Gruppo Ramona Granato (Leggimi nel pensiero)

Per partecipare alla Sfida basta aver voglia di mettersi in gioco.
Le fasi di gioco sono quattro:
1) Il due gennaio sveleremo il tema deciso da Dario Orilio. I partecipanti dovranno scrivere un racconto e postarlo sul forum.
2) Gli autori si leggeranno e classificheranno i racconti che gli saranno assegnati.
3) Gli SPONSOR leggeranno e commenteranno i racconti semifinalisti (i migliori X di ogni girone) e sceglieranno i finalisti.
4) Il BOSS assegnerà la vittoria.
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Spartaco
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Gruppo Ramona Granato (Leggimi nel pensiero)

Messaggio#1 » sabato 4 gennaio 2020, 18:47

Immagine

Ecco la novità di questo inizio 2020: i gruppi non saranno dedicati agli SPONSOR ma ai Giudici di Qualità.
Per i concorrenti non cambia nulla, dovranno leggere, commentare e classificare quelli dell'altro gruppo. L'unica differenza è che a fare media ci sarà (oltre a le loro e quelle del Lettore Anonimo) una classifica stilata dal Giudice di Qualità.

Questo è il gruppo Ramona Granato (Leggimi nel pensiero) de La Sfida a Dreamscapers con Dario Orilio come giudice.

Il migliore di questo gruppo andrà a sfidare il secondo classificato del gruppo Paola Calefato e sarà giudicato da Adriana Rossi. Il secondo classificato sfiderà il vincitore dell'altro gruppo e sarà giudicato da Ivan Alemanno.

Se volete conoscere meglio Ramona, andate a leggere il suo blog o cercatela su Insagram

Vediamo i racconti ammessi:

Filomena deve morire, di Andrea Lauro consegnato il 16/01 alle 21.14
Ineluttabile come la morte, di Luca Nesler consegnato il 17/01 alle 22.28
Quattro parti di un cuore infranto, di Pretorian consegnato il 18/01 alle 15.19
Un'altra Angelica di Andrea Pozzali consegnato il 19/01 alle 23.10
Diaspora di Roberto Romanelli consegnato il 22/01 alle 23.57


Avete tempo fino alle 23.59 di venerdì 31 gennaio per commentare i racconti del gruppo Paola Calefato
Chi non postasse anche solo un commento verrà squalificato.
Chi non postasse la classifica verrà squalificato
Le vostre classifiche corredate dai commenti andranno postate direttamente sul loro gruppo. Vi avverto che saremo fiscali e non accetteremo classifiche postate anche solo alle 00.00 a meno che problemi improvvisi vi ostacolino all'ultimo, ma in quel caso gradiamo essere avvertiti, sapete come trovare i moderatori. Vi ricordiamo che le vostre classifiche dovranno essere complete dal primo all'ultimo.

I racconti non possono essere più modificati. Se avete dubbi su come compilare le classifiche, rivolgetevi a Spartaco.
Potete commentare i vari racconti nei singoli thread per discutere con gli autori, ma la classifica corredata dai commenti deve obbligatoriamente essere postata nel gruppo Paola Calefato.
Altra nota importante: evitate di rispondere qui ai commenti ai vostri lavori, ma fatelo esclusivamente sui vostri thread.

BUONA SFIDA A TUTTI!



Dario17
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Re: Gruppo Ramona Granato (Leggimi nel pensiero)

Messaggio#2 » domenica 26 gennaio 2020, 16:04

1. Filomena deve morire
2. Un'altra angelica
3. Quattro parti di un cuore infranto
4. Ineluttabile come la morte
5. Diaspora

FILOMENA DEVE MORIRE

L'ambientazione è decisamente fatta bene e cala il lettore nella situazione fin da subito.
Essendo un racconto in prima persona e fortemente pregno di dialoghi e discorsi introspettivi, ha una struttura molto spezzettata che tiene il ritmo però dopo un po' risulta fastidioso e troppo martellante, magari un paio di descrizioni in più non avrebbero guastato.
Il punto di forza, a mio avviso, è la gestione del dualismo: la protagonista Elena combatte una guerra su due fronti ovvero partigiani contro fascisti ma anche uomini contro donne.
Non capisco poi perchè Elena si indigni dello status di "puttana" riferita a Filomena soltanto a corrente alterna, per poi finire per chiamarcela lei schiettamente dopo la falsa rivelazione su carlo.
Il punto debole è senza'altro il Mentalista da cui discendono tutta una serie di fatti e conseguenze un po' troppo paradossali e illogiche.
Secondo Filomena, il Mentalista è uno che "cerca, trova e fa intervenire i fasci" grazie alla lettura della mente tramite i sentimenti. Il Mentalista del bar annusa l'odio e l'istinto omicida di Elena, estorcendole il legame coi partigiani che avrebbero dovuto compiere il delitto.
Come può Elena, seppur coperta da Filomena, scamparla ad un arresto nonostante il Mentalista abbia prove incontrovertibili dei legami coi partigiani?
Che importanza ha Filomena stessa tra i ranghi dei fascisti, dato che evita incolume un rastrellamento e regge il dialogo con un capo delle GNR?
Soltanto una posizione di potere molto forte ti scagiona immediatamente dai sospetti di essere una spia o di frequentarne una come sta facendo in quel momento, sopratutto nel clima disumano come quello della Resistenza dove prima si sparava poi si chiedeva.
Anche la capacità di Filomena di tenere a freno Elena soltanto toccandola da quella che dovrebbe essere l'arma super segreta forgiata dai laboratori nazisti non mi convince.

Secondo me filerebbe tutto alla grande se alla fine pure Filomena si fosse rivelata come Mentalista nostrana: sarebbe di rango superiore ad una banale pattuglia delle GNR, intoccabile da sospetti di doppio gioco, un po' temuta dagli stessi fascisti dati i suoi poteri ed infine, proprio grazie ad essi, anche capace di difendere Elena dal controllo mentale.

Tema e bonus rispettati.

