Qua la mano!

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roberto.masini
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Qua la mano!

Messaggio#1 » martedì 17 aprile 2018, 1:45

Alcuni parenti le avevano detto che aveva il malocchio ma lei non ci credeva. Certo le cose nella vita non andavano bene: aveva perso lavoro e fidanzato, la madre era morta. Era stanca e triste: persino le sue amiche le consigliavano di rivolgersi a Circe, la guaritrice.
Ora lei, Antonia, non è che abitasse in un paesino del profondo sud; viveva ad Alessandria, una città del basso Piemonte, piena di gente schiva, diffidente ma sensata. Non credeva a santoni o maghi: era logica, razionale. Eppure stava sempre peggio. Doveva badare al suo vecchio padre, malato terminale, dopo la morte recente di sua madre e non ce la faceva proprio più: aveva perso già dieci chili.

La vecchia Circe la accolse al terzo piano di una vecchia casa nel centro della città:
«Non mi dire niente, cara. Tu hai frequenti capogiri, sei depressa; scordi le cose, non ti concentri e ti senti spossata. Hai dolori che il tuo medico non riesce a spiegare. E’ vero?»
Antonia non riusciva a capire come avesse fatto quella vecchia dal volto butterato e dall’occhio vitreo a indovinare i suoi sintomi; dovette rispondere:
«Sì, è vero!»
«Io penso che tu abbia il malocchio.»
Circe prese un piatto di porcellana, lo riempì d’acqua e lo pose sulla testa di Antonia che era seduta davanti a lei. Poi le disse:
«Ora verserò nel piatto tre gocce d’olio. Se l’olio formerà un cerchio, il malocchio è stato causato da un uomo, se la forma è allungata, si tratta di una donna, se invece si spande su tutta la superficie del piatto, non hai il malocchio!»
La vecchia versò l’olio e dopo un attimo di silenzio mostrò il piatto ad Antonia; l’olio aveva una forma allungata.
«Chi è dunque che mi vuole male?» gridò Antonia.
«Non lo so: può essere una collega di lavoro…»
«Ma io l’ho perso il lavoro!»
«Un'amica del tuo fidanzato…»
«Non ho… non ho più il fidanzato!» rispose singhiozzando.
La vecchia le asciugò le lacrime e proseguì:
«Non importa chi è stato a gettarti il malocchio: ora ti darò un potente amuleto che ti libererà dall'incantesimo: ti metterò questo al polso.»
Come per magia comparve un nastro rosso che la vecchia allacciò ben bene al polso con un solo nodo, poi lo annodò altre sei volte. Le disse anche che se il nastro rosso si fosse spezzato, non doveva preoccuparsi: significava che aveva già attratto energia negativa a sufficienza e non era riuscito a resistere di più, quindi si trattava di un segnale positivo.
Circe le tese la mano:
«Sono mille Euro!»
Quella cifra assurda risvegliò la razionalità di Antonia; capì di essere stata presa in giro. Si alzò dalla sedia e spinse a terra la vecchia che la stava minacciando con un amuleto a forma di rana. Corse giù per le scale, mentre Circe gridava:
«La tua mano non si scorderà più di me; tu mi ricorderai per sempre!»

A casa Antonia si sentiva meglio e cercò di togliere il nastro per distruggere ogni oggetto che le ricordasse la vecchia. Ma quando cercò di sfilarlo, non ci riuscì. Anzi il nastro cominciò a stringerle il polso, sempre di più, sempre di più. Gridò; chiamò suo padre che accorse, ma troppo tardi: la figlia era svenuta sul divano e la sua mano sinistra giaceva sul pavimento poco lontano.
Ultima modifica di roberto.masini il giovedì 27 dicembre 2018, 12:34, modificato 2 volte in totale.



alexandra.fischer
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Re: Qua la mano!

Messaggio#2 » mercoledì 18 aprile 2018, 20:58

La storia è interessante: mette in guardia dal ricorso a fattucchiere e affini per risolvere i propri guai esistenziali (in questo caso: perdita del lavoro, del fidanzato, della madre). La tua protagonista è davvero sfortunata e il fatto di vivere in una città razionale come Alessandria non la salva da una fregatura (quella di essersi ribellata al conto troppo salato di Circe, una togli malocchio non troppo brava, come si vede nella scena del piattino con l’acqua e la macchia d’olio, ma brava a vendicarsi, come mostri abilmente con il nastro rosso che alla fine porta via la mano sinistra alla povera giovane senza che il padre possa fare nulla).
Tolta l’ultima correzione che segnalo, il racconto va bene, ha una sua morale (ognuno costruisce il proprio destino, il malocchio non c’entra). Allora sì, meriterà la vetrina.


