Gruppo SPAZIO: Lista racconti e classifiche

Appuntamento per lunedì 16 dicembre dalle 21.00 all'una con il tema scelto dalla vincitrice del Premio Urania Francesca Cavallero e dai finalisti dell'Urania Short Fabio Aloisio, Elia Gonella e Axa Lydia Vallotto!
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antico
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Gruppo SPAZIO: Lista racconti e classifiche

Messaggio#1 » martedì 17 dicembre 2019, 1:57

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BENVENUTI ALLA URANIA CHRISTMAS EDITION, LA QUARTA DELLA SETTIMA ERA DI MINUTI CONTATI, LA 135° ALL TIME!

Questo è il gruppo SPAZIO della URANIA CHRISTMAS EDITION con FRANCESCA CAVALLERO, FABIO ALOISIO, ELIA GONELLA E AXA LYDIA VALLOTTO nella vesti di Guest Star.

Gli autori del gruppo SPAZIO dovranno commentare e classificare i racconti del gruppo TEMPO.

I racconti di questo gruppo verranno commentati e classificati dagli autori del gruppo BRADBURY


Questo è un gruppo da OTTO racconti e saranno i primi TRE ad avere diritto alla pubblicazione immediata sul sito e a entrare tra i finalisti che verranno valutati dalle GUEST STAR. Altri racconti ritenuti meritevoli da me, l'Antico, verranno a loro volta ammessi alla vetrina del sito, ma non alla finale. Ricordo che per decidere quanti finalisti ogni gruppo debba emettere cerco sempre di rimanere in un rapporto di uno ogni tre approsimandolo all'occorrenza per eccesso.

Per la composizione dei gruppi ho tenuto conto del seguente metodo: per primi ho assegnato ai raggruppamenti coloro in possesso di punti RANK DELLA SETTIMA ERA (il primo nel gruppo A, il secondo nel gruppo B, il terzo nel gruppo C, il quarto nel gruppo A e così via), coloro che non hanno ancora ottenuto punti nel corso della SETTIMA Era sono stati assegnati a seguire (primo a postare gruppo X, secondo a postare gruppo Y, terzo a postare gruppo BETA, quarto a postare gruppo X e così via).

E ora vediamo i racconti ammessi nel gruppo SPAZIO:

Survival Town, di Andrea Partiti, ore 23.04, 3295 caratteri
Un eroe, forse., di Polly Russell, ore 22.28, 3305 caratteri
La lista di codici, di Laura Cazzari, ore 23.32, 2595 caratteri
Un errore di valutazione, di DandElion, ore 22.39, 2240 caratteri
Collisione, di Filippo Mammoli, ore 22.47, 3128 caratteri
Gli Osservatori, di Alessio Magno, ore 00.57, 3328 caratteri
Ritornerò, di Daniele Torrisi, ore 23.34, 3179 caratteri
L’ultima corsa dell’emerodromo, di Andrea Pozzali, ore 00.39, 2984 caratteri

Avete tempo fino alle 23.59 di giovedì 26 DICEMBRE per commentare i racconti del gruppo TEMPO. Le vostre classifiche corredate dai commenti andranno postate direttamente sul loro gruppo. Per i ritardatari ci sarà un'ora di tempo in più per postare le classifiche e i commenti, quindi fino alle 00.59 del 27 DICEMBRE, ma si prenderanno un malus pari alla metà del numero di autori inseriti nel gruppo approssimato per difetto. Vi avverto che sarò fiscale e non concederò un solo secondo in più. Vi ricordo che le vostre classifiche dovranno essere complete dal primo all'ultimo. Una volta postate tutte le vostre classifiche, posterò la mia e stilerò quella finale dei raggruppamenti.
NB: avete DIECI giorni per commentare e classificare gli OTTO racconti del gruppo TEMPO e so bene che sono tanti. Ricordatevi però che Minuti Contati, oltre che una gara, è primariamente un'occasione di confronto. Utilizzate il tempo anche per leggere e commentare altri racconti, ne avete VENTITRE (escluso il vostro) a disposizione e se la guardate in quest'ottica, ve lo assicuro, DIECI giorni sono anche troppo pochi. E ancora: date diritto di replica, tornate a vedere se hanno risposto ai vostri commenti, argomentate, difendete le vostre tesi e cedete quando vi convinceranno dell'opposto. Questa è la vostra palestra, dateci dentro.

Eventuali vostre pigrizie nei confronti dei commenti ai racconti (che devono avere un limite minimo di 300 caratteri ognuno) verranno penalizzate in questo modo:
– 0 punti malus per chi commenta TUTTI i racconti assegnati al suo gruppo con il corretto numero minimo di caratteri.
– 13 punti malus per chi commenta tutti i racconti assegnati al suo gruppo, ma senza il numero minimo di caratteri.
– ELIMINAZIONE per chi non commenta anche solo un racconto di quelli assegnati al suo gruppo.


Vi ricordo che i racconti non possono essere più modificati. Se avete dubbi su come compilare le classifiche, rivolgetevi a me.
Potete commentare i vari racconti nei singoli thread per discutere con gli autori, ma la classifica corredata dai commenti deve obbligatoriamente essere postata nel gruppo TEMPO.
Altra nota importante: evitate di rispondere qui ai commenti ai vostri lavori, ma fatelo esclusivamente sui vostri tread.

BUONA URANIA CHRISTMAS EDITION A TUTTI!



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Pretorian
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Re: Gruppo SPAZIO: Lista racconti e classifiche

Messaggio#2 » mercoledì 18 dicembre 2019, 22:50

Ed ecco commenti e classifica:

SURVIVAL TOWN di Andrea Partiti
Ciao, Andrea e piacere di leggerti.
Dunque, l'idea del personaggio scomodo fatto sparire dal governo in una delle città finte per i test nucleari è davvero interessante, ma il racconto è appesantito da una serie di problematiche che gli impediscono di raggiungere il suo potenziale.
Prima di tutto, la sintassi. Come ti è stato già fatto notare in molti punti ci sono virgole mancanti o inserite al punto sbagliato e questo rende la lettura, soprattutto la prima parte, molto faticosa e, a tratti, anche poco comprensibile.
Poi, l'intera prima parte mi sembra superflua. Da un lato, è quasi comico immaginare il protagonista che gira con faldoni di segreti governativi (in qualunque anno siamo, penso ci siano modi moolto più discreti per far sparire informazioni compromettenti), dall'altro, il tono che usi in quel momento è (volutamente?) così pomposo da sembrare quasi la parodia del classico complottaro cospirazionista. In generale, penso che la prima sia anche superflua. Partire direttamente con il risveglio del protagonista avrebbe reso tutto molto più interessante, anche perché ti avrebbe permesso di far scoprire poco alla volta cos'è successo, lasciando fino all'ultimo il lettore nel dubbio di quello che è avvenuto.
Ah, per concludere: perché "hypnospray"? Cos'ha il buon vecchio cloroformio che non va?

Alla prossima

UN EROE. FORSE. di Polly Russel
Splendido, Polly. Davvero splendido. In alcuni punti, quasi più vicino alla poesia che al racconto. La descrizione del clone che vede i Pilastri della Creazione e la nebulosa avvicinarsi è splendida e mi ha fatto persino dimenticare la parte iniziale, forse un po troppo frettolosa per poter raggiungere il suo stato migliore. In fondo, portare avanti un racconto basandosi quasi esclusivamente sulle esperienze sensoriali del personaggio principale non è facile e si può dire che tu sia riuscita a centrarla quasi appieno. Il finale, con quel suo retrogusto amaro, è fulminante e decisivo come giusto che sia.
Niente da dire, Polly. Solo complimenti.

LA LISTA DI CODICI di Laura Cazzari
Ciao, Laura e piacere di leggerti.
Dunque, il tuo racconto si basa sull'equivoco dato tra le premessee da spy story e la disvelazione finale, di segno nettamene opposto. L'idea è buona e anche il modo in cui lo porti avanti fino alla fine è ben reso, ma è il disvelamento finale che mi lascia perplesso. Insomma, il modo in cui parlano i protagonisti, se è eccellente per dare l'illusione di un ambiente "da spia", a posteriori diventa fin troppo irrealistico. Insomma, rileggi e dimmi la verità: chi parlerebbe mai così in un contesto normale?
Ed è su questa irrealtà che tutto il contrasto crolla come un castello di carte e il racconto si perde.
Peccato.
Alla prossima.


UN ERRORE DI VALUTAZIONE Dandelaion
Ciao, Dande e piacere di leggerti.
Il racconto è ben scritto e rende davvero bene la tensione a cui sono sottoposti i due protagonisti nel loro tentativo di migliorare quel tempo apparentemente insuperabile. Il finale arriva leggermente telefonato, ma non per questo meno efficace. Giusto... perché lo fanno? Insomma, perché uno di loro rischia la vita per ottenere quel tempo migliore? Non riesco a capire se si tratta di un incidente o di una cosa voluta e questa indeterminazione diventa problematica, perché rende aleatorie le motivazioni e il rischio corso.
Peccato, però, perché sarebbe bastata una piccola aggiunta per ottenere un risultato eccellente.
Alla prossima!


