Le porte del mondo
Inviato: lunedì 20 gennaio 2020, 23:47
Jimmy si sentiva come un portaspilli. La pioggia cadeva sulla sua pelle, appesantendo i vestiti. Perfino il paesaggio gravitava al suolo, con dei colori così spenti da far sembrare che la luce fosse stata assorbita dalle radici, lasciando la montagna come un ghiacciolo alla Coca Cola succhiato da un bambino. Stringeva le due sbarre d'acciaio fino a sbiancare le nocche. Il peso gli rendeva instabile l'appoggio dei piedi e ogni tanto vacillava.
«Non smetterà mai!» borbottò Nora, un paio di metri indietro. Lei era piegata in avanti per lo stesso motivo, ossia per le stesse sbarre d'acciaio che la univano all'amico. Se uno barcollava, lo faceva anche l'altro e, soprattutto, lo faceva il corpo grinzoso che trasportavano. Era avvolto da coperte impregnate e scurite. Il vecchio sorrideva, con la bocca aperta, dissetandosi di cielo.
«Finirà. E arriveremo!» rispose Jimmy, e proprio in quel momento slittò con un piede sul terreno bagnato, inclinando pericolosamente la barella..
«Attento!» esclamò Nora. «Così lo uccidi!»
Jimmy sentì dolere il braccio destro. Doveva averlo stirato. Gemette a denti stretti, sentendo la pioggia che gli picchiava sul viso. La vista era annebbiata.
«Jimmy» esclamò d'un tratto il vecchio. Il ragazzo temette di averlo spaventato.
«Jimmy, lasciami qui a morire.»
Il ragazzo non riuscì a guardare Nora negli occhi, ma sentiva il suo sguardo. Pesava ancor di più di tutta l'acqua di quel diluvio.
«No, non lo farò!»
Il vecchio alzò un braccio ossuto e fece cadere la coperta nel fango.
«Sto per morire. Mi basta così!» la sua voce tremava e faticava a imporsi al ticchettio dell'acqua sul terriccio e sulle foglie.
«Jimmy, forse...» disse Nora, incerta.
«No! Più pioggia c'è e meglio sarà!»
«Lui è abituato così» continuò lei. «Ha sempre apprezzato le cose a modo suo. Tutto questo non ha senso!»
Jimmy non l'ascoltò e proseguì nel cammino, costringendola a fare altrettanto. Camminarono per un altro quarto d'ora.
«Il punto è questo. Appoggialo qui» disse Jimmy d'un tratto, chinandosi insieme a lei per appoggiare il vecchio.
«Come lo sai?» chiese Nora.
«Lo so e basta. L'ho calcolato.»
Presero il vecchio: lui sotto le ascelle e lei per le caviglie. Sembrava gli si spezzasse in mano. Lo appoggiarono vicino a un sasso, con lo sguardo rivolto a una radura.
«Dove siamo?» chiese il vecchio.
Jimmy prese fiato, appoggiando le mani ai fianchi.
«Siamo alle porte del mondo, vecchio Sal. Sei pronto a varcarne la soglia?»
Sal annuì, muovendo a destra e a sinistra la testa. Gli occhi dalle orbite vuote cercavano qualcosa senza trovarla. Jimmy e Nora alzarono lo sguardo al cielo, vedendo le nuvole squarciate dai colpi di spada del sole.
Poi un gioco di luci. Un riflesso a mezz'aria, di più tonalità. L'arcobaleno percorse la traiettoria come un uccello morente. Cadde sulla pianura, sulla pietra e quindi sul vecchio Sal. I colori gli accarezzarono la pelle del viso e quelle palpebre che chiudevano il sipario di uno spettacolo mai recitato. L'uomo aprì la bocca e sorrise, allungando una mano verso quel tepore dai mille aromi.
«Li senti?» chiese Jimmy.
Sal si limitò a mantenere il sorriso. Poi, adagiò la testa sulla pietra, prendendo l'ultima boccata d'aria, mentre una goccia di pioggia salata solcò le pieghe della guancia, riflettendo un raggio di sole color indaco.
«Non smetterà mai!» borbottò Nora, un paio di metri indietro. Lei era piegata in avanti per lo stesso motivo, ossia per le stesse sbarre d'acciaio che la univano all'amico. Se uno barcollava, lo faceva anche l'altro e, soprattutto, lo faceva il corpo grinzoso che trasportavano. Era avvolto da coperte impregnate e scurite. Il vecchio sorrideva, con la bocca aperta, dissetandosi di cielo.
«Finirà. E arriveremo!» rispose Jimmy, e proprio in quel momento slittò con un piede sul terreno bagnato, inclinando pericolosamente la barella..
«Attento!» esclamò Nora. «Così lo uccidi!»
Jimmy sentì dolere il braccio destro. Doveva averlo stirato. Gemette a denti stretti, sentendo la pioggia che gli picchiava sul viso. La vista era annebbiata.
«Jimmy» esclamò d'un tratto il vecchio. Il ragazzo temette di averlo spaventato.
«Jimmy, lasciami qui a morire.»
Il ragazzo non riuscì a guardare Nora negli occhi, ma sentiva il suo sguardo. Pesava ancor di più di tutta l'acqua di quel diluvio.
«No, non lo farò!»
Il vecchio alzò un braccio ossuto e fece cadere la coperta nel fango.
«Sto per morire. Mi basta così!» la sua voce tremava e faticava a imporsi al ticchettio dell'acqua sul terriccio e sulle foglie.
«Jimmy, forse...» disse Nora, incerta.
«No! Più pioggia c'è e meglio sarà!»
«Lui è abituato così» continuò lei. «Ha sempre apprezzato le cose a modo suo. Tutto questo non ha senso!»
Jimmy non l'ascoltò e proseguì nel cammino, costringendola a fare altrettanto. Camminarono per un altro quarto d'ora.
«Il punto è questo. Appoggialo qui» disse Jimmy d'un tratto, chinandosi insieme a lei per appoggiare il vecchio.
«Come lo sai?» chiese Nora.
«Lo so e basta. L'ho calcolato.»
Presero il vecchio: lui sotto le ascelle e lei per le caviglie. Sembrava gli si spezzasse in mano. Lo appoggiarono vicino a un sasso, con lo sguardo rivolto a una radura.
«Dove siamo?» chiese il vecchio.
Jimmy prese fiato, appoggiando le mani ai fianchi.
«Siamo alle porte del mondo, vecchio Sal. Sei pronto a varcarne la soglia?»
Sal annuì, muovendo a destra e a sinistra la testa. Gli occhi dalle orbite vuote cercavano qualcosa senza trovarla. Jimmy e Nora alzarono lo sguardo al cielo, vedendo le nuvole squarciate dai colpi di spada del sole.
Poi un gioco di luci. Un riflesso a mezz'aria, di più tonalità. L'arcobaleno percorse la traiettoria come un uccello morente. Cadde sulla pianura, sulla pietra e quindi sul vecchio Sal. I colori gli accarezzarono la pelle del viso e quelle palpebre che chiudevano il sipario di uno spettacolo mai recitato. L'uomo aprì la bocca e sorrise, allungando una mano verso quel tepore dai mille aromi.
«Li senti?» chiese Jimmy.
Sal si limitò a mantenere il sorriso. Poi, adagiò la testa sulla pietra, prendendo l'ultima boccata d'aria, mentre una goccia di pioggia salata solcò le pieghe della guancia, riflettendo un raggio di sole color indaco.