Gruppo PARIGI 1924: Lista racconti e classifiche

Partenza: 20/07/2020 ore 22.00
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antico
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Gruppo PARIGI 1924: Lista racconti e classifiche

Messaggio#1 » martedì 21 luglio 2020, 0:24

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BENVENUTI ALLA 100 METRI PIANI OLYMPIC EDITION, LA 143° ALL TIME, seconda prova delle Olimpiadi della Scrittura 2020 di Minuti Contati!

Questo è il gruppo PARIGI 1924 della 100 METRI PIANI OLYMPIC EDITION.

Gli autori del gruppo PARIGI 1924 dovranno commentare e classificare i racconti del gruppo AMSTERDAM 1928.

I racconti di questo gruppo verranno commentati e classificati dagli autori del gruppo BERLINO 1936.


Questo è un gruppo da OTTO racconti e saranno i primi TRE ad avere diritto alla pubblicazione immediata sul sito e a entrare tra i finalisti che verranno valutati dal COMITATO OLIMPICO composto da FRANCO FORTE, MAURO LONGO, SARA SIMONI, FRANCESCO NUCERA e MAURIZIO BERTINO. Ricordo che per decidere quanti finalisti ogni gruppo debba emettere cerco sempre di rimanere in un rapporto di uno ogni tre approsimandolo all'occorrenza per eccesso.

Per la composizione dei gruppi ho tenuto conto del seguente metodo: per primi ho assegnato ai raggruppamenti coloro in possesso di punti RANK ALL TIME (il primo nel gruppo A, il secondo nel gruppo B, il terzo nel gruppo C, il quarto nel gruppo A e così via), coloro che non hanno ancora ottenuto punti nel RANK ALL TIME sono stati assegnati a seguire (primo a postare gruppo X, secondo a postare gruppo Y, terzo a postare gruppo BETA, quarto a postare gruppo X e così via). A prescindere da tutto, ho inoltre forzato in modo che l'unico racconto con MALUS fosse assegnato al gruppo da OTTO partecipanti.

E ora vediamo i racconti ammessi nel gruppo PARIGI 1924:

Una vita da Mediano, di Andrea Partiti, ore 22.47, 1500 caratteri
Disegni, di Viviana Tenga, ore 22.59, 1497 caratteri
Schegge di luna, di Wladimiro Borchi, ore 22.54, 1471 caratteri
Testacoda, di Agostino Langellotti, ore 22.45, 1497 caratteri
Le ali ai piedi, di Laura Cazzari, ore 22.35, 1410 caratteri
Vittoria mancata, di Simone Marzola, ore 22.45, 1495 caratteri
Questione di energia, di Alessio Magno, ore 22.55, 1491 caratteri
Dei state a guardare, di Adriano Bernocchi, ore 23.11, 1498 caratteri MALUS 4 PUNTI

Avete tempo fino alle 23.59 di lunedì 27 LUGLIO per commentare i racconti del gruppo AMSTERDAM 1928. Le vostre classifiche corredate dai commenti andranno postate direttamente sul loro gruppo. Per i ritardatari ci sarà un'ora di tempo in più per postare le classifiche e i commenti, quindi fino alle 00.59 del 28 LUGLIO, ma si prenderanno un malus pari alla metà del numero di autori inseriti nel gruppo approssimato per difetto. Vi avverto che sarò fiscale e non concederò un solo secondo in più. Vi ricordo che le vostre classifiche dovranno essere complete dal primo all'ultimo. In questa edizione non ci sarà la classifica dell'Antico.
NB: avete SETTE giorni per commentare e classificare i racconti del gruppo AMSTERDAM 1928 e so bene che sono tanti. Ricordatevi però che Minuti Contati, oltre che una gara, è primariamente un'occasione di confronto. Utilizzate il tempo anche per leggere e commentare gli altri racconti in gara e se la guardate in quest'ottica, ve lo assicuro, SETTE giorni sono anche troppo pochi. E ancora: date diritto di replica, tornate a vedere se hanno risposto ai vostri commenti, argomentate, difendete le vostre tesi e cedete quando vi convinceranno dell'opposto. Questa è la vostra palestra, dateci dentro.

Eventuali vostre pigrizie nei confronti dei commenti ai racconti (che devono avere un limite minimo di 300 caratteri ognuno) verranno penalizzate in questo modo:
– 0 punti malus per chi commenta TUTTI i racconti assegnati al suo gruppo con il corretto numero minimo di caratteri.
– 13 punti malus per chi commenta tutti i racconti assegnati al suo gruppo, ma senza il numero minimo di caratteri.
– ELIMINAZIONE per chi non commenta anche solo un racconto di quelli assegnati al suo gruppo.


Vi ricordo che i racconti non possono essere più modificati. Se avete dubbi su come compilare le classifiche, rivolgetevi a me.
Potete commentare i vari racconti nei singoli thread per discutere con gli autori, ma la classifica corredata dai commenti deve obbligatoriamente essere postata nel gruppo AMSTERDAM 1928.
Altra nota importante: evitate di rispondere qui ai commenti ai vostri lavori, ma fatelo esclusivamente sui vostri tread.

E infine: una volta postate e da me controllate, le classifiche non possono più essere modificate a meno di mia specifica richiesta in seguito a vostre dimenticanze. L'eventuale modifica non verrà contabilizzata nel conteggio finale e sarà passibile di malus pari a SETTE punti.

BUONA 100 METRI PIANI OLYMPIC EDITION A TUTTI!



alexandra.fischer
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Re: Gruppo PARIGI 1924: Lista racconti e classifiche

Messaggio#2 » martedì 21 luglio 2020, 21:56

Buona sera, ecco i miei commenti e relativa classifica.

UNA VITA DA MEDIANO di Andrea Partiti Tema centrato. Essere un Mediano in un mondo di esseri tricefali con un corpo unico è il dramma del tuo protagonista. La sua vittoria, in questo caso, è stata di non scegliere di unirsi alla lotta fra Destro e Sinistro. Resta lì, al centro, a osservare le loro lotte, lasciandoli sfogare e nutrendosi di quello che loro gli offrivano. Certo, la sua fame non è solo fisica, ma emotiva. Non lo considerano. L’alienazione del tuo protagonista è ben resa dall’uso del plurale. Non: io Mediano, ma noi. Ottima scelta, di sapore kafkiano.

