Gruppo PIOGGIA: Lista racconti e classifiche

Appuntamento per lunedì 20 gennaio dalle 21.00 all'una con il tema di Stefano Pastor, il Campione della Sesta Era di Minuti Contati! Appuntamento fisso di ogni Era, l'edizione CHAMPION verrà d'ora in avanti programmata sempre nel mese di gennaio.
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Gruppo PIOGGIA: Lista racconti e classifiche

Messaggio#1 » martedì 21 gennaio 2020, 1:52

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BENVENUTI ALLA PASTOR CHAMPION EDITION, LA QUINTA DELLA SETTIMA ERA DI MINUTI CONTATI, LA 136° ALL TIME!

Questo è il gruppo PIOGGIA della PASTOR CHAMPION EDITION con STEFANO PASTOR, il Campione della Sesta Era di Minuti Contati, nella veste di Guest Star.

Gli autori del gruppo PIOGGIA dovranno commentare e classificare i racconti del gruppo SOLE.

I racconti di questo gruppo verranno commentati e classificati dagli autori del gruppo CORVO


Questo è un gruppo da NOVE racconti e saranno i primi TRE ad avere diritto alla pubblicazione immediata sul sito e a entrare tra i finalisti che verranno valutati da STEFANO PASTOR. Altri racconti ritenuti meritevoli da me, l'Antico, verranno a loro volta ammessi alla vetrina del sito, ma non alla finale. Ricordo che per decidere quanti finalisti ogni gruppo debba emettere cerco sempre di rimanere in un rapporto di uno ogni tre approsimandolo all'occorrenza per eccesso.

Per la composizione dei gruppi ho tenuto conto del seguente metodo: per primi ho assegnato ai raggruppamenti coloro in possesso di punti RANK DELLA SETTIMA ERA (il primo nel gruppo A, il secondo nel gruppo B, il terzo nel gruppo C, il quarto nel gruppo A e così via), coloro che non hanno ancora ottenuto punti nel corso della SETTIMA Era sono stati assegnati a seguire (primo a postare gruppo X, secondo a postare gruppo Y, terzo a postare gruppo BETA, quarto a postare gruppo X e così via).

E ora vediamo i racconti ammessi nel gruppo PIOGGIA:

La tempesta, di Viviana Tenga, ore 00.00, 3323 caratteri
Un sorso di dignità, Andrea Partiti, ore 22.35, 2793 caratteri
L’ultimo sacrificio, di Emiliano Maramonte, ore 00.42, 3321 caratteri
“A schiena dritta contro il vento”, di Adriano Muzzi, ore 22.51, 3317 caratteri
La stagione delle piogge, di Alessio Magno, ore 00.54, 3320 caratteri
La linea, di Gabriele Cavallini, ore 22.51, 3264 caratteri
La ragazza azzurra, di Paola Rossini, ore 00.02, 2708 caratteri
One More Light, di Axa Lydia Vallotto, ore 23.13, 3294 caratteri
Siccità, di été, ore 00.29, 3291 caratteri

Avete tempo fino alle 23.59 di giovedì 30 GENNAIO per commentare i racconti del gruppo SOLE. Le vostre classifiche corredate dai commenti andranno postate direttamente sul loro gruppo. Per i ritardatari ci sarà un'ora di tempo in più per postare le classifiche e i commenti, quindi fino alle 00.59 del 31 GENNAIO, ma si prenderanno un malus pari alla metà del numero di autori inseriti nel gruppo approssimato per difetto. Vi avverto che sarò fiscale e non concederò un solo secondo in più. Vi ricordo che le vostre classifiche dovranno essere complete dal primo all'ultimo. Una volta postate tutte le vostre classifiche, posterò la mia e stilerò quella finale dei raggruppamenti.
NB: avete DIECI giorni per commentare e classificare I NOVE racconti del gruppo SOLE e so bene che sono tanti. Ricordatevi però che Minuti Contati, oltre che una gara, è primariamente un'occasione di confronto. Utilizzate il tempo anche per leggere e commentare altri racconti, ne avete VENTISEI (escluso il vostro) a disposizione e se la guardate in quest'ottica, ve lo assicuro, DIECI giorni sono anche troppo pochi. E ancora: date diritto di replica, tornate a vedere se hanno risposto ai vostri commenti, argomentate, difendete le vostre tesi e cedete quando vi convinceranno dell'opposto. Questa è la vostra palestra, dateci dentro.

Eventuali vostre pigrizie nei confronti dei commenti ai racconti (che devono avere un limite minimo di 300 caratteri ognuno) verranno penalizzate in questo modo:
– 0 punti malus per chi commenta TUTTI i racconti assegnati al suo gruppo con il corretto numero minimo di caratteri.
– 13 punti malus per chi commenta tutti i racconti assegnati al suo gruppo, ma senza il numero minimo di caratteri.
– ELIMINAZIONE per chi non commenta anche solo un racconto di quelli assegnati al suo gruppo.


Vi ricordo che i racconti non possono essere più modificati. Se avete dubbi su come compilare le classifiche, rivolgetevi a me.
Potete commentare i vari racconti nei singoli thread per discutere con gli autori, ma la classifica corredata dai commenti deve obbligatoriamente essere postata nel gruppo SOLE.
Altra nota importante: evitate di rispondere qui ai commenti ai vostri lavori, ma fatelo esclusivamente sui vostri tread.

BUONA PASTOR CHAMPION EDITION A TUTTI!



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Laura Cazzari
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Re: Gruppo PIOGGIA: Lista racconti e classifiche

Messaggio#2 » giovedì 23 gennaio 2020, 17:30

Eccomi con la classifica.

Ho deciso di premiare oltre all'apprezzamento del racconto anche l'attinenza al tema, parte secondo me più difficile.
Comunque complimenti a tutti.

Classifica

1. La tempesta, di Viviana Tenga
2. L’ultimo sacrificio, di Emiliano Maramonte
3. La linea, di Gabriele Cavallini
4. Un sorso di dignità, Andrea Partiti
5. One More Light, di Axa Lydia Vallotto
6. La ragazza azzurra, di Paola Rossini
7. “A schiena dritta contro il vento”, di Adriano Muzzi
8. La stagione delle piogge, di Alessio Magno
9. Siccità, di été

Commenti
La tempesta, di Viviana Tenga
Ciao Viviana, sono contenta di poterti leggere. Allora per quanto riguarda il tema direi che è centrato e ben inserito nella tua storia. Tratti molte tematiche importanti nel tuo racconto, ma sfiorandole appena. Essendo che la forza del tuo racconto è quella di trasmettere sentimenti, avrei preferito che ti fossi soffermata su un solo tema. In questo modo sarei riuscita a entrare più in empatia con il personaggio. Sembra che manchi qualcosa. Comunque, buona la mano.

Un sorso di dignità, Andrea Partiti
Ciao Andrea. Allora devo dire che hai un’ottima capacità descrittiva. Utilizzi suoni e immagini che aiutano il lettore a immaginarsi la scena. Anche io non ho capito tanto la questione degli scudi che sembra essere l’unico tassello per capire il periodo storico. Un paio di punti del tuo racconto mi lasciano perplessa. Punto uno il tema. C’è la pioggia, ma non c’è il concetto di “non può piovere per sempre”. Secondo punto la boccetta: perché vuota? Avrebbe sicuramente avuto più effetto se si fosse concluso come immaginato. Secondo me ci sono margini di miglioramento.

L’ultimo sacrificio, di Emiliano Maramonte
Ciao Emiliano, è un piacere rileggerti. Il tema c’è e la pioggia ha un ruolo centrale. Con un semplice racconto sei riuscito a creare una nuova civiltà con una nuova religione e senza incappare nell’info dump. Tuttavia, ho trovato l’inizio del racconto un po’ difficoltoso, forse anche per colpa nei nomi difficili. La scelta della donna di sacrificare l’altro bambino me l’ero aspettata, ma forse gli avrei dato un po’ di spazio in più, sebbene fosse spinta dall’istinto. Sul finale ho qualche perplessità, non perché la donna scelga di sacrificarsi, questa è stata una buona idea, ma non capisco due cose: la prima è chi sono gli altri e dove sono? La seconda è, ma il figlio non rischia di morire comunque abbandonato nelle grotte da solo?

“A schiena dritta contro il vento”, di Adriano Muzzi
Ciao Andrea. Partiamo parlando del tema. La frase è stata inserita, ma non tropo contestualizzata. A cosa si riferisce? Alla pioggia perché lei è abituata al deserto o metaforicamente alla speranza di non subire altre angherie? Mi è piaciuta l’alternanza “qui e là”, ma messa così rompe un po’ la tensione narrativa. Secondo me ci sono margini di miglioramento.

La stagione delle piogge, di Alessio Magno
Ciao Alessio. Il tema è presente e ben contestualizzato, anche se mi suona strana una frase così uscita dalla bocca di un bambino. Alcuni parti del racconto non sono strutturate benissimo secondo me. Il racconto viene narrato tramite il personaggio di una bambina, ma i ragionamenti e alcune frasi sono troppo da adulti e stonano, come la frase d’apertura, troppo aulica per essere collegata a Viola. Inoltre, mi sembra manchi qualche virgola da qualche parte. In questa frase manca, secondo me, l’articolo “i”: Recuperarono giacchetti impermeabili. Questa frase, invece : Preferisci rimanere a casa a giocare? Se dici rimanere a casa si suppone che non vadano via, invece sono nel giardino quindi forse era meglio dire “in casa”. Infine, le parole del papà che dice che non supererà la stagione delle piogge mi sembra un po’ forzato, perché forse solo uno sciamano avrebbe detto così, ma non è in linea con l’ambientazione che hai creato. Forse se l’avessi ambientata in qualche landa sperduta avrebbe avuto un giusto significato. Insomma, secondo me è ancora da affinare.