MALENA INCONTRA STRANGER THINGS

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INELUTTABILE COME LA MORTE

Ho fatto molta fatica a leggerlo data la struttura contorta e spigolosa: nelle prime 10 righe capire chi si rivolga a chi e quanti sono nella stanza è stato arduo; magari qualche tratto caratteristico in più dei personaggi avrebbe aiutato a riconoscerli meglio.
Il flashback si riconosce tale soltanto per quella riga vuota: gli stessi identici tempi verbali, l'assenza un font diverso o di un virgolettato non danno una mano.
Ad ogni paragrafo i personaggi sembrano teleportati su ambientazioni diverse, primo fra tutti lo spostamento di Robert tra il pre ed il post flashback.
La proprietà di linguaggio certo non ti manca considerando i dialoghi, ma con una bella limata ne gioverebbe sia la lettura che il punteggio finale. Malus sui caratteri in eccesso evitabile, dunque.
Il demone è sterotipato: brutto, cattivo e bugiardo, una manciata di originalità lo avrebbe reso più interessante.
Tema rispettato al 100% e bonus centrati.
(Ho letto e riletto il passaggio, ma ancora non sono riuscito a capire cosa sia il gigante di pietra. L'elefante?)

ARTHUR CONAN DOGLIE

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QUATTRO PARTI DI UN CUORE INFRANTO

Stile asciutto, chiaro e sintetico. Assolutamente riuscito il flashback spezzettato tra gli eventi principali che riesce sia a mantenere il ritmo della lettura che a far conoscere meglio i quattro fratelli.
Atmosfera Lovecraftiana ed evocativa, se l'avessi caratterizzata un po' di più avresti potuto ambire al bonus per l'epoca storica. 1800? 1900? Giorni nostri?
Il servitore traditore è un grande classico un po' abusato e perde un po' di credibilità se riesce in maniera così perfetta a guastare i piani di Roberto:
. è vecchio ma ancora capace
. sa tutto del piano di vendetta e di come funziona la vespa mummificata perchè anche lui era un membro della spedizione
. gestisce il doppio gioco col vecchio padre senza attirare sospetti
. effettua cambi e controcambi di ciocche di capelli con certosina capacità da illusionista.
Epilogo chiarificatore vecchia scuola e plot twist un po' telefonato.
Tema, bonus 2 e 3 centrati.

-


UN'ALTRA ANGELICA


Scritto bene, davvero bene. Però urgono assolutamente un paio di giri di editing per eliminare un bel po' di virgole; alcune hanno l'effetto rallentatore dei dossi artificiali sul manto stradale ed è davvero un peccato.
Dialoghi e descrizioni belli regolari, discreta l'idea.
I protagonisti sono presi da un'altra opera e quindi un neo è la mancanza di originalità, però hai comunque ben gestito i pensieri e le azioni di tutti, prima fra tutte la rottura della quarta parete che da un tocco di brio all'opera.
Il tema è rispettato. Dico sì anche ai bonus, anche se il flashback ha un alone di "paraculaggine" non da poco visto che consiste semplicemente in una citazione e non è frutto del tuo lavoro, però oggettivamente è un evento precedente alla trama e quindi è ineccepibile.

ORLANDO DISINNAMORATO

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DIASPORA

La macedonia di nozioni fantascientifiche combinate con periodi troppo lunghi e dalla correlazione soggetto-complemento non sempre chiarissima manda il lettore in una forte confusione. La sintassi è da rivedere in più punti.
Frasi come queste rendono appieno l'idea del mio giudizio:

. "Mellory aveva estratto un soggetto la cui risposta ai test della prima settimana sulla tolleranza al mix di farmaci che sarebbero stati utilizzati era risultata incoraggiante."

. "Giravano voci che il progetto Diaspora fosse stato abbandonato, aveva chiesto di poter vedere i tre soggetti, ma era riuscito a recuperare solo un paio di stampe, stralci di rapporti che non trovavano riscontro in alcun archivio informatico."

I dialoghi tra i due protagonisti sono spesso telefonati e non hanno mordente.
Tema e bonus confermati, ma confesso che gran parte della trama l'ho capita soltanto dopo aver letto l'appendice nel post successivo.

RED STATES AND BLUE STATES


Le prime due posizioni se la sono giocata punto su punto fino alla fine, se le regole lo avessero permesso avrei decretato un Ex aequo grosso quanto una casa.

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Eugene Fitzherbert
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Re: Gruppo Ramona Granato (Leggimi nel pensiero)

Messaggio#3 » martedì 28 gennaio 2020, 11:33

E viene il momento della classifica, quello che nessuno ama, ma tutti devono fare, perché se no Spartaco non concede più le Proroghe! Ma prima di arrivare al momento clou, ecco i commenti in ordine sparso:

Filomena deve morire
Ciao, Andrea,
Sei il primo della lista e quindi il primo che commento.
A onor del vero, si vede che hai una buona padronanza della scrittura, anche se personalmente non gradisco i periodi con le frasi minimaliste (poche parole e punto; poche parole e punto), ma quello è un limite mio. D'altronde capisco anche che in un contest con i caratteri contati, spesso questa è l'unica soluzione di ripiego utilizzabile per starci dentro.

La tua storia, invece, è molto semplice e poco originale: L'ambientazione fascista è ben nota e talvolta inflazionata e il tuo racconto segue il filone già tracciato da tanti altri, senza aggiungere niente. Considerando che uno dei bonus era proprio l'elemento fantastico, si poteva osare un po' di più, non dico di arrivare fino all'Ucronia di Wolfenstein ma sarebbe bello inventare di più.
La trama si snoda in poche focali scene, ed è ben gestita, su questo devo darti atto, ma purtroppo, non si ravvede la tensione tipica degli incontri clandestini di quel periodo. Mi viene da pensare alla scena nella locanda di Bastardi Senza Gloria, con i dialoghi serrati che portavano lo spettatore a dire 'Ora li scopre! Ora li scopre!' È questo senso di continuo sospetto che manca nell'incontro tra Filomena e Elisa. L'intervento del Mentalista, poi, avrebbe dovuto sconvolgere tutti i piani, magari mettendo Elisa in gravissimo pericolo, ma invece tutto si risolve quasi sottovoce. Ecco, magari sarebbe stato bello se l'attenzione del mentalista fosse stato sviato da Filomena, Mentalista anche lei, che si espone per salvare l'amica.
Il plot twist sul ruolo di Carlo non è stato una vera rivelazione, anzi, era comprensibile o intuibile già dalle battute di dialogo tra Elisa e il suo contatto con la Resistenza.
Per quel che riguarda i flashback, dovresti concentrarti di più sulle vicissitudini che hanno portato Elisa e Filomena ad allontanarsi.

