985, attualmente vive a Bologna e lavora nel campo della comunicazione. Laureata in Editoria e giornalismo presso la facoltà di Lettere e filosofia, per cinque anni è stata responsabile della sezione letteratura per la rivista di arte e cultura “Re-volver”. Da ottobre 2017 collabora con la Bottega di narrazione di Giulio Mozzi. Nel 2008 ha pubblicato la raccolta di racconti Cronache degli artisti e dei commedianti (Tespi). Guasti è il suo primo romanzo ed è edito da Voland.
Isabella Torazza
Messaggi: 38

CAMERE SEPARATE

Messaggio#1 » martedì 19 novembre 2019, 0:37

I gemelli avevano ricevuto camere separate per il dodicesimo compleanno.
L’idea di quel regalo era di mamma: la scelta degli arredi ipermoderni delle nuove stanze era stato copiato, senza varianti, da una rivista di design e architettura a cui era abbonata da tempo, e che leggeva perlopiù sul water. Inoltre erano mesi che cercava di convincere papà che fosse arrivato il momento di separare i figli. Lo diceva con un’urgenza innaturale nella voce. Lui non approvava, ma nemmeno si era mai opposto, perciò mammina aveva agito. Come faceva sempre. Non si era preoccupata di come si sarebbero potuti sentire. Forse non ci pensava proprio.
Luca non aveva confessato a nessuno, nemmeno a Samuel, la propria convinzione: mamma voleva separargli le vite per preservare la delicatezza del fratello. Come se la massa adiposa di Luca potesse contaminare la grazia innata di Samuel.
Le stanze si trovavano agli estremi della casa. Dall’ampio salone centrale partivano due corridoi, uno a destra e uno a sinistra, come due braccia spalancate ad attendere un arrivo. Invece erano solo distanza, freddo e malinconia.
Il venerdì sera mamma usciva per il torneo di burraco e papà passava la serata nello studio, ad affrontare un bicchiere di cognac in compagnia di qualche giocatore sconosciuto, di un qualche sport di cui non gli importava nulla.
Il venerdì sera, i gemelli convergevano nella grande sala e andavano in soffitta. In quelle due ore erano felici. Provavano una serenità rara, che appartiene solo a chi riesce a godere di un attimo di felicità assoluta, mentre lo sta vivendo. Lo sentivano fisicamente: gli arti perdevano peso, i peli si rizzavano e la pelle diventava leggera, staccandosi appena dalla carne di sotto.
Era tutto nel grande baule. Di mese in mese vi entravano nuovi oggetti a discapito di quelli che non interessavano più a nessuno dei due. Forbici, reggiseni imbottiti, crema spalmabile con il cinquantotto per cento di nocciole, taralli gusto pizza, smalto bordeaux e collane d’avorio.
“Sei felice?” Chiedeva Luca.
“Tanto.” Rispondeva Samuel, e iniziava la cerimonia. Toglieva il pigiama con calma, piegava i pantaloni e la casacca, li piegava accuratamente e dopo averli posati sul divanetto, li stirava un po’ con le mani. Poi, iniziava la vestizione. Infilava nel reggiseno dei cartocci di carta velina appallottolati e lo agganciava alla schiena esile, indossava gli abiti nell’ordine che Luca gli indicava. Sfilava davanti al fratello come davanti a uno specchio, intuiva dal luccichio di riflesso quale fosse l’abito che gli stava meglio addosso. Luca mangiava, di tutto. Riforniva la cassapanca nei giorni precedenti. Era lui quello contaminato. La calma nei movimenti del gemello impartivano il ritmo a una masticazione lenta. Non era abituato a sentire i sapori così forte, così a lungo. I biscotti si dissolvevano in farina, impastandogli la bocca con una massa dolce e umida che non avrebbe voluto deglutire mai. Ma doveva farlo, doveva mandare giù e Samuel infilare il pigiama, di nuovo.
Due ore passavano in fretta. Mamma li avrebbe trovati ad occhi chiusi, nelle loro stanze lontane, nell’illusione di averli separati, nella convinzione di essere riuscita a trasformali in ciò che desiderava. Sarebbe stato così fino al giorno in cui le avrebbero piantato un cuscino sulla faccia, a lei e al marito.



