L'Esercito Rosso
- Andrea Lauro
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L'Esercito Rosso
La luce del mattino riempie la camera. Ho tenuto le imposte mezze aperte così da essere il primo ad alzarsi: le richiudo in fretta, prima che i miei fratelli se ne accorgano e mi diano un sacco di botte. Mi infilo gli stivali, indosso il mantello ed eccomi in strada. Il cielo è una lastra di granito, scrosci d’acqua insistono su tetti e camini; non è una novità, per noi di Città Palude.
M’hanno raccontato che a sud dell’Impero i bambini non conoscono la pioggia. A questa storia credo poco, mica son nato ieri: sarà pur capitato che l’abbiano vista, qualche volta. Magari non se ne sono fatti un’idea chiara; comunque sia, qui ce n’è sempre in abbondanza. Da noi i vecchi portano rughe scavate dall’acqua che essi hanno vissuto. E quando raccontano le storie, se si accorgono di non essere ascoltati, levano un dito al cielo e urlano: “Non può piovere per sempre!” e tutti s’azzittiscono. Sinceramente non capisco perché: quando il tempo si rasserena io sono felice.
Per le strade non c’è anima viva: la mia avventura può iniziare. Conosco un’uscita segreta dalla città: il buco nel muro è così piccolo che solo bambini e gatti ci possono passare. Anche il mio amico Ortica la conosce: ieri è andato in esplorazione ed è tornato con la grande notizia. “Non dirlo a nessuno”, m’ha sussurrato. Io ho giurato e sputato, così m’ha confidato d’aver visto l’Esercito Rosso.
Esco dalle mura e mi inoltro nel bosco, qui fa più buio. Ortica mi ha spiegato un percorso per evitare le sentinelle ed arrivare dritto all’altura: da lì potrò godermi lo spettacolo. L’Esercito Rosso! Me l’ha raccontato nei minimi dettagli: ci sono file e file di cavalli, bianchi come nuvole d’estate; in sella gli ufficiali portano mantelli color sangue, tanto lunghi che sfiorano terra. I soldati marciano o fanno la guardia con i fucili a baionetta, e l’accampamento è tanto grande che si perde all’orizzonte.
Continuo a camminare, l’ultima parte è la più difficile, non dà pace ed il mantello si impiglia a più riprese.
A volte vorrei quasi che papà avesse prestato servizio in quell’esercito, anziché tra le nostre fila; mi sarebbe piaciuto vederlo con l’uniforme rossa. Avrebbe fatto una gran figura.
Vedo uno spiraglio di luce: manca poco. Arranco fino all’uscita e mi fermo a ridosso del precipizio: sotto di me, enorme, l’Esercito Rosso disteso sulla piana. Mi faccio piccolo e lo osservo.
Ortica ha ragione su un punto: è così vicino che potresti colpirlo con due tiri di fionda. Per il resto è tutto diverso, è tutto sbagliato.
Il rosso dei mantelli è sbiadito, è un rosa sporco e schifoso. I soldati sono dei vecchi ricurvi sulle loro baionette. Per l’accampamento girano donne che mi fan paura, qualcuno le abbraccia e se le porta nelle tende. Vedo gente che si azzuffa, che prova ad accendere fuochi che fanno solo fumo.
L’avanguardia sta provando a guadare la Palude: finché piove non ci riuscirà. I cavalli nitriscono e affondano nel fango. Il fango, Dio mio! È incollato a tutto: persone, armi, animali.
E allora vorrei che la pioggia non finisse mai. Che tenga lontani questi esseri dalle nostre terre. Chi li ha chiamati? Cosa vogliono?
Poi ripenso ai vecchi di Città Palude, che di Eserciti ne hanno visti e di tutti i colori.
Li vedo mentre alzano il dito ossuto: la loro non è più una minaccia, ma un fioco sussurro: “Non può piovere per sempre.”
M’hanno raccontato che a sud dell’Impero i bambini non conoscono la pioggia. A questa storia credo poco, mica son nato ieri: sarà pur capitato che l’abbiano vista, qualche volta. Magari non se ne sono fatti un’idea chiara; comunque sia, qui ce n’è sempre in abbondanza. Da noi i vecchi portano rughe scavate dall’acqua che essi hanno vissuto. E quando raccontano le storie, se si accorgono di non essere ascoltati, levano un dito al cielo e urlano: “Non può piovere per sempre!” e tutti s’azzittiscono. Sinceramente non capisco perché: quando il tempo si rasserena io sono felice.