COLLISIONE di Filippo Mammoli
Ciao, Filippo e piacere di leggerti.
Dunque, il racconto è scritto bene, con la giusta tensione e i giusti termini. L'inganno su cui si regge tutta la storia è mascherato in maniera eccellente fino al finale. Ecco, il vero problema è proprio la rivelazione finale: in qualche modo penso che per mantenere l'inganno tu abbia ecceduto nella determinazione della finta missione, in modo da renderla fin troppo realistica. Il risultato è che quando si arriva alla disvelazione, la mia reazione è stata del tipo "Aspe, ma tutto quello che è stato detto prima? Le tre settimane, i calcoli, l'impegno... le due cose collidono!". Insomma, le descrizioni che dai sono molto poco da videogioco e molto da missione spaziale vera e propria ("saving world simulator"?). Lo so, lo so: mantenere un equilibrio giusto in circostanze simili è molto difficili e non sei il primo che eccede in un senso o nell'altro in questa edizione. Io stesso ho mancato questo equilibrio più volte, quindi parlo per esperienza.
E vabbé, ciò che non uccide fa imparare, no?

Alla prossima

GLI OSSERVATORI di Alessio Magno
Piacere di leggerti, Alessio.
Trovo molti punti di contatto tra il tuo racconto e un racconto breve di Asimov ("Razza di imbecilli" penso si chiami, ma non ne sono sicuro) in cui alcuni osservatori, pronti ad includere la razza umana tra quelle avanzate della galassia, rinunciano a farlo quando si rendono conto che gli umani usano le armi nucleari sul loro stesso mondo.
Nel tuo caso, il racconto è molto più colloquiale e fa la scelta sapiente di ricollegarsi ad un evento molto sentito come lo sbarco sulla Luna. Non solo: se in quello di Asimov il destino dell'Umanità è sostanzialmente segnato, per tutto il tuo racconto tu continui a indicare che un altro destino è possibile, anche se improbabile. Insomma, l'Umanità ha il suo destino nelle sua mani... nel bene e nel male. E, devo dirlo, questo è un dettaglio che ho adorato.
Come ha anticipato Gabriele, forse il tenere così criptico il motivo per cui uno dei protagonisti dubita del futuro del genere umano influisce negativamente sul racconto, anche perché sarebbe bastato davvero poco per colmare questa lacuna.
Casomai dovessi rielaborarlo, pensaci.

A presto!

RITORNERò di Daniele Torrisi
Ciao, Daniele e piacere di leggerti.
Dunque, il punto di forza del tuo racconto è sicuramente l'ambientazione che hai creato. è fantasy, ma con elementi poco consueti (le influenze di nomi greci e la particolare astronomia) ed è certamente affascinante. La descrizione è dettagliata ed evocativa e lascia intravedere orizzonti ben più vasti. Tanta ricchezza, però, viene pagata con una sostanziale povertà di trama, che è a malapena abbozzata. più che un racconto in sé, sembra quasi un estratto, estrapolato da un lavoro più grande.. E, come non si può contenere un fiume in una tazza, un lavoro così grande non si può contenere in uno spazio così esiguo.
Un consiglio? Sfrutta questa ambientazione per inserire diversi lavori, oppure per un romanzo più grande-
Pensaci.
A presto.


L'ULTIMA CORSA DELL'EMERODROMO di Andrea Pozzali
Piacere di leggerti, Andy.
Dunque, penso che il tuo racconto si riferisca a Fidippide, il messaggero che annunciò ad Atene la vittoria di Maratona. Se le cose stanno così, però, ho almeno un paio di dubbi sulla tua vicenda. La prima è quando dici "questo è il mio lavoro". A memoria, Fidippide era un soldato in primis e un messaggero militare in seconda battuta, quindi, a voler essere pignoli, quello di "emerodromo" non è proprio il suo lavoro. Ma questa è una piccolezza.
Il vero problema è sul finale. Fidippide sembra crollare prima di arrivare ad Atene, o meglio, il finale non è chiaro su questo punto. Per quanto banale, penso che sarebbe stato meglio concludere facendolo crollare tra le braccia delle guardie, come da tradizione.
per il resto, mi sembra che non ci siano problemi.
Alla prossima!


CLASSIFICA:
1) Un eroe, forse., di Polly Russell;
2) Gli Osservatori, di Alessio Magno;
3) Un errore di valutazione, di DandElion;
4) La lista di codici, di Laura Cazzari;
5) Ritornerò, di Daniele Torrisi;
6) Collisione, di Filippo Mammoli
7)L’ultima corsa dell’emerodromo, di Andrea Pozzali
8) Survival Town, di Andrea Partiti

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Gabriele Dolzadelli
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Re: Gruppo SPAZIO: Lista racconti e classifiche

Messaggio#3 » mercoledì 18 dicembre 2019, 22:54

1) La lista di codici
2) Un eroe, forse
3) Un errore di valutazione
4) Survival Town
5) Gli osservatori
6) Collisione
7) L'ultima corsa dell'emerodromo
8) Ritornerò



La lista di codici
Ciao Laura.
Che dire... Alzo le mani. Capolavoro. Davvero bel racconto. Divertente, soprattutto a una seconda lettura. E' un po' come quegli indovinelli dove non ci capisci nulla e dopo aver avuto la soluzione dici "ah...che scemo". Difatti, rileggendo, ogni dettaglio si incastona perfettamente nell'interpretazione finale.
Non ho trovato sbavature, ritmo incalzante e perfetto svolgimento di trama.
Forse, l'unico dettaglio che mi ha lasciato perplesso è l'uso plurale della parola "codici" quando alla fine loro dovevano individuarne solo uno, essendo interessati soltanto alla libreria Billy. Forse ho capito male questo punto?
A rileggerci con piacere.

Un eroe, forse
Ciao Polly. Piacere di ritrovarti.
Racconto ben scritto e con descrizioni sensoriali notevoli. Il tema è centrato, dato che con il salto nell'iperspazio si ha, perlappunto, una distanza notevole in poco tempo.
Ammetto di aver dovuto leggere il tutto due o tre volte per poterlo capire appieno, però, una volta fatto mio, non ho potuto che apprezzarlo. Mi ha un po' ricordato un racconto di Luca Nesler, di qualche tempo fa, con i cloni su un pianeta che venivano bruciati dopo l'esperimento di colonizzazione. Forse, quindi, pecca leggermente di poca originalità su quel punto, ma si potrebbe risolvere togliendo il clone e mettendoci un normale astronauta. Anzi, darebbe ancor più drammaticità al tutto.
Comunque, complimenti.

Un errore di valutazione
Ciao Dand. Piacere di ritrovarti.
La tua prova è molto buona. Il racconto è ben scritto e il ritmo è incalzante, soprattutto in merito alle tempistiche che i due protagonisti non riescono a battere. Brava.
Una nota solo per il finale. Per poterlo capire appieno ho dovuto rileggerlo tre o quattro volte. C'erano aspetti che mi sfuggivano e credo che siano i seguenti:

- non c'è una chiara differenza tra il simulatore e l'uscita reale del protagonista. Quando i due usano il simulatore, questi non viene descritto e io, nella mia testa, mi ero immaginato che uscissero lo stesso nello spazio simulando il percorso. Quindi, quando è uscito l'ultima volta, credevo stesse simulando ancora e non capivo il perché della sua morte.

- gli errori dello strumento non vengono allo stesso modo spiegati e quindi anche la morte del personaggio risulta troppo strana.

A parte queste due cose, che è difficile includere nel testo viste le poche battute disponibili, trovo che sia un ottimo lavoro. Complimenti.

Survival Town
Ciao Andrea. Piacere di leggerti.
Allora, partiamo dal fatto che il racconto è ben scritto e nell'insieme credo di averlo capito. L'uomo scopre un segreto, viene rapito e lasciato in una città per test nucleari a morire, giusto? Penso che il tema sia azzeccato. Tanto spazio, il deserto, e poco tempo all'esplosione.
Ci sono però dei punti che, a mio avviso, rovinano la semina.
In primis quel 1789. Nella mente porta subito alla rivoluzione francese e associarla a quella data anni 50 e all'ambasciata russa crea confusione. Perché da una parte c'è la guerra fredda tra USA e RUSSIA e dall'altra abbiamo la Francia. Il lettore si chiede in che periodo è ambientato il racconto e dove e nessuna delle due info viene data in seguito. Questo stordisce, perché se si stuzzica tanto la curiosità di chi legge, soprattutto in racconti brevi, è poi difficile tenere attiva l'attenzione su altro, senza dare le dovute risposte.
Poi c'è la questione ambientazione. Secondo me avresti dovuto concentrarti più sull'aspetto della desolazione, magari introducendo prima i manichini, anziché descrivere molto i movimenti del protagonista. Questo non mi ha permesso di capire a fondo l'ambientazione e immedesimarmi, cogliendo quel senso di angoscia che volevi sicuramente trasmettere.
Una prova buona che, però, non spicca.

Gli osservatori
Ciao Alessio. Piacere di ritrovarti.
Interessante il tuo racconto. Il punto di vista alieno dell'allunaggio è una trovata originale e il dialogo è piacevole, seppur si faccia un po' fatica a delineare le due figure per capire chi dica cosa, ma immagino che per te non fosse importante.
Scorre tutto molto bene e l'amarezza è palpabile. L'unico punto un po' criptico è quello in cui viene spiegato il motivo per cui, nonostante tutto, anche la razza umana non ce la potrà fare. Nonostante gli sforzi mi è stato difficile comprenderlo con totale chiarezza ed è stato come inciampare durante una piacevole camminata, rimanere comunque in piedi e proseguire, non so se mi spiego. Comunque, una buona prova. A presto.