La linea, di Gabriele Cavallini
Ciao Gabriele, devo dire che ho trovato la tua idea davvero originale. Il tema c’è, anche se la frase è inserita un po’ debolmente. Alcune frasi che hai usato non mi hanno convinto. Per esempio, all’inizio dici “I guardiani ci fissano” messa così sembra che in quel momento ci sia un’altra persona con il nostro protagonista. Con questa frase cosa intendi “Vorrei che i nostri corpi, un giorno, potessero toccarsi come due prolungamenti naturali” solo che adesso quando si toccano hanno due temperature diverse? Inoltre, se loro si possono toccare vuol dire che non c’è una vera e propria barriera a separarli, quindi chi li costringe materialmente al supplizio? I guardiani non sembrano poter fare niente…

La ragazza azzurra, di Paola Rossini
Ciao Paola, il tema c’è e l’hai trattano in modo originale, ma molte cose non mi sono chiare. Per esempio, cosa intendi con questa frase: Sì, come quella della terza luna? Terza luna sono tre giorni? O è tanto tempo prima? Era una come lei? Inoltre, non mi è chiara questa frase: Non sono bastati cinque Soli di pioggia acida! Solo tu potevi distruggere la barriera. Quale barriera? Perché non sono bastati? Poi quando descrivi la morte non sembra essere così terribile da traumatizzarla. Forse dovevi enfatizzare questa parte. Probabilmente alcune cose che sono chiare per te che hai la storia in mente, non sono passate al lettore.

One More Light, di Axa Lydia Vallotto
Ciao Lydia è un piacere leggerti! Si vede che hai una buona mano. La tua scrittura è scorrevole e sicura. Non inciampa mai. La storia che hai scelto è bella e d’effetto. Mi sento di segnalarti un paio di cose. La prima è che, non so se per colpa mia, non riesco a trovare il tema nel tuo racconto. Dov’è il riferimento a “non può piovere per sempre”? Seconda cosa la scelta della forma della lettera. Per come è stato trattato il racconto sembra più un flusso di pensieri e di coscienza verso la fine, che difficilmente, a mio parere si sposa con la scrittura di una lettera. Forse sarebbe stato perfetto se fosse cominciato come lettera e fosse finito come “racconto orale” alla tomba dell’amica.

Siccità, di été
Ciao été e benvenut* su minuti contati. Devo dire che hai una buona capacità evocativa. All’inizio ho sentito forte e chiaro la depressione della ragazza. Questa è un’abilità non da poco. Per quanto riguarda il tema l‘ho trovato un po’ incastrato all’ultimo a forza e non lineare. Per quanto riguarda la storia non mi è molto chiaro come la prima parte si incastri con la seconda. Se volevi trasmettere la depressione potevi inserirlo mentre era col padre. Perché all’inizio la madre va via? È un’informazione utile a livello di storia?
Laura Cazzari

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Gennibo
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Re: Gruppo PIOGGIA: Lista racconti e classifiche

Messaggio#3 » venerdì 24 gennaio 2020, 19:28

Ragazzi, che belle storie che ho letto in questa edizione! Piuttosto difficile stilare una classifica, comunque eccola qui:
1 La tempesta
2 La stagione delle piogge
3 A schiena dritta contro il vento
4 Un sorso di dignità
5 l'ultimo sacrificio
6 One More Light
7 Siccità
8 La Linea
9 La ragazza azzurra

La Tempesta di Viviana Tenga
Ciao Viviana! Bellissimo il tuo racconto, arriva al cuore con questo padre che cerca di rassicurare la figlia che sta nientemeno che a Pechino! E il finale è tanto aperto quanto minaccioso. Ci sono temi molto attuali, come gli allagamenti in Liguria, ma soprattutto i ragazzi che se ne vanno all'estero. Tema svolto con stile delicato e preciso. Molto brava.
Un sorso di dignità di Andrea Partiti
Ciao Andrea. Del tuo racconto mi è piaciuto il gioco tra pesante e leggero che viene percepito dal protagonista come un’entità emozionale e morale (non prenderla alla leggera) invece che di peso. Parli di scudi, per chiarire il periodo, ma ho faticato a immaginarmi un’ambientazione diversa da quella attuale, forse a causa dello stile di scrittura moderno. Mi è piaciuto il finale e l’interpretazione del “piove sul bagnato”. Bravo.
L’ultimo sacrificio di Emiliano Maramonte
Ciao Emiliano! Una favola emozionante. Molto umana la donna che per salvare suo figlio manda a sacrificare un altro bambino ma poi lei stessa si sacrifica e il Dio si placa. Mi è spiaciuto il finale, speravo arrivasse qualcosa o qualcuno a salvarla. Sigh.
Scritto bene, con uno stile epico, la storia mi ha appassionato. Molto bravo!
A schiena dritta contro il vento di Adriano Muzzi
Ciao Adriano, mi è piaciuto il tuo stile, con la doppia ambientazione, quella che sta vivendo la protagonista e quella interiore nel deserto, dove ci sono le sue radici e dove c'è l'amore dei suoi genitori, e quella che sta vivendo, in un mondo crudele con le coetanee che la bullizzano, fin quando la situazione si ribalta. Bello anche l'happy ending. Che dire? Bravo.
La stagione delle piogge di Alessio Magno
Un racconto molto bello e scritto bene. Il tema è centrato. Unica cosa che mi ha lasciata perplessa è il ruolo di Katia, se capisco la ragione del suo esistere nell'anatomia del racconto, mi chiedo chi sia. Forse sarebbe stato meglio se fosse stata una parente o una vicina. Così non riesco a collocarla e la cosa mi manca. Ma è un minimo dettaglio, per il resto la storia mi è piaciuta molto.
La Linea di Gabriele Cavallini
Ciao Gabriele, l’idea del tuo racconto mi piace, ma, probabilmente per mio limite, ho faticato a capire il senso di alcune cose.
Ad esempio: Perché all’inizio fai quella distinzione tra l’andare con la mamma, ma poi sei grande e vai da solo, però da quello che capisco poi non vai da solo, “ sulla cima possiamo vedere” e compare “il padre”.
Non ho capito il ruolo dei Guardiani, delle apparentemente innocue statue di argilla.
E neppure la frase: “Solo quelli che fanno troppe domande”, a cosa è riferito? Io lo leggo come: il figlio chiede: “Come fanno a sopravvivere?” risposta “Solo quelli che fanno troppe domande”.
Mi aspetto che la linea sia un punto di demarcazione che corre sulla cima della collina dividendo la zona un lato da un altro. Ad esempio, il lato nord da quello a sud. Ma poi dici: la strada scende dritta sull’altro versante. Quindi la linea è quella che scende giù verso l’altra valle… o no?
Anche il perché della maledizione non mi è chiaro. Ok cheuna tribù deve capire come stanno gli altri, ma sembra un supplizio infernale questa cosa dello scambio senza andare da nessuna parte.
O forse il senso è che quando finalmente questi umani cocciuti riusciranno a capire che devono andare d'accordo e stare insieme, la maledizione svanirà… L'amore tra i due ragazzi potrebbe essere la speranza che questo succedera?
L'idea c'è, e secondo me è buona, si dovrebbe sistemare un po' e poi sarebbe molto valido.
La ragazza azzurra di Paola Rossini
Ciao Paola, all'inizio il tuo racconto mi ha appassionato, bella l'ambientazione, con la piccola visionaria che ha già predetto alcuni fatti che poi sono realmente accaduti e lo scambio tra la piccola bimba e il potente generale. Però poi la storia si fa più complicata, ho faticato a seguire e alla fine mi sono persa. Comunque interessanti i due personaggi e il loro dialogo.
One More Light Axa Lydia Vallotto
Ciao Axa, mi è piaciuto leggere la tua lettera, lo stile è scorrevole, crei anche la curiosità di capire cosa sia successo, perché tutti la trattano in quel modo? Mi sono persa un attimo con la metafora, e il tema l’avrei visto di più se lei avesse pianto dalla morte dell’amica e non avesse più smesso, della serie, non si può piangere/ piovere per sempre. Comunque una bella prova.
Siccità di été
Ciao été, mi è piaciuto come hai descritto la ragazza con problemi di peso. Il disagio che vive con il caldo e il rapporto contradditorio e confuso che ha nei confronti dei genitori, questo rapporto, penso che sia un punto importante che andrebbe meglio sviscerato. Però non ho capito il senso della storia, dove volevi andare a finire. La mia impressione è che lo stile è buono, e la storia potrebbe esserci, andrebbe solo, per usare un termine fotografico, messa più a fuoco.

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maurizio.ferrero
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Re: Gruppo PIOGGIA: Lista racconti e classifiche

Messaggio#4 » sabato 25 gennaio 2020, 21:04

La Tempesta
Tema centrato e saldamente legato ad argomenti di attualità. La storia è ben giocata su un senso di nostalgia e legame con un territorio che sta andando incontro alla sua fine. Il protagonista è memoria di un passato che sta venendo cancellato, ed egli vuole sparire insieme a lui.
Manca forse quell'elemento che faccia comprendere il motivo di questa decisione, come se il ricordo del passato sia più importante della sua famiglia, al sicuro in un'area urbanizzata.
La storia non ha particolari sorprese. È ben giocata sulla caratterizzazione dei due interlocutori e non necessita di altro. Per gusto personale, forse avrei inserito qualche elemento più stravagante per identificare il clima impazzito. In ogni caso, un buon lavoro.