Ora, non mi fraintendere: il racconto mi è piaciuto! Solo che qui siamo chiamati a fare le pulci a tutti, con il solo intento di suggerire passaggi per migliorare il testo. Spero che i miei non voluti consigli ti siano utili in fase di revisione in vista delle semifinali!
Keep on writing!

Ineluttabile come la morte
Ciao , Luca,
Bentrovato!
Il racconto ha un bel sapore tardo-ottocentesco, e la scrittura è veloce e ben gestita. Forse alcune limature sparse, per rendere ancora più scorrevole il testo, renderebbero l'esperienza ulteriormente gradevole. Mi riferisco alla parte iniziale, in cui vengono introdotti i personaggi, che sono abbastanza, in un'ubriacatura di nomi, senza nessun titolo o altra caratteristica che li faccia ricordare. Abbiamo Thomas, il riccone arrivista, Robert, che è un medico di paese, ma non lo sappiamo fino alla scena successiva, Sarah, che è una ragazza (senza altro aggettivo) e poi Charles, il maggiordomo. Credo che dovresti controllare meglio l'entrata in scena di questi personaggi in modo da farli ricordare al lettore, soprattutto per evitare che restino solo dei nomi e che abbiano un aspetto più tridimensionale.

La trama è molto convoluta e ricca di cambi di fronte e rivelazioni, anche se alcune carte me le sarei giocate diversamente. La cosa che arriva come un fulmine a ciel serene e che mi ha fatto un po' storcere il naso è l'elemento soprannaturale e mi riferisco al Demone della Vendetta. Ci sta tutto, è un elemento che alla fine ti serve a creare l'ultimo vero colpo di scena e diventa motore delle azioni del protagonista, solo che mi devi preparare meglio prima di farmelo conoscere. E avevi anche un momento perfetto per farlo: durante il viaggio con la Morfina. Io lettore penso che il motivo per cui il Doc sia tossicodipendente sta nel dolore della perdita. E tu lì devi farmi venire il dubbio: il nostro protagonista si fa perché vuole tenere lontano il Demone, è l'unica soluzione che ha per sbattergli la porta in faccia.
Anche al fuga d'amore in campagna è stata un po' frettolosa, soprattutto considerando che la ragazza doveva essere sotto l'influenza del terzo desiderio di Thomas. Lì il dialogo con la governante poteva introdurre un elemento di dubbio sull'esito della relazione tra Sarah e il Dottorem, accennando a qualcosa che non andava. Così da preparare il campo al ritorno della ragazza da Thomas.
Il finale invece è bello, interessante e sorprendente. (la testa nella cappelliera mi ha ricordato tantissimo Seven di Fincher ed è stata una bella chicca!)

Luca, al netto delle centinaia di parole scritte qui, ho apprezzato il racconto, per la sua atmosfera, molto Doyle in versione weird, per alcune trovate e per i colpi di scena. Aggiustalo e cerca di controllare meglio alcuni passaggi, e vedrai che può diventare ancora migliore!

PS: le tapparelle sono state inventate agli inizi del 900, sarebbe meglio accennare alle persiane o agli scuri, più storicamente accurati.

Quattro parti di un cuore infranto
Ciao, Agostino,
Bel racconto davvero. Molto interessante sotto molteplici aspetti, primo fra tutti che mi ha divertito leggerlo fino alla fine.
I personaggi sono effettivamente tanti, ma emergono bene dai dialoghi serrati. Ho apprezzato alcune accortezze tecniche, come per esempio il fatto che l'ultima battuta di un capitolo introduce il punto di vista del flashback successivo.
I riferimenti lovecraftiani sono sempre una cosa gradita, soprattutto quando non si limitano alle immagini di civiltà decadute, ma arrivano anche a mutuarne alcune consuetudini della sua narrativa, come i riti tribali a base di morte prelevati dall'Africa sconosciuta. Insomma, si vede che come autore ti piace e ne hai letto a pacchi. (Ti ringrazio per non aver scimmiottato lo stile, che è veramente indigesto!)

Devi rilevare alcune sbavature: ci sono delle ripetizioni, uno o due errori di battitura e vestigia di stesure precedenti. Ma soprattutto non mi piace quando introduci i dialoghi scrivendo 'FA'. Capisco che spesso è una necessità per rosicchiare caratteri, ma è una soluzione che reiteri in continuazione, e che forse meriterebbe più attenzione, anche per aggiungere un elemento recitativo alle battute.

Per il resto, ottima prova!

Un'altra Angelica

Ciao, Andrea,
ho letto il tuo racconto con un po' di fatica. È interessante la rilettura del mito dell'Orlando Furioso, ma è stato reso in maniera così didascalica, ricca di infodump e con pochissima azione. Ho pensato a come si potrebbe affrontare meglio: per esempio facendo iniziare il racconto proprio con Orlando che si trova già nel nostro presente alla ricerca di Medoro e Angelica. E da lì lasciare una serie di briciole di informazione per far scoprire al lettore le camere dell'Immaginazione (che mi sono sembrate i Magazzini dove tenevano i galeotti in Altered Carbon) e il sistema di noleggio dei personaggi da parte di autori in erba (e così ti giocavi pure il flashback in maniera elegante!).
Anche il comparto metanarrativo è stato un po' tralasciato: Orlando è dentro una storia di fiction o sta rivivendo parte della sua epopea? E quanto sia importante questa nozione? Hai inserito tanti elementi interessante ma non hanno trovato la giusta coesione nello schema del tuo racconto.
Un'altra cosa che mi ha fatto storcere il naso è stato il cambio di registro nella narrazione di Orlando, quando si accorge che il suo nemico si sta sollazzando in bagno. Perché usare quella terminologia moderna, quando si potevano sfruttare perifrasi fintamente antiche che avrebbero caratterizzato ulteriormente il personaggio: Perché scrivere 'menarselo', quando si poteva dire: 'Lucidarsi il manico'? Come si dice: Devil is in the details, e a queste cose bisogna dare sempre una certa importanza.

