La Madonna della Neve di Romina Braggion

Appuntamento per lunedì 20 gennaio dalle 21.00 all'una con il tema di Stefano Pastor, il Campione della Sesta Era di Minuti Contati! Appuntamento fisso di ogni Era, l'edizione CHAMPION verrà d'ora in avanti programmata sempre nel mese di gennaio.
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romina.braggion
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La Madonna della Neve di Romina Braggion

Messaggio#1 » martedì 21 gennaio 2020, 0:57

Saltarono in auto sbattendo le portiere.
«Tempo di merda, non può piovere per sempre». Eliseo lisciò indietro i capelli e la guardò.
Lei seduta dietro, al suo fianco, si guardò le ginocchia livide per il freddo. Tentò di coprirsele con la gonna di jeans ma era troppo corta.

Gli amici davanti non fiatavano: Livio era assorbito dalla guida attraverso l’acqua densa, Elsa fissava il muretto di sassi minacciarla a ogni curva.
Il temporale aumentò di intensità, i tuoni rimbombavano all’interno dell’auto mentre i lampi rischiaravano a giorno la strada a strapiombo sulla valle.
«Speriamo che non ci venga in testa qualche masso» disse Livio guardando nello specchietto, «vi ricordate la botta che ha preso il Tomola l’anno scorso?»
«Stai attento alla strada va’» lo rimbrottò Eliseo, «non si vede un accidente».

Un fulmine strappò la coltre d’acqua scaricando la sua rabbia vicino alla 127. Livio sterzò a destra e spaccò il muretto. Si librarono nel vuoto.
Il primo schianto sul prato spalancò le portiere e il baule. Elsa e Livio schizzarono fuori.
Eliseo riuscì a sgusciare verso il baule mentre l’auto scivolava a muso avanti sulle rocce, con le ruote in aria. «Aiutami, sono incastrata». Lui si girò verso di lei e protese la mano. L’auto si fermò un attimo poi iniziò a sollevare il posteriore. Eliseo ritirò la mano e si lanciò fuori. La 127 si mise in verticale e balzò nel torrente in piena.

Il cane lo precedeva lungo la mulattiera sopra il torrente. Eliseo veniva spesso dalle sue parti, canna in spalla, per raggiungere la polla tranquilla davanti a casa sua.
Lei lo osservava invecchiare di anno in anno, quarantadue per la precisione, dalla notte dell’alluvione, il 9 agosto del 1978. Il diavolo guastò la celebrazione della Madonna della Neve e la parata della Milizia di Bannio Anzino. Tormentò, per sempre, anche quei poveri genitori: la carcassa dell’auto si fermò contro una delle paratoie divelte a fondo valle. Ma del corpo, nessuna traccia.

«C’è brutto tempo su a Macugnaga», disse Eliseo al cane, «vedrai che belle fario che prendo». Il cane si addentrò in un anfratto e si sdraiò col muso sulle zampe, chiudendo gli occhi e riaprendoli, in continuazione. «Che hai Bek, hai fame?»
Sentì contrastare la lenza e dopo un minuto recuperò una trota iridea. «Tè Bek, così la pianti di agitarti».
Il cane, sempre più irrequieto, al primo tuono si rintanò in fondo all’anfratto. In un attimo, una moltitudine di gocce, larghe come tazzine, cadde dal cielo.
Eliseo recuperò in fretta i suoi attrezzi e chiamò il cane. «Bek vieni fuori». La bestia non si mosse. Lui si infilò nel buco per acciuffarlo. In quell’istante un albero, colpito da un fulmine, si schiantò dov’era un attimo prima. «Che mi venga un colpo. Bek, mi hai salvato la pellaccia».

L’onda di piena si abbatté senza preavviso, senza muovere una foglia, senza un brusio cupo. Eliseo venne estratto dall’anfratto e sbattuto nei gorghi. Le sue ossa si mischiarono alla ramaglia dell’acqua in tumulto.

