Gruppo HELSINKI 1952: Lista racconti e classifiche

Partenza: 17/08/2020 ore 22.00
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antico
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Gruppo HELSINKI 1952: Lista racconti e classifiche

Messaggio#1 » martedì 18 agosto 2020, 0:57

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BENVENUTI ALLA 200 METRI PIANI OLYMPIC EDITION, LA 144° ALL TIME, quarta prova delle Olimpiadi della Scrittura 2020 di Minuti Contati!

Questo è il gruppo HELSINKI 1952 della 200 METRI PIANI OLYMPIC EDITION.

Gli autori del gruppo HELSINKI 1952 dovranno commentare e classificare i racconti del gruppo MELBOURNE 1956.

I racconti di questo gruppo verranno commentati e classificati dagli autori del gruppo LONDRA 1948.


Questo è un gruppo da CINQUE racconti e saranno i primi DUE ad avere diritto alla pubblicazione immediata sul sito e a entrare tra i finalisti che verranno valutati dal COMITATO OLIMPICO composto da SCILLA BONFIGLIOLI, MAURO LONGO, SARA SIMONI, FRANCESCO NUCERA e MAURIZIO BERTINO. Ricordo che per decidere quanti finalisti ogni gruppo debba emettere cerco sempre di rimanere in un rapporto di uno ogni tre approsimandolo all'occorrenza per eccesso.

Per la composizione dei gruppi ho tenuto conto del seguente metodo: per primi ho assegnato ai raggruppamenti coloro in possesso di punti RANK ALL TIME (il primo nel gruppo A, il secondo nel gruppo B, il terzo nel gruppo C, il quarto nel gruppo A e così via), coloro che non hanno ancora ottenuto punti nel RANK ALL TIME sono stati assegnati a seguire (primo a postare gruppo X, secondo a postare gruppo Y, terzo a postare gruppo BETA, quarto a postare gruppo X e così via). A prescindere da tutto, ho inoltre forzato in modo che i tre racconti con MALUS fossero assegnati a gruppi diversi.

E ora vediamo i racconti ammessi nel gruppo HELSINKI 1952:

La linguaccia, di Emiliano Maramonte, ore 23.52, 3000 caratteri
L’armadio svedese, di Luca Nesler, ore 23.37, 2916 caratteri
Mannaggia a lei, di Giulio Marchese, ore 23.46, 2967 caratteri
Idea malsana, di Sara Perrone, ore 23.47, 2986 caratteri
Se fossi fumo, di Edoardo Foresti, ore 00.09, 2436 caratteri MALUS 2 PUNTI

Avete tempo fino alle 23.59 di lunedì 24 AGOSTO per commentare i racconti del gruppo MELBOURNE 1956. Le vostre classifiche corredate dai commenti andranno postate direttamente sul loro gruppo. Per i ritardatari ci sarà un'ora di tempo in più per postare le classifiche e i commenti, quindi fino alle 00.59 del 25 AGOSTO, ma si prenderanno un malus pari alla metà del numero di autori inseriti nel gruppo approssimato per difetto. Vi avverto che sarò fiscale e non concederò un solo secondo in più. Vi ricordo che le vostre classifiche dovranno essere complete dal primo all'ultimo. In questa edizione non ci sarà la classifica dell'Antico.
NB: avete SETTE giorni per commentare e classificare i racconti del gruppo MELBOURNE 1956 e so bene che sono tanti. Ricordatevi però che Minuti Contati, oltre che una gara, è primariamente un'occasione di confronto. Utilizzate il tempo anche per leggere e commentare gli altri racconti in gara e se la guardate in quest'ottica, ve lo assicuro, SETTE giorni sono anche troppo pochi. E ancora: date diritto di replica, tornate a vedere se hanno risposto ai vostri commenti, argomentate, difendete le vostre tesi e cedete quando vi convinceranno dell'opposto. Questa è la vostra palestra, dateci dentro.

Eventuali vostre pigrizie nei confronti dei commenti ai racconti (che devono avere un limite minimo di 300 caratteri ognuno) verranno penalizzate in questo modo:
– 0 punti malus per chi commenta TUTTI i racconti assegnati al suo gruppo con il corretto numero minimo di caratteri.
– 13 punti malus per chi commenta tutti i racconti assegnati al suo gruppo, ma senza il numero minimo di caratteri.
– ELIMINAZIONE per chi non commenta anche solo un racconto di quelli assegnati al suo gruppo.


