Davanti alla porta

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alexandra.fischer
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Davanti alla porta

Messaggio#1 » lunedì 20 luglio 2020, 22:34

Davanti alla porta
Di Alexandra Fischer

Il ragazzo è allibito: davanti alla porta c’era un guardiano, ora ne resta lo scheletro, scomposto in ossa sul punto di sbriciolarsi.
C’è uno sgabello rovesciato e il pavimento è macchiato di tracce di sangue divenuto marrone.
Dalla porta esce una fanciulla in pelliccia e stivali; porta con sé una clessidra e la getta per terra.
Frammenti di vetro si spargono tutto intorno e la sabbia viola contenutavi all’interno si disperde nell’aria gelida.
Si volta verso lo scheletro scomposto e gli sussurra: «Dunque, era questo il tuo gioco con chi voleva conoscere la Legge. Imprigionarne gli anni di vita in una clessidra.»
Scende le scale e si dirige verso il giovane, sempre più diafana a ogni passo, i suoi piedi sfiorano appena i gradini.
Raggiuntolo, lo bacia in fronte: «Miltzar, nostro padre ha avuto la sua vendetta. E io devo tornare da lui.»
Lui si asciuga una lacrima: «Ma come ci sei riuscita?»
«Fui io a trovarlo e a impietosire il guardiano della porta affinché mi permettesse di portarlo via, ma udii una voce venire da dietro la porta. Mi sussurrò la sorpresa destinata a non essere vista dai postulanti: era il tempo trascorso ad aspettare. La voce si è presa la mia vita. Ma io ho vinto, distruggendo le formule che mantenevano in vita il guardiano della porta e il suo superiore.»
Gli indica la via.
Miltzar corre lungo la strada fiancheggiata di case nere; sul suo volto si mischiano lacrime e un sorriso orgoglioso.



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antico
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Re: Davanti alla porta

Messaggio#2 » lunedì 20 luglio 2020, 22:36

Tempo e caratteri ok, che le Olimpiadi siano con te!

alexandra.fischer
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Re: Davanti alla porta

Messaggio#3 » martedì 21 luglio 2020, 20:47

Grazie, Antico.

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Fagiolo17
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Re: Davanti alla porta

Messaggio#4 » martedì 21 luglio 2020, 21:20

Ciao Alexandra, il tuo racconto non mi è piaciuto particolarmente.
Non ho capito che cosa mi hai raccontato. Questa fanciulla, sorella di Miltzar, ha cercato qualcosa (fui io a trovarlo. Cosa?) che serviva per vendicare il padre e rimane vittima della trappola? L’ho letto tre o quattro volte ma non sono riuscito proprio a capirlo, mi dispiace.
Ho solo capito che ha sconfitto il guardiano ed è rimasta lì per molto tempo (o ha perso molti anni di vita).
Alla prima lettura non mi era chiaro neppure chi dicesse la battuta rivolta al guardiano. Una volta capito che era pronunciata dalla fanciulla, mi sono chiesto perché l’abbia detto. Mi sembra che serva più che altro per spiegare al lettore. E ciò nonostante non sono riuscito a capire.
“La sorpresa destinata a non essere vista dai postulanti” La sorpresa?
Inoltre non mi piacciono per niente “contenutavi” e “raggiuntolo” suonano davvero male e avrei cercato un modo per non utilizzarli.

Edoardo Foresti
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Re: Davanti alla porta

Messaggio#5 » mercoledì 22 luglio 2020, 17:54

Ciao Alexandra, sono nuovo qui su Minuti Contati e mi auguro di scriverti commenti utili.

Ho trovato il brano poco chiaro, principalmente per via della prosa e di come sono stati presentati i temi e gli elementi del worldbuilding.
Prima di tutto, abbiamo due frasi che presentano un "prima" e un "dopo" e trovo spezzino subito l'immersione del lettore. Si inizia ad avere una visione più chiara quando veniamo a conoscenza dell'esistenza della clessidra e abbiamo qualche conferma solo con la prima frase pronunciata dalla ragazza.
Aggiungo poi una nota sui dialoghi: trovo giustissima l'idea di mostrare dettagli attraverso di essi, meno riuscita l'esecuzione. Quello più esteso, in particolare, non mi ha dato molto l'impressione di star ascoltando un personaggio parlante, ma più di trovarmi di fronte a un narratore che si manifesta e spiega al lettore attraverso i dialoghi.

