Gruppo STAGNO: Lista racconti e classifiche

Appuntamento per lunedì 18 novembre dalle 21.00 all'una con il tema della guest star Giorgia Tribuiani! Nata a San Benedetto del Tronto nel 1985, attualmente vive a Bologna e lavora nel campo della comunicazione. Laureata in Editoria e giornalismo presso la facoltà di Lettere e filosofia, per cinque anni è stata responsabile della sezione letteratura per la rivista di arte e cultura “Re-volver”. Da ottobre 2017 collabora con la Bottega di narrazione di Giulio Mozzi. Nel 2008 ha pubblicato la raccolta di racconti Cronache degli artisti e dei commedianti (Tespi). Guasti è il suo primo romanzo ed è edito da Voland.
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Gruppo STAGNO: Lista racconti e classifiche

Messaggio#1 » martedì 19 novembre 2019, 2:14

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BENVENUTI ALLA TRIBUIANI, LA TERZA DELLA SETTIMA ERA DI MINUTI CONTATI, LA 134° ALL TIME!

Questo è il gruppo STAGNO della TRIBUIANI EDITION con GIORGIA TRIBUIANI nella veste di Guest Star.

Gli autori del gruppo STAGNO dovranno commentare e classificare i racconti del gruppo TERRA.

I racconti di questo gruppo verranno commentati e classificati dagli autori del gruppo MENTE


Questo è un gruppo da OTTO racconti e saranno i primi TRE ad avere diritto alla pubblicazione immediata sul sito e a entrare tra i finalisti che verranno valutati da GIORGIA TRIBUIANI. Altri racconti ritenuti meritevoli da me, l'Antico, verranno a loro volta ammessi alla vetrina del sito, ma non alla finale. Ricordo che per decidere quanti finalisti ogni gruppo debba emettere cerco sempre di rimanere in un rapporto di uno ogni tre approsimandolo all'occorrenza per eccesso.

Per la composizione dei gruppi ho tenuto conto del seguente metodo: per primi ho assegnato ai raggruppamenti coloro in possesso di punti RANK DELLA SETTIMA ERA (il primo nel gruppo A, il secondo nel gruppo B, il terzo nel gruppo C, il quarto nel gruppo A e così via), coloro che non hanno ancora ottenuto punti nel corso della SETTIMA Era sono stati assegnati a seguire (primo a postare gruppo X, secondo a postare gruppo Y, terzo a postare gruppo BETA, quarto a postare gruppo X e così via). (Attenzione: ho effettuato un inversione di racconti tra questo gruppo e il gruppo MENTE. Nello specifico, non ho posizionato qui il racconto di Fabio Aloisio per evitare che ci fossero due racconti con malus nello stesso gruppo. Di conseguenza, nel gruppo stagno è stato posizionato il racconto di Isabella Torazza)

E ora vediamo i racconti ammessi nel gruppo STAGNO:

Il male, di Wladimiro Borchi, ore 00.06, 3180 caratteri
Seduta spiritica, di Luca Nesler, ore 01.20, 2939 caratteri MALUS 4 PUNTI
Perversione, di Filippo Mammoli, ore 23.40, 3298 caratteri
Noioso, di Massimiliano Enrico, ore 23.42, 2925 caratteri
Il sorriso di Marta, di Federico Martello, ore 22.56, 3307 caratteri
Dado da venti, di Federico Zagni, ore 23.33, 3061 caratteri
Polvere, di Tina Caramanico, ore 00.26, 3328 caratteri
Camere separate, di Isabella Torazza, ore 00.37, 3322 caratteri

Avete tempo fino alle 23.59 di giovedì 28 NOVEMBRE per commentare i racconti del gruppo TERRA. Le vostre classifiche corredate dai commenti andranno postate direttamente sul loro gruppo. Per i ritardatari ci sarà un'ora di tempo in più per postare le classifiche e i commenti, quindi fino alle 00.59 del 29 NOVEMBRE, ma si prenderanno un malus pari alla metà del numero di autori inseriti nel gruppo approssimato per difetto. Vi avverto che sarò fiscale e non concederò un solo secondo in più. Vi ricordo che le vostre classifiche dovranno essere complete dal primo all'ultimo. Una volta postate tutte le vostre classifiche, posterò la mia e stilerò quella finale dei raggruppamenti.
NB: avete DIECI giorni per commentare e classificare gli OTTO racconti del gruppo TERRA e so bene che sono tanti. Ricordatevi però che Minuti Contati, oltre che una gara, è primariamente un'occasione di confronto. Utilizzate il tempo anche per leggere e commentare altri racconti, ne avete VENTITRE (escluso il vostro) a disposizione e se la guardate in quest'ottica, ve lo assicuro, DIECI giorni sono anche troppo pochi. E ancora: date diritto di replica, tornate a vedere se hanno risposto ai vostri commenti, argomentate, difendete le vostre tesi e cedete quando vi convinceranno dell'opposto. Questa è la vostra palestra, dateci dentro.

Eventuali vostre pigrizie nei confronti dei commenti ai racconti (che devono avere un limite minimo di 300 caratteri ognuno) verranno penalizzate in questo modo:
– 0 punti malus per chi commenta TUTTI i racconti assegnati al suo gruppo con il corretto numero minimo di caratteri.
– 13 punti malus per chi commenta tutti i racconti assegnati al suo gruppo, ma senza il numero minimo di caratteri.
– ELIMINAZIONE per chi non commenta anche solo un racconto di quelli assegnati al suo gruppo.


Vi ricordo che i racconti non possono essere più modificati. Se avete dubbi su come compilare le classifiche, rivolgetevi a me.
Potete commentare i vari racconti nei singoli thread per discutere con gli autori, ma la classifica corredata dai commenti deve obbligatoriamente essere postata nel gruppo TERRA.
Altra nota importante: evitate di rispondere qui ai commenti ai vostri lavori, ma fatelo esclusivamente sui vostri tread.

BUONA TRIBUIANI EDITION A TUTTI!



alexandra.fischer
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Re: Gruppo STAGNO: Lista racconti e classifiche

Messaggio#2 » martedì 19 novembre 2019, 13:47

Buongiorno, ecco i miei commenti e relativa classifica:

IL MALE di Wladimiro Borchi Tema della soffitta centrato. Certo, l’orrore si annida anche in un album di fotografie, divenute torture per il padre del piccolo protagonista. Il baby sitter, annoiato, asseconda il viziatissimo e curioso bambino con un certo nervosismo (ma non può accontentarsi di un videogame?), ma l’orrore colpisce anche lui: come spiegare a un bambino che le istantanee di una felicità perduta possono ferire?
Attenzione a:
incongruenza nel nome del piccolo, prima è Fabrizio e poi Alberto. Nulla di grave, la scrittura è ottima, ma non bere più quando gareggi o scrivi in generale (solo dopo, tratta bene la tua mente geniale).

SEDUTA SPIRITICA di Luca Nesler Tema centrato. Oscar ha paura della soffitta perché contiene la fobia dei topi e del fantasma della nonna. Ma la bella Elena, con l’espediente dell’evocazione dello spettro, lo libera, dandogli un bacio (simbolo della liberazione delle paure). Storia garbata, ben scritta e con l’atmosfera inquietante tipica del luogo (vedi le lenzuola logore che coprono vecchi oggetti, travi bucherellate da tarli). E gli spifferi (elemento di fantastico puro, forse c’è un residuo psichico della nonna).