Per le strade non c’è anima viva: la mia avventura può iniziare. Conosco un’uscita segreta dalla città: il buco nel muro è così piccolo che solo bambini e gatti ci possono passare. Anche il mio amico Ortica la conosce: ieri è andato in esplorazione ed è tornato con la grande notizia. “Non dirlo a nessuno”, m’ha sussurrato. Io ho giurato e sputato, così m’ha confidato d’aver visto l’Esercito Rosso.
Esco dalle mura e mi inoltro nel bosco, qui fa più buio. Ortica mi ha spiegato un percorso per evitare le sentinelle ed arrivare dritto all’altura: da lì potrò godermi lo spettacolo. L’Esercito Rosso! Me l’ha raccontato nei minimi dettagli: ci sono file e file di cavalli, bianchi come nuvole d’estate; in sella gli ufficiali portano mantelli color sangue, tanto lunghi che sfiorano terra. I soldati marciano o fanno la guardia con i fucili a baionetta, e l’accampamento è tanto grande che si perde all’orizzonte.
Continuo a camminare, l’ultima parte è la più difficile, non dà pace ed il mantello si impiglia a più riprese.
A volte vorrei quasi che papà avesse prestato servizio in quell’esercito, anziché tra le nostre fila; mi sarebbe piaciuto vederlo con l’uniforme rossa. Avrebbe fatto una gran figura.
Vedo uno spiraglio di luce: manca poco. Arranco fino all’uscita e mi fermo a ridosso del precipizio: sotto di me, enorme, l’Esercito Rosso disteso sulla piana. Mi faccio piccolo e lo osservo.
Ortica ha ragione su un punto: è così vicino che potresti colpirlo con due tiri di fionda. Per il resto è tutto diverso, è tutto sbagliato.
Il rosso dei mantelli è sbiadito, è un rosa sporco e schifoso. I soldati sono dei vecchi ricurvi sulle loro baionette. Per l’accampamento girano donne che mi fan paura, qualcuno le abbraccia e se le porta nelle tende. Vedo gente che si azzuffa, che prova ad accendere fuochi che fanno solo fumo.
L’avanguardia sta provando a guadare la Palude: finché piove non ci riuscirà. I cavalli nitriscono e affondano nel fango. Il fango, Dio mio! È incollato a tutto: persone, armi, animali.
E allora vorrei che la pioggia non finisse mai. Che tenga lontani questi esseri dalle nostre terre. Chi li ha chiamati? Cosa vogliono?
Poi ripenso ai vecchi di Città Palude, che di Eserciti ne hanno visti e di tutti i colori.
Li vedo mentre alzano il dito ossuto: la loro non è più una minaccia, ma un fioco sussurro: “Non può piovere per sempre.”
Re: L'Esercito Rosso
Ciao Andrea! Tutto regolare con caratteri e tempo! Buona Pastor Champion Edition!
Re: L'Esercito Rosso
Ciao Andrea, lieto di leggerti!
Questo racconto, nella sua semplicità, lo trovo bellissimo. L'ambientazione è originale. A Città Palude piove sempre, in brevi concetti l'hai caratterizzata con usi e costumi, credenze e folclore. Esistono anche altri posti, ovviamente, ma lì non piove. Poi c'è l'Esercito Rosso, la minaccia incombente che, come è accaduto in passato ad altri eserciti, deve fare i conti con la protezione fornita dalle proprietà geologiche della regione. Il punto di vista di un bambino incornicia il tutto con un velo fiabesco ben costruito. Nel suo immaginario l'Esercito Rosso è una grande armata straniera, composta da imponenti e numerose schiere, fregia di di incuter timore già solamente con l'armatura che portano. Poi arriva la realtà, che è ben diversa. La realtà adulta degli accampamenti, della sporcizia, della guerra, delle donne che danno conforto a quella che potrebbe essere l'ultima notte di un soldato.
