Epitaffio di Romina Braggion

Appuntamento per lunedì 16 marzo 2020 dalle 21.00 all'una con un tema scelto da Francesca Bertuzzi!
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romina.braggion
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Epitaffio di Romina Braggion

Messaggio#1 » lunedì 16 marzo 2020, 23:05

Gabriella non sentì le ultime letture. La sua mente si era staccata dal corpo e volteggiava nel cielo terso.
Guardava in alto e uno spicchio di luna opalescente sfidava i raggi del sole del mattino inoltrato. Guardava in basso e vedeva le onde tranquille del Lago Maggiore rincorrersi, ignare di tutta la sofferenza intorno a loro.
Si poteva tumulare una persona con una giornata così splendida? Gabriella se lo domandava con il naso per aria. Quella domanda così insignificante la stava trattenendo sulla riva della ragione. Se avesse smesso di porsela, sarebbe scivolata in mezzo al lago, solo per affondare poco dopo con il ventre colmo di dolore.

Sua figlia la sospinse lievemente: «Mamma, andiamo.»
«Sfidava la morte con la sua tuta alare.» Gabriella guardò la figlia e continuò: «Ma la morte è arrivata per mano di un uomo violento.»
«Sì, mamma. Violento e troppo innamorato.»
«Da quando la gelosia è amore?» La povera donna tentò di intavolare un discorso sensato ma subito si rese conto che non avrebbe portato alcun rimedio. Tacque.
Ripensò al momento in cui, un mese prima, quel volto tumefatto l’aveva fatta inorridire. Anche gli amici, per l'ennesima volta, dissero: "Non fa per te. Lascialo perdere."
Parole inutili, parole vane gettate come foglie secche in un mulinello d’aria. Ne aveva dette troppe, senza riuscire a spaccare quel legame insano.
Così per il suo funerale, decise di scrivere una frase come epitaffio. La scrisse su un foglietto, strappato dal taccuino che teneva nella borsetta. La scrisse con una penna blu, il colore dei documenti ufficiali: "Se l'è cercata".
La appoggiò sulla tomba del figlio mentre lo seppellivano.
Andandosene, sottobraccio alla figlia in lacrime, il rumore della prima palata di terra le ruppe il cuore.



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antico
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Re: Epitaffio di Romina Braggion

Messaggio#2 » lunedì 16 marzo 2020, 23:09

Romina! Tutto ok con i parametri, buona Francesca Bertuzzi Edition!

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Davide Di Tullio
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Re: Epitaffio di Romina Braggion

Messaggio#3 » martedì 17 marzo 2020, 10:11

Buongiorno Romina

ho letto il tuo racconto. Ho apprezzato lo stile a tratti figurato. Una sintassi ben costruita, e devo dire che il racconto si fa leggere bene, MA sinceramente non ho capito di chi si sta parlando. Se la vittima é lui stesso carnefice di violenza, se la vittima é vittima del suo compagno (parliamo quindi di una relazione omosessuale, ipotesi sicuramente curiosa ma del tutto realistica).

Quando dici:

romina.braggion ha scritto:Ripensò al momento in cui, un mese prima, quel volto tumefatto l’aveva fatta inorridire. Anche gli amici, per l'ennesima volta, dissero: "Non fa per te. Lascialo perdere.


di chi sta parlando? della/del presunta/o compagna/o del figlio, della madre (ma in questo caso la gelosia sarebbe un po strana)
romina.braggion ha scritto:
Quando scrivi poi

"Se l'è cercata".


é nel senso che ha sbagliato a non denuciare l´aggressore o che, avendo compiuto violenza, qualcuno lo ha accopatto?

ci sono elementi di ambiguitá nel racconto che disturbano un po. L´ho riletto tre volte, ma non sono riuscito a capire chi fa cosa.

potresti chiarire? :-)

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romina.braggion
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Re: Epitaffio di Romina Braggion

Messaggio#4 » martedì 17 marzo 2020, 14:50

Ciao Davide. Sì, giusto. Il figlio di Gabriella è stato ammazzato dal compagno. La criticità è dovuta al fatto che ho voluto mantenere l'impressione di trovarsi davanti a una situazione comune fino alla fine.

