Occhi verdi

Appuntamento per lunedì 16 marzo 2020 dalle 21.00 all'una con un tema scelto da Francesca Bertuzzi!
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Pretorian
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Occhi verdi

Messaggio#1 » lunedì 16 marzo 2020, 23:15

Occhi verdi


- Ti baciai prima d’ucciderti; per finire non c’è che di mia mano su un bacio morire.
Tommaso recita al centro del palco. Cinzia lo spia nascosta dietro una colonna.
I suoi occhi scivolano sul corpo atletico del giovane. Ne accarezzano i lineamenti rapiti dall’estasi artistica.
Un dio d’ebano. Un angelo nero. Un uomo perfetto. Aggettivi che la sua mente nel caos genera per descrivere ciò che prova.
Lui si inginocchia accanto al corpo immaginario di Desdemona e gli occhi di lei si inumidiscono. Quando denuncia i crimini di Iago, lei sente il suo petto palpitare. Quando lui si accascia a terra, nell’istante del suicidio, il suo cuore perde un battito.
Tommaso si rialza. Cinza si accorge che il suo sguardo sta andando nella sua direzione e si nasconde dietro la colonna.
Non respira fino a quando non sente che è tornato a recitare alcune battute.
Si dà della stupida: non è andata alle sue prove solitarie per spiarlo, ma per dichiararsi.
Fa alcuni respiri lenti. Calma il cuore. Lo osserva un’ultima volta, prima di andare.
L’adone moro è in posa plastica, bello come una divinità pagana.
- A letto nuda, Iago, e senza male intenzioni? È un’ipocrisia che truffa il diavolo. Chi ha buone intenzioni e fa così si fa tentare dal diavolo e tenta il cielo.
- L’onore è un’entità che non si vede; ce l’ha chi spesso non ce l’ha. Ma il fazzoletto…

Cinzia si volta e si accovaccia istintivamente nell’ombra. Andrea, lo Iago della recita, sta raggiungendo il palco ed applaude lentamente.
Il ragazzo di colore si volta verso di lui. Sorride e porta i pugni sui fianchi.
- Quindi? Come stavo andando?
- Avrei potuto piangere – gli risponde Andrea, arrampicandosi sul palco. – Sabato sera ci farai fare un figurone.
- Solo se daremo tutti il massimo – Tommaso gli porge la mano e lo aiuta a salire. – Tu, ad esempio, ti sei allenato a fare il sorriso infame di Jago?
- Come? Così?
Cinzia vede Andrea scoprire i denti. Lui e il giovane dalla pelle scura sono vicinissimi.
- No, questo è il sorriso di cui mi sono innamorato.
Tommaso gli accarezza il volto. Andrea ride. I due si baciano.
Il cuore di Cinzia si arresta per un istante, poi comincia a pompare senza controllo. Lei si volta, si addossa alla colonna e scivola fino a finire con il volto tra le ginocchia.
L’immagine di quel bacio resta impressa nei suoi occhi chiusi. La ferisce come se le fosse stata impressa a fuoco sulle retine.
Il dio d’ebano. L’angelo nero. L’adone moro. L’uomo perfetto.
Non sarà suo. Non ricambierà mai quello che prova, per quanto forte sia. Le lacrime cominciano a colarle lungo le guance. Fatica a non singhiozzare.
Assecondando un impulso disperato, accenna a osservare di nuovo oltre la colonna. Tommaso e Andrea sono abbracciati. Parlano della recita e parlano d’amore. Sembrano felici.
Cinzia sente le braccia bruciarle e si accorge di aver affondato le unghie con così tanta forza nella carne da aver lasciato tante piccole mezzelune cremisi. Il suo sguardo passa dai ragazzi innamorati alle ferite e poi di nuovo ai due giovani.
Si asciuga le lacrime. Nel caos delle sue emozioni emergono parole cha ha imparato, pur non dovendo recitarle.
- Ah, guardatevi dalla gelosia, il mostro dagli occhi verdi che dileggia il cibo di cui si nutre.
Sussurra, poi si alza.
Esce dal teatro senza mai guardarsi indietro.


di Agostino Langellotti



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antico
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Re: Occhi verdi

Messaggio#2 » lunedì 16 marzo 2020, 23:23

Ciao Agostino! Caratteri e tempo ok, buona Francesca Bertuzzi Edition!