Avatar utente
antico
Messaggi: 7172

Re: CAMERE SEPARATE

Messaggio#2 » martedì 19 novembre 2019, 0:40

Isabella, benvenuta a Minuti Contati! Tutto ok con caratteri e tempo, divertiti in questa Tribuiani Edition e non esitare a chiedere per qualunque dubbio sul funzionamento di MC!

alexandra.fischer
Messaggi: 2862

Re: CAMERE SEPARATE

Messaggio#3 » martedì 19 novembre 2019, 13:39

CAMERE SEPARATE di Isabella Torazza Tema centrato. La soffitta diventa un luogo di trasgressione per i due gemelli Luca e Samuel. La madre li ha separati in due stanze diverse per dare a ognuno di loro il modo di sviluppare una personalità autonoma. Luca è bulimico e Samuel ama il travestitismo. La famiglia è assente (la madre pensa al suo burraco, il padre al cognac e al gioco virtuale) e nel finale adombri un destino di assassini per i due gemelli nei riguardi di questi genitori (padre assente, madre repressiva). Ben resa l’atmosfera gelida e alienante della casa (vedi i due corridoi che separano le stanze dei gemelli e la porta chiusa dello studio del padre).
Attenta a:
La scelta degli arredi… era stato copiato (era stata copiata)
separargli le vite (separare loro)
piegava i pantaloni e la casacca, li piegava accuratamente (toglierei il secondo: piegava)
trasformali (trasformarli)

Avatar utente
maurizio.ferrero
Messaggi: 529

Re: CAMERE SEPARATE

Messaggio#4 » mercoledì 20 novembre 2019, 14:45

Ciao Isabella, e benvenuta a MC!

Molto interessante il tuo racconto e molto ben costruita la psicologia dei due protagonisti, che si danno supporto a vicenda a causa della mancanza di amore della madre. La storia è interessante, ma soffre nell'essere un po' troppo narrata e poco mostrata. Avrei preferito vedere qualche scena più concreta, magari un dialogo più articolato tra i due.
In generale funziona, ma mi ha lasciato una strana sensazione addosso, quasi di inconsistenza. Non saprei dirti se positiva o negativa. Buono il finale che getta una luce ancora più inquietante sulla vicenda.

Avatar utente
Gabriele Dolzadelli
Messaggi: 335
Contatta:

Re: CAMERE SEPARATE

Messaggio#5 » mercoledì 20 novembre 2019, 21:15

Ciao Isabella. Piacere di leggerti.
Parto dicendoti che il paletto è rispettato solo in parte, visto che i personaggi non si muovono solamente nella soffitta ma anche per la casa (è un criterio che sto usando per tutti i partecipanti, perdonate la severità).
Lo stile è molto buono, mi piace, però non sono sicuro di aver capito bene la situazione che hai voluto dipingere.
I due gemelli vivono due situazioni particolari, pare. Uno ha problemi con il cibo mentre l'altro è omosessuale? Ho capito bene? La madre li vuole dividere ma per quale ragione? Non mi è chiaro se lei conosca questi loro segreti oppure no. Ci sono molte zone oscure e non mi hanno quindi permesso di afferrare al meglio il finale. Nel senso che è chiaro che uccideranno i genitori ma... mi sono perso per strada la potenza della loro motivazione, tale da portarli a un gesto così estremo.
Secondo me andavano seminate meglio le informazioni per aiutare il lettore a empatizzare meglio.
Alla prossima.