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Laura Cazzari
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Re: Epitaffio di Romina Braggion

Messaggio#5 » mercoledì 18 marzo 2020, 9:05

Ciao Romina, il tema della gelosia è centrato ed è analizzato da un punto di vista esterno. Ammetto di avere avuto anche io qualche problema a capire chi era vittima di chi. Subito pensavo fosse la madre. Poi rileggendolo ho capito che era il figlio, ma il biglietto sulla sua tomba “Se l’è cercata” mi sembra un po’ troppo forte per una madre che ha appena perso un figlio. Inoltre trovo la prima e la seconda parte un po’ slegate tra di loro.
Laura Cazzari

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romina.braggion
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Re: Epitaffio di Romina Braggion

Messaggio#6 » mercoledì 18 marzo 2020, 9:52

Ciao Laura,
grazie per le segnalazioni.
Buona continuazione

costellazione di bacco
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Re: Epitaffio di Romina Braggion

Messaggio#7 » mercoledì 18 marzo 2020, 14:28

Ciao Romina,
Comincio con il dirti che, tra tutti, il tuo racconto è quello che mi ha entusiasmata di meno: il soggetto non è immediato, è confuso. Ho dovuto rileggere il racconto per capire di chi stessi parlando, ma ugualmente non ho capito, sono riuscita solo ad ipotizzare. Ho apprezzato, invece, il tuo vocabolario ricercato e l'analisi in terza persona della gelosia. Hai riportato una situazione molto frequente ai nostri giorni.

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Gabriele Dolzadelli
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Re: Epitaffio di Romina Braggion

Messaggio#8 » venerdì 20 marzo 2020, 13:31

Ciao Romina, piacere di leggerti.
Hai un'ottima penna e uno stile molto delicato. Mi piace, ma il racconto l'ho trovato un po' troppo ridotto all'osso. Nel senso, abbiamo una madre che piange un figlio morto per il compagno geloso. Punto. Non c'è tensione narrativa, non c'è sviluppo, insomma, non mi porti da nessuna parte, per quanto possa essere intenso emotivamente.
Quindi, in conclusione, non mi ha lasciato molto e mi ha sorpreso che tu abbia deciso di utilizzare la metà dei caratteri a disposizione. Avresti potuto sfruttarli di più e condire la storia con maggiori elementi. Magari la prossima volta. Un saluto e a rileggerci.

Filippo De Bellis
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Re: Epitaffio di Romina Braggion

Messaggio#9 » domenica 22 marzo 2020, 0:36

Epitaffio – Romina Braggion
La brevità della narrazione è in astratto idonea ad abbagliare il lettore. Nel caso di specie, però, la fulmineità del racconto è minata da una generale confusione che resta sia dopo una prima lettura che dopo un riesame più accurato. Mi ero fatto in effetti l’idea che il figlio della protagonista fosse stato ucciso da un compagno violento, ma il generale tenore vagamente ambiguo non mi ha consentito di dissipare tutti i dubbi.
Lo stile risulta a tratti troppo descrittivo e carico. Abbastanza agile, invece, nelle parti dialogate. Trovo infine che i sentimenti di questa madre non fuoriescano con autenticità dal foglio di carta. Il pensiero condensato nell’epitaffio è crudo, non so quanto possa appartenere ad una madre afflitta.

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Andrea Partiti
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Re: Epitaffio di Romina Braggion

Messaggio#10 » lunedì 23 marzo 2020, 18:02

Il racconto non mi entusiasma, è una declinazione della gelosia importante, ma estremamente lineare.
Senza aggiungerci qualcosa in più, lascia un senso di inconcludenza.
Aveva un compagno violento, non ha ricevuto giustizia perché se l'è cercata, la madre soffre. E' una scena tragicamente comune, ma che non mi fa riflettere davvero.

Mi piace molto il modo in cui leghi le due scene. La madre che vola nella sua mente con la tuta alare, come il figlio, guardando la scena dall'alto, che si lega in maniera naturale ai ricordi durante la sepoltura. Senza questo legame le due scene mi sembrerebbero troppo lontane una dall'altra, invece ti permette di osare un po' di lirismo in più, che è pericoloso in un racconto così breve.

