Il tocco finale

Daniel Travis
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Il tocco finale

Messaggio#1 » martedì 19 maggio 2020, 1:08

Finito.
Aveva finito.
La luce scaldava il terreno e intiepidiva il mare.
La tenebra offriva riparo, ristoro, e mistero.
Le bestie della terra calpestavano il suolo ed esploravano la florida vegetazione; le bestie dell’acqua ordivano drammi abissali lontane dalla superficie; i volatili percorrevano cieli azzurri e nuvole bianche come pennellate su una tela.
Aveva finito.
Poteva riposare.

Il Giardino svettava su tutto.
La Coppia lo percorreva con innocente stupore, solleticata dall’erba sotto i piedi, rapita dalla rugiada al mattino e da tutti i toni del rosso, del rosa e dell’arancio al tramonto.
Erano la platea ideale per lo spettacolo definitivo.
Andava forse aggiunto un animale? Nossignore.
C’era forse un fiore di troppo? Tutt’altro: neanche un petalo era fuori posto.
Il suo Capolavoro era completo.
Aveva finito.
Poteva riposare.

Il cielo sovrastava, le stelle brillavano e gli abissi, se osservati, osservavano prontamente.
Poteva lamentarsi il falco dell’aria limpida in cui sfrecciava?
Poteva il kraken muovere critiche riguardo le comode profondità che lo circondavano?
Poteva la Coppia trovare un singolo difetto nel Giardino che chiamava casa?
No. Non potevano.
Nessuno poteva.
Era tutto impeccabile, tutto tecnicamente perfetto.
Non era rimasto niente a cui mettere mano: gli era venuto tutto benissimo.
Poteva riposare.
Avrebbe dovuto, in effetti, riposare: sbadigliava di continuo.

Aveva piazzato persino una valvola di sfogo, per completare il tutto: un albero, ben nascosto in cima a un picco ai confini del Giardino, che raccoglieva qualunque segno di decadimento o difetto dovesse insorgere nel Creato.
Impeccabile.
Certo, magari vale la pena di tirarlo un po’ giù, riflettè il Creatore, per non strafare. Tanto, mica lo va a cercare nessuno.
Poi, ecco, c’è anche da dire che mettere un picco così, in un angolo, non ha molto senso. Le cose a punta stanno bene in mezzo. Massì, si disse, anche perché non aveva pari con cui discutere se non se stesso: lo metto in mezzo, l’albero di sfogo, e lo tiro giù.
Però ora si vede
, osservò. È vero che son tutti perfetti, ma non vorrei mai che qualcuno si avvicinasse per sbaglio.
Era pericoloso, l’albero: l’unico contenitore ermetico d’imperfezione nel Cosmo intero. L'unico frammento di caos in un universo assolutamente ordinato.
Meglio avvisare la Coppia di non avvicinarsi all’albero, sul serio, per nessun motivo. Per non parlare dei suoi frutti: lasciate stare i frutti, se no qui scoppia il finimondo e devo rimescolare tutto. Sì, guarda, li riconoscete di sicuro: li ho fatti belli colorati, e succosi - così si distinguono, mica per altro.
Ecco, pensò il Creatore, e si rese conto che gli era passata la voglia di sbadigliare.
Ora ho finito.
Ultima modifica di Daniel Travis il martedì 19 maggio 2020, 1:14, modificato 2 volte in totale.


Il Crocicchio è un punto tra le cose. Qui si incontrano Dei e Diavoli e si stringono patti. Qui, dopo aver trapassato i vampiri e averli inchiodati a terra, decapitati, bruciati, si gettano al vento le loro ceneri.
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antico
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Re: Il tocco finale

Messaggio#2 » martedì 19 maggio 2020, 1:10

Ciao Riccardo! Alla fine ce l'hai fatta! Malus tempo per te, ma ci sei e te la potrai giocare fino all'ultimo per il titolo! In bocca al lupo in questa ALL STARS EDITION!

