Gruppo LONDRA 1948: Lista racconti e classifiche

Partenza: 17/08/2020 ore 22.00
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antico
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Gruppo LONDRA 1948: Lista racconti e classifiche

Messaggio#1 » martedì 18 agosto 2020, 0:51

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BENVENUTI ALLA 200 METRI PIANI OLYMPIC EDITION, LA 144° ALL TIME, quarta prova delle Olimpiadi della Scrittura 2020 di Minuti Contati!

Questo è il gruppo LONDRA 1948 della 200 METRI PIANI OLYMPIC EDITION.

Gli autori del gruppo LONDRA 1948 dovranno commentare e classificare i racconti del gruppo HELSINKI 1952.

I racconti di questo gruppo verranno commentati e classificati dagli autori del gruppo MELBOURNE 1956.


Questo è un gruppo da SEI racconti e saranno i primi DUE ad avere diritto alla pubblicazione immediata sul sito e a entrare tra i finalisti che verranno valutati dal COMITATO OLIMPICO composto da SCILLA BONFIGLIOLI, MAURO LONGO, SARA SIMONI, FRANCESCO NUCERA e MAURIZIO BERTINO. Ricordo che per decidere quanti finalisti ogni gruppo debba emettere cerco sempre di rimanere in un rapporto di uno ogni tre approsimandolo all'occorrenza per eccesso.

Per la composizione dei gruppi ho tenuto conto del seguente metodo: per primi ho assegnato ai raggruppamenti coloro in possesso di punti RANK ALL TIME (il primo nel gruppo A, il secondo nel gruppo B, il terzo nel gruppo C, il quarto nel gruppo A e così via), coloro che non hanno ancora ottenuto punti nel RANK ALL TIME sono stati assegnati a seguire (primo a postare gruppo X, secondo a postare gruppo Y, terzo a postare gruppo BETA, quarto a postare gruppo X e così via). A prescindere da tutto, ho inoltre forzato in modo che i tre racconti con MALUS fossero assegnati a gruppi diversi.

E ora vediamo i racconti ammessi nel gruppo LONDRA 1948:

Illusioni metropolitane, di Andrea Partiti, ore 23.43, 2992 caratteri
Il gruppo di studio su Chalmers, di Andrea Lauro, ore 00.01, 2926 caratteri MALUS 3 PUNTI
Troppo presto, di Alexandra Fischer, ore 23.10, 2578 caratteri
Finalmente, di Michael Dag Scattina, ore 23.45, 2977 caratteri
Il rituale, di Simone Marzola, ore 23.58, 2970 caratteri
Troppo presto, di Giacomo Puca, ore 23.59, 2830 caratteri

Avete tempo fino alle 23.59 di lunedì 24 AGOSTO per commentare i racconti del gruppo HELISINKI 1952. Le vostre classifiche corredate dai commenti andranno postate direttamente sul loro gruppo. Per i ritardatari ci sarà un'ora di tempo in più per postare le classifiche e i commenti, quindi fino alle 00.59 del 25 AGOSTO, ma si prenderanno un malus pari alla metà del numero di autori inseriti nel gruppo approssimato per difetto. Vi avverto che sarò fiscale e non concederò un solo secondo in più. Vi ricordo che le vostre classifiche dovranno essere complete dal primo all'ultimo. In questa edizione non ci sarà la classifica dell'Antico.
NB: avete SETTE giorni per commentare e classificare i racconti del gruppo HELISINKI 1952 e so bene che sono tanti. Ricordatevi però che Minuti Contati, oltre che una gara, è primariamente un'occasione di confronto. Utilizzate il tempo anche per leggere e commentare gli altri racconti in gara e se la guardate in quest'ottica, ve lo assicuro, SETTE giorni sono anche troppo pochi. E ancora: date diritto di replica, tornate a vedere se hanno risposto ai vostri commenti, argomentate, difendete le vostre tesi e cedete quando vi convinceranno dell'opposto. Questa è la vostra palestra, dateci dentro.

Eventuali vostre pigrizie nei confronti dei commenti ai racconti (che devono avere un limite minimo di 300 caratteri ognuno) verranno penalizzate in questo modo:
– 0 punti malus per chi commenta TUTTI i racconti assegnati al suo gruppo con il corretto numero minimo di caratteri.
– 13 punti malus per chi commenta tutti i racconti assegnati al suo gruppo, ma senza il numero minimo di caratteri.
– ELIMINAZIONE per chi non commenta anche solo un racconto di quelli assegnati al suo gruppo.


Vi ricordo che i racconti non possono essere più modificati. Se avete dubbi su come compilare le classifiche, rivolgetevi a me.
Potete commentare i vari racconti nei singoli thread per discutere con gli autori, ma la classifica corredata dai commenti deve obbligatoriamente essere postata nel gruppo HELSINKI 1952.
Altra nota importante: evitate di rispondere qui ai commenti ai vostri lavori, ma fatelo esclusivamente sui vostri tread.