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Emiliano Maramonte
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Re: Davanti alla porta

Messaggio#6 » giovedì 23 luglio 2020, 11:53

Ciao Alexandra!
Felice di rileggerti!
Il racconto ha un indubbio fascino: una visione eterea e fantastica di un limbo o di un'oltretomba sospeso in un tempo eterno, con personaggi da decifrare.
La narrazione è gradevole ma disturbata da costruzioni di frasi assolutamente da revisionare (poi ti farò un paio di esempi).
Il vero problema di questo racconto è che la gran parte della vicenda che immagini è rimasta nella tua testa e questo non è un bene, perché al lettore dai molti input che non l'aiutano a capire bene il contesto, né il vero punto della vicenda. Stai parlando di divinità? Di un inferno? Di un luogo di supplizio? E' una metafora dell'esistenza? Si fa molta fatica a comprendere il come e il perché e ciò penalizza non poco il giudizio complessivo.
Rilievi tecnici:
- Evita espressioni come "contenutavi", "Raggiuntolo" e similari. Se proprio non se ne può fare a meno, okay, ma pensa a delle alternative.
- "C’è uno sgabello rovesciato e il pavimento è macchiato di tracce di sangue divenuto marrone." - "Divenuto marrone", cosa? Lo sgabello o il pavimento? Nel testo ci sono altre frasi costruite così. Capisco la estrema velocità della gara, ma un po' più di attenzione non avrebbe guastato.

Prova così così. Buona Olimpiade!

Emiliano.

Kiljedayn
Messaggi: 102

Re: Davanti alla porta

Messaggio#7 » giovedì 23 luglio 2020, 16:50

alexandra.fischer ha scritto:Davanti alla porta
Di Alexandra Fischer

Il ragazzo è allibito: davanti alla porta c’era un guardiano, ora ne resta lo scheletro, scomposto in ossa sul punto di sbriciolarsi.
C’è uno sgabello rovesciato e il pavimento è macchiato di tracce di sangue divenuto marrone.
Dalla porta esce una fanciulla in pelliccia e stivali; porta con sé una clessidra e la getta per terra.
Frammenti di vetro si spargono tutto intorno e la sabbia viola contenutavi all’interno si disperde nell’aria gelida.
Si volta verso lo scheletro scomposto e gli sussurra: «Dunque, era questo il tuo gioco con chi voleva conoscere la Legge. Imprigionarne gli anni di vita in una clessidra.»
Scende le scale e si dirige verso il giovane, sempre più diafana a ogni passo, i suoi piedi sfiorano appena i gradini.
Raggiuntolo, lo bacia in fronte: «Miltzar, nostro padre ha avuto la sua vendetta. E io devo tornare da lui.»
Lui si asciuga una lacrima: «Ma come ci sei riuscita?»
«Fui io a trovarlo e a impietosire il guardiano della porta affinché mi permettesse di portarlo via, ma udii una voce venire da dietro la porta. Mi sussurrò la sorpresa destinata a non essere vista dai postulanti: era il tempo trascorso ad aspettare. La voce si è presa la mia vita. Ma io ho vinto, distruggendo le formule che mantenevano in vita il guardiano della porta e il suo superiore.»
Gli indica la via.
Miltzar corre lungo la strada fiancheggiata di case nere; sul suo volto si mischiano lacrime e un sorriso orgoglioso.


Ciao, Alexandra, devo giudicarti anche stavolta, a quanto pare!
Dunque, purtroppo il tuo racconto ha diversi problemi. Descrivi quella che, per quanto sono riuscito a comprendere, è una scena classicamente fantasy: il guardiano scheletrico e il suo "superiore" (termine che mi suona un poco fuori contesto, forse "padrone" sarebbe stato più adatto) mi fanno pensare al classico necromante, che ha imprigionato l'anima del padre dei due giovani protagonisti. La spiegazione della fanciulla risulta un po' troppo didascalica, è un problema comprensibile: dato il poco spazio, hai optato per mostrarci la scena a fatti già avvenuti, privandoci però di una vera azione e limitandoti a darci un riassunto degli eventi... oltretutto, la parte riguardante la "voce" e la "promessa" aggiunge solo confusione. Cosa rappresentano questi due elementi? Mi è abbastanza chiaro che la giovane si sia sacrificata per salvare l'anima del padre, quindi che la sua "voglia di vincere" si sostanzi in questo sacrificio supremo, ma cosa sia effettivamente accaduto mi rimane troppo oscuro.
Mi dispiace, forse hai scelto una trama che richiedeva uno spazio superiore a quello concesso dal contest (io, del resto, ho fatto lo stesso errore, quindi non ti rimprovero assolutamente, hai la mia piena comprensione, anzi).
Alla prossima!