Fabio84
Messaggi: 170

Re: CAMERE SEPARATE

Messaggio#6 » venerdì 22 novembre 2019, 13:37

Ciao Isabella,
il tuo racconto suscita un forte contrasto tra come è stata narrata la vicenda ( in maniera quasi pacata) e come sia davvero la situazione in casa, che appunto è prossima a conseguenze tragiche.
Un esempio secondo me sono queste due frasi:
" Lo diceva con un’urgenza innaturale nella voce." -> urgenza innaturale è molto bello.
"Sarebbe stato così fino al giorno in cui le avrebbero piantato un cuscino sulla faccia, a lei e al marito." -> calmo e letale
Quello che respiro è un mix molto inquietante e disturbante, che colpisce a freddo. Quindi molto apprezzato.
Mi sono trovato in difficoltà a capire quale fosse il punto di vista (se ce ne fosse uno in particolare poi a cui prestare attenzione?) perché si osservano i comportamenti secondo i pensieri un po' della mamma un po' dei fratelli.
Molto curioso di rileggerti ancora
Ciao

Fabio

Isabella Torazza
Messaggi: 38

Re: CAMERE SEPARATE

Messaggio#7 » sabato 23 novembre 2019, 17:01

Fabio84 ha scritto:Ciao Isabella,
il tuo racconto suscita un forte contrasto tra come è stata narrata la vicenda ( in maniera quasi pacata) e come sia davvero la situazione in casa, che appunto è prossima a conseguenze tragiche.
Un esempio secondo me sono queste due frasi:
" Lo diceva con un’urgenza innaturale nella voce." -> urgenza innaturale è molto bello.
"Sarebbe stato così fino al giorno in cui le avrebbero piantato un cuscino sulla faccia, a lei e al marito." -> calmo e letale
Quello che respiro è un mix molto inquietante e disturbante, che colpisce a freddo. Quindi molto apprezzato.
Mi sono trovato in difficoltà a capire quale fosse il punto di vista (se ce ne fosse uno in particolare poi a cui prestare attenzione?) perché si osservano i comportamenti secondo i pensieri un po' della mamma un po' dei fratelli.
Molto curioso di rileggerti ancora
Ciao

Fabio


Grazie Fabio. È il primo contest della mia vita, mi sono divertita molto e non ti nascondo che ho faticato ha gestire l'ansia da minuti contati. Innanzitutto grazie per l'attenzione che mi hai dedicato. È utile avere punti di vista esterni e con la scrittura non è semplice. L'idea che ti sei fatto del mio racconto mi entusiasma. Avrebbe meritato varie migliorie ma, come sappiamo, questo varrebbe anche dopo la centesima revisione. Sei la seconda persona che mi dice che la vicenda è narrata in tono pacato/apatico. Mi incuriosisce questa visione, ci ragionerò.
Ti leggerò a breve.
Isa

Isabella Torazza
Messaggi: 38

Re: CAMERE SEPARATE

Messaggio#8 » sabato 23 novembre 2019, 17:05

The Ocean Master ha scritto:Ciao Isabella, il tuo racconto mi è piaciuto molto nella sfumatura che hai cercato di fornirgli: l'assenza della figura materna, compensata con un disturbo alimentare da un lato e con un comportamento parafiliaco dall'altro.
Mi è piaciuta anche la descrizione di una situazione lievemente sfocata, strana, ma che in realtà spesso avviene senza premura anche solo nella casa affianco.

Tuttavia, lo stile di scrittura non mi ha fatto gustare completamente il racconto: molto fitto e al tempo stesso troppo apatico. E' giusto non far provare al lettore alcuna forma di pathos di fronte a una situazione del genere, ma qui secondo me vi è un eccesso di apatia (almeno dal mio punto di vista).


Buongiorno Ocean, piacere!
Mi ha colpita la considerazione che hai fatto sulla scrittura "apatica" del mio racconto. Capisco che per te abbia un'accezione negativa, ti dirò che ci devo riflettere: potrebbe non dispiacermi! Ti ringrazio tantissimo per l'attenzione che mi hai dedicato e ancor di più perché mi hai fatto vedere il racconto da una prospettiva che non avevo affatto considerato.
Isa

