La candela

Appuntamento alle 21.00 di lunedì 22 giugno con il tema proposto da tre grandi donne di Minuti Contati: Linda De Santi, Eleonora Rossetti e Ambra Stancampiano!
alexandra.fischer
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La candela

Messaggio#1 » lunedì 22 giugno 2020, 22:03

LA CANDELA
di Alexandra Fischer
È una mattina ovattata, dove anche la luce che filtra dalle tapparelle è una tortura per gli occhi.
Vorrei chiamarti ed è un’impresa trovare il cellulare nel groviglio di lenzuola sudate.
Deve essersi infilato in mezzo ai fazzoletti di carta e alla sveglia, ma la sola idea di alzare le tapparelle a quest’ora mi fa orrore: sono già le sette, e fa un caldo terribile.
Mi alzo, con il pensiero fisso sul caffè nero e bollente che mi schiarirà le idee, intanto devo procedere a tentoni nella penombra: l’appendiabiti e il portaombrelli sono in agguato, insieme al mobile con il vaso di porcellana.
Quando arrivo in cucina, faccio un salto all’indietro davanti alla forma nera: impossibile che esistano scarafaggi così grossi.
Mi avvicino cauto, e lo volto: è il mio cellulare, acceso, con la batteria in carica.
Mi mordo il labbro; non è un gesto da me, lasciarlo lì.
Lo raccolgo e lo metto sul tavolo, dove trovo una candela nera con il simbolo di un albero troncato a metà: è immersa in una ciotola d’acqua con accanto una lametta da barba.
Tiro via la candela e avverto una scarica di elettricità, mi si propaga lungo tutto il corpo e mi ritrovo fra le mani un grumo di cera fusa.
Allora mi ricordo del tuo sorriso maligno quando mi hai convinto ad accettare il tuo dono: abiti nell’alloggio a tre piani sopra il mio e ho salvato la vita al tuo gatto agguantandolo appena in tempo prima che cadesse dal balcone.
Questo è un incantesimo di morte. Se lo compirai fino in fondo, quella tua ex smetterà di cercarti una volta per sempre. Non voglio niente. È il mio ringraziamento per aver salvato Mephisto.
Il cellulare suona e vedo il nome…di quella rompiscatole.
Il mio sguardo va alla ciotola piena d’acqua: vorrei tuffarci dentro il cellulare, ma la mia ira è tale che premo il pulsante: «Pronto?»
«Mi perdoni, ma lei chi è?»
Rimango basito: ma come, Iris dopo quattro anni si riduce a questi giochetti?
«Può dirmi chi sono? Ho dimenticato tutto.»
«Nessuno. Lei ha sbagliato numero. Lo cancelli.»
Riattacco.
Passo al numero della mia vicina, dandole dell’idiota e la chiamo; non mi dà neppure tempo di dirle chi sono: «L’idiota sei tu, caro mio. C’è una cosa che non hai fatto. Avresti dovuto farti un taglio al pollice e versare qualche goccia del tuo sangue. Invece, hai pianto e ti sei ubriacato.»
Ride e prosegue: «Almeno, la tua rompiscatole non ti perseguiterà più. Ha la mente come un hard-disk vuoto. E ti ha obbedito.»
Rabbrividisco di colpo e cambio idea sul caffè: la paura mi ha svegliato di colpo: «Come sai queste cose?»
«Ho molti amici pendolari fra il mondo dei vivi e quello dei morti. E quanto al bere, controlla il bidone. Ciao, ora devo andare in ufficio.»
La saluto e controllo il bidone per la raccolta di vetro: mi sono scolato almeno due bottiglie di birra da 750 ml, e tutto per raccogliere il coraggio di uccidere.
Ho esitato e non so perché: codardia? Scrupolo?
Vuoto la ciotola nel lavello e anche la lametta da barba.
Poi torno a letto: se non altro, Iris non mi chiamerà mai più.