La ragazza uscì dalla sua dimora, un sorriso le addolciva il volto infangato. Si arrampicò lungo la scarpata, nonostante la gonna di jeans strappata le ostacolasse i passi. Salì sulla 127 e partì per il suo ultimo viaggio.



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antico
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Re: La Madonna della Neve di Romina Braggion

Messaggio#2 » martedì 21 gennaio 2020, 1:02

Ciao Romina! Tutto ok con i parametri, divertiti in questa Pastor Champion Edition!

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emiliano.maramonte
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Re: La Madonna della Neve di Romina Braggion

Messaggio#3 » martedì 21 gennaio 2020, 15:55

Ciao Romina!
Sono molto contento che tu sia alla tua seconda Arena, ed ero molto curioso di leggere un tuo nuovo lavoro, per cui ho iniziato senza indugio con te.
Dico subito che ho dovuto rileggere il racconto due volte. La prima ho trovato il meccanismo narrativo frammentato e poco chiaro, giocato tra l'incidente e un salto nel futuro, necessario per una importante svolta narrativa. Ho riletto il tutto per la seconda volta con molta attenzione, e ho afferrato tutta la logica della trama. E ho avuto un brivido.
Preciso che qui ho trovato una scrittura meno meditata della tua prima Edition, cioè meno elaborata, ma un pochino più efficace, perché riesce a generare immagini più nitide e immediate. In realtà ci sono dei passaggi che andrebbero ripensati (Da "Il cane lo precedeva [...]" fino a [...] "nessuna traccia") in quanto disorientano con veloci riferimenti temporali che spezzano le linee narrative principali, però nel suo insieme la storia fluisce abbastanza bene fino a un finale direi semplice ma agghiacciante.
E posso affermare di aver afferrato un minuscolo frammento di un quadro più ampio del tuo modo di scrivere: storie fortemente ancorate alla realtà dove, però, l'elemento fantastico è una componente fondamentale e arricchente, seppur a volte apparentemente ai margini.
La scena finale, infatti, è significativa proprio per quanto detto sopra: riannoda i fili e dona senso compiuto alla trama.
Carini i riferimenti al periodo storico dell'ambientazione (l'alluvione del 1978), compresa la gloriosa 127!
Buona prova, migliorabile nello svolgimento, ma assai godibile nel suo insieme.

In bocca al lupo!
Emiliano.

P.S.: Non ho mai pescato in vita mia, quindi sono andato a cercarmi su Google il termine "fario" e ho scoperto che è una varietà di trota. Non si finisce mai di imparare!

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romina.braggion
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Re: La Madonna della Neve di Romina Braggion

Messaggio#4 » mercoledì 22 gennaio 2020, 17:00

emiliano.maramonte ha scritto:Ciao Romina!
Sono molto contento che tu sia alla tua seconda Arena, ed ero molto curioso di leggere un tuo nuovo lavoro, per cui ho iniziato senza indugio con te.
Dico subito che ho dovuto rileggere il racconto due volte. La prima ho trovato il meccanismo narrativo frammentato e poco chiaro, giocato tra l'incidente e un salto nel futuro, necessario per una importante svolta narrativa. Ho riletto il tutto per la seconda volta con molta attenzione, e ho afferrato tutta la logica della trama. E ho avuto un brivido.
Preciso che qui ho trovato una scrittura meno meditata della tua prima Edition, cioè meno elaborata, ma un pochino più efficace, perché riesce a generare immagini più nitide e immediate. In realtà ci sono dei passaggi che andrebbero ripensati (Da "Il cane lo precedeva [...]" fino a [...] "nessuna traccia") in quanto disorientano con veloci riferimenti temporali che spezzano le linee narrative principali, però nel suo insieme la storia fluisce abbastanza bene fino a un finale direi semplice ma agghiacciante.
E posso affermare di aver afferrato un minuscolo frammento di un quadro più ampio del tuo modo di scrivere: storie fortemente ancorate alla realtà dove, però, l'elemento fantastico è una componente fondamentale e arricchente, seppur a volte apparentemente ai margini.
La scena finale, infatti, è significativa proprio per quanto detto sopra: riannoda i fili e dona senso compiuto alla trama.
Carini i riferimenti al periodo storico dell'ambientazione (l'alluvione del 1978), compresa la gloriosa 127!
Buona prova, migliorabile nello svolgimento, ma assai godibile nel suo insieme.