Collisione
Ciao Filippo. Ben ritrovato.
Il racconto è scritto molto bene. Direi che è anche molto immersivo, con un sapiente utilizzo della terminologia appropriata che permette di dare credibilità alla storia, almeno agli ignoranti in materia come me (perché non saprei se poi i calcoli te li sei davvero fatti o se hai buttato numeri a caso :P ).
Il capovolgimento finale coglie di sorpresa, lo ammetto, ma sarà complice il fatto che è il secondo racconto del girone a mostrarlo (avendo letto il tuo dopo quello di Laura sull'Ikea), non mi ha entusiasmato troppo (chi lo sa, magari leggendo prima il tuo e dopo il suo l'effetto sarebbe stato diverso).
Trovo che il fatto che si trattasse di un videogioco strida un po' con i numerosi dettagli tecnici di inizio racconto, così come un videogame che punti unicamente al lancio di una sonda. Magari creando un po' di azione all'inizio, con lo scopo finale di schiacciare il bottone, avrebbe dato più credibilità in tal senso, non so se mi spiego.
Ad ogni modo, ottimo racconto. Complimenti.

L'ultima corsa dell'emerodromo

Ciao Andy. Piacere di ritrovarti.
La tua è una prova interessante. Hai toccato il tema con un evento noto a tutti e che calza a pennello: la corsa di Maratona di Filippede (si chiamava così se non erro). Direi che hai scritto molto bene l'introspezione del personaggio, anche se la trama un po' scarna non ha giocato molto a tuo favore. Direi che hai svolto il compito con un tema originale ma senza molto phatos. Ad ogni modo, hai uno stile molto buono. Forse hai calcato un po' la mano nel ripetere spesso quel "tanto spazio in poco tempo". Sembra che tu voglia ammiccare al lettore e dirgli continuamente "hai visto che ho rispettato la traccia?" e a lungo andare può dare fastidio, anche perché non era necessario, si capiva comunque. A rileggerci.

Ritornerò
Ciao Daniele. Benvenuto!
Hai uno stile molto epico e pomposo e di certo, una volta raffinato, può essere un tuo tratto distintivo notevole.
Il racconto presenta però dei punti un po' ostici.
Non è facile in così poche battute srotolare una trama che porti da un punto A a un punto B con la giusta dose di informazioni. Minuti Contati è una bella palestra sotto questo punto di vista. Qui infatti trovo ci siano davvero tante informazioni superflue. Alcuni personaggi vengono presentati, anche per nome, ma non hanno utilità alla trama. Così come alcune informazioni di background. Sfoltirei un bel po' il tutto, riducendolo all'essenziale e dando più carne agli avvenimenti, altrimenti si corre il rischio che il lettore si perda e si senta aggredito da una valanga di parole che non riesce a ricomporre per dare un senso al quadro. Almeno, questo è quello che è successo a me, che a parte lo svolgimento di una battaglia, ho capito ben poco. Forse è un limito mio. Spero di poterti essere stato utile e di rileggerti presto.

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giulio.palmieri
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Re: Gruppo SPAZIO: Lista racconti e classifiche

Messaggio#4 » venerdì 20 dicembre 2019, 1:25

Ecco di seguito il riepilogo dei miei commenti e la classifica:

SURVIVAL TOWN di Andrea Partiti
Buona sera Andrea. Ho letto il racconto, e noto alcune difficoltà, anche se l'idea che intravedo è molto valida, e anche l'ambientazione molto suggestiva.
Innanzitutto, ti dico che la trama di fondo mi risulta efficace: un uomo scopre dei segreti governativi, viene catturato e si risveglia in una città deserta (in un'atmosfera quasi metafisica). Ciò che mi ha colpito è stato il meccanismo narrativo: il protagonista avrebbe dovuto trovarsi legato mani e piedi in una stanza (soluzione banale), invece si trova libero, in una città piena di sagome in mezzo al deserto, da cui non può scappare e da cui non può comunicare con l'esterno. Meccanismo narrativo affascinante.
Però, l'incipit, sebbene necessario per sfruttare l'effetto narrativo descritto, risulta un po' inefficace perché un po' troppo semplicistico. Lavorerei sui dettagli: perché i faldoni? perché segreti governativi dal 1789 e il 1951? Forse sarebbe stato meglio identificare un solo segreto inconfessabile di un'epoca precisa. Poi il punto di vista: il protagonista sente l'hypospray sul collo, ma come fa a sapere cos'è? Forse sarebbe meglio inscenare un attacco a sorpresa o un breve inseguimento.
Poi il tema: lo spazio c'è (il deserto etc.), manca l'istante di tempo. Forse, potrebbe essere l'istante in cui sviene (come se quell'istante rappresentasse un passaggio) oppure l'attesa di qualche catastrofe. Dipende dal senso che vuoi dare al racconto. Dal canto mio, ho trovato ad effetto il fatto delle sagome di cartone: rifinirei però un po' i dettagli e i movimenti del personaggio proprio per accrescere l'inquietudine e lo straniamento nell'atmosfera che sei riuscito a creare.
Mi ha ricordato la "Dissipatio H.G." di Guido Morselli e "Io sono leggenda" di Matheson.
Nel complesso buono, tema centrato a metà; se sviluppato nel suo potenziale, però, può portare a un risultato eccellente.


UN EROE, FORSE di Polly Rossell
Il racconto nel complesso mi è piaciuto, ha una fine ad effetto (hai giocato bene col contrasto della sofferenza fisica del protagonista, nella scena centrale, e col fatto che sia "solo" un clone, per i militari, nel finale); inoltre anche lo sviluppo delle scene è a effetto: ti concentri appunto sulle sensazioni fisiche e sull'istante di tempo (il salto). Il tema è centrato in pieno.
Alcune perplessità:
- Il protagonista si dovrebbe risvegliare in una navicella, giusto? Invece si ha la sensazione che galleggi nel vuoto, sebbene sappia di essere seduto. Questo passaggio non è chiaro.
- La nebulosa. Cosa sono i Pilastri della creazione all'interno della Nebulosa? La nebulosa è l'immagine centrale del racconto, a mio avviso andrebbe descritta (come visione) in funzione del senso che vuoi dare al racconto. Cos'è? Una matrice di gas che può avviluppare la navicella e farla sparire per sempre? Una nuvola cosmica che porta in altri universi? Va spiegato.
- Il punto di vista nel finale. Nella scena centrale e nell'incipit siamo immersi nel protagonista. Nel finale però mi sembra ci riferiamo a un narratore onnisciente (sebbene ci sia lo stacco narrativo del paragrafo finale, dovresti sempre riferirti a un personaggio).
- i tempi verbali nel finale. Perché al passato prossimo? Tutto si svolge al presente (in successione), quindi dovresti continuare col presente.
A mio modesto parere, nel complesso è abbastanza buono, e tema centrato in pieno.


LA LISTA DI CODICI di Laura Cazzari
Allora, l'idea mi sembra caruccia, ma lo svolgimento non mi convince.
Nel senso: all'inizio ho avuto come la sensazione di trovarmi in un labirinto (che poi purtroppo non viene descritto), invece verso la fine sembra esserci stata una specie di gara podistica. Quindi:
- descrizione spaziale assente
- cosa significa spuntare i codici prima di arrivare all'uscita? Va spiegato.
Alla fine ci troviamo all'uscita di un negozio Ikea, e l'armadio è già nel furgone. Perché? Andrebbe spiegata la relazione tra "l'impresa" e il risultato finale.
La trovata finale è carina, ma il racconto va costruito.


UN ERRORE DI VALUTAZIONE di Dandelion
Allora, il meccanismo narrativo funziona. Due astronauti di fronte a un simulatore; uno di loro deve compiere una sortita all'esterno della navicella in un tempo valido alla finalizzazione della missione. Alla fine, Pat si perde fluttuando nello spazio sconfinato; molto suggestiva, poetica, la frase: "senza alcun rumore, lo vidi sparire - per sempre - sorridendo come per una vittoria."
Però, il racconto andrebbe rifinito e reso più chiaro. Di seguito le mie perplessità:
- non capisco bene la scansione delle tempistiche del simulatore: perché il parametro cambia? perché a un certo punto c'è un errore?
- dovresti descrivere meglio l'istante in cui Pat scivola e si perde. Non so, non riesce ad afferrare il maniglione, viene travolto da qualche oggetto. Va spiegato.
- legare e spiegare l'errore del simulatore al finale: il portellone si chiude prima del tempo utile a far rientrare Pat nella navicella?
Il tema ad ogni modo è centrato; buona anche la suspence relativa al ripetersi delle tempistiche (ma bisogna spiegarne il siginificato). A mio avviso, il racconto dovrebbe essere rifinito e dettagliato, per raggiungere al meglio l'effetto finale e lasciare al lettore tutto il gusto legato all'immagine finale (un lasciarsi andare, un perdersi nell'infinito proprio a seguito del compimento della propria missione).


COLLISIONE di Filippo Mammoli
Il racconto è valido e non vedo errori formali. L'inizio serra bene l'atmosfera, ben delineato dai numeri e dai riferimenti al "disastro" imminente. Il lettore vi si immerge, segue lo scorrere delle tempistiche fino al finale a effetto, che lascia con un sorriso. Nella frase finale, si può cogliere un riferimento alla situazione climatica e politica attuale.
L'unica cosa (giusto per cercare di aggiungere qualcosa di utile) è che forse quel beep che distrae la protagonista dovrebbe cadere più perentoriamente nella narrazione, per dare in pieno la sensazione che si è perso l'attimo e che quindi la missione rischia di fallire.
Comunque ottimo lavoro, tema centrato in pieno.


