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La ragazza azzurra

Inviato: martedì 21 gennaio 2020, 0:02
da Paola
«Portatemi la nuova visionaria.»
Nel salone principale la folla si aprì in due. Il cigolio, delle massicce porte, divenne sempre più acuto mentre si spalancavano. Nel fondo apparve una piccola figura oscurata dalle altissime guardie alle sue spalle.
«Siamo proprio alle strette!» disse un uomo tra le retrovie. «Non avrà neanche tredici anni!»
«Povera bambina!» esclamò un’anziana accanto.
«Ormai non c’è rimasto più nessuno. Anche lei farà la fine dei suoi predecessori.»
«Non avete sentito? Dicono che abbia previsto lo scoppio alla torre di Silver e bloccato una scolaresca che si recava là, in visita.»
«Sì, come quella della terza luna, anche lei aveva anticipato la fine della guerra fra Istar e Nabul. E adesso dov’è?»
La giovane si avvicinava a testa alta al trono del generale Karùt. Appena fu sotto, la “invitarono” a inginocchiarsi.
«Tu sai cosa voglio da te?»
La voce tonante placò il sommesso mormorio.
«Sì»
Appena percepito, come un leggero battito di ali di farfalla.
«Tu conosci i fatti prima che si realizzino?»
«A volte.»
«Hai paura di me ragazzina?»
«Non adesso.»
Il generale Karùt mostrò interesse verso quella piccola libellula che gli rispondeva a tono. Poteva mangiarsela tranquillamente, come facevano quei ragni viola dalle dodici lunghe zampe del satellite Nalu.
In lei vedeva una luce azzurra: piacevole, ma allo stesso tempo da far pensare.
«Quando ne avrai?»
«Quando ti mostrerò la risposta alla domanda che mi porrai.»
«Vuol dire che anche tu non sai come far terminare la pioggia acida, che ci assilla ormai da cinque Soli?»
«No, vi sbagliate. Lo so. Non può piovere per sempre.»
«Bene. Ne sono entusiasta!» si alzò in piedi. «Avete sentito gente? Lei sa come far terminare la pioggia acida. Avanti! Mostracelo!»
La ragazzina si alzò in piedi.
«Ora ho paura.»
«Se sei così brava, perché averne?»
La giovane chiuse gli occhi e aprì quello della mente. Il bagliore azzurro, dapprima velato, si intensificò radiandosi oltre la pelle, oltre il soffitto, oltre la barriera cristallina che proteggeva il piccolo pianeta. Era caldo, secco, di un’intensità blu cobalto. Accecante. Distruggente. Radiante.

Adesso la pioggia non aveva più necessità di scendere. La nuvola spaziale bloccò il flusso verde acido e risucchiò a sé la ragazza azzurra.
«Vieni cara, tremi tutta. Asciugati. Anche questa volta è stato terribile?»
«Oh sì madre! Ho ancora addosso le lacrime strazianti, le urla di dolore, la paura di soffrire. Vedere la morte in faccia. Questa volta ci vorranno molti Soli per liberarmene.»
«Tesoro era necessario. Non sono bastati cinque Soli di pioggia acida! Solo tu potevi distruggere la barriera.»
La donna se l’abbracciò stretta al seno.
«Vedrai, con una bella tazza di cobalto caldo, ti passerà tutto!»


Paola Rossini

Re: La ragazza azzurra

Inviato: martedì 21 gennaio 2020, 0:08
da antico
Ciao Paola! Caratteri e tempo ok, buona Pastor Champion Edition anche a te!

Re: La ragazza azzurra

Inviato: giovedì 23 gennaio 2020, 17:27
da Laura Cazzari
Ciao Paola, il tema c’è e l’hai trattano in modo originale, ma molte cose non mi sono chiare. Per esempio, cosa intendi con questa frase: Sì, come quella della terza luna? Terza luna sono tre giorni? O è tanto tempo prima? Era una come lei? Inoltre, non mi è chiara questa frase: Non sono bastati cinque Soli di pioggia acida! Solo tu potevi distruggere la barriera. Quale barriera? Perché non sono bastati? Poi quando descrivi la morte non sembra essere così terribile da traumatizzarla. Forse dovevi enfatizzare questa parte. Probabilmente alcune cose che sono chiare per te che hai la storia in mente, non sono passate al lettore.

Re: La ragazza azzurra

Inviato: venerdì 24 gennaio 2020, 8:51
da maurizio.ferrero
Ciao Paola,

Amo la fantascienza con contaminazioni fantasy. Profezie, corti e un'atmosfera che sembra uscita da una fiaba si mescolano a lune e mondi alieni. L'atmosfera è ben creata, a livello visivo il tuo racconto è sicuramente di impatto.
Ci sono però tanti, troppi fatti che non vengono spiegati. Mi pare di capire che la ragazzina sia "brillata" portando morte nella corte (forse su tutto il pianeta), reo di avere eretto una fantomatica "Barriera". Insomma, chi è questa ragazzina con tanto potere, chi sono gli abitanti del pianeta, cos'è la Barriera? Chi è la madre della ragazzina? Divinità, alieni, qualcos'altro?
È come se tu avessi strappato una scena a un affresco più grande, ma questa scena, per quanto piena di suggestioni, non possa vivere di vita propria.