In bocca al lupo!
Emiliano.

P.S.: Non ho mai pescato in vita mia, quindi sono andato a cercarmi su Google il termine "fario" e ho scoperto che è una varietà di trota. Non si finisce mai di imparare!


Grazie Emiliano per i tuoi suggerimenti.
Rileggere il racconto due volte non è un buon segno, devo continuare a lavorare sulla comprensione poiché è lacunosa.
Questa volta l'ispirazione mi è venuta istantaneamente quindi l'ho seguita con una scrittura più spontanea.
Nel Laboratorio rimetterò mano alla parte che mi hai segnalato, effettivamente rompe, in tutti i sensi.
Effettivamente scrivere della meravigliosa realtà che mi circonda è semplice, le ambientazioni sono bell'è fatte. Inserire l'elemento fantastico mi viene naturale. Ti confido però che ammiro moltissimo la capacità creativa di Franci Conforti e mi piacerebbe, un giorno, riuscire a creare qualcosa di assolutamente incredibile come riesce a scrivere lei.
Anche questa volta farò tesoro delle tue parole.

In bocca al lupo anche a te.
A presto.
Romina.

alexandra.fischer
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Re: La Madonna della Neve di Romina Braggion

Messaggio#5 » venerdì 24 gennaio 2020, 20:24

Racconto suggestivo. A partire dal titolo. Il tema è centrato. La Madonna della Neve ha aiutato la ragazza a ultimare il suo ultimo viaggio in circostanze simili a quelle della sua dipartita. Livio ha pagato il debito verso di lei (vedi il mancato aiuto nel momento dell’incidente) nel corso della pesca alle trote. La pioggia non manca (quella alluvionale, la notte dell’incidente e quell’ondata di piena che travolge Livio durante la pesca). L’ambientazione suggerita, Macugnaga, evoca il fascino delle montagne e anche i suoi pericoli (vedi la pioggia distruttiva e la presenza diabolica che disturba la processione religiosa e la parata militare). Struggente la presenza del fantasma della ragazza che vede il suo lui invecchiare chiusa nella 127 immersa nelle acque.
Attenta:
Bek vieni fuori (Bek, vieni fuori).

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Puch89
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Re: La Madonna della Neve di Romina Braggion

Messaggio#6 » sabato 25 gennaio 2020, 2:31

Ciao Romina,
Il tuo racconto è molto particolare, si distingue per metodo di scrittura e intreccio narrativo.
Ho dovuto però rileggerlo rileggerlo quasi tre volte per capire bene l'intera struttura.
Ne è valsa la pena? Si.
Perché quando si riesce ad avere ben chiaro cosa tenta di comunicare, si rimane davvero agghiacciati.
Il senso di impotenza di fronte alle azioni che compiamo e di come queste si intreccino nel karma e nel destino è il focus principale del racconto, per come l'ho visto io.
Il finale è molto forte e non nego di aver avuto piacere nel rileggerlo (oltre per la comprensione del testo in generale) per assorbirne al meglio le emozioni che tenta di comunicare.
Il tema è chiaramente centrato in pieno (come il muretto all'inizio) e l'utilizzo del contesto dell'alluvione del '78 da un valore aggiuntivo. Bella prova davvero, ma lavorerei di più sulla comprensione del testo perché dover rileggere il racconto più di una volta significa che c'è qualcosa che non va.