Vi ricordo che i racconti non possono essere più modificati. Se avete dubbi su come compilare le classifiche, rivolgetevi a me.
Potete commentare i vari racconti nei singoli thread per discutere con gli autori, ma la classifica corredata dai commenti deve obbligatoriamente essere postata nel gruppo MELBOURNE 1956.
Altra nota importante: evitate di rispondere qui ai commenti ai vostri lavori, ma fatelo esclusivamente sui vostri tread.

E infine: una volta postate e da me controllate, le classifiche non possono più essere modificate a meno di mia specifica richiesta in seguito a vostre dimenticanze. L'eventuale modifica non verrà contabilizzata nel conteggio finale e sarà passibile di malus pari a SETTE punti.

BUONA 200 METRI PIANI OLYMPIC EDITION A TUTTI!



alexandra.fischer
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Re: Gruppo HELSINKI 1952: Lista racconti e classifiche

Messaggio#2 » martedì 18 agosto 2020, 9:14

Buongiorno, ecco i miei commenti e relativa classifica
LA LINGUACCIA Di Emiliano Maramonte Tema centrato. La falsa partenza è quella di un approccio indesiderato in libreria. Il Nostro si vede tampinato da un ragazzo conciato come John Lennon (non solo negli occhialini, ma anche nell’abbigliamento, mi ha fatta pensare all’”intellettuale” dei Beatles in versione Anni Settanta) e la voce da adolescente impostata in modo da sembrare più adulta e virile sulle prime mi ha fatta pensare a un giovanissimo fan del gruppo e dei thriller, oltre che degli uomini adulti. Invece, la sorpresa finale è che si tratta di una fanciulla travestita per far colpo su di lui e trascinata via dalla madre. Il racconto è scritto in modo impeccabile: ha due morali, a mio avviso. L’amore è un gioco. E nel caso della protagonista, da ripetere fra qualche anno. Per ora lo prende come uno scherzo (gioco del travestitismo in stile shakesperiano)

L’ARMADIO SVEDESE Di Luca Nesler Tema centrato. In modo spassoso. Diego fa credere di essere partito e si infila nell’armadio della ben nota azienda svedese sicuro di stare assistendo al tradimento della moglie con un presunto anziano professore. La tua grande abilità è di far simpatizzare il Lettore con Diego. Perché lo immergi nel Suo Punto di Vista. Vede la moglie Daria entusiasta…una testa bianca, sente parlare di una scatola. Il tutto in una stanza da letto. La sorpresa finale è che la testa bianca è della madre di Diego. E la scatola è quella di una camicina nuova che Daria ha preparato per la nipote. Da commedia degli equivoci. Ottima prova.
Attento:
cos’avrà da sorridere tanto? «Siediti e chiudi gli occhi.»
Scriverei: Uao.

MANNAGGIA A LEI Di Giulio Marchese Il tema è centrato. L’adulterio costa caro in caso di falsa partenza dell’amante (e aver fatto più attenzione al contenuto del beauty-case, sarebbe stato di vitale importanza per lei). Vatti a fidare delle mogli con il porto d’armi. Povero Jimmy. Questo è il senso della storia che mi è arrivato. Davvero originale, degna di un noir. Certo, c’è qualcosa da sistemare.
Attento:
Hai prurito, amore?
Meglio, a mio avviso: Ti prude, amore?
Vado giù a prendere qualcosa da bere, vuoi qualcosa?
Meglio, a mio avviso: Vado giù a prendere da bere, vuoi qualcosa?
Alla frase che ti mostro riscritta a uso del Lettore Esigente:
«Scusa, amore» mise la mano a coppetta come a voler simulare un megafono. «Ho dimenticato il burrocacao.»
Come anche in questo caso:
«Aspetta, amore»
Alla frase
e sussurrò: «Ti posso spiegare…»
Alla frase.
«Oh, Dio! E adesso? Cazzo, cazzo, cazzo» (credevo l’avesse pronunciata lui. Invece, è lei che crolla. Se fossi al tuo posto, aggiungerei: Lui guardò il cadavere e poi Maria.
Lei cedette: «Oh, Dio! E adesso? Cazzo, cazzo, cazzo»)

Ti riporto la frase come la sistemerei a mio avviso
«Adesso» Jimmy avvicinò il volto a quello di lei, a separarli qualche centimetro. «Voglio il divorzio.»
Alla frase
Gli puntò la pistola alla testa.
«Asp…»
Non mi torna: come si fa a vedere se una persona avvolta in un lenzuolo ha le mani dietro la schiena? E come farebbe a reggerle?