E infine: una volta postate e da me controllate, le classifiche non possono più essere modificate a meno di mia specifica richiesta in seguito a vostre dimenticanze. L'eventuale modifica non verrà contabilizzata nel conteggio finale e sarà passibile di malus pari a SETTE punti.

BUONA 200 METRI PIANI OLYMPIC EDITION A TUTTI!



coccolino
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Re: Gruppo LONDRA 1948: Lista racconti e classifiche

Messaggio#2 » martedì 18 agosto 2020, 13:51

Ciao!

Ecco la mia classifica.

1) Troppo presto, di Giacomo Puca

Off Topic
Senti, devo farti i complimenti, non mi è dispiaciuto.

Hai una prosa piuttosto facile da leggere, scorre via abbastanza bene. Inoltre le battute arrivano in modo naturale, anche le descrizioni sono brevi e ben fatte. E poi posso dire di aver letto un racconto vero e proprio, con inizio, svolgimento e fine: bravo. Ti piazzo al primo posto nel tuo gruppo.

Ora, non so se ti possa interessare, cerco di rispondere alla domanda: se lo leggessi in libreria, comprerei il tuo libro?

La risposta è un no abbastanza netto.

Primo perché per quanto apprezzi la fluidità nella lettura, non è il tipo che scrittura che mi piace, ma questi sono gusti.

Secondo perché se ancora un po' lontano da avere uno stile solido, coerente e con quel "qualcosa in più" che mi convinca a sborsare soldi e tempo per leggerti. Inoltre l'idea è okay e abbastanza per rappresentata, ma non "unica", da farmi dire: okay, sono in presenza di un autore.

Se con un 10/10 pagherei per leggerti, sei a quasi 5.
Fidati, è un buon punteggio.


Fammi sapere se questo commento ti è stato utile, se dovrei cambiare qualcosa o se vuoi discuterne. Sono a disposizione!


2) Il gruppo di studio su Chalmers, di Andrea Lauro

Off Topic
Ciao!

Due cose non mi sono chiare in questo racconto.

Primo è come hai usato la traccia della falsa partenza. Leggendo non ho capito, ma forse a una rilettura mi salterà più all'occhio.

In secondo luogo l'intreccio: anche se Greta ha detto che il posto era già occupato, non capisco cosa cambi dal punto di vista del protagonista. Ai miei occhi Greta voleva lui perché avrebbe sgobbato, quindi quel posto era "già preso dallo sgobbone". Perché invece la tratta come una rivelazione?

Edit in real time: rileggendo hai citato all'inizio che Philip era l'unico al suo livello. Capito, quindi sono due secchioni e a Greta, in teoria, non avrebbe dovuto fare differenza. Ti chiedo solo di considerare che a una prima lettura non avevo capito, magari quella parte si può migliorare.

Giudizio sul racconto: Okay. Né caldo né freddo.

Non mi ha fatto impazzire e se da questo dovessi decidere se comprare il tuo libro la risposta sarebbe un netto NO (scusa se suono severo ma dal mio punto di vista è l'unico modo per ambire alla pubblicazione).

Aspetti positivi: hai abbastanza proprietà del linguaggio. Lavorerei sullo stile per renderlo più personale, è un po' opaco.

Edit 2: con 10/10 compro il tuo libro. Questo racconto è 4-

Se vuoi fammi sapere se questo commento ti è stato utile, se dovrei cambiare qualcosa o se vuoi discuterne. Sono a disposizione.


Alla prossima!


3) Il rituale, di Simone Marzola

Off Topic
La scena è piuttosto chiara, questo è un punto a favore.
Altro punto a favore è che ho capito quasi subito la dinamica tra i due protagonisti: ottimo. Non è scontato che funzioni fin dalle prime battute.

Non credo di aver capito invece come hai usato il tema della falsa partenza, da una prima lettura non l'ho notato.

Ora, per la grande domanda: mi è piaciuto?
No.

Vorrei fare una precisazione. Quando leggo un qualsiasi testo mi metto nei panni di un lettore che deve decidere se acquistare il tuo libro. Quindi è chiaro che giudico con il massimo livello di severità (devo darti il mio tempo e i miei soldi)

Con un 10/10 comprerei il tuo libro. Questo testo è un 3/10.

Spero che tu non ti abbatta e continui a lavorare.


Fammi sapere se il mio giudizio ti è stato utile, se devo cambiare qualcosa o se vuoi discuterne. Sono a disposizione.

Alla prossima!

4) Finalmente, di Michael Dag Scattina

Off Topic
Prima cosa che mi è saltata all'occhio sono gli accenti.

Attorno a sé

Sì, serviva proprio

Dettagli, comunque.

In ogni caso questo non mi sembra un racconto, ma una descrizione. È vivida ma (parer mio) fastidiosa. Ho trovato un gusto per l'esagerazione (topi grossi come cani?) e per dettagli fastidiosi (catarro, vesciche...).

