Morire soli

Appuntamento per lunedì 17 febbraio 2020 dalle 21.00 all'una con un tema scelto da Lorenzo Marone!
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Andrea Partiti
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Morire soli

Messaggio#1 » martedì 18 febbraio 2020, 0:05

Come può finire il mondo?

Pandemia
Un virus come tanti. Muta passando da animali ad umani, poi da umani a umani. Salta i cordoni sanitari, passa i confini, elude i tentativi di creare un vaccino.
I tentativi di gestire l’emergenza a livello politico prima che sanitario rallentano le misure di sicurezza. Prima che si possa intervenire, la pandemia è globale.
La razza umana sopravvive, ma il mondo si adagia e i fasti del passato lontani.

Cambiamento climatico
Le temperature salgono, centinaia di specie si estinguono, i biomi si sbilanciano, il cibo non basta, la carestia è globale.
È caos nelle nazioni più avanzate, nei grandi centri urbani. Le persone fuggono in cerca di alternative, ma non via d’uscita.
Sopravvivono le piccole comunità autonome e isolate, dove è più facile adattare le produzioni al clima.

Guerra nucleare
Sembrava una minaccia del passato, i piani di disarmo venivano accolti con sollievo da ogni governo.
Invece rieccola, grazie a una manciata di dittatori megalomani che non sa tirarsi indietro quando è il momento.
Pochi milioni di morti durante il cozzo iniziale, vent’anni di radiazioni che rendono la terra sterile e inospitale.
Correnti e venti risparmiano poche nazioni da questa piaga, ma la razza umana sopravvive, con più malattie, più mutazioni e una vita media molto bassa. Ogni forma di progresso si arresta.

Supervulcani
Si attivano per qualche movimento del mantello mai osservato prima.
Oscurano il sole per decenni con una cappa di ceneri e polveri.
Le coltivazioni inaridiscono, gli animali muoiono.
Grazie all’energia nucleare alcune colonie sopravvivono. I figli e i nipoti dei superstiti lottano per secoli contro la fragilità genetica causata dalle radiazioni.

Singolarità tecnologica
Il progresso tecnologico accelera, anno dopo anno. Mercato e competizione rimuovono ogni cautela.
Con l’arroganza tipica della razza umana, si continuano a gestire questi avanzamenti aggiungendo sempre più strati di automazione e complessità nello sviluppo delle nuove tecnologie. Perdere il controllo era solo questione di tempo.
Crollano le comunicazioni, i trasporti, il sistema di distribuzione.
La società regredisce a uno stato preindustriale.

Lampo gamma
Arriva dal cuore della galassia e coglie tutti impreparati, nessuno poteva prevederlo e anche con anni, decenni, secoli di preavviso, anche con tutta la tecnologia che la mente umana può immaginare, non avremmo avuto un luogo dove scappare, non avremmo avuto scudi per proteggerci.
Basta un minuto per sterilizzare la terra da ogni forma di vita.
Forse qualche batterio estremofilo è sopravvive, protetto da chilometri di acqua, ma non c’è futuro per il pianeta.

***

Possibile?
Assolutamente.
Probabile?
Forse.
Ci credo davvero?
No, non ci credo davvero.
Nessuno ci crede davvero: non i più informati, non i più ignoranti, non i più spaventati, non i più noncuranti.
Tutti in cuor nostro sappiamo che moriremo vecchi nel nostro letto.
Moriremo in un incidente stradale inaspettato.
Moriremo per una reazione allergica.
Moriremo per un infarto.
Moriremo soffocati da un osso di coniglio.
Moriremo per un crampo che ci tirerà a fondo.

Queste cose mi spaventano.
Mi spaventa morire da solo.
La fine del mondo? La fine del mondo è stupenda.
Non posso immaginare un modo migliore di morire che morire insieme, milioni, miliardi.
L'evento definitivo da non perdere.



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antico
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Re: Morire soli

Messaggio#2 » martedì 18 febbraio 2020, 0:09

Ciao Andrea! Tutto ok con caratteri e tempo, divertiti in questa Lorenzo Marone Edition!

