Pubblicazioni: le vostre esperienze.

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Angela
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Pubblicazioni: le vostre esperienze.

Messaggio#1 » lunedì 25 aprile 2016, 12:38

Avete pubblicato con una Casa Editrice o preferite il Self Publishing? Quali sono i pregi e i vantaggi dell'una e dell'altra secondo voi?
Per chi ha pubblicato con una CE: siete soddisfatti della promozione e della distribuzione? Come sono andate le vendite? Che tipo di vincoli ha il contratto? Pubblicazione cartacea o ebook?
Per chi pubblica in Self Publishing: avete proposto i vostri lavori a una CE prima di pubblicare per conto vostro? Se la risposta è no, perché? Siete soddisfatti dei guadagni? Che tipo di promozione avete scelto?


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lordmax
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Re: Pubblicazioni: le vostre esperienze.

Messaggio#2 » lunedì 25 aprile 2016, 15:01

Io sono un grande fautore dell'autopubblicazione.
Nella mia visione idealizzata le CE cosi come sono oggi devono scomparire, morire, perdere di significato.
Gli autori devono diventare imprenditori di se stessi e usare le CE per i propri obiettivi e non viceversa.
E' finito il tempo (se c'è mai stato) in cui uno scrittore scrive e il suo lavoro finisce lì.

Oggi poi gli strumenti per l'autopubblicazione sono pressoché infiniti e ogni autore può scegliere e costruire la propria piattaforma editoriale quasi senza limiti.
Ho aiutato molti autori in questa strada e, fin'ora, nessuno è voluto tornare indietro.

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Angela
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Re: Pubblicazioni: le vostre esperienze.

Messaggio#3 » lunedì 25 aprile 2016, 15:25

Comincio postando la prima parte del "papiro".
Ecco un'analisi dettagliata del SELF PUBLISHING (pregi e difetti), realizzato dalla sottoscritta alla luce delle esperienze dirette e indirette maturate negli anni.

ELEMENTI A FAVORE DEL SELF PUBLISHING
- Nessuna cessione dei diritti (copyright),
- Possibilità di pubblicare a costo zero (questo discorso non vale per tutte le piattaforme, dipende dal tipo di contratto),
- Velocità di immissione del prodotto nel mercato,
- L’autore stabilisce il prezzo dell’opera,
- Possibilità di pubblicare sia ebook che carteceo (Print on Demand cioè stampa su richiesta),
- Royalties (diritti economici) elevate a seconda della piattaforma con cui si pubblica,
- Possibilità di modificare o aggiornare il testo in qualsiasi momento,
- Si possono pubblicare diversi titoli e non c’è nessun limite di lunghezza,
- Alcune piattaforme offrono servizi professionali, come ad esempio la correzione delle bozze, l’editing, la valutazione dei testi e i progetti grafici per la copertina,
- Possibilità di promuovere il testo utilizzando gli strumenti messi a disposizione dalla piattaforma,
- Alcune piattaforme permettono di raggiungere qualsiasi mercato, anche all’estero e offrono inoltre, servizi di traduzione su richiesta,
- I diritti sulle vendite (royalties) sono pagati secondo gli importi e le scadenze fissate nel contratto, nella migliore delle ipotesi sono mensili o bimestrali,
- L’autore può togliere dal mercato la propria opera in qualsiasi momento,
- Possibilità di controllare la situazione contabile e le vendite attraverso una pagina personale che riassume tutte le operazioni in ordine temporale,
- L’autore usufruisce di tutti gli strumenti di promozione previsti dall’accordo tra cui l’integrazione con i social network, l’ottimizzazione tramite i motori di ricerca (fondamentale l’uso di Tag adeguati), la vetrina del sito, la Mailing list e non ultimo il traffico di cui ogni piattaforma dispone.

ELEMENTI A SFAVORE DEL SELF PUBLISHING:

- La fretta di pubblicare. Ci sono autori impazienti che non vogliono attendere i tempi di una casa editrice e preferiscono il “tutto e subito”. Un lavoro frettoloso, raramente sarà qualitativamente buono.
- L’illusione di diventare scrittori per il semplice fatto di aver pubblicato.
- L’assenza di editing. A meno che non siate voi a richiederla, il vostro testo sarà immesso nel mercato così com’è, anche se contiene errori e omissioni, anche se è incoerente, brutto, sgrammaticato.
- L’immagine. Chi pubblica abitualmente in Self Publishing e non ha al suo attivo neppure una pubblicazione con un editore serio, rischia di essere bollato come lo sfigato che ha tentato la pubblicazione con i metodi tradizionali ed è stato sempre rifiutato.
- Difficoltà di reperire il libro in libreria. Pubblicando attraverso le piattaforme di Self Publishing, il vostro libro sarà reperibile quasi esclusivamente in rete e difficilmente avrete la soddisfazione di vederlo nella vetrina della libreria sotto casa.
- Difficoltà di reperire recensioni. Un critico letterario, difficilmente prenderà in considerazione un libro pubblicato in questo modo preferendo di gran lunga la recensione di libri editi da case editrici.
- Il testo non può essere considerato inedito. Una volta pubblicato in cartaceo o ebook, il vostro testo è edito e questo significa che non potrete inviarlo a premi letterari per testi inediti, né alle case editrici per la valutazione.
- Il mercato è saturo. I libri pubblicati in Self Publishing sono un numero infinito in crescita esponenziale. Considerando che i lettori diminuiscono ogni anno, la visibilità e quindi la possibilità di vendere, sono ridotte all’osso.
- Il costo della cover (copertina). A meno che non siate in grado di usare un programma di grafica, dovrete pagare di tasca vostra la copertina del vostro libro, con costi che oscillano tra 50 e 100 euro. Considerate che una copertina accattivante può fare la differenza.
- Il costo dei servizi aggiuntivi. Tutti i servizi aggiuntivi non indicati nel contratto standard, devono essere pagati, come ad esempio l’editing dei testi.
(continua).
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Angela
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Re: Pubblicazioni: le vostre esperienze.

Messaggio#4 » lunedì 25 aprile 2016, 15:56

Partiamo ora con l’esperienza personale.
Ho pubblicato con diverse case editrici che non richiedono contributo (sia con il mio nome, che con uno pseudonimo) e posso affermare senza ombra di dubbio, che pubblicare con una piccola casa editrice è tempo sprecato.
I motivi sono tantissimi. Intanto, non tutte le Case Editrici fanno editing come si potrebbe pensare; quelle piccole, che non hanno mezzi economici, al massimo faranno una correzione di bozza. La distribuzione è ai minimi storici o del tutto assente, idem la promozione che si limita al massimo alla presenza nella home page del sito per le prime settimane dopo l’uscita. I contratti spesso e volentieri prevedono guadagni per l’autore dopo la vendita di un certo numero di copie oppure sono percentuali molto basse e i pagamenti sono quasi sempre a lungo termine. L’editore vi chiederà di presiedere alle varie Fiere del Libro (se è previsto uno stand) e naturalmente i costi di viaggio sono a carico dell’autore. Nel caso di copie invendute (giacenze di magazzino), riceverete diverse comunicazioni che vi invitano ad acquistarle con una determinata percentuale di sconto. Mi fermo qui, ma il discorso da fare è ampio, soprattutto riguardo ai contratti, che spesso contengono clausole vessatorie.

La mia esperienza di Self Publising? Positiva al 100% per tutti i motivi che ho elencato nel post precedente e per un motivo più che tangibile: ho pubblicato quattro volte con Case Editrici differenti e ho visto solo spiccioli. Da quando pubblico in Self Publishing, ogni mese ricevo un sostanzioso bonifico.
Alla domanda se pubblicherei con una grande Casa Editrice rispondo di sì, ma non vorrei fare la fine di quell’autrice disperata che si vincolò per 20 anni bruciandosi la carriera (il libro vendette poco e l'illustre CE si rifiutò di pubblicarle altro).
Succede anche questo, purtroppo.

A questo discorso va aggiunta una riflessione personale. Chi non ha mai pubblicato, ha un bisogno quasi fisico di essere riconosciuto "degno di pubblicazione" da parte di un editore. Per questo motivo autori giovanissimi o alla prima esperienza, a volte, accettano contratti iniqui. Ci siamo passati tutti e penso che sia giusto farsi le ossa e prendersi qualche soddisfazione, anche se pubblicare con una piccola CE non vi darà né notorietà né compensi. Penso sia un passo dovuto e necessario per prendere coscienza delle proprie possibilità e poter valutare al meglio in futuro. Poi bisogna andare avanti e cercare un risultato che realmente ci gratifica.
Un editore che non fa nulla per migliorare, promuovere o vendere il nostro libro, non merita il nostro impegno e il nostro lavoro.
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angelo.frascella
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Re: Pubblicazioni: le vostre esperienze.

Messaggio#5 » mercoledì 27 aprile 2016, 13:05

Ciao Angela.

Io ho esperienza di piccole pubblicazioni con piccoli editori (cioè non un libro tutto mio, ma racconti in antologie altrui).
Quindi, rispetto agli elementi che individui tu, in questo caso non vedi una lira nemmeno per sbaglio (ma l'entità delle vendite su simili progetti, farebbe comunque luogo a una caramella a testa). Gli editori più seri, in questo caso, ti regalano due o tre copie del volume.