DISEGNI di Viviana Tenga Tema centrato. Io tifo per Elena, che immagino incerta di un talento artistico che potrebbe sbocciare se non fosse per l’etichetta di eterna “una delle” che si porta fin dai tempi della scuola. Poi, certo, l’arrivo di questa Agnese, più sicura di sé, anche nel proporsi (vedi la riedizione del concorso-flop) non la aiuta. Storia delicata, che commuove il lettore per via delle lacrime di Elena.
Attenta:
nulla di ché (nulla di che)
alla frase: adesso lei insieme al fratello del festeggiato (adesso lei era insieme al fratello del festeggiato)

SCHEGGE DI LUNA di Wladimiro Borchi Tema centrato in modo insolito. Il Nostro vince facendo digitare al giudice via PIN il codice numerico con la sentenza ingiusta. Certo, non deve essere un angelo, per come lo ha trattato, imbavagliandolo e legandolo con il gioco del: ti taglio un pezzo di carne per ogni cifra errata. Il finale è caustico. Il giudice finisce comunque scaraventato dalla finestra e non c’è da dare torto al Nostro (qualunque reato avesse commesso prima, il fatto di trattare così il giudice gli avrebbe solo peggiorato la situazione.

TESTACODA di Agostino Langellotti Tema centrato in modo impeccabile. Cosa non si fa per vincere. Il tuo corridore ci ha perso addirittura…la testa. Lo spirito agonistico del Nostro è molto ben reso sia nel Punto di Vista, il Lettore si immedesima con la sua grinta e il suo gusto della sfida e rimane di certo scosso davanti all’auto incendiata. I nomi delle auto e degli avversari restano impressi (Duke Williams della Delta-Nuke, Pat Mendoza e la camaro). Da brivido il nome della curva: Golgotha e della gara: Daytona Armagheddon. Ed efficacissime le scene di guida. Sembrava di essere lì a sentire il rombo dei motori e l’odore di benzina e pneumatici.

LE ALI AI PIEDI di Laura Cazzari Tema centrato. Lo trovo molto simile a una storia vera. Rhea usa la corsa come riscatto e non solo come atleta, ma anche come persona, per sfuggire a una vita di povertà e di violenze domestiche in un paradiso (vedi il contesto di sabbie e palme filippino) dalle molte amarezze. Il suo eroismo si vede in modo particolare nei nastri alle caviglie con la scritta Nike, con i quali si presenta alla gara: la sua non è la vanità di imitare le scarpe degli avversari (a lei precluse per mancanza di denaro), ma un augurio a se stessa, per essere lì (io, almeno, la vedo così).

VITTORIA MANCATA di Simone Marzola Tema centrato in modo tragico comico. L’imperatore (che prima ho immaginato Napoleone III°, e poi, dal commento…vedo che si tratta del Grande Corso!) vorrebbe vincere facile sparando su un gruppo di conigli allevati espressamente per lui sotto la direzione di Berthier (maestro di caccia? Io lo vedo così). Peccato che siano stati tenuti a digiuno e gli si facciano incontro impazziti per la fame, provocando il fuggi fuggi generale. La storia diverte e incuriosisce oltre a istruire. Il Lettore Esigente si chiede: ma perché non nutrirli e limitarsi a liberarli dalle gabbie? Si cela forse un attentato goffo all’Augusta Persona?

QUESTIONE DI ENERGIA di Alessio Magno Tema centrato in modo impeccabile. Il plot-twist è una tecnica narrativa di estrema complessità che tu padroneggi magnificamente. Quello che tu mostri all’inizio, ossia la rappresentazione di uno dei tanti possibili inferni della mitologia giapponese (di ispirazione tibetana), con il samurai condannato a rivivere all’infinito una battaglia perduta contro nemici fantasma in una landa insanguinata, è proprio il contenuto del videogioco che si inceppa sul più bello (vedi il guasto al videogioco) e che alimenta la volontà di rivalsa del giocatore Alessio, mentre per il samurai rappresenta forse un breve istante di oblio.

DEI STATE A GUARDARE di Andrea Bernocchio Tema centrato. Laerziade dà tutto se stesso, letteralmente, per volare incontro agli dei. Lo si vede nella scena finale, nella quale la fatica lo fa…letteralmente a pezzi. L’antagonista Magulomìde non può nulla, malgrado sia molto veloce. Insolito paragonarlo a un sagittario d’ebano (sì, è originale, ma io avrei visto meglio…centauro, se era per indicarne la velocità…mitica. Questo perché il sagittario è un centauro con le frecce, ma qui c’è una corsa e non un tiro con l’arco). Per il resto, complimenti. La resa della fatica di Laerziade nella corsa è ottima. Il tuo modo di descriverne il palpito cardiaco, lo slancio muscolare, ha la stessa musicalità dei sonetti di John Donne.
Attento:
al titolo (meglio: DEI, STATE A GUARDARE)
per scoprire chi fra i mortalì (per scoprire chi fra i mortali)
L’aruspice Taipele glielo confessò (no: glielo preconizzò, o profetizzò)

La mia classifica è soffertissima, siete tutti autori da podio:

QUESTIONE DI ENERGIA di Alessio Magno

TESTACODA di Agostino Langellotti

LE ALI AI PIEDI di Laura Cazzari

VITTORIA MANCATA di Simone Marzola

UNA VITA DA MEDIANO di Andrea Partiti

DISEGNI di Viviana Tenga

SCHEGGE DI LUNA di Wladimiro Borchi

DEI STATE A GUARDARE di Andrea Bernocchio

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antico
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Re: Gruppo PARIGI 1924: Lista racconti e classifiche

Messaggio#3 » mercoledì 22 luglio 2020, 11:18

Una classifica già postata, ve ne mancano altre sei.

Dario17
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Re: Gruppo PARIGI 1924: Lista racconti e classifiche

Messaggio#4 » mercoledì 22 luglio 2020, 16:46

UNA VITA DA MEDIANO

Mediano ti permette sia la citazione che la similitudine della Canzone, certo , ma Medio o Mezzo sarebbe stato più azzeccato.
All'inizio pensavo il Mediano fosse qualcuno che NON avesse tre teste, poi andando avanti ho capito.
Un incipit più lineare mi avrebbe giovato.
Fantasioso, ispirato, scritto discretamente.
La voglia di vincere è riferita a Destro e Sinistro che cercano di fregiarsi l'un l'altro, presumo. Spero di non aver capito male.
Prova sufficiente.