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Davide Di Tullio
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Re: Morire soli

Messaggio#3 » mercoledì 19 febbraio 2020, 12:53

Ciao Andrea

ecco il mio commento:

Il racconto si presenta complessivamente di facile lettura. Un´esposizione graficamente impeccabile, con periodi relativamente brevi ed uso frequente del capoverso. La focalizzazione del punto di vista narrativo é di difficile individuazione, se non per un accenno alla prima persona nell´ultima parte del racconto.

PUNTI DI FORZA:

La chiarezza espositiva é sicuramente un elemento preponderante di questo racconto. Come accennato, l´uso frequente del capoverso e di periodi brevi alleggerisce la lettura.
La scelta di una forma non covenzionale é sicuramente un punto di forza: si é scelte coraggiosamente un forma didascalica, dunque non un intreccio tradizionale, sicuramente un elemento che stimola le papille gustative di ciascun lettore.

PUNTI DI DEBOLEZZA:

Quello che ho considerato un punto di forza, puó essere visto, allo stesso tempo, come un punto debole. La forma didascalica, per quanto presente nel racconto breve, rende forse meno accattivamente la lettura. Oggettivando il punto di vista del lettore, lo stesso non si sente catturato dalla trama che rischia di diventare un bigio elenco di informazioni. é certamente lecito utilizzare questo canone di scrittura, ma forse andrebbe meglio bilanciato con una scrittura piú coinvolgente, come sembra emergere alla fine del tuo racconto. Un espediente forse troppo debole per bilanciare l´esigenza comunicativa con quella emozionale.
Infine, non ho ben capito il messaggio dell´autore, questa considerazione peró prendila con le molle: potrebbe essere semplicemente un mio limite.

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filippo.mammoli
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Re: Morire soli

Messaggio#4 » mercoledì 19 febbraio 2020, 19:19

Ciao Andrea,
il tuo racconto è senza dubbio originale nella sua trattazione del tema e nella sua struttura.
Scritto in modo chiaro e lucido, presentando le possibili catastrofi che incombono sull'umanità o quantomeno le più probabili secondo il protagonista (tu?) che viene fuori come narratore interno solo nel finale.
Il tema è centrato, addirittura sviscerato nelle sue varie parti, però, e forse è un mio limite, io quando penso a un racconto mi aspetto di trovare una storia. Una qualsiasi, fantastica, horror, splatter, pulp, di vita quotidiana, ma una storia con un filo conduttore che lega fatti e personaggi dall'inizio alla fine.
Mi aspetto un'evoluzione di stati d'animo e di azioni e non solo un elenco, anche se questo fa parte dei pensieri del protagonista.
Per questo non resto convinto fino in fondo.

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Pretorian
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Re: Morire soli

Messaggio#5 » giovedì 20 febbraio 2020, 0:47

Ciao, Andrea.

Come notato anche da chi ha commentato prima di me, il problema principale del tuo racconto... è che non è un racconto! è una summa di impressioni e giudizi, che sembrano quasi estrapolati dal loro contesto. Se ci fai caso, potrebbero essere tranquillamente parte di un discorso pronunciato da un personaggio in una storia più grande. In quel caso, avrebbero potuto rendere la storia molto interessante, anche perché la contrapposizione tra la misera sopravvivenza alle catastrofi sempre crescenti e l'auspicio di morire tutti assieme è costruito davvero in modo ottimo. Senza almeno una cornice, però, il tutto sembra poco più che un esercizio di stile. Peccato.

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emiliano.maramonte
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Re: Morire soli

