La Macabra Mascherata del 1511

70ª Edizione, Minuti Contati saluta l'estate dedicandogli la Summer Edition. Guest Star è Livio Gambarini, in passato anche concorrente e ora lanciatissimo nel mondo dell'editoria. QUI potete visionare il trailer, potete trovarci anche degli indizi per il tema che vi aspetta. Ricordiamo: l'appuntamento è per lunedì 24 agosto dalle ore 21.00 all'una. Una singola sera, in contrapposizione alla Two Days appena conclusa.
F.T. Hoffmann
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La Macabra Mascherata del 1511

Messaggio#1 » martedì 25 agosto 2015, 0:17

È notte e il Diavolo balla per le vie della città, passando per vicoli e stradine. Danza al suono delle lame che si incrociano, ridendo per ogni colpo andato a segno. E le sue risa sono molte, tanto che ormai il sangue ruscella sul selciato come pioggia di primavera.
È notte e il Diavolo balla fra gli uomini feroci senza essere visto. Danza con foga crescente e non può fermarsi, perché le grida d'odio muovo i suoi passi destri, mentre gli strilli di dolore guidano i suoi passi sinistri.
È notte e il Diavolo balla nel carnaio di carnevale, alla testa del suo corteo animale. Danza in mezzo a centinaia di Caino, reggendo alto nel cielo il Nigrafiamma, lo stendardo infernale.
Il Diavolo balla e danza nella notte ma non è ancora soddisfatto. Alla festa mancano ritmo e verve. Sibila quindi cattivi pensieri alle orecchie dei vivi, mentre stende sui loro occhi un rosso velo di rabbia.
Altra violenza dilaga per le strade di Udine ed è come un morbo che infetta le anime. In un'orgia di sangue e ferro, denti e unghie, il Diavolo danza e balla nella notte mentre un circo di anime dannate si infoltisce intorno a lui, in attesa di un suo cenno.

 

Antonio Savorgnan, ancora in armatura, sedeva sfinito nella corte interna del Palazzo di Famiglia. Appoggiato a una colonna, fissava il vuoto davanti a sé e l'unico gesto che sembrava in grado di compiere era quello di portare la bottiglia di vino alla bocca.
Antonio alzò gli occhi al cielo, inspirando l'aria gelida della notte. “Ormai si dovrebbe andare per mezzanotte” pensò. Finalmente il giovedì grasso stava per finire e l'ordine sarebbe tornato in città.
Fuori dalla quiete di Palazzo Savorgnan, infatti, regnava il caos, un caos che era per lo più opera sua. Antonio si prese la testa fra le mani, gli occhi pesanti e così rimase per un tempo impreciso, a metà fra il sonno etilico e la veglia.
Era ancora in quella posizione quando li udì. Alzò lo sguardo giusto in tempo per vederlo entrare nella corte. Era il vecchio contadino zoppo che aveva acceso gli animi degli Zamberlani durante l'assalto di Palazzo Dalla Torre.
Ballava e rideva, seguito da una torma di uomini ebbri e folli, vestiti da gran signori. Sopra di loro sventolava una bandiera sozza e lacera, che gocciolava sangue come l'aspersorio l'acqua santa.
Unti dal quel crisma primordiale gli uomini si agitavano al ritmo di una musica invisibile, esibendosi in una grottesca forma di Gagliarda. La processione cominciò quindi a girare intorno al pozzo, intonando canti e grida bestiali.
Antonio rimase a fissarli, troppo ubriaco per opporsi a quel macabro gesto di riverenza. Completato il terzo giro, però, il Vecchio Zoppo si fermò e impose il silenzio.
-Viva, viva i Savorgnan e morte sugli strumieri venezian!- gridò con voce rauca. Poi facendo un profondo inchino svanì.
Sul selciato della corte rimase solo uno zoccolo bagnato di sangue, uno zoccolo di legno che recava una data impressa a fuoco.
27.03.1512
La data del pagamento.



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AmbraStancampiano
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Messaggio#2 » mercoledì 26 agosto 2015, 18:53

Ciao,
perdonami ma sarò brutalmente sincera: trovo che il tuo racconto non abbia nè capo nè coda, letteralmente. Nel senso che non esistono un inizio, uno svolgimento e una fine.
Cominci con quella lunghissima (e per carità, molto bella) poesia/ballata/descrizione del diavolo, per poi abbandonarla totalmente in favore di un personaggio che vediamo guardare qualcun altro fare qualcosa che non si capisce neanche molto bene, e che poi scompare (il "protagonista"? il contadino? nemmeno questo si capisce) lasciando un'impronta di sangue con una data. "la data del pagamento". Il pagamento di cosa? Di che cosa stiamo parlando esattamente?
E credimi, l'ho letto molte volte per cercare di trovarci un senso.
Ho intuito che si trattasse di un fatto storico dal fatto che citi Udine, Venezia ed una data precisa, e sono andata a cercare.
Partendo dal fatto che comunque è buona norma, quando racconti un avvenimento storico non necessariamente noto ai più, dare dei riferimenti (basta anche il link a wikipedia), comunque non ho capito cosa ci stai raccontando.
Le due immagini che ci dai sono entrambe molto belle, molto ben scritte, molto descrittive, ma di per sè non fanno un racconto. E non sembra esserci alcun legame tra l'una e l'altra. Qual è la storia? Quali sono i fatti? E l'invisibile dov'è?
Lo stile è ottimo, ma a me pare ci sia davvero solo quello.
Spero che tu non te la prenda, ho l'abitudine di essere sempre molto schietta.
Alla prossima.
Qui giace il mio cervello, che poteva fare tanto e ha deciso di fare lo stronzo.