Attenzione a:
chiamò suo padre che accorse ma troppo tardi (manca la virgola dopo: accorse)

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maria rosaria
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Re: Qua la mano!

Messaggio#3 » giovedì 19 aprile 2018, 9:45

Ciao Roberto.
Il racconto è carino e ha uno sviluppo interessante, quasi circolare.
C'è però qualcosa che non mi convince del tutto e, forse, potrebbe essere in alcuni piccoli accorgimenti nella scrittura.
Ti segnalo, per esempio alcune cosette nella prima parte:

roberto.masini ha scritto:Alcuni parenti le avevano detto che aveva il malocchio ma lei non ci credeva. Certo, le cose nella vita non andavano bene: aveva perso lavoro e fidanzato, la madre era morta. Era stanca e triste, ma anche sconvolta per il fatto che anche persino le sue amiche le dicevanoconsigliavano di rivolgersi a Circe, la guaritrice.
Ora lei, Antonia, non abitava in un paesino del profondo sud; stava (userei un altro verbo, tipo viveva o qualcos'altro, vedi tu) in mezzo alla pianura padana, ad Alessandria, una città del basso Piemonte, piena di gente schiva, diffidente ma sensata. Non credeva a santone o a maghi santoni o maghi: era logica, razionale. Ma Eppure stava sempre peggio; aveva perso dieci chili; doveva badare al suo vecchio padre e non ce la faceva proprio più.


Anche se non lo hai scritto, immagino che sia un racconto del contest sul tema del Nastro rosso ed è normale che in poco tempo non sia abbia il tempo di controllare tutto.
Credo, però, che se lavori sulla riscrittura, scegliendo meglio le parole e i verbi, ne possa venire un racconto migliore.
A presto
Maria Rosaria

Lorenzo Diddi
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Re: Qua la mano!

Messaggio#4 » martedì 24 aprile 2018, 11:51

Ciao Roberto! Il racconto non è male. Ho trovato, forse, un errore di distrazione quando parli di come si presenta la macchia d'olio. "Se allungata la causa è una donna..." ma poi presenti un uomo...può darsi che mi sia sfuggito qualcosa a me però. Per il resto la storia mi ha interessato e il ruolo del nastro rosso è certamente di spessore. Particolarmente duro il finale che sembra arricchire la storia con un qualcosa di tetro e malvagio.

ChiaradiLuna
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Re: Qua la mano!

Messaggio#5 » giovedì 26 aprile 2018, 23:42

Ciao Roberto!
Dunque, il racconto non mi ha convinto del tutto. Di per sè non c'è niente di sbagliato, semplicemente non mi ha preso, non prenderla come un'offesa ^^
Mi limito a farti alcune osservazioni:
1) Nel primo paragrafo noto troppi "ma" :
Alcuni parenti le avevano detto che aveva il malocchio ma lei non ci credeva. Certo le cose nella vita non andavano bene: aveva perso lavoro e fidanzato, la madre era morta. Era stanca e triste ma anche sconvolta per il fatto che anche le sue amiche le dicevano di rivolgersi a Circe, la guaritrice. (...) piena di gente schiva, diffidente ma sensata. Non credeva a santone o a maghi: era logica, razionale. Ma stava sempre peggio;
Queste ripetitive contraddizioni rendono un po' farragginoso il brano, a mio parere. Ti consiglierei di diluirle, di usarle con più moderazione.
2) Se, alla fine del "rito", Circe afferma che non è importante sapere chi le avesse lanciato il malocchio, che senso aveva farlo? Posso capire che forse stava cercando di raggirare Antonia fingendo di avere chissà quali poteri, ma mi pare un'azione inutile. O forse si è trovata in difficoltà quando non è riuscita a trovare riscontri in Antonia e allora ha sminuito il suo stesso lavoro. Anche in questo caso la trovo una mossa strana. O forse tu hai costruito tutta questa scena in modo che fosse chiaro che la guaritrice si rivelasse per la truffatrice che è, e che Antonia se ne accorgesse.
Il succo è che non capisco bene quali fossero le tue intenzioni per questa parte. Ed è questa mia confusione che non me la fa apprezzare.
3) Il finale. Senza dubbio d'effetto e inaspettato. Però trovo che stoni dal resto del racconto. Sei passato da una protagonista scettica riguardo la magia ad una guaritrice/truffaldina, ad un finale, invece, paranormale.