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Andrea Lauro
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Re: Davanti alla porta

Messaggio#8 » giovedì 23 luglio 2020, 20:55

Ciao Alexandra, ho fatto fatica a capire il tuo racconto.
Non mi è arrivato, purtroppo, anche dopo un paio di letture. Un mondo molto complesso ed evocativo, ma temo che molti passaggi siano rimasti nella tua testa.
Ti suggerisco un paio di punti per la revisione:

Il ragazzo è allibito: davanti alla porta c’era un guardiano, (ora) ne resta lo scheletro(,) scomposto (in ossa sul punto di sbriciolarsi).
C’è uno sgabello rovesciato e il pavimento è macchiato di tracce di sangue (divenuto) marrone.
Dalla porta esce una fanciulla in pelliccia e stivali; porta con sé una clessidra e la getta per terra.
Frammenti di vetro si spargono tutto intorno e la sabbia viola (contenutavi all’interno) si disperde nell’aria gelida.


Fin qui, sfronderei i punti tra parentesi. La sabbia è ovviamente nella clessidra, le ossa sul punto di sbriciolarsi sono difficili da immaginare se non le tocchi. Risparmi caratteri per spiegare meglio i punti successivi.

Si volta verso lo scheletro (scomposto) e gli sussurra: «Dunque, era questo il tuo gioco con chi voleva conoscere la Legge. Imprigionarne gli anni di vita in una clessidra.»
Scende le scale e si dirige verso il giovane, sempre più diafana a ogni passo, i suoi piedi sfiorano appena i gradini.
Raggiuntolo, lo bacia in fronte: «Miltzar, nostro padre ha avuto la sua vendetta. E io devo tornare da lui.»
Lui si asciuga una lacrima: «Ma come ci sei riuscita?»

«Fui io a trovarlo e a impietosire il guardiano della porta affinché mi permettesse di portarlo via, ma udii una voce venire da dietro la porta. Mi sussurrò la sorpresa destinata a non essere vista dai postulanti: era il tempo trascorso ad aspettare. La voce si è presa la mia vita.

Limiterei l'uso dell'affinché. Ti ho già vista utilizzarlo, è corretto in italiano ma suona molto artificiale. Penso di averlo usato per l'ultima volta in una versione, al liceo. Certo, in questo frangente ci potrebbe anche stare: il personaggio potrebbe avere questo linguaggio aulico. Ma usalo con attenzione, mi raccomando.

Nella frase seguente, spezzerei la subordinata:
Ma io ho vinto, (distruggendo) ho distrutto le formule che mantenevano in vita il guardiano della porta e il suo superiore.»

Sono suggerimenti, prendi pure ciò che ti serve e cestina il resto!
a presto, ancora complimenti per Hyperborea 4
andrea

Giulio_Marchese
Messaggi: 291

Re: Davanti alla porta

Messaggio#9 » giovedì 23 luglio 2020, 23:22

Davanti alla porta, di Alexandra Fischer

Ciao Alexandra,
Sei caduta nel solito tranello! Hai tentato un racconto da 20 mila caratteri in 1500.
Malgrado invidi la tua fantasia, stavolta, il racconto non mi è arrivato. Ho dovuto leggere più volte perché non capivo chi stesse facendo cosa. Probabilmente avresti dovuto esplicitare i soggetti in diverse frasi, anche se capisco che lo spazio era poco.

e la sabbia viola contenutavi all’interno si disperde nell’aria gelida.