GLI OSSERVATORI di Alessio Magno
Non credo di avere molto da aggiungere agli ottimi commenti sul tuo racconto. Anch'io lo considero buono, sebbene, appunto, con certe difficoltà soprattutto nei dialoghi (che dovrebbero essere limati e resi più scorrevoli). Ottimo il riferimento all'allunaggio, come prova d'elevazione dell'umanità; la frase finale "Così tanto spazio da visitare, così poco tempo per viverlo" suggella il tema, risuonando quasi come un richiamo a non sprecare il proprio tempo. Devi però lavorare sulla scorrevolezza e sull'essenzialità degli elementi narrativi.


RITORNERÒ di Daniele Torrisi
Ho molto apprezzato il tentativo di dare vita a un fantasy con chiari riferimenti a una precisa epoca storica. Se non sbaglio, Borges diceva che il passato è una categoria del fantastico, perché esiste nella nostra mente, e dunque passato e immaginato sono la stessa cosa (ovviamente il passato storico va sempre studiato e analizzato, e preso puntualmente come riferimento).
Mi ritrovo quindi anch'io nel tuo tentativo di cogliere tutti i dettagli (che risuonano fantastici) di un'epoca, e di viverla in pieno assieme a personaggi di fantasia. A maggior ragione però, serve molta precisione per delineare i riferimenti e rendere il tutto credibile. Faccio un esempio. Il seguente passo:

"Divisi l’uno dall'altro dai rostri delle salmerie incolonnate, i battaglioni dell’avanguardia marciavano in risalita, a passo uniforme sotto al cocente picchiare dei due soli azzurri, incontro alla mole Grande Arco. Venti stadi innanzi al primo dei reparti, quello di Aristemarko da Ippolakòn, il Grande Arco torreggiava, sputando lunghi lampi scheletrici. Il suo terzo più basso svettava sopra ai taglienti cristalli che affioravano dalle carni del promontorio. Secondo i locali con cui aveva scambiato qualche parola, era la costruzione più alta di tutta la Colcigyssa."

I rostri erano strumenti di battaglia navale (usati ad esempio nelle guerre puniche, in epoca repubblicana romana), quindi i "rostri delle salmerie" non so quanto possa essere convincente come dettaglio (forse hai pensato a rostri piantati su carri enormi?). Stessa cosa per la frase: "lunghi lampi scheletrici". Cos'è un lampo scheletrico? Non riesco a figurarmelo.
Il mio consiglio è dunque di incoraggiamento (è interessante rivisitare il passato in chiave fantasy), ma attenzione sempre alla giustificazione storica dei dettagli e alla scorrevolezza del testo.
Ad ogni modo, è un tentativo che avrebbe necessitato di maggiore spazio. Non ho capito bene il dettaglio del portale, magari bastava dire che li avrebbe condotti direttamente sul terreno di battagli dell'avversario.
Insomma, punti in alto, spinto dall'istinto al fantastico, e dunque devi lavorare molto per raffinare le armi.


L’ULTIMA CORSA ALL’EMERODROMO di Andrea Pozzali
Anche qui, non ho molto da aggiungere agli ottimi commenti già presenti.
L'episodio storico è stata una buona scelta, tuttavia la trama è un po' scarna: si segue bene il succedersi dei pensieri, ma manca a mio avviso qualche dettaglio esotico per rendere il tutto più affascinante. Anche il venir meno delle forze e la fine non mi risultano molto convincenti. Insomma, bisogna lavorarci.


LA CLASSIFICA FINALE:

1- Collisione (Filippo Mammoli)
2- Survival Town (Andrea partiti)
3- Un eroe, forse (Polly Rossell)
4- Un errore di valutazione (DandElion)
5- Ritornerò (Daniele Torrisi)
6- Gli osservatori (Alessio Magno)
7- L'ultima corsa all'emerodromo (Andrea Pozzali)
8- La lista di codici (Laura Cazzari)

Non è stato facile stilare la classifica, ad ogni modo ci sono lampi creativi validi in ognuno dei racconti. Spero di essere stato d'aiuto coi commenti, e vi auguro buone feste!

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Andrea Lauro
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Re: Gruppo SPAZIO: Lista racconti e classifiche

Messaggio#5 » sabato 21 dicembre 2019, 21:09

CLASSIFICA
Devo dire che è stata soffertissima: più pensavo alla scaletta di preferenze e più le posizioni si ingarbugliavano.

1. Un eroe, forse
2. Gli osservatori
3. L’ultima corsa dell’emerodromo
4. Un errore di valutazione
5. La lista di codici
6. Collisione
7. Survival town
8. Ritornerò

Un eroe, forse
Brava, il tuo racconto mi è molto piaciuto. Il tema è centrato, l’hai rielaborato in un “così tanto spazio IN così poco tempo”.
La descrizione del salto è molto realistica (ed ansiogena), resa bene dai periodi brevi e dal narratore interno. Mi è piaciuto molto il riferimento alla nebulosa, che “Pulsa. Come vulva ancestrale. Madre del cosmo.”
Il finale stacca bene e lascia quel retrogusto amarognolo che in questo tipo di racconti è la ciliegina sulla torta. Brava.
Note: Manca un punto su “della nebulosa Aquila»”

Gli osservatori

Ciao Alessio, i dialoghi sono ben resi tra il veterano cinico che utilizza espressioni più colloquiali ed il sottoposto entusiasta che invece cerca di mostrarsi ossequioso: quindi una buona caratterizzazione ei personaggi. Bravo.
Ahimè, mi balzano agli occhi una serie di errori tra grammatica e battitura che mi hanno rallentato nella lettura: l’apostrofo mancante in “neanche un po?”, gli accenti mancanti in “Oh si, all'inizio si.” e la punteggiatura in “potenziale di reiterazione Vuole dire che…”
Inoltre c’è un “non ho più la stessa attrattiva” che non mi convince : forse intendevi “non ha più” la stessa attrattiva?
ll finale mi è piaciuto, un bel ribaltamento di punti di vista; c’è pure un cupo vaticinio sul futuro dell’umanità, risultato di una scienza che ricorda la psicostoria seldoniana. Quindi un bel lavoro, ma mi raccomando gli errori! So che sembrano bazzecole nell’economia della storia, ma è importante!

L’ultima corsa dell’emerodromo
...e così nacque quella sfida ai limiti dell’umano che è la maratona! Mi è piaciuto. In certi momenti avrei preferito qualche periodo più lungo, giusto per staccare un po’; poi però penso che forse è voluto, il ritmo così cadenzato ricorda molto il passo della corsa, con pensieri netti, affilati e tanto sangue che pompa in tutto il corpo. Quindi va bene così, senza "se" e senza "ma"; bravo.


Un errore di valutazione.
Ciao Dand, la resa dei dialoghi durante i test dei due cosmonauti è buona, rende bene.
Non riesco bene a capire perché all’inizio Pat sia paonazzo per lo sforzo, visto che siamo in fase di test, ma forse perché io mi immaginavo un simulatore quando in realtà c’è di mezzo una mezza corsa a ostacoli su un percorso tutt’altro che virtuale.
Mi è piaciuta la frase di chiusura, “mi sembra quasi di vederlo invece che passeggia nell'infinito, prendendosi tutto il tempo del mondo.” Come a dire, toh, ecco, almeno lui si è tolto il problema.
Nel complesso una buona prova, tema OK.
Nota: “Oh Finalmente! Bastano altri 2 millesimi Cazzo!” (manca un punto, oppure metti la minuscola)

La lista di codici
Ciao Laura, me l’hai fatta sotto il naso. Per tutto il tempo mi stavo figurando questo edificio segreto / governativo / banca, poi a un certo punto (quando citi le “altre coppie”) penso quasi ad un gioco tipo “intrappolato”, così il finale mi ha fatto ridere. Anche la misteriosa voce dall’alto ad una rilettura si inquadra e contestualizza (“ah, ecco cos’era…!”).
La sequenza dialogica iniziale è ben resa, ma attenzione a un rischio di infodump in “C’è il furgoncino di Stefano fuori ad aspettarci”, i protagonisti già lo sanno. Potrebbe rendere meglio un: “Non credo che Stefano là fuori ci dia una seconda opportunità”. Tanto poi il furgoncino salta fuori comunque, io non lo citerei. Nel complesso mi è sembrato un racconto simpatico, scorrevole e leggero. Tema OK.
Note: C’è un a-capo non dovuto in : “Dice Iacopo, sedendosi distrutto sul sedile anteriore.”

Collisione
Ciao Filippo, racconto ben scritto. Decisamente il finale mi ha spiazzato (e m’ha fatto sorridere), quindi ho riletto il testo con il senno del poi per vedere che effetto faceva: nella prima parte ci sono dettagli così tecnici che il tutto diventa molto realistico (quindi bravo, ben fatto), ma a questo punto la disillusione della seconda fa un poco a pugni. Fermo restando che “Lo salverò domani questo pianeta di merda“ mi ha fatto impazzire! Una buona prova, nel complesso. Tema (virtualmente) centrato.
ps. magari avrei limato la parte relativa alla conversione delle Unità astronomiche, dato che siamo nell’incipit e il lettore sente un rallentamento immediato.


