Gina (da Arona Edition)

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Paola B.
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Gina (da Arona Edition)

Messaggio#1 » lunedì 5 novembre 2018, 8:57

Buio. Luce, parte la musica e Gina entra in scena. È bellissima, una sinuosa Jessica Rabbit rossa naturale, riccioli lunghi morbidi.
Accarezza il boa viola e con sensuale lentezza lo sfila via. Le mani, coperte da lunghi guanti bianchi, scivolano lungo i fianchi provocando scintille negli occhi del pubblico maschile. Si volta, alza le braccia afferra la lampo e i fiati si smorzano mentre l’abito cade scivoloso come seta.
Gina ama ogni momento del suo lavoro. Si nutre del desiderio acceso negli sguardi. Si sente amata come non mai in tutta la sua vita. Ha bisogno di questo.

Quando poi la notte si trova sola nel suo letto, la mente le fa brutti scherzi. L’immagine di Suor Clara le si staglia davanti. Rivede le volte che la chiudeva nello sgabuzzino, al buio, perché era “impura” così le diceva. E piange fiumi di lacrime per quella bambina sola, non amata.

L’esibizione di Gina è terminata, esce trionfante ma prima si prende gli applausi, le urla di piacere, le richieste di replica. Entra un’altra ragazza, la sua presenza non basta ad acquietare il pubblico.
«Toni, Gina è fantastica! Una bomba! Sono disposto a tutto per lei».
Il proprietario del pub gli versa da bere.
«Lo sai Gina è diversa, non le interessa. Lasciala perdere e goditi le altre. Scusami torno subito».

Adesso Gina è nel suo camerino, nell’angolo più scuro, dietro il paravento a cambiarsi. E, come ogni volta che è al buio, le sopraggiungono i dubbi, i tormenti. Cosa penserebbe Suor Clara del suo lavoro?

Toni esce dalla porta di servizio, si accende una sigaretta e la fuma ad occhi chiusi apprezzando il silenzio nel vialetto poco illuminato.
Gina. Chi non è innamorato di Gina?
Aspira e apre gli occhi. Da lontano si avvicina una donna vestita di scuro. Le risaltano i lunghi e lisci capelli rossi. Si ferma a qualche metro da lui.
«Devi licenziarla! Mandarla via! Questo non è un lavoro adatto a lei!» inveisce con rabbia.
«Gina?»
È lei ma allo stesso tempo non lo è. Sembra furiosa, determinata, irremovibile.
«Hai capito? Devi licenziarla! Subito» riprende con più foga.
«Gina aspetta…»
La figura se ne va e nel giro di pochi secondi sparisce.
Toni getta la sigaretta non ancora finita, rientra nel locale e si dirige nei camerini. La musica è alta e lo stordisce. Le ragazze semi vestite gli rallentano il passo, sembra non finire mai lo stretto corridoio. Finalmente arriva. Gina è in piedi davanti al paravento con un nuovo costume di scena. Si aggiusta il rossetto. I capelli sono ricci e fluenti.
«Toni! Sei pallidissimo, stai bene tesoro?» gli accarezza il viso.
«Sì. Ho visto tua sorella poco fa…»
Gina sorride. «Toni che dici? Io non ho sorelle. Non credo tu stia bene…»
«Era fuori, nel retro…Diceva di licenziarti…»
«Licenziarmi?» Gina scoppia in una fragorosa risata. «Lo sai che amo questo lavoro. Fatti portare qualcosa da bere, non stai bene… Sembra tu abbia visto un fantasma».
Gina si avvicina gli stampa un bacio in fronte e si dirige verso le luci del palco.







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Paola B.
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Re: Gina (da Arona Edition)

Messaggio#2 » lunedì 5 novembre 2018, 9:01

Buongiorno Dottore, buon giorno a tutti. Ho postato il racconto con le modifiche suggerite. Sono pronta. Buon laboratorio.