Un sorso di dignità
Buon racconto, ben scritto, che tratta in maniera più allegorica il tema del contest, sebbene la pioggia sia presente anche fisicamente.
Mi ha un po' stonato l'accenno a un'epoca passata identificato dalla presenza degli scudi, che però non ha alcuna valenza né sbocco all'interno del racconto. Potrebbe essere ambientato in qualsiasi epoca, anche quella moderna, quindi non capisco il perché di questa scelta. Ma è un dettaglio poco importante.
Per il resto, direi tutto molto buono, sentimenti e sensazioni trattate con riguardo e dando loro il giusto peso. Anche se la storia non è particolarmente originale, il modo in cui è scritta la impreziosisce.

L’ultimo sacrificio
Dunque, alla prima lettura ho fatto un po' di confusione a causa dei nomi dei personaggi. Poco male, con il fantasy capita sempre. Di solito conviene utilizzare nomi derivati da una specifica cultura o lingua, rimangono meglio nella testa del lettore.
C'è da dire che lo stile del tuo racconto mi ha ricordato quello delle tradizioni native americane, con una strizzata d'occhio al fantasy classico. Un buon mix!
Ho apprezzato il colpo di scena della madre che sacrifica un ragazzino sconosciuto piuttosto che suo figlio, peccato che poi la cosa non porti da nessuna parte. Il proseguo della storia, con la madre e il resto degli abitanti che si sacrificano in massa, mi sembra del tutto indipendente da ciò che è accaduto un attimo prima. Sarebbe stato forse più interessante (e avrebbe generato una "morale" tipica del genere) se ad esempio fosse stata la folla a linciare la madre, placando il dio.
Insomma, rompere gli schemi prestabiliti è sempre buona cosa, a patto di avere un'alternativa interessante. Qui non l'ho trovata, non del tutto almeno.
In ogni caso, un racconto interessante.

A schiena dritta contro il vento
Il tema è centrato in maniera più metaforica che fisica, sebbene la pioggia sia presente. Ci sta. Mi è piaciuto anche lo stacco tra i due momenti narrati, passato e futuro, anche se mi pare che il salto di genere sia troppo netto.
Mi spiego meglio: la cruda realtà del presente viene contrapposta a un passato onirico, quasi fiabesco, che mi ha ricordato le atmosfere da mille e una notte. Forse troppo. Ho capito il tuo intento di voler fare del passato un bellissimo ricordo, ma mi sarei soffermato più sulle scene con i genitori e la famiglia che nella descrizione di dune e tappeti. Sarebbe stato più realistico e più credibile.
Bello il finale, dolceamaro al punto giusto.
Ultima cosa: "chiuse il cappotto a doppia mandata" mi suona strano, non è mica una serratura. L'avrei formulata in maniera più semplice.

La stagione delle piogge
Sei riuscito a descrivere una situazione toccante in maniera davvero ottima. La speranza e la fantasia di due bambini che tentano di sconfiggere la malattia. Davvero, ottima scelta, descrizioni che fanno scappare la lacrima facilmente e colgono i punti giusti. Ottimo lavoro.
Due tasti dolenti:
- Riguarda la punteggiatura, te ti è scappato qualche punto e virgola qua e là.
- L'incipit (fino a "copiose lacrime") è pesantissimo se confrontato al resto del racconto, che ha frasi più brevi e leggere. Lo rivedrei in modo da allinearlo con lo stile del resto, perché la sensazione iniziale che trasmette impasta davvero la bocca

La linea
Metti in tavola una leggenda evocativa che gioca sullo stereotipo degli amanti separati in maniera molto originale. Il ritmo è ben piazzato, fa capire cosa stia accadendo man mano, e non è facile quando si racconta di "storie antiche". Si rischia sempre l'effetto di "tanto tempo fa... Wall of text". Non è il tuo caso. Bravo.
Non mi è molto chiara solo una questione di tempistiche:
Durante la cena, il figlio si fa raccontare dal padre della maledizione, come se questa fosse stata lanciata molto tempo prima.
Poco dopo, si parla di "cinque cicli" (e quindi anni). Il figlio da quanto mi è parso di capire dovrebbe essere almeno un adolescente, quindi al tempo della guerra e della maledizione doveva già essere abbastanza grande da capire.
Insomma, non mi è chiaro da quanto questa situazione duri. Da un lato sembra "molto tempo", dall'altro solo 5 anni.
In ogni caso, un buon lavoro.

La ragazza azzurra
Amo la fantascienza con contaminazioni fantasy. Profezie, corti e un'atmosfera che sembra uscita da una fiaba si mescolano a lune e mondi alieni. L'atmosfera è ben creata, a livello visivo il tuo racconto è sicuramente di impatto.
Ci sono però tanti, troppi fatti che non vengono spiegati. Mi pare di capire che la ragazzina sia "brillata" portando morte nella corte (forse su tutto il pianeta), reo di avere eretto una fantomatica "Barriera". Insomma, chi è questa ragazzina con tanto potere, chi sono gli abitanti del pianeta, cos'è la Barriera? Chi è la madre della ragazzina? Divinità, alieni, qualcos'altro?
È come se tu avessi strappato una scena a un affresco più grande, ma questa scena, per quanto piena di suggestioni, non possa vivere di vita propria.

One more light
Una lettera a cuore aperto a un'amica suicida. C'è poco da dire, funziona ed è scritta bene. Il flusso di pensieri è ben riportato, mi piace che tu abbia usato un tono poco formale e abbia trasferito i pensieri della protagonista direttamente dal cervello alla carta.
Il tema è centrato, da un punto di vista allegorico.
Mi pare torni tutto, anche se personalmente non l'ho amato. La "lettera al morto" è un topos stra-abusato in letteratura, per quanto scritto bene non può brillare per originalità. Qualche variazione sul tema avrebbe potuto renderlo più interessante.

Siccità
Riesci a descrivere in maniera molto vivida e realistica lo stato di depressione di Martina, grassa e senza nemmeno le forze per alzarsi dal letto. Se questa parte ti è riuscita molto bene, molto meno chiaro è il rapporto che la ragazza ha con i genitori. Mancano parecchie risposte.
Prima ci viene detto che la madre è andata via (Dove? Perché?), però quando ciò accade, la protagonista parla di "primo giorno di tregua". Mi è venuto da pensare che fosse la madre a esercitare un'influenza negativa con la sua presenza, eppure la crisi depressiva pare aumentare con la sua mancanza. Non mi è chiaro.
Veniamo poi alla parte del padre, che lei non vuole vedere, ma anche alla fine, quando lui se ne va, non mi risulta per nulla chiaro se per Martina questo costituisca un sollievo o un nuovo problema.
Insomma, che stanno facendo i suoi genitori? Sembrano figure evanescenti, che appaiono e scompaiono in momenti diversi, ma per come è impostata la narrazione pare che entrambe le situazioni (vicinanza o mancanza) costituiscano un nuovo disagio per Martina.

1. A schiena dritta contro il vento di Adriano Muzzi
2. Un sorso di dignità di Andrea Partiti
3. La stagione delle piogge di Alessio Magno
4. La tempesta di Viviana Tenga
5. La linea di Gabriele Cavallini
6. One more light di Axa Lydia Vallotto
7. L'ultimo sacrificio di Emiliano Maramonte
8. La ragazza azzurra di Paola Rossini
9. Siccità di été

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giulio.palmieri
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Re: Gruppo PIOGGIA: Lista racconti e classifiche

Messaggio#5 » domenica 26 gennaio 2020, 21:56

Salve a tutti, di seguito la classifica (ci ho meditato sopra due giorni):
1- One more light (Axa Lydia Vallotto)
2- La tempesta (Viviana Tenga)
3- La stagione delle piogge (Alessio Magno)
4- Un sorso di dignità (Andrea Partiti)
5- A schiena dritta contro il vento (Adry666)
6- La linea (Gabriele Cavallini)
7- La ragazza azzurra (Paola)
8- Siccità (Eté)
9- L’ultimo sacrificio (Emiliano Maramonte)

Tutti i racconti proposti sono più o meno compiuti, ho cercato di valorizzare l’aderenza originale al tema, la chiarezza dell’esposizione e lo stile. Spero di esservi stato utile coi miei commenti. Lo stile che mi è piaciuto di più è stato quello del racconto Siccità, ma la sua mancata aderenza al tema lo ha penalizzato. Saluti a tutti.


La tempesta (Viviana tenga)
Ciao Viviana, complimenti, un racconto costruito molto bene. Nel dialogo al telefono si sente il crescere della tensione e della solitudine del protagonista, fino all’immagine finale della tempesta che sta per irrompere nel cielo. Molto graditi i riferimenti alla retorica politica, fanno riflettere sul come i media “trasmettono” certe informazioni. Tema perfettamente centrato. Brava

Un sorso di dignità (Andrea Partiti)
Ciao Andrea, piacere di leggerti.
Il racconto ha un'ottima scansione; nel complesso una prova buona.
Alcuni aspetti non mi convincono del tutto, e te li listo di seguito:
- il tema è centrato, a mio avviso, parzialmente
- alcuni dettagli dovresti descriverli in maniera più visiva (tipo nel passaggio: "La pioggia diventa intensa, violenta, le finestre vibrano". Solo le finestre che vibrano danno la sensazione giusta, il resto della frase invece è poco visivo
- l'epoca non è chiarissima, intendo i riferimenti alle banche e agli scudi. Forse il Rinascimento?

Molto ben descritta la stanchezza del protagonista, e la fine, evoca una sensazione poetica.
Mi ricorda una poesia di Baudelaire: La morte dei poveri; ma qui tu hai evocato anche i temi della dignità, del lavoro e del buon nome di una famiglia.
Ad ogni modo, una prova di grande sensibilità.