Cerca di metterti nei panni di un lettore. Un libro o un racconto è una pausa dove puoi lasciar vagare la mente. Non dev'essere necessariamente un argomento piacevole, ben venga la guerra, ma non c'era altro modo di descriverlo oltre a questa stratificazione di dettagli?

Scusami, sono estremamente severo con i giudizi, ma spero che gli altri facciano lo stesso con me.

In generale non mi è piaciuto. Non ho fatto propriamente fatica a finirlo, ma l'ho letto solo perché dovevo farlo, se capisci quello che intendo. Da lettore che apre il tuo libro in libreria mi sarei fermato alla prima riga.

Con 10/10 comprerei il tuo libro. Questo è un 3/10


Di nuovo, questa è la mia opinione. Se vuoi discuterne sono disponibile, fammi sapere! :)

5) Illusioni metropolitane, Andrea Partiti

Off Topic
Ciao!

Non mi è chiaro come hai usato il tema della falsa partenza in questo racconto. Forse rileggendolo capirei, ma almeno all'inizio voglio immedesimarmi in un "lettore qualunque" che per caso ha il tuo testo sotto mano. Non penso il tema sia centrato in pieno, o quantomeno non è esplicito.

Inoltre ci sono varie piccole imprecisioni nel testo che hanno rallentato la lettura e ho dovuto tornare indietro, ma non è importante.

Quello che non capisco è il senso del racconto: non ci sono personaggi né una storia. Hai descritto una scena in modo abbastanza accurato ma anche vuoto, direi.

Qual è il significato? Cosa volevi trasmettere? Non mi ha lasciato niente.

Scusa se suono eccessivamente severo.


Se posso permettermi un consiglio ti direi di tratteggiare meglio i personaggi, anche a costo di farli sembrare delle macchiette, almeno restano più impressi (esempio, non ho collegato la ragazza con gli auricolari che scende dal treno a quella che era seduta; è anche vero che sono un po' distratto XD)


Edit: con un 10/10 compro il tuo libro. Questo racconto è un 2.

Fammi sapere se questo commento ti è stato utile, se dovrei cambiare qualcosa o se vuoi discuterne. Sono a disposizione.

Alla prossima!

6) Troppo presto, di Alexandra Fischer

Off Topic
Ciao!

Tema centrato in pieno ma non ho capito niente di quello che hai scritto.

Qual è il ruolo del protagonista, portare messaggi da un luogo all'altro? Dove si svolge la scena? Quando è ambientata? L'Impero delle Sabbie è un luogo immaginario? Perché la falsa partenza viene punita con la morte?

Scusami, ma fornisci troppo pochi dettagli, non riuscivo ad avere una chiara idea nella mente. L'ho trovato estremamente confusionario. Ci sono troppi punti oscuri. Come "Colpa mia, non avrei dovuto farvi entrare stamattina". Perché? Qual è la storia dietro?

Ho l'impressione che tu abbia scelto un argomento estremamente complesso e che tu abbia tentato di comprimerlo in 3000 caratteri: a parer mio non ha funzionato.

Inoltre, scusa di nuovo la severità, non mi piace la tua scrittura, la trovo molto poco pulita. Questa naturalmente è solo la mia discutibilissima opinione, eh.

Con 10/10 comprerei il tuo libro. Questo testo è un 2.

Se vuoi dimmi cosa ne pensi, sono sempre aperto a discussioni.


Alla prossima!

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Fagiolo17
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Re: Gruppo LONDRA 1948: Lista racconti e classifiche

Messaggio#3 » venerdì 21 agosto 2020, 0:24

CLASSIFICA:
1. IL RITUALE, Simone Marzola
2. TROPPO PRESTO, Giacomo Puca
3. IL GRUPPO DI STUDIO SU CHALMERS, Andrea Lauro
4. FINALMENTE, Michael Dag Scattina
5. TROPPO PRESTO, Alexandra Fischer
6.ILLUSIONI METROPOLITANE, Andrea Partiti

IL RITUALE, Simone Marzola
Ciao Simone,
il racconto mi è piaciuto, mi è piaciuto il tema, i personaggi ben delineati in poche battute, il tono un po’ scanzonato nonostante la situazione di pericolo.
Ho colto anche la falsa partenza!
Lucius sbuffa, il colpo di tosse segue, lo sputo catarroso conclude. Questa è davvero una bella frase.
Ci penso io a ripartire. Non ho capito bene questa battuta di dialogo, a ripartire col rito?
«Mercuzio!» Mi riconcentro. Riprendo a correre. Riconcentro e Riprendo. Il doppio RI non è un granché. Occhio che hai messo un corro anche nella frase dopo, puoi togliere del tutto “riprendo a correre” e risolvi entrambi i problemi a mio avviso.
Due cartucce e il clac mi conferma. Mi confermano.
Ora è in piedi sul tavolaccio a cavalcioni della ragazza, la litania dei discepoli ora è più veloce. Hai messo due volte “ora” a brevissima distanza.
Racconto assolutamente promosso!