Il tutto è davvero ben descritto, mi è piaciuto moltissimo. Tema più che c'entrano ed in modo geniale, a mio parere,
Finora il racconto più bello del girone, i miei complimenti.
Questo racconto, nella sua semplicità, lo trovo bellissimo. L'ambientazione è originale. A Città Palude piove sempre, in brevi concetti l'hai caratterizzata con usi e costumi, credenze e folclore. Esistono anche altri posti, ovviamente, ma lì non piove. Poi c'è l'Esercito Rosso, la minaccia incombente che, come è accaduto in passato ad altri eserciti, deve fare i conti con la protezione fornita dalle proprietà geologiche della regione. Il punto di vista di un bambino incornicia il tutto con un velo fiabesco ben costruito. Nel suo immaginario l'Esercito Rosso è una grande armata straniera, composta da imponenti e numerose schiere, fregia di di incuter timore già solamente con l'armatura che portano. Poi arriva la realtà, che è ben diversa. La realtà adulta degli accampamenti, della sporcizia, della guerra, delle donne che danno conforto a quella che potrebbe essere l'ultima notte di un soldato.
Il tutto è davvero ben descritto, mi è piaciuto moltissimo. Tema più che c'entrano ed in modo geniale, a mio parere,
Finora il racconto più bello del girone, i miei complimenti.
Re: L'Esercito Rosso
Ciao Andrea,
tema centrato.
Il tuo racconto è scritto molto bene, scorre liscio fino alla fine. L’ambientazione è interessante. Non si capisce perché piove sempre in quel territorio, però un motivo ci sarà. Forse la cosa che manca è l’idea forte che io apprezzo molto nei racconti brevi.
IL passaggio: “Per le strade non c’è anima viva: la mia avventura può iniziare. Conosco un’uscita segreta dalla città: il buco nel muro è così piccolo che solo bambini e gatti ci possono passare” mi ha ricordato Alice nel paese delle meraviglie :-)
Comunque un buona prova, bravo!
Ciao
Adriano
tema centrato.
Il tuo racconto è scritto molto bene, scorre liscio fino alla fine. L’ambientazione è interessante. Non si capisce perché piove sempre in quel territorio, però un motivo ci sarà. Forse la cosa che manca è l’idea forte che io apprezzo molto nei racconti brevi.
IL passaggio: “Per le strade non c’è anima viva: la mia avventura può iniziare. Conosco un’uscita segreta dalla città: il buco nel muro è così piccolo che solo bambini e gatti ci possono passare” mi ha ricordato Alice nel paese delle meraviglie :-)
Comunque un buona prova, bravo!
Ciao
Adriano
- Andrea Lauro
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Re: L'Esercito Rosso
Puch89 ha scritto:Il tutto è davvero ben descritto, mi è piaciuto moltissimo. Tema più che c'entrano ed in modo geniale, a mio parere,
Finora il racconto più bello del girone, i miei complimenti.
grazie mille Alessio, lieto che ti sia piaciuto!
e in bocca al lupo per la Pastor Edition!
andrea
- Andrea Lauro
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Re: L'Esercito Rosso
Adry666 ha scritto:IL passaggio: “Per le strade non c’è anima viva: la mia avventura può iniziare. Conosco un’uscita segreta dalla città: il buco nel muro è così piccolo che solo bambini e gatti ci possono passare” mi ha ricordato Alice nel paese delle meraviglie :-)
grazie Adriano, hai ragione! sì, volevo dare un tocco di fiabesco all’avventura del protagonista...
a presto,
andrea
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Re: L'Esercito Rosso
Ciao Andrea,
Mi è piaciuto molto come hai saputo come hai saputo rendere l'ambientazione in così poco spazio. Sembra di vedere la città Palude e lo sfortunato Esercito Rosso accampato all'esterno. Devo ammettere che all'inizio ero convinta che l'Esercito Rosso si sarebbe rivelato essere in realtà un grande incendio che avanzava (suppongo complici le recenti notizie dall'Australia), e sono rimasta piacevolmente sorpresa nel vedere che invece era un vero esercito di uomini impantanati nel fango. Bella la ripresa della frase "non può piovere per sempre", che assume implicazioni diverse.
Insomma, mi è piaciuto molto, complimenti.