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maurizio.ferrero
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Re: Occhi verdi

Messaggio#3 » giovedì 19 marzo 2020, 15:07

Ciao Agostino,

Buona la tua narrazione e ben gestito il POV di Cinzia (occhio: dopo "Tommaso si rialza" ti è uscito un Cinza). Il soggetto della propria gelosia che diviene un amore impossibile (per questioni di preferenze sessuali) è abbastanza un classico, ma sei riuscito a gestirlo bene con l'ambientazione teatrale ben sviluppata e i richiami/riferimenti all'Otello.
Non mi è piaciuto molto quel "Sussurra, poi si alza" come penultima frase, spezza un po' la narrazione e il climax del racconto.
"Dio d'ebano, Angelo nero" reiterato due volte all'interno di una narrazione così breve forse è un po' troppo ripetitivo, i sinonimi c'erano, forse avresti potuto dosarli senza ripeterli.
Per il resto direi tutto molto buono.

luca.pagnini
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Re: Occhi verdi

Messaggio#4 » giovedì 19 marzo 2020, 19:49

Ciao Agostino. In quanto teatrante e scrittore di teatro non posso che apprezzare la tua prova: anzitutto per la citazione (inizialmente ci avevo pensato anche per il mio racconto) e poi per la realizzazione. Scena ottimamente costruita, personaggi credibili, storia un po’ abusata (ultimamente) ma sicuramente più che realistica. Bella anche la chiusura, nessun colpo ad effetto, solo la gelosia, bravo.

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Puch89
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Re: Occhi verdi

Messaggio#5 » venerdì 20 marzo 2020, 0:00

Ciao Agostino, ben ritrovato anche qua.
Il tema è centrato, senza ombra di dubbio. Il modo in cui hai strutturato il testo è davvero piacevole e ben fatto, e le parole che hai scelto di utilizzare sono eleganti, azzeccate, che accompagnano per mano il lettore nello scenario teatrale in cui si svolge tutta la faccenda, questo l'ho apprezzato moltissimo. Per me la parte dolente in tutto questo è la storia, un po' sottotono, in fondo è una classica vicenda di gelosia uomo-donna-uomo (intendo classica come sistema, in verità rendere l'uomo omosessuale è un discreto colpo di scena), un triangolo dove un terzo elemento immancabilmente soffre per il rapporto tra gli altri due.
So che questo tema è stato infido per tutti, ma trovare qualcosa di davvero originale è per me fondamentale in questo caso, per distinguersi e poter dire: cazzo, questo SI che è qualcosa di diverso, parlando di gelosia.
Per il resto rimane un buon racconto, ben scritto e ben svolto. Alla prossima.

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Luca Nesler
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Re: Occhi verdi

Messaggio#6 » venerdì 20 marzo 2020, 17:03

Ciao Agostino!
Comincio dalla fine: apprezzo il fatto che stavolta tu non abbia fatto a pezzi nessuno! :D
Il racconto è ben gestito, l'idea non molto interessante. Come compare Andrea sappiamo come andrà a finire e non è una cosa che mi colpisca molto. Sicuramente più del mio racconto comunque (idee zero).
Il ritmo è un po' lento, credo a causa delle continue descrizioni di Cinzia. Sono buone e rendono, ma sono numerose, statiche e simili tra loro. Nel senso che la scrittura è buona, ciò nonostante il pezzo mi è risultato lento.
Comunque bravo.
Ti segnalo qualcosa di migliorabile, secondo me.