F.T. Hoffmann
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Messaggio#3 » mercoledì 26 agosto 2015, 19:06

Ciao Ambra, trattandosi di un concorso, non pensavo si potesse allegare un link in descrizione, sennò credimi, l'avrei fatto. L'evento in questione è il Crudele giovedì grasso del 1511, di cui ho cercato di dare indizi.

Il collegamento fra i due pezzi è il diavolo che si aggira nel mondo fisico come il vecchio zoppo, e guida nella notte del crudele giovedì grasso le anime dannate dei morti. Ho interpretato in chiave fantastica un evento storico e un personaggio, Antonio Savorgnan, che scatena la rivolta per eliminare le famiglie nobili rivali dalla città e esattamente un anno e un mese dopo l'evento viene ucciso.

Ti ringrazio per il commento.

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AmbraStancampiano
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Messaggio#4 » mercoledì 26 agosto 2015, 19:17

Grazie a te per la spiegazione, ma mi chiamo Ambra
Qui giace il mio cervello, che poteva fare tanto e ha deciso di fare lo stronzo.

Fernando Nappo
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Messaggio#5 » mercoledì 26 agosto 2015, 21:39

Ciao Fabio,
ammetto di aver fatto molta fatica col tuo racconto. Capito che si trattava di un fatto storico ho fatto qualche ricerca e mi sono un po' chiarito le idee. La parte iniziale è decisamente ben scritta, evocativa del male che il diavolo rappresenta e che, se ho ben interpretato, è l'invisibile che muove le fila dietro gli uomini.
Però, in effetti, come dice Ambra se non ti fai (o non hai) una conoscenza specifica dell'evento in oggetto, resta piuttosto oscuro nel suo svolgimento.
Ottimo lo stile.

F.T. Hoffmann
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Messaggio#6 » mercoledì 26 agosto 2015, 23:33

Ciao Fernando, purtroppo ho rischiato e ho perso. Sapevo che scegliere un elemento storico così poco mainstream potesse essere una forte debolezza per il racconto; alla fine non avevo nemmeno lontanamente i caratteri sufficienti per scrivere un trittico esauriente della vicenda. Tuttavia boh, mi sono buttato e ho cercato di rappresentare quello che avevo in mente col numero di caratteri a disposizione.

Dopo averlo scritto ho cercato di colmare le lacune con tutti gli indizi possibili e a saperlo prima avrei davvero inserito un link di approfondimento.  Semplicemente pensavo non si potesse.

D'altra parte però ho suscitato sufficiente curiosità in te da spingerti a fare delle ricerche, quindi ho svolto anche una funzione educativa. Questo mi rende molto felice.

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angelo.frascella
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Messaggio#7 » venerdì 28 agosto 2015, 0:33

Ciao Fabio.

Racconto affascinante, con uno stile molto evocativo, in cui però la storia risulta poco chiara a causa di riferimenti ad avvenimenti che, probabilmente, a Udine saranno ben noti a tutti, ma nel resto d’Italia credo siano sconosciuti ai più. Se, alla fine, l’atmosfera rimane comunque godibile qualche dettaglio un più sarebbe stato utile, magari tagliando la prima parte, che, pur essendo evocativa, in un racconto così breve prende troppo spazio, rispetto alla narrazione vera e propria e allungando la seconda in modo tale semplificare la comprensione degli eventi narrati.

marina81
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Messaggio#8 » sabato 29 agosto 2015, 11:52

Ciao Fabio
Inizio subito dicendoti che mi piace molto lo stile dei tuoi due racconti, molto evocativo e le immagini arrivano chiare e vive . Ci poteva essere piu' un legame tra il primo ed il secondo, perchè scritto cosi' si capisce davvero poco e il risultato è confuso. Sicuramente le idee e la storia erano chiare nella tua testa, ma chi legge rimane con un punto interrogativo.
La storia è scritta bene ma asettica e poco comprensibile.

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chiara.rufino
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Messaggio#9 » lunedì 31 agosto 2015, 13:57

Ciao Fabio.

