Un mondo di uomini

GraceRuiz
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Un mondo di uomini

Messaggio#1 » lunedì 29 aprile 2019, 19:33

"Questo è un mondo di soli uomini". Lo dicevo spesso a mia figlia. Questo è un mondo in cui gli uomini possono fare quello che vogliono alle donne, un mondo in cui gli uomini mettono un panno in bocca alle donne per non farle gridare. Un mondo sporco e corrotto, un mondo governato da uomini orgogliosi delle proprie scelte che escludono le donne. Questo ripetevo a mia figlia, non le volevo mentire su quella che era la società del '500. Sapevo di farle male, ma non poteva cogliersi impreparata all'incontro con un destino crudele, che l'avrebbe spinta a rompere il proprio cuore pur di non farlo rompere da un uomo. L'avrei protetta con tutto ciò che avevo, l'avrei protetta quando mio marito sarebbe tornato a casa ubriaco e colmo di rabbia. Sarei stata capace di usare un'arma pur di difendere la mia bambina. Mi ricordo ancora quando io e lei pregavamo insieme per terra, inginocchiate. Dio come vorrei che tu mi ascoltassi adesso, mentre mi piego in due dal dolore, colpita dalla sofferenza provocata da tutte le preghiere che tu ti sei rifiutato di ascoltare. Vorrei che tu mi vedessi ora, con le mani sporche del sangue della mia stessa creazione e debolezza. Ho il cuore a pezzi, Signore mio, ho l'anima distrutta. Alzo lo sguardo verso la porta in cui il mio violento marito è entrato, con gli occhi iniettati di sangue. Rivedo di nuovo quello che è successo..non sono riuscita a difenderla.
Ho sofferto tanto per averla, perchè Dio, perchè devi farmi soffrire ancora di più portandomela via? Era un'anima pura e priva di peccato, non come me. Potevi prendere me al posto suo, per farla vivere. Ma vivere per cosa? Per sperare che il marito non ritorni a casa ubriaco e che non sfoghi la sua ira su di lei? Per sperare che qualche buon santo decida di dare dei diritti a noi povere donne? No Signore, io mi affido a te ancora una volta. Ci credo ancora una volta. La guardo..ha un viso così angelico e puro, se non per la riga di sangue che le scorre sulla candida fronte. Le sue piccole mani sono chiuse in pugni. I suoi occhi azzurri sono ancora aperti; allungo una mano e le chiudo le palpebre. Sembra che stia soltanto dormendo..ma invece so la verità. So che è stato il mio terribile marito a fare questo. So che finirò agli inferi, ma non resisto, il dolore mi soffoca. Afferro la piccola boccetta e ne bevo il contenuto. Mi sdraio a terra e prendo tra le braccia la mia bambina, e mentre chiudo gli occhi, penso a quanto vorrei che tu mi vedessi ora Signore, mentre lascio questo mondo, governato da uomini.



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Spartaco
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Re: Un mondo di uomini

Messaggio#2 » lunedì 6 maggio 2019, 12:25

Ciao Grace, ancora benvenuta.
Ho letto che hai 13 anni, ma non per questo sarò meno spietato. :P
Il racconto è crudo, vero come solo la vita sa essere. E questo è un gran pregio, hai una voce forte!
A livello tecnico, però, ci sono cose da migliorare.
Passi la voglia di trasmettere angoscia, però il racconto concede poco respiro al lettore. Degli a capo in più avrebbero reso la lettura meno soffocante.
Il tuo è un tell, tanto racconto e poco mostrato. Di per sé la cosa non mi turba più di tanto, ma nella letteratura attuale è visto come il male assoluto e in questo caso un po' di immagini avrebbero aiutato il lettore a immedesimarsi nella storia.
Immagina la stessa storia scritta facendo vedere la madre mentre compie quei gesti che racconti, intervallandoli con i pensieri.
La madre che scosta una ciocca di capelli dalla fronte della piccola, pensando a quando le aveva promesso di proteggerla.
Prende un panno e pulisce il sangue rappreso, nella speranza di cancellare le sue colpe.
E così via…
Non so se sono stato chiaro. In gergo lo chiamano Show don't tell, troverai parecchi articoli su internet in cui lo spiegano meglio di me.
Altra cosa, a cui io tengo particolarmente, sono le informazioni. Non mi piace leggere "non le volevo mentire su quella che era la società del '500". A me piace capire che siamo nel '500 da quello che racconti. Inserisci dei particolari. Una lampada a olio, il lavoro del padre, l'editto di un Re, il fatto che una bambina della sua età già lavori. Questa parte io la trovo molto stimolante, adoro far capire le cose dai particolari.

Per ora è tutto, se dovessi fare delle modifiche fammi un fischio, sarò lieto di leggerti ancora.
Buona giornata!

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Il Dottore
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Re: Un mondo di uomini

Messaggio#3 » giovedì 9 maggio 2019, 22:24

Ciao, Grace e benvenuta anche qui.