Isabella Torazza
Messaggi: 38

Re: CAMERE SEPARATE

Messaggio#9 » sabato 23 novembre 2019, 17:10

Gabriele Dolzadelli ha scritto:Ciao Isabella. Piacere di leggerti.
Parto dicendoti che il paletto è rispettato solo in parte, visto che i personaggi non si muovono solamente nella soffitta ma anche per la casa (è un criterio che sto usando per tutti i partecipanti, perdonate la severità).
Lo stile è molto buono, mi piace, però non sono sicuro di aver capito bene la situazione che hai voluto dipingere.
I due gemelli vivono due situazioni particolari, pare. Uno ha problemi con il cibo mentre l'altro è omosessuale? Ho capito bene? La madre li vuole dividere ma per quale ragione? Non mi è chiaro se lei conosca questi loro segreti oppure no. Ci sono molte zone oscure e non mi hanno quindi permesso di afferrare al meglio il finale. Nel senso che è chiaro che uccideranno i genitori ma... mi sono perso per strada la potenza della loro motivazione, tale da portarli a un gesto così estremo.
Secondo me andavano seminate meglio le informazioni per aiutare il lettore a empatizzare meglio.
Alla prossima.


Ciao Gabriele, piacere di conoscerti.
Credo sia un errore non da poco lasciare il lettore con troppi dubbi. Non ho avuto altri riscontri di questo tipo ma basta che non sia limpido ad una persona per capire che merita un maggiore lavoro. Mi avvalgo di una scusante, anche per non aver rispettato in pieno il tema: è stato il mio primo contest, sapessi quanto ho faticato a gestire la parte pratica di registrazione! Molto di più che a scrivere il racconto ma, dico la verità. La mia imbranataggine ha tolto tempo alla revisione. La prossima seminerò meglio!
Grazie per l'attenzione
Isa

Isabella Torazza
Messaggi: 38

Re: CAMERE SEPARATE

Messaggio#10 » sabato 23 novembre 2019, 17:14

alexandra.fischer ha scritto:CAMERE SEPARATE di Isabella Torazza Tema centrato. La soffitta diventa un luogo di trasgressione per i due gemelli Luca e Samuel. La madre li ha separati in due stanze diverse per dare a ognuno di loro il modo di sviluppare una personalità autonoma. Luca è bulimico e Samuel ama il travestitismo. La famiglia è assente (la madre pensa al suo burraco, il padre al cognac e al gioco virtuale) e nel finale adombri un destino di assassini per i due gemelli nei riguardi di questi genitori (padre assente, madre repressiva). Ben resa l’atmosfera gelida e alienante della casa (vedi i due corridoi che separano le stanze dei gemelli e la porta chiusa dello studio del padre).
Attenta a:
La scelta degli arredi… era stato copiato (era stata copiata)
separargli le vite (separare loro)
piegava i pantaloni e la casacca, li piegava accuratamente (toglierei il secondo: piegava)
trasformali (trasformarli)


Ciao Alexandra. Grazie per le precisioni, le approvo, ovviamente, tutte. Ho dedicato poco tempo alla revisione e questo è il risultato. È stato il mio primo contest e l'ho vissuto con una certa ansia perché non riuscivo a registrarmi!
La prossima volta ci darò dentro.
Ti ringrazio per l'attenzione e per le osservazioni

Avatar utente
Pretorian
Messaggi: 727

Re: CAMERE SEPARATE

Messaggio#11 » sabato 23 novembre 2019, 19:50

Piacere di leggerti, Isabella.
Dunque, il racconto è interessante, soprattutto per la sua capacità di illustrare il rapporto malato che lega i due fratelli e gli effetti deleteri che su di esso incide il comportamento oppressivo della madre. Il rapporto tra i disturbi dei due ragazzi ha un ché di perverso e di disperato, così come il finale che allude alla futura vendetta dei due giovani. Forse il vero problema di questo racconto, che gli impedisce di raggiungere il livello d'eccellenza, è il poco spazio a disposizione e questo si vede soprattutto sul finale. Piuttosto che "profetizzare" il futuro parricidio, sarebbe stato meglio, per dire, farlo filtrare dalle parole dei due ragazzi, oppure farlo emergere dalle loro azioni. Si ha l'impressione che le potenzialità della storia siano state compattate in uno spazio troppo stretto per loro. Un consiglio? Ripresentalo con un maggior numero di caratteri e vedrai come migliorerà in maniera esponenziale.