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romina.braggion
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Re: La Madonna della Neve di Romina Braggion

Messaggio#7 » sabato 25 gennaio 2020, 19:01

alexandra.fischer ha scritto:Racconto suggestivo. A partire dal titolo. Il tema è centrato. La Madonna della Neve ha aiutato la ragazza a ultimare il suo ultimo viaggio in circostanze simili a quelle della sua dipartita. Livio ha pagato il debito verso di lei (vedi il mancato aiuto nel momento dell’incidente) nel corso della pesca alle trote. La pioggia non manca (quella alluvionale, la notte dell’incidente e quell’ondata di piena che travolge Livio durante la pesca). L’ambientazione suggerita, Macugnaga, evoca il fascino delle montagne e anche i suoi pericoli (vedi la pioggia distruttiva e la presenza diabolica che disturba la processione religiosa e la parata militare). Struggente la presenza del fantasma della ragazza che vede il suo lui invecchiare chiusa nella 127 immersa nelle acque.
Attenta:
Bek vieni fuori (Bek, vieni fuori).


Grazie Alexandra per il tuo apprezzamento e anche per la nota.
In bocca al lupo per il tuo racconto.
Romina

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romina.braggion
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Re: La Madonna della Neve di Romina Braggion

Messaggio#8 » sabato 25 gennaio 2020, 19:29

Puch89 ha scritto:Ciao Romina,
Il tuo racconto è molto particolare, si distingue per metodo di scrittura e intreccio narrativo.
Ho dovuto però rileggerlo rileggerlo quasi tre volte per capire bene l'intera struttura.
Ne è valsa la pena? Si.
Perché quando si riesce ad avere ben chiaro cosa tenta di comunicare, si rimane davvero agghiacciati.
Il senso di impotenza di fronte alle azioni che compiamo e di come queste si intreccino nel karma e nel destino è il focus principale del racconto, per come l'ho visto io.
Il finale è molto forte e non nego di aver avuto piacere nel rileggerlo (oltre per la comprensione del testo in generale) per assorbirne al meglio le emozioni che tenta di comunicare.
Il tema è chiaramente centrato in pieno (come il muretto all'inizio) e l'utilizzo del contesto dell'alluvione del '78 da un valore aggiuntivo. Bella prova davvero, ma lavorerei di più sulla comprensione del testo perché dover rileggere il racconto più di una volta significa che c'è qualcosa che non va.


Ciao Alessio, sono contenta di essere riuscita a trasmettere bene almeno le emozioni che volevo fare emergere.
Vorrei che dai miei testi ogni persona ne tragga ciò che sente più nelle proprie corde e mi rendo conto che è così anche per questo racconto. Io stessa quando leggo detesto essere imboccata fino alla fine.
Questo però non vuol dire peccare nella comunicazione. Hai sottolineato una problematica e ti confermo che anche per me il problema esiste, ma proprio nel mio modo di scrivere credo e devo lavorarci sopra molto.
Grazie per l'apprezzamento e buona prova anche a te.
Romina

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Adry666
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Re: La Madonna della Neve di Romina Braggion

Messaggio#9 » domenica 26 gennaio 2020, 18:12

Ciao Romina,

ben ritrovata.
Tema centrato (in pieno direi!)
Racconto che a una prima lettura necessita di essere rivisto e compreso, poi fa paura, quel terrore sottile che s’insinua dentro le ossa facendo venire i brividi.
Se riuscissi a renderlo più scorrevole non sarebbe male.
Il tema tocca, secondo me, il problema delle nostre scelte che oscillano tra coraggio e paura. E tu l’hai reso molto bene, brava!
Alla fine solo una cosa non ho capito: perché il tizio vien salvato dal cane e un attimo dopo invece viene “ucciso”?

