Il gruppo di studio su Chalmers

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Andrea Lauro
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Il gruppo di studio su Chalmers

Messaggio#1 » lunedì 17 agosto 2020, 23:58

Suonò la campanella. Dolf sistemò i libri, si accodò e uscì dall’aula. Nel corridoio gli studenti si fermavano a parlare di fronte agli armadietti. Non era mai stato uno di loro: le lezioni finivano e tornava dritto agli alloggi del campus.
A nessuno importava della sua vita. Forse a Philip, l’unico al suo livello.

Una voce venne alle spalle. «Dolf!»
Greta lo raggiunse. In classe stava due banchi dietro.
«Ehi, Greta.» Continuò a camminare.
«Ciao,» fece lei. «Posso accompagnarti?»
Strano. Dolf fece spallucce, tirò a sé la cinghia e accomodò lo zaino. Molto, molto strano.
Greta sorrise. «Grazie.» Aveva un buon profumo. «Volevo chiederti una cosa, Dolf.»
Ah, ecco. «Dimmi.»
Lei prese un respiro. «Beh, hai già trovato il tuo gruppo di studio per… per…»
«I diciassette argomenti filosofici di ChalmersDai, potresti almeno studiare il titolo.
Greta annuì.
Dolf scosse il capo. «No.»
Alle solite. L'avevano preso per stupido? Greta era l’ennesima che ci provava. Ogni volta lo stesso schema: il professore dà il tema. Componi il gruppo con i tuoi migliori amici. Lasci un posto libero, e lo completi con l’unico che lavora. Quello che studia e farà prendere un buon voto a tutti. In questo caso, Dolf.
Ma stavolta sarebbe andata in modo diverso.
Arrivarono alla porta, lei si fermò. Cos’è, vuole pure che gliela apra?
Spinse il maniglione, lei fece un mezzo cenno e uscì. Siete davvero abituate troppo bene.
Nel parco del campus, Greta parlò sommessa: «Siamo io, Esther e Linda.»
Ne manca una, al loro gruppo di perfettine. «E Katrina?»
Quella scosse la testa. «Gruppi da quattro, misti. Hai sentito il prof.»
Ah, già. Il bel proposito di appianare le disparità tra studenti. Di dare obiettivi comuni. Ma le vere disparità rimanevano: quelle tra gli studenti apprezzati e i bistrattati come lui. Lo prendevano in giro tutto l’anno, e poi all’ultimo gli si chiedeva una mano.
«Senti un po’.»
Lei accennò un sorriso. Pensa di avermi preso, pensa che io ci caschi. Ma stavolta sei partita male, dovevi giocartela meglio.
Dolf inspirò. «Cercatevi qualcun altro.»
Greta allungò il collo verso di lui, strinse i libri al petto. «Non puoi?»
Dolf si fermò, sostenne lo sguardo. «No. Chiedete a qualcuno al vostro livello.»
«Cosa intendi dire?»
Ora o mai più. «Che una volta tanto dovrete studiare, anziché correre dietro a chi vi piace!» Tutto d’un fiato.
Greta strinse gli occhi, un solco comparve in mezzo alla fronte. Si voltò, corse via a testa bassa.

«Ehi, Dolf. Che aveva Greta?» Philip era comparso accanto a lui.
Dolf scosse il capo. «Lascia stare. Cercava un quarto per il gruppo su Chalmers.»
«Davvero? Ho chiesto a loro stamattina. Greta mi ha detto che il posto era già occupato.»
Dolf lo fissò. Aprì le labbra ma non rispose.
Gli cadde lo zaino.
Corse.

La trovò sotto la quercia. Teneva i libri al petto, la testa china.
«Greta, io…»
Lei tirò su col naso. Non sollevò la testa, ma le parole vennero decise. «Allora, Dolf. Ci aiuti con il compito o no?»
Ultima modifica di Andrea Lauro il martedì 18 agosto 2020, 0:01, modificato 2 volte in totale.