Mi è piaciuto molto come hai saputo come hai saputo rendere l'ambientazione in così poco spazio. Sembra di vedere la città Palude e lo sfortunato Esercito Rosso accampato all'esterno. Devo ammettere che all'inizio ero convinta che l'Esercito Rosso si sarebbe rivelato essere in realtà un grande incendio che avanzava (suppongo complici le recenti notizie dall'Australia), e sono rimasta piacevolmente sorpresa nel vedere che invece era un vero esercito di uomini impantanati nel fango. Bella la ripresa della frase "non può piovere per sempre", che assume implicazioni diverse.
Insomma, mi è piaciuto molto, complimenti.
- Andrea Lauro
- Messaggi: 596
Re: L'Esercito Rosso
viviana.tenga ha scritto:Devo ammettere che all'inizio ero convinta che l'Esercito Rosso si sarebbe rivelato essere in realtà un grande incendio che avanzava (suppongo complici le recenti notizie dall'Australia), e sono rimasta piacevolmente sorpresa nel vedere che invece era un vero esercito di uomini impantanati nel fango. Bella la ripresa della frase "non può piovere per sempre", che assume implicazioni diverse.
Insomma, mi è piaciuto molto, complimenti.
ciao Viviana, grazie per la lettura e i complimenti!
a presto
andrea
- emiliano.maramonte
- Messaggi: 165
Re: L'Esercito Rosso
Ciao Andrea!
Sono proprio contento di aver letto il tuo racconto. Tra quelli letti in questi giorni è sicuramente il migliore. E' scritto in maniera limpida, equilibrata, senza sbavature o fronzoli inutili. La narrazione scorre che è un piacere e compone un affresco molto suggestivo. Sei stato bravo a comporre un dipinto che immortala una situazione sospesa in un'epoca indefinita (anche se avevo pensato stessi parlando dei Romani e dei Barbari...) che però ha un significato importante e, soprattutto, lascia intravedere un universo narrativo molto più ampio che avrei avuto la curiosità di esplorare in un racconto più lungo.
Di solito sono molto pignolo e severo quando esamino i testi, ma devo dire che, a parte un paio di "d" eufoniche da togliere, assolutamente ininfluenti per la resa complessiva, non ho trovato altri difetti. E a voler fare le pulci al racconto, posso concludere dicendo che avrei preferito trovare un picco emotivo finale un po' più alto, ma sicuramente sto esagerando.
Complimenti, sei sul mio podio personale.
In bocca al lupo!
Emiliano.
Sono proprio contento di aver letto il tuo racconto. Tra quelli letti in questi giorni è sicuramente il migliore. E' scritto in maniera limpida, equilibrata, senza sbavature o fronzoli inutili. La narrazione scorre che è un piacere e compone un affresco molto suggestivo. Sei stato bravo a comporre un dipinto che immortala una situazione sospesa in un'epoca indefinita (anche se avevo pensato stessi parlando dei Romani e dei Barbari...) che però ha un significato importante e, soprattutto, lascia intravedere un universo narrativo molto più ampio che avrei avuto la curiosità di esplorare in un racconto più lungo.
Di solito sono molto pignolo e severo quando esamino i testi, ma devo dire che, a parte un paio di "d" eufoniche da togliere, assolutamente ininfluenti per la resa complessiva, non ho trovato altri difetti. E a voler fare le pulci al racconto, posso concludere dicendo che avrei preferito trovare un picco emotivo finale un po' più alto, ma sicuramente sto esagerando.
Complimenti, sei sul mio podio personale.
In bocca al lupo!
Emiliano.
- Andrea Lauro
- Messaggi: 596
Re: L'Esercito Rosso
emiliano.maramonte ha scritto:Ciao Andrea!
Sono proprio contento di aver letto il tuo racconto. Tra quelli letti in questi giorni è sicuramente il migliore. E' scritto in maniera limpida, equilibrata, senza sbavature o fronzoli inutili. La narrazione scorre che è un piacere e compone un affresco molto suggestivo. Sei stato bravo a comporre un dipinto che immortala una situazione sospesa in un'epoca indefinita (anche se avevo pensato stessi parlando dei Romani e dei Barbari...) che però ha un significato importante e, soprattutto, lascia intravedere un universo narrativo molto più ampio che avrei avuto la curiosità di esplorare in un racconto più lungo.