DISEGNI


Tema centrato alla grande, lo hai messo proprio nero su bianco. Chi non ha avuto un rivale con la cugina della madre al posto giusto e al momento giusto? Il racconto si basa sulla sconfitta del protagonista che però ci viene solo lasciata intendere, avrei gradito di più se la protagonista lo avesse saputo in maniera più teatrale, anche esagerata tipo durante la premiazione o leggendo il nome su di una locandina con la lista dei vincitori.
Sentirlo dire passando ad una festa e beccando guarda caso la diretta interessata lascia un po' così...
Occhio ai refusi, ce ne sono un paio ma niente di ché.
Carina come prova.

SCHEGGE DI LUNA


Per una capra come me nel campo giuridico ho dovuto spremere le sinapsi per capire cosa stesse facendo il protagonista e non ne sono ancora convinto. Voglia di vincere...un processo chiuso a torto?
Messa così è più voglia di vendetta... Sempre se ho capito bene.
Come lettore mi trovo confuso e non posso che prenderne atto.
Il cliché del coltello che brilla sotto la luce era evitabile.
La fine d'impatto mi suggerisce un "ho finito i caratteri, vola fuori di qua e muori!" :)
Lo stile c'è, ormai non è certo una novità con le tue opere.
Prova sufficiente, ma con annessi più dubbi di quanti ne avrei dovuto avere.

TESTACODA


Cosa c'è di meglio di una corsa automobilistica giocata metro su metro per mostrare la voglia di vincere?!
Nulla.
e per l'appunto, la trovo una scelta un po' troppo banalotta per questo contest. La prima persona ti costringe a mettere pensieri non credibili per dare informazioni al lettore, come Polly ti ha giustamente fatto notare. Macchina come bestia che va sull'asfalto e motori che ruggiscono: cliché da evitare con qualche colpo di originalità in più.
Il cambio di punto di vista mi ha fatto odorare di brutta fine del protagonista e così è stato.
Il finale è d'effetto splatter e forse tende un po' a quel mondo comico-macabro da videogame in cui più si investono pedoni e più punti fai.
Non mi ha convinto.

LE ALI AI PIEDI

Non prenderla sul personale come fosse un'offesa ( è una pratica che va di gran moda ultimamente in questi lidi e non voglio assolutamente accendere altre discussioni) ma il tuo racconto mi ha ricordato troppo il classico dei classici: "ogni mattina, in Africa, una gazzella si sveglia ecc.."
Sarà stato il narratore onnisciente o il ripetitivo citare il nome della protagonista, forse entrambe le cose.
Se si parla di nastri che tengono attaccate cose, va specificato che sia adesivo, così hai anche l'aggancio per quel tipo di nastro spesso che può, con molta fantasia, essere utilizzato per compensare una mancanza di scarpe.
Una vita difficile, lo sport come salvezza.
La voglia di vincere doveva essere finalizzata ad un premio in denaro o ad una occasione di diventare professionista, così non è chiaro se lei partecipi anche solo per non dover starsene a casa.
Non troppo entusiasta della prova.

VITTORIA MANCATA


Sembra una, di quelle storie della rubrica "Forse non sapete che..." della Settimana Enigmistica dove eventi surreali...sono accaduti davvero!
Il raccontino è fresco, scorre bene e ha quell'effetto comico che ben si confà ad un contest da 1500 caratteri soltanto.
Strido I denti sulla coerenza col tema richiesto.
Ovvio che parlando di una gara di caccia, sia sottintesa la voglia di vincere dei partecipanti, ma nel racconto non c'è una riga una che me lo faccia capire.
Un paio di righe di descrizione in meno e magari un accenno a qualche spacconata tra nobili in procinto di gareggiare,
"Vincerò io oggi, caro il mio conte di Pappagua"
"Nemmeno se ti dessero un cannone, caro duca di Pappalà, oggi ti stracceró io!"
Capito?
oppure la smisurata fame di vittoria di Napoleone pure per quella semplice contesa che trapela da un pensiero interiore...
Prova molto simpatica.

QUESTIONE DI ENERGIA

Oddio, no.
Il cliché del "era tutto un sogno" proprio non mi scende giù.
Ci sei andato duro con aggettivi aulici e magnificenti, messi anche piuttosto bene anche se ho percepito sullo sfondo un po' di sano esibizionismo lessicale, per descrivere solo un Nioh?
Se si parla di videogiocare, allora il tema c'è in quanto si tratta a stringere di una partita ai videogiochi, fosse stato uno scontro vero era più che altro voglia di sopravvivere.
Secondo me puoi fare di meglio a livello di originalita, visto come scrivi i mezzi ce li hai eccome (occhio alle virgole) .
Dacci dentro con la fantasia e sbaragliaci tutti!

DEI STATE A GUARDARE


Aulico è dir poco.
Confermo anch'io che infilare troppi personaggi e con nomi così lontani e poco familiari ai giorni nostri si fa fatica ad associarlo bene, un peccato perché con un racconto del genere bisognerebbe tenere quasi lo stesso ritmo del protagonista che corre.
E corre forte, se poi praticamente si decompone.
Poesia epica ok, ma tartassare quasi tutti i 1500 caratteri con pensieri metafisici ed evocazioni mitologiche più che slancio in una corsa da l'effetto di ostacoli lungo il percorso.
Alternali con frasi più lineari, magari. Un mio parere, piuttosto spassionato.
Vincere è sopratutto un superamento dei limiti, tema centrato quasi fosse un sagittario e non un centauro... ;)


CLASSIFICA:

1. Disegni
2. Schegge di Luna
3. Vittoria mancata
4. Dei state a guardare
5. Una vita da Mediano
6. Testacoda
7. Le ali ai piedi
8. Questione di energia

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Polly Russell
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Re: Gruppo PARIGI 1924: Lista racconti e classifiche

Messaggio#5 » giovedì 23 luglio 2020, 1:43

Ragazzi, io ho fatto una fatica che non avete idea.
E giuro che mi è capitato raramente, tolte tre posizioni, che non sono necessariamente il podio, ero e sono nel buio più totale. È davvero difficile che io sia tanto in difficoltà, alla fine mi sono messa a vedere anche i tempi di consegna, sperando di poterli utilizzare come discriminate.
Dopo il vuoto, è da ieri che rimugino su questa cacchio di classifica, tolte le tre posizioni di cui sopra, qualcosa dovevo fare, per cui ho privilegiato l’aderenza alla traccia. Non me ne vogliate, ma è stata davvero dura.
Cinque posizioni su otto potrebbero essere rigirate anche venti volte e troverei comunque senso alla classifica. Chi mi conosce sa che non sono solita a questi “pipponi” pre post, ma oggi non sapevo davvero cosa fare.