A presto risentirci!

Avatar utente
emiliano.maramonte
Messaggi: 165

Re: CAMERE SEPARATE

Messaggio#12 » domenica 24 novembre 2019, 16:42

Ciao Isabella!

Piacere di incontrarti nell'Arena e di conoscerti (ci siamo già incrociati qui?).
Ho evitato di leggere gli altri commenti prima perché voglio darti un feedback completamente "pulito" e depurato da ogni condizionamento, a caldo, subito dopo la lettura. E ti dico che il racconto soffre di molti problemi, pur essendo molto ambizioso, troppo, forse, viste e considerate le (profonde) tematiche da te affrontate.
In primo luogo, credo tu sia uscita fuori tema: è stata violata l'unità di azione e di tempo richiesta dalla Tribuiani. Qui le vicende partono fuori dalla soffitta, poi passa del tempo, e poi il resto del racconto si svolge proprio nel luogo richiesto dal tema. Inoltre non c'è traccia della fascia oraria indicata dalla "limitazione", al massimo la si può solo intuire.
In secondo luogo, c'è una questione di scorrevolezza e leggibilità che culmina in una sorta di "scollamento" tra una prima e una seconda parte. Nella prima batti molto sull'intenzione della madre di separare i gemelli per proteggerne uno, poi nella seconda si entra nel vivo della trama, che dopotutto doveva essere il leit-motiv dell'intero racconto. E questa frattura indebolisce tutta l'impalcatura.
In terzo luogo, per come la vedo io, andava inserito SUBITO un conflitto narrativo per introdurre il lettore in una crisi, in un accumulo di tensione, invece ho trovato 14 righe di descrizioni e di input che infastidiscono il lettore, portandolo a chiedersi con una punta di frustrazione quando si cominci a fare sul serio. Per esempio, potevi spostare il baricentro del PDV su Luca e partire con un incipit del genere: "Mamma aveva deciso di separarli. Luca si sarebbe trasferito nella stanza in fondo al corridoio". Ovviamente questa è solo un'indicazione molto approssimativa, ma con un incipit ad hoc avresti dato già un bello schiaffo narrativo al lettore.
E il finale ha risollevato a fatica la zoppia della trama, in quanto il drammatico sviluppo finale dà un piccolo sussulto emotivo, ma sembra appiccicato lì per tentare di dare (finalmente!) una vera svolta alla storia.
Non che sia scritto malaccio, hai buttato giù un testo abbastanza ben condotto e pulito, al netto dei refusi che ti hanno fatto già notare altri prima di ma - mi dispiace dirlo - non mi ha convinto per niente.

Per ora, in bocca al lupo e buona Edition!

Isabella Torazza
Messaggi: 38

Re: CAMERE SEPARATE

Messaggio#13 » lunedì 25 novembre 2019, 23:00

Pretorian ha scritto:Piacere di leggerti, Isabella.
Dunque, il racconto è interessante, soprattutto per la sua capacità di illustrare il rapporto malato che lega i due fratelli e gli effetti deleteri che su di esso incide il comportamento oppressivo della madre. Il rapporto tra i disturbi dei due ragazzi ha un ché di perverso e di disperato, così come il finale che allude alla futura vendetta dei due giovani. Forse il vero problema di questo racconto, che gli impedisce di raggiungere il livello d'eccellenza, è il poco spazio a disposizione e questo si vede soprattutto sul finale. Piuttosto che "profetizzare" il futuro parricidio, sarebbe stato meglio, per dire, farlo filtrare dalle parole dei due ragazzi, oppure farlo emergere dalle loro azioni. Si ha l'impressione che le potenzialità della storia siano state compattate in uno spazio troppo stretto per loro. Un consiglio? Ripresentalo con un maggior numero di caratteri e vedrai come migliorerà in maniera esponenziale.

A presto risentirci!