Nel complesso ottima prova.
Ciao
Adriano

viviana.tenga
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Re: La Madonna della Neve di Romina Braggion

Messaggio#10 » domenica 26 gennaio 2020, 22:47

Ciao Romina,
I punti chiave della storia li ho trovati chiari già alla prima lettura, ma soprattutto nella prima parte ho trovato alcuni passaggi un po' confusi. In particolare, ho dovuto rileggere con attenzione per capire la dinamica dell'incidente dallo sfondamento del muretto in poi.
Inoltre, credo che si potrebbe facilitare la comprensione con un dettaglio prettamente grafico, i.e. saltare una riga solo al momento del salto temporale (più, al massimo, per l'ultimo paragrafo) ed eliminare gli stacchi precedenti.
Detto questo, il racconto in sé mi è piaciuto, soprattutto perché il finale è molto potente. Il fatto di non dare mai un nome alla ragazza con la gonna di jeans rende il tutto ancora più inquietante, come se già prima della morte fosse un'entità un po' misteriosa.

Paola
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Re: La Madonna della Neve di Romina Braggion

Messaggio#11 » domenica 26 gennaio 2020, 23:15

Ciao Romina.
Il canovaccio della storia mi è piaciuto, come l’ambientazione e le descrizioni.
Secondo me, c’è un po’ di confusione. Niente di grave, solo maggior tempo per una rilettura distaccata. Mentre la prima parte è molto ben elaborata, la seconda tentenna un po'. Per come è messa adesso, spiazza un po’ chi legge che è costretto a tornare indietro nei passaggi. Ecco, manca solo un po’ più di tempo… si sa: questo è l’osso duro, dove ci sbattiamo tutti contro. Alla prossima.

Gabriele Cavallini
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Re: La Madonna della Neve di Romina Braggion

Messaggio#12 » lunedì 27 gennaio 2020, 12:16

Ciao Romina,
ho opinioni contrastanti sul tuo racconto. Mi piace moltissimo il lessico che usi, e l'ambientazione di montagna, in questo sei riuscita a trasportarmi dentro il mondo della tua storia perfettamente. Unica nota dolente è che ho dovuto leggere il racconto ben 3 volte per prova a decriptarlo; e devo anche ammettere che non credo di averlo tutt'ora capito. I piani temporali sono troppo sfasati e si scambiano in continuazione: in così poco spazio è molto difficile costruire qualcosa che abbia un senso immediato. Non mi sento di fartene una vera e propria critica, perchè l'idea è molto originale e narrata bene. Piuttosto spero che sia una presa di coscienza per il futuro.

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AxaLydiaVallotto
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Re: La Madonna della Neve di Romina Braggion

Messaggio#13 » lunedì 27 gennaio 2020, 12:46

Ciao, Romina! Ammetto che ero proprio curiosa di leggere qualcosa di tuo ^^
Prima cosa: manca qualche virgola in giro, ma visto che hai consegnato all’ultimo, penso sia perdonabile.
Le cose che più mi hanno disturbata, mentre leggevo, sono due: da un lato la mancanza di un chiaro punto di vista, che mi ha fatto risultare la storia un po’ fredda, visto che non c’è un personaggio in cui immedesimarsi e si ha l’impressione di osservare la storia dall’alto, invece che esserci dentro; dall’altro i salti temporali non sono chiarissimi – tutt’ora, dopo più riletture, non mi è chiaro cosa succede nel quarto paragrafo – e in generale la struttura così spezzata non è facile da seguire.
Forse sei stata penalizzata dalla restrizione di caratteri, perché credo che espandendo il racconto possa uscirne qualcosa di valido. L’idea mi è piaciuta, ma deve essere un po’ lavorata, come dire.

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romina.braggion
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Re: La Madonna della Neve di Romina Braggion

Messaggio#14 » lunedì 27 gennaio 2020, 21:27

Adry666 ha scritto:Ciao Romina,

ben ritrovata.
Tema centrato (in pieno direi!)
Racconto che a una prima lettura necessita di essere rivisto e compreso, poi fa paura, quel terrore sottile che s’insinua dentro le ossa facendo venire i brividi.
Se riuscissi a renderlo più scorrevole non sarebbe male.
Il tema tocca, secondo me, il problema delle nostre scelte che oscillano tra coraggio e paura. E tu l’hai reso molto bene, brava!
Alla fine solo una cosa non ho capito: perché il tizio vien salvato dal cane e un attimo dopo invece viene “ucciso”?

