Due Spritz
Inviato: martedì 17 marzo 2020, 0:04
“Ciao Ale.”
“Ciao Max. Intanto che aspettavo ho ordinato il solito.”
“Due spritz?”
“Ho fatto male? Toh, eccoli che arrivano, tempismo perfetto!”
“Hai fatto benissimo. Senti, io ti volevo parlare.”
“Mh.”
“Riguardo a Dario.”
“Immaginavo.”
“Sì, però ti ho visto più allegro ieri al funerale.”
“È che io non ho molta voglia di parlarne. Però se ci tieni… insomma, capisco che ognuno elabora le cose a modo suo.”
“Penso di sapere chi ha ucciso Marica. Perché siamo tutti d’accordo che non può essere stato Dario, vero?”
“Tutti tranne la polizia.”
“Dico sul serio. Quanti anni sono che lo conosciamo? Ti sembra che possa aver fatto una cosa del genere? Strangolare la sua ragazza?”
“Non lo so, Max. Se ne sentono tante di storie. Tutti convinti che uno sia una brava persona, salutava sempre, e intanto ha ammazzato una tipa.”
“Ma stiamo parlando di Dario! Ale, non puoi pensare…”
“Non lo so nemmeno io cosa penso. Non ho voglia di pensarci.”
“Ma lui di Marica era innamorato! Da quando stava con lei quasi non veniva più a calcetto il giovedì. Dario, che a calcetto ci veniva anche con la febbre a trentotto! E poi non faceva altro che parlare di lei. Cioè, è dai tempi delle superiori che era un latin lover, ne ha avute a palate di tipe, ma mai una cosa così.”
“Forse è questo il problema. Forse l’amava troppo. Lo so, stiamo parlando di un nostro amico, è brutto da dire, però... Tu non avevi l’impressione che fosse un po’ ossessionato? Mi ricordo un paio di commenti sul fatto che l’aveva chiamata un suo ex…”
“Ecco! Bravissimo! È lì che volevo arrivare. L’ex di Marica. Perché non stanno indagando su di lui? Sono stati insieme, lei l’ha mollato, lui l’ha chiamata poche settimane fa. Questa cosa bisognerebbe dirla agli inquirenti, non ti pare?”
“Max, era un tizio con cui si è lasciata cinque anni fa. Da quel che ho capito lei comunque non gli ha dato corda. E Dario ci ha montato su un casino incredibile.”
“Esatto! E ti sei chiesto perché? Forse Marica gli aveva parlato di questo tizio, magari era uno psicopatico, e Dario giustamente si è preoccupato.”
“O forse era una telefonata innocente e Dario si è preoccupato per nulla. Hai ragione, è sempre stato un latin lover, questa è la prima volta che è innamorato davvero, magari non è abituato a… a gestire la gelosia, ecco, magari…”
“No. Non posso credere che tu lo stia dicendo davvero!”
“È stata uccisa da qualcuno che è entrato nel suo appartamento. Senza forzare la porta, di notte. Qualcuno che lei ha fatto entrare.”
“Oh, dai, l’hai conosciuta anche tu Marica, sempre cordiale con tutti... Avrebbe fatto entrare un qualsiasi conoscente.”
“Alle due di notte?”
“Metti che fosse l’ex. Magari l’ha scongiurata, le ha detto che aveva bisogno di parlarle. Sai com'era Marica, così di buon cuore…”
“Alle due di notte?”
“Sì anche alle d… Aspetta un attimo, cosa hai detto?”
“Cosa ho detto?”
“Hai detto alle due di notte.”
“È stata quella l’ora del decesso, no?”
“Non lo so. Hanno detto tra l’una e le quattro.”
“Beh, quindi facendo una media alle due.”
“Hai detto alle due come se ne fossi sicuro!”
“…”
“…”
“Max, perché mi stai guardando così?”
“…”
“Max…”
Ale butta giù l’ultimo sorso di spritz, poi abbassa lo sguardo. Ha gli occhi arrossati.
“Era dai tempi della scuola che io, te e Dario eravamo inseparabili. È solo quando è arrivata Marica che lui ha smesso di venire a calcetto il giovedì.”