Ciao Pretorian, piacere di conoscerti e, grazie! Mi trovi d’accordo su tutto. Non avevo mai partecipato ad un contest del genere e ho avuto alcune difficoltà a gestire spazi e tempi. Sopratutto spazi, in effetti. Il finale profetizzato meritava una stesura diversa. Tengo buoni i consigli e lo rimaneggio. Buona arena!

Isabella Torazza
Messaggi: 38

Re: CAMERE SEPARATE

Messaggio#14 » lunedì 25 novembre 2019, 23:14

emiliano.maramonte ha scritto:Ciao Isabella!

Piacere di incontrarti nell'Arena e di conoscerti (ci siamo già incrociati qui?).
Ho evitato di leggere gli altri commenti prima perché voglio darti un feedback completamente "pulito" e depurato da ogni condizionamento, a caldo, subito dopo la lettura. E ti dico che il racconto soffre di molti problemi, pur essendo molto ambizioso, troppo, forse, viste e considerate le (profonde) tematiche da te affrontate.
In primo luogo, credo tu sia uscita fuori tema: è stata violata l'unità di azione e di tempo richiesta dalla Tribuiani. Qui le vicende partono fuori dalla soffitta, poi passa del tempo, e poi il resto del racconto si svolge proprio nel luogo richiesto dal tema. Inoltre non c'è traccia della fascia oraria indicata dalla "limitazione", al massimo la si può solo intuire.
In secondo luogo, c'è una questione di scorrevolezza e leggibilità che culmina in una sorta di "scollamento" tra una prima e una seconda parte. Nella prima batti molto sull'intenzione della madre di separare i gemelli per proteggerne uno, poi nella seconda si entra nel vivo della trama, che dopotutto doveva essere il leit-motiv dell'intero racconto. E questa frattura indebolisce tutta l'impalcatura.
In terzo luogo, per come la vedo io, andava inserito SUBITO un conflitto narrativo per introdurre il lettore in una crisi, in un accumulo di tensione, invece ho trovato 14 righe di descrizioni e di input che infastidiscono il lettore, portandolo a chiedersi con una punta di frustrazione quando si cominci a fare sul serio. Per esempio, potevi spostare il baricentro del PDV su Luca e partire con un incipit del genere: "Mamma aveva deciso di separarli. Luca si sarebbe trasferito nella stanza in fondo al corridoio". Ovviamente questa è solo un'indicazione molto approssimativa, ma con un incipit ad hoc avresti dato già un bello schiaffo narrativo al lettore.
E il finale ha risollevato a fatica la zoppia della trama, in quanto il drammatico sviluppo finale dà un piccolo sussulto emotivo, ma sembra appiccicato lì per tentare di dare (finalmente!) una vera svolta alla storia.
Non che sia scritto malaccio, hai buttato giù un testo abbastanza ben condotto e pulito, al netto dei refusi che ti hanno fatto già notare altri prima di ma - mi dispiace dirlo - non mi ha convinto per niente.

Per ora, in bocca al lupo e buona Edition!



Buongiorno Emiliano. Non ci conosciamo, è la mia prima volta in un contest di questo genere e non ti nascondo, come ho scritto ad altri, di aver faticato a gestire spazi e tempi. Non avevo considerato, in quanto alle prime armi, la rigidità dei paletti “orario” e “soffitta”. La prossima volta non mi farò fregare di nuovo!
Ti ringrazio per l’attenzione dedicata e sì, diciamo che avevo intuito che il racconto non ti avesse convinto!
Non concordo sulla noia della prima parte, ho scelto un inizio più lento per inquadrare le dinamiche familiari. E non concordo sul dover inserire SUBITO un conflitto narrativo, ma, come ben saprai, è questioni di gusti. Amo molto i racconti di Joy Williams in cui sembra quasi non succeda niente e spesso non c’è nemmeno un vero e proprio conflitto.
Concordo sul finale appiccicato, ho faticato a chiudere il racconto. Col senno del poi, avrei preferito non introdurre alcun sussulto emotivo sul finale ma solo un delinearsi graduale dei personaggi e delle dinamiche interpersonali.
Primo contest e primi confronti con altri autori o aspiranti tali (mi considero aspirante, con aspirazioni!)
Sei stato tagliente, metto un cerotto qua e là, rileggo con calma e ne faccio tesoro. Pur mantenendo le mie idee!
Buona arena!
A presto
Isa

