La sindrome di Olivia B.
Inviato: martedì 25 agosto 2015, 1:34
Olivia guarda fuori dalla finestra del resort; uno stuolo di paparazzi attende, pronto a rubare qualche scatto della supermodella. Il telefono squilla, lei si volta di scatto; è davvero pallida.
Alzo la cornetta, la receptionist mi avvisa:
- E’ arrivato il dottor Corelli.
Sul tavolino accanto a noi occhieggia un tabloid con in copertina una foto sgranata. Il titolo urla: “La venere nera in realtà è bianca? Tutto ciò che NON sappiamo su Olivia B”. Bussano. Il dottore è arrivato.
Corelli è un esperto di arte rinascimentale. Era sorpreso della mia chiamata, ma non quanto me davanti al santone indiano che me l’ha consigliato.
Il dottore guarda Olivia ammirato:
- Qual è il problema? Io trovo che la signorina sia splendida! - arrossisce - e poi, come già sa, mi occupo di quadri.
Mostro al dottore una sua foto di un mese fa: nera come l’ebano. Lui fissa la donna diafana davanti ai suoi occhi, poi di nuovo la foto: sono proprio la stessa persona.
- Affascinante - mormora - sa dirmi quante fotografie le scattano ogni giorno?
Gli spiego che Olivia, top model impegnatissima, rappresenta 5 case di moda. Da due anni fa almeno un set fotografico al giorno. Ed ora rischia di saltare tutto per questa assurdità.
Il dott. Corelli scaccia le mie lamentele agitando una mano. Guarda Olivia, incredulo:
- Per quanto sembri assurdo anche a me, credo di aver capito; alla signorina sta accadendo ciò che succede alle tele del ‘500 esposte malamente: i flash ne consumano il colore, che rischia di scomparire.
- Cioè… sto diventando invisibile? - domanda lei.
- E cosa possiamo fare? - chiedo concitato - Olivia è una modella, si fa fotografare per lavoro!
- Temo che dovrà trovare un altro lavoro. - taglia corto il dottore.
Ci stringe la mano, poi presenta la sua parcella; stavolta sono io ad impallidire. Chiudo la porta, poi la tempesto di pugni:
- Dannazione!
Olivia mi abbraccia:
- Non disperarti, magari tornerò normale.
Lo spero, ma non ci credo veramente.
- E ora che facciamo?
- Non sei il mio manager? Ti pago per trovare soluzioni, non per abbatterti.
Mi arruffa i capelli, le schiocco un bacio.
Mi schiarisco la voce:
- Convochiamo una conferenza stampa per annunciare il tuo ritiro.
I giornalisti in sala fremono; li sento lamentarsi fuori dalla porta: quando mai si è vista una conferenza stampa off limits per le macchine fotografiche? Organizzata da una modella, poi. Il brusio cessa appena entriamo in sala. Olivia è così coperta che sembra travestita, ma quando scosta il foulard per parlare al microfono diventa chiaro che qualcosa non va: le sue guance, le sue mani... Il brusio ricomincia: allora è vero! Olivia B. è bianca!
Con un filo di voce, lei annuncia il suo ritiro dalle passerelle; piovono domande. Un fattorino mi avvisa che la nostra limousine è pronta, lasciamo la sala tra le proteste generali.
Nell’atrio un fan la riconosce, chiede un autografo. L’intera sala si gira, tutti prendono il cellulare, scattano fotografie, la chiamano, cercano di avvicinarsi. Olivia, terrorizzata, mi stringe la mano. Corriamo verso la limo, chiudiamo lo sportello in faccia alla folla. Olivia è invisibile, piange a dirotto. Io riesco solo a fissarla: una pelliccia aperta su un tailleur di Chanel, occhiali da sole Prada, foulard Hermès, un cappello Borsalino. Tutto scosso dai singhiozzi. Le etichette sono bene in vista, là dove il suo corpo le nascondeva:
- Tesoro non piangere, ho trovato: vedi le etichette? Adesso sei davvero la modella perfetta! Gli stilisti vorranno solo te, l’unica a non distrarre l’attenzione dai loro capi!