Nel complesso ottima prova.
Ciao
Adriano


Grazie Adriano, devo lavorare sulla comunicazione, niente da dire. Eliseo viene salvato per ricreare la situazione vissuta dalla ragazza che avrebbe potuto salvarsi e invece muore. (questo sempre tutto nella mia testa...;D) Ciao.

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Re: La Madonna della Neve di Romina Braggion

Messaggio#15 » lunedì 27 gennaio 2020, 21:32

viviana.tenga ha scritto:Ciao Romina,
I punti chiave della storia li ho trovati chiari già alla prima lettura, ma soprattutto nella prima parte ho trovato alcuni passaggi un po' confusi. In particolare, ho dovuto rileggere con attenzione per capire la dinamica dell'incidente dallo sfondamento del muretto in poi.
Inoltre, credo che si potrebbe facilitare la comprensione con un dettaglio prettamente grafico, i.e. saltare una riga solo al momento del salto temporale (più, al massimo, per l'ultimo paragrafo) ed eliminare gli stacchi precedenti.
Detto questo, il racconto in sé mi è piaciuto, soprattutto perché il finale è molto potente. Il fatto di non dare mai un nome alla ragazza con la gonna di jeans rende il tutto ancora più inquietante, come se già prima della morte fosse un'entità un po' misteriosa.


Ciao Viviana, sai che, accidenti a me, mi sono resa conto dell'espediente grafico? Peccato che ero al limite con i minuti, se lo avessi corretto sarei incappata nel malus. La prossima volta tenterò di essere più accorta.
Mi fa piacere che tu abbia notato il particolare della mancanza del nome: ragazza, nome non pervenuto, è poco importante la sua vita... Ma alla fine si prende la sua rivincita. Vorrei che fosse così anche nella realtà.
Ciao.

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Re: La Madonna della Neve di Romina Braggion

Messaggio#16 » lunedì 27 gennaio 2020, 21:33

Paola ha scritto:Ciao Romina.
Il canovaccio della storia mi è piaciuto, come l’ambientazione e le descrizioni.
Secondo me, c’è un po’ di confusione. Niente di grave, solo maggior tempo per una rilettura distaccata. Mentre la prima parte è molto ben elaborata, la seconda tentenna un po'. Per come è messa adesso, spiazza un po’ chi legge che è costretto a tornare indietro nei passaggi. Ecco, manca solo un po’ più di tempo… si sa: questo è l’osso duro, dove ci sbattiamo tutti contro. Alla prossima.


Ciao Paola, questa volta il tempo mi ha proprio fregato. Grazie per le note. Ciao

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Re: La Madonna della Neve di Romina Braggion

Messaggio#17 » lunedì 27 gennaio 2020, 21:35

Gabriele Cavallini ha scritto:Ciao Romina,
ho opinioni contrastanti sul tuo racconto. Mi piace moltissimo il lessico che usi, e l'ambientazione di montagna, in questo sei riuscita a trasportarmi dentro il mondo della tua storia perfettamente. Unica nota dolente è che ho dovuto leggere il racconto ben 3 volte per prova a decriptarlo; e devo anche ammettere che non credo di averlo tutt'ora capito. I piani temporali sono troppo sfasati e si scambiano in continuazione: in così poco spazio è molto difficile costruire qualcosa che abbia un senso immediato. Non mi sento di fartene una vera e propria critica, perchè l'idea è molto originale e narrata bene. Piuttosto spero che sia una presa di coscienza per il futuro.


Ciao Gabriele, ne terrò conto, rispetto al primo racconto sono riuscita a essere meno criptica, grazie alle indicazioni dei giudici... Figurati com'era l'altro. ;D
Ciao e grazie per il suggerimento.