TROPPO PRESTO, Giacomo Puca
Ciao Giacomo,
Il racconto mi è piaciuto, ben raccontato, scanzonato e divertente, bel colpo di scena finale.
Anche il tema è centrato.
Vado con le osservazioni.
Parto, gli altri sono già belli lontani, ma oggi non ce n’è per nessuno belli. Occhio alla ripetizione di “belli”.
Quando nel finale Scardavelli è a terra, non capisco esattamente cosa gli sia successo. È stanco, si è spaventato vedendo il protagonista, non mi è chiaro.
Non mi ha convinto solamente la battuta finale di Scardavelli “parti troppo presto”, immagino volessi intendere qualcosa tipo “te ne sei andato troppo presto”, però detta così non è abbastanza di impatto, almeno a mio parere.
In ogni caso una bella prova.

IL GRUPPO DI STUDIO SU CHALMERS, Andrea Lauro
Ciao Andrea,
la trama del racconto e lo stile mi sono piaciuti, soprattutto la voce di Dolf.
Ho solo un paio di dubbi.
Il primo è l’attinenza al tema. Come Falsa Partenza hai inteso la risposta che Dolf da a Greta, per poi ritornare sui suoi passi quando si rende conto dell’errore? La trovo un po’ tirata, anche se in effetti era un tema abbastanza difficile da sfruttare al di fuori dell’ambito sportivo.
Questa frase: Ogni volta lo stesso schema: il professore dà il tema. Componi il gruppo con i tuoi migliori amici. Lasci un posto libero, e lo completi con l’unico che lavora. Quello che studia e farà prendere un buon voto a tutti. In questo caso, Dolf. Anche se suona peggio avrei messo: in questo caso, io. Mi ha fatto uscire per un secondo dall’immedesimazione il nome proprio del protagonista pensato dal protagonista stesso.
Inoltre nella frase finale avrei usato qualcosa di più forte per far capire che a Greta piace Dolf e che gli aveva chiesto aiuto per quel motivo. Anche solo un “Mi aiuti con il compito” invece che “ci” per far capire che ha un interesse personale. Così la chiusura è leggermente sotto tono e rischia di non essere colto appieno l’intento della ragazza.

FINALMENTE, Michael Dag Scattina
Ciao Michael,
la tua descrizione della trincea è davvero vivida, complimenti.
Comincio subito con una domanda, che cos’è la piuma bianca? Non so di cosa si tratta e temo di aver perso il significato di quel passaggio.
Se bastava l'eco, dei cannoni, a togliere il sonno, che affetto aveva avuto sui tedeschi? Questa frase (in cui personalmente avrei tolto l’inciso), che effetto (e non affetto) aveva avuto sui tedeschi, ti riferisci sempre all’eco dei cannoni o stai parlando dei cannoni stessi?
Non ho trovato ben esplicitato il tema della Falsa Partenza, ti riferivi allo stop a cui sono costretti per i colpi di mitragliatrice?
Ho avuto qualche problema col finale, mi sembra troppo sbrigativo e non è un vero e proprio colpo di scena, o almeno io non lo colgo come tale.
Mi hai mostrato una bella immagine, con dettagli forti e azzeccati, ma non c’era una vera e propria trama da seguire in questo racconto.

TROPPO PRESTO, Alexandra Fischer
Ciao Alexandra,
l’idea della trama mi è piaciuta, dai un tocco di originalità al tema con il dettaglio “Corriere Dell’Impero fra le Sabbie”. Anche l’immagine della fossa comune degli squalificati!
Non mi ha convinto il suono della doppia sirena, uno più breve e uno più veloce, un dettaglio troppo insignificante. Avrei trovato un pretesto differente per la falsa partenza.
Qualche spunto qua e là.
ma mi è stato impossibile già da stamattina. Questa frase mi suona male.
alle sue ore di allenamento, uguali alle mie. Non avrei messo “uguali alle mie”.
il mio abito a spalline è strappato in più punti. Qui invece non ho capito perché l’abito si è strappato. Per passare in mezzo al pubblico?
Lo centra in pieno petto. Dopo questo avrei lasciato una interlinea in più per far intendere il passaggio del tempo, nella riga dopo Mirna è già ai piedi di Henier.
Ma una parte di me è scesa nella fossa con Henier: troppo presto. La chiusura mi è piaciuta un sacco.