PERVERSIONE di Filippo Mammoli Tema centrato. La soffitta è quella dello studio dello psicologo al quale il protagonista si è rivolto per guarire dalla sua ossessione per un fantasma erotico adultero. La resa dell’erotismo è davvero efficace. Anche la tempistica di quest’ossessione erotica è ben congegnata. Però c’è anche una certa ambiguità: la soffitta è nell’alloggio dello psicologo, che gli ha spiegato qual è il suo problema e gli fissa un nuovo appuntamento. Lo vedo come un caso di transfert. Idea geniale.
NOIOSO di Lordmax Tema centrato. Belli e scoppiettanti i dialoghi. Ottima la descrizione del cibo (si va dalle patatine, al burro d’arachidi, fette di pane in cassetta) delle bevande (coca-cola, birra) e delle canne. Anche la tempistica è ben resa. Sole al tramonto (bello il paragone: spicchi di sole fra le montagne-fetta di torta), sera incombente, buio. Il festino è barocco, grandioso, la soffitta accogliente. Ma l’orrore c’è: l’ombra di un incesto divenuto noia. Bravissimo.
Attento a:
manca il punto alla fine dei dialoghi:
“Siamo fratelli”
“Noioso”

IL SORRISO DI MARTA di Federico Martello Racconto geniale. Tema centrato. La tua è la Soffitta Tibetana (ossia la memoria, chiamata così dai monaci e immaginata come un immenso archivio zeppo di cassetti con tutto lo scibile appreso nella vita). Quella del tuo protagonista è stata svaligiata da Notte Senza Fine (metafora del morbo di Alzheimer). Mi piace come mostri lo scempio, dal quale si salva solo il nome di Marta, grande amore del tuo protagonista. La padronanza del Mostra Non Dire è notevole (è fatta di odori e suoni che rappresentano la sua vita, si passa dal tabacco, alla nicotina, alla vaniglia, all’alcol, al muco e ai medicinali, per arrivare al gesso che stride e alla sgommata di un’auto in partenza). Poi, sì, ci sono i sogni infranti e le speranze impossibili (ai quali avrei dato colore e forma, ma questo è un mio parere).

DADO DA VENTI di Zorrozagni Tema centrato. L’orrore non è nella soffitta, ma nella fragilità del protagonista, il quale ricorre ai giochi conservativi per avere qualcosa a cui aggrapparsi (la sua è una vita dura: deve raggiungerla usando un bastone; il fratello Tobia è a Londra e lui si trova solo con una madre malata e un padre impegnato al lavoro e nella cura della casa). I tiri con i dadi e i giochi con le carte sono rituali che non lo confortano del tutto (aleggia il terrore del suicidio della madre con una dose eccessiva di farmaco). Storia agghiacciante, e scritta molto bene. I numeri e le figure delle carte, seguite dalla successione temporale descritta dal protagonista attraverso il pensiero, danno un che di ipnotico al racconto.

POLVERE di Tina Caramanico Tema centrato. Storia di fantasmi molto ben scritta, perché nelle ottime descrizioni si vede un mondo che non c’è più (l’ottimistica era degli anni’60, rappresentata qui dai ricordi di una vita, quella di una quindicenne e della madre, entrambe morte in un omicidio-suicidio. Mi sono piaciuti i dettagli dei quaderni di scuola, del diario intimo, dei vestiti e dei dischi di vinile, della fotografia del primo amore della ragazzina, e anche l’aspetto impeccabile della madre, dai capelli raccolti e dall’eleganza del golfino e della gonna al ginocchio). Anche la casa è un fantasma e a un certo punto scompare nella notte gelida. E, come nota di gelo ulteriore, l’Osservatore muto del finale (forse chi ha causato a suo tempo la tragedia?)

CAMERE SEPARATE di Isabella Torazza Tema centrato. La soffitta diventa un luogo di trasgressione per i due gemelli Luca e Samuel. La madre li ha separati in due stanze diverse per dare a ognuno di loro il modo di sviluppare una personalità autonoma. Luca è bulimico e Samuel ama il travestitismo. La famiglia è assente (la madre pensa al suo burraco, il padre al cognac e al gioco virtuale) e nel finale adombri un destino di assassini per i due gemelli nei riguardi di questi genitori (padre assente, madre repressiva). Ben resa l’atmosfera gelida e alienante della casa (vedi i due corridoi che separano le stanze dei gemelli e la porta chiusa dello studio del padre).
Attenta a:
La scelta degli arredi… era stato copiato (era stata copiata)
separargli le vite (separare loro)
piegava i pantaloni e la casacca, li piegava accuratamente (toglierei il secondo: piegava)
trasformali (trasformarli)

La mia classifica è soffertissima, siete tutti ottimi autori:

PERVERSIONE di Filippo Mammoli

IL SORRISO DI MARTA di Federico Martello

POLVERE di Tina Caramanico

DADO DA VENTI di Zorrozagni

NOIOSO di Lordmax

IL MALE di Wladimiro Borchi

SEDUTA SPIRITICA di Luca Nesler

CAMERE SEPARATE di Isabella Torazza

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Gabriele Dolzadelli
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Re: Gruppo STAGNO: Lista racconti e classifiche

Messaggio#3 » mercoledì 20 novembre 2019, 21:28

Ecco la mia classifica con commenti.

1) Dado da venti
2) Il sorriso di Marta
3) Noioso
4) Il male
5) Seduta spiritica
6) Polvere
7) Perversione
8) Camere separate

CAMERE SEPARATE
Ciao Isabella. Piacere di leggerti.
Parto dicendoti che il paletto è rispettato solo in parte, visto che i personaggi non si muovono solamente nella soffitta ma anche per la casa (è un criterio che sto usando per tutti i partecipanti, perdonate la severità).
Lo stile è molto buono, mi piace, però non sono sicuro di aver capito bene la situazione che hai voluto dipingere.
I due gemelli vivono due situazioni particolari, pare. Uno ha problemi con il cibo mentre l'altro è omosessuale? Ho capito bene? La madre li vuole dividere ma per quale ragione? Non mi è chiaro se lei conosca questi loro segreti oppure no. Ci sono molte zone oscure e non mi hanno quindi permesso di afferrare al meglio il finale. Nel senso che è chiaro che uccideranno i genitori ma... mi sono perso per strada la potenza della loro motivazione, tale da portarli a un gesto così estremo.
Secondo me andavano seminate meglio le informazioni per aiutare il lettore a empatizzare meglio.
Alla prossima.

POLVERE
Ciao Tina. Piacere di trovarti anche qui.
Ammetto di aver un po' faticato con il tuo racconto. Hai fatto un uso molto massiccio di descrizioni, menzionando perfino il colore degli abiti, e questo ha appesantito un po' la lettura. Credo che sfoltendo il testo ne gioverebbe il tutto, ma forse era proprio tua intenzione rendere l'atmosfera in un certo modo.
Anche la situazione mistica ho faticato a seguirla. I soggetti e gli oggetti compaiono e scompaiono in un modo un po' confusionario. Per esempio parli di un ragazzo che la figlia abbraccia, ma anche lui si materializza oppure no? Di cosa sono morte le due donne? Forse sarebbe stato meglio ridurre le descrizioni e dare qualche dettaglio in più.
Hai comunque uno stile che, se snellito, ha di certo un suo fascino.
A rileggerci.

DADO DA VENTI
Ciao Federico.
Benvenuto tra noi e complimenti per l'esordio.
Devo dire che è un racconto davvero ben fatto. L'utilizzo dei dadi, delle carte e le varie manie del bambino riescono molto bene a trasmettere l'ansia e l'angoscia, oltre che a essere un'ottima strategia per svelare dettagli senza dire troppo.
Difatti, senza dilungarti in eccessive spiegazioni, hai detto molto riguardo alla famiglia, al fratello a Londra, al padre e alla madre. Davvero un ottimo lavoro a cui mi sento di dire poco e niente. Hai anche rispettato perfettamente il paletto, perché l'ambientazione è completamente circoscritta alla soffitta. In conclusione, ti reputo il migliore del girone. A rileggerci!

IL SORRISO DI MARTA

Ciao Federico.
Non credo di esserci già incrociati. Comunque, piacere di leggerti.
Il tuo è davvero un ottimo racconto. Mi ha molto colpito il modo in cui hai strutturato la vicenda, con i suoi simbolismi e con la rivelazione finale, ben dosata e con le sue frasi ad effetto. Ammetto che mi ha emozionato molto e ti anticipo che lo reputo uno dei migliori racconti del girone.
Alcune note: il tema non è stato seguito del tutto. Hai sfruttato la soffitta per descrivere la mente del protagonista ma poi hai portato l'ambientazione all'ospedale, cosa che la traccia ti impediva di fare. Visto che in questa edizione sono stato un po' più severo a riguardo, penalizzando anche altri, mi trovo costretto a farlo anche col tuo, seppur non di tanto. Questo perché mi è piaciuto parecchio.
Attento, inoltre, alle virgole e alla struttura delle frasi. In alcuni punti sei stato un po' confusionario ed è un peccato, perché danneggia un racconto dall'ottimo potenziale.
Ad ogni modo, in conclusione, pollice in su. :)
A rileggerci.