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antico
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Re: Il gruppo di studio su Chalmers

Messaggio#2 » lunedì 17 agosto 2020, 23:59

Tutto ok con caratteri e tempo, buona 200 metri piani edition!

coccolino
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Re: Il gruppo di studio su Chalmers

Messaggio#3 » martedì 18 agosto 2020, 11:08

Ciao!

Due cose non mi sono chiare in questo racconto.

Primo è come hai usato la traccia della falsa partenza. Leggendo non ho capito, ma forse a una rilettura mi salterà più all'occhio.

In secondo luogo l'intreccio: anche se Greta ha detto che il posto era già occupato, non capisco cosa cambi dal punto di vista del protagonista. Ai miei occhi Greta voleva lui perché avrebbe sgobbato, quindi quel posto era "già preso dallo sgobbone". Perché invece la tratta come una rivelazione?

Edit in real time: rileggendo hai citato all'inizio che Philip era l'unico al suo livello. Capito, quindi sono due secchioni e a Greta, in teoria, non avrebbe dovuto fare differenza. Ti chiedo solo di considerare che a una prima lettura non avevo capito, magari quella parte si può migliorare.

Giudizio sul racconto: Okay. Né caldo né freddo.

Non mi ha fatto impazzire e se da questo dovessi decidere se comprare il tuo libro la risposta sarebbe un netto NO (scusa se suono severo ma dal mio punto di vista è l'unico modo per ambire alla pubblicazione).

Aspetti positivi: hai abbastanza proprietà del linguaggio. Lavorerei sullo stile per renderlo più personale, è un po' opaco.

Edit 2: con 10/10 compro il tuo libro. Questo racconto è 4-

Se vuoi fammi sapere se questo commento ti è stato utile, se dovrei cambiare qualcosa o se vuoi discuterne. Sono a disposizione.


Alla prossima!

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Fagiolo17
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Re: Il gruppo di studio su Chalmers

Messaggio#4 » martedì 18 agosto 2020, 14:13

Ciao Andrea, la trama del racconto e lo stile mi sono piaciuti, soprattutto la voce di Dolf.

Ho solo un paio di dubbi.

Il primo è l’attinenza al tema. Come Falsa Partenza hai inteso la risposta che Dolf da a Greta, per poi ritornare sui suoi passi quando si rende conto dell’errore? La trovo un po’ tirata, anche se in effetti era un tema abbastanza difficile da sfruttare al di fuori dell’ambito sportivo.

Questa frase: Ogni volta lo stesso schema: il professore dà il tema. Componi il gruppo con i tuoi migliori amici. Lasci un posto libero, e lo completi con l’unico che lavora. Quello che studia e farà prendere un buon voto a tutti. In questo caso, Dolf. Anche se suona peggio avrei messo: in questo caso, io. Mi ha fatto uscire per un secondo dall’immedesimazione il nome proprio del protagonista pensato dal protagonista stesso.

Inoltre nella frase finale avrei usato qualcosa di più forte per far capire che a Greta piace Dolf e che gli aveva chiesto aiuto per quel motivo. Anche solo un “Mi aiuti con il compito” invece che “ci” per far capire che ha un interesse personale. Così la chiusura è leggermente sotto tono e rischia di non essere colto appieno l'intento della ragazza.

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Polly Russell
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Re: Il gruppo di studio su Chalmers

Messaggio#5 » martedì 18 agosto 2020, 15:34

Ciao Andrea!
Ok, di certo non è il tuo pezzo migliore, ma è anche certo che hai tirato fuori un buon racconto con una buona e, per niente banale, aderenza al tema.
La falsa partenza del povero Dolf, troppo prevenuto, è chiara. Per sua fortuna, pare che Greta sia più propensa al perdono di quanto lo sarei io. lol
Ti ribadisco quello che tua fa già fatto notare Fagiolino
Ogni volta lo stesso schema: il professore dà il tema. Componi il gruppo con i tuoi migliori amici. Lasci un posto libero, e lo completi con l’unico che lavora. Quello che studia e farà prendere un buon voto a tutti. In questo caso, Dolf.
è vero spezza e spiazza. E anche io ci vedrei molto meglio un “in questo caso, io” ovviamente in corsivo.
La storia è semplice, lineare e scorre bene. Forse aggiungerei una nota più romantica nelle ultime battute, in modo che l’intento di Dolf risulti cristallino, come quello di Greta.
Polly