Non posso non essere d'accordo con i consigli di Spartaco.
Aggiungo una cosa: ci sono due vie per migliorare in questo Forum. La prima è sottoporre i propri scritti al giudizio degli altri e usare i commenti ricevuti per capire difetti e potenzialità della propria scrittura.
L'altra strada da percorrere è quella della lettura e del commento dei brani altrui. Questo ci insegna a smontare i racconti e capire come funzionano (o perché non funzionano) e a scoprire tecniche da inserire nella propria cassetta degli strumenti.
Quindi sentiti libera di esplorare, leggere e commentare gli altri (a partire dai racconti presenti nel laboratorio)

Buon divertimento
Sono pronto a vivisezionare i vostri racconti... soffriranno, ma sarà per il vostro bene!

alexandra.fischer
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Re: Un mondo di uomini

Messaggio#4 » martedì 21 maggio 2019, 18:11

Ciao, sei davvero bravissima: molto meglio di me quando avevo la tua età. C’è solo qualcosa da aggiustare in merito al racconto (il fatto di dover rendere l’ambientazione cinquecentesca te lo hanno già scritto, ma io aggiungerei qualcos’altro: la madre è molto passiva, parla di una protezione da accordare a tutti i costi alla figlia, invece, eccola con il corpicino stretto fra le braccia, pronta ad avvelenarsi. Io lo riscriverei diversamente, metterei segni di lotta sul corpo di questa donna, e magari, anche di sangue del marito, fuggito ferito per avvertire le guardie, ecco, così la figura di questa donna acquisterebbe nuovo spessore, rendendo più tragico il suo destino… deve avvelenarsi perché la legittima difesa non è contemplata dalle leggi dell’epoca, e le guardie, uomini, si alleerebbero con il marito uomo come loro e lei salirebbe al patibolo).

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Luca Nesler
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Re: Un mondo di uomini

Messaggio#5 » martedì 2 luglio 2019, 12:39

Ciao Grace, ti faccio le pulci e aggiungo qualcosa a quanto ti hanno già detto nella speranza che possa aiutarti. Tante cose basta saperle una vola e non ci ricaschi più, quindi, secondo me, è importante che qualcuno ce le dica. Almeno ci dà la possibilità di considerarle. E visto che ho tempo...

Sei molto brava e sono certo che, con un po' di esperienza, otterrai grandi soddisfazioni, per cui non volermene per questa sorta di "correzione" che sembra presuntuosa ed è senz'altro fastidiosa. Lo faccio con le migliori intenzioni, pur sapendo che potrei anche sbagliarmi. Sarai tu a stabilirlo.

In generale nel racconto la madre prima narra al lettore, poi, di tanto in tanto, si rivolge a Dio tanto da sembrare che tutto il narrato sia una preghiera. Questo, secondo me, in alcuni punti confonde un po' il lettore.

Poi entro nello specifico di alcune espressioni che usi:

"ma non poteva cogliersi impreparata all'incontro con un destino crudele, che l'avrebbe spinta a rompere il proprio cuore pur di non farlo rompere da un uomo"
frase molto lunga dal significato difficile da cogliere in modo immediato. Una frase così può facilmente essere riscritta in modo diverso per migliorare il ritmo di lettura.

"Sarei stata capace di usare un'arma pur di difendere la mia bambina"
qui l'intenzione della madre è quella di esagerare per far capire quanto sarebbe disposta a fare per proteggere la figlia. Solo che l'esagerazione sta nell'aggressione o, perfino, nell'omicidio, non direttamente nell'uso di un'arma. Un'arma può essere usata per minacciare, per esempio, e un mattone può uccidere in modo brutale. Capisci che intendo? Io avrei scritto "Sarei stata capace di macchiarmi di omicidio, pur di difendere la mia bambina" o qualcosa del genere per essere più incisivo.

"mentre mi piego in due dal dolore, colpita dalla sofferenza provocata da tutte le preghiere che tu ti sei rifiutato di ascoltare"
bell'immagine che stacca la prima parte dalla seconda, ma, di nuovo, frase lunga e poco intuitiva. Pensa se avessi scritto per esempio "mentre mi piego dal dolore che mi provoca il tuo continuo silenzio". Quello che voglio dire è che la tua frase è un po' indiretta e, per quanto abbia significato, rallenta il ritmo. Il dolore è provocato dall'ignorare di Dio, non dalle preghiere non ascoltate. Non so se mi sto spiegando bene. In caso scusami.

"Vorrei che tu mi vedessi ora, con le mani sporche del sangue della mia stessa creazione e debolezza"
Questo "vorrei" mi passa l'idea che lei pensi di non essere vista, che contrasta con l'idea di una donna che crede e che parla con Dio pensando di essere ascoltata. Un'incoerenza che spezza la lettura (almeno la mia, pedante e certosina). Basterebbe mettere un "Guardami ora! Con le mani sporche..."
inoltre "della mia stessa creazione e debolezza" non è un'espressione che userebbe una donna del '500 che pensava che l'unico a creare fosse proprio Dio. Non direbbe "creazione" ma "creatura" attribuendone l'esistenza a Dio unitamente alla sua fatica del parto. Inoltre non mi è chiaro perché aggiunga "debolezza"

"Alzo lo sguardo verso la porta in cui il mio violento marito è entrato"
Qui non è chiaro se il marito è entrato in un'altra stanza dopo l'omicidio o se la madre intende che è entrato da quella porta per compierlo. Questo perché non si entra "in" una porta, ma si passa da una porta per entrare in una stanza. Quindi, nel primo caso dovresti scrivere "alzo lo sguardo verso la stanza in cui il mio violento marito è entrato" nel secondo "alzo lo sguardo verso la porta da cui il mio violento marito è entrato".