L'ultimo sacrificio (Emiliano Maramonte)
Ciao Emiliano, piacere di leggerti. Allora, il racconto è interessante, un fantasy puro, però non mi convince del tutto. I dialoghi rischiano di suonare un po’ irreali e frettolosi, inoltre le scene mi sembrano scorrere non ben legate l’una all’altra. Il mostro non ha la statura di orrore all’altezza. Insomma bisogna lavorarci sebbene il finale regga e il tutto alla fine comunica un significato preciso.

A schiena dritta contro il vento (Adry666)
Ciao Adriano, piacere di leggerti.
Allora: ottima la scansione temporale tra le due dimensioni (il ricordo e il presente), a maggior ragione che hai accentuato bene il contrasto tra i due livelli narrativi: pieno d'azione il presente, poetico ed evocativo il passato. Anche il tema del bullismo unito all'allegoria della pioggia è ben reso. Magari, nell'evocazione della dimensione del passato, si possono usare meno aggettivi. Prova molto buona.

La stagione delle piogge (Alessio Magno)
Ciao Alessio, piacere di leggerti.
Allora, secondo me il racconto funziona, a parte l’incipit un po’ troppo “aggettivato” (passami il termine). Il resto scorre e anche il tema è interpretato in maniera interessante: “il non può piovere per sempre” lo colleghi a un atto di protezione dei bambini verso la madre, l’unico possibile verso una situazione incommensurabilmente più grande di loro.
Il racconto funziona, presta solo particolare attenzione agli incipit perché qualcuno meno volenteroso potrebbe distogliersi subito dalla lettura e sarebbe un peccato.

La linea (Gabriele Cavallini)
Ciao Gabriele, piacere di leggerti. Non credo di aver molto da aggiungere ai commenti già presenti: l’idea c’è ed è valida, però molti dettagli sfuggono e andrebbero delineati. Poi secondo me dovresti dare una direzione più decisa al racconto: o è un fantasy (con tutta una serie di dettagli che delineano un mondo altro rispetto alla realtà) oppure è un racconto fantastico (in tal caso devi decidere quale elemento o personaggio deve capitalizzare l’attenzione del lettore). Buona scrittura

La ragazza azzurra (Paola)
Ciao Paola, piacere di leggerti. Allora il racconto è valido, ma non mi convince del tutto. Inizi bene col pdv del generale Karut, però poi si verificano alcune incoerenze:
- se sa prevedere il futuro (ed è questo il suo potere) non si capisce come questo potere possa contrastare la pioggia acida.
- la domanda “Quando ne avrai” non mi è chiara
- il finale: non si capisce tanto la coerenza del finale rispetto al mondo delineato nel resto della narrazione
Insomma, il tutto andrebbe reso più sequenziale e omogeneo.


One More light (Axa Lydia Vallotto)
Ciao Lydia, piacere di leggerti.
Allora, sono rimasto un po’ spiazzato (in senso positivo) dalla tua prova, e... nulla da dire: non è il solito dialogo che si risolve in una storia, ma una lettera diretta, arrabbiata, impossibile. Si sente la rabbia crescere, e tu alla fine l’associ alla tempesta di sentimenti di cui soffre la protagonista, sperando, implicitamente, che passi presto. Scrittura molto scorrevole. A mio avviso il tema è centrato: non lo associ a un evento atmosferico reale, ma al caos di sensazioni, al rimorso, e alla situazione psicologica della protagonista. Che dire? Brava.

Siccità (eté)
Ciao Ete’, piacere di leggerti. Allora, a me il tuo stile piace moltissimo. È letterario più che legato a un genere, inoltre anche la sequenza dei pensieri, e le immagini della depressione e il suo affogare il dolore nelle ciambelle, è resa benissimo. L’arsura del giorno si addice perfettamente al malessere della protagonista che nelle scene iniziali è come si guardasse allo specchio.
Unica nota: anche a me sembra che il tema sia incastrato a forza nel finale, e il finale stesso un po’ troppo veloce, con la scena del padre che semplicemente si alza e se ne va, senza alcuna spiegazione. Questo racconto andrebbe continuato e sviluppato, e secondo me potresti ottenere un risultato eccellente. Non smettere di scrivere!

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filippo.mammoli
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Re: Gruppo PIOGGIA: Lista racconti e classifiche

Messaggio#6 » domenica 26 gennaio 2020, 23:28

Questa volta stilare la classifica è stato difficilissimo. Le differenze sono davvero minime, tutte racconti da buoni a ottimi dove le posizioni si giocano sulle sfumature.
Ecco i miei commenti e la mia classifica.

One more light, di Viviana Tenga.
Ciao Lydia,
l'idea della lettera è davvero bellissima, ma essendo un classico della letteratura e quindi non troppo originale, bisogna essere molto bravi a trovare il registro giusto per non scadere nelle banalità.
Tu non solo sei riuscita a sfuggire a tutto questo, ma hai reso a meraviglia il dolore e l'introspezione per una perdita con un tocco lieve e potente allo stesso tempo!
Hai fatto entrare dentro il lettore, che si immmedesima subito, per fargli capire a poco a poco che l'interlocutore della missiva è in realtà assente e non potrà mai rispondere.
Il tema entra in modo sommesso ma il racconto è davvero di ottimo livello.
Complimenti

A schiena dritta contro il vento, di Adriano Muzzi
Ciao Adry,
Ti dico subito he hai scritto un racconto bellissimo, intenso e molto adatto a stemperare il clima di odio e razzismo di questo periodo.
Hai reso a meraviglia i pensieri della protagonista, solo che nelle parti in corsivo, quelle delle sue visioni, lo stile un po' ampolloso a mio giudizio ha spezzato un po' troppo il ritmo, per il resto serrato fino alla fine.
Nelle altre parti la scrittura è come piace a me: lineare, efficace e molto pulita. Bello il finale con il contrappasso e l'interpretazione molto originale del tema.
Bravo

La tempesta, di Viviana Tenga
Ciao Viviana, ben ritrovata.
Il tema è ben presente e centrato.
Il tuo racconto è di quelli che catturano, dall'inizio alla fine. Bel ritmo alla narrazione e ottima scrittura.
I dialoghi danno vivacità e drammaticità al momento così irreversibile e definitivo.
La tensione è ben modulata e trovo bello il gioco tra sentimenti personali e situazione globale, con il clima impazzito in un pianeta ormai alla deriva.
Uno scenario dentro l'apocalisse più che post apocalittico e purtroppo tristemente verosimile.
Complimenti.

La stagione delle piogge, di Alessio Magno
Ciao Alessio,
A parte un inizio di stile leggermente barocco, il resto del racconto è davvero ben scritto e fila via fino alla fine, sull'onda delle emozioni dei bambini.
Si aspetta un finale che renda conto di quello strano gioco e la curiosità viene ripagata con una rivelazione che fa male.
Complimenti anche per l'originalità nella trattazione del tema, a mio avviso ben centrato e sviluppato.

Siccità, di été
Ciao été,
La figura di Martina è molto interessante, abbastanza caratterizzata in poche righe e sei riuscita a farci empatizzare con il suo disagio derivante anche, chissà, da un rapporto sofferto con e tra i genitori.
Buona la scrittura, lineare e senza tanti fronzoli, e buono l'approfondimento psicologico, ma secondo me manca qualche dettaglio per collocare meglio la storia è il vissuto di Martina stessa.
Il tema forse non è centratissimo, ma è un racconto che ho apprezzato.

L'ultimo sacrificio, di Emiliano Maramonte
Ciao Emiliano,
nonostante io non riesca proprio a digerire il Fantasy, il tuo racconto è convincente sotto diversi punti di vista.
La cosa che apprezzo di più è la descrizione dei sentimenti che muovono la madre a gesti anche spregevole. Altra cosa è il finale, con un doppio twist interessante e ben giocato.
Trovo a volte un po' sovrabbondante l'uso di aggettivi, ma è anche gusto personale e mi rendo conto che è molto adatto al genere che hai scelto.
Forse il tema non è proprio centrale, ma comunque presente.
Ottimo racconto, complimenti.

Un sorso di dignità, di Andrea Partiti
Ciao Andrea,
nulla obiettare sulla capacità descrittiva della scena e dei sentimenti del protagonista.
Ho faticato però a collocare la scena, non tanto nel tempo, quanto nella sua dimensione funzionale.
Ho trovato anche un po' troppo insistita la descrizione sul tema del banco e della boccetta, fondamentale per il tuo racconto, ma abbastanza fuori da quello del contest. Resta comunque un bel racconto.

La linea, di Gabriele Cavallini
Ciao Gabriele,
l'idea della linea secondo me è molto buona e il racconto è interessante. La scrittura è ottima, secondo i miei canoni e gusti.
Il tema è presente in modo centrale ed evidente.
Resta forse qualcosa di sfuocato e non approfondito che lascia un po' perplessi sull'ambientazione esuo significato di tutta la storia. Comunque un bel racconto.

La ragazza azzurra, di Paola Rosssini
Ciao Paola,
l'incedere del racconto è molto buono e mi sono divertito fin quasi alla fine. Ho aspettato la rivelazione che chiarisse questa pioggia acida in questo strano pianeta di insetti giganti, ma quando è arrivata sono rimasto insoddisfatto e con molti dubbi nella testa.
Cosa rappresenta la bambina/libellula?
Perché lei e il suo popolo stavano facendo cadere quella pioggia?
Perché hanno smesso e se ne vanno?
Chi sono?
Peccato perché era molto promettente e il tema era stato affrontato in modo non ordinario.