Re: La ragazza azzurra

Inviato: venerdì 24 gennaio 2020, 11:54
da Paola
Ciao Laura e ciao Maurizio, ben ritrovati!
Grazie per i vostri commenti.
MC è un contest veloce che non permette troppe dilungazioni e spiegazioni, perché rischia di far "soffrire" la storia. Io ho solo aperto una finestra in quel mondo, un suo momento storico. Per saperne di più, 3333 caratteri non bastavano. Avrei voluto, ma non c'erano né spazio, né tempo.
Grazie ancora.

Re: La ragazza azzurra

Inviato: venerdì 24 gennaio 2020, 18:55
da Gennibo
Ciao Paola, all'inizio il tuo racconto mi ha appassionato, bella l'ambientazione, con la piccola visionaria che ha già predetto alcuni fatti che poi sono realmente accaduti e lo scambio tra la piccola bimba e il potente generale. Però poi la storia si fa più complicata, ho faticato a seguire e alla fine mi sono persa. Comunque interessanti i due personaggi e il loro dialogo.

Re: La ragazza azzurra

Inviato: venerdì 24 gennaio 2020, 20:32
da giulio.palmieri
Ciao Paola, piacere di leggerti. Allora il racconto è valido, ma non mi convince del tutto. Inizi bene col pdv del generale Karut, però poi si verificano alcune incoerenze:
- se sa prevedere il futuro (ed è questo il suo potere) non si capisce come questo potere possa contrastare la pioggia acida.
- la domanda “Quando ne avrai” non mi è chiara
- il finale: non si capisce tanto la coerenza del finale rispetto al mondo delineato nel resto della narrazione

Insomma, il tutto andrebbe reso più sequenziale e omogeneo.

Re: La ragazza azzurra

Inviato: sabato 25 gennaio 2020, 15:41
da filippo.mammoli
Ciao Paola,
l'incedere del racconto è molto buono e mi sono divertito fin quasi alla fine. Ho aspettato la rivelazione che chiarisse questa pioggia acida in questo strano pianeta di insetti giganti, ma quando è arrivata sono rimasto insoddisfatto e con molti dubbi nella testa.
Cosa rappresenta la bambina/libellula?
Perché lei e il suo popolo stavano facendo cadere quella pioggia?
Perché hanno smesso e se ne vanno?
Chi sono?
Peccato perché era molto promettente e il tema era stato affrontato in modo non ordinario.

Re: La ragazza azzurra

Inviato: lunedì 27 gennaio 2020, 21:38
da Danny R.R. Travis
Mi accodo in parte ai commenti precedenti: un inizio molto promettente si è non-concluso.
Il finale non risponde alle tensioni delineate nel resto del testo, né logicamente né emotivamente, eppure è posizionato, separato e ritmato proprio come un finale vero e proprio. Se, come dici, hai solo aperto una finestra su uno specifico periodo, perché mostrare proprio un momento decisivo, fondato su un mistero e inconsistente senza una sua, non dico soluzione, ma perlomeno conclusione, anche aperta? Non sarebbe stata meglio una slice of life della popolazione atterrita dalla pioggia acida, interrotta dall'eccitazione e dall'ansia per l'arrivo della nuova veggente, che rischia la vita se non sa dare una risposta, ma è anche l'unica speranza di tutti, la potenziale prova vivente del fatto che "non può piovere per sempre"?
Serve anche qualche aggiustamento formale (la troppo scarna punteggiatura nei dialoghi che li fa sembrare tutti soffiati fuori dalla bocca di chi li pronuncia tutti d'un fiato, le strutture inutilmente articolate come "Appena percepito, come un leggero battito di ali di farfalla" - che usa tre immagini diverse nella stessa frase per far passare il medesimo concetto, appesantendo paradossalmente la prosa laddove una o due immagini sarebbero state più che sufficienti -, la ridondanza radiandosi/radiante), ma la fonte è evidentemente tanto immaginativa da meritare questi interventi, per nutrire una tra le creatività probabilmente più vive dell'intera edizione.

Re: La ragazza azzurra

Inviato: lunedì 27 gennaio 2020, 22:59
da Paola
Prenderò atto di tutte queste critiche e domande. Non mi metterò a rispondere perché non serve, il racconto in sé doveva darle e se non sono arrivate è colpa mia.

Grazie Daniel, perché le tue ultime righe sono state un bel salvagente, mi hanno risollevato il morale. :D :D :D :D

Re: La ragazza azzurra

Inviato: martedì 28 gennaio 2020, 8:22
da alexandra.fischer
Il tema è centrato: non può piovere per sempre (pioggia acida su un pianeta dittatoriale). Ma resto perplessa al riguardo della frase della madre (che toglierei: non sono bastati cinque Soli di pioggia acida.) Ecco, l’Ostacolo da abbattere è la Barriera. Invece, il dittatore militare se la prendeva con la pioggia acida (il patto, mi è parso di capire, era la libertà della ragazza in cambio della cessazione della pioggia). Poi, c’è questa scolaresca mancante della quale né lei né la madre fanno parola. Questi sono i punti deboli di una storia di fantasy-fiction, dalle atmosfere che rimandano ai mondi creati da Henry Kuttner e Catherine Moore. Tolte certe sbavature, può venirne fuori un racconto molto suggestivo.