"Si dà della stupida: non è andata alle sue prove solitarie per spiarlo, ma per dichiararsi."
Quel "ma per dichiararsi" è poco elegante. Sa un po' di info dump. Forse la situazione è abbastanza chiara per fermarsi a "spiarlo" o si potrebbe trovare un modo diverso per spiegare le intenzioni di Cinzia senza che sia lei a spiegarselo.

"L’immagine di quel bacio resta impressa nei suoi occhi chiusi. La ferisce come se le fosse stata impressa a fuoco sulle retine."
Un po' ridondante ed è una situazione che merita attenzione visto l'impatto emotivo. Che ne pensi di "L’immagine di quel bacio la ferisce come fosse stata impressa a fuoco sulle retine"?

"Fatica a non singhiozzare."
Troppo tell e la cosa è aggravata per il fatto che siamo nel pieno del momento più forte del racconto. Questa frase non colpisce la mia immaginazione nel modo giusto. Potrebbe portarsi la mano alla bocca e sussultare. Boh

"Assecondando un impulso disperato, accenna a osservare di nuovo oltre la colonna"
Non accenna, ma guarda. Perché se accenna non lo fa e questa differenza tra termini e situazione mi risuona.

"Esce dal teatro senza mai guardarsi indietro."
Questi finali sono terribilmente difficili. Per me sono davvero irrisolvibili. Oltre la retorica poco elegante del guardarsi indietro (che non capisco se sia simbolica e, se lo è, cosa significa) c'è quel "mai" che non mi spiego e mi sembra un po' assurdo. Quanto ci mette a uscire? E se è simbolico si riferisce anche al futuro, ma lei non vede nel futuro. Insomma, hai capito.

Che ne pensi Agostino? Sbaglio?
Alla prossima!

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Andrea Lauro
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Re: Occhi verdi

Messaggio#7 » venerdì 20 marzo 2020, 22:45

Ciao Agostino, il tuo racconto è perfettamente in tema e scritto in modo ineccepibile, non c’è davvero nulla da dire. Ho apprezzato molto il momento in cui Cinzia si costringe a guardare nuovamente la coppia, e come una pietra tombale sui suoi sogni arriva quel “sembrano felici”. Volendo proprio trovare il pelo nell’uovo, e avendo letto i tuoi altri testi, questo forse non mi ha solleticato particolarmente, forse è un po’ più sottotono. Insomma, non da primi posti nella mia (personalissima) classifica, ma ben fatto, c’è tutto quello che serve per una buona prova.
a presto!
andrea

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giancarmine trotta
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Re: Occhi verdi

Messaggio#8 » domenica 22 marzo 2020, 10:49

Ciao Agostino,
sono in difficoltà nel commentare questo tuo racconto, perché da un lato si vede che gestisci perfettamente i personaggi, il POV della protagonista, i tempi "teatrali£ applicati alla narrativa.
Dall'altro lato mi è parso un racconto rigidamente raccontato, in cui non ho colto l'enfasi che forse alcune scene meritavano.
Entrambi gli aspetti credo dipendano dal rispetto della teatralità (intesa come narrazione di alcune frasi, ad esempio) che hai voluto/dovuto raccontare.
Per me bene, invece, le frasi ripetute (dio d'ebano, ecc..), proprio perché enfatizzano un pensiero o uno stato d'animo.
Tema ovviamente centrato, nella maniera più classica, ma efficace.
In definitiva vedo più luci che ombre, alla prossima,
G.
**

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Gennibo
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Re: Occhi verdi

Messaggio#9 » domenica 22 marzo 2020, 16:45

Ciao Agostino
Il tuo racconto mi è piaciuto dal punto di vista stilistico, ma debole dal punto di vista del tema gelosia. La protagonista ha un’infatuazione per il bel Tommaso, e quando si accorge che lui ha già un altro ci rimane male, sarebbe stato più bello se avessi usato un parallelo tra la storia di Otello e quella messa in scena a teatro. Ad esempio: Tommaso e la protagonista stanno insieme, lei spia Tommaso che sta provando e pensa che lui abbia una tresca con l’“altro”, ma è solo una supposizione, si scopre che lei accecata dalla gelosia li ha avvelenati ed è lì per vederli morire.