1. One more light, di Axa Lydia Valloto
2. A schiena dritta contro il vento, di Adriano Muzzi
3. La tempesta, di Viviana Tenga
4. La stagione delle piogge, di Alessio Magno
5. Siccità, di été
6. L'ultimo sacrificio, di Emiliano Maramonte
7. Un sorso di dignità, di Andrea Partiti
8. La linea, di Gabriele Cavallini,
9. La ragazza azzurra, di Paola Rossini

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antico
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Re: Gruppo PIOGGIA: Lista racconti e classifiche

Messaggio#7 » lunedì 27 gennaio 2020, 11:40

Cinque le classifiche già ricevute da questo gruppo, mancano quelle di Riccardo Rossi, Andrea Pozzali, Veronica De Simone e Eugene Fitzherbert.

Daniel Travis
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Re: Gruppo PIOGGIA: Lista racconti e classifiche

Messaggio#8 » martedì 28 gennaio 2020, 12:57

Edizione interessante, che ha dato una grande varietà di frutti.
Di seguito la mia classifica.

1. One more light di Axa Lydia Vallotto
2. Un sorso di dignità di Andrea Partiti
3. La tempesta di Viviana Tenga
4. Siccità di Été
5. L'ultimo sacrificio di Emiliano Maramonte
6. La stagione delle piogge di Alessio Magno
7. La ragazza azzurra di Paola Rossini
8. La linea di Gabriele Cavallini
9. A schiena dritta contro il vento di Adriano Muzzi


Ed ecco i miei commenti.

One more light di Axa Lydia Vallotto
Fenomenale. Vero, vivo, tutte quelle parole da recensione positiva di un racconto. Mi accompagni nel percorso della protagonista, senza trascinarmi, senza fretta, senza l'ansia di rivelare in anticipo qualcosa, con tutta la serenità necessaria per iniettarmi la tragedia, e il lutto, e la negazione, e il barlume di accettazione direttamente in vena.
Ti hanno scritto che la lettera al morto è stata usata e abusata, ed è vero; anche l'orfano prescelto, eppure abbiamo avuto Harry Potter. Anche le fate bastarde, eppure abbiamo avuto Poison Fairies. Anche la raffinata spia-prostituta, eppure abbiamo avuto la trilogia del Dardo di Kushiel.
Cioè, intendiamoci, non sentirti il peso di tutta 'sta narrativa sulle spalle: era solo per dire che, se un classico lo fai con i controfiocchi, non ce n'è, fa il botto lo stesso.
Brava.

Un sorso di dignità di Andrea Partiti
Il set up è impeccabile: colpisce e informa visivamente del contesto, della situazione e dello stato d'animo del protagonista, mentre - con i riferimenti alla dignità degli avi - fa sentire tutto il peso della sua vergogna, le sue speranze infrante, il suo attaccamento inamovibile all'ultimo "sorso di dignità", non solo con la sua scelta finale ma con la sua meticolosità nel sistemare i conti, fino all'ultima moneta - per il viaggio.
E poi, quando ormai mi ero accomodato su un pezzo di grande valore stilistico ed emotivo, boom,il finale.
Un pugno nello stomaco, e il tema sgorga - ah-ah - con una pulizia fantastica. Doppio colpo al tema e al lettore, KO tecnico.
Complimenti.

La tempesta di Viviana Tenga
Buon pezzo, che restituisce un'esperienza piuttosto viva, anziché recitare la solita cautionary tale che si trova di solito sul tema (Doctor Who, parlo di te). Ci sono frammenti un po' forzati a una prima lettura ("Cercò di rievocare i ricordi di un tempo in cui sembrava che l’uomo avesse il controllo totale sulla natura"), ma tutto sommato, il racconto vive e colpisce, sullo sfondo di un tema che non fa che ricaricarlo emotivamente.
Bella prova.

Siccità di Été
Dipingi piuttosto bene il ritratto di una protagonista depressa, tratteggiando quanto serve l'intreccio tra la condizione, i legami familiari, la visione di sé e il proprio benessere. Incappi però nell'ostacolo più comune, quando si racconta di depressione in una manciata di caratteri: come può un male dal gusto così statico, così apatico, così profondo conciliarsi con una o due cartelle in cui acchiappare il lettore - se non con una svolta, perlomeno con una scintilla?
Il finale, rintanato nel suo microscopico spazio vitale, finisce per non rendere giustizia al resto del racconto: niente è cambiato, e tutto ciò in cui si può sperare è il fantasma di un effimero sollievo.
Che andrebbe anche bene, se partissimo con un'impressione contraria; invece, ci ritroviamo con la stessa sensazione dall'inizio alla fine del pezzo. Poco da eccepire tecnicamente, quindi, ma non cattura il mio interesse nonostante la sua particolare connessione a un'esperienza che ho toccato da diverse prospettive.

L'ultimo sacrificio di Emiliano Maramonte
Buona prova, stile un po' affettato per trasmettere un fantasy molto familiare al lettore. Bravissimo a incorniciare la scena: sappiamo subito dove, come e perché siamo, e cosa c'è in gioco. Anch'io sono rimasto poco impressionato dal fake out del ragazzino alternativo: ha la valenza di un dettaglio di scena (ovvero ci da' un'ulteriore idea della gravità della situazione, ma non cambia trama o personaggi in modo significativo, anzi svaluta il sacrificio della madre di mezza tacca, in assenza di ulteriori sviluppi), ma occupa più spazio emotivo. Difficilmente se ne sentirebbe la mancanza, se non ci fosse.
Per il resto, bella prova: complimenti e a presto.

La stagione delle piogge di Alessio Magno
Ottima idea, ottima interpretazione del tema e ottima struttura.
Zoppica qui e là la forma: il punto di vista saetta tra la protagonista e l'esterno per descriverla da fuori in modi che stracciano il collegamento del lettore con la sua prospettiva ("con aria da piccola saccente", ad esempio), ed errori che potrebbero essere stati inseriti appositamente per rendere meglio la coscienza di una bambina ("che conosceva solo lei e Angelo") finiscono per scontrarsi con la natura relativamente articolata della prosa di altre parti del testo e stonare.
Per il resto, una buona prova.

La ragazza azzurra di Paola Rossini
Mi accodo in parte ai commenti precedenti: un inizio molto promettente si è non-concluso.
Il finale non risponde alle tensioni delineate nel resto del testo, né logicamente né emotivamente, eppure è posizionato, separato e ritmato proprio come un finale vero e proprio. Se, come dici, hai solo aperto una finestra su uno specifico periodo, perché mostrare proprio un momento decisivo, fondato su un mistero e inconsistente senza una sua, non dico soluzione, ma perlomeno conclusione, anche aperta? Non sarebbe stata meglio una slice of life della popolazione atterrita dalla pioggia acida, interrotta dall'eccitazione e dall'ansia per l'arrivo della nuova veggente, che rischia la vita se non sa dare una risposta, ma è anche l'unica speranza di tutti, la potenziale prova vivente del fatto che "non può piovere per sempre"?
Serve anche qualche aggiustamento formale (la troppo scarna punteggiatura nei dialoghi che li fa sembrare tutti soffiati fuori dalla bocca di chi li pronuncia tutti d'un fiato, le strutture inutilmente articolate come "Appena percepito, come un leggero battito di ali di farfalla" - che usa tre immagini diverse nella stessa frase per far passare il medesimo concetto, appesantendo paradossalmente la prosa laddove una o due immagini sarebbero state più che sufficienti -, la ridondanza radiandosi/radiante), ma la fonte è evidentemente tanto immaginativa da meritare questi interventi, per nutrire una tra le creatività probabilmente più vive dell'intera edizione.

La linea di Gabriele Cavallini
Amo il setting, mi piace molto lo spaccato di una vita sospesa da forze innaturali (per quanto le origini della maledizione siano, in fondo, antropiche). Mi sarebbe piaciuto intravedere qualcosa in più riguardo i guardiani, ma questo testimonia quanto siano avvincenti, non una qualche mancanza del testo.
Resta qui e là non troppo efficace la forma ("toccarsi come due prolungamenti naturali"), ma non si tratta di niente di impossibile da risolvere.

A schiena dritta contro il vento di Adriano Muzzi
Apprezzo lo spunto, ma non resto del tutto soddisfatto dall'esecuzione: la storia è già estremamente scolastica, l'alternanza passato-presente così lineare e la chiosa a commento del testo rischiano di rendere il tutto stucchevole, di essere un "cappello su un cappello".
Sembra più una storia che chi tra i miei studenti ha un passato simile deride perché poco relatable, anziché un'espressione paradigmatica e/o ottimista di un'esperienza possibile.
Il Crocicchio è un punto tra le cose. Qui si incontrano Dei e Diavoli e si stringono patti. Qui, dopo aver trapassato i vampiri e averli inchiodati a terra, decapitati, bruciati, si gettano al vento le loro ceneri.
Il Crocicchio è un luogo di possibilità.

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Eugene Fitzherbert
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Re: Gruppo PIOGGIA: Lista racconti e classifiche

Messaggio#9 » mercoledì 29 gennaio 2020, 10:04

Si comincia sempre con i commenti in ordine sparso:

La tempesta
Ciao, Viviana,
il racconto mi è piaciuto molto, ben scandito, ritmato, e che va lì dove uno già sa che deve arrivare. Questo non è un male, affatto, anche perché è la direzione più logica.
Se proprio dovesse farti un appunto, magari, ti chiederei: perché il vecchio si ostina a rimanere nella casa sulla costa, se alla fine HA PAURA? Cosa ci sta guadagnando, oltre a continuare a vivere (ancora per poco) nel luogo in cui è nato?
Altra cosa che ho molto apprezzato è il mantenere l'aspetto apocalittico sullo sfondo per concentrarsi sulla vicenda umana che più umana non si può.
Bella prova!