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eleonora.rossetti
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Re: La candela

Messaggio#2 » lunedì 22 giugno 2020, 22:04

Ciao Alexandra, sei la prima! Tutto ok con i parametri, benvenuta alla Cerbero Edition!
Uccidi scrivendo.

alexandra.fischer
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Re: La candela

Messaggio#3 » martedì 23 giugno 2020, 16:12

Ciao Eleonora, grazie.

Sybilla Levanti
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Re: La candela

Messaggio#4 » giovedì 25 giugno 2020, 0:59

Ciao Alexandra! Un piacere leggerti again. Da witch posso dirti che ho adorato il tuo piccolo racconto. Scritto in modo scorrevole e piacevole ma ho dei dubbi su alcune parti della narrazione. Non sono del tutto sicura riguardo al "dove" nella prima frase. Non sarebbe corretto usare il "quando"? Ho questo dubbio dato dal fatto che in inglese si usa "when" invece di "where" e faccio confusione ora...
Deve essersi infilato in mezzo ai fazzoletti di carta e alla sveglia, ma la sola idea di alzare le tapparelle a quest’ora mi fa orrore: sono già le sette, e fa un caldo terribile.
: trovo un po' confusa questa parte del testo con le due azioni che mi sembrano scollegate tra loro e rendono poco chiaro l'insieme.
Lo raccolgo e lo metto sul tavolo, dove trovo una candela nera con il simbolo di un albero troncato a metà: è immersa in una ciotola d’acqua con accanto una lametta da barba.
Tiro via la candela e avverto una scarica di elettricità, mi si propaga lungo tutto il corpo e mi ritrovo fra le mani un grumo di cera fusa.
: anche qui sono un po' confusa. La candela sembra essere integra quando il protagonista si avvicina ma poi appare come un grumo di cera fusa (quando si fa uno spell bisogna attendere fino a quando la candela si consuma completamente ).
Allora mi ricordo del tuo sorriso maligno quando mi hai convinto ad accettare il tuo dono: abiti nell’alloggio a tre piani sopra il mio e ho salvato la vita al tuo gatto agguantandolo appena in tempo prima che cadesse dal balcone.
: anche qui non riesco a capire la consecutio dei fatti...scusa se sono noiosa. Tra l'altro son proprio io che non capisco, nulla da eccepire sul tuo stile o sulla sintassi/grammatica.
Vuoto la ciotola nel lavello e anche la lametta da barba.
: la lametta da barba nel lavello?

Non prendertela male eh, voglio solo capire.

Thumb up per te.

Sybilla.

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Piscu
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Re: La candela

Messaggio#5 » giovedì 25 giugno 2020, 10:29

non sono sicuro di aver capito, in pratica il nucleo della storia è che lui non ha compiuto il rito nel modo corretto? quindi l'effetto non è stato quello voluto, ma allora quale avrebbe dovuto essere? parli di un "incanteismo di morte", possibile che fosse così in collera verso la ex da volerla ammazzare? non aiuta il fatto che la parte iniziale del racconto è un po' confusa, si basa sulla descrizione di un ambiente che probabilmente tu avevi chiaro in testa ma non è trasmesso con la stessa efficacia. inoltre la storia si basa anche sul cliché del "persona ubriaca che fa cose che non si ricorda", quando per la maggior parte l'ubriachezza non funziona così, e soprattutto non è un interruttore on/off che ora sei normale e un secondo dopo perdi il controllo e non ricordi cosa hai fatto. inoltre per arrivare in questo stato di blackout totale con un litro e mezzo di birra (nemmeno di vino!) bisogna essere proprio dei pischelletti! fagli bere un litro e mezzo di tequila e se ne riparla.