Sybilla Levanti
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Re: Il tocco finale

Messaggio#3 » martedì 19 maggio 2020, 13:20

Ciao Daniel, ti leggo per la prima volta e sono rimasta colpita in modo piacevole. Hai uno stile che si fa leggere volentieri, non pesante e con un certo ritmo. Forse anche il tema si presta a questo genere, con gli "a capo" a definire la chiusura non solo della frase ma anche della "creazione". Anche la scelta dell'italic invece che delle virgolette, come se fossero pensieri (io l'italic lo uso per i pensieri) aiuta a rendere snella la narrazione.
Riguardo a come hai affrontato il tema, direi che ci sei anche se la tua scelta di fronire una nuova versione della genesi senza arrivare al punto topico della storia e quello che definisce l'effettiva "fine" rende la comprensione dell'intera vicenda poco chiara. Almeno a me.

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Luca Nesler
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Re: Il tocco finale

Messaggio#4 » mercoledì 20 maggio 2020, 16:16

Ciao Riccardo. Con questo tuo sono tre racconti sulla Genesi che ho letto in questo contest. Purtroppo la Genesi è proprio un tema abusato, anche oltre il contest. Tecnicamente non ho nulla da eccepire. Scegli di raccontare la Creazione con un velo di ironia, specie sul finale e, tecnicamente, scorrerebbe. A livello di contenuto, invece, l'ho trovato un po' ripetitivo. Dopo il primo paragrafo, i successivi due non fanno che ribadire il concetto. Poi si arriva all'albero. Trovo paradossale l'idea di un contenitore di tutte le imperfezioni in una creazione perfetta, ma è comunque un paradosso esistente nel dibattito filosofico e ci sta che tu lo riprenda ironicamente, anche se mi risulta difficile la sospensione d'incredulità in un racconto del genere.
Il finale strappa un sorriso per come l'hai messo giù, ma il racconto rimane un po' tiepido. Insomma, buona la tecnica ma l'idea, ai miei occhi, ti ha un po' penalizzato questa volta.
Alla prossima!

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emiliano.maramonte
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Re: Il tocco finale

Messaggio#5 » mercoledì 20 maggio 2020, 19:17

Ciao Riccardo!
Il racconto è scritto benissimo, pochi elementi fuori posto, una prosa dagli echi solenni (molto gradevole). Si fa leggere, ma non fa impazzire. Ho trovato incomprensibile riprendere l'episodio più importante di tutta la Bibbia senza dargli un'impronta inedita. Hai compiuto una sorta di bizzarra operazione di "remake" letterario, senza dargli però una strada nuova; hai ri-raccontato una storia che è stata più volte raccontata, riproposta, reinventata, reimmaginata milioni di volte. A che pro? Questo ha generato in me molta noia. Sono arrivato verso la fine e mi sono detto: "So già tutto, so come va a finire, è un episodio biblico arcinoto... quindi?" Da quello che ho capito, hai solo voluto suggerire il tema, che compare alla fine con quello che sappiamo da millenni del peccato originale, del serpente, della proverbiale mela... Adamo ed Eva, violando le prescrizioni del Creatore, hanno chiuso un'era, quella dell'innocenza in Paradiso... ok, va bene, ma questo lo avrei visto in un racconto che poteva esplorare una dinamica tra Adamo ed Eva (non so, Adamo, capendo il pericolo della tentazione del serpente, lo uccide, provocando una deviazione dalla storia originale e aprendo davvero una nuova, incognita era per l'uomo...).
Non so, non riesco a promuovere questo racconto: testo pulito, e buona tecnica, una spruzzatina di ironia, ma poca, davvero poca inventiva.

In bocca al lupo!
Emiliano.

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Laura Cazzari
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Re: Il tocco finale

Messaggio#6 » mercoledì 20 maggio 2020, 22:11

Ciao Riccardo, sono contenta di rileggerti. In questo racconto ritrovo il tuo stile. Mi piace come hai descritto la creazione della Terra dal punto di vista religioso. Dio l’hai molto umanizzato alla fin fine. Il tema direi che è presente, ma la storia, per come l’hai impostata, non riesce a coinvolgermi. Trovo che ti sei dilungato un po’ troppo sulla parte della creazione, bastava l’inizio per introdurla. Sarebbe stato bello invece introdurre alla fine la reazione di Dio alla disobbedienza di Adamo ed Eva.
Laura Cazzari

Daniel Travis
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Re: Il tocco finale

Messaggio#7 » giovedì 21 maggio 2020, 10:09

Grazie a tutti per lettura, complimenti e commenti.