1) Dei state a guardare, di Adriano Bernocchi
2) Schegge di luna, di Wladimiro Borchi
3) Le ali ai piedi, di Laura Cazzari
4) Disegni, di Viviana Tenga
5) Testacoda, di Agostino Langellotti
6) Una vita da Mediano, di Andrea Partiti
7) Vittoria mancata, di Simone Marzola
8) Questione di energia, di Alessio Magno


Una vita da mediano

Ciao Andrea.
Se devo dirti, non ho capito il finale di questo brevissimo. Non capisco cosa succeda a Mediano.
Parrebbe una presa di coscienza e potere, in prima analisi. Fuori una testa, l’altra è ferita, finalmente comando io. Però in realtà è Destro a prendere il potere lasciato vacante da Sinistro. Quindi Mediano (perché non Medio?) semplicemente constata che è sempre stato il più de Olpe e che ha scelto di esserlo? Non so... credo che mi sia sfuggito qualcosa.
Come al solito, i complimenti maggiori vanno a la tua florida fantasia, non so in che cilindro tieni le idee, ma quando le estrai sono sempre candidissimi, bellissimi conigli!
Unico appunto, a parte non aver capito il finale, la prima frase.
Nel villaggio tutti hanno tre teste e un unico corpo
, se devo iniziare un racconto, non lo comincerei mai con “nel mio paese abbiamo tutti due occhi e una bocca.
Avresti dovuto introdurmi l’elemento fantasy dandomelo per normale. Non so bene come, ma avresti dovuto trovare un modo. Lol
Che ne so “delle tre teste, io sono quella sfigata: il Mediano.” O una cosa così,
Comunque un racconto gradevole, mi piace la “guerra delle parti”; chi mangia, chi decide, chi muove le mani...
Intanto buona olimpiade.


Disegni
Ciao Viv, ben trovata.
Povera Elena, che sfiga! Lol
Racconto niente male, credibile, quotidiano quasi. Che non ha un’Agnese tra le palle?
Certo tutta l’empatia che provo per Elena va un po’ a scemare, se considero l’impegno zero, che mette nel cercare di essere la prima. Non si allena, non studia, non si esercita, spera soltanto che alla gara partecipino quattro gatti, possibilmente pippe. Che ci sta, in fondo è una ragazzina, però non mi porta a fare il tifo per lei, ecco.
adesso lei insieme al fratello del festeggiato.
qui manca una “sta”, forse?
Come già detto un racconto gradevole.

Schegge di luna
Eh ho capito, ma così, delinquente ci diventa! Lol
Ma come, io che facevo già il tifo per Marco... Tutta colpa di quel “lo sa” che mi trapana il cranio con “vedi che è innocente davvero e il giudice è stato frettoloso, o avventato, o addirittura ha ceduto a qualche minaccia.”
Però poi lo scatafasci giù dalla finestra e insieme alla colonna del giudice si infrange anche il mio eroe. Vero è che non poteva lasciarlo vivo...
Comunque, delusione a parte, ancora un buon lavoro. Con un epilogo ottimo per il protagonista. L’indomani si penserà che il giudice si sia talmente pentito, d’aver cambiato la sentenza per poi togliersi la vita.
Come sempre, una buona prova.
Buona edition!

Testacoda
Ben trovato Pretorian!
Tutta la prima parte è molto immersiva, veloce, adrenalinica, come una gara impone, quindi buon lavoro, Ti freghi un po’ quando mi dai il nome della gara ( o della pista, non ne so un cacchio).
siamo all’ultimo giro del Daytona Armagheddon
perché dovrebbe ripetersi quale pista sta affrontando? Lo ripete a noi, quindi, e non va bene. Meglio una cosa tipo “pista di merda, la Daytona, lo sapevo” o qualcosa del genere.

La seconda parte si lega male, nonostante lo stacco di un paio di righe io sono ancora convinta che stia parlando il narrante e cerco di capire di chi cacchio sia la testa che rotola.
Ci vorrebbe uno stacco più incisivo, un corsivo per una delle due parti, per esempio.
Per il resto, è una buona prova, anche un pelo commovente. Lol

Le ali ai piedi
Molto suggestivo, Laura. La parte delle Nike arrangiate con nastro adesivo e pennarelli è davvero graziosa.
Forse la corsa può essere un mezzo per costruire il suo futuro e non solo lo strumento per sfuggire al suo presente.
questa parte non mi suona. Rhea non ha le scarpe e un padre ubriacone, dubito che abbia la televisione, dubito che sappia cosa sono le Olimpiadi. Quindi cosa ne sa che il correre può essere un lavoro, può darle un futuro. E tu sei sempre sul suo pov, quindi questa parte da narratore onnisciente non va bene.
C’è una gara, che gara? Non è che io voglio sapere di preciso di cosa si tratti ma se ne va del suo futuro, o se comunque è l’inizio del suo futuro sarà una cosa mediamente importante. Magari un accenno a delle gare scolastiche. Da lì potrei intuire che l’insegnante la prenderà sotto la propria ala, e via... Così potrebbe essere una gara per una festa paesana e come inizia finisce: nel nulla.
Immersivo, comunque, con una nota romantica, che non guasta.

Vittoria mancata
Ciao Simone!
Uhm... che dire? Questo assalto da conigli mannari proprio non me lo aspettavo. E non me lo aspettavo perché senza un gene mutante, un virus strano o una contaminazione ambientale, che dei conigli, per quanto affamati si lancino all’attacco di uomini e cavalli... boh, è davvero strano. Lol
Se vogliamo andare nel dettaglio è piuttosto strano anche che si decida di liberare conigli e non lepri. I conigli sono bestie da tana, la loro caccia richiede cani appositi (Fox, jack, tanto per citarne un paio) che li stanino, appunto. Rincorrerli su un prato aperto credo, riduca di una buona metà, il piacere della caccia. La lepre, invece è veloce, scarta, scatta.
È anche piuttosto strano che si decida di affamarli: perché? A che pro? Non sono predatori, e affamati, magari correrebbero anche meno.
Insomma, per quanto tu volessi dare un’idea di assurdo, per quanto avessi bisogno della parola “coniglio” per il paragone finale con Napoleone, una muta inferocita di conigli proprio non riesco a figurarmela.