Fra queste pubblicazioni divido:
- quelle con fantastigliardi di autori e pochissimi caratteri a disposizione. Di queste salvo solo i Corti delle Edizioni XII (in realtà qui gli autori erano relativamente pochi, ma i racconti corti per scelta editoriale). Se vi dovessero capitare questi volumetti tra le mani, sono ottimi e divertenti. Gli altri tipo "X al quadrato racconti di genere Y", hanno dato un po' di soddisfazione al mio ego, ma non vi parteciperò più (visibilità del singolo autore pari a zero)...

- quelli di realtà "amatoriali" che come tali sono meritorie (vedi NASF). Se ci riesco manderò loro qualcosa pure quest'anno. Metto, in questo gruppo, anche lo splendido volumentto di Minuti Contati, nato come sempre, dalla passione inarrestabile di Maurizio

- quelle con un progetto dietro che, se il progetto è buono, danno dei prodotti belli e interessanti

Detto ciò, io non credo, per il momento, che mi dedicherò al Self Publishing.
E' vero che le piccole CE danno poco supporto (ma da quello che ho sentito, non è che le grandi siano meglio... buttano tanti libri sul mercato così per provare, rischiando anche di bruciare l'autore, e si concentrano nel fare promozione solo su pochi volumi), ma eliminarle costringerebbe me a preoccuparmi di una serie di aspetti (dalla copertina, alla correzione di bozze) di cui non mi voglio interessare. Tra l'altro, farlo bene implicherebbe pagare dei professionisti (come fa, per esempio, Alessandro Girola) ed è questo l'unico modo per ottenere un prodotto professionale e io non credo, a differenza di lord Max, di dover fare l'imprenditore di me stesso. Quello dell'imprenditore è un ruolo che spetta all'editore e continuerò a rivolgermi al mondo dell'editoria.

Aggiungo che autopubblicarsi implica il rischiare di essere confuso nel mare di fuffa che c'è in giro (si, è vero, ce n'è anche nei prodotti delle CE, ma il numero di prodotti pessimi presenti nel Self Publishing è davvero impressionante). Quindi preferisco che ci sia un editore a fare da filtro.

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Angela
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Re: Pubblicazioni: le vostre esperienze.

Messaggio#6 » mercoledì 27 aprile 2016, 15:25

Sono d'accordo con te, Angelo, anche perché non bisogna mai generalizzare. Ci sono case editrici medio/piccole che il loro lavoro lo fanno e pubblicano solo libri di qualità, ma il problema della distribuzione è reale. Quante di queste CE possono permettersi di arrivare in libreria? Quasi nessuna.
Ne consegue che le vendite saranno come al solito risibili e mi spiace dirlo, ma gli editori puntano quasi esclusivamente sul lavoro di promozione che farà l'autore e sulla cerchia di amici e parenti che compreranno quasi certamente una o più copie.
A queste CE che qualche soldino per fare editing lo spendono, si affiancano quelle che gettano nel calderone qualsiasi cosa pur di fare numero. Sono quegli editori che ostentano migliaia di pubblicazioni al loro attivo e credimi, nel Self Publishing ho trovato di meglio.
A proposito di Self, a quanto pare anche in mezzo alla "fuffa", come giustamente hai definito la marea di pubblicazioni, ci sono delle vere e proprie perle. Tra i finalisti del premio Strega di quest'anno, c'è proprio un autore che ha pubblicato su Amazon in Self.
Tanto di cappello.
http://www.lastampa.it/2016/04/02/cultu ... agina.html
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angelo.frascella
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Re: Pubblicazioni: le vostre esperienze.

Messaggio#7 » mercoledì 27 aprile 2016, 17:31

Angela ha scritto:Ne consegue che le vendite saranno come al solito risibili e mi spiace dirlo, ma gli editori puntano quasi esclusivamente sul lavoro di promozione che farà l'autore e sulla cerchia di amici e parenti che compreranno quasi certamente una o più copie.


Su questo, non posso che essere d'accordo. Ma anche nel Self devi vedertela da solo, ma devi farlo non solo per le presentazioni, ma anche per tutti gli altri aspetti. In più devi spiegare ogni volta, a chi non bazzica il nostro mondo, perchè ti sei pubblicato da solo e non con una casa editrice vera.

A proposito di Self, a quanto pare anche in mezzo alla "fuffa", come giustamente hai definito la marea di pubblicazioni, ci sono delle vere e proprie perle. Tra i finalisti del premio Strega di quest'anno, c'è proprio un autore che ha pubblicato su Amazon in Self.
Tanto di cappello.
http://www.lastampa.it/2016/04/02/cultu ... agina.html


Non è detto che c'è solo la fuffa (non per nulla ti citavo Girola, che scrive cose divertenti e di qualità, ma per farlo bene si paga da solo tutto ciò che serve in più. Insomma, come dice Max fa l'imprenditore di se stesso... e questo francamente non fa per me).

