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"BLU" di Adriano Muzzi

Inviato: martedì 17 dicembre 2019, 0:14
da Adry666
“Il nostro unico nemico è il tempo…”
“Cosa? Come dici papà?”
“Niente, scusami, stavo citando il titolo di un libro che ho letto da giovane.”
“Ah. Qui è bellissimo come dicevi tu, è tutto così enorme. Ma ho freddo, papà.”
“È colpa del blu, è un colore freddo. Guardati attorno: enormi montagne blu, praterie blu che si estendono fino a dove gli occhi possono vedere.”
“Vedo delle onde che sfrecciano veloci in quelle distese.”
“È il vento che muove il grano blu.”
“Ma il grano non è blu da noi!”
“No, ma qui sì, figliolo.”
“Ah, e la mamma si trova laggiù?”
“Sì, dietro quella duna a forma di piramide; non riesci a vederla?”
“No, non mi pare, ma qui c’è così tanto spazio.”
“Già, prova a voltarti verso destra… bravo, poi a sinistra, ecco così. Cosa vedi?”
“Mi gira la testa!”
“Sì, hai visto che mondo fantastico che ci aspetta? Te l’avevo promesso: la nostra nuova casa sorgerà tra campi di frutta e prati pieni di animali che ci aiuteranno a vivere come nelle favole.”
“Che bello! Ma ho sempre freddo, e non riesco a vedere la mamma…”
“Tranquillo, la mamma ci ha preceduto, lo sai che lei ha la passione dei fiori, no? Pensa solo a quante api ci vogliono per tutti quei fiori blu che ci sono laggiù!”
“Quindi quelli sono tutti fiori?”
“Sì, tutti. E la mamma sta lavorando per noi, così quando arriveremo da lei avremo una casa circondata da milioni di boccioli.”
‘La mamma è solo un po’ più avanti rispetto a noi,’ pensò il padre, ‘solo un po’ più avanti...’
“E tanto miele!”
“Certo, hai ragione, se ci sono tante api!”

“Papà, in questo momento è difficile distinguere il cielo dalla terra blu, sembra tutto unito.”
“Vero, è il momento delle prime stelle; guarda su…”
“Ci sono dei puntini bianchi e si riflettono anche sulle montagne. Papà non sento più le gambe.”
“Mi pare ci sia un’antica leggenda in cui si narra che alcune stelle vanitose, per specchiarsi nel mare, siano cadute in trappola nell’acqua, e così ogni notte possiamo vederle nel fondo dell’oceano. Muovi le gambe come se volessi camminare. Ecco così, bravo!”
“Papà, ma ci sono anche delle ombre nere che si muovono sul fondo, non capisco cosa sono.”
“Sono pesci molto grandi, ma molto buoni, che controllano i fondali e tengono lontani i pesci cattivi.”
“Gli squali?”
“Anche, ma ci sono anche le balene e i pesci pagliaccio.”
“I pesci pagliaccio?”
“Sì, sono dei pesci che ti fanno il solletico e ti fanno morire dal ridacchiare!”
Per la prima volta il bimbo si mise a ridere scoprendo i denti bianchi illuminati dalla Luna crescente.

“La mamma si arrabbierà a vederci così bagnati?”
“No, la mamma capirà e anzi ci farà una festa con tanti dolci e caramelle.”
“E palloncini! E quaderni da colorare con tante matite!”
“Già, bravo!”
“Ma la nave piena di luci sfavillanti da che parte arriverà?”
“Da quella parte,” rispose il padre indicando un punto a caso dell’orizzonte infinito e vuoto.
“Ho tanto freddo, papà!”
“Vieni più vicino; dai non ti preoccupare, ci sono qui io e non ti lascerò mai.”
Haamid abbracciò ancora più forte il figlio Aamir, mentre con l’altro braccio si teneva sempre con meno energia a una tavola di legno marcia.

‘No, il problema non è solo il freddo,’ pensò tra sé e sé il padre, ‘ma i soccorsi che non arrivano, la fame che incombe, la notte gelida che ci soffoca con le sue mani di ghiaccio. Ormai abbiamo così poco tempo io e te…’

Re: "BLU" di Adriano Muzzi

Inviato: martedì 17 dicembre 2019, 0:18
da antico
Ciao Adriano! Caratteri e tempo ok anche per te, buona Urania Christmas Edition!