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Re: La Madonna della Neve di Romina Braggion

Messaggio#18 » lunedì 27 gennaio 2020, 21:37

AxaLydiaVallotto ha scritto:Ciao, Romina! Ammetto che ero proprio curiosa di leggere qualcosa di tuo ^^
Prima cosa: manca qualche virgola in giro, ma visto che hai consegnato all’ultimo, penso sia perdonabile.
Le cose che più mi hanno disturbata, mentre leggevo, sono due: da un lato la mancanza di un chiaro punto di vista, che mi ha fatto risultare la storia un po’ fredda, visto che non c’è un personaggio in cui immedesimarsi e si ha l’impressione di osservare la storia dall’alto, invece che esserci dentro; dall’altro i salti temporali non sono chiarissimi – tutt’ora, dopo più riletture, non mi è chiaro cosa succede nel quarto paragrafo – e in generale la struttura così spezzata non è facile da seguire.
Forse sei stata penalizzata dalla restrizione di caratteri, perché credo che espandendo il racconto possa uscirne qualcosa di valido. L’idea mi è piaciuta, ma deve essere un po’ lavorata, come dire.


Ciao Axa, grazie per i suggerimenti. In effetti, ho commesso una svista madornale con gli invii e l'indecifrabilità è una mia caratteristica sulla quale devo lavorare molto.
Ciao.

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Polly Russell
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Re: La Madonna della Neve di Romina Braggion

Messaggio#19 » lunedì 27 gennaio 2020, 22:00

Ciao Romina, un buon lavoro. Un po’ confuso, è vero, ma roba che si sistema con poco. I particolari sono perfetti, con la gonna jeans sei già nella fine settanta, primi ottanta, non serve nemmeno una data. XD. Il mio compagno è il figlio illegittimo di Sampey, quindi ho apprezzato, non solo la Fario e l’iridea, ma anche la conoscenza delle giuste condizioni climatiche per pescarle.
Il finale da i brividi, ci sta anche il cane che lo salva dal ramo, è molto visivo, come un film, dove appena tiri il fiato arriva il colpo inaspettato. La confusione più grande ce l’ho con l’arrivo del fantasma. Non capisco se lo stia solo accompagnando o se sia lei l'artefice della “ mala onda” e se lo è, perché? Non trovo accenni per cui possa essersi sentita tradita o lasciata morire.
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Andrea Partiti
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Re: La Madonna della Neve di Romina Braggion

Messaggio#20 » giovedì 30 gennaio 2020, 18:42

Per quanto sia ben scritto e l'abbia letto più volte, confesso di non essere venuto a capo del tuo racconto.
Mi manca qualcosa del contesto, probabilmente fatti di cronaca noti e che mi darebbero la chiave per mettere insieme le due storie, dell'incidente d'auto e dell'ondata di piena, che al momento non sono sicuro siano contemporanee o se uno dei due eventi è rimasto "sospeso" nel futuro. Il ruolo della madonna del titolo mi è ancora più oscuro.

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antico
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Re: La Madonna della Neve di Romina Braggion

Messaggio#21 » domenica 2 febbraio 2020, 18:11

Cerco sempre delle logiche e qui mi chiedo perché abbia aspettato che Eliseo arrivasse a 42 anni per vendicarsi. In più, tutta la rabbia di questo spirito mi sembra gratuita e questo perché, a mio modo di vedere, dovresti concentrarti di più sul momento in cui lui l'ha lasciata per salvarsi: se lei era rimasta incastrata e la macchina stava per inabissarsi, lui aveva ben poche opzioni, quindi credo lo dovresti sporcare di più per rendere verosimile la vendetta. Il tema stesso non sembra definire il racconto. Detto questo, la lettura è buona e arrivo fino al pollice tendente verso l'alto, anche se, davvero, con parecchie magagne ancora da risolvere.

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