La Fontana dei Leoni

Appuntamento per lunedì 16 marzo 2020 dalle 21.00 all'una con un tema scelto da Francesca Bertuzzi!
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Puch89
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La Fontana dei Leoni

Messaggio#1 » martedì 17 marzo 2020, 0:48

La Fontana dei Leoni
di Alessio Magno



«Credimi, non c’era altra soluzione.»
«Si che c’era. L’hai detto tu stessa.»
«Mi sbagliavo.»


Ero esasperato da quell'infinita discussione, quell'interminabile andirivieni di scuse accampate con l’evidente intento di fottermi, di fare leva sulla mia emotività per manipolarmi e proseguire quella storia che aveva passato da un bel pezzo il punto di non ritorno. Non ne potevo più, ma non riuscivo a resistere a quel suo magnetismo. Non c’ero mai riuscito.

«Si certo, come no, e io me la dovrei bere anche stavolta?»
«Perché dovrei mentirti? Avanti, sii obiettivo, era l’unico modo.»
«Oh, tu menti, eccome. Lo hai sempre fatto, pensi che non me ne sia mai accorto?»
«Non dire scempiaggini, io sono sempre stata onesta.»
«Come quando eravamo alla Fontana dei Leoni?»
«Non ricominciare, sei pesante.»
«Ricomincio eccome! È stato lì che ho aperto gli occhi.»


I leoni scolpiti nella pietra erano stati i primi testimoni dietro le quinte, la scalinata di travertino era la platea e ogni gradino lo spettatore di quello spettacolo indegno. L’acqua sprizzava in un ricircolo perpetuo, a tratti fastidioso, mentre Piazza del Popolo era curiosamente sgombra per essere un sabato sera.
L’attendevo come si attende un miracolo.
Eravamo distanti da un pezzo ormai, dopo l’ennesimo litigio finito a pugni e calci. Ma l’avevo convinta. Ora lei stava arrivando, stava per tornare da me, sebbene fosse in ritardo.
Poi apparve dal nulla, bella come una madonna.
Era lì, ammiccante, quasi erotica, come una spiaggia deserta in estate, coi suoi granelli ondulati e sinuosi pronti a concedersi solo per te e per nessun altro. Era meravigliosa.
Il sipario si alzò.

«Questo è quello che pensi tu, i tuoi occhi sono sempre stati aperti e adesso dai la colpa a me. Sei un ipocrita.»
«E tu una stronza! Mi hai ingannato, eri sempre lì, pronta a farmi credere che volessi il mio bene, mentre è chiaro che non è così.»
«Ma io volevo davvero il tuo bene, come puoi dire il contrario?»
«Come posso? Guarda cos'hai fatto di noi.»
«Tu hai bisogno di me.»
«No. Mi hai divorato il cuore.»


Come ogni esibizione teatrale, al levarsi del sipario le luci si attenuano, il brusio si smorza, gettando il palco nella magia del silenzio che preannuncia lo spettacolo.
Ma lì non c’era magia, non c’erano mirabolanti performance in cerca di fama.
Eravamo solo io e lei. Non dissi nulla.
Un singolo atto, un mostro che spalanca le fauci e schiocca la lingua salivando copiosamente, in attesa di essere nutrito, di essere cibato dalla tenebra che hai nel cuore. E tu lo assecondi, nutri quell'abominio e lui nutre te, e ad ogni assaggio gli diventi sempre più simile, fino a non riconoscere più chi è chi.
Un impulso ineluttabile, seguito da un’estasi immonda.
La fontana zampillava un’acqua scarlatta, i suoi scalini macchiati dal peccato più estremo ed egoista, mentre con le mani immerse nello strazio della carne mi rendo conto che il mostro era sparito.
Mi aveva abbandonato, lasciandomi nell'oblio più nero.

«Cosa sei tornata a fare?»
«Sono qui per rammentarti che quello che hai fatto è solamente colpa tua.»
«No! Sei stata tu a sussurrarmi all'orecchio con la tua lingua biforcuta, ed ora mi hanno chiuso qui dentro, forse per sempre!»
«Ti rendi conto che io non sono altro che un parto della tua mente perversa, vero?»
«...Lasciami in pace.»
«Ti lascerò solo, ma non sarai mai in pace. Mai.»