Survival town
Ciao Andrea, l’incipit mi piace molto. Cosa ci sarà sotto, mi domando. Quali intrighi? Tutti-ma-proprio-tutti? E poi citi i russi, quindi comincia a delinearsi qualcosa nella mia mente. Poi però c’è un brusco cambio in cui mi perdo. Intendiamoci, è molto interessante anche l’idea di come il protagonista viene fatto sparire. Caspita, mi dico, questa sì che è prigionia: anni 50 ricreati in una città nel deserto. Bello, mi torna l’atmosfera di Fallout3 quando lo scienziato intrappola la gente in un quartierino tranquillo e -soprattutto- virtuale. Peccato però che le due idee diventano troppo slegate. Attiri talmente l’attenzione sull’entità dei segreti che stanno per essere divulgati nella prima parte, che il seguito lascia un po’ di amaro perché non vengono spiegati. Ad un certo punto la butti lì: “Deve essere collegato a uno dei segreti che volevo esporre, penso”, ma nulla di più. Forse avrei apprezzato maggiormente se la storia fosse cominciata in medias res, tipo: lui si sveglia nella città fantasma e comincia a farsi un sacco di domande, ricostruisce la scena del rapimento e poi comincia ad indagare.
Note tecniche:
“è il momento più pericoloso questo”: mi sa un po’ di colloquiale, metterei “questo è il momento più pericoloso”
Dove sono i mie (miei) rapitori?
“ma (da) lontano sembrano veri”

Ritornerò
Daniele ciao, ho fatto veramente fatica a leggere il tuo testo. Ci sono troppi nomi, troppi luoghi, mi sono sentito smarrito. Sono sicuro che in un racconto lungo oppure in un romanzo avresti avuto modo e tempo di svelare pian piano tutto il mondo da te immaginato (che sembra davvero vasto ed evocativo); ma condensando tutto in un racconto di 3333 caratteri il rischio è di offrire un prodotto difficile da affrontare. Lavorerei anche sugli aggettivi: credo potresti usarne la metà ottenendo lo stesso risultato e aumentando la scorrevolezza. Spero per te siano suggerimenti utili, in caso aspetto il tuo prossimo!

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emiliano.maramonte
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Re: Gruppo SPAZIO: Lista racconti e classifiche

Messaggio#6 » lunedì 23 dicembre 2019, 0:08

Posto i miei commenti e la mia classifica.
Sul primo posto non ho avuto assolutamente alcun dubbio. Per le altre posizioni è stata una bella lotta.
Buona Edition e BUONE FESTE!

CLASSIFICA

1) UN EROE, FORSE. di Polly Russell
2) L'ULTIMA CORSA DELL'EMERODROMO di Andrea Pozzali
3) GLI OSSERVATORI di Alessio Magno
4) UN ERRORE DI VALUTAZIONE di DandElion
5) SURVIVAL TOWN di Andrea Partiti
6) LA LISTA DI CODICI di Laura Cazzari
7) RITORNERO' di Daniele Torrisi
8) COLLISIONE di Filippo Mammoli


_________________________________________________________________________________________________________

COMMENTI

GLI OSSERVATORI di Alessio Magno
Questo racconto ha un ottimo potenziale e contiene delle interessantissime riflessioni sull'umanità. Ho seguito con crescente curiosità il dialogo, cercando di capire chi parlasse e se degli alieni stessero decidendo il destino del pianeta. Purtroppo questo quadro sfumato ha un po' penalizzato la riuscita complessiva, perché avrei gradito chessò, un nome, una qualifica (per es. Direttore dei rapporti alieni; Ambasciatore intergalattico... qualcosa del genere), invece così, con una interlocuzione vaga, per quanto abbastanza ben caratterizzata, la fruizione del testo si fa difficoltosa. Come anche si fa difficoltosa in ragione dei numerosi refusi e gli errori di punteggiatura. In questa sede potrebbero essere perdonabili, a causa del meccanismo del contest, ma in altri ambiti, assolutamente no, quindi sono da rivedere.
Però ho adorato il finale. Che è agghiacciante. Conosciamo tutti uno degli eventi più importanti della storia umana... ebbene, sapere (seppure letterariamente) che è l'ultimo vero passo della razza umana prima della sua fine, mette i brividi. Quindi bravo, molto bello tutto ciò.
Ultima nota: io avrei scritto "atterraggio" e non "allunaggio" in quanto gli alieni potrebbero non conoscere questo termine, coniato proprio in occasione dello storico evento.
Il tema è centrato ed è intelligentemente rimarcato con la frase finale.
In sostanza, un racconto da sufficienza.

SURVIVAL TOWN di Andrea Partiti
Ho letto il racconto con piacere. A parte qualche scivolone sulla punteggiatura, è pure scritto bene. Devo dire che mi ha catturato il meccanismo del personaggio che scopre inconfessabili segreti governativi e cerca di divulgarli, poi viene catturato e lasciato a morire nientepopodimenoche in un sito per test nucleari! In realtà, a metà della lettura, avevo già intuito qualcosa, però ho voluto attendere la conferma del finale. E così è stato.
Non mi sono posto tante domande, mi sono goduto il flusso narrativo fino alla fine e la tua bravura nel creare la giusta suspense.
Grattando un po' la scorza, però, ci sono alcune cose che non funzionano, e chi ha commentato prima di me, le ha ben evidenziate. Il vero punto della questione è: il racconto si ferma nel momento del vero apice narrativo. Ed è quel momento che avrebbe reso completo il rispetto del tema in pieno. Lo spazio sconfinato c'è, manca il tic toc dell'orologio che scandisce il poco tempo rimanente. Sì, d'accordo, ci troviamo in un sito nucleare, quindi in una situazione di distruzione imminente, ma la trama si ferma. E allora mettiamocelo questo fungo atomico! Allora sì che la mancanza di tempo avrebbe giganteggiato, scuotendo a dovere il lettore.
Non credo di dover aggiungere altro. Un lavoro appena sufficiente, assolutamente migliorabile.

UN EROE, FORSE. di Polly Russell
Ti devo subito ringraziare per avermi fatto leggere un BEL racconto. Hai preso molti elementi canonici della fantascienza, li hai frullati, ricomposti e hai tirato fuori una storia non originalissima, ma davvero davvero efficace. Mi ha riportato alle suggestioni di molti film di fantascienza dello spazio profondo, non so: Moon, Interstellar, Punto di non ritorno, e altri... e sei riuscita a trasmettere il fascino dell'astronomia di cui io sono profondo appassionato sin da bambino. Ed essendo astrofilo sin da ragazzo, ho apprezzato i riferimenti ai Pilasti della creazione (esistono davvero) e alla nebulosa Aquila, osservata nel dettaglio dall'Hubble qualche anno fa.
Soprassiedo su qualche inconveniente (già ampiamente rilevato da altri commentatori), in quanto la tua penna tagliente, diretta e talentuosa mi ha permesso di apprezzare il meccanismo narrativo e la storia. Fantascienza allo stato puro!
Sicuramente sei nel mio podio personale!

LA LISTA DI CODICI di Laura Cazzari
Parto subito da quello che mi è piaciuto. La narrazione è abbastanza scorrevole, con la scelta di partire a razzo con un dialogo botta-e-risposta che ci catapulta immediatamente nell'azione. Confesso che stavo pensando a due operai di Amazon che si divertissero a fare una sfida nello spuntare i codici dei pacchi da spedire, in un magazzino enorme. E sorridevo nell'immaginarmi questa soluzione. Sinceramente non avevo neanche lontanamente pensato a una qualche trama spionistica. Poi arriva la conclusione: acquisti all'Ikea all'ultimo momento! Carina l'intuizione, ma lascia aperti molti buchi di trama, tra cui il perché dei codici, il furgone di Stefano, il come in 10 minuti abbiano potuto trasportare una libreria, senza perdere una vita intera alle casse per pagare (ci sono stato varie volte all'Ikea e l'esperienza è qualcosa di molto vicina all'inferno dantesco...), e così via.
Scrittura interessante e dinamica. Tema centrato.
Do una sufficienza per la simpatica scintilla che anima il racconto, qualcosa in meno per lo svolgimento. Migliorabile.

UN ERRORE DI VALUTAZIONE di DandElion
Mi ha piacevolmente colpito questo tuo fuoripista nella fantascienza, dopo tante storie sospese tra il fantastico e il drammatico. E devo dire che per buona parte mi ha fatto rivivere le atmosfere di grandi film di successo come Gravity o Interstellar, dove il rapporto con lo spazio sconfinato finisce per sopraffare l'essere umano assetato di conquista e progresso. Tutto sommato, la storia scorre, ma... con tanti MA.
Sinceramente mi sfugge la scansione temporale. Ho provato a ricostruirla. Il simulatore è alquanto starato! Ma sembra segnare sempre lo stesso tempo, poi si sballa. La simulazione, quindi, è legata a un'esercitazione per la riparazione di un dispositivo o per testare un percorso di emergenza, e, di conseguenza, ci troviamo di fronte a un addestramento. Allora Pat non è morto... Oppure il colpo di scena è proprio questo? Un po' come ne "Il gioco di Ender"... una simulazione che però nasconde la vera finalità e allora Pat muore davvero. Non so: sono rimasto molto perplesso, ci sono punti assolutamente da chiarire, oppure non sono stato capace io di ricostruire correttamente la vicenda, pur nella sua apparente linearità.
E' scritto sicuramente bene (ma sulle tue qualità letterarie, ormai pochi dubbi), e centra il tema, ma lascia davvero tante domande. Una sufficienza colta in pieno, ma nulla di più.