SEDUTA SPIRITICA

Ciao Luca.
Piacere di ritrovare anche te in questa edizione.
Come sempre, il tuo stile mi piace molto e la maniera precisa ma allo stesso tempo ironica e scanzonata con cui descrivi certe scene è sempre gradevole.
Mi è comunque difficile valutare obbiettivamente il racconto, perché il paranormale non è proprio il mio genere e certi argomenti mi irrigidiscono un po'. Comunque, non posso non dire che il tuo racconto sia ben scritto e strutturato.
Credo, comunque, che manchi di qualcosa, di una certa dose di potenza. Mi è sembrato un po' troppo flaccido, come se ti mancassero delle idee potenti e abbia optato per qualcosa di davvero semplice.
Per il resto, come dicevo, nulla da dire, se non qualche dialogo un po' troppo artificiosi, costruito apposta, in alcuni passaggi, per dare delle informazioni al lettore.
In sintesi, un racconto da pollice tendente verso l'alto ma che non spicca, come direbbe l'Antico.
A presto.

NOIOSO
Ciao Max. Piacere di ritrovarti.
Il tuo racconto scorre molto bene e hai rispettato pienamente il paletto, cosa che, ribadisco, non hanno fatto proprio tutti. Questo ti fa guadagnare punti. Lo stile è fresco e frizzante, molto buono. Conoscendoti, non mi sorprende.
Pur avendo una chiusa non troppo eclatante, mi ha soddisfatto molto più di altri e l'ho trovato gradevole.
Gli unici appunti che sento di fare riguarda lo scarso utilizzo delle virgole. Spesso ci volevano e le frasi diventano lunghe e prive di respiro. Inoltre quel ripetuto "dice lei" e "dice lui" si poteva evitare in alcuni punti, con altre accortezze o semplicemente togliendoli (si capiva bene chi stesse parlando).
Buona edition!

IL MALE
Ciao Wladimiro.
Piacere di ritrovarti anche in questa edizione.
Come hai impostato il racconto a me è piaciuto. L'inizio lento e le descrizioni servono a portare il lettore a farsi un'idea della storia che alla fine non è, rendendo molto impattante il finale inaspettato.
Hai rispettato, inoltre, i paletti, visto che tutta la storia è ambientata nella soffitta, e questo ti fa guadagnare punti.
Te ne fa perdere un pochino, invece, la mancata attenzione in fase di rilettura che ha portato all'errore del nome, che senza il tuo appunto può fuorviare e confondere parecchio, e alcune piccole mancanze.
Alcune note. Tu dici che è la madre a pagare il ragazzo per badare al bambino. Questo lascia intendere che la soffitta sia nella casa della madre. Nel finale, però, si parla del fatto che è il padre ad andare in soffitta a guardare l'album e a piangere per la separazione. Come è possibile questo? Forse, per "mamma" si intende la nuova compagna del papà? Altrimenti sembrerebbe un buco di trama. Avrei inoltre ridotto l'età del bambino, perché a 10 anni mi sembra un po' dura non comprendere appieno il significato di un album di fotografie che fa commuovere.
Un racconto, quindi, che mi è piaciuto per come è strutturato ma che mi ha lasciato molte perplessità.
Alla prossima.

PERVERSIONI
Ciao Filippo. Ben ritrovato a questa edizione.
Racconto ben scritto e, una volta riletto, si possono cogliere i dettagli persi dal disorientamento di una prima lettura.
Hai anche tu optato per un twist finale che ribalta la prospettiva (un po' come Wladimiro e Luca nel tuo stesso gruppo). Direi che ci sei riuscito, dando significato a tutte le stranezze seminate, attraverso il finale.
Anche nel tuo caso, però, mi è parso di non trovare potenza nella trama. Questo perché alla fine di tutto si capisce che è un sogno ma è semplicemente finita lì. Non so, mi ha lasciato un po' insoddisfatto.
Sei anche un po' uscito dal paletto della traccia. Il sogno è ambientato nella soffitta, è vero, ma non solo. Anche nel bar, nella strada, nell'ufficio per arrivare alla soffitta. Insomma, hai preso qualche libertà e rimettere la soffitta come studio dello psicologo mi è parso un tentativo di rimanere in pista, senza troppo senso logico. Vista la difficoltà della traccia, mi perdonerai se cerco di dare molta importanza anche a questo fattore.
Ultima cosa, sul finale mi pare un po' strano uno psicologo che dice la sua diagnosi per poi salutare il paziente, ma capisco che le battute non sono molte e non è semplice dare i giusti spazi alle cose.
Alla prossima.

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maurizio.ferrero
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Re: Gruppo STAGNO: Lista racconti e classifiche

Messaggio#4 » venerdì 22 novembre 2019, 17:16

Il male
Un bel racconto il tuo, che fa dell'attesa del momento del confronto con il male il suo punto di forza. Ben caratterizzato il protagonista narrante, un po' meno il nanerottolo. Mi chiedevo perché della scelta di ambientarlo negli anni '90 (o forse anche prima), ma poi ho capito il motivo: l'album di fotografie non avrebbe avuto senso in un contesto moderno.
Mi sorge un dubbio: è la madre a pagare il protagonista per tenere d'occhio il figlio, quindi è presumibile che siano nella sua soffitta. Quindi, come è possibile che il padre separato si rechi (spesso, mi pare di capire) nella soffitta della sua ex moglie per guardare l'album? Mi pare che non torni qualcosa.
Avrei anche tagliato la parte del "cassetto sbagliato", sono solo due frasi ma rallentano ulteriormente una narrazione già lenta.
Comunque, un buon lavoro.

Seduta spiritica
Scrittura buona e senza sbavature particolari. La vicenda è chiara, i dialoghi non mi hanno creato confusione, atmosfera e ambientazione ben costruite.
Non so precisamente cosa criticarti, eccezion fatta per la leggerezza della vicenda che narri: spesso si dice che più il racconto è breve, più deve basarsi su una singola idea forte, e questa mi è sembrata un po' troppo frivola per imbastirci su una storia. Ok la "balla" dello spirito, ok il bacio a tradimento, ma quindi? A fine lettura mi pare che mi sia rimasto poco. Probabilmente è anche un gusto personale. Ben narrato, ma inconsistente.

Perversione
Non lo so. Ho dovuto leggere il tuo racconto un paio di volte, perché alla prima lettura tutta la parte iniziale, onirica, mi stava mandando in confusione per la sua totale mancanza di senso. I comportamenti della donna, e anche del protagonista, che torna nella soffitta per ritrovarla (ma sperando di non trovarla!) hanno significato solo nella loro valenza simbolica, che arriva solamente quando si comprende, appunto, che è tutto un sogno.
Sarà che i racconti che terminano con un plot twist alla "ho sognato tutto" non mi hanno mai convinto, ma non sono riuscito ad appassionarmi alla storia, anche se è sicuramente ben narrata e la scena finale dallo psicologo getta una nuova luce su tutto quanto.

Noioso
La vicenda è ben narrata e crea uno scorcio interessante su un momento di vita quotidiana. Carino e ben piazzato il finale con l'incesto mancato, durante la lettura non si sospetta minimamente che i due possano essere parenti.
Due cose: un giovane non chiamerebbe mai una canna "sigaretta". Spinello, joint, cannone, tutte valide alternative. Sigaretta mi fa tanto "sigaretta di droga" che si legge negli articoli di giornale che non sanno di che stanno parlando.
La seconda: i due parlano come se stessero per perdere il posto dove abitano ("mi mancherà tutto questo"), però poi il dialogo non porta da nessuna parte, né si comprende cosa stia per succedere (stanno per traslocare? Sono stati sfrattati? Mistero)
In ogni caso, un buon lavoro.

Il sorriso di Marta
Non lo so. Sarà che ormai sono scafato a questo tipo di racconti, in cui una vicenda si svolge unicamente nel cervello del protagonista che poi si scopre essere in procinto di nascere/morire/risvegliarsi da un coma o riprendersi da una brutta malattia, ma dopo il primo paragrafo ho capito dove volevi andare a parare.
A differenza di tanti altri lavori che ho letto, però, tu hai deciso di trasformare la metafora mentale in uno scenario concreto e ben delineato, quello della soffitta e del mostro, invece che in una serie di sensazioni inconsistenti. Ben fatto! Ciò garantisce una maggiore immersione da parte del lettore.
Per il resto direi racconto carino, forse un po' lento nella prima parte.