Il finale amaro è molto bello, soprattutto perché è figlio del nostro tempo e la dice lunga su quello che stiamo diventando.

Sistemala, perché questa storia è un originale esempio di metanarrativa che merita di essere approfondita!

Diaspora
Ciao, Roberto,
ti confesso che alla prima lettura ho capito veramente poco. Davvero.
Poi con il tuo aiuto da casa, ho messo insieme i pezzi: Vediamo se mi sono orientato come si deve.
Calarme è sottoposto al progetto Diaspora. I soggetti accennate nei rapporti sono le sue personalità multiple. I due in coma sono i Fratelli green (e qua ho pensato a una deriva fiabesca. Stavo per perdere il senno!) e i tre rimanenti sono RED, BLU e VIOLET.
Red dovrebbe essere Mallory (o Mellory, come hai scritto altre volte), perché quando muore, il dr Mallory smette di lavorare in clinica e nessuno sa dove sia.
Blu, che muore alla fine, è Calarme stesso, e questo è abbastanza palese. Resta Solo Violet, ma non si sa cosa stia facendo nel suo bordello e cosa ci abbia guadagnato a far fuori tutti.

La parte 'nel passato' è tutta incentrata sulle conseguenze che le uccisioni delle personalità hanno sul soggetto.

Questo è quanto ho capito e se mi sono perso qualcosa, mi spiace.

La storia segue il filone delle personalità multiple già tracciato da Split (bello!), da Identità (quello con John Cusack) e tanta altra letteratura di genere. L'elemento interessante è che le identità sembrano essere state create in laboratorio in seguito a test clinici, ma non si evince come si deve.
Venendo alla parte più tecnica: non l'hai riletti, e si vede. Errori di battitura, ripetizioni, periodi e frasi sporche, dialoghi che iniziano ma non finiscono: chiaramente il tempo era veramente poco. Inoltre c'è un fastidiosissimo spiegone che non ti sei neanche preso la briga di nascondere (si poteva citare il rapporto di Mallory, per esempio). Insomma è un po' da rivedere.

E ora che avete letto tutti questi arguti e coscienziosi commenti, pappatevi pure la classifica:

1 - Quattro parti di un cuore infranto
2 - Ineluttabile come la morte
3 - Filomena deve morire
4 - Un'altra Angelica
5 - Diaspora

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Polly Russell
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Re: Gruppo Ramona Granato (Leggimi nel pensiero)

Messaggio#4 » venerdì 31 gennaio 2020, 14:39

CLASSIFICA

INELUTTABILE COME LA MORTE
QUATTRO PARTI DI UN CUORE INFRANTO
UN’ALTRA ANGELICA
FILOMENA DEVE MORIRE
DIASPORA



Quattro parti di un cuore infranto di Pretorian
Ben ritrovato vecchio mio!
La storia è molto buona, ottima trama e ottimo finale. Inaspettato davvero. Hai gestito bene anche la sovrabbondanza di personaggi dando loro una buona caratterizzazione, a un certo punto è diventato automatico distinguere Carlo da Roberto e così via, e con quattro fratelli nella stessa scena non era facile.
Ho apprezzato l’accenno a Leopoldville, ma a quel punto ne avrei fatto la città della loro infanzia, creando i presupposti per avere un padre tanto pazzo e violento.
Mi rimane un po’ il dubbio di come sia stata la loro vita fino a quel momento, perché comunque per avere le carriere che hanno, avranno dovuto sfruttare le risorse paterne. Avrei quindi apprezzato un paio di accenni alla loro vita fino a quel punto. Ma capisco che i caratteri sono quel che sono.
L’elemento fantastico è davvero bello, ben riuscito è perfettamente gestito.
Qualche appunto sulla scrittura però devo fartelo, più che altro perché sembra che tu non lo abbia riletto, o magari lo hai fatto di fretta. Ci sono diverse ripetizioni e ridondanze, soprattutto nella parte iniziale e un vero e proprio abuso della parola “fa”. XD Usi praticamente solo quella. Dice, intima, racconta, sussurra, ammette, rimbrotta, accenna... e chi più ne ha più ne metta, che tra l’altro possono anche aiutare a dare il giusto tono al discorso. Quindi: ottimo lavoro che necessita una rilettura. Kiss!


Diaspora di Vestatio
Emm... io non ci ho capito una cippa. Mi pare che come commento possa bastare.
No, non è vero, qualcosa ho capito, perché la risposta è dentro di me, ed è sbagliata. Andiamo per ordine, comunque. I refusi nemmeno te li nomino, hai detto aver scritto a dieci minuti dalla scadere della proroga, quindi sono il minimo sindacale.
L’idea delle città a tema è una figata, fa molto “la Disney ci dominerà tutti” anche se una domanda mi sorge spontanea: ma quanto e come deve cagare un cavallo a sei zampe per far sì che ci si debba pulire il collo del piede? E sopratutto, se sei pieno di merda fino al collo del piede, ormai è inutile che cerchi di pulirti.
Comunque: mi piace molto il progetto da cui sono usciti i cloni “emozionali” anche se me lo hai spiegato con una botta di Infodump che levati proprio. Quello che non avevo proprio capito, e non l’ho capito nemmeno dopo aver letto il commento di Eugene è il parallelismo con Mallory e quell’altro dottore col nome strano. Nella mia testa erano “semplicemente” un esperimento, tra l’altro illegale, che era scappato via. Erano fuggiti in città diverse e Red che era la personalità dominante voleva riunirsi con gli altri, con l’altra, in effetti, perché due erano in coma. Infatti mi chiedevo cosa ce ne fregasse della sorte di Mallory e quello che chiamerò semplicemente “il dottore”. Mallory e il dottore erano, da quello che ho capito io, i tizi che avevamo creato questi cloni e che avrebbero dovuto tenerli segreti o farli sparire, motivo per cui, chi aveva potuto si era disperso. Quindi ho capito di non averci capito nulla, anche se la mia versione mi piace abbastanza.
Quindi nel complesso: ottimo potenziale, sviluppato in maniera criptica. Esci dal tunnel e rimettici mano perché ne può venir fuori una cosa davvero figa. Violet è una stronza abissale piena di potenziale e Red potrebbe essere uno dei figoni addominalosi che alla fine viene tradito e sacrificato che mi piacciono tanto. Pensa hai anche la combo, visto che se la piglia in saccoccia anche Blue, e che, visto che sono cloni è un altro figone addominaloso.