Questione di energia
Ben trovato Puch.
Mmm... è un paletto abusata la storia del videogame, che è un po’ “the new si-svegliò-tutto-sudato” che va anche bene eh, intendiamoci. L’ho usata anche io, una volta.
Però qui, che sia un videogioco non posso proprio immaginarlo. Anche perché mi liquidi la ciclicità tipica del videogioco con “una maledizione senza nome”. Invece il dubbio che lo sia mi piacerebbe averlo, tanto per potermi dire, alla fine, “ visto? Lo dicevo io!” Che al lettore (almeno a me) piace. La trovata infatti, per cui si blocca, a causa della batteria, è davvero buona.

Dei state a guardare
Ciao Adriano. Ho fatto un po’ fatica col tuo racconto, anche se, scegliere una prosa che imiti la poesia, con un numero tanto esiguo di battute è, a mio avviso, una buona idea.
La parte iniziale e quella finale sembrano pensieri diretti del narratore, anche se poi il racconto è in terza. E per quanto il pov sia focalizzato su di lui, non puoi mettere pensieri diretti, senza specificarlo.
Le immagini sono molto suggestive, ben strutturate e dalla resa incredibile.
Non utilizzerei tre personaggi in così poco spazio, e visto che non si chiamano Marco, Luca e Matteo, l’aruspice chiamalo semplicemente aruspice. Così evito di chiedermi chi sia la seconda volta che lo nomini. In ogni caso una buona prova.
Polly

Emamela
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Re: Gruppo PARIGI 1924: Lista racconti e classifiche

Messaggio#6 » giovedì 23 luglio 2020, 16:29

1) Vittoria mancata
2) Questione di energia
3) Testacoda
4) Una vita da Mediano
5) Le ali ai piedi
6) Dei state a guardare
7) Schegge di luna
8) Disegni

Disegni
Ciao Viviana,
un bel racconto. Scorre lineare e liscio nelle varie parti. Molto emotiva la presentazione di Elena, con più spazio e tempo a disposizione sicuramente l’empatia nei suoi confronti aumenterebbe. Tristissimo il finale pieno delle sue lacrime e dell’amarezza di non essersi spinta a fare un passo avanti.
A presto
Emanuela

Vittoria mancata
Ciao Simone,
il tuo racconto mi ha divertito tantissimo e leggere che è un fatto storico realmente accaduto mi ha divertito ancora di più. I conigli che si prendono la rivincita nei confronti degli uomini e non di uomini qualsiasi, di Napoleone! Bello e pulito e realistico, ti sorprende il finale che sembra assurdo!
A presto,
Emanuela

Testacoda
Ciao Agostino,
racconto molto bello. Scritto molto bene. Veloce e ricco di emozioni, sembrava di essere lì con il protagonista sulla pista. Finale che lascia senza fiato, subito non ho capito di chi fosse la testa, anche se in realtà credo che non volessi che fosse del protagonista!
A presto
Emanuela

Questione di energia
Ciao Alessio,
la tua idea è davvero bella. Mi è piaciuto molto come introduci l’ambientazione molto cupa. Bellissimo il paragone con la danza della morte, i kata (figure) dello iaido sono spesso associati alla danza e, praticandolo, ti posso assicurare che è proprio così. Il finale mi ha lasciata un po’ così, ma forse perché ero dentro lo scenario da samurai e volevo saperne di più della sua maledizione. Ma ci sta, anche se già usato in molte altre versioni, fa l’effetto che desideravi, e bene.
A presto
Emanuela

Schegge di luna
Ciao Wladimiro,
racconto scritto molto bene e che prende. Ho fatto il tifo per Marco fino alla fine, vittima di un giudice corrotto, ma poi combina un pasticcio, inevitabile. Ma alla fine i cattivi sono tutte e due?! Giudice e giudicato non sono poi tanto diversi, alla fine non vince nessuno dei due, anche se Marco resta in vita e non punito.
A presto
Emanuela

Dei state a guardare
Ciao Adriano,
ho fatto un po' fatica a leggerti, ma la fatica è compensata dalla bellezza del racconto che ti porta a correre insieme a Laerziade. Finale molto intenso e di forte impatto emotivo, la vittoria che richiede il sacrificio di se stessi e il superamento dei propri limiti alla faccia delle divinità che stanno lassù a guardare. Complimenti, una bellissima prova.
A presto
Emanuela

Le ali ai piedi
Ciao Laura,
il tuo racconto è scritto molto bene e mi piace sempre leggere di storie vere. Forse la prima parte è un po’ rallentata dai vari “quando”, ma comunque il racconto non perde la linearità narrativa. Mi hai fatto subito entrare in empatia con Rhea e nel finale voli con lei con le sue stesse scarpe di nastro (bellissima immagine!).
A presto
Emanuela

Una vita da Mediano
Ciao Andrea,
idea molto originale! La rivalità che spesso si trova in tre fratelli unita in un solo corpo e il fratello di mezzo è proprio come il Mediano, né piccolo né grande, senza grandi possibilità di parola e decisione. Mi sarebbe piaciuto vedere la rivincita del Mediano e il finale mi ha lasciata un po’ così, forse un po’ ristretto, ma è un giudizio puramente soggettivo.
A presto
Emanuela

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antico
Messaggi: 7161

Re: Gruppo PARIGI 1924: Lista racconti e classifiche

Messaggio#7 » venerdì 24 luglio 2020, 13:50

Quattro classifiche ricevute, ve ne mancano ancora tre.

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eleonora.rossetti
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Re: Gruppo PARIGI 1924: Lista racconti e classifiche

Messaggio#8 » sabato 25 luglio 2020, 14:51

Premetto che ho fatto fatica. Tolte un paio di posizioni per le quali avevo le idee chiare, per le altre ho dovuto centellinare i particolari, spostato più volte su e giù gli elementi in classifica, decidere chi meritasse una posizione in più per dei cavilli, inezie di poco conto. Ho dovuto appellarmi molto, oltre che all'aderenza alla traccia, al gusto personale perché altrimenti non ne sarei uscita.