Messaggio#6 » giovedì 20 febbraio 2020, 16:55

Ciao Andrea, lieto di ritrovarti!
Mi dispiace, ma il "racconto" non mi è piaciuto, e scusa la franchezza.
E' sicuramente un inquietante e (quasi) esaustivo campionario di catastrofi in cui l'umanità sicuramente potrà incappare, venendone distrutta. Purtroppo però quello che mi sono trovato davanti agli occhi è un testo slegato, che ha efficacia solo per la rappresentazione delle "fini del mondo". Per il resto, e includendo anche la riflessione finale sulla morte (che, sinceramente, mi pare di un'ovvietà disarmante), non ho trovato una struttura narrativa tale per cui ci si possa immedesimare e appassionare. Oltretutto ho notato una certa svogliatezza nel scriverlo: parole mancanti, refusi, tempi verbali che vanno per i fatti loro... Aspetta, te li segnalo:
- Paragrafo "Pandemia": hai ripetuto due volte "tentativi". Questa frase mi ha lasciato perplesso: "ma il mondo si adagia e i fasti del passato lontani", forse intendevi: "Sui fasti di un lontano passato"?
- Paragrafo "Cambiamento climatico": "Le persone fuggono in cerca di alternative, ma non via d’uscita." Manca "c'è".
- Paragrafo "Singolarità tecnologica": "Perdere il controllo era solo questione di tempo." Qui hai usato "era" quando quasi tutto il racconto è al presente.
- Paragrafo "Lampo gamma": qui c'è molta confusione con i tempi verbali: prima il presente, poi l'imperfetto. "Forse qualche batterio estremofilo è sopravvive". "è" è di troppo, immagino.
Finale: "Non posso immaginare un modo migliore di morire che morire insieme, milioni, miliardi." Frase assolutamente da rivedere, per quanto mi riguarda è davvero cacofonica. Brutta.

Nel complesso un grande MAH! Hai scritto storie di gran lunga migliori di questa.

Buona Edition!
Emiliano.

Daniel Travis
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Re: Morire soli

Messaggio#7 » lunedì 24 febbraio 2020, 15:19

Ottimo spunto, esecuzione meno che eccelsa.
Ci sono un paio di errori formali (due verbi mancanti, per dire), ma niente di terribile. La scelta del monologo è originale per Minuti Contati, ma non fa molto per stimolare la mia immaginazione (molti scenari, ma pochi dettagli salienti, poche connessioni emotive, pochi hook che mi permettano di entrare in ciascuno di essi).
Il finale ha la sua forza (e trasforma il discorso in un quasi-racconto, perché dipinge un protagonista dalla personalità ben precisa), in parte intaccata dagli scenari che lo precedono: in diversi di essi, la morte dell'umanità è lenta, triste e probabilmente molto noiosa. Insomma, "a una morte normale e sola ne preferisco una straordinaria e collettiva" è una figata, ma molti degli esempi dati sono solo altre forme di morti normali e sole. Processi lunghi ricchi di agonie isolate: tutto il contrario dell'evento definitivo da non perdere.
Il Crocicchio è un punto tra le cose. Qui si incontrano Dei e Diavoli e si stringono patti. Qui, dopo aver trapassato i vampiri e averli inchiodati a terra, decapitati, bruciati, si gettano al vento le loro ceneri.
Il Crocicchio è un luogo di possibilità.

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Polly Russell
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Re: Morire soli

Messaggio#8 » giovedì 27 febbraio 2020, 19:27

Morire soli di Andrea Partiti
Ciao Andrea. Non è detto che un flusso di coscienza debba non essere considerato un racconto. Certo se andiamo a cercare il pelo nell’uovo non ci stai “raccontando” una storia, ma comunque ci rendi partecipi del pensiero del narrante. Quindi per me, ci sta e mi piace anche. Mi piace la linearità nel decalogo delle calamita e delle morti in solitaria e mi piace la considerazione finale, egoista fino all’estremo ma più che plausibile. Quindi, molto strana ma una buona prova.
Polly

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antico
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Re: Morire soli

Messaggio#9 » domenica 1 marzo 2020, 19:29

Sì, un testo decisamente strano e anche sperimentale. Certo è che ha poco di un racconto e l'unico sprazzo di vita lo si trova nel finale mentre invece ti mantieni su una totale asetticità in tutto ciò che lo precede e, secondo me, questo è un errore. Ovvio, il tema è presente. Per me un pollice ni che punta verso il positivo perché, sempre a mio avviso, dovevi mettere qualcosa di dissonante (rispetto all'elenco) e seminarlo in modo da preparare in modo più organico (in relazione alla forma racconto) il finale.

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