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Emiliano Maramonte
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Re: Gina (da Arona Edition)

Messaggio#3 » lunedì 5 novembre 2018, 16:30

Ciao Paola!
Confesso che questo racconto mi era sfuggito alla Arona Edition, anche al di fuori del girone da commentare, però ora, in un altro contesto, ho rimediato.
Complessivamente il racconto fa il suo bell'effetto, nel finale soprattutto. Arrivando al punto in cui il doppelganger si manifesta, mi sono sorte in mente mille domande: chi è il doppio? E' malefico? La ucciderà? E da dove è venuto?
Sono tutte domande "positive" che fanno riflettere e che rendono interessante la storia.
Cosa mi è piaciuto: la narrazione. Fluida, elegante, pulita e coinvolgente. Poi però ti segnalerò qualche sbozzatura da fare. La storia prende abbastanza sin dall'inizio, anche se, sinceramente, avrei preferito un incipit più marcato, più forte. Ma può andar bene anche così, in quanto sembra adeguato alla storia. Anche il conflitto interiore dovuto al trauma causato da Suor Clara, conferisce alla storia la giusta carica emotiva; in fondo si tratta di situazioni che nell'infanzia molti hanno vissuto, non ultimo il sottoscritto, visto che andava in un asilo gestito da suore e ha subito maltrattamenti che lo hanno segnato (per fortuna non violenze, ma cattiverie psicologiche...). E proprio questo tormento interiore è la chiave di volta della storia.
Dove sta il problema, secondo me... L'apparizione del doppelganger dev'essere legato a qualcosa... Mi sono chiesto, ma da dove sbuca fuori? Allora ho pensato al senso di colpa o al tormento di non essere amata, che genera, appunto, il doppio. Manca, dunque, un nesso più forte tra il doppio e l'interiorità. Come pure, molta perplessità mi ha lasciato la richiesta di licenziamento... Perché? Intendiamoci, la brevità del racconto determina il fatto che non si possa spiegare proprio tutto e magari il fascino del racconto sta in questo: il gioco di detto/non detto, ma un paio di righe in più, chessò, anche una battuta da parte della copia, non avrebbero guastato.
Suggerimenti:
- L’esibizione di Gina è terminata, esce trionfante ma prima si prende gli applausi, le urla di piacere, le richieste di replica. Entra un’altra ragazza, la sua presenza non basta ad acquietare il pubblico.
«Toni, Gina è fantastica! Una bomba! Sono disposto a tutto per lei».
Il proprietario del pub gli versa da bere.
«Lo sai Gina è diversa, non le interessa. Lasciala perdere e goditi le altre. Scusami torno subito». Questa parte mi sa di pleonastico, poi non è subito chiarissimo chi parla. AL limite aggiungi delle precisazioni, del tipo: "Toni, Gina è fantastica", dice un avventore, in preda all'euforia.
- "Si sente amata come non mai, in tutta la sua vita". Togli "in tutta la sua vita". Il concetto di "come non mai, già assomma in sé tutta l'esistenza, quindi l'espressione aggiuntiva è, a mio parere, inutile.
- "Ad occhi chiusi". Togli la "d" eufonica e non preoccuparti, non si offende nessuno. Ormai non si usano più, tranne che in casi rarissimi tipo: "ad esempio".
- "«Toni, Gina è fantastica! Una bomba! Sono disposto a tutto per lei»." Da limare. "Toni, Gina è fantastica! Una bomba!Farei tutto per lei!".

Spero di esserti stato d'aiuto.
Buon lavoro!!

Emiliano.

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Paola B.
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Re: Gina (da Arona Edition)

Messaggio#4 » lunedì 5 novembre 2018, 18:02

Ciao Emiliano,
grazie per la tua risposta veloce. Dopo riguarderó tutti i suggerimenti di scrittura, volevo risponderti per quanto riguarda il suo Doppelganger. In lei vivono due realtà: il bisogno di sentirsi amata desiderata più di ogni altra cosa e al tempo stesso la moralità, la severità di comportamento insinuata da Suor Clara crescendo in un orfanotrofio. Queste due realtà opposte creano il doppelganger. Gina non si farebbe mai licenziare, la parte rigida, seria, morale invece lo pretende.

Rispetto al contest ho aggiunto Gina nel camerino dietro il paravento. Ecco, è al buoi che riemergono i sensi di colpa (come quando è a letto), e si vergogna del lavoro che svolge.
Speravo che questa volta si capisse.