Un sorso di Dignità
Ciao, Andrea,
il tuo racconto mi è arrivato un po' tiepidino.
Tecnicamente è ben scritto, ma d'altronde sai il fatto tuo e maneggi le parole per creare sempre immagini efficaci e dirette e questa prova non è da meno.
Peccato per la storia che non arriva così come dovrebbe. La tua spiegazione che hai dato poco sopra getta un po' di luce sull'epilogo che poteva forse essere giocato meglio. Sicuramente con il senno di poi, l'idea è interessante e il messaggio (non bisogna mai cedere alle avversità!) decisamente pregnante con il tema, anche in maniera allegorica.
In definitiva, un ottimo lavoro, un po' troppo criptico.

AH, il discorso 'epoca storica': ci sono gli scudi, c'è il libro mastro compilato a penna con grafia precisa e c'è la lampada a olio che sfrigola. Che sia ambientato nel passato non ce'è alcun dubbio!

L'ultimo sacrificio
Ciao, Emiliano,
Come va? Ce l'avete la Grotta delle Sette Camelie a Lucera?
A parte tutto, il racconto è ben scritto (ma non mi aspettavo nulla di diverso). Sorvolo sulla storia dei nomi, ché tanto ormai te l'hanno scritto tutti.
Dal mio punto di vista di lettore, quando ho visto comparire il bambino solo, ho pensato che fosse una trappola (IT'S A TRAP!, ha urlato la mia mente con una faccia di calamaro, grazie tante, Ammiraglio Ackbar). Mi stavo aspettando che quel bambino fosse lo stesso Dio Pazzo e invece, era solo un orfano.
Ho trovato un po' forzato che la madre passi da un Mors tua, vita mea al totale sacrificio, ma alla fine a situazioni disperate servono soluzioni disperate.

Ottima prova!

"A schiena dritta contro il vento"
Ciao, Adry,
uhmmm, la storia non mi ha colpito tanto quanto doveva. Non credo alla visione magica del passato della ragazza, non ci sono veramente riuscito, considerando che spesso queste persone devono attraversare l'inferno per arrivare qui e sperare in un mondo migliore, che neanche trovano.
Avrei preferito che i ricordi della guerra e le ferite della ragazzina affiorassero per non farla diventare come i suoi aguzzini. Magari questo sarebbe stato meno favoleggiante, lo ammetto, ma mi sarebbe arrivato più diretto e sarebbe stato più credibile.

Sulla scrittura niente da dire e niente da eccepire, a parte qualche refuso, ma su minuticontati ce ne fottiamo dei refusi, ché il tempo è sempre tiranno!

La stagione delle piogge
Ciao, Alessio,
prima volta, credo, che leggo qualcosa di tuo e sono rimasto piacevolmente catturato dalla storia, senza mezzi termini.
Una buona interpretazione del tema, in controcorrente con quella di altri autori, dove la pioggia è voluta e si spera invece non finisca mai.
Mi aggiungo al coro di correzioni e biasimi per l'inizio, ma ormai avrai capito, non c'è bisogno di ripetere ancora e ancora.
Bravo!

La linea
Ciao, Gabriele,
hai scritto Un buon fantasy fiabesco, con forti connotati ecologici e un messaggio di pace e amore che non fa mai male.
Ovviamente una storia di questa natura soffre dei pochi caratteri a disposizione e spesso alcuni particolari accennati restano sospesi nel vuoto. So perfettamente che I guardiani, grandi coprotagonisti, servono a far da contorno per dare un'aria mistica in più, ma si prendono gran parte della scena per come li hai introdotti e descritti, tanto che mi aspettavo che avessero un ruolo nel finale: se sono di argilla, si possono sciogliere sotto le piogge e quando questo avverrà un cataclisma si abbatterà su tutt'e due le popolazioni. Insomma, ho viaggiato in ogni direzione, come mi càpita fin troppo spesso.
Dal punto di vista tecnico, ci sono delle piccole imprecisioni, ma niente di che. Non mi piace che la mamma la fai chiamare MAMMA, mentre il papà diventa IL PADRE. Magari lasciare lo stesso aspetto colloquiale per tutti e due i genitori avrebbe reso la cosa più comprensibile e avrebbe mantenuto integro il punto di vista del protagonista.

La ragazza azzurra
Ciao, Paola,
Ho letto il tuo racconto un paio di volte, una liscia, al buio, e l'altra al netto dei commenti e delle tue eventuali risposte. Non mi dilungo su tutto quello che ti è stato detto, perché ormai ne hai fatto sicuramente tesoro.
Invece, voglio spezzare una lancia sulla costruzione (anche se appena accennata) del mondo immaginario, fatto di vicende e avvenimenti che permeano le vite dei suoi abitanti. Gli accenni a eventi passati, a precedenti profezie, rendono tutto molto 'storico', anche se i caratteri a disposizione non permettono nessun approfondimento.
Il tuo fantasy fantascientifico mi ha portato alla memoria John Carter e i suoi viaggi su altri mondi: insomma, non è un racconto perfetto (per tutti i validissimi motivi di cui sopra), ma ha una scintilla che dovresti alimentare, per renderne una versione più ampia e comprensibile.

One more light
Ciao, Lydia,
complimenti per la scrittura. Ho apprezzato il ritmo, l'incedere delle emozioni tra le parole, la descrizione delle scena di vita quotidiana filtrate da una rabbia e un senso di disperazione quasi solidi.
Il tema è centrato in maniera allegorica: la pioggia (anzi, la tempesta) è tutta dentro la testa della protagonista, e come biasimarla?
Null'altro da aggiungere, Vostro Onore.

Siccità
Ciao, été,
credo che sia la prima cosa di tuo che leggo.
Mi unisco al coro di complimenti che ti hanno fatto finora, per la tua ottima capacità di rendere in pochi tratti la situazione della protagonista. La depressione è una brutta bestia, e dal tuo testo si intuisce benissimo.
D'altronde, per tua stessa ammissione, il testo si è sfilacciato nella 'seconda parta' per mancanza di spazio. Credo che Martina meriti più spazio e che la sua vicenda debba essere ampliata per mostrare il quadro fosco e completo della sua vita. E ho come l'impressione che l'uscita di scena del padre sia solo il primo degli avvenimenti che le cambieranno la vita. Sta a te raccontarci il resto!


E ora la classifica, davvero difficile, vista la qualità invidiabile di questi lavori!

1 - La tempesta
2 - One More Light
3 - L'ultimo sacrificio
4 - La stagione delle piogge
5 - Un sorso di dignità
6 - "A schiena dritta contro il vento"
7 - La linea
8 - Siccità
9 - La ragazza Azzurra

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antico
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Re: Gruppo PIOGGIA: Lista racconti e classifiche

Messaggio#10 » mercoledì 29 gennaio 2020, 12:11

Mancano all'appello solamente le classifiche di Andrea Pozzali e di Veronica De Simone.

andyvox
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Re: Gruppo PIOGGIA: Lista racconti e classifiche

Messaggio#11 » giovedì 30 gennaio 2020, 10:41

Ecco la mia classifica, complimenti davvero a tutti, stilare una graduatoria è ogni volta più difficile. Anche in questa edizione ci sono almeno tre racconti praticamente sullo stesso piano, non potendo dare degli ex-equo in alcune scelte ho premiato l'attinenza al tema.

1) Tempesta
2) One More Light
3) L'ultimo sacrificio
4) La stagione delle piogge
5) Un sorso di dignità
6) La linea
7) A schiena dritta contro il vento
8) La ragazza azzurra
9) Siccità

Ed ecco i commenti, in ordine sparso:
L'ultimo sacrificio

Ciao Emiliano,

racconto molto interessante. Quando leggo prove come queste, che traboccano di immaginazione e spunti fantastici, mi chiedo come sia possibile riuscire a partorire così tante idee nel poco tempo a disposizione per terminare il racconto. Purtroppo io vedo nel tuo lavoro un limite, che riecheggia anche quello che ti ha fatto notare Eugene. Per circa tre quarti, la narrazione è ottima, la tensione cresce, aspettiamo con ansia di vedere quello che potrebbe succedere. Poi entra in scena il ragazzo e ... quello che succede poi non regge il passo con la costruzione precedente: l'idea della madre di dare in pasto lui al Dio crudele è un po' troppo scontata, e del resto non è giustamente possibile che il Dio ci caschi. Se tu riuscissi a trovare uno sviluppo più interessante a questo punto, il racconto diventerebbe davvero molto bello. Questo ti permetterebbe anche di valorizzare il finale (che a me è piaciuto, anche secondo me a volte è giusto far trionfare il male...), perchè il calo di tensione che si percepisce in questa versione rischia di penalizzarlo.

Un sorso di dignità

Ciao Andrea,

il tuo racconto è ben scritto e nel complesso mi è parso un buon lavoro. Ho solo due perplessità: la prima riguarda la pertinenza al tema, che secondo me hai colto solo parzialmente, in quanto l'allegoria a me è sembrata molto sfumata (fra l'altro, se il tema è da interpretare in modo allegorico, la presenza della pioggia mi sembra superflua). Il secondo limite è che il racconto non riesce ad emozionare del tutto, forse perchè la mancanza di qualche elemento di contesto più concreto limita le possibilità di identificazione con il personaggio

Tempesta

Ciao Viviana,

ti faccio i miei complimenti. Racconto perfettamente in tema e ben condotto, dosando in modo molto accorto gli elementi psicologici e quelli di natura apocalittico-ambientale. Molto bello anche il finale, con quell'implorare pietà che rimane davvero impresso. Se proprio devo trovare un appunto, ma è solo per trovare un minimo pelo nell'uovo all'interno di un lavoro ottimo, forse potevi sviluppare un attimo di più la psicologia della figlia, la cui preoccupazione non sempre raggiunge del tutto il lettore.