"Era un'anima pura e priva di peccato, non come me."
Qui l'espressione è un po' ridondante perché "pura" ha già il significato di "priva di peccato". Volendo ottenere l'effetto che la seconda espressione enfatizzi la prima potresti sostituire quel "e" con una virgola, anche se credo che la frase funzionerebbe meglio con una sola espressione.

"Per sperare che il marito non ritorni a casa ubriaco e che non sfoghi la sua ira su di lei?"
Qui non è molto chiaro se la madre si riferisca all'ipotetico marito della figlia o a suo marito con il quale anche sua figlia vive già dei problemi. Immagino che tu intendessi il futuro ipotetico di una donna che non può sperare in qualcosa di diverso da un marito che la maltratta, ma ci arrivo solo attraverso un ragionamento che esce dal racconto, quindi, di nuovo, la frase rompe il ritmo narrativo e mi distrae.

"che qualche buon santo decida di dare dei diritti a noi povere donne?"
in questa frase ci sono tre cose che mi fanno storcere il naso. La prima è che un santo è buono per definizione (o convenzione, se preferisci), quindi quel "buon" è lapalissiano. Il secondo è che non credo che un diritto si dia, ma si riconosca. Per ultimo non so quanto una donna del '500, povera e cresciuta nell'ignoranza, potesse pensare ad una cosa come "i diritti delle donne". Quindi mi stona un po'.

"No Signore"
riguardo alla punteggiatura ci sono diverse regole che a scuola raramente vengono insegnate che, una volta conosciute, ti aiutano molto a scrivere in modo chiaro. Puoi trovare un sacco di begli articoli e manuali in rete a riguardo.
Tra no e signore va la virgola :)

"ha un viso così angelico e puro, se non per la riga di sangue che le scorre sulla candida fronte."
Questa è una sciocchezza in realtà, ma è una riflessione che ti propongo. Quando scrivi "se non per" è come se intendessi che quella riga di sangue corrompe la purezza della bambina. Solo che io associo l'aspetto angelico all'innocenza della bambina, mentre la goccia di sangue non ha connotati morali. Dunque mi stride. Io averi scritto "ha un viso così angelico e puro, anche ora che il sangue le riga la candida fronte" oppure "ha un viso... che solo il sangue che le riga la candida fronte mi ricorda cosa è successo" eccetera. Non è importante, spero solo che tu abbia capito cosa intendo.

"So che è stato il mio terribile marito a fare questo."
E lo sa anche il lettore. Questa frase è quello che viene chiamato "infodumb" cioè troppa informazione. Il lettore si offende (che permaloso!) perché pensa che tu non lo consideri abbastanza sveglio da aver colto l'ovvio. Se ci pensi puoi benissimo levare la frase e lasciare il sottinteso e tutto funziona comunque.

"penso a quanto vorrei che tu mi vedessi ora Signore"
(la virgola prima di Signore) Similmente a prima, se lei è convinta di andare all'inferno, com'era il pensiero comune al tempo in caso di suicidio, è anche convinta che è Dio a giudicarla per il suo peccato. Fa parte dello stesso meccanismo, una cosa non può prescindere dall'altra, perciò è sicura che Dio la sta guardando.

Infine i puntini di sospensione di regola sono sempre 3 (anche se Dand Elion qui a MC non è d'accordo!) e va lo spazio dopo. Da qualche parte avevo letto che andrebbe anche la maiuscola subito dopo, ma non ne sono del tutto convinto, quindi andiamo a controllare. Inoltre non penso che sia una punteggiatura adatta ad una lunga pausa. Dovrebbe intendere una mancanza di testo. Per una pausa più lunga potresti usare il capoverso, ma lascio a te studiare il sistema migliore.

Ti ringrazio per l'occasione di questo scambio che dà anche a me la possibilità di riflettere e fare ricerca per migliorare la mia scrittura.
Non farti abbattere da tutte queste indicazioni, il testo mi è piaciuto e sei molto portata! Io credo che si debba migliorare lo stile per poter esprimere al meglio quello che si ha dentro ed è questo che, in definitiva, farà la differenza quando padroneggerai un buono stile.

Alla prossima!

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Il Dottore
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Re: Un mondo di uomini

Messaggio#6 » domenica 22 settembre 2019, 10:58

Grace, non ci sono aggiornamenti da un po' sul tuo racconto.
Se non mi dici nulla in un paio di giorni, lo metto in archivio
Sono pronto a vivisezionare i vostri racconti... soffriranno, ma sarà per il vostro bene!

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