Detto ciò, spero di esserti stata utile! ^^
A rileggerci!

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roberto.masini
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Re: Qua la mano!

Messaggio#6 » domenica 3 giugno 2018, 19:44

Grazie a tutti dei suggerimenti: la fretta era stata cattivissima consigliera!

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Marco Travaglini
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Re: Qua la mano!

Messaggio#7 » giovedì 25 ottobre 2018, 10:46

Ciao Roberto,
dalla data dell'ultima modifica immagino che tu abbia ritoccato il racconto dopo i vari suggerimenti che ti erano stati dati. Provo a dartene qualcuno anche io, ma prendilo con le molle.

Secondo me l'idea di fondo è buona ma ci sono ancora un po' di incongruenze nei personaggi.
Antonia ad esempio è scettica, ma viene convinta ad andare da una maga, all'inizio viene incanzonata ma poi si riprende all'ultimo e torna sé stessa. Per lei ci sono due cose che non mi tornano: non vedo abbastanza enfasi sulla spinta che la fa andare dalla maga nonostante sia assolutamente contro tutto ciò che è razionale. Io sono una persona razionale, per convincermi ad andare da una fattucchiera troppo ce ne vuole, non ci vado se perdo 10 kg e devo occuparmi di mio padre e sono stanco. Ci vado se mio padre si ammala gravemente, se sono disperato. Ecco, dal racconto iniziale traspare stanchezza ma non disperazione. Forse presentandola già stanca e poi, successivamente, facendole perdere la madre e il lavoro, potrebbe avere senso il fatto che lei cominci a cercare soluzioni illogiche perché proprio sta impazzendo.
La seconda cosa sono le reazioni con la fattucchiera: una persona razionale non grida tutte quelle volte, non si scalda alla prima frase, non butta giù dalla sedia una vecchia.

Circe: è evidente dalla prima frase che abbia qualche tipo di potere e non sia una ciarlatana. La cosa ci viene confermata alla fine dal fatto che faccia apparire dal nulla questo nastro rosso magico e da quello che combina il nastro. Nel mezzo però spara a vuoto e fa la figura della ciarlatana: perché? O è una maga vera o è una ciarlatana, non può essere entrambe le cose, almeno non in così poche righe. Anche io non capisco che senso abbia cercare di capire chi ha fatto il maleficio se poi non ci interessa, magari però il fatto che sia donna può significare che il fiocco deve essere di un colore e avere 7 nodi, se fosse stato un uomo sarebbe stato un fiocco diverso, ma questo dal racconto non traspare.

A livello di punteggiatura mi sembra che ci sia un pochino un abuso di punti esclamativi e di punti e virgola; soprattutto di questi ultimi, ce ne sono tantissimi, anche due consecutivi nella stessa frase, ad esempio:
Eppure stava sempre peggio; aveva perso dieci chili; doveva badare al suo vecchio padre e non ce la faceva proprio più.


Ho notato che spesso inizi la frase con "Ora", magari è il tuo stile, però qui almeno il primo lo sostituirei con un'altra espressione che caratterizzi Circe:
«Ora io penso che tu abbia il malocchio.»
Circe prese un piatto di porcellana, lo riempì d’acqua e lo pose sulla testa di Antonia che era seduta davanti a lei. Poi le disse:
«Ora verserò nel piatto tre gocce d’olio. Se l’olio formerà un cerchio, il malocchio è stato causato da un uomo, se la forma è allungata, si tratta di una donna, se invece si spande su tutta la superficie del piatto, non hai il malocchio!»


Finisco con un'altra frase che secondo me non scorre, è piena di pause:
Era stanca e triste: persino le sue amiche le consigliavano di rivolgersi a Circe, la guaritrice.
Ora lei, Antonia, non abitava in un paesino del profondo sud; viveva in mezzo alla pianura padana, ad Alessandria, una città del basso Piemonte, piena di gente schiva, diffidente ma sensata.