Avatar utente
emiliano.maramonte
Messaggi: 165

Re: CAMERE SEPARATE

Messaggio#15 » martedì 26 novembre 2019, 19:44

Cara Isabella. E' sacrosanto che un autore difenda le proprie idee e, soprattutto, le proprie creature; altresì ti fa onore l'accogliere le critiche (costruttive) degli altri. Frequento MC ormai da un anno e mezzo e ti posso dire che si migliora e, soprattutto, qui si scoprono i propri limiti.
Nel tuo caso, probabilmente, in quanto prima partecipazione, avremmo dovuto essere un po' più elastici nei feedback, soprattutto in considerazione degli intoppi (fastidiosissimi!) che hai avuto. Sono sicuro che farai molto meglio nelle prossime Edizioni.
Per quanto riguarda il discorso del conflitto narrativo, nulla quaestio, nel senso che anche un racconto descrittivo ma avvolgente e narrato al top può colpire e affascinare. Si tratta, come fai ben notare, di gusti e, aggiungo io, di visioni personali dello scrivere.
Però mi permetto di dire, sempre basandomi sulla mia modesta esperienza qui a MC, che in ragione dell'estrema brevità dei testi, sorge la necessità di dare un impatto immediato al lettore (che, concorrenti a parte, in caso di finale, è anche la guest), e quindi di dare scossoni emotivi che determinino un forte coinvolgimento nell'arco di una manciata di righe. Va da sé, ovviamente, che questa non è una regola assoluta (ci mancherebbe!) e se fai una rapida lettura dei racconti che hanno vinto nelle precedenti Edizioni scoprirai una varietà incredibile di stili e di meccanismi, tutti ugualmente validi.
Scusa se mi sono dilungato, la mia non era una divagazione con pretesa didattica, ma solo un chiarimento su come vedo io questo infernale mondo di Minuti Contati.
Comunque, se deciderai di esserci nei prossimi mesi, sarò ben felice di leggere altri tuoi scritti!

Buona Edition!

Isabella Torazza
Messaggi: 38

Re: CAMERE SEPARATE

Messaggio#16 » mercoledì 27 novembre 2019, 12:50

emiliano.maramonte ha scritto:Cara Isabella. E' sacrosanto che un autore difenda le proprie idee e, soprattutto, le proprie creature; altresì ti fa onore l'accogliere le critiche (costruttive) degli altri. Frequento MC ormai da un anno e mezzo e ti posso dire che si migliora e, soprattutto, qui si scoprono i propri limiti.
Nel tuo caso, probabilmente, in quanto prima partecipazione, avremmo dovuto essere un po' più elastici nei feedback, soprattutto in considerazione degli intoppi (fastidiosissimi!) che hai avuto. Sono sicuro che farai molto meglio nelle prossime Edizioni.
Per quanto riguarda il discorso del conflitto narrativo, nulla quaestio, nel senso che anche un racconto descrittivo ma avvolgente e narrato al top può colpire e affascinare. Si tratta, come fai ben notare, di gusti e, aggiungo io, di visioni personali dello scrivere.
Però mi permetto di dire, sempre basandomi sulla mia modesta esperienza qui a MC, che in ragione dell'estrema brevità dei testi, sorge la necessità di dare un impatto immediato al lettore (che, concorrenti a parte, in caso di finale, è anche la guest), e quindi di dare scossoni emotivi che determinino un forte coinvolgimento nell'arco di una manciata di righe. Va da sé, ovviamente, che questa non è una regola assoluta (ci mancherebbe!) e se fai una rapida lettura dei racconti che hanno vinto nelle precedenti Edizioni scoprirai una varietà incredibile di stili e di meccanismi, tutti ugualmente validi.
Scusa se mi sono dilungato, la mia non era una divagazione con pretesa didattica, ma solo un chiarimento su come vedo io questo infernale mondo di Minuti Contati.
Comunque, se deciderai di esserci nei prossimi mesi, sarò ben felice di leggere altri tuoi scritti!