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Andrea Lauro
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Re: Il gruppo di studio su Chalmers

Messaggio#6 » martedì 18 agosto 2020, 18:05

Fagiolo17 ha scritto:
Questa frase: Ogni volta lo stesso schema: il professore dà il tema. Componi il gruppo con i tuoi migliori amici. Lasci un posto libero, e lo completi con l’unico che lavora. Quello che studia e farà prendere un buon voto a tutti. In questo caso, Dolf. Anche se suona peggio avrei messo: in questo caso, io. Mi ha fatto uscire per un secondo dall’immedesimazione il nome proprio del protagonista pensato dal protagonista stesso.

Ehi ciao!
Grazie mille per il commento. Sono d'accordo, un bel "in questo caso, io", in corsivo a mo' di riflessione, sarebbe stato sicuramente meglio.
Fagiolo17 ha scritto: Inoltre nella frase finale avrei usato qualcosa di più forte per far capire che a Greta piace Dolf e che gli aveva chiesto aiuto per quel motivo. Anche solo un “Mi aiuti con il compito” invece che “ci” per far capire che ha un interesse personale. Così la chiusura è leggermente sotto tono e rischia di non essere colto appieno l'intento della ragazza.

Anche qui, sottoscrivo. Altro suggerimento utile che avrebbe migliorato il testo. Avrei puntato il faro sul vero desiderio di Greta. Sigh!

grazie ancora
andrea

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Andrea Lauro
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Re: Il gruppo di studio su Chalmers

Messaggio#7 » martedì 18 agosto 2020, 18:11

Polly Russell ha scritto:Ciao Andrea!
Ok, di certo non è il tuo pezzo migliore, ma è anche certo che hai tirato fuori un buon racconto con una buona e, per niente banale, aderenza al tema.
La falsa partenza del povero Dolf, troppo prevenuto, è chiara. Per sua fortuna, pare che Greta sia più propensa al perdono di quanto lo sarei io. lol
Ti ribadisco quello che tua fa già fatto notare Fagiolino [...] è vero spezza e spiazza. E anche io ci vedrei molto meglio un “in questo caso, io” ovviamente in corsivo.
La storia è semplice, lineare e scorre bene. Forse aggiungerei una nota più romantica nelle ultime battute, in modo che l’intento di Dolf risulti cristallino, come quello di Greta.


Ciao Polly! Tutto vero, ahimè, quelle due frasi in mezzo e alla fine potevano essere gestite molto meglio...
Oh, bene che hai visto l'aderenza alla traccia, cominciavo a preoccuparmi :D

grazie cara
andrea

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Luca Nesler
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Re: Il gruppo di studio su Chalmers

Messaggio#8 » giovedì 20 agosto 2020, 11:45

Ciao Andrea! Visto che vinci troppo spesso ultimamente sono passato a vedere se posso schiaffeggiarti un po'.
Alla prima lettura non ho capito il finale e ho trovato, in generale, il testo un po' più confuso del tuo solito. Poi, riflettendo sul testo ho avuto l'intuizione: Dolf (ma che cazzo di nome!) decide di avere la sua rivalsa rifiutando di aiutare il gruppo, ma nella foga non si accorge che la bella Greta lo ama! E così, quella che doveva essere la "corsa" del suo riscatto, diventa una triste caduta a causa di questa "falsa partenza" nei rapporti. Interpreto giusto?
Se così fosse direi che non è automatico pensare che sia una falsa partenza perché, a parte il buon profumo di Greta, non abbiamo motivo di pensare che a Dolf lei piaccia e che, sfanculandola, abbia in effetti perso un'occasione. Se (e dico SE) ho interpretato bene, direi che aggiungere un dettaglio che ci faccia capire che lui la respinge solo perché pensa di non avere possibilità con una così o che una volta ne era follemente innamorato, aiuterebbero l'interpretazione finale.