Alzo la cornetta, la receptionist mi avvisa:
- E’ arrivato il dottor Corelli.
Sul tavolino accanto a noi occhieggia un tabloid con in copertina una foto sgranata. Il titolo urla: “La venere nera in realtà è bianca? Tutto ciò che NON sappiamo su Olivia B”. Bussano. Il dottore è arrivato.
Corelli è un esperto di arte rinascimentale. Era sorpreso della mia chiamata, ma non quanto me davanti al santone indiano che me l’ha consigliato.
Il dottore guarda Olivia ammirato:
- Qual è il problema? Io trovo che la signorina sia splendida! - arrossisce - e poi, come già sa, mi occupo di quadri.
Mostro al dottore una sua foto di un mese fa: nera come l’ebano. Lui fissa la donna diafana davanti ai suoi occhi, poi di nuovo la foto: sono proprio la stessa persona.
- Affascinante - mormora - sa dirmi quante fotografie le scattano ogni giorno?
Gli spiego che Olivia, top model impegnatissima, rappresenta 5 case di moda. Da due anni fa almeno un set fotografico al giorno. Ed ora rischia di saltare tutto per questa assurdità.
Il dott. Corelli scaccia le mie lamentele agitando una mano. Guarda Olivia, incredulo:
- Per quanto sembri assurdo anche a me, credo di aver capito; alla signorina sta accadendo ciò che succede alle tele del ‘500 esposte malamente: i flash ne consumano il colore, che rischia di scomparire.
- Cioè… sto diventando invisibile? - domanda lei.
- E cosa possiamo fare? - chiedo concitato - Olivia è una modella, si fa fotografare per lavoro!
- Temo che dovrà trovare un altro lavoro. - taglia corto il dottore.
Ci stringe la mano, poi presenta la sua parcella; stavolta sono io ad impallidire. Chiudo la porta, poi la tempesto di pugni:
- Dannazione!
Olivia mi abbraccia:
- Non disperarti, magari tornerò normale.
Lo spero, ma non ci credo veramente.
- E ora che facciamo?
- Non sei il mio manager? Ti pago per trovare soluzioni, non per abbatterti.
Mi arruffa i capelli, le schiocco un bacio.
Mi schiarisco la voce:
- Convochiamo una conferenza stampa per annunciare il tuo ritiro.
I giornalisti in sala fremono; li sento lamentarsi fuori dalla porta: quando mai si è vista una conferenza stampa off limits per le macchine fotografiche? Organizzata da una modella, poi. Il brusio cessa appena entriamo in sala. Olivia è così coperta che sembra travestita, ma quando scosta il foulard per parlare al microfono diventa chiaro che qualcosa non va: le sue guance, le sue mani... Il brusio ricomincia: allora è vero! Olivia B. è bianca!
Con un filo di voce, lei annuncia il suo ritiro dalle passerelle; piovono domande. Un fattorino mi avvisa che la nostra limousine è pronta, lasciamo la sala tra le proteste generali.
Nell’atrio un fan la riconosce, chiede un autografo. L’intera sala si gira, tutti prendono il cellulare, scattano fotografie, la chiamano, cercano di avvicinarsi. Olivia, terrorizzata, mi stringe la mano. Corriamo verso la limo, chiudiamo lo sportello in faccia alla folla. Olivia è invisibile, piange a dirotto. Io riesco solo a fissarla: una pelliccia aperta su un tailleur di Chanel, occhiali da sole Prada, foulard Hermès, un cappello Borsalino. Tutto scosso dai singhiozzi. Le etichette sono bene in vista, là dove il suo corpo le nascondeva:
- Tesoro non piangere, ho trovato: vedi le etichette? Adesso sei davvero la modella perfetta! Gli stilisti vorranno solo te, l’unica a non distrarre l’attenzione dai loro capi!