Premessa - il racconto è stato scritto in 23 minuti in tutto (anziché le solite 2-3 ore) per varie vicissitudini, quindi per questa edizione cercherò di non rispondere a commenti sulla forma o la capacità espressiva del racconto: non avrebbe senso, che io trovi o meno giustificate le critiche, analizzarle nel solito modo. Le recepisco e cerco di trarre il meglio da ciascuna per migliorare gli esperimenti futuri.

Rispondo comunque a un paio di punti che mi hanno lasciato un po' perplesso (ma che, anche in questo caso, si possono spiegare col fatto che il testo non ha la cura formale che di solito mi assicuro di esercitare per evitare incomprensioni).



emiliano.maramonte ha scritto:Ho trovato incomprensibile riprendere l'episodio più importante di tutta la Bibbia senza dargli un'impronta inedita. Hai compiuto una sorta di bizzarra operazione di "remake" letterario, senza dargli però una strada nuova; hai ri-raccontato una storia che è stata più volte raccontata, riproposta, reinventata, reimmaginata milioni di volte. A che pro? Questo ha generato in me molta noia. Sono arrivato verso la fine e mi sono detto: "So già tutto, so come va a finire, è un episodio biblico arcinoto... quindi?" Da quello che ho capito, hai solo voluto suggerire il tema, che compare alla fine con quello che sappiamo da millenni del peccato originale, del serpente, della proverbiale mela... Adamo ed Eva, violando le prescrizioni del Creatore, hanno chiuso un'era, quella dell'innocenza in Paradiso... ok, va bene, ma questo lo avrei visto in un racconto che poteva esplorare una dinamica tra Adamo ed Eva (non so, Adamo, capendo il pericolo della tentazione del serpente, lo uccide, provocando una deviazione dalla storia originale e aprendo davvero una nuova, incognita era per l'uomo...). Non so, non riesco a promuovere questo racconto: testo pulito, e buona tecnica, una spruzzatina di ironia, ma poca, davvero poca inventiva.

Occhio: non è la vicenda quello che ho raccontato, ma la specifica ragione per cui il Creatore la lascia - intenzionalmente - accadere; è vero che a volte scrivo in modo un po' criptico, ma in questo caso, più esplicito di così non potevo essere senza mettere un cartello che riassumesse la trama e la motivazione del personaggio con uno schemino...

Il tema direi che è presente, ma la storia, per come l’hai impostata, non riesce a coinvolgermi. Trovo che ti sei dilungato un po’ troppo sulla parte della creazione, bastava l’inizio per introdurla. Sarebbe stato bello invece introdurre alla fine la reazione di Dio alla disobbedienza di Adamo ed Eva.

Vista la ragione per cui il Creatore provoca la disobbedienza, non avrebbe molto senso mostrare la sua reazione dopo; ho trovato preferibile esplorare come arriva alla decisione.
Il Crocicchio è un punto tra le cose. Qui si incontrano Dei e Diavoli e si stringono patti. Qui, dopo aver trapassato i vampiri e averli inchiodati a terra, decapitati, bruciati, si gettano al vento le loro ceneri.
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alexandra.fischer
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Re: Il tocco finale

Messaggio#8 » giovedì 21 maggio 2020, 17:21

Tema Centrato in modo splendido. Nientemeno che usando la “Genesi” per mostrare la fine di un’epoca, quella del Buio che ha preceduto la Creazione. La resa del personaggio dell’Altissimo è molto accurata, emoziona il Lettore: ha molta innocenza, e creatività. La sua preoccupazione, per l’albero che rovina un mondo nel quale regna la serenità per tutti (Kraken incluso) e il perfezionismo con il quale lo sistema per evitare che diventi pericoloso per la Coppia creata insieme agli animali e alla vegetazione, e la sua ferma volontà nel volerli proteggere con un avvertimento, lo fanno sentire vicino. Questa è una storia profonda, filosofica (il male visto come imperfezione, mancanza nel disegno della creazione è molto agostiniana, mentre questo Dio che alla fine decide di riposarsi dopo aver dato un ultimo tocco alla sua Creazione ha un che di umano, a conferma della “scintilla divina non toccata dal peccato originale” presente negli esseri umani, idea espressa da Schelling nel “Sistema dell’idealismo trascendentale”, ripresa dalla dottrina della “sinderesi” di Roberto Grossatesta).