ILLUSIONI METROPOLITANE, Andrea Partiti
Ciao Andrea,
il racconto mi è piaciuto molto.
Buone le atmosfere, ottimo l’uso dei dettagli e anche il colpo di scena finale.
Ho solo un paio di appunti, che non hanno inficiato sul mio gradimento per il racconto, sia chiaro, ma te li segnalo.
Appoggiata a un bracciolo osservò gli altri passeggeri. Non starei a specificare che li osserva. Se ci fai la descrizione dei vari passeggeri è sottinteso che Anna li stia scrutando uno ad uno.
Occhio alla ripetizione di “mano” nella descrizione dei due vecchi e usavamo anziché usavano.
Scese il ragazza con gli auricolari. La.
La frase finale: L’uomo era seduto al suo posto. Ancora fissava con occhi che, avvicinandosi, le sembravano non minacciosi ma appannati e spenti. La pelle era grigia come l’impermeabile sotto alle luci blu. La mascella era caduta inerte, in quello che a degli occhi spaventati poteva sembrare un ghigno.
Anna non è scesa dal treno? Come fa ad AVVICINARSI e cogliere i dettagli dell’uomo? Ce lo sta raccontando un narratore esterno? C’è qualche problemino in questo passaggio.
L’unico difetto importante è l’attinenza al tema, non colgo purtroppo la Falsa Partenza nel tuo racconto.

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antico
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Re: Gruppo LONDRA 1948: Lista racconti e classifiche

Messaggio#4 » venerdì 21 agosto 2020, 14:45

Due classifiche arrivate, ne mancano ancora tre.

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Andrea76
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Re: Gruppo LONDRA 1948: Lista racconti e classifiche

Messaggio#5 » venerdì 21 agosto 2020, 16:04

1°: Il rituale
Ciao Simone, il tuo racconto è scritto benissimo, è divertente, è immersivo, ha ritmo e non ha cadute di tono. Ogni parola è scelta e inserita là dove doveva stare, ciò rende ogni immagine descritta funzionale al tema e al suo sviluppo. I personaggi son ben tratteggiati, l’intreccio è coerente e il finale è proprio così come doveva essere scritto. Ho poco altro da dirti, se non bravo

2°: Troppo presto
Ciao Giacomo, il tuo racconto è riuscito, divertente e in perfetto stile ”show”. Sei con il protagonista quando corre e supera i suoi avversari, per cui senti la sua voglia di vincere. La cosa che mi è piaciuta di più sono i dettagli fisici dei suoi avversari, ironici e allo stesso tempo caratterizzanti. Sei stato molto bravo a descriverli senza perdere il ritmo e il dinamismo della scena. Unica nota a margine è lo scambio di battute non chiarissimo tra Scardavelli e il neo-fantasma, e anche il perché il primo sia steso a terra a fine gara. Ho letto poi la tua spiegazione e tutto mi è tornato. Però a una prima lettura non mi era stato subito chiaro

3°: Il Gruppo di studio su Chalmers
Ciao Andrea, io sto sempre con i nerd per cui ho apprezzato il tuo racconto. Hai uno stile immersivo che porta il lettore all’interno del personaggio portatore di punto di vista. Premesso che non sono del tutto convinto sull’uso indiscriminato dello “show” rispetto al “tell”, io credo che il tuo racconto sia un eccellente esempio di brano in cui lo scrittore scompare per lasciare spazio solo e liberamente al personaggio che ha voluto creare. Davvero non trovo tracce dell’autore nel testo!
Ho trovato il finale un po’ debole. Una volta che si scopre che Greta voleva nel gruppo Dolf e solo Dolf, forse avrei chiuso con una battuta diversa. Quello che dice la ragazza alla fine è ambiguo e non mi convince fino in fondo. Comunque bravo.

4°: Troppo presto
Ciao Alexandra, scrivere una distopia è cosa ambiziosa. Farlo in 3000 battute lo è ancora di più. A mio avviso sei riuscita a dare al lettore un numero sufficiente di informazioni per immergerlo nell’ambiente. Trovo centrato il personaggio di Henier, l’aspirante Corriere dell’Impero, che per coronare il suo sogno pecca di zelo e di fretta. Ho trovato che sia un soggetto poetico, e di lui ci lasci tracce speciali in poche righe. Forse proprio per la mia identificazione in Henier (e non c’entra il fatto che io sia uomo, te lo assicuro) non riesco a sentire fino in fondo il personaggio della moglie, che pure dovrebbe essere il portatore di vista. Io credo che questo dipenda dalla brevità forzata del racconto che al contrario, se avesse avuto meno limitazioni di caratteri, sarebbe stato più compiuto. La corsa di Mirna verso la tribuna, la morte stessa di Henier, non mi hanno coinvolto più di tanto e non posso fartene una colpa. Lo spazio a tua disposizione era poco, e quindi hai dovuto correre anche tu con la conseguenza che il movimento del PDV è risultato affrettato e confuso. Ti consiglio, per quello che vale la mia opinione, di non mollare questo racconto e di svilupparlo in autonomia.