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antico
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Re: La Fontana dei Leoni

Messaggio#2 » martedì 17 marzo 2020, 0:49

Ciao Alessio! Caratteri e tempo ok, buona Francesca Bertuzzi Edition anche a te!

alexandra.fischer
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Re: La Fontana dei Leoni

Messaggio#3 » martedì 17 marzo 2020, 7:39

LA FONTANA DEI LEONI di Alessio Magno Molto suggestivo il titolo. Bella anche la storia fra i due protagonisti. Il tema è centrato. La gelosia, in questo caso, è il colpo di grazia di una passione folle che unisce la coppia in una spirale di sadomasochismo, che porta l’uomo alla follia (è richiuso da qualche parte: una clinica, il manicomio criminale?). Io vedo la storia così, come una rievocazione passata di un rapporto morboso, con questa Fontana dei Leoni come sfondo di speranza andata delusa e paragonata a un teatro. Belli i paragoni che usi (lei che prima appare come una madonna-una spiaggia d’estate per poi finire mostrificata: vedi la lingua biforcuta). Io ho letto le sfumature del rapporto: dalla passione erotica si è finiti alla rissa (altro aspetto di una passione esasperata), per poi arrivare a questo tira e molla (lui che la rivuole indietro, malgrado lei gli sia ripetutamente infedele, e magari è stata lei a farlo rinchiudere).

Attento:
Si che c’era (Sì che c’era); errore ripetuto, per cui mi permetto di spiegare: Si (forma impersonale), Sì (affermazione).
Ricicolo (termine insolito, forse desueto; consiglierei: riciclo).

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Puch89
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Re: La Fontana dei Leoni

Messaggio#4 » martedì 17 marzo 2020, 15:30

alexandra.fischer ha scritto:LA FONTANA DEI LEONI di Alessio Magno Molto suggestivo il titolo. Bella anche la storia fra i due protagonisti. Il tema è centrato. La gelosia, in questo caso, è il colpo di grazia di una passione folle che unisce la coppia in una spirale di sadomasochismo, che porta l’uomo alla follia (è richiuso da qualche parte: una clinica, il manicomio criminale?). Io vedo la storia così, come una rievocazione passata di un rapporto morboso, con questa Fontana dei Leoni come sfondo di speranza andata delusa e paragonata a un teatro. Belli i paragoni che usi (lei che prima appare come una madonna-una spiaggia d’estate per poi finire mostrificata: vedi la lingua biforcuta). Io ho letto le sfumature del rapporto: dalla passione erotica si è finiti alla rissa (altro aspetto di una passione esasperata), per poi arrivare a questo tira e molla (lui che la rivuole indietro, malgrado lei gli sia ripetutamente infedele, e magari è stata lei a farlo rinchiudere).

Attento:
Si che c’era (Sì che c’era); errore ripetuto, per cui mi permetto di spiegare: Si (forma impersonale), Sì (affermazione).
Ricicolo (termine insolito, forse desueto; consiglierei: riciclo).

Ciao Alexandra! Grazie mille per i complimenti. È interessante il messaggio che ti è arrivato, ma vorrei darti un paio di delucidazioni su come l'ho inteso io scrivendolo.
Lui è rinchiuso in gattabuia, sebbene nella mia immaginazione si trovasse in una sorta di "stanza bianca foderata" che nell'immaginario collettivo piace molto, ma essendo ambientato in Italia (Roma) questo non è possibile, ma non viene specificato quindi ognuno se la può immaginare come vuole, ma veniamo al punto cruciale.
Il "mostro" in verità, è la gelosia. Che proprio come un serpente, analogia un po' biblica ma credo funzionale, sussurra costantemente nella testa del protagonista, prendendo possesso della sua volontà fino all'esasperazione finale, cioè all'assassinio della donna. Credevo fosse chiaro, sebbene reso forse un po criptico per non svelare il colpo di scena in anticipo, che il mostro fosse la gelosia. Un mostro che si nutre e nutre allo stesso tempo l'ospite, con la sua corruzione; la mia visione era questa.
Difatti, alla fine, una volta uccisa la donna, lo abbandona. E si ricollega nel dialogo successivo con «Cosa sei tornata a fare?».
Scoprendo in fine che il dialogo è sempre stato con la gelosia, in una sorta di monologo interiore psicopatico.
Non so se il tutto riesce ad arrivare senza spiegazioni, perché altrimenti significa che ho fallito, ma non riuscivo a trovare un modo per esprimermi in maniera più esplicita senza compromettere il plot twist.
Ps. "ricicolo" è una svista, volevo scrivere ricircolo.