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Gennibo
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Re: Il tocco finale

Messaggio#9 » sabato 23 maggio 2020, 23:49

Ciao Daniel, il racconto scorre bene e ho apprezzato lo stile sottilmente ironico. Anche io non ho trovato particolare originalità nella scelta del tema, però mi sono divertita a leggere i commenti che suggeriscono alternative. Anch’io ho trovato che il ragionamento sull’imperfezione dell’albero in un mondo “così perfetto” stonasse un po’, avrei preferito che l'albero fosse stato messo dal Creatore perché si annoiava troppo, giusto per movimentare un po' le cose.
Insomma, non da buttare, ma migliorabile.
A rileggerti e buona edizione!

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giulio.marchese1
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Re: Il tocco finale

Messaggio#10 » lunedì 25 maggio 2020, 20:05

Ciao Daniel,
Il tuo racconto è estremamente brillante, il creatore che descrivi è veramente divertente. Il pezzo scorre bene e senza intoppi, il tema è centrato. Però, per mio gusto, non apprezzo molto la riscrittura di episodi noti. Certo, non si può tacciare il tuo pezzo di poca originalità, però allo stesso tempo mi lascia un po' indifferente. Per spiegarmi, come una barzelletta: ridi, sorridi e finisce lì. Finito di leggere ho pensato: simpatico. Per questo ti i complimenti!

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daniele.mammana-torrisi
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Re: Il tocco finale

Messaggio#11 » mercoledì 27 maggio 2020, 18:53

Ciao, Daniel!

Penso che la scelta che hai fatto, tempo e caratteri permettendo, abbia del valore dietro. Il gusto un po' ironico lo rende leggero, il che è un bonus, anche se temo tolga un po' di carica all'evento.
Nel senso, da un lato ha un vocabolario che rende l'evento, ma lo declina in questa maniera che funziona conducendo la storia dall'inizio alla fine, però lo fa senza pesare un pochino la mano sul momento. Il tema della fine di un'era, alla prima lettura, mi era sfuggito.
Mi chiedevo: d'accordo, ma dov'è? La prima ipotesi è che sia il presupposto peccato originale, ma non succede in questo scritto quindi non può essere. Dovrebbe essere la creazionee, allora, che però non vediamo. Insomma, hai questa altalena tra una cosa che è successa, ma non si è vista, ed una che deve succedere e lo sappiamo perché conosciamo la storia originale che hai reimmagginato.
L'idea ha del pregio, ripeto, ma in qualche modo non si esprime appieno.

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Andrea Partiti
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Re: Il tocco finale

Messaggio#12 » giovedì 28 maggio 2020, 21:50

Il racconto si legge in maniera molto piacevole, riesco quasi a perdonarti il racconto sulla creazione del mondo che è uno dei cliché più abusati nei racconti brevi, perché questo Dio che usa il suo editor di mappe per riarrangiare il suo mondo è oggettivamente un bel personaggio.
Però il tema mi sembra centrato a metà.
Ci racconti quello che è l'inizio per antonomasia, non di certo una fine, e tanto meno la fine di un'era.
L'unico personaggio è Dio, quindi deve essere la fine di una sua era, però non ce lo contestualizzi, ci racconti di quella scena e della stanchezza della creazione. Niente prima e niente dopo. Quel sonno che potremmo vedere come un cambiamento di focus dal divino all'umano non entra mai in gioco nella storia.

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antico
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Re: Il tocco finale

Messaggio#13 » mercoledì 3 giugno 2020, 21:02

Da quello che ho capito anche dai tuoi commenti precedenti: la perfezione annoiava, stancava e il Creatore ha aggiunto la valvola di sfogo che, per tutta risposta, gli ha fatto passare la voglia di sbadigliare perché, a quel punto, si poteva rimescolare il tutto. Credo che i tuoi racconti possano patire in modo particolare e più di altri il poco a tempo a disposizione, soprattutto quando questo è ridotto, come ti è capitato in questa edizione, a così pochi minuti. Dalla prima lettura sono uscito con il punto di domanda sul perché dell'inserimento di quella valvola di sfogo, non mi era proprio chiaro. La fine di un'era è quella della perfezione. Per concludere: per me più un pollice tendente verso l'alto che un ni.

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