5°: Illusioni Metropolitane
Ciao Andrea, il tuo racconto ha una buona tensione narrativa soprattutto nella prima parte dove la descrizione dei passeggeri fa immergere il lettore nell’ambiente di scena. Mi è piaciuto molto il passaggio “muoveva con gesti automatici il passeggino, ma il dondolio e il rumore grigio dei binari avevano già fatto effetto” e anche “Usavano una sola mano senza fatica, erano un ingranaggio perfettamente rodato.”
La scena successiva, incentrata sul gioco di sguardi tra Anna e l’uomo misterioso, mi è suonata un po’meccanica: fai largo uso dei verbi “guardare” e “vedere” e dell’espressione “alzare lo sguardo” che in realtà provocano una riemersione del lettore dal testo, il che probabilmente rallenta e infreddolisce la suspense che volevi creare.
Mi è poco chiaro il finale: come fa Anna a vedere i dettagli visivi dell’uomo se è già lontana dal treno?
Comunque complimenti, in poche battute hai saputo dare vita a una storia densa dal punto di vista drammaturgico.

6°: Finalmente
Ciao Micheal, ho difficoltà ad esprimere opinioni sul tuo testo nel senso che secondo me starebbe benissimo come incipit di un capitolo di un romanzo, se non del romanzo stesso. Se ragioniamo invece solo sulla drammaturgia, ecco forse direi che “Finalmente” non può essere definito un racconto vero e proprio, nel senso che non ha uno sviluppo del personaggio, e forse non ha neanche un personaggio, visto che Tom compare e scompare a sprazzi rimanendo impalpabile. Forse era proprio l’effetto che volevi creare, puntare cioè il riflettore su una scena di guerra che diventa lei stessa la portatrice di vista di sé stessa. Io non amo particolarmente questo tipo di scelta narrativa che sopprime l’individuale in luogo del generale, ecco perché non posso dire di essere rimasto impressionato dal tuo racconto. Ciò detto, nulla da dire sulla tua padronanza della scena che è ricca di dettagli che la rendono vivida e realistica.

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Pretorian
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Re: Gruppo LONDRA 1948: Lista racconti e classifiche

Messaggio#6 » domenica 23 agosto 2020, 14:15

Ecco i miei commenti e la mia classifica.

1)Finalmente, di Michael Dag Scattina

Ciao, Michele e piacere di leggerti.
Penso che sia la prima che ti leggo e devo farti i miei complimenti: il racconto è davvero eccellente. In poche migliaia di caratteri hai saputo descrivere benissimo non solo la vita della trincea, ma anche lo stato di prostrazione e tensione dei soldati prima della carica, così forte da spingerli a desiderare l'attacco, che pure potrebbe portarli alla morte. L'unica pecca che posso notare nel racconto, a mio giudizio, è nella forma narrativa che hai scelto. Mi spiego: hai scelto il narratore esterno in terza persona, (il mio preferito, se dobbiamo dirla tutta) cosa che ti consente di offrire una visione esterna delle vicende, anche se con un POV legato a un determinato personaggio. Questo tipo di narrazione, però, presenta un grosso problema, ossia che ti obbliga, per ottenere una narrazione veramente efficace, a mostrare emozioni e pensieri dei personaggi tramite le loro azioni, i loro dialoghi e il loro comportamento generale. Il tuo racconto, invece, esplica evidentemente i pensieri del protagonista, al punto che in alcune parti sembra quasi di leggere la coscienza interiore del protagonista. Un consiglio? Quando vuoi esprimere questo tipo di narrazione usa la prima persona, in modo che i pensieri del protagonista divengano parte integrante della narrazione. Prova e fammi sapere.
alla prossima!

2)Troppo presto, di Giacomo Puca
Ciao Giacomo e piacere di leggerti.
Non ho molto da dire: il racconto è scorrevole e divertente, con quella punta di humour nero che non guasta mai. In occasione della corsa di atletica parrocchiale, un poveraccio e un giovane ricco si trovano a condividere un comune destino luttuoso. Nel complesso, la storia è scritta bene, con una narrazione rapida, ma che non lesina con piccole pennellate descrittive che danno al tutto maggiore profondità. Anche i dialoghi sono brevi e pungenti, non senza una certa arguzia che devo dire di aver molto apprezzato. Forse, la parte che funziona di meno della storia è proprio la morte del protagonista e del suo rivale. Insomma, un attacco di cuore può anche starci (anche se è abbastanza fiacca la scelta del colpo al cuore per lo sparo. perché non inserire la pistola non caricata a salve, in modo da trasformare il tuo protagonista in una chimera tra Fantozzi e il compianto Brandon Lee?) ma due in una sola corsa? Mi sembra un tantinello eccessivo. Posso capire il poco spazio, ma penso che tu questo tu abbia forzato la narrazione per arrivare al finale. Peccato, perché nel complesso hai fatto davvero un ottimo lavoro.

Alla prossima!