Buona Edition!


Ti ringrazio ancora di più. ho capito con chiarezza cosa mi hai voluto comunicare. In effetti la brevità del testo è un limite che cambia l'approccio al testo. Mi faccio le ossa. Sono molto contenta di aver partecipato, lo rifarò, con il bagaglio delle vostre utilissime critiche. Tutto serve, davvero tutto.
A presto, Emiliano.
Isa

Avatar utente
Puch89
Messaggi: 228

Re: CAMERE SEPARATE

Messaggio#17 » giovedì 28 novembre 2019, 0:49

Ciao Isabella!
Partiamo subito: il racconto è molto ambizioso per via delle tematiche delicate che tenta di affrontare e che di sicuro non è facile farlo in maniera appropriata, personalmente avrei trovato fatica a rendere nel miglior modo possibile il giusto pathos che meritava con i pochi caratteri a disposizione. Forse ti sei un po persa nelle descrizioni abbastanza inutili della casa, si poteva mostrare di più tramite i dialoghi fra i due fratelli e con un'impostazione più schietta e meno vaga della vicenda, che inizia a prendere piega davvero troppo tardi in un testo così breve. Il finale mi è piaciuto, ma il lettore ci arriva in un modo forse troppo diretto e poco costruito, è il punto più interessante (per quanto mi riguarda) ma che ti lascia un po stordito.
La prova non è male, il tema è quasi centrato (come ti hanno fatto notare) ma sicuramente trarrai beneficio ed il prossimo andrà meglio, ne sono sicuro. Lo dico perché l'idea ci stava davvero tutta, è un peccato non averla sviluppata come meritava.
Alla prossima!

Isabella Torazza
Messaggi: 38

Re: CAMERE SEPARATE

Messaggio#18 » venerdì 29 novembre 2019, 8:00

Ciao Puch! Mi avete fatto quasi tutti le stesse osservazioni. Ho riflettuto sulle critiche costruttive ricevute e rileggendo il racconto, concordo! Forse la vicenda era “troppo” per lo spazio a disposizione, volevo far intravedere un certo disagio ma in effetti avrei potuto fare meglio.
Prima prova sotto effetto dell’ansia!
A ritrovarci qui.
Grazie!

Avatar utente
antico
Messaggi: 7172

Re: CAMERE SEPARATE

Messaggio#19 » domenica 1 dicembre 2019, 22:22

Beh, che dire, la tua è una voce molto interessante. Sì, l'impatto con gli spazi ristretti di un 3000 caratteri deve ancora essere gestito meglio, ma hai un modo di narrare organizzato e preciso, in più il contenuto non è per nulla banale e hai puntato su una difficoltà molto alta. Vero che è molto raccontato, ma non è per forza un male. Il problema più evidente, qui, è che la soffitta è solo una parte della storia mentre la stessa si dipana in tutta la casa, quindi il tema non è preso e questo incide sulla valutazione. Il finale è eccezionale. Tenendo conto di tutto, direi un pollice ni (sarebbe tendente all'alto se non ci fossero le problematiche riguardanti il tema). Curiosissimo di rileggerti nei prossimi mesi.

Isabella Torazza
Messaggi: 38

Re: CAMERE SEPARATE

Messaggio#20 » lunedì 2 dicembre 2019, 7:43

Buongiorno Antico!
È stato davvero utile leggere i vostri commenti, ho colto aspetti della mia scrittura e della storia che non avevo affatto considerato perciò: pollice in su!
Ripeterò l’esperienza, e chissà, con i vostri consigli in cassaforte cercherò di far meglio. Grazie.

Torna a “134° ALL TIME - Tribuiani Edition - la Terza della Settima Era”

Chi c’è in linea

Visitano il forum: Nessuno e 2 ospiti