Dado da venti
Per quanto mi riguarda, il tuo è decisamente un buon esordio in questi lidi! Veramente ben gestita l'ansia del bambino che trova conforto in gesti ripetitivi e privi di logica, che però gli generano la speranza che le cose si sistemino. Segnale di un possibile futuro disturbo ossessivo-compulsivo, specie considerando l'agghiacciante finale in cui ci viene lasciato il dubbio sulle effettive condizioni della madre. Sta solo dormendo profondamente, oppure...?
Non ho molto da segnalarti, forse l'unica cosa che mi ha un po' stonato è la breve variazione del lancio di dadi con il mazzo di carte. Forse l'hai messo per dare un po' di varietà alla scena, ma credo che questo sia uno dei rari casi in cui la ripetizione avrebbe giovato.

Polvere
Decidi di giocartela con una tradizionale storia di fantasmi e soffitta infestata. Buone ed evocative le descrizioni, che però lasciano solo intuire una storia, dando più l'impressione di un affresco che di un racconto vero e proprio. Sarebbe stato interessante sapere cosa è successo alla madre, alla figlia e alla loro casa, ma dovremo solo immaginarcelo.
Il problema del racconto è che il massiccio uso di descrizioni lo rende parecchio lento (ho registrato un calo dell'attenzione verso metà), anche se hai saputo appellarti alla visività di elementi concreti, che l'hanno reso più appetibile.
Lavoro discreto, anche se ben fuori dalle mie preferenze.

Camere separate
Molto interessante il tuo racconto e molto ben costruita la psicologia dei due protagonisti, che si danno supporto a vicenda a causa della mancanza di amore della madre. La storia è interessante, ma soffre nell'essere un po' troppo narrata e poco mostrata. Avrei preferito vedere qualche scena più concreta, magari un dialogo più articolato tra i due.
In generale funziona, ma mi ha lasciato una strana sensazione addosso, quasi di inconsistenza. Non saprei dirti se positiva o negativa. Buono il finale che getta una luce ancora più inquietante sulla vicenda.


1. Dado da venti di Federico Zagni
2. Noioso di Massimiliano Enrico
3. Camere separate di Isabella Torazza
4. Seduta spiritica di Luca Nesler
5. Polvere di Tina Caramanico
6. Il male di Wladimiro Borchi
7. Il sorriso di Marta di Federico Martello
8. Perversione di Filippo Mammoli

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Pretorian
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Re: Gruppo STAGNO: Lista racconti e classifiche

Messaggio#5 » sabato 23 novembre 2019, 20:02

Salve, signori. Ecco i miei commenti.

IL MALE di Wladimiro Borchi
Fulminante.
Ecco l'aggettivo migliore per questo racconto. Arrivato a metà racconto avevo fatto un paio di ipotesi su come sarebbe andato a finire e, devo dire, che nessuno mi stava facendo impazzire. Poi, con una singola frase, mi hai disarmato e mi hai lasciato letteralmente a bocca aperta. Sul resto del racconto non ho molto da dire: non è male, anche se, come ho detto, mi stava sembrando banalotto. Probabilmente, il finale è così eccellente che rende tuttosommato dimenticabile il resto.

A presto rileggerci!

SEDUTA SPIRITICA di Luca Nesler
"Well,well. We meet again, Luca Nesler."
Dunque...un primo bacio? Seriamente? Avevo ipotizzato sbudellamenti, demoni, fantasmi, serial killer... e tu mi tiri fuori il primo bacio?
Battute a parte, il racconto in sé è carino, però non decolla. Insomma, ci si aspetta molto e tutto finisce con un bacetto, che sembra non avere nessuna correlazione con tutta l'aspettativa "horrofica" che ci dai in precedenza.
Lo so che andavi di fretta, anzi, sono felicissimo che tu sia riuscito a partecipare, però non posso redimerlo più di tanto.
Insomma, non è orribile, ma il plot twist è abbastanza moscio e trascina a picco tutto il resto.
Peccato.

Alla prossima!


PERVERSIONE di Filippo Mattoli
Ciao, Filippo e piacere di leggerti.
Non so, ho dovuto rileggere un paio di volte il racconto per capire bene il fatto che la prima parte fosse onirica. Tra l'altro, forse l'unico elemento che davvero mi ha colpito di questo racconto è il fatto che la parte onirica, una volta che qualcuno ci ha fatto caso, diventa effettivamente un "vero" sogno, quindi è privo di senso e surreale. La parte finale, che dovrebbe essere la parte di "capovolgimento" è troppo breve ed incid poco. DI più, il fatto che tu specifichi che l'azione sia avvenuta in soffitta ha ancor meno incisività sulla storia e da davvero l'idea che tu abbia inserito questo elemento solo per rispettare i paletti.
Sorry, ma ammetto che questa vicenda non mi ha fatto impazzire.

A presto rileggerci.


NOIOSO di Lordmax
Piacere di rileggerti, Lordmax.
Dunque, il racconto è scritto davvero bene, sia dal punto di vista dello stile che della grammatica (c'è qualche refuso ogni tanto, ma nulla che non si possa attribuire alla fretta). Inoltre, nonostante il poco spazio a disposizione, devo complimentarmi per come tu sia riuscito ad illustrare al lettore il carattere dei due protagonisti usando, sostanzialmente, solo poche linee di dialogo e le loro azioni.
Il problema, è tutto il resto. Nel racconto non succede nulla di significativo. Non abbiamo un vero punto di partenza, ne un vero punto d'arrivo: in verità, questo potrebbe esere il testo estrapolato di un lavoro più grande e NESSUNO ci avrebbe fato caso. Due fratelli discutono un po' di un loro furto, mangiano, fumano e c'è una sorta di mezzo... incesto?!
E quindi? Davvero, non si capisce dove tu voglia arrivare e lo stesso finale sembra saltare fuori dal nulla, dato che non aggiunge niente di significativo.
Davvero un peccato.

Alla prossima!


IL SORRISO DI MARTA di Federico Martello
Ehilà, Federico. piacere di leggerti.
Non ricordo se abbiamo avuto modo di incrociarci in passato, ma devo dire che questo racconto è davvero eccellente. Dal punto di vista della narrazione, della trama e della gestione del crescendo, ritengo che tu abbia fatto un lavoro eccellente, soprattutto considerando il poco tempo a disposizione e i pochi caratteri. Devo dire, immaginavo fin dall'inizio che il "mostro" fosse il simbolo per qualcosa di più complesso, ma non mi sarei mai aspettato che fosse l'Alzaimer. Con questo colpo di scena, tutta la narrazione assume una luce diversa, molto più profonda e potente.
Se proprio devo fare un appunti, penso che la tua narrazione in alcuni punti sia stata leggermente prolissa, con molti aggettivi che rallentano la narrazione ed è un peccato. Facci attenzione la prossima volta.
Alla prossima!


DADO DA VENTI di Federico Zagni
Ciao, Federico e piacere di leggerti.
Il tuo racconto è molto interessante, con un bambino che si affida a segni del caso (dadi, carte e altri giochi) per non affrontare l'orrore familiare. L'idea è ottima, la realizzazione è stata altrettanto eccellente?
A mio giudizio, ni. Nel complesso, hai fatto un bel lavoro, con un ottimo crescendo delle emozioni del bambino e con un eccellente lavoro di "filtraggio" delle informazioni sulla sua situazione familiare, che non è improvvisa e massiva, con il rischio di infodump, ma centellinata nel modo più accorto. Per contro, il tema del bambino che passa da un gioco all'altro alla lunga (e parliamo di un racconto breve!) diventa abbastanza ripetitivo e stancante. Piuttosto che inserire così tante varianti, magari sarebbe stato più opportuno lasciare giusto quattro, al massimo cinque, magari restringendo il racconto, oppure descrivendo in modo più approfondito la sua ricerca febbrile. Questo è l'unico neo, non grandissimo, ma comunque evidente.

Alla prossima!