Non saprei come potresti metterla, perché capisco che con quel "Ora lei, Antonia," dai un senso particolare alla frase che con altre parole perde. Però qualcosa puoi risistemare, butto là la prima soluzione che mi viene in mente:
Era stanca e triste: persino le sue amiche le consigliavano di rivolgersi a Circe, la guaritrice.
Ora lei (opppure "Ora Antonia") non è che abitasse in un paesino del profondo sud: viveva ad Alessandria, una città del basso Piemonte, piena di gente schiva e diffidente, ma sensata.


Spero di non essere arrivato troppo in ritardo con i commenti, saluti e a rileggerci presto.

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Re: Qua la mano!

Messaggio#8 » lunedì 28 gennaio 2019, 17:35

Alcuna richiesta di GRAZIA ma 6 commenti dai quali ho ricavato le correzioni da fare! E' passato poco tempo dall'ultima correzione ma, sollecitato sulla pagina FB, ai sensi art. 7 del Regolamento del Laboratorio RICHIEDO IL GIUDIZIO DIRETTO DEL DOTTORE.

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Re: Qua la mano!

Messaggio#9 » giovedì 23 maggio 2019, 18:29

Nessuna richiesta di GRAZIA ma 6 commenti dai quali ho ricavato le correzioni da fare! E' passato ormai un po' di tempo dall'ultima correzione e quindi ai sensi art. 7 del Regolamento del Laboratorio RICHIEDO NUOVAMENTEIL GIUDIZIO DIRETTO DEL DOTTORE.

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Re: Qua la mano!

Messaggio#10 » sabato 25 maggio 2019, 12:03

Ciao, Roberto!
Scusa la disattenzione. Mi ero perso la tua richiesta precedente! (se ricapita, contattami pure su Facebook!)
Ci guardo a breve
Sono pronto a vivisezionare i vostri racconti... soffriranno, ma sarà per il vostro bene!

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Re: Qua la mano!

Messaggio#11 » sabato 25 maggio 2019, 19:06

Ok!!!

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Re: Qua la mano!

Messaggio#12 » lunedì 27 maggio 2019, 17:20

Ciao, Roberto.

Racconto carino. Il finale forse un po' troppo netto ed esplicito.
Mi sarebbe piaciuto di più se avesse lasciato il lettore nel dubbio (per esempio, lei sente il nastro stringere, ma sarà vero o suggestione, ma stringe e le dà fastidio e la testa le gira, ha paura di svenire e allora, presa dal panico prende un oggetto tagliente e si fa male da sola... e allora rimane il dubbio al lettore: sarà stata magia o suggestione).

In ogni caso decidi tu se provare a riscrivere il finale o lasciarlo così (nel caso te lo passo in Vetrina così com'è :))
Sono pronto a vivisezionare i vostri racconti... soffriranno, ma sarà per il vostro bene!

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Re: Qua la mano!

Messaggio#13 » lunedì 27 maggio 2019, 18:36

Gli scrittori sono sempre innamorati del loro testo ma Minuti Contati ti costringe ad ascoltare i suggerimenti degli altri inducendoti non solo a fare editing ma anche a ripensare alla trama, al plot, alle descrizioni, al tuo stile ecc. ecc. Solo dopo aver riletto il mio racconto e quindi aver ascoltato il tuo suggerimento, vorrei però lasciare il finale così com'è, dandone però una spiegazione: non volevo lasciare dubbi al lettore che fosse un racconto horror con un finale irrazionale!

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Re: Qua la mano!

Messaggio#14 » mercoledì 29 maggio 2019, 23:33

Va bene, Roberto.
Tuo il racconto, tuo il finale :)
Sono pronto a vivisezionare i vostri racconti... soffriranno, ma sarà per il vostro bene!

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Re: Qua la mano!

Messaggio#15 » giovedì 30 maggio 2019, 18:51

Qua la mano, Dottore!

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Re: Qua la mano!

Messaggio#16 » domenica 2 giugno 2019, 16:43

roberto.masini ha scritto:Qua la mano, Dottore!



:D :D :D
Sono pronto a vivisezionare i vostri racconti... soffriranno, ma sarà per il vostro bene!

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