CLASSIFICA:
1) LE ALI AI PIEDI
2) TESTACODA
3) QUESTIONE DI ENERGIA
4) SCHEGGE DI LUNA
5) UNA VITA DA MEDIANO
6) DISEGNI
7) VITTORIA MANCATA
8) DEI STATE A GUARDARE


COMMENTI:

UNA VITA DA MEDIANO
Ciao Andrea,
fammi indovinare, è stata la canzone a suggerirti il racconto? :)
Indovinelli a parte, questa è forse l'interpretazione più originale del tuo girone. La voglia di vincere è dei fratelli, mentre Mediano assiste passivo. Tuttavia mi spiazza un po' il finale, mi ha fatto un po' dire "tutto qui"? Mi sarei aspettata che Mediano diventasse la nuova metà (e che fosse stato passivo solo per prendere il posto del perdente), quindi perché soccombe? Per come avevo inteso, lui non interviene perché non vuole, non perché non può. Non so, c'è una sorta di mancata evoluzione del tuo protagonista che mi toglie sapore al racconto. Alla prossima e buona Olimpiade!

DISEGNI
Ciao Viviana!
Il tema è centrato, anche se ho sentito la voglia di vincere un po' "tiepida", o meglio, che si infrange alla prima difficoltà. Per quanto possa empatizzare con Elena, non ho percepito molto la sua voglia di primeggiare, anche perché sembra che lei rinunci ancor prima di cominciare (non ho capito se lei ci ha provato comunque, a partecipare, oppure no). Forse avrei preferito vederla esercitarsi seriamente, migliorare il suo stile, e poi scoprire che tutti i suoi sforzi non sono serviti a niente. Però è più un de gustibus sulla storia; a livello di stile niente da segnalarti, a eccezione del refuso che ti hanno già segnalato (perdonabile, è una gara a duecento all'ora).
Buona Olimpiade ;)

SCHEGGE DI LUNA
Ciao Wladimiro!
La tua interpretazione della voglia di vincere è proprio la volontà di vincere una causa legale di cui è imputato, costringendo il giudice a modificare la sentenza per poi liberarsene. Ammetto che sono arrivata al finale senza troppe sorprese. Speravo in una ribalta del giudice che lo fregava in qualche modo, ma avendo concluso il ricatto con l'uccisione mi hai un po' distrutto anche il profilo psicologico del protagonista (che giura e spergiura di non essere un delinquente e poi lo uccide senza alcun remore: se avessi detto il contrario "sa che sono un delinquente e sa cosa potrei arrivare a farle" forse sarebbe stato più credibile).
A livello di stile non ho appunti da farti, ho trovato solo un po' troppo articolata questa frase, dove la "proporzionalità inversa" mi ha fatto un po' ingolfare.
" Meno tempo mi fa perdere e più probabilità ci sono che io non mi lasci prendere dal panico" => più tempo mi fa perdere e più probabilità ci sono che mi lasci prendere dal panico.
Buona Olimpiade!

TESTACODA
Ciao Agostino!
La corsa delle macchine è uno degli sviluppi più gettonati, visto il tema. Devo dire che la seconda parte smorza un po' tanto l'adrenalina della prima, complice anche il fatto che la conclusione verte un po' sull'umoristico (teste mozzate a parte) e il cambio di POV mi spegne un poco la tensione che avevo accumulato fino a quel punto della lettura. (Ovvio che non potevi continuare con quello del protagonista, me ne rendo conto ^^ quindi è stata una scelta obbligata). Forse per differenziarli meglio avrei messo la prima parte tutta in corsivo. Lo stacco sarebbe stato più netto.
Sullo stile niente da dire, sai dosare le frasi in modo da tenere alto il ritmo e proiettare nell'azione.
A rileggerci e buona Olimpiade!

LE ALI AI PIEDI
Ciao Laura,
il tuo racconto, storia vera o meno, tocca le corde giuste. Descrivi la voglia di riscatto, di liberazione dai problemi attraverso lo sport e la competizione. In realtà non posso definirlo un "racconto" (perché non ha una vera "chiusa", un finale vero e proprio) perché ci lasci in sospeso sul successivo passo che Rhea sta compiendo per conquistare la sua libertà, ma devo dire che fa il suo dovere e lascia qualcosa dopo la lettura. Forse avrei messo qualche dettaglio sul fatto che la gara le avrebbe dato davvero una speranza concreta per il futuro, e non solo una liberazione metaforica (es. una borsa di studio, farsi notare da un talen scout), ma in ogni caso il tema è centrato e come stile non ho appunti da farti. Ben fatto.

VITTORIA MANCATA
Ciao Simone! Non sapevo che fosse un aneddoto vero! Questo Napoleone :)
Al di là della veridicità del racconto, trovo che il tema sia soltanto sfiorato. Nel senso, so bene che in una caccia ci sia la volontà di catturare la preda, ma non emerge molto dal tuo racconto. Se avessi enfatizzato la volontà della competizione (es. tra Napoleone e un altro nobile) allora avrebbe avuto senso, ma così passa molto in sordina. Ciò non toglie che la storia mi abbia fatto sghignazzare alquanto XD mi ha riportato alla mente i conigli mannari dei Monty Python.
A rileggerci e buona Olimpiade!

QUESTIONE DI ENERGIA
Ciao Alessio, anche tu parli di videogiochi, vedo :)
Dunque, il pezzo si fa leggere, anzi, la prima parte è una prova di stile niente male. E' che quando si rivela essere soltanto un videogioco che mi perde un po' di meraviglia. Capisco comunque che tu voglia descrivere l'immersività, la tensione, e l'immedesimazione nel personaggio, e ci sta. Solo una cosa sul finale: da videogiocatrice incallita quale sono, so che quando il controller si spegne il gioco si freeza e parte l'obbligo di ricollegamento per continuare, inoltre la console avvisa per tempo che si sta scaricando. Per questo il colpo di scena mi è un po' sembrato forzato.
Alla prossima e buona Olimpiade!

DEI STATE A GUARDARE
Ciao Adriano. Confesso che ho avuto un po' di difficoltà a interpretare il tuo racconto. Ho inteso il tema, ovvero che Laerziade pur di vincere supera i limiti della carne esplodendo in un tripudio di sangue e membra. Tuttavia, non sono riuscita a cogliere subito la situazione che descrivi, vuoi per il linguaggio ricercato e aulico, vuoi perché alcune azioni non mi sono chiare, così come non mi è chiaro se la corsa che si sta svolgendo sia "normale" o altro. La continua tendenza a elevare il tono della narrazione con frasi auliche e argomenti metafisici hanno avuto su di me l'effetto di confondermi, anziché immergermi nel racconto. Forse 1500 caratteri sono troppo pochi per questo stile; se avessi avuto più respiro, forse, avresti potuto riservare il linguaggio aulico alle elucubrazioni filosofiche e lasciare all'azione uno stile più sobrio. Se mai questo racconto non dovesse candidarsi al podio, ti invito a riprovarci nel Laboratorio, sono curiosa di rileggerti, perché comunque dimostri padronanza delle parole. Alla prossima!
Uccidi scrivendo.