COLLISIONE di Filippo Mammoli
Ho letto il racconto con molta curiosità e devo dire che un certo effetto complessivo lo hai ottenuto, soprattutto col colpo di scena finale.
Purtroppo però molti elementi non mi hanno affatto convinto.
Innanzitutto apprezzo il tentativo di dare alla prima parte una forte impronta di scientificità, proprio per cercare di depistare il lettore, mettendolo poi con le spalle al muro nella chiusura. Sfortunatamente, però, la massa di input di nozioni è un carico eccessivo per un racconto di soli 3333 caratteri. Danno molto fastidio gli spiegoni iniziali con tanto di snocciolamenti di cifre, distanze, conversioni di misure e così via, per quanto abbastanza corrette da un punto di vista formale. E, a mio modestissimo parere, è anche poco credibile il modo in cui opera la presunta esperta dell'ente spaziale, in quanto agisce da sola, pigia qualche tasto qua e là, gira manopole, e fa volare sonde e astronavi. Un pizzichino in più di realismo non avrebbe guastato, ad esempio Camilla si volta verso un suo collega e gli chiede "Qual è il Delta-V per unità di tempo dell'asteroide..." E' solo un esempio buttato lì, ma secondo me avrebbe dato quel qualcosa in più.
La narrazione è scorrevole certo, ma è scolastica, a tratti stucchevole. Intendiamoci: non voglio insinuare nulla; non è che tutt'a un tratto non sai scrivere più! Ricordo tuoi racconti di precedenti Edizioni sicuramente di ottimo livello, quindi puoi fare di più e meglio! Ho solo notato un certo adagiarsi sullo scrivere facile e sul colpo di scena interessante ma non originalissimo o particolarmente fulminante. Forse non hai trovato un'ispirazione entusiasmante, forse hai lavorato su un'idea con cui non hai avuto molto feeling, non so, ma ho avuto questa netta sensazione.
Il tema è sicuramente centrato.
Come si evince dall'inizio di questo mio commento, salverei l'effetto complessivo di straniamento scientifico, il buon colpo di scena finale e una buona scorrevolezza del testo.

RITORNERO’ di Daniele Torrisi
Voglio dare la mia valutazione senza sbirciare nulla dei commentatori prima di me, in modo che io possa esprimermi in modo limpido e senza condizionamenti.
E' un racconto molto suggestivo. E' scritto con un piglio deciso come di chi conosca bene l'argomento di cui sta trattando, e, tra le altre cose, la narrazione è sostenuta da uno stile pomposo e difficile, abbastanza insolito per gli standard attuali.
Non amo le storie fantasy, storiche o di rievocazione storica, ma, sotto certi aspetti, la storia mi ha colpito.
Purtroppo questa sua "robustezza" di fondo è anche il suo punto debole: troppe nozioni, troppi costringi il lettore a fare contorsioni mentali per cogliere i riferimenti esterni (io ho intuito riferimenti all'Egitto, forse ai Persiani, non so), e poi ce ne sono altri fantastici come un'arca (o qualcosa del genere) e un non meglio precisato portale.
C'è da lavorare e prendere le misure, ma c'è tempo, Minuti Contati sa darti tanto, alla fine.
Il talento c'è, la penna anche, e sicuramente nelle prossime Edizioni ci farai vedere cose belle.

L’ULTIMA CORSA DELL’EMERODROMO di Andrea Pozzali
Parto dai punti di forza del racconto: un ottimo ritmo narrativo. Mi è piaciuta la cadenza delle frasi, anche troppo nette e spezzettate come hai fatto tu, in quanto danno il senso della corsa e della respirazione affaticata. Poi ho apprezzato l'idea di fondo: entrare nella testa di Filippide mentre sta per compiere la sua leggendaria impresa. E sei stato bravo a rendere l'enorme fatica della lunga distanza e, soprattutto, della lotta contro i propri limiti. Diciamo che ho capito subito a cosa ti riferivi, ma penso che il tuo intento non fosse quello del colpo di scena, bensì di restituirci un frammento di quella vicenda che ancora oggi stupisce il mondo.
Avrei preferito qualche "così tanto spazio, in così poco tempo" in meno e qualche pennellata in più qua e là dell'epoca, giusto per arricchire il quadro, che così com'è è a tratti incolore.
Il finale può andare ma mi sarebbe piaciuto un'uscita di scena più forte da un punto di vista emotivo, non so, il crollo fisico con il raggiungimento dell'obiettivo, il sorriso di un abitante ateniese che rincuora il protagonista in difficoltà, insomma cose così.
Tema centrato, anzi, declinazione originale e gradevole.

Isabella Torazza
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Re: Gruppo SPAZIO: Lista racconti e classifiche

Messaggio#7 » lunedì 23 dicembre 2019, 16:55

Buongiorno a tutti. Ecco la mia classifica e i commenti.

1. Un eroe, forse.
2. Un errore di valutazione
3. Gli osservatori
4. Survival town
5. Collisione
6.L'ultima corsa
7.Lista di codici
8. Ritornerò

Sto iniziando a capire che stilare la classifica è davvero complicato, altroché scrivere un racconto in quattro ore!
Ho letto solo racconti ben scritti, perciò il gusto personale, sia di contenuto che stilistico, influenza il giudizio.

SURVIVAL TOWN
Ciao Andrea, ho letto frettolosamente il tuo racconto ieri e mi aveva convinto a metà. Non avevo colto, e può essere un mio limite, visto che altri l’hanno capito senza bisogno della tua spiegazione, il “senso” del racconto. L’ho riletto ora e mi è piaciuto. Continuo a faticare, pur “sapendo”, a trovare nei dettagli il motore del racconto. L’idea è stupenda, meritava forse uno sviluppo maggiore la parte dedicata all’esperimento, all’esplosione; sacrificando la parte iniziale in effetti un po’ slegata.
Idea e scrittura sono ineccepibili.
Buon contest

UN EROE, FORSE
Ciao Polly, il racconto è costruito davvero bene. Mi sembra in ascesa e trovo che sia una dote. Un salire di sensazioni, e il cambio di scena nella sala controllo spezza il ritmo in modo efficace. Bello bello bello il finale.
Due critiche stupide e soggettive: il buio accecante è banale per il tenore del testo e “ e allora arranco” sarebbe stato più efficace con un semplice: arranco.
Buon contest! Mi sei piaciuta molto!

LA LISTA DI CODICI
Ciao Laura, piacere!
Il racconto è senza dubbio scorrevole, i dialoghi fluidi ma in alcuni momenti li ho percepiti come un po’ fasulli, ti faccio degli esempi per chiarire:
-Inoltre non credo avremo... (inoltre, in un parlato reale, non ce lo vedo molto)
-un esempio più calzante (idem)
-ma non farmi perdere altro tempo (un “muoviti!” tra fidanzati all’ikea Sarebbe sembrato più reale.
Non sono amante dei finali a sorpresa con risvolto ironico e, come accade sempre in scrittura e lettura, il gusto personale influisce sul giudizio. Ciò non toglie che sia evidente che scrivi bene.
Buon contest!

UN ERRORE DI VALUTAZIONE
Ciao Dand, ho letto con godimento il tuo racconto. La parte iniziale è davvero ben scritta, ritmo incalzante, tachicardico, mi sono accorta che, presa dalla storia, stavo leggendo velocissima per guadagnare quei due cavolo di millesimi!
Si perde un po’ nella parte in cui Pat si abbandona, il limite dei caratteri ti ha un po’ fregata. Decisamente piacevole il cambio registro, dolce e malinconico, del finale.
Un’osservazione banale: “intollerabilmente incandescente” è un po’ ridondante, incandescente sarebbe bastato.
Brava!

COLLISIONE
Ciao Filippo, piacere!
Ho trovato il racconto scritto bene e coerente dal punto di vista linguistico, con una piacevole sferzata sul finale.
La critica che mi sento di muovere è che dall’inizio a circa metà, il testo è forse un po’ troppo didattico, mi sono persa nei dati e nelle considerazioni tecniche che lo hanno un appesantito. L’idea è originale e il tema più che centrato. Ho scritto a una tua collega di gruppo che non sono amante dei finali a sorpresa dal taglio ironico ma in questo caso mi devo ricredere.
Buon contest.

GLI OSSERVATORI
Ciao Punch,
Ho letto con facilità il tuo racconto fino alla parte finale in cui mi sono persa e ho dovuto rileggere più volte, poi ho capito. Hai scritto dei dialoghi davvero molto efficaci, non ho trovato forzature né un disallineamento rispetto ad un dialogo reale. Non è cosa da poco perché è davvero facile incappare in letture con errori, a volte grossolani, negli scambi di battute. Il finale, come ti dicevo, ha arrestato la lettura. L’idea funziona, la scrittura pure, è possibile che abbia semplicemente faticato io nel cogliere un ribaltamento di prospettiva così repentino.
Buon contest

RITORNERÒ
Ciao Daniele, benvenuto! Sono una quasi pivellina come te: è la seconda volta che partecipo e, ti assicuro, è davvero una buona palestra. O si riesce ad essere concisi o ci si perde e si rischia di non far cogliere appieno il senso del testo.
Scrivi bene, è evidente. Mi hai catapultata in un mondo lontano, affascinate ma troppo faticoso da comprendere, star dietro ai termini ha appesantito la lettura, a discapito del piacere.
Affrontare l’Egitto è stato coraggioso, solo il testo meritava un più ampio respiro. Decisamente bravo, la miseria dei caratteri ti hanno penalizzato.
Buon contest

L'ULTIMA CORSA DELL'EMERODROMO
Buongiorno Andy, piacere di conoscerti!
Inizio col dirti che non conoscevo la vicenda che hai narrato, l'ho scoperta leggendo gli altri commenti. Non ho una preparazione classica e me ne rammarico, perciò ti ringrazio perché ho conosciuto una storia ignota. La suggestione del racconto è ottima, mi è piaciuto essere stata trasportata in un altro posto e periodo storico, la ritengo una difficoltà in più nella stesura di un racconto. Il finale avrebbe meritato un respiro un po' più ampio ma, come accade spesso in questo contest, lo spazio è infingardo, gestirlo non è semplice. La vera nota dolente, per i miei gusti, è il fraseggio breve, anzi brevissimo, che ha reso la lettura poco fluida. Anch'io sono amante dei periodi corti ma in questo caso li ho trovati oltre al limite di godimento.
Grazie per l'attenzione e buon contest!