Di solito sono molto pignolo e severo quando esamino i testi, ma devo dire che, a parte un paio di "d" eufoniche da togliere, assolutamente ininfluenti per la resa complessiva, non ho trovato altri difetti. E a voler fare le pulci al racconto, posso concludere dicendo che avrei preferito trovare un picco emotivo finale un po' più alto, ma sicuramente sto esagerando.
Complimenti, sei sul mio podio personale.
In bocca al lupo!
Emiliano.
grazie Emiliano, lo considero davvero un onore!
viva il lupo e buona edition anche a te,
andrea
Re: L'Esercito Rosso
Ciao Andrea.
In questo racconto la pioggia è benvenuta ed è la paura che smetta la vera minaccia. Vedere il tema così ribaltato, all’inizio mi ha fatto un po’… senso. Però è vero che la frase: “non può piovere per sempre” (purtroppo) ci può stare. Bravo. Apprezzo chi si spinge oltre la normalità, le cose date per scontate e ribalta, cambia.
L’unico punto che stona, a mio avviso, è la parte iniziale. L’introduzione è un po’ troppo lunga. Si legge senza capire dove vada a parare. Secondo me, si poteva tagliare qualche parte. La storia, vera e propria, ha inizio quando lui si inoltra nel bosco.
In questo racconto la pioggia è benvenuta ed è la paura che smetta la vera minaccia. Vedere il tema così ribaltato, all’inizio mi ha fatto un po’… senso. Però è vero che la frase: “non può piovere per sempre” (purtroppo) ci può stare. Bravo. Apprezzo chi si spinge oltre la normalità, le cose date per scontate e ribalta, cambia.
L’unico punto che stona, a mio avviso, è la parte iniziale. L’introduzione è un po’ troppo lunga. Si legge senza capire dove vada a parare. Secondo me, si poteva tagliare qualche parte. La storia, vera e propria, ha inizio quando lui si inoltra nel bosco.
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- Messaggi: 65
Re: L'Esercito Rosso
Ciao Andrea,
che bel racconto! La scelta più azzeccata della storia è senza dubbio il punto di vista del bambino. Prima non capisce perché gli anziani tengano così tanto alla pioggia e immagina un esercito rosso diverso, che poi dopo si rivela essere soltanto un branco di gentaglia che sta assediando la sua città. Ho percepito il coinvolgimento emotivo e lo sguardo del bambino, frutto di una scrittura ottima. Complimenti!
che bel racconto! La scelta più azzeccata della storia è senza dubbio il punto di vista del bambino. Prima non capisce perché gli anziani tengano così tanto alla pioggia e immagina un esercito rosso diverso, che poi dopo si rivela essere soltanto un branco di gentaglia che sta assediando la sua città. Ho percepito il coinvolgimento emotivo e lo sguardo del bambino, frutto di una scrittura ottima. Complimenti!
- AxaLydiaVallotto
- Messaggi: 24
Re: L'Esercito Rosso
Ciao, Andrea!
Il tuo è davvero un ottimo racconto. Mi è piaciuto fin dall’inizio: emerge molto chiara la voce del personaggio narrante, che lo caratterizza subito. E altrettanto bene hai presentato il setting, in poche frasi che però tratteggiano il contesto quanto serve. Poi mi è anche piaciuto molto come hai usato il tema, trasformandolo da una promessa di speranza a una minaccia: è un’idea originale, secondo me. Hai gestito le aspettative dei lettori in maniera perfetta: non vedevo l’ora di arrivare in fondo per capire dove saresti andato a parare. E il finale non delude per niente. Complimenti, davvero!
Il tuo è davvero un ottimo racconto. Mi è piaciuto fin dall’inizio: emerge molto chiara la voce del personaggio narrante, che lo caratterizza subito. E altrettanto bene hai presentato il setting, in poche frasi che però tratteggiano il contesto quanto serve. Poi mi è anche piaciuto molto come hai usato il tema, trasformandolo da una promessa di speranza a una minaccia: è un’idea originale, secondo me. Hai gestito le aspettative dei lettori in maniera perfetta: non vedevo l’ora di arrivare in fondo per capire dove saresti andato a parare. E il finale non delude per niente. Complimenti, davvero!