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Giorgia D'Aversa
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Re: Gruppo PARIGI 1924: Lista racconti e classifiche

Messaggio#9 » sabato 25 luglio 2020, 17:40

Ok ragazzi, è stato davvero difficile stilare questa classifica. Ecco a voi.

CLASSIFICA
1) Dei state a guardare – Adriano Bernocchi
2) Testacoda - Agostino Langellotti
3) Schegge di luna - Wladimiro Borchi
4) Una vita da mediano - Andrea Partiti
5) Vittoria mancata - Simone Marzola
6) Questione di energia - Alessio Magno
7) Le ali ai piedi - Laura Cazzari
8) Disegni - Viviana Tenga

COMMENTI
UNA VITA DA MEDIANO
Ciao Andrea!
Anche io, come gli altri sopra, condivido la perplessità in merito al finale: che succede quindi al nostro Mediano? Se viene del tutto escluso dal comando, com'è possibile visto che ora non si trova in mezzo a quella lotta al potere dei due fratelli? Temo di non aver percepito grande voglia di vincere da parte sua...
A parte questo, il racconto scorre bene, suscita curiosità e hai sicuramente avuto un'idea brillante.

DISEGNI
Ciao Viviana!
Racconto carino, è proprio una di quelle situazioni che ti accende un fuoco dentro. Elena però sul finale non mi sembra così convinta di voler vincere... concordo anche io sul fatto che forse sarebbe stato più d'impatto per la protagonista ricevere la notizia per vie traverse, di sicuro le avrebbe permesso di mantenere la sua voglia di vincere fino all'ultimo.
A parte qualche refuso direi che è andata bene.

SCHEGGE DI LUNA
Ciao Wladimiro, ammetto che prima di comprende appieno gli eventi narrati mi sono dovuta leggere il racconto un paio di volte. E per fugare ogni dubbio mi sono letta anche i commenti, perché di situazioni giuridiche ne so poco o niente!
È ben scritto e, eccezion fatta per la parte centrale in cui ci sono solo le battute di Marco, scorre bene. Ovviamente il succo della questione, a prescindere dalle mie lacune, si capisce più che bene ed è questo l’importante.

TESTACODA
Ciao Agostino, bella prova!
Il testo è ben scritto, le immagini della gara fluiscono bene e sono riuscita a vederle con chiarezza in testa; il tema è perfettamente centrato (nonostante la gara d'auto possa essere inflazionata) e la voglia di vincere traspare da ogni riga con intensità.
Ciò che mi è piaciuto di più, e che mi ha anche fatto ridere, è stato come hai decido di concludere il racconto: non me lo aspettavo assolutamente e, a mio avviso, è davvero spassoso e brillante.

LE ALI AI PIEDI
Ciao Laura,
Temo che, nonostante si tratti di un personaggio che vive una vita difficile, io sia riuscita a empatizzare poco con la sua situazione. L’ho sentita un po’ distante, e in questo di sicuro non ha aiutato il narratore onnisciente che ha reso la lettura distaccata.
Il tema comunque è senza dubbio rispettato e la lettura scorre senza intoppi.
Molto bella l’immagine di Rhea che calza solo del nastro e la scelta sarcastica di disegnarsi il simbolo della Nike.

VITTORIA MANCATA
Ciao Simone, il finale è l’ultima cosa che mi sarei aspettata per come inizia e si svolge il racconto: ovviamente la sorpresa è stata gradita, e ammetto che mi ha fatto molto sorridere. L’immagine di Napoleone rincorso da tanti coniglietti affamati ha il suo fascino!
Per quanto riguarda la scrittura, per i miei gusti è un po’ troppo onnisciente e siamo fuori da qualsiasi punto di vista interno. I dialoghi un po’ vuoti, sempre a causa della mancanza del pov. Una prova simpatica!

QUESTIONE DI ENERGIA
Ciao Alessio, una prova interessante.
Non ho capito il perché del corsivo nella prima battuta di dialogo: era superfluo dato che già distingue tra virgolette alte e caporali della seconda parte. Non mi ha fatto impazzire l’espediente del videogioco, interrompe la narrazione in maniera inaspettata ma non piacevole (almeno per quel che mi riguarda).
Però devo dire che la differenza di punto di vista e di stile tra le due parti si nota ed è apprezzabile, quindi nota di merito su questo. Riesci a evocare una buona sensazione di mistero e una bella atmosfera, quindi ti perdono il cliché del “risvegliarsi da un sogno” :)

DEI STATE A GUARDARE
Ciao Adriano! La tua prova è quella che mi ha lasciata più interdetta… ma è anche quella che mi ha suscitato qualche emozione. Ho dovuto leggere con calma e attenzione per comprendere bene tutto, ma questo non ha inciso negativamente sulla lettura, anzi.
Il lessico aulico, la scelta meditata delle parole in questo contesto mi è molto piaciuta, mi sono sentita catapultata in un’altra epoca che da sempre mi affascina. Sarà che sono ossessionata dall’Antica Grecia e dalla mitologia, ma sta di fatto che, per predisposizione personale, hai catturato la mia curiosità sin da subito.

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antico
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Re: Gruppo PARIGI 1924: Lista racconti e classifiche

Messaggio#10 » domenica 26 luglio 2020, 19:44

Un giorno alla scadenza e vi manca una sola classifica.