Ineluttabile come la morte di Luca Nesler
Ciao Luca, ben trovato anche a te. Adoro l’epoca vittoriana e nei dialoghi, come negli
elementi visivi l’hai rappresentata alla perfezione. I dialoghi, nella parte iniziale, ahimè sono parecchio confusi. Ho fatto fatica a capire chi diceva cosa e a chi. Probabilmente avrebbe aiutato, come ti hanno già suggerito, qualche elemento descrittivo, nel resto del racconto comunque, il problema non persiste. Altro elemento che fa confusione è il cambio di punto di vista. In un racconto breve, io, lascerei sempre lo stesso e anche se qui lo hai diviso con una riga vuota, avere tutto a un tratto le sensazioni di Thomas al posto di quelle di Robert mi ha spiazzata. Il demone lo avrei lasciato solo nella mente di Robert, oltretutto la prima volta che facciamo la sua conoscenza è dopo una buona dose di morfina, quindi ci poteva stare benissimo. Tanto più che come elemento fantastico avevi già il genio e avrebbe messo ancora più paura. comunque è una bellissima figura, descritto davvero bene, da i brividi: l’ho immaginato come una sorta di Shinigami, tipo quello di Death note, che gli parla dal buio della stanza, sicuro del fatto che solo lui può vederlo. Il colpo di scena, alla fine, è più il voltafaccia del demone che l’assassinio di Sarah, ma lo è anche il fatto che forse Thomas non era così cattivo come ce lo aveva dipinto il protagonista fino a quel momento, e a questo proposito: che diavolo aveva desiderato davvero Thomas? Rimarrò con questo dubbio tutta la sera. Oltretutto mi era anche simpatico!
Un gran buon racconto che pecca un po’ in chiarezza, ma di un peccato veniale, risolvibile in poche battute.


Andrea Lauro Filomena deve morire

Ciao, ben trovato anche “di qua”.
Mi piace, il ventennio, come ambientazione e tu l’hai resa egregiamente anche se mi sarebbe piaciuto qualche accenno descrittivo: bici che passa, un venditore di pere cotte, qualcosa che mi cali nell’epoca senza che me ne accorga, ma questo è solo un mio vezzo.
Gli elementi richiesti ci sono tutti anche se, l’elemento fantastico è un po’ tirato per i capelli (e parlo io! XD). Nel senso che lo potevi sfruttare di più. È una buona idea, il mentalista, ma è messo lì, non si sa nemmeno chi degli uomini sia. Non s sa bene cosa abbia captato. Sarebbe bastato poco di più, un giro per i tavoli guardando le persone negli occhi una ad una, per esempio, e loro se la sarebbero comunque potuta cavare nello stesso modo.
La prima persona al presente è gestita molto bene, è così che mi piace, con dubbi, ansie, ripensamenti: altrimenti non serve nemmeno usarla. La storia è credibile, come lo è la voglia di vendetta della protagonista: incoerente, profondamente sbagliata, ma credibile. Si sta un po’ tutti col fiato tirato pensando che alla fine la denuncerà per gelosia, anche se è abbastanza chiaro dai primi scambi delle loro battute che lei è parte della resistenza. Quindi anche l’ansia di saperla ammazzata dai suoi.
Tendenzialmente avrei anche apprezzato il politicamente corretto del non usare “puttana dei fasci” ma dubito che all’epoca ci fosse sensibilità di genere. Una buona parte delle donne non ce l’ha nemmeno adesso, quindi mi sembra un pensiero davvero troppo fuori dal coro per una ragazza di quegli anni, non sono nemmeno sicura che “puttaniere” inteso come “colui che va a puttane” fosse considerato un insulto, in un periodo in cui frequentare i bordelli era naturale.
Detto questo la storia regge e si lascia leggere con piacere.


Un’altra Angelica di Andyvox
E io che ho sempre creduto che in fondo in fondo Medoro fosse gay, povero Cloridano! XD
Ciao Andy, se non sbaglio (ma probabilmente sbaglio) è la prima volta che leggo qualcosa di tuo. E devo dire che hai avuto una bellissima idea.
Intanto ti faccio l’esempio delle virgole anche se non sono la persona più adatta, di solito le spruzzo a caso. Comunque:
“ La segretaria mi aprì la porta e mi introdusse nell’ufficio del Direttore, che mi stava aspettando già da qualche minuto. Non appena entrai, mi fece cenno di accomodarmi. Erano passati molti anni, dall’ultima volta che l’avevo visto, ma non era per nulla cambiato.” Ecco, secondo me, non ce ne andrebbe nemmeno una. ;)
Detto questo veniamo a noi: l’dea è davvero ottima, poi sarà che con me sfondi una porta aperta, adoro e sono terrorizzata dall’idea che i personaggi di fantasia possano essere reali da qualche parte. Soprattutto perché credo che “i miei” mi odierebbero. Però il tuo racconto lascia qualche tratto lacunoso. Per esempio, ho capito che il personaggio è anche una sorta di musa, io scrittrice penso che voglio usare il personaggio X e lui mi suggerisce la storia o parte di essa, visto che l’ambientazione l’ha scelta lo scrittore. Ecco questa parte è poco chiara e ci si deve arrivare per deduzione e non so nemmeno se ho dedotto bene, perché sono personaggi “reali” anche Medoro e Angelica però a loro non è concesso di interferire con le scelte dell’autore. Perché a Orlando si? Come mai Orlando viene catapultato in questo universo narrativo di cui non sa nulla, mentre gli altri personaggi ne fanno parte da sempre? Premesso che l’idea è ottima, credo tu debba trovare una soluzione a questo dilemma, perché altrimenti non sta in piedi.
Apprezzo molto il modo in cui hai variegato la scrittura, in base al fatto che Orlando stia narrando o stia eseguendo un discorso diretto, riuscendo però sempre a lasciarlo permeato dalla sua aurea di cavaliere senza macchia e senza paura.
I bonus mi sembrano perfettamente centrati.
Polly