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antico
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Re: Gruppo SPAZIO: Lista racconti e classifiche

Messaggio#8 » lunedì 23 dicembre 2019, 18:53

Molto bene, mancano solo due classifiche all'appello: quelle di Wladimiro Borchi e di Paola Rossini.

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wladimiro.borchi
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Re: Gruppo SPAZIO: Lista racconti e classifiche

Messaggio#9 » martedì 24 dicembre 2019, 7:21

Classifica
1 - Un eroe, forse
2 - Un errore di valutazione
3 - Collisione
4 - Gli osservatori
5 - L'ultima corsa dell'emerodromo
6 - La lista dei codici
7 - Survival town
8 - Ritornerò

Survival town
Ciao Andrea,
Racconto scritto con il solito stile impeccabile.
Quanto al contenuto, invece, anche io non ci ero arrivato.
La città di manichini nel finale mi aveva messo addosso un po' d'ansia in stile "Ai confini della realtà", ma non avevo affatto ricollegato, fino a quando non ho letto la tua spiegazione, alle città per i test nucleari del deserto.
Così com'è è un po' zoppo.
Certo se uno si fosse messo a googolare "survival town" avrebbe scoperto l'arcano. Ma, ahimè, ho scoperto a mie spese, qualche edizione fa, che fondare tutto il racconto su qualcosa che non si esplicita non paga.
Nel mio racconto di questa edition, ad esempio, il vecchio pazzo si chiama come uno dei due studiosi che hanno ridefinito il tempo come grandezza relativa.
Fortunatamente era solo una citazione e non ci ho costruito il racconto sopra perché non se n'è accorto nessuno.
Forse sarebbe bastato che il protagonista, sul finale, capisse lui dove si trovava e lo comunicasse al lettore, assieme alla sua disperazione per l'imminente morte.



Un eroe, forse
Io che devo valutare un tuo racconto?
Il mondo va proprio alla rovescia!
Detto questo...
Semplicemente stupendo, immagini di una bellezza e di una potenza unica, stile perfetto e senza nemmeno una parola fuori posto.
Anche il twist tra quello che pensa che accadrà il pilota e quello che, invece, gli lasceranno accadere è efficace, anche perché solo in quel punto si scopre che si tratta di un clone.
Forse ti sei dilungata un po' troppo sui sintomi della ipossia e poco su quella stupenda "vulva galattica", madre e origine del tutto. Ma lo dico solo per trovare, come faceva Cicciolina, "il pelo nell'uomo".
A rileggerci presto.
W

La lista di codici
Ciao Laura.
Racconto davvero carino, con una coclusione "barocca" e uno stile impeccabile.
Non è tra i miei preferiti del gruppo, ma mi ha strappato un bel sorriso al termine della lettura.
Il dialogo è pulito, ma se riletto al termine del lavoro, ha davvero un sapore artefatto, che rovina un po' il bel gioco degli equivoci che hai ordito ai danni del lettore.
A rileggerci presto.
Wladimiro


Un errore di valutazione.
Ciao Dand,
Come sempre sei riuscita a suscitarmi un bel po' di emozioni.
Il racconto scorre molto bene e lo stile è superbo.
La storia è molto appassionante e l'ultima immagine dell'astronauta col sorriso che non riesce a salvarsi ti resta dentro.
Me lo sono immaginato che scompare verso l'infinito, mentre l'amico l'osserva impotente.
Davvero un bel pugno nello stomaco.
Grazie mille per il tuo lavoro e a rileggerci presto.
Wladimiro

Collisione
Egregio Ing. Mammoli,
Abbiamo preso visione del Suo racconto, estraendovi tutti i dati necessari alla realizzazione della missione.
Come da accordi, troverà il solito accredito sul Suo conto cifrato in Bielorussia.
N. A. S. A.
(Off topic ON: Ma quella ragazza era davvero la CUGINA, Off topic OFF)
Racconto molto divertente, se non per l'eccesso di informazoni iniziali, che però in fantascienza si trovano spesso (penso ad alcuni romanzi di Dick, con lunghi ed evitabili elenchi anche di semplici oggetti nella vetrina di un rigattiere).
Rispetto a "due minuti" ho trovato la prima parte molto più coerente con il finale.
Complimenti e a rileggerci presto.
Wladimiro


Gli Osservatori
Ciao Alessio,
Racconto con un gran potenziale.
Allora, il dialogo iniziale, forse, è un po' troppo lungo.
Questo ha fatto sì che, durante la lettura, io abbia avuto il tempo di pensare: "questi sono alieni e parlano degli umani".
Non so se sia stata colpa del dialogo un po' troppo prolisso o del fatto che, durante la lettura, questo mi sia apparso come l'unico twist possibile.
Secondo me dovresti ridimensionare il dialogo e tenere la stessa tematica.
Resta una prova ottima.
A rileggerci presto.
W


Ritornerò
Ciao Daniele,
Minuti Contati è un gioco difficile.
Creare un raccontino che regga e interessi con 3000 battute apre la porta a molteplici possibilità di errore.
Questo appare esserne un possibile caso.
Non rammaricarti, anche a me è capitato. Una delle prime volte mi è venuta in mente una storia che non avrebbe mai potuto reggere in così poco spazio.
Stavolta, almeno a sommessa opinione del sottoscritto, è successo qualcosa del genere.
W

L'ultima corsa dell'emerodromo
Bentrovato Andy,
Il racconto non mi è dispiaciuto, l'ho trovato scritto molto bene.
Il twist è proprio il momento in cui si di svela che il protagonista non sta gareggiando, ma che si tratta della nota vicenda del soldato della battaglia di Maratona che porta ad Atene la notizia della vittoria.
L'idea è molto buona, ma sconta un problema opposto rispetto all'ultimo che ho letto.
Qui la trama è davvero ridotta al minimo e, di conseguenza, ti sei dovuto dilungare sulle sensazioni della corsa e dell'affaticamento, rendendo la narrazione un po' prolissa.
A rileggerci presto.
W

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antico
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Re: Gruppo SPAZIO: Lista racconti e classifiche

Messaggio#10 » martedì 24 dicembre 2019, 11:56

E con la classifica di Borchi postata, qui manca solo quella di Paola Rossini.

Paola
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Re: Gruppo SPAZIO: Lista racconti e classifiche

Messaggio#11 » martedì 24 dicembre 2019, 17:03

ECCOMIIIIIII!!!!!!
Buona vigilia a tutti, vi auguro di passare un sereno Natale e un super fortunato 2020! Che possa realizzare, se non tutti :D :D :D almeno qualche desiderio.


Survival Town – Andrea Partiti

Dà un senso claustrofobico e se questo era il tuo intento ci sei riuscito. Mi sarebbe piaciuto saperne di più: fa parte di un programma di cui era a conoscenza? O questo è solo l’inizio, la calma prima della tempesta? Riguardando il titolo qualche idea potrei farmela, ma la curiosità rimane.
Stilisticamente: hai scelto la prima persona per narrare ma, invece di farci vivere attraverso i suoi sensi quello che accade, tu gli fai dire cose che ancora non dovrebbe sapere. Tipo: “Non li sento neppure avvicinarsi a me”. Appunto, se non li sente perché lo dice? Metti direttamente: “Noto l’ombra di qualcosa, tipo una manica, e subito dopo una sostanza fredda e appiccicosa (come fa a sapere di già che è l’hypospray?) sul collo, poi niente (come può dire che si abbatte sul suolo se ha perso i sensi?).
L’idea è buona, mi piace e mi ha incuriosita. Va riguardato un pochino.


Un eroe, forse – Polly Russell

Ciao Polly, ben ritrovata. Non me ne volere però io ho delle perplessità. Ti spiego. Il racconto si divide in tre parti e tra la prima e la seconda trovo delle incongruenze.
Nella prima chi legge vive le sensazioni del protagonista che, scritto così, sembra non sapere cosa gli stia accadendo e dove sta andando.
Nella seconda lui è cosciente di aver saltato e quindi di far parte di un programma speciale e, come dice lui stesso, “Ho compiuto la mia missione” e ancora “Sono anni che mi preparano. Sono nato per questo.”
È vero che è la prima volta che sperimenta il salto, ma da come è scritto all’inizio sembra che lui, involontariamente, sia stato preso contro la sua volontà e sballottato in qualcosa di cui non ne è pienamente a conoscenza. Io l’ho vissuto così.
Un’altra cosa.

Il fischio ha coperto ogni suono. Le voci che mi avevano accompagnato da terra. Il bip intermittente, i ronzii ormai consueti. Il tonfo ritmico e perenne dell'oscillatore. E ora che è finito non sento più nulla.

Al posto del primo punto ci vogliono i due punti, in questo modo spiega cosa ha coperto il bip.
Comunque il tema è centrato e il racconto mi è piaciuto.