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emiliano.maramonte
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Re: Epitaffio di Romina Braggion

Messaggio#11 » martedì 24 marzo 2020, 17:58

Ciao Romina! Ho già consegnato le mie classifiche così potrò dedicarmi un po' anche agli altri racconti fuori girone. Ero curioso di leggere il tuo.
Scelta insolita quella di rinunciare a molti caratteri, ma forse non è stata una decisione troppo penalizzante.
Il racconto è scritto abbastanza bene, anzi, direi in maniera (quasi) impeccabile e, devo dire, che contiene un'intensità e una profondità inattese. Il paragrafetto iniziale crea una suggestione incredibile, con questo volo ideale che si riallaccia alla vicenda esplicata nella seconda parte.
Mi è piaciuto molto anche il tentativo di esplicitare il tema nella prospettiva del contraltare gelosia/troppo amore. Ed emblematica è la domanda: "Da quando la gelosia è amore?" e credo che questo basti già per lasciare il segno in tutta la narrazione.
Dicevo che la brevità del testo non è troppo penalizzante, nel senso che la vicenda si segue abbastanza bene, ma, in ogni caso, provoca una pericolosa carenza di input al lettore. A fine lettura ho avvertito netta l'esigenza si saperne di più o di avere un quadro un pochino più chiaro. Tre o quattro righe in più avrebbero giovato alla storia e l'avrebbero resa egregia.
Piccolissimi consigli:
"Sfidava la morte con la sua tuta alare" - io toglierei "sua".
"Senza riuscire a spaccare quel legame insano" - Metterei "spezzare" in luogo di "spaccare".
"Le ruppe il cuore" - Ho storto un po' il naso, ma può andare.

Buona Edition!
Emiliano.

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wladimiro.borchi
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Re: Epitaffio di Romina Braggion

Messaggio#12 » martedì 24 marzo 2020, 22:28

Ciao,
Racconto buono, anche se davvero un po' ridotto all'osso.
Declinazione del tema che trova la propria originalità in questioni di "genere" e nella reazione della madre.
Al di là della scelta di vocaboli un po' troppo ricercati per i miei gusti (terso, opalescente), quello che guasta, secondo me, è la totale assenza di "personaggi".
La scelta di ridurre all'osso ci lascia una "madre", sofferente per la morte del figlio omossessuale (per mano del suo compagno) che reagisce coniando come epitaffio: "se l'è cercata".
Sappiamo che la donna, comunque, soffra profondamente da quell'ultima reazione al rumore della terra sulla bara.
Ora, se tu avessi sfruttato le molte battute che avevi a disposizione per creare precedenti del rapporto madre figlio che ci facessero empatizzare con la donna, forse l'effetto su quel finale, già forte, sarebbe stato dirompente. Se non volevi sputtanare la sorpresa del finale potevi sempre parlare del rapporto tra la donna e "la sua creatura", "il dono di dio..."
A rileggerci presto.
Wladimiro

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Pretorian
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Re: Epitaffio di Romina Braggion

Messaggio#13 » martedì 24 marzo 2020, 23:03

Ciao, Romina e piacere di leggerti.
Come altri, rilevo due grossi problemi nel tuo racconto. Il primo è la sua estrema brevità, anche per i canoni di questo contest. Posso capire il poco tempo a disposizione, ma il ridurre tutto ad elementi così essenziali ti priva di qualsiasi possibilità di approfondire la storia o le dinamiche dei personaggi e impedisce di far provare una vera empatia con gli avvenimento. Il secondo, ovviamente, è il finale: quel "Se l'è cercata" è davvero troppo forte e sembra più un atto di accusa che la disperata ammissione di una madre affranta dal dolore. Senza la successiva affermazione sul dolore che le spezza il cuore, avrei davvero pensato che la madre disprezzasse il figlio per le sue scelte. Insomma, pochi elementi e pure confusi.

Alla prossima.