Questa frase non si può sentì.
Insomma stavolta, per me, non ci siamo.

alexandra.fischer
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Re: Davanti alla porta

Messaggio#10 » sabato 25 luglio 2020, 7:04

Ciao Fagiolo17, scusa se il racconto ti è parso di difficile comprensione. Lo riscriverò tenendo conto soprattutto dei suggerimenti riguardo alla terminologia. Ecco: frasi brevi avrebbero fatto in modo di farti arrivare la storia. Ossia, una fanciulla che ha sacrificato la propria vita per distruggere il maleficio legato a clessidre custodite nel tempio da parte di un custode, che ti fa aspettare e intanto ti ruba anni e anni. Lei annulla la maledizione (lo trasforma in scheletro), ma muore anche lei. Però, come fantasma, ha accompagnato il fratello per rassicurarlo. A nessuno toccherà più la sofferenza del padre.

alexandra.fischer
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Re: Davanti alla porta

Messaggio#11 » sabato 25 luglio 2020, 7:05

Ciao Hansei, posso solo dirti. Mi rincresce, vedrò di fare meglio.

alexandra.fischer
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Re: Davanti alla porta

Messaggio#12 » sabato 25 luglio 2020, 7:07

Ciao Megagenius, scusami tu. Ho capito la trappola. I caratteri! Ecco perché sono ricorsa a modi di scrivere davvero terrificanti. E a scapito di certe chiarezza (il tempio dove aleggia la maledizione...il custode malvagio che ti ruba la vita esasperandoti e uccidendoti con l'attesa finché arriva la fanciulla giustiziera, che vince, a costo di rimetterci l'esistenza).

alexandra.fischer
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Re: Davanti alla porta

Messaggio#13 » sabato 25 luglio 2020, 7:10

Ciao Kiliedajn, hai capito la storia ed è già molto. Per i particolari...l'ho scritto in condizioni estreme (tirannia caratteri), ma hai ragione. Merito la tirata d'orecchi. Un po' più di attenzione non avrebbe guastato (a partire dalla scelta del tema. Meno trama, più sensazioni e rese di stati d'animo quando ci sono condizioni di gara così).

alexandra.fischer
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Re: Davanti alla porta

Messaggio#14 » sabato 25 luglio 2020, 7:12

Ciao Andrea, cestinare? Userò tutti i tuoi suggerimenti e domando venia per la fatica che ti ho fatto fare. Grazie dei complimenti per Hiperborea4 (pura fortuna, ribadisco anche qui).

alexandra.fischer
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Re: Davanti alla porta

Messaggio#15 » sabato 25 luglio 2020, 7:13

Mi rincresce, Giulio. Abbi pazienza, farò ammenda.

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jimjams
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Re: Davanti alla porta

Messaggio#16 » domenica 26 luglio 2020, 11:00

Ciao Alexandra, il tuo racconto credo abbia un problema in cui spesso cado anche io. La voglia di raccontare una storia, che magari da mesi si va formando e ampliando dentro di noi. Il risultato risulta a noi lettori incompleto, per quanto ci si sforzi di condensare. Con un paio di letture e un po' di fantasia capisco che la ragazza si è imbarcata in una mission impossible, salvare il padre, rimanendo tuttavia anch'essa intrappolata. Alla fine ha ragione del guardiano, se ne libera, e l'ultimo suo atto vitale è mettere in guardia il fratello. Spero di aver azzeccato tutto. Alcuni passaggi li avrei scritti diversamente, magari rubando un po' di caratteri utili altrove (non serve spiegare che la sabbia era nella clessidra, per esempio). Il linguaggio credo sia volutamente pomposo per dare l'effetto di ambientazione fantasy, ok. Non sempre si riesce a rendere quello che si vuole, specialmente qui su MC. Ma se come penso l'idea è un frammento di qualcosa che ti ronza in testa, coltivala.

alexandra.fischer
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Re: Davanti alla porta

Messaggio#17 » domenica 26 luglio 2020, 20:50

Ciao Jimjams, sì, in effetti avrei dovuto stare attenta a certi particolari. Se la storia è arrivata a te in modo chiaro, ma agli altri no, c'è un vizio di forma da correggere quando si hanno pochi caratteri a disposizione. La parola d'ordine: semplicità. D'ora in poi userò questo stratagemma, narrare a me stessa lo spunto prima di svilupparlo. Se riesco a descriverlo in pochi caratteri, allora sarò a buon punto. Scusami tu se storia ti è parsa aggrovigliata. Grazie per l'esortazione a coltivarla.

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