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Polly Russell
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Re: La candela

Messaggio#6 » giovedì 25 giugno 2020, 16:11

Ciao Ale! Certo che... ma quanti anni ha il tuo protagonista se si stronca con due birre? XD per una sbronza come quella che descrivi ci vuole un surplus di rum, secondo me. E quanto può essere stronzo per volerla far fuori? XD
Comunque, storia chiara, lineare, che scorre abbastanza bene. Secondo me, un po’ esagerata, sia la strega con i suoi regali, sia la sua reazione ad essere stato lasciato, ma alla fine, femminicidi ne vediamo giornalmente, quindi perché no?
Polly

alexandra.fischer
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Re: La candela

Messaggio#7 » giovedì 25 giugno 2020, 17:46

Ciao Sybilla, perdona tu la confusione. Sì, in effetti avrei fatto meglio a legare in modo diverso le azioni del protagonista.
La candela era già danneggiata (vedi il disegno dell'albero che la decora, tagliato a metà dalla strega) e si fonde del tutto nelle sue mani per ribadire l'errore di non aver fatto una cosa (aver usato la lametta per tagliarsi il pollice e versare parte del suo sangue nella ciotola): punizione stregonesca. E sì, nel suo stato instabile un'azione come buttare la lametta da barba nel lavello l'ho creduta verosimile. Sono contenta che la storia, nel suo complesso, ti sia piaciuta.

alexandra.fischer
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Re: La candela

Messaggio#8 » giovedì 25 giugno 2020, 17:55

Ciao Piscu, scusa la scarsa verosimiglianza (pensavo a lui a stomaco con vuoto che ingurgita i bottiglioni di birra a gradazione alcolica piuttosto alta senza essere abituato a bere e l'ho immaginato in preda ai postumi da sbornia, per cui avevo immaginato così: beve-dorme-si alza e la storia comincia con lui che si leva dal letto con un mal di testa da paura). Per il resto, sì, la storia l'hai capita benissimo: vuole fare fuori la sua ex perché lo perseguita. Ma si blocca a metà rito e la trasforma con la mente tipo l'hard-disk cancellato di un computer.

alexandra.fischer
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Re: La candela

Messaggio#9 » giovedì 25 giugno 2020, 18:17

Ciao Polly, grazie del giudizio benevolo. Sei cortesissima. Ho immaginato il protagonista non abituato a bere e desideroso di far fuori la ex dopo averla lasciata (sì, perché lei è la persecutrice). E la strega, sì, è esagerata, ma cosa non si fa per chi ti salva il gatto-famiglio. Terrò presente l'uso dei superalcolici quando rimetterò mano alla storia (bello il suggerimento del rum da far trangugiare al Nostro).

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Davide Di Tullio
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Re: La candela

Messaggio#10 » sabato 27 giugno 2020, 7:56

Ciao Alexandra, piacere di rileggerti.
Il racconto fila bene fino a circa metà, poi qualcosa si inceppa a mio avviso. Ho dovuto rileggere più volte il passaggio della telefonata perché non era chiaro chi stesse parlando e di chi stessero parlando. Detto questo, tutta la vicenda raccontata non ha un vero e proprio sussulto. Perché la donna chiama lui se ha perso la memoria? Questa svolta narrativa mi sembra un po' surreale.

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Vastatio
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Re: La candela

Messaggio#11 » lunedì 29 giugno 2020, 8:29

Ciao,

manco da MC da parecchio e, devo dire, che ti ho trovata molto migliorata.
La storia di per sé reggerebbe, è che, secondo me, hai voluto inserire "troppi" dettagli, per rendere più viva la scena, ma che mandano in confusione. Che cavolo di casa ha? Per arrivare dalla camera da letto alla cucina deve fare attenzione all'appendiabiti (ok, ci sta, può averlo in camera) e al portaombrelli (io questo lo metto o FUORI dalla porta d'ingresso o subito lì vicino)... Il cellulare poi è in carica "per terra" in cucina? Ha agguantato il gatto al volo dal balcone 10 metri sopra di lui? La sua ex chiama un numero (accettiamo che lo abbia ancora in rubrica) che non chiama da (circa) 4 ANNI? Non ha qualcuno di più "recente" nella cronologia chiamate? Oppure è una "rompiscatole" proprio perché lo assilla (quindi ci sta che sia nella sua cronologia), ma allora perché lui "vorrebbe chiamarla"?
Ho come l'impressione che la "rompiscatole" non sia quella che lui vorrebbe chiamare e per cui si strugge all'inizio.

alexandra.fischer
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Re: La candela