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romina.braggion
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Re: Epitaffio di Romina Braggion

Messaggio#14 » mercoledì 25 marzo 2020, 12:50

Filippo De Bellis ha scritto:Epitaffio – Romina Braggion
La brevità della narrazione è in astratto idonea ad abbagliare il lettore. Nel caso di specie, però, la fulmineità del racconto è minata da una generale confusione che resta sia dopo una prima lettura che dopo un riesame più accurato. Mi ero fatto in effetti l’idea che il figlio della protagonista fosse stato ucciso da un compagno violento, ma il generale tenore vagamente ambiguo non mi ha consentito di dissipare tutti i dubbi.
Lo stile risulta a tratti troppo descrittivo e carico. Abbastanza agile, invece, nelle parti dialogate. Trovo infine che i sentimenti di questa madre non fuoriescano con autenticità dal foglio di carta. Il pensiero condensato nell’epitaffio è crudo, non so quanto possa appartenere ad una madre afflitta.


Grazie Filippo per i tuoi commenti. Per quanto riguarda il pensiero di una persona afflitta, ti assicuro che ne escono di tutti i tipi, anche i più irreali.

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romina.braggion
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Re: Epitaffio di Romina Braggion

Messaggio#15 » mercoledì 25 marzo 2020, 12:51

Andrea Partiti ha scritto:Il racconto non mi entusiasma, è una declinazione della gelosia importante, ma estremamente lineare.
Senza aggiungerci qualcosa in più, lascia un senso di inconcludenza.
Aveva un compagno violento, non ha ricevuto giustizia perché se l'è cercata, la madre soffre. E' una scena tragicamente comune, ma che non mi fa riflettere davvero.

Mi piace molto il modo in cui leghi le due scene. La madre che vola nella sua mente con la tuta alare, come il figlio, guardando la scena dall'alto, che si lega in maniera naturale ai ricordi durante la sepoltura. Senza questo legame le due scene mi sembrerebbero troppo lontane una dall'altra, invece ti permette di osare un po' di lirismo in più, che è pericoloso in un racconto così breve.


Grazie Andrea per i tuoi commenti. Sono molto lieta che tu abbia notato il legame tra le due scene. Buona continuazione di gara.

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romina.braggion
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Re: Epitaffio di Romina Braggion

Messaggio#16 » mercoledì 25 marzo 2020, 12:58

emiliano.maramonte ha scritto:Ciao Romina! Ho già consegnato le mie classifiche così potrò dedicarmi un po' anche agli altri racconti fuori girone. Ero curioso di leggere il tuo.
Scelta insolita quella di rinunciare a molti caratteri, ma forse non è stata una decisione troppo penalizzante.
Il racconto è scritto abbastanza bene, anzi, direi in maniera (quasi) impeccabile e, devo dire, che contiene un'intensità e una profondità inattese. Il paragrafetto iniziale crea una suggestione incredibile, con questo volo ideale che si riallaccia alla vicenda esplicata nella seconda parte.
Mi è piaciuto molto anche il tentativo di esplicitare il tema nella prospettiva del contraltare gelosia/troppo amore. Ed emblematica è la domanda: "Da quando la gelosia è amore?" e credo che questo basti già per lasciare il segno in tutta la narrazione.
Dicevo che la brevità del testo non è troppo penalizzante, nel senso che la vicenda si segue abbastanza bene, ma, in ogni caso, provoca una pericolosa carenza di input al lettore. A fine lettura ho avvertito netta l'esigenza si saperne di più o di avere un quadro un pochino più chiaro. Tre o quattro righe in più avrebbero giovato alla storia e l'avrebbero resa egregia.
Piccolissimi consigli:
"Sfidava la morte con la sua tuta alare" - io toglierei "sua".
"Senza riuscire a spaccare quel legame insano" - Metterei "spezzare" in luogo di "spaccare".
"Le ruppe il cuore" - Ho storto un po' il naso, ma può andare.

Buona Edition!
Emiliano.


Ciao Emiliano e grazie mille per i tuoi commenti, sempre molto graditi e precisi. Pericolosa carenza di input è un suggerimento importante. A te lo dico: questo racconto è un esperimento per comprendere come e dove smussare il mio stile. Chiaro ormai che preferisco non dire, immagino sarà difficile trasformarmi in altro. Vorrei quindi sondare fino a dove ci si può spingere senza fare danni di comunicazione e cosa si può esaltare del mio stile "criptico". Ritengo che Minuti Contati sia un'ottima palestra e per me è opportuno approfittarne in tutti i modi. Piano piano sto cominciando a comprendere. Anche se rimango confinata agli ultimi posti della classifica, questo racconto è comunque estremamente istruttivo. Forse più degli altri. In bocca al lupo per la gara.