Attenta:
Hai paura di me ragazzina (Hai paura di me, ragazzina?)
Ripetizione: “Quando ne avrai?”
“Quando ti mostrerò… “ (io suggerirei di scrivere: “Appena ti mostrerò”)
Manca un pezzo di frase: la ragazzina chiuse gli occhi e aprì quello della mente (aggiungerei: la ragazzina chiuse gli occhi del corpo, o fisici).
Oh sì madre (Oh sì, madre)
Tesoro era necessario (Tesoro, era necessario)

Re: La ragazza azzurra

Inviato: martedì 28 gennaio 2020, 20:50
da Eugene Fitzherbert
Ciao, Paola,
Ho letto il tuo racconto un paio di volte, una liscia, al buio, e l'altra al netto dei commenti e delle tue eventuali risposte. Non mi dilungo su tutto quello che ti è stato detto, perché ormai ne hai fatto sicuramente tesoro.
Invece, voglio spezzare una lancia sulla costruzione (anche se appena accennata) del mondo immaginario, fatto di vicende e avvenimenti che permeano le vite dei suoi abitanti. Gli accenni a eventi passati, a precedenti profezie, rendono tutto molto 'storico', anche se i caratteri a disposizione non permettono nessun approfondimento.
Il tuo fantasy fantascientifico mi ha portato alla memoria John Carter e i suoi viaggi su altri mondi: insomma, non è un racconto perfetto (per tutti i validissimi motivi di cui sopra), ma ha una scintilla che dovresti alimentare, per renderne una versione più ampia e comprensibile.

Re: La ragazza azzurra

Inviato: mercoledì 29 gennaio 2020, 23:21
da Himenoshirotsuki
Ciao, Paola!
premettendo che non sono una grande amante della fantascienza, non posso che accodarmi ai commenti precedenti. Trovo che tu abbia trattato il tema in modo originale (non credo mi sarebbe mai venuta in mente un'interpretazione del genere), ma per il resto ho trovato il racconto davvero scialbo. Non ho percepito alcuna tensione narrativa; i dialoghi sono quasi artefatti (soprattutto la frase della madre finale, la trovo davvero tanto stonata) e i due personaggi protagonisti (la Veggente e il generale Karùt) anche sono bidimensionali. Non so, magari per avere un maggiore impatto emotivo avresti avuto bisogno di più spazio? In ogni caso, mi dispiace per questo commento così negativo, davvero.

Re: La ragazza azzurra

Inviato: giovedì 30 gennaio 2020, 10:15
da andyvox
Ciao Paola,

arrivo buon ultimo e non ho molto da aggiungere ai commenti precedenti, nel tuo racconto mancano davvero troppi elementi per permettere al lettore di districarsi all'interno di una inventiva peraltro molto ricca. Attenzione anche alla scrittura in certi punti: la frase "Il cigolio, delle massicce porte, divenne sempre più acuto mentre si spalancavano" ha una punteggiatura e secondo me anche una costruzione rivedibile, non capisco perchè sottolineare il fatto che la ragazza viene "invitata" a inginocchiarsi, mi sembra un po' ridondante come formulazione

Re: La ragazza azzurra

Inviato: domenica 2 febbraio 2020, 10:46
da antico
Minuti Contati, come altri contest della rete, ha molteplici funzioni e quella ludica, di classifica, è solo una delle tante. Molto spesso li si usa sia per tenersi in allenamento (minimo comune denominatore, direi) che per testare ambientazioni e idee e la cosa va benissimo, io stesso l'ho fatto in passato. L'idea che mi sono fatto leggendo il tuo racconto è che si tratti di un'ambientazione già presente nella tua testa e che tu ne abbia estrapolato un pezzo per mostrarcelo e analizzare le reazioni (se invece è nato tutto in serata, touché e complimenti: hai fatto in un pugno d'ore un lavoro che altrimenti avrebbe necessitato di ben più tempo). Per analizzare il racconto nel suo essere racconto che dovrebbe sorreggersi da solo, l'impressione è che tu abbia voluto mettere troppo perché hai optato per l'epilogo di una vicenda ben più lunga e chiaramente hai dovuto semplificare per stare nei caratteri, debolezza che si percepisce soprattutto in una caratterizzazione poco approfondita della protagonista, dotata di un pensiero sfaccettato che non puoi, per forza di cose, studiare adeguatamente. Detto questo, si legge con piacere (ma attenzione a un uso esagerato di aggettivi, mi viene in mente soprattutto quell'ALTISSIME) e che richiama i racconti sf degli anni 50. Per me un pollice tendente al positivo anche se in modo non brillante.