Re: "BLU" di Adriano Muzzi

Inviato: martedì 17 dicembre 2019, 2:02
da Polly Russell
Accidenti che dolore, Adriano. Complimenti anche per la scelta così attuale.
Ho poco da segnalarti, se non che le ultime righe sono superflue. È già tutto chiaro dal braccio aggrappato al pezzo di legno, e anzi, forse il pensiero del padre spezza un po’ la drammaticità e la poesia del pezzo.
Usi la parola “ridacchiare” per non ripeterti con “ridere” subito dopo, ma non mi piace. Avrei usato “ridere” prima e magari “sorridere” dopo. È difficile che si dica “ti farà ridacchiare”, ma è un dettaglio del tutto trascurabile.
È chiaro da subito, per chi è un po’ avvezzo a storie drammatiche che non è lo spazio, o una colonia, o un posto vero quello di cui si sta parlando, ma questo non toglie una briciola al dolore che scatena il finale. Davvero un buon lavoro.

Re: "BLU" di Adriano Muzzi

Inviato: mercoledì 18 dicembre 2019, 10:40
da Laura Cazzari
Ciao Adriano complimenti hai scelto una tematica molto attuale e sei riuscito a trattarla con delicatezza e a non cadere nella banalità. Il finale viene svelato poco alla volta e quando la verità diventa evidente il lettore prova un senso di angoscia. Il tema direi che è presente, l’unico appunto che mi sento di farti riguarda la parte centrale, capisco la tua intenzione di “stressare” sul blu, ma alcuni punti non sono chiari. Forse potevi sfruttare i caratteri per dare qualche maggior indizio sul finale.

Re: "BLU" di Adriano Muzzi

Inviato: giovedì 19 dicembre 2019, 8:36
da Adry666
Ciao Polly,

grazie la recensione e gli apprezzamenti.
Hai ragione, volevo levare una ripetizione ma a quell'ora peccavo di lucidità...
A presto
Ciao
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Ciao Laura,

grazie per la recensione; sì direi molto attuale, purtroppo.
Tieni conto che alcune descrizioni con il "blu" sono pure invenzioni del padre per lenire il dolore e il terrore del figlio. Almeno nelle mie intenzioni :-)
Ciao

Adriano

Re: "BLU" di Adriano Muzzi

Inviato: giovedì 19 dicembre 2019, 13:00
da Andrea Partiti
Bell'effetto, mi piacciono i racconti-dialogo.
Due note.
Viviamo tutto il dialogo in tempo reale per quasi tutto il racconto, la prima volta in cui stacchi e usi il passato remoto fa un effetto strano, come se di colpo cambiassi la prospettiva del racconto. Il proverei a usare il presente per le frasi fuori dai dialoghi, mi sembra più semplice e in linea con il racconto.
> Per la prima volta il bimbo ride scoprendo i denti bianchi illuminati dalla Luna crescente.
La frase finale mi sembra superflua, il tono del padre, il senso di freddo, le gambe che perdono sensibilità, la madre "perduta" più avanti ci hanno già sprofondato in questo pozzo senza speranza, non serve davvero sottolinearlo. Sembra una spiegazione messa lì per paura che il lettore non capisca cosa sta succedendo, ma giuro, si capisce :D

Re: "BLU" di Adriano Muzzi

Inviato: martedì 24 dicembre 2019, 11:33
da andyvox
Ciao Adriano,

piacere di leggerti. Tema centrato e molto potente per un racconto che ha un fortissimo impatto emotivo. Personalmente, non ho apprezzato al cento per cento lo stile, gestire un racconto fatto quasi solo di dialogo non è facile. Anche se devo dire che sei stato bravo a gestire questo tipo di struttura, io ho sentito in diversi punti la mancanza di qualche riga di descrizione in più, per spezzare un po' il ritmo e dare al lettore qualche elemento di contesto. Nel complesso, comunque, una prova più che buona.

Re: "BLU" di Adriano Muzzi

Inviato: mercoledì 25 dicembre 2019, 14:00
da daniele.mammana-torrisi
Ciao! E Buon Natale!
Una festa adatta, in qualche modo, all'ambiente freddo di questa storia, no?