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romina.braggion
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Re: La Fontana dei Leoni

Messaggio#5 » mercoledì 18 marzo 2020, 10:55

Ciao Alessio,
il tema è assolutamente centrato. Purtroppo però ho inteso un messaggio e la spiegazione che hai fornito a Alexandra lo ha scombinato completamente. Faccio molta fatica a trovare quello che tu hai voluto trasmettere.
Detto questo, per come l'ho inteso io, fila molto bene. Il piano doppio della narrazione è una buona idea e aggiunge profondità al testo.
L'unico mio appunto è il seguente: il femminicidio mi ha talmente esasperato nella realtà, che vorrei vedere un'alternativa o un ribaltamento di ruolo oppure qualcosa di diverso, finalmente. Chiaramente è solo la mia personalissima opinione.
Buona continuazione.

luca.pagnini
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Re: La Fontana dei Leoni

Messaggio#6 » mercoledì 18 marzo 2020, 12:26

Ciao Alessio. Purtroppo questo è il secondo racconto del gruppo che non ho capito (poi ne ho trovato un altro) e, in questo caso, nemmeno rileggendolo. A questo punto è probabile che sia un mio limite, quindi sia te che Luca prendete i miei commenti davvero con le molle. Iniziamo da un dato di fatto: per me il racconto è scritto molto bene, ci sono bellissime immagini e l’alternanza con i dialoghi, che a me piace sempre a prescindere, è davvero interessante. Poi però viene la storia, e io davvero non ho capito. Cos’è successo? Ho intuito un dramma, ma quale? L’acqua scarlatta è troppo poco. E poi lei, chi è? Io non l’ho capito. Ho riletto tenendo separate le due parti, ma non sono arrivato a nulla. Sono davvero dispiaciuto perché il testo è bello, ma un lettore medio, quale io sono, alla fine non può restare con così tanti punti interrogativi. Peccato.


Il commento è fine a se stesso, visto che sono stordito, comunque ti può essere comunque utile. Ciao!

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filippo.mammoli
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Re: La Fontana dei Leoni

Messaggio#7 » mercoledì 18 marzo 2020, 18:00

Ciao Alessio,
ti dico prima le mie impressioni arrivato in fondo al racconto, poi quello che ho capito andando a leggere gli altri commenti e le tue risposte.
Mi è piaciuto il doppio binario del dialogo interiore del protagonista e dello stesso osservato invece dall'esterno.
Ho trovato forse un po' troppo carica di metafore e di aggettivi la parte dell'osservazione esterna, forse un po' barocca.
Ma questa è anche questione di gusto personale e sul fatto che tu sappia scrivere molto bene ci sono pochi dubbi.
Piuttosto mi sono rimasti molti dubbi su cosa fosse successo arrivato alla fine del racconto.
Ero un po' confuso dal mostro che divora carne e brama sangue, la metafora mi ha spiazzato e non avevo capito che il nostro fosse in carcere per aver ucciso la compagna. Cosa che ho capito solo leggendo la tua riposta ad Alexandra. Sarà colpa mia, ma tra dialogo interiore e metafore l'ho trovato tortuoso e non immediato.

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Il Calmo
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Re: La Fontana dei Leoni

Messaggio#8 » giovedì 19 marzo 2020, 23:57

Mi è piaciuta l’idea di suddividere il racconto in pensieri e dialogo, una buonissima cosa.
La gelosia c’è, permea il racconto senza dubbio.
Ora però vengo alle cose che mi hanno convinto poco: intanto la storia..ho fatto fatica a seguire bene e capire cosa fosse successo. Il fatto che lui parli con la gelosia io non lo avevo colto, se non avessi letto il tuo commento esplicativo e questo secondo me è rischioso perché quando si va troppo sul criptico poi il rischio è perdersi dei pezzi.
Lo stile l’ho trovato molto molto carico, denso di aggettivi ecc….è uno stile e non lo discuto ma in questo caso non so, secondo me ha appesantito molto la storia che poteva essere più fluida.

viviana.tenga
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Re: La Fontana dei Leoni

Messaggio#9 » venerdì 20 marzo 2020, 23:28

Ciao Alessio,
Ho passato tutto il racconto a cercare di orientarmi e capire chi fosse l'interlocutore nelle parti in corsivo. Poi arrivata alla fine ho capito tutto, ma è stata una lettura faticosa, anche per via dello stile un po' ricercato. Quest'ultimo ci può stare nelle parti descrittive (che, secondo me, a loro modo funzionano bene), ma mi ha fatto un po' storcere il naso nelle parti di dialogo interiore. Espressioni come "Non dire scempiaggini", "con la tua lingua biforcuta" rendono tutto un po' artefatto e questo va a discapito della carica emotiva che dovrebbe essere associata alla crisi interiore del protagonista.
Mi dispiace dover dare un giudizio negativo, perché l'idea dell'alternanza flash-back/dialoghi interiori era interessante, ma nel complesso il racconto non mi ha convinto molto.