POLVERE di Tita Caramanico

Piacere di leggerti, Tina.
Allora, il tuo racconto è interessante e trova il suo punto di forza nelle descrizioni delle azioni dei fantasmi e delle loro interazioni con l'ambiente. Sono descrizioni pulite, molto efficaci, e che sottendono l'avvenimento che ha causato il loro (doloroso?) trapasso. Da questo punto di vista, sei stato molto efficace nel lasciar intendere il fatto senza mostrarlo. Ma, c'è un MA, ed è che il tutto sfuma senza arrivare al dunque, quasi come se fosse un mero esercizio di stile. Mi spiego: come ho detto, sei stata estremamente efficace nell'alludere a ciò che è avvenuto, ma questo sarebbe molto più efficace se tu avessi inserito queste descrizioni in un contesto più completo, mentre, messo in questo modo, si ha la sensazione che manca un pezzo importante nella comprensione della "lore" del racconto. Insomma, il racconto si percepisce come monco e il suo più grande potenziale diventa anche la sua più grande debolezza.
Peccato.
Alla prossima.


CAMERE SEPARATE di Isabella Torazza
Piacere di leggerti, Isabella.
Dunque, il racconto è interessante, soprattutto per la sua capacità di illustrare il rapporto malato che lega i due fratelli e gli effetti deleteri che su di esso incide il comportamento oppressivo della madre. Il rapporto tra i disturbi dei due ragazzi ha un ché di perverso e di disperato, così come il finale che allude alla futura vendetta dei due giovani. Forse il vero problema di questo racconto, che gli impedisce di raggiungere il livello d'eccellenza, è il poco spazio a disposizione e questo si vede soprattutto sul finale. Piuttosto che "profetizzare" il futuro parricidio, sarebbe stato meglio, per dire, farlo filtrare dalle parole dei due ragazzi, oppure farlo emergere dalle loro azioni. Si ha l'impressione che le potenzialità della storia siano state compattate in uno spazio troppo stretto per loro. Un consiglio? Ripresentalo con un maggior numero di caratteri e vedrai come migliorerà in maniera esponenziale.

A presto risentirci!


Uff, non è stato per niente facile fare la graduatoria e molte posizioni hanno ballato fino alla fine. Ecco qui.

1) IL SORRISO DI MARTA
2) IL MALE
3)DADO DA VENTI
4) POLVERE
5) CAMERE SEPARATE
6) SEDUTA SPIRITICA
7) NOIOSO
8) PERVERSIONE

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emiliano.maramonte
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Re: Gruppo STAGNO: Lista racconti e classifiche

Messaggio#6 » domenica 24 novembre 2019, 17:56

Ecco classifica e commenti.
Buona Edition a tutti!

1) DADO DA VENTI di Federico Zagni
2) IL MALE di Wladimiro Borchi
3) PERVERSIONE di Filippo Mammoli
4) POLVERE di Tina Caramanico
5) SEDUTA SPIRITICA di Luca Nesler
6) IL SORRISO DI MARTA di Federico Martello
7) NOIOSO di Massimiliano Enrico
8) CAMERE SEPARATE di Isabella Torazza


__________________________________________________________________________________________________________

COMMENTI

IL MALE di Wladimiro Borchi
Al netto dei fumi dell'alcool che ti hanno fatto scantonare sui nomi e su alcuni passaggi della storia, grosso modo il racconto è carino. A essere sincero, e perdonami se lo dico, niente per cui impazzire (hai scritto di molto meglio) però hai imbastito una manciata di interessanti tematiche. Confuso lo svolgimento iniziale: ho fatto fatica a seguire l'avvicendamento dei personaggi, anche se sono solo due!, e mi è mancato quel sussulto finale che quasi sempre mi aspetto quando leggo testi così brevi.
Diciamo che è un racconto senza infamia e senza lode.


SEDUTA SPIRITICA di Luca Nesler
Che devo dire? Mi sembra un compitino ben realizzato. Hai giocato con l'equivoco del paranormale, costruendo la tensione sugli elementi inquietanti che ci si aspetterebbe di trovare in una storia ambientata in una soffitta. Parte preparatoria un po' diluita, ma tutto sommato funzionale. Finale carino, ma niente di esaltante. Manca un vero sussulto narrativo. Scritto con buona precisione, senza fronzoli o sbavature. Hai scritto di meglio, ma, considerando anche che hai centrato il tema e la limitazione, io ti valuterei con una sufficienza.


PERVERSIONE di Filippo Mammoli
Dunque: alla fine della lettura mi è rimasto dentro un senso di insoddisfazione determinato da vari inconvenienti del testo e della trama. Parto dalla prima perplessità, che è il rispetto del tema e della limitazione. La soffitta c'è, gli orari pure, ma l'azione si svolge dentro e fuori dalla soffitta, violando l'unità di tempo e di spazio imposta dalla Tribuiani. Infatti, rileggendo la traccia ("Limitazione: i personaggi devono muoversi unicamente in soffitta tra le nove di sera e l'una di notte") viene richiesta un'unica azione narrativa collocata in quella fascia oraria e in quel preciso luogo (angusto, per lo più). Non voglio aprire un dibattito su questo, ma mi sembra che tu sia uscito un pochino fuori tema.
Seconda perplessità: il twist onirico è logoro e qui si salva solo perché in qualche modo si ricollega allo svolgimento di 3/4 della trama e, in parte ne fornisce una spiegazione, ma va interpretato. Come ha ben detto Antonio (Ocean Master) si tratta di capire che valenza dare a tutto l'insieme. Per quello che mi riguarda, gli ingranaggi non si incastrano bene, per cui la funzionalità del racconto è riuscita a metà, oltretutto vanificando l'effetto di rendere la storia una summa (didascalica?) della Perversione.
Terzo motivo di insoddisfazione: la prima dozzina di righe del testo è di uno stucchevole quasi indisponente! Intendiamoci: non è una colpa, né un demerito grave, se l'hai pensata così, va bene così, ma la lettura di alcune espressioni alla Harmony o alla "50 sfumature di...", davvero mi ha predisposto male alla prosecuzione della lettura. Ad esempio:

- "Uno tsunami di sensualità mi inebriò in un secondo."
- "Rapito da una fragranza così dominante, mi resi conto di essere schiavo [...]"
- "Visualizzai una lavagna su cui era scritta una sola parola a caratteri cubitali: conturbante."

In buona sostanza, per quanto l'argomento da te pensato e concretizzato per questo racconto sia potenzialmente stimolante, non mi sono sentito coinvolto più di tanto, né così dentro la vicenda. Ciò non vuol dire che non sia scritto con una buona tecnica.


NOIOSO di Massimiliano Enrico
Ma ora le note dolenti: del racconto ho apprezzato la suggestione creata da questo momento di relax chimico al calar del sole, con le belle descrizioni dei giochi di luce nella soffitta. Per il resto, succede davvero poco poco poco. Giunto a metà della lettura ho pensato: "E allora? Dov'è la tensione? Dov'è il conflitto narrativo?" La trama è occupata interamente dallo svolgersi dei gesti di questi due ragazzi. Avrei potuto anche accettare l'estrema dilatazione delle azioni dei personaggi, barattandola con un finale clamoroso, ma, mi duole dirlo, per quanto "scabroso" (ma in fondo poi cosa accade? L'approccio sessuale non si consuma...) assolutamente inadeguato a reggere il peso di quasi 3000 caratteri. Mi dispiace molto perché, con un opportuno sussulto, il racconto poteva assumere ben altro sapore e ben altro spessore.
Infine altri, prima di me, hanno fatto notare diversi refusi e disattenzioni, quindi mi astengo dal segnalarle anche io.


IL SORRISO DI MARTA di Federico Martello
Piacere di leggerti e di conoscerti (ma spero di non fare una gaffe... ci siamo già incontrati nell'Arena?).
Di un grande merito ti devo dare atto: il racconto ha un notevole impatto in termini di immagini, narrazione e ritmo. Quasi tutta la storia si regge su questo. I problemi cominciano quando si cerca di annodare un po' i fili della vicenda. Sì, d'accordo, siamo pur sempre nel campo di un'idea simbolica, che avrà un epilogo più o meno chiaro, ma getti in faccia al lettore troppi input, troppe informazioni in 3000 caratteri: Mostri, artigli, uomini, luoghi onirici, la ricerca di qualcosa, memorie perdute... Prima del "twist" finale, si fa davvero fatica a raccapezzarsi e questo sminuisce il potenziale dell'intuizione che hai avuto e concretizzato nel testo. Sicuramente il finale è commovente, ma in linea con un meccanismo stra-abusato (colpo di scena onirico o mentale) che se non opportunamente "rinfrescato", fa storcere il naso.
Piccola annotazione tecnica, io la butto lì. Forse l'incipit avrebbe dovuto essere "Notte Senza Fine arriverà a Mezzanotte"; se usi il presente come tempo verbale per tutto il racconto, la giusta formula dovrebbe essere quella che ti ho indicato.
In buona sostanza, non è che il racconto non mi sia piaciuto, però...