- Andrea Lauro
- Messaggi: 596
Re: L'Esercito Rosso
Gabriele Cavallini ha scritto:Ciao Andrea,
che bel racconto! La scelta più azzeccata della storia è senza dubbio il punto di vista del bambino. Prima non capisce perché gli anziani tengano così tanto alla pioggia e immagina un esercito rosso diverso, che poi dopo si rivela essere soltanto un branco di gentaglia che sta assediando la sua città. Ho percepito il coinvolgimento emotivo e lo sguardo del bambino, frutto di una scrittura ottima. Complimenti!
grazie infinite, mi fa molto piacere
a presto
andrea
- Andrea Lauro
- Messaggi: 596
Re: L'Esercito Rosso
AxaLydiaVallotto ha scritto:Ciao, Andrea!
Il tuo è davvero un ottimo racconto. Mi è piaciuto fin dall’inizio: emerge molto chiara la voce del personaggio narrante, che lo caratterizza subito. E altrettanto bene hai presentato il setting, in poche frasi che però tratteggiano il contesto quanto serve. Poi mi è anche piaciuto molto come hai usato il tema, trasformandolo da una promessa di speranza a una minaccia: è un’idea originale, secondo me. Hai gestito le aspettative dei lettori in maniera perfetta: non vedevo l’ora di arrivare in fondo per capire dove saresti andato a parare. E il finale non delude per niente. Complimenti, davvero!
grazie di cuore per i commenti, buona edition!
andrea
ps se mai ci sarà l’occasione, ho l’urania con la tua short story da farmi autografare!
- Andrea Partiti
- Messaggi: 1047
- Contatta:
Re: L'Esercito Rosso
Bello!
Mi piace la tua ambientazione, mi piacciono i bambini che vedono il mondo in maniera lievemente distorta e aggiustano il tiro poco alla volta fino a capire i vecchi.
Serve ripulire un po' il racconto perché qua e là ci sono delle costruzioni pesanti da leggere, tipo quel "che essi hanno vissuto" all'inizio, che se scomparissero farebbero solo del bene al ritmo. Ma rifiniture a parte, la storia funziona bene, il tema c'è, preso in pieno e con una bella interpretazione e il mondo che tratteggi è molto evocativo e potente.
Non ho particolari critiche, promuovo e basta.
Mi piace la tua ambientazione, mi piacciono i bambini che vedono il mondo in maniera lievemente distorta e aggiustano il tiro poco alla volta fino a capire i vecchi.
Serve ripulire un po' il racconto perché qua e là ci sono delle costruzioni pesanti da leggere, tipo quel "che essi hanno vissuto" all'inizio, che se scomparissero farebbero solo del bene al ritmo. Ma rifiniture a parte, la storia funziona bene, il tema c'è, preso in pieno e con una bella interpretazione e il mondo che tratteggi è molto evocativo e potente.
Non ho particolari critiche, promuovo e basta.
- Andrea Lauro
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Re: L'Esercito Rosso
Andrea Partiti ha scritto:Bello!
Mi piace la tua ambientazione, mi piacciono i bambini che vedono il mondo in maniera lievemente distorta e aggiustano il tiro poco alla volta fino a capire i vecchi.
Serve ripulire un po' il racconto perché qua e là ci sono delle costruzioni pesanti da leggere, tipo quel "che essi hanno vissuto" all'inizio, che se scomparissero farebbero solo del bene al ritmo. Ma rifiniture a parte, la storia funziona bene, il tema c'è, preso in pieno e con una bella interpretazione e il mondo che tratteggi è molto evocativo e potente.
Non ho particolari critiche, promuovo e basta.
grazie andrea!
concordo, su quel periodo in particolare si poteva far meglio...
buona edition!
andrea
Re: L'Esercito Rosso
Equilibrato, ben gestito, originalmente in tema. Magari non mi fa partire il WOW, ma mi sembra indubbio che questo racconto raggiunga tutti gli obbiettivi, e bene. In più, molto interessante questa scoperta del mondo attraverso l'esperienza che porta il piccolo protagonista a unire tutti i puntini fino a capire. Pollice su.
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