[Nel corridoio gli studenti si fermavano a parlare di fronte agli armadietti.]
Siamo nel Dolf (ma esiste davvero questo nome?) e mi fa strano che lui si accorga/pensi ai suoi compagni come a "studenti". Forse un "gli altri si fermano" sarebbe più coerente.

[A nessuno importava della sua vita. Forse a Philip, l’unico al suo livello.]
Qui comincia a suggerire che i problemi di Dolf siano da lui stesso generati o, forse, ripropone lo schema de "la volpe e l'uva" disprezzando coloro che non lo apprezzano. Però è solo un accenno e rimane un po' ambiguo per capire la psicologia di Dolf. Più avanti si chiarisce, ma qui resta un po' sospesa.

[Una voce venne alle spalle. «Dolf!»]
Questa è una frase un po' problematica. Dolf descrive prima da dove arriva la voce e poi cosa dice. Non è un ottima gestione del "flusso", come direbbe Gambarini. Io metterei solo la battuta e lui che si volta a vedere e riconosce Greta sorridente.

[In classe stava due banchi dietro.]
E questo perché lo pensa? Lo dici a me? Parli con me?

[«Ciao,» fece lei. «Posso accompagnarti?»]
"Fece lei" puoi levarlo.

[Ogni volta lo stesso schema: il professore dà il tema. Componi il gruppo con i tuoi migliori amici. Lasci un posto libero, e lo completi con l’unico che lavora. Quello che studia e farà prendere un buon voto a tutti. In questo caso, Dolf.]
Io metterei delle virgole o dei punti e virgola al posto dei punti fermi. E non metterei "In questo caso, Dolf" perché è già chiaro e mi pare fuori dal PDV del nostro Dolf (Dolf, davvero?)

[Arrivarono alla porta, lei si fermò. Cos’è, vuole pure che gliela apra?
Spinse il maniglione, lei fece un mezzo cenno e uscì.]
Qui è poco chiaro chi spinge il maniglione. E il "mezzo cenno" è vago e non rimanda a qualcosa di immaginabile in modo distinto. Andava bene anche una battuta, un sorriso o anche un inchino. In più darebbe più l'idea che Greta cerca di essere gentile e accomodante con Dolf (Dolf!)

[Nel parco del campus, Greta parlò sommessa: «Siamo io, Esther e Linda.»]
"Greta parlò sommessa" prima della battuta non va bene come il caso più sopra "la voce venne alle spalle". Sarebbe meglio dire che l'aria è fresca e qualche dettaglio che faccia inquadrare il parco, far parlare Greta direttamente e far notare che la voce è un sussurro o che tiene la testa chinata, arrossisce ecc. Wow sembra un manga.

[Ne manca una, al loro gruppo di perfettine. «E Katrina?»
Quella scosse la testa. «Gruppi da quattro, misti. Hai sentito il prof.»]
Puoi levare "Quella"

[Lei accennò un sorriso. Pensa di avermi preso, pensa che io ci caschi. Ma stavolta sei partita male, dovevi giocartela meglio.]
Forse l'avevi già fatto e non ci ho fatto caso, ma il pensiero di DOLF non può essere al presente se lo immergi nella prosa.

[Greta allungò il collo verso di lui, strinse i libri al petto. «Non puoi?»]
Che bisogno ha di allungare il collo?

[Dolf si fermò, sostenne lo sguardo. «No. Chiedete a qualcuno al vostro livello.»]
Sarebbe più bello se descrivessi lo sguardo o gli occhi nocciola di Greta, invece che dire "sostenne lo sguardo". Così capiamo che la fissa e ci chiediamo anche se questo magico Dolf non ci trovi qualcosa di conturbante in questa graziosa figliola.