DADO DA VENTI di Federico Zagni
Ho letto il tuo racconto con molta partecipazione e apprensione. In buona sostanza posso dire che sei stato davvero bravo a costruire una storia sospesa in questo bizzarro stato mentale del protagonista che vive la sua quotidianità attraverso gesti ludici ossessivi/compulsivi. In questo, come ha detto qualcuno prima di me, la cadenza del racconto è ipnotica e, oltretutto, sostenuta da una scrittura abbastanza precisa e pulita. Ciò che mi ha un po' infastidito è la ripetitività della formula, soprattutto alla fine; okay, è efficace, ma verso la fine stanca, pur culminando in una conclusione inquietante e coerente.
In ogni caso, tema centrato, come anche la limitazione, e racconto sicuramente di ottimo livello.


POLVERE di Tina Caramanico
Vado un po' controcorrente e dico che il racconto mi è piaciuto e mi ha coinvolto. Il vero punto di forza è la prosa avvolgente e, diversamente dal comune sentire, proprio quella "lentezza" lo rende sospeso in una situazione soprannaturale suggestiva e affascinante al punto giusto. Mi sono piaciuti i riferimenti agli oggetti, che rendono la malinconia di fondo dei fantasmi ancora più struggente ed efficace. E ho apprezzato anche l'idea della soffitta che si dissolve quasi fosse essa stessa un ectoplasma o, addirittura, la visione di qualcuno che cela oscure conoscenze che non può raccontare.
Di inconvenienti ce ne sono, ad esempio la pesantezza di alcuni periodi descrittivi, qualche refuso qua e là, e, dal punto squisitamente narrativo, il punto relativo al reale destino dei fantasmi (come e perché sono morti?).
Però l'impianto generale mi ha convinto e denota una buona padronanza di tecnica e senso della storia.


CAMERE SEPARATE DI Isabella Torazza
Ho evitato di leggere gli altri commenti prima perché voglio darti un feedback completamente "pulito" e depurato da ogni condizionamento, a caldo, subito dopo la lettura. E ti dico che il racconto soffre di molti problemi, pur essendo molto ambizioso, troppo, forse, viste e considerate le (profonde) tematiche da te affrontate.
In primo luogo, credo tu sia uscita fuori tema: è stata violata l'unità di azione e di tempo richiesta dalla Tribuiani. Qui le vicende partono fuori dalla soffitta, poi passa del tempo, e poi il resto del racconto si svolge proprio nel luogo richiesto dal tema. Inoltre non c'è traccia della fascia oraria indicata dalla "limitazione", al massimo la si può solo intuire.
In secondo luogo, c'è una questione di scorrevolezza e leggibilità che culmina in una sorta di "scollamento" tra una prima e una seconda parte. Nella prima batti molto sull'intenzione della madre di separare i gemelli per proteggerne uno, poi nella seconda si entra nel vivo della trama, che dopotutto doveva essere il leit-motiv dell'intero racconto. E questa frattura indebolisce tutta l'impalcatura.
In terzo luogo, per come la vedo io, andava inserito SUBITO un conflitto narrativo per introdurre il lettore in una crisi, in un accumulo di tensione, invece ho trovato 14 righe di descrizioni e di input che infastidiscono il lettore, portandolo a chiedersi con una punta di frustrazione quando si cominci a fare sul serio. Per esempio, potevi spostare il baricentro del PDV su Luca e partire con un incipit del genere: "Mamma aveva deciso di separarli. Luca si sarebbe trasferito nella stanza in fondo al corridoio". Ovviamente questa è solo un'indicazione molto approssimativa, ma con un incipit ad hoc avresti dato già un bello schiaffo narrativo al lettore.
E il finale ha risollevato a fatica la zoppia della trama, in quanto il drammatico sviluppo finale dà un piccolo sussulto emotivo, ma sembra appiccicato lì per tentare di dare (finalmente!) una vera svolta alla storia.
Non che sia scritto malaccio, hai buttato giù un testo abbastanza ben condotto e pulito, al netto dei refusi che ti hanno fatto già notare altri prima di ma - mi dispiace dirlo - non mi ha convinto per niente.

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antico
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Re: Gruppo STAGNO: Lista racconti e classifiche

Messaggio#7 » martedì 26 novembre 2019, 12:16

Mancano due giorni al termine del tempo utile per invio commenti e classifiche e ne avete ricevute sei su sette: mancano all'appello quelle di Alessio Magno e di Fabio Aloisio.

Fabio84
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Re: Gruppo STAGNO: Lista racconti e classifiche

Messaggio#8 » mercoledì 27 novembre 2019, 23:30

Camere separate di Isabella Torazza


Ciao Isabella,
il tuo racconto suscita un forte contrasto tra come è stata narrata la vicenda ( in maniera quasi pacata) e come sia davvero la situazione in casa, che appunto è prossima a conseguenze tragiche.
Un esempio secondo me sono queste due frasi:
" Lo diceva con un’urgenza innaturale nella voce." -> urgenza innaturale è molto bello.
"Sarebbe stato così fino al giorno in cui le avrebbero piantato un cuscino sulla faccia, a lei e al marito." -> calmo e letale
Quello che respiro è un mix molto inquietante e disturbante, che colpisce a freddo. Quindi molto apprezzato.
Mi sono trovato in difficoltà a capire quale fosse il punto di vista (se ce ne fosse uno in particolare poi a cui prestare attenzione?) perché si osservano i comportamenti secondo i pensieri un po' della mamma un po' dei fratelli.
Molto curioso di rileggerti ancora

Polvere di Tina Caramanico


Ciao Caratina,
il tuo racconto gioca molto su una prima parte descrittiva che tende a evocare la storia a partire dagli oggetti e una chiusura finale molto gotica ed evanescente.
Anche per gusti personali, ho trovato molto più interessante e scorrevole l'ultima parte, che lascia un tocco di magico al lettore.
Mi domando se era possibile amalgamare assieme le due parti per tutto il racconto.
All'inizio ho visto un po' di ripetizioni (tipo "cose" e "madre").
Forse il preambolo iniziale in cui la madre guarda e prende le "cose" poteva essere snellito andando a nominare direttamente i vari oggetti, come hai fatto poi.
Mi riferisco a questa frase: "Alle nove e un minuto, la madre già sospira e si muove ritmicamente, da un baule all’altro, tra le vecchie cose e i mobili coperti di polvere nera, toccando e accarezzando e sollevando oggetti per osservarli, come una strana macchina danzante. Tocca le cose, le guarda e le piange, e se le stringe al petto. "
e questa
"si muove tra le cose e la polvere come si era mossa, prima, la madre. Tocca, osserva, si porta oggetti e vestiti chiari da ragazzina al cuore e alla bocca, per baciarli, malgrado la polvere nera."
Quando hai incominciato a "nominare" gli oggetti, si sono fatti più vividi e mi hanno incuriosito a capire quale valore avessero per i fantasmi, cosa che ho molto apprezzato.

Dado da venti di Federico Zagni

Ciao Federico,
il tuo racconto mi è piaciuto anche perché con un passato da tiratore di dadi qualche analogia l'ho trovata più che azzeccata.
I lanci battono bene il tempo per i pensieri che animano il protagonista e ho apprezzato anche il passare alle carte come variazione.
L'unica cosa che mi è mancata (perché ormai mi sentivo pure io i dadi tra le dita) era il rumore che fanno: mi sarebbe piaciuto sentire qualcosa (o forse il riferimento era "mi sbattono in mano come i denti di un gigante"?).
Bel lavoro

Il sorriso di Marta di Federico Martello


Ciao Federico,
il tuo racconto mi è piaciuto.
Ho apprezzato molto i dettagli delle memorie che vengono distrutte da Notte Senza Fine e come hai saputo rendere concreta la Soffitta.
I paletti della soffitta sono rispettati? Secondo me sì. Mi pare di capire che se ne esce solo alla mattina quando il vecchio si risveglia. Se puoi comunque mi farebbe piacere un chiarimento se era questa la tua intenzione.