IDEA MALSANA Di Sara Perrone Tema centrato in pieno. Povera Rebecca. Ha sbagliato a sottovalutare un percorso come Santiago de Compostela. Si è armata di zaino e scarpe da trekking (ma avrebbe potuto risparmiarsi il tomo di Tolstoj, in quel caso meglio un e-reader e qualche cosmetico di meno). Al Lettore la storia strappa un sorriso. Giovanni l’ha avvertita: è impreparata, ma lei niente (forse per via del fascino di Google Earth, che fa sembrare tutto così vicino, chissà). La storia riflette molto lo spirito di Flaubert (“Bouvard e Pècuchet”). Complimenti.

Attenta:
alla frase si era messa a pc
(si era messa al PC)
Lo zaino da cinquanta o settanta litri? (Chili, vorrai scrivere)

SE FOSSI FUMO Di Edoardo Foresti Tema centrato. Mara è scattata di colpo a ragioneria, consegnando per prima. Poi, però, ha fallito il test di Medicina e lavora in un ristorante (i suoi le hanno imposto di farlo per due anni, come “pena” per aver fallito il test). E nel finale, lei ci riprova (Marco, invece, il test lo ha passato, malgrado il turno al ristorante mi abbia dapprima fatta pensare al contrario), questo malgrado la vergogna iniziale, così forte da farla desiderare di essere fumo, come quello della sigaretta di Marco. Io l’ho capita così.


Attento:
il sedile della sedia sbatte sullo schienale.

La sedia sbatte dalla parte dello schienale.
«Era quattro anni fa a ragioneria. Capiranno.»
Frase da rivedere: «Ma sono passati quattro anni ed era ragioneria. Questo è stato il test a Medicina. Possibile che non abbiano capito?»

Un’esaminatrice si avvicina costretta nel suo abito magenta
La rivedrei, a mio avviso:
Un’esaminatrice si avvicina nel suo attillato abito magenta

Qui ti faccio vedere la frase corretta a uso del Lettore Esigente (non va bene la barra al posto dei puntini di sospensione)
«Per favore cosa cam…»

Il preside della commissione

Il presidente della commissione, vorrai scrivere.

Ti mostro la parte successiva, quando il presidente si appresta a leggere le istruzioni d’esame:
avvicina il microfono alla bocca: «Avete novanta minuti…
Questo a uso del Lettore Esigente.

La mia classifica è sofferta. Siete tutti autori da medagliere.

L’ARMADIO SVEDESE Di Luca Nesler

LA LINGUACCIA Di Emiliano Maramonte

IDEA MALSANA Di Sara Perrone

MANNAGGIA A LEI Di Giulio Marchese

SE FOSSI FUMO Di Edoardo Foresti

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Michael Dag
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Re: Gruppo HELSINKI 1952: Lista racconti e classifiche

Messaggio#3 » martedì 18 agosto 2020, 16:16

Idea malsana, di Sara Perrone
Mannaggia a lei, di Giulio Marchese
L’armadio svedese, di Luca Nesler
Se fossi fumo, di Edoardo Foresti
La linguaccia, di Emiliano Maramonte




Idea malsana, di Sara Perrone
Il personaggio crea molta empatia, e il racconto in se è simpatico e piuttosto immersivo.
Stai attenta però ad usare il passato prossimo così tanto, ha scritto una valanga di volte "aveva" in poche frasi. Cerca dei modi alternativi, per non risultare ripetitiva. Esempio...
A quel punto Giovanni, dopo un sospiro rassegnato, aveva raggiunto Rebecca

Mannaggia a lei, di Giulio Marchese
Molto bello, mi è piaciuto il finale dove Maria sbrocca e li ammazza entrambi. Scritto bene e immersivo. L'unico difetto l'ho trovato nel dialogo finale che non è chiarissimo:
La ragazza, scese un paio di scalini. Ansimava. Lui guardò il cadavere.
«O Dio! E adesso? Cazzo, cazzo, cazzo!»
«Adesso,» Jimmy alzò lo sguardo, a separarli qualche centimetro, «voglio il divorzio.»