Messaggio#12 » lunedì 29 giugno 2020, 9:58

Ciao Davide, in realtà è la ex ad aver perso la memoria. Scusami tu se il messaggio non è arrivato chiaramente. Lo so, è surreale: "Pronto, lei sa dirmi chi sono? Perché ho il suo numero?" e lui ne approfitta: "Ah, sì, ha telefonato ieri. Ha di nuovo sbagliato. Guardi, lo cancelli". E lei lo fa.
Ultima modifica di alexandra.fischer il lunedì 29 giugno 2020, 16:20, modificato 1 volta in totale.

alexandra.fischer
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Re: La candela

Messaggio#13 » lunedì 29 giugno 2020, 16:18

Ciao Vastatio, mi rincresce di averti fatto piombare nella testa del protagonista (sì, perché la casa che vedi è quella del suo punto di vista: oltre a essere disordinato di natura, ha anche i postumi del dopo sbronza perché non è abituato a bere: per cui vedi il portaombrelli vicino alla porta di casa (sì, nell'ingresso), con il portabiti in corridoio quasi nel bel mezzo. E ha messo il cellulare in carica per terra perché il tavolo era occupato dal rituale con la strega. Ho esagerato il salvataggio del gatto, ma una volta mi capitò di prenderne uno in caduta dal pontile di una casa in costruzione ed era al quarto piano (mi è atterrato fra le braccia), così ho immaginato qualcosa di simile per il protagonista (allunga le braccia e il gatto gli atterra sopra dopo essere caduto dal balcone). Quanto alla ex: è lei che lo cerca, per questo vorrebbe liberarsi di lei. La strega è drastica: incantesimo di morte...candela, acqua, qualche goccia di sangue dal pollice, et voilà, problema risolto. Solo che lui nicchia (uccidere? Troppo, meglio bere, anche se non sono abituato) e così le fa perdere la memoria...difatti gli ritelefona chiedendogli: "Scusi, lei sa chi sono io? Perché ho il suo numero?" e lui glielo fa cancellare: "Ha di nuovo sbagliato numero, sa?" Sei generoso ad avermi trovata migliorata. Grazie.

Giulio_Marchese
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Re: La candela

Messaggio#14 » martedì 30 giugno 2020, 17:39

Ciao Alexandra,
Secondo me questo racconto è potenzialmente una piccola perla. Trovo molto originale il modo in cui hai scelto di affrontare il tema, anche se, forse, non è così centrale nel racconto. Questo personaggio ancora ubriaco dalla sera prima (non lo regge proprio l'alcool) che si aggira per casa a tentoni mi piace molto. Non ho trovato particolari incoerenze narrative o particolari poco realistici. Secondo me scorre tutto abbastanza liscio: inserisci tutti i particolari che ci servono per comprendere la vicenda senza essere didascalica.
Alcune frasi mi hanno fatto storcere il naso:

Deve essersi infilato in mezzo ai fazzoletti di carta e alla sveglia


In che senso in mezzo alla sveglia? Forse intendevi "tra i fazzoletti di carta e la sveglia", per me andrebbe riformulata.

Mi mordo il labbro; non è un gesto da me, lasciarlo lì.


Qua mi confonde la punteggiatura. Non è un gesto da te mordere il labbro o lasciarlo lì? Immagino la seconda, in questo caso la virgola divide il verbo dal suo complemento, quindi avrei lasciato solo il punto e virgola o, forse, avrei messo solo due punti come a esplicare l'azione di mordere il labbro "mi mordo il labbro: non è un gesto da me lasciarlo li", meglio: "non è da me lasciarlo lì" il termine "gesto" mi sembra superfluo.

«Mi perdoni, ma lei chi è?»


Questa frase non mi piace perché sembra che lei sia arrabbiata con lui, come se lui l'avesse chiamata mille volte e lei fosse seccata di questo. Forse sarebbe stato meglio un "con chi parlo?" oppure direttamente spiegare che è lei ad aver perso la memoria (quindi, in un certo senso, in torto).

Il mio sguardo va alla ciotola piena d’acqua: vorrei tuffarci dentro il cellulare, ma la mia ira è tale che premo il pulsante: «Pronto?»