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emiliano.maramonte
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Re: La Fontana dei Leoni

Messaggio#10 » domenica 22 marzo 2020, 19:02

Ciao Alessio! Bentrovato!
Piccola premessa: il racconto mi ha lasciato addosso sensazioni contrastanti, per la maggior parte positive e, in via residuale, pruriginose. Posso dire che la storia mi è piaciuta, come mi è piaciuta la scansione a doppio binario della narrazione, con gli eventi duri e tragici da una parte e i dialoghi che consentono al lettore di capire un po' meglio il quadro generale.
Al netto di qualche momento di rigidità e di barocchismo, il flusso narrativo mi ha soddisfatto, il testo si fa leggere bene. Io avrei snellito i dialoghi. Qualcuno ti ha fatto già notare che a tratti sono stucchevoli o "legnosi", però, a parte questo, ho apprezzato la storia come momento sospeso in uno scenario di follia. In realtà alla fine mi è risultato abbastanza chiaro che stessi parlando del mostro gelosia, anche se, da lettore, le immagini che mi si sono formate nella mente erano un po' sfocate, e si è perso l'effetto complessivo.
In ogni caso, non male. Un pollice su.
In bocca al lupo.
Emiliano.

Daniel Travis
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Re: La Fontana dei Leoni

Messaggio#11 » mercoledì 25 marzo 2020, 10:22

Non mi dispiace l'idea, mi piace la forma (L’attendevo come si attende un miracolo è fenomenale) salvo qualche mezzo inciampo (a concedersi solo per te e per nessun altro avrei preferito concedersi solo a te, e a nessun altro; tecnicamente non è sbagliato il per, ma è più contorto, meno immediato, meno armonioso); il colpo di scena... Ecco, non è immediato quanto potrebbe.
Pensala così: fingi che questo racconto non sia in un contest dedicato alla gelosia, ma in uno a tema libero. Rileggilo con questa lente e sarà molto più difficile tirare le fila del mostro del protagonista.
Potrebbe parlare di un demone che ha sedotto il protagonista per fargli compiere un massacro, e funzionerebbe quasi meglio come interpretazione, con il testo com'è.
Per risolvere l'inghippo, sarebbe sufficiente l'accenno a un tradimento nel flashback, o alla paura di un tradimento, abbastanza specifico da non lasciare dubbi quando, arrivati alla fine, ci si guarda indietro.
Il Crocicchio è un punto tra le cose. Qui si incontrano Dei e Diavoli e si stringono patti. Qui, dopo aver trapassato i vampiri e averli inchiodati a terra, decapitati, bruciati, si gettano al vento le loro ceneri.
Il Crocicchio è un luogo di possibilità.

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daniele.mammana-torrisi
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Re: La Fontana dei Leoni

Messaggio#12 » giovedì 26 marzo 2020, 16:07

Ciao, Puch! ^^

Ti dirò, la Fontana dei Leoni ha guadagnato un posto speciale nella mia classifica per questo MC, con il suo essere tanto sulla gelosia quanto, se non ho capito male, sulla malattia mentale. Perché o ci metti davanti ad un caso di allucinazioni forse da schizofrenia, o sta parlando con uno spirito.
Cosa di cui, ecco, io dubito. Quello per cui ha vinto questo posto speciale è lo scucirsi lentamente, stando sul pezzo ma senza scaricare ogni dettaglio. Il continuo dialogo battibeccato è il vettore, una scelta per la quale ti faccio i miei complimenti, che solo alla fine mette davanti alla realizzazione che si è immaginato ogni parola.
Un finale spiazzante, non una cosa da poco con un numero ristretto di caratteri. E senza svelare mai esattamente tutto il fatto, se sia vero o un altro costrutto mentale.

Complimenti! ^^

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antico
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Re: La Fontana dei Leoni

Messaggio#13 » lunedì 30 marzo 2020, 18:49

Mi sembra che tu stia, in quanto a stile, migliorando di mese in mese, però questa volta non ho apprezzato la strategia che hai scelto nell'affrontare il tema perché quello dell'approccio simbolico è sempre un percorso irto di ostacoli e, come ben ha sottolineato Rossi, se non avessimo saputo a priori che il tema era LA GELOSIA non credo sarebbe stato facile interpretare il tutto. Insomma: non funziona come dovrebbe . Ma il problema è solo qui perché non ho appunti sul resto: il peccato originario alla base della scelta mi ha portato verso un pollice ni comunque verso il positivo per la tua capacità di scrittura.

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