Non dovrebbe essere Maria a dire questa fare? Perche scritta così, sembra sia Jimmy a parlare.
Gli puntò la pistola alla testa, «aspett—».
Anche qui, i ruoli non sono chiari, l'ultimo soggetto che abbiamo è jimmy, ma la pistola in mano a Maria.


L’armadio svedese, di Luca Nesler
Bene ma non benissimo. Come fa a non riconoscere la voce di sua madre? E soprattutto, a scambiarla per la voce di un UOMO?
Inoltre, la madre è seduta sul divano. Se lui vede Daria di schiena, vuol dire che vedrebbe sua madre di fronte...come fa a vedere solo un pezzo di testa? Comunque Daria si sposta per prendere la roba nel cassetto...
È ben scritto, ma purtroppo non mi è chiara la meccanica della scena (cosa molto difficile da render bene in così poco spazio, 3000 caratteri sono davvero pochi).


Se fossi fumo, di Edoardo Foresti
Tagliare in tre parti una cosa così breve, non mi convince molto. La prima parte è totalmente superflua, avresti potuto benissimo iniziare da loro due che ricevono i risultati dell'esame, e salvare spazio per approfondire un po' il loro rapporto con qualche linea di dialogo.
la luce del crepuscolo gli tinge il grembiule candido e taglia in due la facciata del locale.
Descrizione troppo stringata, probabilmente data la mancanza di caratteri. la luce taglia la facciata del locale? una lama di luce, magari, oppure un gioco di luci e ombre...detta così non ha molto senso.

La linguaccia, di Emiliano Maramonte
Non ho capito.
Perdonami emiliano, ma proprio non ho capito quello che è successo, ci sono troppe cose che non tornano.
Innanzitutto, chi è lo stalker? Una bambina? Una ragazza con problemi mentali? Perche si traveste da uomo per fare colpo su un uomo?
sembrava più alto e più robusto
Il protagonista è chiaramente un uomo adulto, quindi come fa ad essere intimorito dal confronto fisico con una ragazzina?
Come fa a non rendersi conto di nulla quando la vede in faccia?
È scritto bene, ma non mi è piaciuta l'idea di fondo. E non mi pare nemmeno rispettato il tema di falsa partenza.
Scusa la crudezza :)

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Andrea Partiti
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Re: Gruppo HELSINKI 1952: Lista racconti e classifiche

Messaggio#4 » martedì 18 agosto 2020, 17:31

Commenti in ordine di gruppo, classifica al fondo!


La linguaccia, di Emiliano Maramonte
► Mostra testo

L’armadio svedese, di Luca Nesler
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Mannaggia a lei, di Giulio Marchese
► Mostra testo

Idea malsana, di Sara Perrone
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Se fossi fumo, di Edoardo Foresti
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1. La linguaccia, di Emiliano Maramonte
2. L’armadio svedese, di Luca Nesler
3. Idea malsana, di Sara Perrone
4. Mannaggia a lei, di Giulio Marchese
5. Se fossi fumo, di Edoardo Foresti
Ultima modifica di Andrea Partiti il martedì 18 agosto 2020, 18:31, modificato 1 volta in totale.

Simone Marzola
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Re: Gruppo HELSINKI 1952: Lista racconti e classifiche

Messaggio#5 » martedì 18 agosto 2020, 18:12

Ecco i miei commenti:

La linguaccia, di Emiliano Maramonte
Mi sembra che il rispetto della traccia ci sia e il goffo tentativo del ragazzo/a di approcciare il protagonista e il seguente tentativo di porre rimedio possa classificarsi perfettamente come falsa partenza.