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Re: Gina (da Arona Edition)

Messaggio#5 » martedì 6 novembre 2018, 12:14

Buongiorno, Paola, e benvenuta nel Laboratorio. Buon lavoro
Sono pronto a vivisezionare i vostri racconti... soffriranno, ma sarà per il vostro bene!

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Marco Travaglini
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Re: Gina (da Arona Edition)

Messaggio#6 » martedì 6 novembre 2018, 12:37

Ciao Paola,
anche se non avevo commentato, avevo letto il tuo racconto e avevo apprezzato il modo in cui avevi evocato tutta la scena, nel primo paragrafo non nego anche di aver sentito un po' di eccitazione crescere.

Questa nuova versione del racconto un po' mi ha lasciato interdetto. Nel senso che i dubbi sul doppelganger ancora permangono, il conflitto interiore di Gina non è così marcato da farci intuire la comparsa del doppio, che rimane un'entità troppo criptica che compare dal nulla, e, soprattutto, non provoca nulla in Gina. È lì secondo me che devi battere.
Ti suggerisco di mettere in secondo piano il discorso del licenziamento, e mettere invece l'accento su un richiamo alle parole di Suor Clara, in modo tale che poi alla fine, ripetute da Toni, provochino qualcosa a Gina.
Ti faccio il primo esempio che mi viene in mente per chiarire:
- oltre a tutto il resto, il doppio può urlare un paio di volte che Gina è impura
- quando rientra, Toni dice tutto esattamente come prima, Gina si fa la sua fragorosa risata, ecc
- alla fine, andando via, Toni gli butta lì la parola "impura"
- Gina ha una reazione

Inoltre gli incisi, come altri hanno scritto nell'edizione, sono inseriti secondo me nel punto sbagliato, e smorzano completamente l'ottimo ritmo.
Per il resto sono d'accordo anche con quanto detto da Emiliano, tranne sulla parte dell'avventore, che invece per me va benissimo così.

Spero di essere stato di qualche utilità.
Buon lavoro e avvisaci se modifichi ^_^
Ciao!

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Paola B.
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Re: Gina (da Arona Edition)

Messaggio#7 » mercoledì 7 novembre 2018, 13:09

Ciao Marco,
grazie sei stato molto chiaro soprattutto con gli esempi, so già che li utilizzerò. Ok. Aspetto qualche altro commento e risistemo tutto.

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Paola B.
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Re: Gina (da Arona Edition)

Messaggio#8 » mercoledì 30 gennaio 2019, 8:42

Buongiorno a tutti. Mi piacerebbe avere anche il parere del DOTTORE. Premetto che, per questo doppelganger, mi sono rifatta a queste parole riprese da Wichipedia: ... "possono anche, in rari casi, instillare idee nella mente delle loro vittime o apparire ad amici o parenti, provocando confusione..."

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Il Dottore
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Re: Gina (da Arona Edition)

Messaggio#9 » lunedì 4 febbraio 2019, 10:49

Ciao, Gina.

Eccomi.

Sono sostanzialmente d'accordo con i commenti degli altri autori: il finale così non è abbastanza chiaro e forte (soprattutto per un lettore che non sappia che il racconto è scritto per un contest con tema "doppelganger"... io infatti lo avevo interpretato come una manifestazione di personalità multiple da parte della protagonista. Nella scena del camerino, per esempio, ci potrebbe essere un momento in cui le ombre sembrano prendere consistenza e lei ha la sensazione di non essere sola...

Approfitto per farti notare che secondo me la gestione del PdV dovrebbe essere migliorata (balla fra narratore onniscente a PdV in terza sul finale... ti suggerirei di portare tutto a PdV in terza...)
Sono pronto a vivisezionare i vostri racconti... soffriranno, ma sarà per il vostro bene!

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Re: Gina (da Arona Edition)

Messaggio#10 » lunedì 2 settembre 2019, 15:37

Visto che il racconto è fermo da troppo tempo, lo passo in archivio
Sono pronto a vivisezionare i vostri racconti... soffriranno, ma sarà per il vostro bene!

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