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Puch89
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Re: Gruppo Ramona Granato (Leggimi nel pensiero)

Messaggio#5 » venerdì 31 gennaio 2020, 20:19

CLASSIFICA

1) Ineluttabile come la morte
2) Filomena deve morire
3) Un'altra Angelica
4) Quattro parti di un cuore infranto
5) Diaspora




Un'altra Angelica - Andrea Pozzali
La sottil arte della metanarrativa! Un'arte che ha la peculiarità di dover essere maneggiata con estrema cura e dovizia, per essere sfoggiata al meglio; qui siamo su una via di mezzo tendente al positivo.
Bando ai sofismi, il racconto per me è una genialata.
L'idea delle Case dell'Immaginazione vale tutto il testo, per quanto mi riguarda; questo luogo misterioso dove i personaggi frutto della penna di antichi e nuovi scrittori riposano in un sonno profondo (l'Oblio) in attesa di esser richiamati per ricalcare nuove storie è davvero geniale, mi è piaciuto tanto davvero. La figura del Direttore è lasciata volutamente molto all'immaginazione, ma mi sarebbe piaciuto un accenno di approfondimento al riguardo, tanto per dare una grattatina alla curiosità che solletica, in un contesto così paradossale.
Lo svolgimento della storia di per sé però, l'ho trovata un po' confusa. Cioè, più che altro, non si capisce molto bene le regole che governino questa realtà narrativa. Il personaggio vive la sua avventura in prima persona già scritta dall'autore? Sembra ne possa cambiare le sorti, però, o fa parte anch'esso di qualcosa di già deciso? Sembrano dettagli insulsi, ma considerando che è un racconto basato sul paradosso metanarrativo, sarebbe bene definirlo con attenzione o si sfocia nella confusione più totale, il che è un peccato.
Nel complesso però, nonostante la poca chiarezza al riguardo, hai saputo incarnare l'Orlando con capacità, rivestendolo anche con una certa modernità all'occorrenza, anche se un paio non le ho gradite perchè hanno stonato ("il cesso" e "il menarselo" ad esempio), avrei preferito parole più coerenti col personaggio, ma ti concedo la licenza "non poetica" perchè mi ha strappato una risata, sebbene l'abbia ridotto ad una macchietta.
Il finale secondo me poteva essere gestito meglio però, alla fine l'Orlando decide di ritirarsi da ciò che ho capito, giusto? Però come fa a "costringere" i due a rimanere incatenati al loro rapporto? Lei alla fine pare che lo lascerà comunque per l'amante. Ecco, forse andava quantomeno spiegato meglio questo passaggio.
Ti devo dire, nonostante la paraculata del flashback, questo racconto è stato una vera sorpresa, l'idea è davvero originale e, salvo i punti espressi a sfavore, molto ben realizzata. Complimenti.

Filomena deve morire - Andrea Lauro
Inizialmente avevo storto un po' il naso per la decisione di utilizzare il periodo fascista, forse perché nonostante storicamente mi affascini molto, trovo sia difficile costruirci sopra qualcosa che riesca davvero a coinvolgermi, al di fuori dei temi umanistici.
Devo dire che mi sbagliavo.
Nonostante l'ambientazione scarseggi di particolari che aiutino ad immedesimarsi, sono riuscito senza grandi difficoltà a calarmi grosso modo nel ventennio. Ho apprezzato l'utilizzo schietto che hai fatto della prima persona, il periodo è ben formulato dall'inizio alla fine ed Elisa mi è entrata subito nelle corde. Si vive l'evoluzione del suo dramma personale con apprensione, cercando di cogliere assieme a lei le possibili sfumature della vicenda e del suo scorrere per capirci qualcosa in più.
Questa è la magia della prima persona, e tu sei riuscito ad eseguirla molto bene. Passo dopo passo, le convinzioni di Elisa di sgretolano per lasciar posto alle nuove che entrano con irruenza ma al tempo stesso in maniera circospetta, e si rispecchia nelle sue riflessioni. Ecco, è la cosa che ho apprezzato di più
La trama forse è un po' l'anello debole, ci sono qua e là delle cose che non ho proprio apprezzato, soprattutto il modo in cui Filomena riesce a liquidare il capo delle GNR, dove il climax giunge all'apice ma che viene risoluto troppo facilmente.
Mi sarebbe piaciuto vedere qualcosa di più brillante per uscirne fuori, o almeno spiegare in verità che livello di fiducia sia riuscita a raggiungere per potersela filare in quel modo assieme alla sua amica, ma viene lasciato all'immaginazione (il che non è poi malissimo) solo un'occasione sprecata.
L'elemento fantascientifico mi è piaciuto per il modo "elegante" in cui è stato introdotto, senza fare troppo rumore né essere decisivo per lo svolgimento della trama. A discapito di come la pensino alcuni secondo me ci sta, in un contesto del genere un elemento fantastico o è di contorno o ricalca completamente la scena; una via di mezzo è deleteria.
Riconosco nell'insieme delle cose che, sebbene si potesse far di meglio su alcuni fronti, questo risultato raggiunto ha soddisfatto la mia lettura.
In finale, il racconto mi è piaciuto molto. I temi bonus ci sono tutti. Un'ottima prova, per quel che mi riguarda.