3) Il gruppo di studio su Chalmers, di Andrea Lauro
Ciao, Andrea e piacere di leggerti.
Quindi, abbiamo quì una "rivincita del nerd" che poi rivincita non è, perché sta volta il nerd sbaglia. Insomma, un tema classico, ma trattato in modo diverso dal solito, quindi bene. Per quanto riguarda la narrazione, penso che avresti potuto ottenere un risultato nettamente migliore se, invece di prevedere questi lunghi "monologhi interiori" di Dorf, li avessi inseriti (con i giusti tagli) come dialoghi. Immagina la scena: greta che parla, parla, mentre vediamo un Dorf che da sempre più chiari segni di disagio e impazienze, fino ad arrivare al punto in cui il ragazzo "esplode" e le rivolge tutte le accuse che qui hai scritto come pensieri. In questo modo sarebbe anche più comprensibile la reazione della ragazza di andare a piangere sotto l'albero. Immagino che, in questo caso, la fretta e gli scarsi caratteri a disposizione ti abbiano obbligato a prendere una strada più rapida, anche se meno efficace, però tieni a mente questo suggerimento per la prossima volta. Che mica sei un fabio Volo qualsiasi: da te pretendiamo solo il Meglio!! ;-) ;-)

Alla prossima!

4) Illusioni metropolitane, di Andrea Partiti
Ciao, Andrea e piacere di leggerti.
Di questo racconto posso dire di aver apprezzato il modo in cui hai tratteggiato dei ritratti di persone comuni immersi nelle loro routine di ogni giorno. In questo, la scelta dell'autobus è stata perfetta, perché ti ha permesso di prendere situazioni perfettamente realistiche.
D'altra parte, quello che avrebbe dovuto essere il vero punto forte del racconto, ovverosia il crescendo di tensione mano a mano che si avvicina l'ultima fermata funziona poco, pur non essendo assente.La minaccia offerta dal personaggio misterioso si percepisce poco, anche perché dovrebbe trasparire solo dal suo sguardo. Se l'idea era quella di rendere la minaccia vaga, allora penso che sarebbe stato meglio non far mai interagire lo sconosciuto e la protagonista (le urla di lei spezzano totalmente la tensione) in caso contrario, sarebbe stato meglio inserire una minaccia più concreta, come il fatto che lo sconosciuto si avvicinasse di qualche posto a ogni fermata. Il finale, poi, è ancora più fumoso, al punto che, nonostante lo abbia letto varie volte, fatico a comprendere cosa sia effettivamente lo straniero.

Peccato.

Alla prossima!

5) Troppo presto, di Alexandra Fischer
Ciao Shanda e piacere di leggerti.
Dunque, direi che con questo racconto direi che torniamo al problema che la tua scrittura ha sempre presentato, ossia la tua capacità di creare tracce di ambientazioni e lore molto interessanti, ma restando sempre sul vago e, soprattutto, senza tener conto dei caratteri a disposizione. In uno spazio che è ben più piccolo rispetto al conteggio dei caratteri disponibile hai infilato tanti piccoli riferimenti alla cultura dell'Impero delle Sabbie, ma mantenendo occultate quelle che sono le informazioni più importanti. Una tra tutte, perché è sbagliato che il corriere sia partito in anticipo? La spiegazione che fornisci (è importante la precisione) funziona poco, proprio perché stiamo parlando di un messaggero, per cui è importante più la sua rapidità, che il suo "partire nel modo corretto". Questo senza contare che costruisci un rituale di processo molto preciso ma di cui si comprende ben poco e che risulta, quindi, solo confuso.
Anche la narrazione della protagonista funziona poco: la vediamo andare a destra e a sinistra, parlare con persone e, alla fine, accettare passivamente il destino del suo amato consorte. Nelle sue azioni si percepisce troppa rassegnazione e poca tristezza: senza dover ricorrere ali eccessi della sceneggiata napoletana, mostra il suo dolore dai piccoli gesti. Fai colare una lacrima dagli occhi. Falle osservare il marito che viene sepolto. Ricorda: il modo migliore per coinvolgere il lettore non è dire che un personaggio prova determinate emozioni, ma farle emergere dalle sue azioni.

Alla prossima!

6)Il rituale, di Simone Marzola
Ciao, Simone e piacere di leggerti.
Ho provato a leggere questo racconto almeno tre o quattro volte e sono costretto ad ammettere di non essere riuscito a capirlo. L'ambientazione è quella di una "cerimonia blasfema" da manuale, con tanto di tizi incappucciati e donna da immolare a qualche divinità. Il problema è che tutta la parte inerente Mercuzio, sul suo incarico e sul fatto che debba usare il fucile non si incastra bene con il resto o meglio, non si capisce perché il protagonista debba usare il fucile. Deve colpire la mano? Deve uccidere Lucius? Deve sparare a caso? E se serviva a qualcosa, perché ha lasciato il fucile da un'altra parte, perdipiù scarico? Mancando questa informazione sulla trama, il tutto diventa abbastanza confuso e perde molta della sua forza narrativa.
Peccato, perché la scrittura è fluente, anche se ancora migliorabile nella sua scorrevolezza.