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romina.braggion
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Re: Epitaffio di Romina Braggion

Messaggio#17 » mercoledì 25 marzo 2020, 13:02

wladimiro.borchi ha scritto:Ciao,
Racconto buono, anche se davvero un po' ridotto all'osso.
Declinazione del tema che trova la propria originalità in questioni di "genere" e nella reazione della madre.
Al di là della scelta di vocaboli un po' troppo ricercati per i miei gusti (terso, opalescente), quello che guasta, secondo me, è la totale assenza di "personaggi".
La scelta di ridurre all'osso ci lascia una "madre", sofferente per la morte del figlio omossessuale (per mano del suo compagno) che reagisce coniando come epitaffio: "se l'è cercata".
Sappiamo che la donna, comunque, soffra profondamente da quell'ultima reazione al rumore della terra sulla bara.
Ora, se tu avessi sfruttato le molte battute che avevi a disposizione per creare precedenti del rapporto madre figlio che ci facessero empatizzare con la donna, forse l'effetto su quel finale, già forte, sarebbe stato dirompente. Se non volevi sputtanare la sorpresa del finale potevi sempre parlare del rapporto tra la donna e "la sua creatura", "il dono di dio..."
A rileggerci presto.
Wladimiro


Grazie mille Wladirmiro per i tuoi commenti.
Se non volevi sputtanare la sorpresa del finale potevi sempre parlare del rapporto tra la donna e "la sua creatura", "il dono di dio..." ecco, ridicolo, ma proprio non mi è venuto in mente. Ero così centrata sull'ottenimento di un determinato effetto da scordare completamente la semplicità. Buona continuazione.

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romina.braggion
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Re: Epitaffio di Romina Braggion

Messaggio#18 » mercoledì 25 marzo 2020, 13:07

Pretorian ha scritto:Ciao, Romina e piacere di leggerti.
Come altri, rilevo due grossi problemi nel tuo racconto. Il primo è la sua estrema brevità, anche per i canoni di questo contest. Posso capire il poco tempo a disposizione, ma il ridurre tutto ad elementi così essenziali ti priva di qualsiasi possibilità di approfondire la storia o le dinamiche dei personaggi e impedisce di far provare una vera empatia con gli avvenimento. Il secondo, ovviamente, è il finale: quel "Se l'è cercata" è davvero troppo forte e sembra più un atto di accusa che la disperata ammissione di una madre affranta dal dolore. Senza la successiva affermazione sul dolore che le spezza il cuore, avrei davvero pensato che la madre disprezzasse il figlio per le sue scelte. Insomma, pochi elementi e pure confusi.

Alla prossima.


Grazie per i tuoi commenti. Sì, è un atto di accusa, ho voluto semplicemente "girare la frittata" e vedere che effetto fa se la frase viene riferita a un uomo. In merito al disprezzo della madre nei confronti del figlio per le sue scelte, credo che la casistica sia numerosa. Effettivamente, per ridurre all'osso una narrazione, bisogna possedere una tecnica che al momento non padroneggio. Buona continuazione di gara.

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antico
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Re: Epitaffio di Romina Braggion

Messaggio#19 » domenica 29 marzo 2020, 16:09

Un pezzo molto intenso nella sua brevità. L'accusa finale della madre lascia trasparire il proprio disprezzo per l'essere deli figlio anche ben oltre il fatto di avere voluto continuare a frequentare quell'uomo. Di contro, tutta l'intro indaga sulla profonda disperazione di una madre che ha perso il proprio figlio e il tutto ricrea un contrasto implicito che, forse, sarebbe stato giusto indagare più a fondo per permettere al lettore di empatizzare di più con il contrasto interiore della protagonista. E qui, credo, sta il vero quid delle problematiche del pezzo che, proprio per questo, non è riuscito ad arrivare a tutti. Argomento tema... Ecco, mi sembra non sia il focus del racconto in quanto la gelosia è quella che ha portato alla morte del figlio, ma quello che si indaga qui è il rapporto con la madre. In definitiva, opto per un pollice tendente verso l'alto, ma posizionandoti dietro a tutti i testi con stessa valutazione proprio per la questione tema.

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