Noioso di Massimiliano Enrico


Ciao Max,
il tuo racconto mi è piaciuto molto.
E' leggero e rilassante e quindi calza bene con la storia dei personaggi.
L'unica cosa è che ho notato un'eccedenza di informazioni all'inizio su questa frase: "quando gli ho mollato la metà dei soldi e siamo scappati?"
Per il resto racconto a mio modo di vedere perfetto e, pensiero personale, anche se la fine dà un po' di brivido alla storia, secondo me si reggeva bene anche senza, magari aspettando il passare della notte e basta. Forse però non era così di effetto.
Bel lavoro!

Perversione di Filippo Mammoli


Ciao Filippo,
la vicenda scorre veloce con uno stile ottimo e una tecnica non da meno.
Sono meno convinto sulla storia in sé e sul cambio di prospettiva finale che sicuramente dà una spiegazione alla vicenda ma allo stesso tempo mi lascia un po' con l'amaro in bocca, probabilmente perché mi ero indirizzato verso una soluzione che non fosse di tipo psicologico.
Non avevo colto tutti gli indizi che hai disseminato mentre a una seconda rilettura erano più semplici da comprendere.
Ciao


Seduta spiritica di Luca Nesler


Ciao Luca,
alla fine in questa soffitta si sta abbastanza bene.
Il tuo racconto mi è piaciuto. E' ben scritto, ben narrato e si respira un'atmosfera gradevolissima.
Ho temuto a un certo punto che ci fosse un capovolgimento netto e magari drammatico.
Sono soddisfatto che invece hai mantenuto lo stesso tenore.
A mio gusto personale il testo poteva concludersi con "Sorrise": il fatto che era stato imbrogliato era chiaro.
Buon lavoro
Ciao


Il male di Wladimiro Borchi


Ciao Wladimiro,
prima di prendere in mano il racconto, ho letto il titolo ho fantasticato: e se invece il titolo fosse "Il mare". Be' con l'album delle vacanze ci sono andato abbastanza vicino.
Scrittura buonissima. Mi è piaciuta un sacco questa frase " calpestando la scia della pila."
Ho trovato un po' più lento il racconto a metà: era molto dura riuscire a prendere il libro in mano. Una volta preso però tutto è filato liscio con un'ottima scorrevolezza.


CLASSIFICA
Il tema di questa edizione secondo me è stata davvero una bella sfida e nonostante questo ci sono dei buonissimi racconti, ciascuno con la sua declinazione, punto forte e debole.
Ho deciso di valorizzare quello che mi hanno dato quel “qualcosa in più”.


1. Dado da venti di Federico Zagni
2. Noioso di Massimiliano Enrico
3. Seduta spiritica di Luca Nesler
4. Camere separate di Isabella Torazza
5. Il male di Wladimiro Borchi
6. Polvere di Tina Caramanico
7. Il sorriso di Marta di Federico Martello
8. Perversione di Filippo Mammoli

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Puch89
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Re: Gruppo STAGNO: Lista racconti e classifiche

Messaggio#9 » giovedì 28 novembre 2019, 1:13

Mi riduco sempre all'ultimo. Ecco la mia classifica con i commenti a seguire.

1) Il Male - Wladimiro Borchi
2) Il sorriso di Marta - Federico Martello
3) Dado da venti - Federico Zagni
4) Seduta spiritica - Luca Nesler
5) Noioso - LordMax
6) Polvere - Tina Caramanico
7) Camere separate - Isabella Torazza
8) Perversione - Filippo Mammoli


Il Male
Ciao Wladimiro,
Devo dire che inizialmente non riuscivo a centrare bene il rapporto tra i due fratelli e cosa in realtà stesse obbligando l'uno a fare l'altro, probabile che sia un problema mio ma ho fatto fatica nella prima metà.
Poi mi è sembrato tutto molto più scorrevole, anche se non è chiarissimo chi è che paga il fratello considerando che poi il padre si ritrovi spesso (e sotto gli occhi del figlio piccolo) a sfogliare quelle pagine, in quale casa si trovano?
Il finale l'ho trovato davvero potente e da solo regge tutto quanto, l'ho apprezzato molto.
Nel complesso mi è piaciuto, alla prossima.

Il sorriso di Marta
Ciao Federico,
Racconto che ho fatto davvero fatica a leggere, mi ci è voluta una seconda lettura per poter entrar bene nelle sue corde.
Non fraintendere: è davvero potente. Il modo che hai scelto per rappresentare la malattia e tutto ciò che pian piano si è portata via; di come i profumi siano forti tracce rimaste nella memoria ormai malata dell'uomo (cosa reale anche in medicina) che lo aiutano a cavalcare l'onda dei ricordi per riuscire infine a giungere al più importante: quello dell'amata.
Stavo per bocciarlo inizialmente, ma alla fine e dopo la seconda rilettura per me è tra i migliori del contest.
Complimenti.

Dado da venti
Ciao piacere di leggerti,
Un esordio davvero notevole complimenti. Ritmo serrato e fluido, l'idea del bimbo che cerca di trovare conforto in una serie di azioni compulsive (plausibile sintomo di qualcosa che si porterà dietro crescendo per via del trauma?) contestualizzandole al gioco che esorcizza lo stato d'animo mi è piaciuto, e l'hai reso bene per quanto mi riguarda. La nota dolente vedo che è condivisa, forse è la ripetizione del tiro dei dadi nella fase finale ma roba di poco conto tutto sommato, tema centrato e ben reso. Ah una nota, non avevo capito inizialmente a cosa ti riferissi col bastone e la gruccia, niente di che!

Seduta spiritica
Ciao Luca, felice di rileggerti.
Allora, devo essere davvero sincero: avevo capito dove il finale sarebbe andato a parare. Primo bacio, forse poco originale ma non è dispiaciuto tantissimo.
E non tanto perché sei stato tu nel racconto a farmici arrivare, ma per una mia intuizione, probabilmente fortuita.
Nel complesso è abbastanza scialbetto, c'è poca carne al fuoco ed il finale non aiuta, ma la semplicità con cui i dialoghi scorrono è gradevole. Quando ho realizzato che fossero ragazzini sono rimasto piacevolmente sorpreso, da lì si è concretizzata nella mia mente l'idea del primo bacio. Carino dai, meglio di non aver partecipato sicuramente. A presto!

Noioso
Ciao LordMax, piacere di averti letto.
Questo racconto mi ha lasciato un retrogusto dolce e amaro al contempo.
Dolce perché ho davvero apprezzato evocativa la descrizione del tramonto, della luce che pian piano va a perdere la sua battaglia quotidiana col buio, dell'inebriarsi per via degli effetti dell'erba e di come anche in questo ci si immedesimi più che bene. Molto gradito davvero. Mi è piaciuto però che non si comprendesse come i due in realtà fossero fratelli.
Amaro perché non si capisce bene cosa stia accadendo ai due, sembra stiano per lasciare la casa a non viene dato modo al lettore di capirci di più, perchè questo poi da input al presunto incesto finale, in un impeto di malinconico high un po sporco e perverso.
Se gestito meglio poteva essere un gran bel racconto spensierato, così è un buon lavoro ma dal potenziale un po sprecato, secondo me.

Polvere
Ciao Tina, lieto di leggerti.
Il racconto è una classica storia di fantasmi che, prendendo in considerazione il tema di questo contest, ci può stare benissimo.
Mi accodo però al buon Maurizio, avrei preferito leggere più "storia" e meno descrizione, per quanto necessaria nel raccontare visivamente la vita delle due donne e dell'epoca in cui hanno vissuto, ma avrei optato per qualche taglio qua e là per lasciar spazio a cosa è accaduto, inserire del pathos per coinvolgere il lettore, avrebbe reso la lettura più intrigante e meno noiosa, visto che si fa un pochino fatica a tener accesa l'attenzione fino all'ultimo. Mi è piaciuto che non sparissero solo loro, ma anche tutta la casa. Nel complesso una buona prova, alla prossima.