A schiena dritta contro il vento

Ciao Adry,

tema centrato per un racconto che tratta anche argomenti molto interessanti e di attualità. Secondo me, le due parti del lavoro (la realtà di oggi e il ricordo della vita passata) sono troppo slegate, capisco che nel poco tempo a disposizione non sia facile riuscire a mettere insieme tante cose, ma in questo modo il racconto corre via un po' troppo piatto, senza riuscire a costruire la giusta tensione narrativa.

La stagione delle piogge

Ciao Alessio,

piacere di leggerti, se non mi sbaglio è la prima volta che leggo un tuo racconto. L'idea è molto bella ed è resa in modo efficace, però ci sono alcune cose da sistemare, come ti è stato detto: punteggiatura e soprattutto incipit, che non solo è molto pesante, ma soprattutto stona con lo stile generale del racconto, che è pulito e diretto. Anche sviluppare meglio alcuni aspetti del contesto potrebbe aiutare: su Katia anche qua ti hanno già detto, io cercherei anche di spargere qualche indizio sulla condizione della madre prima delle frasi in corsivo, che in questa versione arrivano un po' troppo all'improvviso.

La linea

Ciao Gabriele,

l'idea è buona, ma secondo me poteva essere sviluppata con maggiore attenzione. Posso condividere la scelta di non spiegare proprio tutto (ad esempio i contorni esatti della maledizione, ecc.), ma se sottolinei alcuni elementi, quelli dovrebbero avere una loro funzione ben precisa. Ad esempio, concordo in pieno con Eugene che non ha molto senso che il protagonista chiami i genitori in modo diverso, a meno che l'utilizzo de "il padre" non abbia una connotazione psicologica specifica, che però nel racconto non emerge. Stessa cosa per i guardiani: entrano all'inizio e l'attenzione si punta su di loro, ma poi spariscono e non si capisce bene chi siano e che ruolo abbiano.

La ragazza azzurra

Ciao Paola,

arrivo buon ultimo e non ho molto da aggiungere ai commenti precedenti, nel tuo racconto mancano davvero troppi elementi per permettere al lettore di districarsi all'interno di una inventiva peraltro molto ricca. Attenzione anche alla scrittura in certi punti: la frase "Il cigolio, delle massicce porte, divenne sempre più acuto mentre si spalancavano" ha una punteggiatura e secondo me anche una costruzione rivedibile, non capisco perchè sottolineare il fatto che la ragazza viene "invitata" a inginocchiarsi, mi sembra un po' ridondante come formulazione

One More Light

Ciao Lydia,

complimenti per la tua prova. Sarà anche vero che hai optato per una scelta che è un po' un classico della letteratura, ma secondo me l'hai resa molto bene, con una buona padronanza a livello di sviluppo e conduzione del racconto. L'unico limite, ma anche qui si tratta proprio di cercare a tutti i costi di fare un appunto, è che forse il tema (per quanto centrato dal punto di vista allegorico) appare in modo un po' periferico. Forse si poteva insistere un po' di più su questo punto prima del finale(ad esempio, il fatto che la protagonista abbia deciso di vedere lo psicologo è già un segno del fatto che spera di poter uscire dalla sua condizione piscologica, solo che questa cosa appare solo all'inizio e poi non torna più nel corso del racconto)

Siccità

Ciao été,

piacere di leggerti. Devo confessarti che ho fatto un po' fatica a leggere il tuo racconto, per quello che riguarda la qualità di scrittura e la capacità di rendere il malessere della protagonista non ho nulla da dire, il problema è che non si capiscono le cause di tanta sofferenza. Le figure della madre e del padre rimangono molto sullo sfondo e questo limita lo sviluppo narrativo. Prova interessante, ma secondo me rivedibile.
Andrea Pozzali

Himenoshirotsuki
Messaggi: 12

Re: Gruppo PIOGGIA: Lista racconti e classifiche

Messaggio#12 » giovedì 30 gennaio 2020, 18:54

Eccomi con la classifica.

1 Siccità di été
2 One More Light di Axa Lydia Vallotto
3 La linea di Gabriele Cavallini
4 La tempesta, di Viviana Tenga
5 Un sorso di dignità, Andrea Partiti
6 “A schiena dritta contro il vento”, di Adriano Muzzi
7 La stagione delle piogge, di Alessio Magno
8 L'ultimo sacrificio di Emiliano Maramonte
9 La ragazza azzurra, di Paola Rossini

E i commenti, in ordine di classifica.

Ciao, été,
posso dirti che questo è il secondo racconto che mi colpisce di più? Davvero, complimentissimi. Lo stile è asciutto, secco come il clima caldo evocato nel racconto. La depressione della protagonista serpeggia tra le parole. Si vede e si sente in tutto quello che fa, che pensa. Le crepe nell'asfalto sono state un tocco di classe. Ho amato questa frase, poi:

“Piangersi addosso”. Quante volte l’aveva gridata lei, quella frase: a se stessa o a sua madre, non faceva differenza. Erano lo stesso, o lo sarebbero diventate presto. Piangersi addosso e mangiare ciambelle.

Un colpo al cuore. L'animo sfilacciato di Martina, la sua mente ferita dalla depressione e la sua rassegnazione sono perfettamente condensate in queste poche parole. Davvero complimenti, mi sarebbe tanto piaciuto continuare a leggerti perché, davvero, meriti molto.


Ciao, Vy!
trovo questo racconto davvero bellissimo. Hai sfiorato il tema un (bel) po' alla lontana, ma il racconto in sè mi ha colpita nel profondo. Ho sentito tutta la sofferenza della protagonista che esplode soprattutto nella seconda parte. Quel "troppo tardi" messo lì, come unica frase da sola, è come un colpo di mannaia dritto al cuore. Posso dirti di essermi commossa da quel punto in poi? Per quanto avessi capito più o meno fin da subito che Anna era morta, questa consapevolezza non ha tolto nulla al racconto. Non concordo granché su quello che ti è stato detto nei precedenti commenti. Per quanto la lettera al morto sia un topos molto usato nella letteratura, la delicatezza con cui l'hai trattato, mi ha comunque riempito gli occhi di lacrime.
Ancora complimenti.


Ciao, Gabriele,
ma che bello questo fantasy fiabesco. Davvero, da amante del genere, l'ho apprezzato davvero tanto. Personalmente, non credo che i pochi caratteri a disposizione ti abbiano penalizzato più di tanto, anzi, vedo bene questo racconto come l'incipit di un libro, magari la leggenda che darà il là a una storia più ampia. I dettagli non spiegati mi mettono addosso una grande curiosità: chi sono i guardiani, chi è il padre e, soprattutto, come mai il protagonista e Tara si conoscono? Certo, dici che si sono visti cinque anni prima, ma cosa ha attirato i loro sguardi? Perché proprio loro? Spero che il prompt della prossima prova ti permetta di sviluppare magari un seguito di questo racconto. Lo leggerei molto volentieri, sappilo


Ciao, Viviana!
mi è piaciuto molto il tuo racconto e trovo che tu abbia non solo azzeccato il tema, ma che l'abbia interpretato in maniera originale, inserendo anche temi molto attuali. Il personaggio di Cristian, poi, è davvero ben delineato e mi ha fatto tenerezza leggere il suo tentativo di rassicurare la figlia. Ho anche avvertito la malinconia nelle sue parole e il desiderio di rimanere a casa, anche se questa casa è stata ormai abbandonata da tutti, abitanti e stato. Davvero ben scritto, complimenti. Spero che la tempesta smetta, però. Mi dispiacerebbe sapere che, alla fine, anche lui è stato costretto ad andarsene.


Ciao, Andrea!
Tecnicamente, mi è piaciuto molto. Ho trovato calzante la reiterazione delle azioni di quest'uomo. Persino le ripetizioni che, di solito, trovo molto dissonanti, acquistano un valore aggiunto nell'interezza del racconto. Anche le immagini sono efficaci, in particolare mi è piaciuta la continua contrapposizione tra leggero e pesante. Ammetto di non aver ben capito però come tu abbia inserito il tema all'interno del racconto. La pioggia è presente fisicamente, ma credo ci fosse un qualche significato allegorico che però non ho colto. Perché la boccetta era vuota? Fino alla fine ho creduto che il protagonista volesse avvelenarsi o, quantomeno, suicidarsi. Se hai tempo, mi piacerebbe mi spiegassi meglio questo punto qui, perché nel complesso il racconto mi è piaciuto.


Ciao, Adry!
davverro un bellissimo racconto. Il tema è stato centrato. Mi è piaciuta l'alternanza passato-presente, soprattutto il passato che, secondo me, è scritto in maniera davvero poetica ed evocativa. La mia preferita è quella nel paragrafo finale, con la descrizione del padre e la madre seduti sul tappeto. Me la sono proprio immaginata.
Il bullismo che subisce questa ragazza, poi, mi ha fatto fremere le mani, forse perché l'ho trovata molto verosimile. Mi è piaciuto anche che gli aguzzini della protagonista non fossero dei ragazzi, ma delle ragazze. Un piccolo dettaglio, che però ha aggiunto un tocco di originalità al racconto.


Ciao, Alessio,
dunque, il tema mi sembra sia stato centrato in pieno e, come altri ti hanno già detto, anche interpretato in maniera originale. Il "non può piovere per sempre", infatti, assume una connotazione ben diversa in questo racconto, dove la pioggia non è metaforica, ma fisica e, soprattutto, voluta. Ammetto di non aver ben capito il tempo della vicenda. Il titolo e l'inizio così pomposo mi aveva fatto pensare a un epic fantasy, ma poi si parla di chiavi, medici e giacchetti, salvo poi tornare a parlare di "stagione delle piogge." Sono rimasta un po' confusa, anche perché, considerando anche i nomi dei bambini, non ho potuto nemmeno pensare a una particolare collocazione spaziale. Insomma, mi hai un po' disorientato. L'incipit, poi, ha uno stile che, a mio avviso, è davvero pesante rispetto al resto del testo e crea una dissonanza ritmica che penalizza la lettura. Nel complesso, una buona prova, anche se non mi hai del tutto catturata.