In ogni caso le perle già fanno fatica a farsi notare nel mare delle pubblicazioni con CE (lo sappiamo tutti che in Italia vengono stampati troppi libri). Per venire fuori in quello del self, devono avere ancora più determinazione e fortuna.

In ogni caso, meglio "self" che "con contributo"

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Angela
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Re: Pubblicazioni: le vostre esperienze.

Messaggio#8 » mercoledì 27 aprile 2016, 18:36

[quote="angelo.frascella"]Su questo, non posso che essere d'accordo. Ma anche nel Self devi vedertela da solo, ma devi farlo non solo per le presentazioni, ma anche per tutti gli altri aspetti. In più devi spiegare ogni volta, a chi non bazzica il nostro mondo, perchè ti sei pubblicato da solo e non con una casa editrice vera.[quote]

Questo è vero, ma c'è una differenza sostanziale: il prezzo. Se pubblichi con un editore, è chiaro che deve guadagnare anche lui e il costo inevitabilmente lievita, e il più delle volte raddoppia. La forza del Self Publishing è anche questa: trovi un'infinità di materiale a prezzi abbordabili o addirittura in promozione gratuita.
Mi capita spesso di scaricare ebook gratuiti e nel mucchio ho trovato diversi lavori validi.

Con questo non voglio demonizzare le case editrici, soprattutto quelle medio-grandi che pubblicano lavori di qualità, e spesso e volentieri mi è capitato di acquistare libri di una certa case editrice a occhi chiusi, perché so che seleziona autori di altissimo livello.
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AmbraStancampiano
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Re: Pubblicazioni: le vostre esperienze.

Messaggio#9 » sabato 28 maggio 2016, 22:06

Io credo che da qualche parte bisogna sempre partire, sia da autore che da editore.
Ci sono piccole CE che puntano tutto per guadagnare sulla credulità degli autori, e altre molto oneste che purtroppo non ce la fanno. Un contratto non è altro che un patto stretto tra due parti: io credo in te e tu credi in me.
Quest'anno ho pubblicato con una Casa Editrice molto piccola, fondata da due ragazze della mia età piene di entusiasmo. Chiaro, il libro ha una distribuzione limitata e di sicuro non mi ci arricchirò, ma sono convinta di aver messo il mio lavoro nelle mani migliori possibili: persone piene di passione e di speranze, gente pulita.
L'editoria è spesso un mondo brutto, quasi sempre ipocrita, e sono contenta della mia scelta. Il mio libro non è famoso, ma è amato e coccolato ^_^
La cosa che mi ha stupito molto è stata la reazione di molti esterni al mondo dell'editoria, che hanno invece dato per scontato che - da esordiente - mi fossi autopubblicata, e mi hanno chiesto da dove potevano scaricare il mio libro o quanto avessi pagato per le copie fisiche.
Credo che il self publishing stia cambiando il modo di vedere l'editoria, e come tutti i cambiamenti importanti ha i suoi pro e i suoi contro.
Personalmente, il self publishing non mi attira. Non è una questione di snobismo, più che altro un gusto personale. Io sono parecchio old school, ho un rapporto conflittuale col pc, scrivo ancora tutto a penna e solo con la stilografica, colleziono vinili. Questo, giusto per rendere l'idea. Per me un libro è qualcosa di fisico, devo poterlo toccare e odorare. Stamparmelo da sola non è lo stesso; mi rendo conto che - se voglio crescere in questo campo - prima o poi dovrò convertirmi perlomeno all'ebook, ma subisco troppo il fascino del libro tradizionale, e ritengo che certe figure professionali siano necessarie a prescindere. Io sono un autore, ma non sono in grado - ad esempio - di impaginare in maniera gradevole i miei racconti; è giusto che lo faccia qualcun altro, ed è giusto che il lavoro di quest'altra persona venga adeguatamente retribuito. Dire che i canonici 10/15€ da spendere per comprare un buon libro siano eccessivi non mi sembra giusto, e se un lettore non crede che gli sforzi di un autore e di un team editoriale non valgano tanto, allora è un lettore che non ha rispetto per il lavoro degli altri, e che mi legga o meno m'importa poco. Non sono una fan dei libri digitali svenduti a 2€, a quel punto preferisco rendere un contenuto fruibile a tutti, senza nessun costo.
Forse ragionare a questo modo non mi porterà lontano, ma sono cose in cui credo fermamente.
Qui giace il mio cervello, che poteva fare tanto e ha deciso di fare lo stronzo.

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