Non lo so, per quanto mi sforzi, trovo il tuo racconto poco esplicativo. Ho colto, leggendo anche gli altri commenti, che il personaggio invisibile della storia è il diavolo e che aspetta le anime come pagamento ma, per il resto, l'ho trovato scritto benissimo ma poco chiaro nei contenuti.

Peccato,  a livello stilistico mi era piaciuto (anche se un po' ripetitivo)
404 Patience Not Found

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eleonora.rossetti
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Messaggio#10 » martedì 1 settembre 2015, 16:18

Ciao Fabio,

la prima parte mi ha incantato, lo ammetto, ma quando sono passata alla seconda ho dovuto rileggere più volte per capirci il nesso, finché non ho sfogliato la sempre-sia-lodata Wikipedia per capire a cosa ti riferissi, specie per quanto riguarda la data del pagamento (sarò ignorante e non sarò del posto, ma non avevo afferrato affatto il significato finché non ho spulciato su Internet).

Ho faticato anche a focalizzare il tema: chi è l'invisibile? il Diavolo? Perché in realtà è visibile al protagonista, fin troppo (l'impronta dello zoccolo) a meno che non lo interpreti come invisibile ispiratore della folla che si ribella.
Uccidi scrivendo.

F.T. Hoffmann
Messaggi: 34

Messaggio#11 » martedì 1 settembre 2015, 16:55

@ Angelo, ringrazio per i complimenti e voglio rassicurarti che questa storia non credo sia molto conosciuta nemmeno a Udine. è un piccolo evento storico che tuttavia secondo me ha un grande fascino, un fascino che ho tentato di trasmettere in 3000 caratteri. Magari svilupperò la storia in 30-40 000 chissà che diventi più chiara. mi scuso quindi per la poca comprensibilità del tutto...

@Marina Come sopra, grazie per gli apprezzamenti allo stile e mi scuso per lo scarso risultato finale.

@Chiara Come sopra xD (scusate, ma le risposte si assomigliano e mi sembra brutto fare ctrl+c/ctrl+v)

@Eleonora ti ringrazio, il termine incantare devo dire mi lusinga più del dovuto. Per il resto sì, non sposso che scusarmi per la scarsa resa finale, soprattutto a livello di comprensione e relazione fra gli eventi. Sapevo di chiedere molto a voi lettori... tuttavia forse ho chiesto troppo.

Per l'invisibile è esattamente quello il punto:
1) il diavolo che si muove invisibile nel mondo degli uomini (lasciare una traccia mica mina la sua invisibilità, tanto che svanisce a livello fisico)
2)il diavolo che è l'invisibile artefice della rivolta

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alessandra.corra
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Messaggio#12 » giovedì 3 settembre 2015, 18:54

Ciao Fabio,

nemmeno io conoscevo questo evento verificatosi nel lontano 1511. Una vicenda molto oscura e sanguinosa, tra l’altro, come molti episodi che accadevano nel Medioevo. Sono appassionanti le storie che si rifanno a un evento mischiando notizie reali a elementi puramente fittizi. Mi vengono in mente i romanzi di Irvin D. Yalom, per esempio. Anche l’idea del diavolo che, come un burattinaio, muove i fili degli uomini pur non nuovissima, è una chiave interessante della narrazione. Purtroppo però tutto questo si capisce solo dopo aver letto le tue spiegazioni successive al racconto. Il testo, anche dopo diverse letture, invece rimane nebuloso, contorto e di non facile intuizione.

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raffaele.marra
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Messaggio#13 » venerdì 4 settembre 2015, 0:03

<span style="text-align: justify; line-height: 1.5;">Non è bello penalizzare un racconto così ben scritto, in cui lo stile ha spessore e ricercatezza ed è perfettamente consono al testo e all’ambientazione descritta. Però è anche vero che si tratta di un racconto la cui trama ha il suo forte nell’evocazione di un fatto storico che andrebbe studiato a parte, aggiungendo cioè al testo del racconto un altro testo che descriva in maniera esaustiva tale avvenimento. Insomma, se io avessi conosciuto l’evento come te, sicuramente mi sarei esaltato nel riconoscerlo in questo bel racconto. Così, invece, resta un senso di insoddisfazione generale, ed è un peccato perché, come ti dicevo, lo hai scritto molto bene (soprattutto nella parte iniziale).</span>

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antico
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Messaggio#14 » domenica 6 settembre 2015, 13:29

Fabio, benvenuto a Minuti Contati!
Forse il prologo è troppo lungo, ma per il resto ho trovato il racconto davvero bello e interessante. Mi ha portato ad andare a scoprire un pezzo di storia che mi era sconosciuto e a rifletterci. Inoltre hai aggiunto del tuo riuscendo a mixare gli elementi e a lasciare il segno con quella data del pagamento, quando chi ha ordito sarà chiamato a risarcire con la propria vita. Questi contadini al seguito del diavolo mi hanno anche richiamato alla mente l'immagine della caccia selvaggia, bella. Un pollice su per me. Spero di leggerti anche nelle prossime edizioni.

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