Qui c'è una parte di raccontato che fa perdere un po' l'immersione. Anziché dire "l'ira è tale" avresti potuto fargli compiere un gesto iroso, anche perché il termine "ira" è un po' strano nei pensieri di una persona adirata.

Vuoto la ciotola nel lavello e anche la lametta da barba.


Ormai le metto tutte: "vuotare la lametta da barba" mi suona strano, ho capito cosa intendevi ma meh...

A parte questi piccoli appunti, che spero possano esserti utili, ribadisco che il racconto mi è piaciuto molto e l'ho trovato piacevole nella lettura.
Complimenti!

alexandra.fischer
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Re: La candela

Messaggio#15 » mercoledì 1 luglio 2020, 7:20

Ciao Giulio, grazie per questi appunti. Mi serviranno parecchio. Per quanto riguarda la storia, sei generoso. Sono contenta che ti sia piaciuta nel suo insieme.

Kiljedayn
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Re: La candela

Messaggio#16 » mercoledì 1 luglio 2020, 10:49

Ciao Alexandra!

Io sono abbastanza nuovo qui, su MC, ma ho avuto modo di leggere almeno tre tuoi racconti, notando un'evoluzione positiva nella qualità. Insomma, migliori sempre di più e questa è un'ottima cosa, quindi ti faccio i complimenti anche solo per questo!
Venendo al racconto vero e proprio: la parte iniziale è buona, come ti hanno già fatto notare risulta abbastanza comico (forse involontariamente) che due bottiglie di birra abbiano mandato in blackout un uomo adulto, ma la descrizione del suo non troppo dolce risveglio è ben eseguita. Trovo un po' strano che lui senta il bisogno di raccontarsi dove viva la vicina e cosa abbia fatto per ricevere il dono. Personalmente, invece, non ritengo affatto esagerata la decisione di usare la magia per eliminare la "rompiscatole": il protagonista è un vigliacco, lo si capisce, perciò l'idea di usare una soluzione rapida e non rintracciabile per evitare un confronto mi sembra appropriata.
Nel complesso, una buona prova, probabilmente non da podio per mere questioni di tecnica, ma che ho apprezzato.
In bocca al lupo, alla prossima!

alexandra.fischer
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Re: La candela

Messaggio#17 » mercoledì 1 luglio 2020, 16:39

Ciao, Kiljedayn, grazie. Per quel che riguarda le sbavature tecniche, ti do ragione (anche il fatto che lui racconti quello che è successo con la vicina per avere l'aiuto è surreale, proprio come la faccenda delle birre). Che dire? Farò tesoro di queste osservazioni in futuro. Per quel che riguarda l'insieme della storia, e le osservazioni sui racconti passati, ti ringrazio per l'immensa generosità di giudizio.

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antico
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Re: La candela

Messaggio#18 » sabato 4 luglio 2020, 11:43

Pollice tendente all'alto perché è un racconto chiaro che si fa leggere e il tema è anche declinato piuttosto bene. Di contro, ci sono alcune imprecisioni che tengono il lettore piuttosto distante dal tuo protagonista: dal banale due birre per ubriacarsi all'eccesso dell'uccidere per liberarsi dal fastidio a una certa freddezza generale del tono, tutti elementi che diminuiscono la capacità di fare empatizzare del racconto. In ogni caso, un buon lavoro.

alexandra.fischer
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Re: La candela

Messaggio#19 » sabato 4 luglio 2020, 17:42

Ciao Antico, grazie. Sei generoso. Terrò conto dei preziosi consigli di verosimiglianza riguardo il protagonista: meglio fargli bere una bottiglia di superalcolico a digiuno e renderlo magari anche vile, ecco, ma con passaggi atti a far immedesimare il Lettore con lui riguardo al provvedimento suggeritogli dalla strega (mostrarne la viltà poco alla volta e motivarla: scritto a mente fredda...si sarà fermato forse per timore di finire in qualcosa di peggiore di uno stalking al quale non riesce a sottrarsi per debolezza psicologica).

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