Ciao, Emiliano!
finalmente qualcuno che scrive fantasy come me. Personalmente, ho trovato lo stile di questo racconto un po' ampolloso. Capisco che i fantasy epici abbiano un tono, per così dire, importante, però a mio parere ci sono un po' troppi aggettivi all'interno del testo che appesantiscono e rallentano la lettura. Di conseguenza, anche la reazione della madre - assolutamente umana- risulta, almeno a me, molto smorzata. Soprattutto, le avrei dato maggiore spazio, anche perché questo senso di colpa di cui parli, non l'ho proprio percepito. In generale, comunque, non mi sono identificata granché e considerando quello che accade - il tentativo di scambio e poi la resa a un destino di morte inevitabile- mi aspettavo quantomeno di versare qualche lacrima. Originale, invece, l'inserimento della frase "non può piovere per sempre" che riprende il "farò piovere morte" del Dio Pazzo.


Ciao, Paola!
premettendo che non sono una grande amante della fantascienza, non posso che accodarmi ai commenti precedenti. Trovo che tu abbia trattato il tema in modo originale (non credo mi sarebbe mai venuta in mente un'interpretazione del genere), ma per il resto ho trovato il racconto davvero scialbo. Non ho percepito alcuna tensione narrativa; i dialoghi sono quasi artefatti (soprattutto la frase della madre finale, la trovo davvero tanto stonata) e i due personaggi protagonisti (la Veggente e il generale Karùt) anche sono bidimensionali. Non so, magari per avere un maggiore impatto emotivo avresti avuto bisogno di più spazio? In ogni caso, mi dispiace per questo commento così negativo, davvero.

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Re: Gruppo PIOGGIA: Lista racconti e classifiche

Messaggio#13 » giovedì 30 gennaio 2020, 23:28

Molto bene, classifiche tutte arrivate. Nei prossimi giorni arriveranno anche i miei commenti con annessa classifica e poi si tireranno le somme per capire quali saranno i tre racconti finalisti del gruppo.

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Re: Gruppo PIOGGIA: Lista racconti e classifiche

Messaggio#14 » venerdì 31 gennaio 2020, 11:33

été squalificata, la classifica del vostro gruppo verrà calcolata eliminando il suo racconto da ogni singola classifica.

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Re: Gruppo PIOGGIA: Lista racconti e classifiche

Messaggio#15 » domenica 2 febbraio 2020, 10:59

Complimenti a tutti per la qualità dei racconti, nessuna bocciatura per quanto mi riguarda.

1) One more light, di Axa Lydia Vallotto
Poco da dire, il racconto è perfettamente coerente con ciò che voleva essere e non ha punti deboli al suo interno, lo controlli alla grande e mantieni viva l'attenzione del lettore dall'inizio alla fine riuscendo a variare il ritmo anche senza dialoghi interni (punto particolarmente di pregio, questo, perché una lettera di questo tipo potrebbe risultare pesante e invece nada). Il tema c'è perfettamente e mi piace come lo tratti suggerendolo. Pollice su.
2) Un sorso di dignità, di Andrea Partiti
Mi è piaciuto davvero molto, ma, sinceramente, non mi è arrivato il finale che hai descritto. Quello che è arrivato a me è lo scherzo del destino che si beffa di una famiglia che tanto avrebbe voluto mantenere la dignità costringendola ad affrontare il fallimento. E poteva starci perché quella boccetta, passata di padre in figlio per generazioni, poteva davvero essersi seccata. Il tuo finale presupponeva più ciccia che manca, a mio avviso. Ma questo era solo per argomentare perché un lettore deve giudicare quello che gli arriva e non necessariamente quello che l'autore voleva fargli arrivare e, sotto questo punto di vista, il racconto mi è sembrato un ingranaggio perfetto (pur non voluto, a questo punto). Il tema stesso mi è sembrato essere stato trattato in modo irridente: Non può piovere per sempre, ma forse sì e anzi peggiorare. Arrivato a fine lettura mi sono sentito assolutamente soddisfatto con l'unico neo di un contesto storico che, avendolo tu voluto inserire, mi è sembrato eccessivamente abbozzato, mancante proprio per la tua insistenza nel volerlo richiamare. Pollice quasi su, per me.
3) La tempesta, di Viviana Tenga
Racconto che ho apprezzato parecchio in quanto riesce a trattare temi attuali senza forzare, pur esplicitandolo, il tema stesso. Molto bene. Unico punto debole: manca una più approfondita analisi sulle motivazioni dell'uomo perché, allo stato attuale, rimane tutto un po' alla superficie, sul previsto con un vecchio che non vuole abbandonare la nave che affonda perché troppo ancorato al suo passato... Bene, ma con un livello ulteriore di introspezione sarebbe stato da pollice su mentre devo fermarmi al quasi su. In ogni caso, ottimo lavoro.
4) La stagione delle piogge, di Alessio Magno
Due punti su cui non mi sembra il caso di tergiversare troppo perché già sottolineati: l'incipit pesante e la figura di Katia (pensa che io ho pensato a una matrigna, ma cozzava con la madre ancora viva). Aggiungo un terzo punto che mi ha lasciato un po' stranito: l'accenno alla stagione delle piogge... Non credo di avere mai sentito nessuno nominarla in una dialogo, qui in Italia, ma forse è solo qui nel Canavese e allora va bene problema mio. Per il resto, il racconto mi è piaciuto e ritengo che abbia notevoli potenzialità per migliorare ancora una volta asciugato ulteriormente e sistemate quelle due/tre magagne. Un pollice tendente verso il positivo bello convinto, insomma.
5) La linea, di Gabriele Cavallini
L'idea è molto bella e la resa, nel suo insieme, anche. Restano parecchie imprecisioni al suo interno. Mamma, padre è già stata rilevata da molti, ma vabbeh, potrebbe anche starci. A livello logico mi chiedo il perché di questo sottolineare l'esclusività dell'acqua tra Tara e il protagonista, quasi che siano loro due i due unici deputati al trasporto dell'acqua, cosa che va a cozzare con la loro giovane età e con il fatto che la maledizione è presente da ben prima della loro nascita. Infine, un appunto: perché li fai spostare da una zona all'altra e non fai, invece, molto più semplicisticamente, spostare le nubi (del resto sono state inviate da degli Dei, che problemi avrebbero?). Pollice tendente al positivo, ma da rivedere nella sua struttura interna (idea da pollice su).
6) “A schiena dritta contro il vento”, di Adriano Muzzi
Molto bello l'intento del racconto che, però, mi sembra un po' stretto, nel senso che i passaggi tra la realtà e l'immaginato (o passato che sia) mi sono apparsi anche troppo forzati, il tutto accentuato da un finale ampiamente anticipato nella mente del lettore (perlomeno, a me sì) che toglie pathos a tutta la seconda parte, stretta com'è in una linea dritta dritta fino all'epilogo. Non fraintendermi, il racconto mi è comunque piaciuto e la mia valutazione è da pollice tendente all'alto. Mi premeva soprattutto evidenziare il perché di una valutazione non superiore.
7) L’ultimo sacrificio, di Emiliano Maramonte
Confermo che l'inizio è davvero troppo pieno di nomi, alcuni anche apparentemente gratuiti (Tolok chi è e a che serve?). Altro problemino è proprio quel bambino che appare dal nulla, quasi un deux ex machina che però, alla fine, non serve a nulla se non a prolungare l'agonia. E proprio nella parole AGONIA credo stia la chiave di volta per intervenire sul racconto. Una dialettica più serrata tra la madre e la bestia, una disperazione più sentita, maggiormente a fuoco grazie a un'introspezione che per forza di cose tagli un po' del contesto ma che allo stesso tempo lo evochi attraverso dei rimandi. Non so se il consiglio è chiaro, ma la sostanza del mio pensiero è che tu debba entrare (e portare con te il lettore) nell'oscura disperazione da cui è estata invasa la protagonista fino alle conseguenze da te riportate. Allo stato attuale, un pollice tendente all'alto, ma con svariate piccole magagne.
8) La ragazza azzurra, di Paola Rossini
Minuti Contati, come altri contest della rete, ha molteplici funzioni e quella ludica, di classifica, è solo una delle tante. Molto spesso li si usa sia per tenersi in allenamento (minimo comune denominatore, direi) che per testare ambientazioni e idee e la cosa va benissimo, io stesso l'ho fatto in passato. L'idea che mi sono fatto leggendo il tuo racconto è che si tratti di un'ambientazione già presente nella tua testa e che tu ne abbia estrapolato un pezzo per mostrarcelo e analizzare le reazioni (se invece è nato tutto in serata, touché e complimenti: hai fatto in un pugno d'ore un lavoro che altrimenti avrebbe necessitato di ben più tempo). Per analizzare il racconto nel suo essere racconto che dovrebbe sorreggersi da solo, l'impressione è che tu abbia voluto mettere troppo perché hai optato per l'epilogo di una vicenda ben più lunga e chiaramente hai dovuto semplificare per stare nei caratteri, debolezza che si percepisce soprattutto in una caratterizzazione poco approfondita della protagonista, dotata di un pensiero sfaccettato che non puoi, per forza di cose, studiare adeguatamente. Detto questo, si legge con piacere (ma attenzione a un uso esagerato di aggettivi, mi viene in mente soprattutto quell'ALTISSIME) e che richiama i racconti sf degli anni 50. Per me un pollice tendente al positivo anche se in modo non brillante.

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