[«Cosa intendi dire?»]
Un po' finta come battuta

[«Che una volta tanto dovrete studiare, anziché correre dietro a chi vi piace!»]
Battuta un po' strana, non severa come mi sarei aspettato e ambigua. All'inizio non ho capito cosa intendesse con "correre dietro a chi vi piace". Forse se avesse detto "a fare il filo a quelli del basket" o "a perdervi nelle vostre stronzate" o altre cose di cui Dolf accusa i suoi coetanei, avrebbe funzionato meglio.

[«Ehi, Dolf. Che aveva Greta?» Philip era comparso accanto a lui.
Dolf scosse il capo. «Lascia stare. Cercava un quarto per il gruppo su Chalmers.»]
Anche qui puoi levare il nome perché l'alternanza non lascia dubbi su chi sia a scuotere il capo.

[Dolf lo fissò.]
tell

[Corse.]
Meglio "si mise a correre" magari con qualche dettaglio in più. Perché quel "corse" oltre che sembrare un po' buttato lì, ci allontana da Dolf, come se lo guardassimo allontanarsi, invece dovremmo restare dentro.

[La trovò sotto la quercia.]
Questo sa di tell a posteriori. "Greta era sotto la quercia" forse sarebbe meglio.

[Non sollevò la testa, ma le parole vennero decise.]
"Non sollevò la testa" sottintende che Dolf si aspetti che noi lettori ci aspettassimo che lei sollevasse la testa, quindi, prima di dire altro, ci avvisa: no, non la sollevò. Tell. "Ma le parole vennero decise" descrive ancora in anticipo quello che sta per arrivare. Poi c'è quel "ma" che ha un valore di confronto col fatto che lei non solleva la testa. Mi dà la sensazione di essere un po' un'intrusione del narratore.

Hai fatto di meglio, ma mi piace come hai declinato il tema.
Alla prossima!

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Andrea Lauro
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Re: Il gruppo di studio su Chalmers

Messaggio#9 » giovedì 20 agosto 2020, 14:10

Luca Nesler ha scritto:Ciao Andrea! Visto che vinci troppo spesso ultimamente sono passato a vedere se posso schiaffeggiarti un po'.
Alla prima lettura non ho capito il finale e ho trovato, in generale, il testo un po' più confuso del tuo solito.
[...]
Hai fatto di meglio, ma mi piace come hai declinato il tema.
Alla prossima!


Ah ah grazie mille Luca. Sì devo dire che ho fatto molta più fatica a questa 200m che non ai 100m. Ho speso mezz'ora a progettare la sceneggiatura, così me ne rimaneva solo una e mezza per scrivere e rivedere. Poco, quando ho postato é partito lo sbuffo.
Alcune dei passaggi che mi hai segnalato non mi hanno stupito, anzi: ci ho perso minuti preziosi prima di arrendermi, sistemare alla bell'e meglio e passare ad altro (con un bel "ma vaff...").

Ottimi i suggerimenti per eliminare i tell rimanenti, se si vuole scrivere immersivo bisogna spaccare il capello in quattro e mai abbassare la guardia. Mi metteró a riscriverlo con le tue annotazioni, sennó la prossima volta ci ricasco (sto pensando a quel "lo fissó").

Grazie ancora
Andrea

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Andrea Lauro
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Re: Il gruppo di studio su Chalmers

Messaggio#10 » sabato 22 agosto 2020, 11:29

Andrea76 ha scritto:Ciao Andrea, io sto sempre con i nerd per cui ho apprezzato il tuo racconto. Hai uno stile immersivo che porta il lettore all’interno del personaggio portatore di punto di vista. Premesso che non sono del tutto convinto sull’uso indiscriminato dello “show” rispetto al “tell”, io credo che il tuo racconto sia un eccellente esempio di brano in cui lo scrittore scompare per lasciare spazio solo e liberamente al personaggio che ha voluto creare. Davvero non trovo tracce dell’autore nel testo!