Ineluttabile come la morte - Luca Nesler
Ciao Luca,
Ammetto che ero curioso di leggere il racconto che ti ha fatto sudare parecchio per essere sforbiciato a dovere (sono riuscito a leggerlo solo ora) e l'attesa ha ripagato.
Premetto che sono di parte, perché amo in modo viscerale l'ambientazione Vittoriana, specie se ci sono degli elementi di fantastici (che siano fantascienza o fantasy classico non importa) a rendere il tutto più interessante e misterioso.
In questo caso, come elemento aggiuntivo ho apprezzato molto di più Vendetta che non il jinn, sebbene tu l'abbia stereotipato mi è piaciuto davvero molto; alla fin fine non tutti gli stereotipi sono un male, in questo caso fa la sua figura e i suoi dialoghi sono a parer mio i più accattivanti della storia.
Per il resto, rientro tra quelli che hanno avuto un po di difficoltà inizialmente a collocare i dialoghi, ma ti è stato già detto a sufficienza. Il flashback l'avrei messo in corsivo o reso riconoscibile in qualche altro modo, ma sono piccolezze tutto sommato, ciò che conta è il contenuto e a me ha soddisfatto. La lettura è stata scorrevole, dialoghi ben scanditi e si vede che ne hai una certa padronanza, anche se in un paio di casi avrei gestito la cosa diversamente (tipo il dialogo con la moglie, o quello finale) ma poca roba. Sono stato pervaso dall'inizio alla fine dalle dall'atmosfera Vittoriana, con alcune sfumature dark specialmente durante i passaggi con Vendetta, che ripeto, ho apprezzato assai.
Una nota dolente la riservo forse al finale. Mi spiego, tra il momento in cui Sarah va a farsi il bagno e quando arriva Robert con la sua testa nel cilindro, pare sia trascorso un attimo, mentre è evidente che non può essere così. Mi ha fatto storcere un po' il naso, perchè poteva e doveva essere gestito meglio.
Per il resto, gran bel racconto, complimenti.

Quattro parti di un cuore infranto - Pretorian
Ciao Agostino,
Gran bel racconto, devo essere onesto.
Ho apprezzato molto la sfumatura tribale mista alle tinte lovecraftiane che, seppure appena accennate nel momento di catarsi durante l'utilizzo dell'artefatto, hanno dato un gran bello slancio a chi ha saputo coglierlo. Essendo un amante di Lovecraft mi ha scavato molto all'interno, forse anche troppo, perché mi è rimasto dentro più di tutto il resto.
All'inizio devo dire che ero rimasto un pelo deluso da come avevo capito sin da subito, prima ancora del primo flashback. Loro padre aveva ucciso la madre e si trovavano lì per vendetta, era chiaro sin da principio e mi ha fatto presagire poca fiducia.
Poi però sei riuscito a catturarmi con una buona esposizione del presente e del passato, sebbene ho trovato i dialoghi del terzo flashback un pochino artificiosi, soprattutto quelli del padre, che in un momento del genere sembra parlare in maniera fin troppo pacata e costruita, ma le sensazioni smosse nel complesso ci sono state, quindi significa che funziona.
Il colpo di scena non me lo aspettavo, sinceramente. O meglio, non così. L'insetto maledetto che va a finire nell'occhio di Carlo per il complotto tra il servitore ed il padre non l'avevo messo in conto e mi è piaciuto. Il finale lascia l'amaro in bocca, sopratutto la frase "I tuoi adorati figli hanno finito per ammazzarsi l’un l’altro e la vendetta con cui mi hai maledetto nel il tuo ultimo rantolo è sfumata nel nulla" trasmette un'acre e velenosa realtà della vita, e l'immagine delle fiamme che consumano la foto ed il pendaglio custodito per decenni chiude un cerchio di ingiustizia che lascia il lettore atterrito.
Bella prova, ero partito con un pregiudizio sulla deducibilità della trama ma poi sono rimasto spiazzato, complimenti.

Diaspora - Roberto Romanelli
Devo dire che questo racconto è tanto un casino quanto una figata.
Come altri ti hanno già fatto notare, l'utilizzo smoderato di ripetizioni e di alcuni periodi mal messi e dei dialoghi che ho trovato un pelo confusi, mi ha infastidito non poco durante la lettura. Spesso son dovuto tornare indietro per capire chi dicesse cosa.
L'infodump è purtroppo qualcosa cui vado a braccetto spesso e volentieri anch'io quando non ho sbatta di mettermi a creare una situazione che spieghi in maniera eterogenea e naturale determinate informazioni, quindi per quanto mi riguarda è la cosa che mi ha infastidito meno, visto che per diletto personale ci sguazzo.
La trama è davvero un casino.
Cioè, grandi linee si evince, ma l'aver avuto bisogno della spiegazione significa che l'hai gestita un po' così, ecco. E già lo sapevi, quindi non serve che te lo dica, non serve a nulla. Però fatti dire una cosa: l'idea mi è piaciuta davvero parecchio.
Le personalità suddivise in tonalità RGB, gli esperimenti, i cloni, la città a tema, le peculiarità fantascientifiche.
Certo, non si capisce perchè Violet sia andata a buttarsi in un bordello in una città del cazzo come quella, ma forse va bene così.
Davvero, tralasciando il modo in cui è stato costruito, le idee con cui sei partito sono affascinanti. Dovresti rimetterci mano, se ne hai voglia e tempo, perchè ha tutti i presupposti per essere sviluppato in qualcosa di memorabile, dico sul serio.
Per il resto, ti auguro di uscire dal tuo vicolo, spesso mi ci muro dentro anch'io.

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Re: Gruppo Ramona Granato (Leggimi nel pensiero)

Messaggio#6 » domenica 2 febbraio 2020, 9:45

Ciao a tutti, ecco a voi i commenti e la classifica del Lettore Anonimo. Spero, entro sera, di riuscire a postare anche quelli di Ramona Granato, così da chiudere il gruppo!


Quattro parti di un cuore infranto: il tuo racconto mi è piaciuto molto, hai un'ottima penna che tiene molto attaccati al racconto. Mi è piaciuta molto la caratterizzazione di tutti i fratelli che considerato i caratteri limitati sono molto ben delineati. Il tuo Flashback è perfettamente riuscito: non mi hai fatto perdere il filo e sembrava necessario, non dovuto al bonus. Se proprio devo andare a cercare l'ago nel pagliaio mi sarebbe piaciuto vedere un po' di dark nel personaggio di Carlo così che una volta punto si potesse immaginare che la magia ingigantisse le sue emozioni negative e che non lo trasformasse completamente, ma si tratta davvero di un dettaglio, perchè mi è piaciuto molto.