Camere separate
Ciao Isabella!
Partiamo subito: il racconto è molto ambizioso per via delle tematiche delicate che tenta di affrontare e che di sicuro non è facile farlo in maniera appropriata, personalmente avrei trovato fatica a rendere nel miglior modo possibile il giusto pathos che meritava con i pochi caratteri a disposizione. Forse ti sei un po persa nelle descrizioni abbastanza inutili della casa, si poteva mostrare di più tramite i dialoghi fra i due fratelli e con un'impostazione più schietta e meno vaga della vicenda, che inizia a prendere piega davvero troppo tardi in un testo così breve. Il finale mi è piaciuto, ma il lettore ci arriva in un modo forse troppo diretto e poco costruito, è il punto più interessante (per quanto mi riguarda) ma che ti lascia un po stordito.
La prova non è male, il tema è quasi centrato (come ti hanno fatto notare) ma sicuramente trarrai beneficio ed il prossimo andrà meglio, ne sono sicuro. Lo dico perché l'idea ci stava davvero tutta, è un peccato non averla sviluppata come meritava.


Perversione
Ciao Filippo,
Inizio col dirti che il racconto mi ha lasciato un po perplesso. Non tanto per la confusione narrativa contestualizzata alla sua natura onirica e volutamente così impostata, che comunque mi ha costretto ad una rilettura per comprendere meglio alcuni passaggi, ma perché alla fine mi è sembrato tutto un po' raffazzonato. Il finale è secondo me troppo breve, manca di un qualcosa che renda giustizia l'esser arrivati alla fine, oltre al plot twist di per sé che in realtà non mi dispiace come soluzione. Asserire che lo studio dello psicologo si trovi nella soffitta mi sembra forzato solo per rispettare i paletti del contest, come ti hanno già fatto notare gli altri. Mi è piaciuto però molto come hai reso l'erotismo, riesce ad entrarti dentro e farti immedesimare con coinvolgimento.

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Re: Gruppo STAGNO: Lista racconti e classifiche

Messaggio#10 » giovedì 28 novembre 2019, 14:09

Classifiche completate! Posso iniziare a leggervi e commentarvi a mia volta.

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Re: Gruppo STAGNO: Lista racconti e classifiche

Messaggio#11 » domenica 1 dicembre 2019, 22:24

Ecco a voi la mia classifica, grazie a tutti per le letture!

1) Dado da venti, di Federico Zagni
Beh, complimenti, esordio con i fiocchi su MC. Ho ben poco da dire, il racconto mi è piaciuto davvero molto. Se devo trovare il pelo nell'uovo, nella prima parte sembra un bambino più grande di quello che poi, effettivamente, è, forse a causa del discorso sul fratello che si è tresferito e non ha più tempo e questo perché alla prima lettura ho pensato a un amico e la cosa mi ha fatto titubare. Chiaro che il problema è mio, ma forse questo è segno di un problemino in quel punto. Per quanto riguarda la ripetitività: l'ho adorata proprio perché nel suo tentativo di fuga dalla realtà va in loop e cortocircuita e tu lo mostri bene. Per me un pollice su senza dubbio alcuno.
2) Il sorriso di Marta, di Federico Martello
La prima parte è pesantuccia, ma scritta molto bene. Di solito tendo a non apprezzare l'eccessivo simbolismo, ma la chiusa molto esplicita aggiusta e, secondo me, equilibra il tutto donando al complesso immagini molto belle. Il tema c'è, anche se metafisico. Per me un pollice quasi su perché sono convinto che qualcosa si possa ancora fare nella prima parte per rendere più agevole il primo impatto.
3) Noioso, di Massimiliano Enrico
Penso che per raggiungere il risultato da te cercato avresti dovuto rendere il tutto "noioso". Così com'è è ben narrato anche se i due protagonisti si distinguono solo per il sesso, non hanno caratteristiche ben definite se non lui che si bea dell'aver fregato il pusher. Poi via con il fumo e il nulla fino al gesto del bacio che arriva atteso dal lettore perché la situazione portava proprio lì e a questo punto ecco la sorpresa, e la chiusa. Non so, mi lascia incerto, oltre al fatto che sembra più giorno che sera, in questa soffitta, ma vabbeh, siamo d'estate e ci sta, questo è un problema mio. Occhio ai refusi che ok che siamo su MC e la fretta può essere perdonata, ma mancano troppe virgole (anche se è un tuo tratto distintivo). Facendo le somme e considerando che non sei andato così lontano dall'effetto che volevi prefiggerti direi un pollice tendente verso il positivo.
4) Il male, di Wladimiro Borchi
Un finale molto buono che fa dimenticare le imprecisioni disseminate nel testo: del resto, in un racconto breve il clou è proprio la chiusura, no? Ho poco da aggiungere a quanto già detto da altri, quindi ribadisco quelli che ho trovato come punti deboli: una fase di preparazione troppo lunga che tende a girare un po' su se stessa e tutti questi errorini sparsi (il nome sbagliato e la madre sbagliata) che non sono da te. Tema centrato in pieno. Per me, in questa forma il racconto è da pollice tendente verso l'alto, ma al pelo pelo.
5) Polvere, di Tina Caramanico
Ho letto anche la tua spiegazione perché altrimenti il mio sarebbe stato un inutile ribadire impressioni già espresse. Dunque, penso che per raggiungere quel risultato servisse più semina perché le righe finali (che ho letto con grande attenzione) fanno capire, sì, che qualcuno sa e ricorda, ma non portano verso quell'interpretazione se non con un salto forzato da parte del lettore. Quindi ecco, quel personaggio ha bisogno di uno spazio maggiore. E ti dirò che le atmosfere della prima parte mi sono piaciute e molto perché attraverso la descrizione accurata del tutto riesci a evocare colori e atmosfere. Per me un pollice ni che vuole puntare verso il positivo. Se ci metti più storia in rapporto alla Storia il racconto potrebbe diventare un'autentica perla.
6) Perversione, di Filippo Mammoli
Il punto debole mi sembra proprio io finale: troppo semplice per concludere quella che sembrava una bella introspezione mentale del protagonista. La figura della donna è molto affascinante, soprattutto nel suo assumere tratti animaleschi. Ecco, che poi per me dovrebbe essere il racconto in toto senza il cappello finale, mi sembra anche tagliata male perché parti con lui che aspetta per poi raccontare come si sono conosciuti e del loro secondo incontro e poi BAM e via. In questa troncatura sta anche il problema dell'identificazione del tema perché se tu avessi chiuso il cerchio e fossi tornato al qui e ora in soffitta con lui che si strugge per l'incontro mancato avresti ben ricordato al lettore che stavi raccontando flashback mentre invece byepassi e porti il tutto nello studio di uno psicoterapeuta. Insomma, un racconto che ha più di quello che mostra e che, se lo ritieni, andrebbe sistemato per esprimerlo appieno. Allo stato attuale un pollice ni che va più verso il positivo.
7) Seduta spiritica, di Luca Nesler
Considerato che stavi per mollare, bravo per essere comunque riuscito a produrre un testo. L'idea è semplice, di quelle che con il tuo stile puoi fare rendere al meglio, ma il poco tempo a disposizione (considerato da che ora hai cominciato a scrivere) non ti ha aiutato e così tutta la parte centrale è poco definita con dialoghi poco chiari (nel senso che a volte è difficile capire chi dei due stia dicendo cosa). Probabilmente hai dato troppo spazio a Elena perché concentrandoti ancora di più sul protagonista avresti potuto giocare molto di più e meglio con la sua interpretazione della situazione facendolo precipitare nell'incubo per poi risvegliarlo con il primo bacio. Questione di atmosfere, questione di tempo che non hai avuto. Allo stato attuale direi che è un pollice ni che guarda più verso il positivo.
8) Camere separate, di Isabella Torazza
Beh, che dire, la tua è una voce molto interessante. Sì, l'impatto con gli spazi ristretti di un 3000 caratteri deve ancora essere gestito meglio, ma hai un modo di narrare organizzato e preciso, in più il contenuto non è per nulla banale e hai puntato su una difficoltà molto alta. Vero che è molto raccontato, ma non è per forza un male. Il problema più evidente, qui, è che la soffitta è solo una parte della storia mentre la stessa si dipana in tutta la casa, quindi il tema non è preso e questo incide sulla valutazione. Il finale è eccezionale. Tenendo conto di tutto, direi un pollice ni (sarebbe tendente all'alto se non ci fossero le problematiche riguardanti il tema). Curiosissimo di rileggerti nei prossimi mesi.

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