“Ciao Max. Intanto che aspettavo ho ordinato il solito.”
“Due spritz?”
“Ho fatto male? Toh, eccoli che arrivano, tempismo perfetto!”
“Hai fatto benissimo. Senti, io ti volevo parlare.”
“Mh.”
“Riguardo a Dario.”
“Immaginavo.”
“Sì, però ti ho visto più allegro ieri al funerale.”
“È che io non ho molta voglia di parlarne. Però se ci tieni… insomma, capisco che ognuno elabora le cose a modo suo.”
“Penso di sapere chi ha ucciso Marica. Perché siamo tutti d’accordo che non può essere stato Dario, vero?”
“Tutti tranne la polizia.”
“Dico sul serio. Quanti anni sono che lo conosciamo? Ti sembra che possa aver fatto una cosa del genere? Strangolare la sua ragazza?”
“Non lo so, Max. Se ne sentono tante di storie. Tutti convinti che uno sia una brava persona, salutava sempre, e intanto ha ammazzato una tipa.”
“Ma stiamo parlando di Dario! Ale, non puoi pensare…”
“Non lo so nemmeno io cosa penso. Non ho voglia di pensarci.”
“Ma lui di Marica era innamorato! Da quando stava con lei quasi non veniva più a calcetto il giovedì. Dario, che a calcetto ci veniva anche con la febbre a trentotto! E poi non faceva altro che parlare di lei. Cioè, è dai tempi delle superiori che era un latin lover, ne ha avute a palate di tipe, ma mai una cosa così.”
“Forse è questo il problema. Forse l’amava troppo. Lo so, stiamo parlando di un nostro amico, è brutto da dire, però... Tu non avevi l’impressione che fosse un po’ ossessionato? Mi ricordo un paio di commenti sul fatto che l’aveva chiamata un suo ex…”
“Ecco! Bravissimo! È lì che volevo arrivare. L’ex di Marica. Perché non stanno indagando su di lui? Sono stati insieme, lei l’ha mollato, lui l’ha chiamata poche settimane fa. Questa cosa bisognerebbe dirla agli inquirenti, non ti pare?”
“Max, era un tizio con cui si è lasciata cinque anni fa. Da quel che ho capito lei comunque non gli ha dato corda. E Dario ci ha montato su un casino incredibile.”
“Esatto! E ti sei chiesto perché? Forse Marica gli aveva parlato di questo tizio, magari era uno psicopatico, e Dario giustamente si è preoccupato.”
“O forse era una telefonata innocente e Dario si è preoccupato per nulla. Hai ragione, è sempre stato un latin lover, questa è la prima volta che è innamorato davvero, magari non è abituato a… a gestire la gelosia, ecco, magari…”
“No. Non posso credere che tu lo stia dicendo davvero!”
“È stata uccisa da qualcuno che è entrato nel suo appartamento. Senza forzare la porta, di notte. Qualcuno che lei ha fatto entrare.”
“Oh, dai, l’hai conosciuta anche tu Marica, sempre cordiale con tutti... Avrebbe fatto entrare un qualsiasi conoscente.”
“Alle due di notte?”
“Metti che fosse l’ex. Magari l’ha scongiurata, le ha detto che aveva bisogno di parlarle. Sai com'era Marica, così di buon cuore…”
“Alle due di notte?”
“Sì anche alle d… Aspetta un attimo, cosa hai detto?”
“Cosa ho detto?”
“Hai detto alle due di notte.”
“È stata quella l’ora del decesso, no?”
“Non lo so. Hanno detto tra l’una e le quattro.”
“Beh, quindi facendo una media alle due.”
“Hai detto alle due come se ne fossi sicuro!”
“…”
“…”
“Max, perché mi stai guardando così?”
“…”
“Max…”
Ale butta giù l’ultimo sorso di spritz, poi abbassa lo sguardo. Ha gli occhi arrossati.
“Era dai tempi della scuola che io, te e Dario eravamo inseparabili. È solo quando è arrivata Marica che lui ha smesso di venire a calcetto il giovedì.”