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giulio.marchese1
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Re: Occhi verdi

Messaggio#10 » lunedì 23 marzo 2020, 19:30

Ciao Agostino,
Il tuo racconto ha un che ti epico, le parole proferite sul palco che preannunciano in qualche modo i sentimenti di Cinzia, il linguaggio sempre forte e perfetto per il contesto.
Stilisticamente è ineccepibile, personalmente non sono tanto avvezzo ai "colpi di fulmine", lei sembra innamorata dell'idea di lui, o forse solo del suo corpo ma, a quel punto, non me la sento di chiamarlo amore. Se avessero condiviso qualcosa saprebbe della sua omosessualità e dell'inutilità di una dichiarazione, a meno che la relazione con l'altro ragazzo non fosse segreta. La protagonista sembra venirne a conoscenza in quel momento e questo la devasta. Sinceramente però non riesco a provare empatia per lei, quindi dal punto di vista emozionale il racconto non ha pizzicato le mie corde.
Anche se non mi ha convinto complimenti per lo stile e per la fluidità e naturalezza con cui racconti questa scena, forse sarebbe più efficace contestualizzata in qualcosa di più lungo. Mi da l'idea di una parte più che di un racconto fatto e finito.

alexandra.fischer
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Re: Occhi verdi

Messaggio#11 » mercoledì 25 marzo 2020, 8:33

Tema centrato. Il ricorso all’”Otello” per rappresentare la gelosia è un colpo da maestro. E il fatto di ambientare il racconto a teatro, sì, ma durante le prove della tragedia, è molto avvincente. I personaggi acquistano spessore (vedi la loro bravura di attori, partecipi alla loro tensione in attesa della prima: questo, sul lavoro). Poi c’è il particolare dell’amore (nemici in scena, perché l’uno tradirà l’altro con la falsa prova del fazzoletto condannando Desdemona, sono innamorati nella realtà). Mi dispiace per il terzo personaggio, la povera Cinzia, ammiratrice di Tommaso-Otello. Ne mostri molto bene le sofferenze (non potrà mai averlo, e il motivo è spiegato: altri gusti sessuali). Magistrale l’immagine finale della gelosia, mostro dagli occhi verdi. Frase shakesperiana entrata nell’immaginario collettivo.
Attento a:
grafia del nome dell’amico di Otello: o Iago, o Jago (anche se io ho letto molto: Iago). Scegli tu quale adottare, ma deve concordare per non confondere il LETTORE MEDIO.

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Polly Russell
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Re: Occhi verdi

Messaggio#12 » giovedì 26 marzo 2020, 20:39

Ari-ciao! L’alternanza tra l’Otello e la vicenda degli attori protagonisti è davvero ben gestita, epica in alcuni punti, ma tu sei nel tuo stagno, qui. Ottima anche la realizzazione dell’angoscia di lei, soprattutto quando si sforza di guardare di nuovo. Non ci vedo troppo l’attinenza al tema, più che gelosia è un amore impossibile e lei non è tanto gelosa di Tommaso, quanto disperatamente consapevole che non potrà mai averlo. Detto questo un bel lavoro, ben scritto e giustamente dosato.
Polly

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antico
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Re: Occhi verdi

Messaggio#13 » venerdì 3 aprile 2020, 13:41

Molto bello e perfettamente coerente con quello che voleva essere, non vedo difetti evidenti in questo testo e anche il tema mi sembra ben trattato e affrontato. Il tutto si sorregge su questa immagine statica divisa tra la scena (nel quale si muove l'attore e poi gli amanti) e il proscena (nel quale si annida il desiderio e infine l'astio causato dalla gelosia) e il tutto funziona alla grande. Pollice su per me e finisci dietro ai racconti di Wladimiro e di Andrea solo perché, per come sono arrivati a me, riescono a esprimere, nell'eccellenza, ancora più brillantezza. Che gruppo!

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