Alla prossima.

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Re: Gruppo LONDRA 1948: Lista racconti e classifiche

Messaggio#7 » domenica 23 agosto 2020, 21:55

A un solo giorno dalla scadenza vi manca ancora una sola classifica.

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Polly Russell
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Re: Gruppo LONDRA 1948: Lista racconti e classifiche

Messaggio#8 » lunedì 24 agosto 2020, 21:27

1) Giacomo Puca Troppo presto
Ma Giacomo che delizia! Mi è davvero piaciuto. Leggero, scanzonato con un adorabile gusto per il black humor. Sì, ok, due infarti nella stessa gara parrocchiale è davvero strano, però alla fine chi se ne frega, ti serviva qualcuno che potesse parlare con l’anima del protagonista.
Davvero buono.

2) Andrea Lauro il gruppo di studio su Chamlers
Ciao Andrea!
Ok, di certo non è il tuo pezzo migliore, ma è anche certo che hai tirato fuori un buon racconto con una buona e, per niente banale, aderenza al tema.
La falsa partenza del povero Dolf, troppo prevenuto, è chiara. Per sua fortuna, pare che Greta sia più propensa al perdono di quanto lo sarei io. lol
Ti ribadisco quello che tua fa già fatto notare Fagiolino
Ogni volta lo stesso schema: il professore dà il tema. Componi il gruppo con i tuoi migliori amici. Lasci un posto libero, e lo completi con l’unico che lavora. Quello che studia e farà prendere un buon voto a tutti. In questo caso, Dolf.
è vero spezza e spiazza. E anche io ci vedrei molto meglio un “in questo caso, io” ovviamente in corsivo.
La storia è semplice, lineare e scorre bene. Forse aggiungerei una nota più romantica nelle ultime battute, in modo che l’intento di Dolf risulti cristallino, come quello di Greta.

3)Alexandra Fisher troppo presto
Ben ritrovata! Ecco, così mi piaci! Concisa e precisa. Ok c’è qualche refuso e i discorsi della protagonista scivolano un paio di volte nell’infodump, ma tutta roba che si può sistemare in fretta. Invece è ottima la storia, ci siamo tutti scervellati per trovare un significato alternativo alla “falsa partenza”, un modo diverso di intendere una frase che è quasi esclusivamente sportiva, tu invece hai fatto prima. Ti sei inventata uno sport! E per non sembrare avara, anche una motivazione, un mondo è una cultura. Così, per non rimanere indietro! lol
Mi piace, l’importanza della gara e del ruolo è chiara e lo è anche la disperazione della moglie che in qualche modo lo ha forzato. Lavora un po’ sul perché non abbia riconosciuto la sirena, magari un motivo legato a lei, magari un difetto uditivo che lui aveva nascosto pur di partecipare...
Ottima prova.

4)Andrea partiti illusioni metropolitane
Ciao Andrea, mi dispiace tanto per il finale perché sarebbe stato un ottimo lavoro. Mi piace molto come hai tratteggiato i passeggeri, che a guardarla bene, ai fini della trama non serviva nemmeno a nulla, ma è stato comunque un ottimo scorcio. Purtroppo ti sei perso con il pov nell’ultimo paragrafo, ma alla grande, perché mantieni il pdv di Anna, ma lei era già scesa. E si sente tanto. Ci voleva un narratore esterno e un corsivo.
Il tema: non so. Per falsa partenza intendi un errore di valutazione?
Comunque, tolto l’ultimo paragrafo e al netto degli inevitabili refusi è buono.

5)Simone Marzola Rituale
Ciao Simone. Ottime descrizioni, bravo. Buono anche il coinvolgimento. Se segui le dritte di Luca potrebbe essere perfetto. Volevo farti un paio di appunti sulla location e sui cappucci, ma Mr Nessssler mi ha preceduta. lol
Purtroppo al netto delle vivide descrizioni e del coinvolgimento del lettore mi rimane il dubbio di cosa cacchio debba farci Mercurio con un fucile carico. E siccome gli dedichi più di qualche riga, immagino sia qualcosa di importante. lol


6)Micael Dag Scattina Finalmente
Ciao! Ma che bella descrizione! Davvero buona, “incrostati di schifo e vescice”: eccellente. Anche se avrei definito lo schifo. Marciume, putridume, fango, sangue...
Il problema, oltre al pov che ti ha ben evidenziato il buon Pretorian, è la mancanza di una trama. Di fatto non accade nulla e descrivi, seppur bene, una sorta di cartolina dalla trincea. Ovviamente non ho colto la falsa partenza, non avendo proprio colto la trama.
Polly

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antico
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Re: Gruppo LONDRA 1948: Lista racconti e classifiche

Messaggio#9 » lunedì 24 agosto 2020, 21:40

Avete ricevuto tutte le classifiche.

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