Ciao Andrea, riposto qui il tuo commento: mi fa molto piacere che l'immersione abbia funzionato, grazie. Ci si può ancora lavorare, ma la tua nota è incoraggiante!
Andrea76 ha scritto:Ho trovato il finale un po’ debole. Una volta che si scopre che Greta voleva nel gruppo Dolf e solo Dolf, forse avrei chiuso con una battuta diversa. Quello che dice la ragazza alla fine è ambiguo e non mi convince fino in fondo. Comunque bravo.

Sì, concordo, come hanno notato anche gli altri poteva decisamente essere reso meglio. Grazie ancora!
andrea

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Pretorian
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Re: Il gruppo di studio su Chalmers

Messaggio#11 » domenica 23 agosto 2020, 12:48

Ciao, Andrea e piacere di leggerti.
Quindi, abbiamo quì una "rivincita del nerd" che poi rivincita non è, perché sta volta il nerd sbaglia. Insomma, un tema classico, ma trattato in modo diverso dal solito, quindi bene. Per quanto riguarda la narrazione, penso che avresti potuto ottenere un risultato nettamente migliore se, invece di prevedere questi lunghi "monologhi interiori" di Dorf, li avessi inseriti (con i giusti tagli) come dialoghi. Immagina la scena: greta che parla, parla, mentre vediamo un Dorf che da sempre più chiari segni di disagio e impazienze, fino ad arrivare al punto in cui il ragazzo "esplode" e le rivolge tutte le accuse che qui hai scritto come pensieri. In questo modo sarebbe anche più comprensibile la reazione della ragazza di andare a piangere sotto l'albero. Immagino che, in questo caso, la fretta e gli scarsi caratteri a disposizione ti abbiano obbligato a prendere una strada più rapida, anche se meno efficace, però tieni a mente questo suggerimento per la prossima volta. Che mica sei un fabio Volo qualsiasi: da te pretendiamo solo il Meglio!! ;-) ;-)

Alla prossima!

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Andrea Lauro
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Re: Il gruppo di studio su Chalmers

Messaggio#12 » domenica 23 agosto 2020, 17:47

Pretorian ha scritto:Ciao, Andrea e piacere di leggerti.
Quindi, abbiamo quì una "rivincita del nerd" che poi rivincita non è, perché sta volta il nerd sbaglia. Insomma, un tema classico, ma trattato in modo diverso dal solito, quindi bene. Per quanto riguarda la narrazione, penso che avresti potuto ottenere un risultato nettamente migliore se, invece di prevedere questi lunghi "monologhi interiori" di Dorf, li avessi inseriti (con i giusti tagli) come dialoghi. Immagina la scena: greta che parla, parla, mentre vediamo un Dorf che da sempre più chiari segni di disagio e impazienze, fino ad arrivare al punto in cui il ragazzo "esplode" e le rivolge tutte le accuse che qui hai scritto come pensieri. In questo modo sarebbe anche più comprensibile la reazione della ragazza di andare a piangere sotto l'albero. Immagino che, in questo caso, la fretta e gli scarsi caratteri a disposizione ti abbiano obbligato a prendere una strada più rapida, anche se meno efficace, però tieni a mente questo suggerimento per la prossima volta.

ciao Agostino, sì il tempo è stato determinante purtroppo. anche la tua soluzione, gestire cioè i monologhi interiori con i dialoghi potrebbe rivelarsi una buona chiave di volta. l'unica cosa con la quale dovrei fare i conti sarebbe però il carattere introverso del protagonista: in questo senso, dovrei dosare bene le sue linee di dialogo in modo che non risulti espansivo, ma solo esasperato dalla situazione.
Pretorian ha scritto:Che mica sei un fabio Volo qualsiasi: da te pretendiamo solo il Meglio!! ;-) ;-)

Ahahaha muoio!

a presto, grazie
andrea

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