Sarò onesto; all'inizio non avevo capito molto. A metà l'ho riletto, cercando di fare più attenzione. Da qualche parte doveva esserci la soluzione e i dialoghi, che davvero occupano il grosso della narrazione, hanno fornito qualche indizio. Più che un assideramento, però, continuavo ad immaginare che fossero gli ultimi minuti di un coma o di un trauma cranico, quando il cervello sta esplodendo gli ultimi neuroni che funzionano nel tentativo di restare attivo.
In un certo senso, non ero andato così lontano.
Una pecca che devo mettere per inscritto è che il tempo e lo spazio sono un po' indefiniti, salvo che alla fine. Questa descritta prateria blu sembra ricoprire il secondo ruolo, ma è un luogo che non vediamo. Ci viene descritto dal padre, per interposta persona.
Il tempo appare davvero solo alla fine, circa i soccorsi che tardano. Il tema c'è, ma è un po' difficile da estrapolare durante la lettura. Una decisione che ha il suo perché, ma mi lascia a pensare che questa storia, con il suo limite di caratteri, non si sia espressa al meglio delle sue possibilità. Un po' estesa, con qualche indizio dato in narrazione, renderebbe molto di più.

Re: "BLU" di Adriano Muzzi

Inviato: mercoledì 25 dicembre 2019, 23:01
da Puch89
Ciao Adriano.
Che dire, il racconto inizialmente non riusciva a comunicarmi la giusta visione, forse per l'assenza (credo voluta, a questo punto) di tempo e spazio come già ti è stato fatto notare. Trovo la struttura racconto-dialogo difficile da gestire, proprio perché occorre soppesare in un certo modo l'utilizzo dei dialoghi senza l'ausilio del testo narrato. Tu ci sei riuscito diciamo quasi del tutto, perché si fa un po fatica ad inquadrare la situazione, ma penso che tu l'abbia impostato in questo modo per dare lo "scossone" finale catapultando il lettore nell'amara realtà che vivono entrambi. Inizialmente avevo pensato ad un contesto alieno, o qualcosa di simile, ma non al mare, sebbene poi parlando di pesci ci si arriva per forza di cose. Il finale ti impatta addosso come un macigno, ed il tema è centrato in pieno. Un po di confusione con l'utilizzo dei tempi verbali cambiando prospettiva, ma nel complesso è un ottimo racconto, mi è piaciuto. Un saluto alla prossima!

Re: "BLU" di Adriano Muzzi

Inviato: giovedì 26 dicembre 2019, 10:20
da DandElion
Adriano mapporcamiseria! Mi sono messa a piangere in treno.
Tema centrato in maniera molto sensibile, con una forte carica di attualità e di critica sociale.
Il riferimento al blu dei flutti all’inizio non l’avevo capito, anche se avevo subito intuito quale fosse la piega che stava prendendo il racconto, la tua ambientazione mi ha subito evocato il film “al di là dei sogni”.
Ottima prova, dolorosamente coinvolgente. Applausi.

Re: "BLU" di Adriano Muzzi

Inviato: giovedì 26 dicembre 2019, 11:51
da filippo.mammoli
Ciao Adriano.
Sono arrivato alla fine un po' sballottato e la tavola di legno marcio mi ha riportato d'un tratto alla dura realtà di un naufragio, avvenuto magari durante la fuga tentata dal nord africa verso l'Italia, visti i nomi arabi.
Tema di scottante attualità trattato con delicatezza estrema. Ti dico subito che l'idea è forte ed è bellissima la sensibilità del padre che cerca di proteggere il figlio disegnando intorno a lui un mondo dai contorni fatati e fiabeschi, ma forse l'ho trovata un po' irreale e forzata date le circostanze.
Comunque bello struggente dall'inizio alla fine, e complimenti per l'interpretazione del tema.

Re: "BLU" di Adriano Muzzi

Inviato: domenica 29 dicembre 2019, 15:04
da antico
Hai tra le mani un potenziale gioiello, lavoraci a prescindere dal raggiungimento della finale. Le due righe finali sono, per come la vedo, da togliere e le loro informazioni sono da seminare, velate anch'esse dal racconto del padre, nel corpo del racconto. Quindi serve una fase di revisione tesa a cesellare e rifinire, anche asciugare, ma arricchendo. Pollice quasi su per la caduta di tono che il testo ha per quel finale. Per il resto, complimenti.