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Gabriele Dolzadelli
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Re: Gruppo PARIGI 1924: Lista racconti e classifiche

Messaggio#11 » domenica 26 luglio 2020, 23:13

Ciao a tutti. Ecco la mia classifica:

1) Testacoda
2) Vittoria mancata
3) Disegni
4) Le ali ai piedi
5) Una vita da Mediano
6) Schegge di luna
7) Questione di energia
8) Dei state a guardare

Dei state a guardare
Ciao Adriano, piacere di trovarti.
Credo che il tuo sia un racconto un po' difficile da assimilare. Ci sono nomi complicati e un testo un po' pomposo e artificioso, che non fluisce come dovrebbe. Mi sono chiesto più volte se mi sfuggisse qualcosa, se necessitava di una preparazione mitologica per poterlo capire. Se il lettore arriva a queste domande, in genere è perché si è sbagliato qualcosa e il messaggio non è immediato. Peccato, perché ho letto tra le righe come tu avessi un buon messaggio da voler trasmettere. Il mio suggerimento è di semplificare il tutto, anche per le prossime edizioni, sempre che non sia soltanto un mio limite. A rileggerci.

Questione di energia
Ciao Alessio.
Ci sono un po' di cose che non funzionano in questo racconto e che lo rendono non del tutto ben riuscito.
Un primo aspetto è l'uso di alcuni periodi lunghi (soprattutto i primi) e di aggettivi un po' superflui. Che la chioma sia corvina serve poco ai fini del racconto. Insomma, mi è parso eccessivamente pomposo.
Un secondo, invece, è l'uso del colpo di scena finale. L'avrei apprezzato se fossimo stato in qualche edizione precedente, ma ultimamente l'ho visto così tanto abusato che ha perso molto in originalità e non mi ha più strappato l'effetto wow.
Un'ultima perplessità l'ho avuta sulla battaglia perenne. Essendo un videogioco non dovrebbe, invece, avere una fine?
Alla prossima.

Vittoria mancata
Ciao Simone, piacere di leggerti.
Direi che il tema è preso in pieno, con Napoleone che vuole una vittoria facile sui conigli, per poi caderne vittima e avere una rovinosa sconfitta. Direi molto originale e divertente e questo lo porta ad avere punti in più. Forse, la nota stonata, è proprio il riferimento storico. Per quanto sia una storia realmente accaduta, in questo caso avrei apprezzato di più se tu avessi messo un nobile generico, rendendo la storia fintamente più fantasiosa, piuttosto che rimanere ancorato al personaggio di Napoleone. Non so nemmeno dirti un perché, semplicemente, a pelle, mi ha dato un po' fastidio, come se anziché dare credibilità al racconto lo rendesse solo più grottesco e surreale. Ma rimane una mia personale impressione, difficile da motivare.
Complimenti, in ogni caso, per la scelta della trama.

Le ali ai piedi
Ciao Laura, piacere di ritrovarti.
Ci sono tre aspetti che isolerei del tuo racconto. Il primo riguarda la tecnica. Da questo punto di vista direi che è ottimo. La ripetizione di quel "corre" non solo mantiene alta l'attenzione sul fulcro della storia ma ti ha anche permesso di associarci diverse informazioni sulla vita della protagonista senza appesantire il testo. Brava. Il secondo punto è quello dell'emotività, senza dubbio trasmessa molto bene, per quanto sul finale si perda un po' di vista il motivo per cui lei corra (per non pensare a quanto accada a casa? Per sperare di diventare qualcuno e poter fuggire di lì? Forse serviva anche solo un piccolo accenno). Il terzo punto è quello più penalizzante ed è l'originalità. Anche nel tuo caso non è arrivata la fiammella dell'ispirazione e mi è parso tu ti sia adagiata su un classico, parlando di un semplice personaggio in cerca della sua occasione.
In ogni caso rimane un buon testo. A rileggerci.

Testacoda
Ciao Agostino.
Ottima prova, si percepisce molto bene l'adrenalina della gara attraverso le frasi ben costruite.
Il racconto l'ho vissuto molto bene nonostante la trama molto lineare. Difatti il racconto aveva solo due finali possibili, o ci riusciva oppure no. Eppure quel finale grottesco ha dato un sapore diverso e originale al tutto, così da farmelo particolarmente apprezzare. Nulla da dire se non farti i miei complimenti. A rileggerci.

Schegge di luna
Ciao Wladimiro. Piacere di trovarti.
Il racconto è ben scritto, sicuramente, ma tralasciando l'aspetto tecnico, di cui ormai hai solo da insegnarmi, la storia in sé non mi ha emozionato. Secondo me ti è mancata la scintilla, quell'idea che potesse farti uscire dai sentieri già battuti.
Abbiamo un uomo legato, un uomo armato, una combinazione e l'uccisione finale. Non c'è sorpresa, mi hai condotto da un punto A a un punto B in maniera troppo lineare e prevedibile. L'unica novità è data dal contesto giuridico ma personalmente non mi è bastato.
In sintesi, non riesco a dare molti punti al racconto per un semplice aspetto emozionale. A rileggerci.

Disegni
Ciao Viviana.
Ottima prova, con la voglia di vincere non subito presente nella protagonista ma che prende fuoco poco a poco. Sei riuscita a sviluppare e trasformare Elena con le giuste frasi nonostante il poco spazio.
Inoltre i finali amari li preferisco sempre a quelli lieti.
L'unica cosa che forse non rimane chiara è se Elena rinunci a causa della semplice presenza di Agnese (più brava di lei) o se lo faccia per via della "raccomandazione" intuita, perché su questo ultimo punto hai posto poco l'accento e non si capisce quanto incida. Probabilmente sia una che l'altra.
Complimenti, alla prossima.

Una vita da Mediano
Ciao Andrea, ben ritrovato.
L'idea è molto interessante e originale. In merito alla scrittura non ho nulla da dire. Ottima tecnica e uno svolgimento lineare e molto chiaro.
L'unico aspetto che ho faticato a capire (anzi, credo di non averlo capito del tutto) è il finale.
Una volta morto Sinistro, Destro prende il controllo del corpo. Quindi, Mediano continua nel suo essere passivo? Eppure, nel racconto, descrivi una sorta di sua presa di consapevolezza, come se avesse capito l'errore di non aver lottato. Quindi, dov'è la trasformazione, dato che le cose continuano come prima? E dove sarebbe l'equilibrio che prima c'era, dato che una delle teste ci ha pure rimesso la vita? C'è qualcosa che sfugge, forse perché non detto. Aggiustando qualcosa si potrebbe rendere tutto un po' più chiaro. Alla prossima.

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Re: Gruppo PARIGI 1924: Lista racconti e classifiche

Messaggio#12 » lunedì 27 luglio 2020, 14:03

Avete ricevuto tutte le classifiche.

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Re: Gruppo PARIGI 1924: Lista racconti e classifiche

Messaggio#13 » martedì 28 luglio 2020, 10:55


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