La lista dei codici – Laura Cazzari

Devo ammettere che sia il titolo che l’inizio del racconto mi avevano sviato, e non di poco. Soprattutto quei riferimenti a Leonida che davano l’idea di una grande impresa. Immaginavo già una rapina a qualche banca dati importantissima. Certo che poi Beep Beep e Willy il coyote hanno livellato subito l’obiettivo finale :D :D :D
L’idea è carina e il tema c’è.


Un errore di valutazione – DandElion

Cioa Dand, leggendo il tuo racconto, subito di partenza mi sono detta:”Oh! Un racconto originale!” Poi, quando il protagonista lo vede sparire: per sempre sorridendo, ho visto il volto di George Clooney che volava nello spazio… nel film Gravity.
A parte il finale simile, mi è piaciuto come hai impostato il testo, ho provato frenesia e mi ha molto coinvolta. Brava.

Collisione – Filippo Mammoli

Ciao Filippo, ben trovato. Allora, sarò sincera. Ho trovato questo testo troppo, molto raccontato. I periodi sono lunghi e appesantiscono il tutto. In generale l’idea è carina, molto, però è un po’ fuori tema: “Così tanto spazio, così poco tempo”. Lo spazio qual è quello all’interno del videogioco? Il tempo, ci potrebbe anche stare… (Non me ne volere ;) )

Gli osservatori – Alessio Magno

Un racconto che scorre bene, non ha picchi alti del tipo colpi di scena, ma non per questo da scartare. Nel suo fulcro c’è un’idea semplice ma ben caratterizzata e spanta in tutto il testo. I dialogo l’ho ben percepito tra le due figure e, rispetto a un tuo testo letto qualche edizione fa, questo lo trovo ben scritto. Vedo che qualche mio suggerimento è stato colto. Complimenti.

Ritornerò – Daniele Torrisi

Già come ti hanno fatto notare gli altri sopra: è una buona idea di partenza per un lavoro più ampio. La prima parte è troppo raccontata con descrizioni anche troppo particolari e talvolta inutili per un racconto breve. In realtà non c’è molta azione. Ti perdi in descrizione e non approfondisci l’idea fulcro della storia. Rielaborata verrà un bel racconto.


L’ultima corsa dell’emerodromo – Andrea Pozzali

Lo hai impostato come un dialogo a se stesso mentre corre. Allora chi legge immagina che lui pensa tutte quelle cose mentre attraversa veloce lande e terre. Ma quando è abbastanza stanco, ha consumato molti zuccheri, ce la fa il suo cervello a elaborare parole, frasi con la stessa intensità dell’inizio?
Forse qui ci stava meglio il narratore esterno che ci faceva vivere, attraverso i suoi pensieri e poi ricordi per immagini, i momenti della battaglia. Che lo mostrava nel correre prima più veloce poi sempre più piano. Non è molto attendibile che la sua mente sia sempre lucida come all’inizio della corsa. E torna poco quando si racconta (nel primo pezzetto) come se fosse un estraneo.



QUI la mia classifica:


1) Un errore di valutazione – DandElion
2) Gli osservatori – Alessio Magno
3) La lista dei codici – Laura Cazzari
4) Un eroe, forse – Polly Russell
5) Collisione – Filippo Mammoli
6) Survival Town – Andrea Partiti
7) L’ultima corsa dell’emerodromo – Andrea Pozzali
8) Ritornerò – Daniele Torrisi
Ultima modifica di Paola il giovedì 26 dicembre 2019, 21:58, modificato 1 volta in totale.

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Re: Gruppo SPAZIO: Lista racconti e classifiche

Messaggio#12 » giovedì 26 dicembre 2019, 13:34

Molto bene, classifiche tutte arrivate. Posso cominciare a commentare e classificare a mia volta.

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Re: Gruppo SPAZIO: Lista racconti e classifiche

Messaggio#13 » domenica 29 dicembre 2019, 13:25

Ecco a voi i miei commenti e classifica per il vostro gruppo, grazie a tutti per le più che valide letture.

1) Un eroe, forse., di Polly Russell
Un racconto ben gestito, ben scritto. Una lettura interessante e non banale. Un tema preso in pieno. E anche una riflessione di fondo niente male. Mi sembra manchi giusto un pizzico di brillantezza in alcuni passaggi e pertanto non arrivo a un pollice su pieno, mi fermo a un quasi su.
2) Collisione, di Filippo Mammoli
Di sicuro, un racconto che ottiene il risultato desiderato e non è poco. La dissonanza con la realtà comincia a sentirsi soprattutto nel momento in cui insisti sul fatto che la salvezza della Terra intera dipendesse da una singola persona, pertanto si comincia proprio da quel punto ad aspettarsi 1) un disastro perché se fosse una cosa applicata davvero alla realtà sarebbe stata quanto meno ingenua oppure 2) la sorpresa finale che, infatti, arriva. Da appassionato di videogiochi non ho trovato nella mia esperienza personale un titolo simile (soprattutto su una console) e quindi mi stranisce un pelo, ma ho letto nei commenti che è stato anche individuato un prodotto che possa ricordarlo, quindi bene così. Tirando le somme, un pollice tendente verso l'alto perché, a mio avviso, il testo in oggetto ha ancora ampi margini di miglioramento, pur essendo senza problemi evidenti.
3) L’ultima corsa dell’emerodromo, di Andrea Pozzali
Hai ammesso tu stesso che hai un problema con i finali e in effetti qui trovo che la debolezza maggiore sia proprio l'assenza di una chiusa che dia un maggior senso al tutto, come le chiuse di quei discorsi lunghi che ti colpiscono lasciandoti un bel sapore in bocca per l'immagine visualizzata che tende a fare deflagrare tutta la preparazione precedente. Qui c'è una più che buona preparazione e un finale che tende a sgonfiarsi man mano che il protagonista si avvicina ad Atene: c'è da lavorare su questo aspetto, insomma. Come valutazione, per me è un pollice tendente all'alto perché il racconto fa quello per cui era stato pensato, anche se poco brillante per la mancanza proprio di una chiusa adeguata.
4) Gli Osservatori, di Alessio Magno
Parto dalla mia valutazione finale: pollice tendente all'alto anche se in modo non brillante. I miglioramenti possono, a mio modo di vedere, essere apportati proprio sul dialogo nella misura in cui puoi riempirlo di maggiori informazioni asciugando l'apparentemente inutile (tipo il fatto che prima non voleva dirgli il motivo e poi invece sì, tanto per fare un esempio). Di sicuro ci infilerei un riferimento più chiaro sul perché, nonostante fossero simili a loro, gli umani fossero destinati all'estinzione (ho anche pensato che fosse perché sarebbero stati gli stessi osservatori, una volta scovato "il pericolo" a causarne l'estinzione). Scritto bene, lettura gradevole, tema ben preso, ma con più tempo per la revisione poteva uscirne assolutamente potenziato.
5) La lista di codici, di Laura Cazzari
Un racconto simpatico con, a mio parere, qualche problema strutturale e di forma. I dialoghi non mi hanno convinto, a volte sembrano parecchio forzati. Ti consiglio di rileggerli ad alta voce per capire dove stridono. Vero è che dovevi usarli per inserire le informazioni, ma un modo più soft poteva essere più funzionale. C'è poi il discorso del perché di questi rimandi ad altre coppie che non ce l'avevano fatta, quasi fosse un gioco quello di presentarsi all'Ikea negli ultimi dieci minuti per riuscire a fare propria una libreria. Da qui, le domanda: lo fanno apposta di allenarsi per giorni per poi tentare proprio quella specifica impresa? E perché? Tema preso in pieno. Riassumendo: un pollice tendente verso l'alto, ma in modo un pelo forzato.
6) Un errore di valutazione, di DandElion
Mi mancano un po' di premesse. Perché testare in un luogo non sicuro? Perché Pat se ne va con il sorriso? Perché quel test? Insomma, a mio parere c'è da lavorare di più e meglio sul contesto. Senza dimenticare un'altra domanda: perché sull'ultimo tentativo quel NO di Pat? Forse ha deciso di suicidarsi pur di fare il "record"? Di sicuro una lettura gradevole, ma troppi punti che rimangono scoperti e che mi fanno propendere per un pollice ni pur tendente verso il positivo, questa volta.
7) Survival Town, di Andrea Partiti
C'è poco da dire su questo racconto perché ha un unico, però grosso, problema: se non si fa una ricerca non si capisce cosa stia succedendo. Di sicuro andrebbe studiata una semina diversa che permetta al lettore di contestualizzare meglio in modo da indirizzarlo meglio. Per il resto: scritto benissimo e lettura gradevolissima che scorre che è un piacere. Pollice ni tendente verso l'alto che con pochi, oculati, accorgimenti potrebbe passare instant a su.
8) Ritornerò, di Daniele Torrisi
Vedo una voce forte capace di dare peso a immagini ben delineate. Vedo, però, anche la difficoltà di approccio a un racconto di 3000 caratteri con il tentativo di farci stare un testo di 20000 in tal mondo costringendo in poco spazio nomi e luoghi andando ad appesantire il lettore e portandolo in tal modo lontano dall'empatizzare con il narrato. Ne consegue anche una difficoltà nel focalizzare la storia, persa tra le molte informazioni. Poco male, il senso del doversi rapportare a limiti di caratteri e di tempo sta proprio nell'allenarsi a rendere funzionale una storia in così poco spazio e di sicuro è ancora più difficile per chi, come te, è abituato lunghezze maggiori. Pollice ni tendente al basso, questa volta, ma è stato un primo approccio e ci sta alla grande (io ci ho messo più di dieci edizioni prima di venirne a capo).

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