Filomena deve morire: ho un po' sofferto a mettere il tuo racconto al secondo posto perchè mi è piaciuto molto anche questo. Il contesto storico è molto ben delineato: sei stato furbo a scegliere un periodo ben conosciuto così con pochi dettagli ho avuto la sensazione di avere un quadro chiaro così come i personaggi. Personalmente mi aspettavo una fine completamente diversa per cui ho avuto anche la fortuna dell'elemento sorpresa. Non ti ho dato il primo posto perchè ho avuto la sensazione che si risolvesse un po' troppo velocemente il colloquio con il capo delle Gnr e perchè ogni tanto i pensieri di Elena mi sembravano espressi in maniera un po' semplicistica. Anche per te, però si tratta di piccole cose immagino anche dovute al limite di caratteri, il racconto mi ha coinvolta molto.

Un'altra Angelica: Ho trovato che il tuo racconto avesse un colpo di genio nella Casa dell'Immaginazione, ma che hai un po' sprecato col resto. Mi spiego (o ci provo), Tutto il discorso col direttore e la spiegazione della Casa dell'Immaginazione è al limite del perfetto, ma ho un grande problema che è il fatto che hai saltato la spiegazione di come Orlando si sia adattato all'era moderna. Avendone tu fatto parte centrale del discorso col direttore mi aspettavo che "seguissi il filone" invece sostanzialmente relegando il problema a due righe mi hai lasciato un po' "appesa". Taglierei la parte in cui Medeoro si fa una sega, anche perchè il problema si evince chiaro quando Orlando capisce che lui si sta guardando un porno su un telefono con un'occhiata, mentre lui è sempre vissuto in un momento in cui i cellulari non esistevano.

L'ineluttabilità della morte: il mio problema principale con il tuo racconto è che l'ho dovuto rileggere intero tre volte e alcuni passaggi anche di più. L'inizio è la parte più confusa, ho fatto davvero fatica a capire chi parlasse e anche una volta in cui ci ero riuscita avevo così poche informazioni sui personaggi che non riuscivo comunque a seguire bene i dialoghi. Avrei anche in qualche modo "segnalato" il flashback, con il font o una descrizione di un tempo preciso, perchè anche quello ha interrotto la lettura. La parte finale mi è piaciuta immensamente di più, l'atmosfera vittoriana è più intuibile e i personaggi sono più chiari, e ho trovato il Demone della Morte un personaggio interessante, seppur ogni tanto stereotipato, ma vista la fatica nella lettura non sono riuscita a darti un posto più alto.

Diaspora: sinceramente ho capito davvero ben poco. Per la precisione il TaAts e l'idea dei cloni che hanno un' emozione "evidenziata" diversa l'uno dall'altro e di quest'ultima non sono davvero sicura. Entrambe sono buone idee, verissimo, ma non avendo io capito davvero la trama (frasi sono troppo lunghe e sconnesse) faccio fatica a giudicare il resto. Sembra un racconto scritto molto di fretta (ci sono molti errori e Mallory è scritto in modi diversi) da chi è capace di avere buone idee: se ci ho preso, dedica del tempo all'idea perchè in realtà mi sembra abbia potenziale.

Classifica:

1) Quattro parti di un cuore infranto
2) Filomena deve morire
3) Un'altra Angelica
4) L'ineluttabilità della morte
5) Diaspora

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Re: Gruppo Ramona Granato (Leggimi nel pensiero)

Messaggio#7 » domenica 2 febbraio 2020, 22:23

Ci siamo, ecco a voi commenti e classifica di Ramona Granato:

Un’altra Angelica:
Ho apprezzato l’ironia di questo Orlando rinsavito che sa che la miglior vendetta se l’è presa la vita. Pur riscontrando qualche passaggio da limare, nel complesso il ritmo del racconto scorre piacevolmente veloce.

Filomena deve morire
L’ambientazione storica e la tensione sono la parte forte di questo racconto. Non mi ha convinto la protagonista, Elisa, che cambia idea spinta dal vento: l’amicizia fortissima con Filomena viene spazzata via dalle dicerie, che allontanano le due ragazze per anni. Poi appena Filomena le parla, dicendole una bugia, lei ci crede immediatamente per poi cambiare idea, altrettanto repentinamente, subito dopo.

Quattro parti di un cuore infranto
Mi sono piaciute le descrizioni dei tre fratelli, chiare, precise, sembra di vedere la scena di un film. Non ho amato le scene violente, che vengono “giustificate” da motivazioni deboli: la madre è una traditrice e il padre la uccide a suon di pugni per poi continuare a vivere la propria vita, indisturbato. La vendetta dei fratelli perde mordente dopo tanti anni.

Ineluttabile come la morte
L’idea della lampada magica coi tre desideri mi piace, ma ho aspettato per tutto il racconto di saperne qualcosa di più. Thomas accenna a un desiderio che non si scoprirà mai: ecco, io volevo scoprirlo!

Diaspora
Dare i nomi dei colori ai personaggi mi è piaciuto, con tutte le sue sfumature. Ma lo sviluppo delle personalità multiple è un po’ confuso, da sviluppare, secondo me.




Classifica:
1. Un’altra Angelica;
2. Filomena deve morire;
3. Quattro parti di un cuore infranto;
4. Ineluttabile come la morte;
5. Diaspora

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Re: Gruppo Ramona Granato (Leggimi nel pensiero)

Messaggio#8 » domenica 2 febbraio 2020, 22:48

Eccoci alla classifica finale…

1) Quattro parti di un cuore infranto, di Pretorian (8 punti)
2) Filomena deve morire, di Andrea Lauro (8 punti)
3) Ineluttabile come la morte, di Luca Nesler (10 Punti)
4) Un'altra Angelica, di Andrea Pozzali (10 Punti)
5) Diaspora, di Roberto Romanelli (24 punti)

Accedono alle semifinali:

Quattro parti di un cuore infranto, di Pretorian e Filomena deve morire, di Andrea Lauro che avranno tempo fino a martedì 4 febbraio alle 23.59 per revisionare il loro testo.

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