Detto questo, sono un po' confuso da ciò che avviene.
Non è chiaro il cambio di approccio (timido dentro la libreria e spigliato fuori) e il motivo per cui dica che non può tornare dalla madre: la ragazza è effettivamente autistica, dunque?
Inoltre anche la rivelazione finale non la capisco: mi piace il gesto della parrucca e la linguaccia con la risposta del protagonista, ma come lettore non sento di avere elementi per poter valutare il comportamento bizzarro del soggetto.
Magari è solo un'impressione personale e sono io duro di comprendonio, ma mi lascia un po' appeso come lettore: non è chiaro se fosse un approccio genuino da parte della ragazza camuffata o se invece ci sono elementi che non conosco e che dovrei sapere in modo pregresso per comprendere tutta la faccenda.
Forse i caratteri limitati non aiutano, ma trovo la rivelazione finale un elemento in più un po' slegato dalla narrazione.

Aggiungo un'ultima cosa che ho notato. Questa frase andrebbe rigirata forse:
«Sarei felice se lo rifacessimo» disse il tipo della libreria. Mi sbarrò la strada.
Provo a dirti (male) una possibile alternativa: "Uscii dalla libreria e me lo trovai davanti che mi sbarrava la strada.«Sarei felice se lo rifacessimo» disse il tipo di prima."

L’armadio svedese, di Luca Nesler
Il tema mi sembra centrato al 100%. La falsa partenza c'è ed è centrale nel racconto: mi piace che si capisca che è una falsa partenza senza per forza esplicitarlo nel testo. Ottimo.
Il racconto è puro show e non c'è un elemento che sia fuori posto. Siamo perfettamente nel punto di vista del protagonista, si capisce cosa succede ed è chiaro il perché di quello che sta facendo.
Ho trovato molto divertente il punto in cui cerca di farsi coraggio per non piangere e si asciuga il naso.

Mannaggia a lei, di Giulio Marchese
Il racconto mi sembra sia perfettamente in tema: la falsa partenza c'è ed è centrale alla trama.
La storia è chiara e ho apprezzato i pensieri di Jimmy, indicati col corsivo. Aggiungono qualcosa che personalmente mi piace in un racconto.
Ho qualche dubbio però sul finale che personalmente mi mina tutto quello che viene prima.
Cerco di spiegarmi.
Per come scrivi sembra che Jimmy sia sposato con Maria e con Katia e abbia una doppia vita (da qui la battuta sul divorzio che fa Maria prima di sparargli). Questo però non è possibile perché comunque Jimmy e Maria hanno la loro tresca nella casa che lui condivide con Katia: è impensabile che Maria non si sia accorta di una presenza femminile stabile in casa di Jimmy. Quindi non mi sembra possibile che Maria fosse all'oscuro del'esistenza di un'altra donna nella vita di lui o che pensasse fosse single.
Da qui il secondo problema: la reazione di Maria e la morte di Jimmy. Posso capire che lei esca dalla stanza con la pistola in mano per paura di un intruso e spari vedendo arrivare Katia come una furia, ma la seconda uccisione è abbastanza "out of the blue". Perché lei uccide consapevolmente e quasi a sangue freddo Jimmy (premesso quanto ho detto prima)?
Non sembra dalle battute prima che lei sia un killer a sangue freddo: forse un secondo colpo accidentale, per paura o nervoso, avrebbe permesso di chiudere la vicenda nello stesso modo e mi avrebbe lasciato meno dubbi e più chiarezza.

Idea malsana, di Sara Perrone
Trovo che il tuo sia un racconto divertente e scorrevole.
Ho apprezzato le tre ripetizioni del pentimento di Rebecca e la descrizione che ne fai.
Il tema mi sembra ci sia e sia rispettato: c'è una partenza ed è falsa perché avviene troppo in fretta e senza preparazione fisica, tanto che Rebecca viene "squalificata" alla prima tappa.

L'unica cosa che mi stride un po' e che forse sistemerei è la frase che Rebecca scrive nel suo diario:
"Si è rivelata la falsa partenza peggiore di sempre."

In fin dei conti per Rebecca è stata una partenza vera e propria, con dispendio di soldi e tempo. Potresti anche toglierla come frase e non si perderebbe comunque il senso del racconto.

Se fossi fumo, di Edoardo Foresti
Il tema mi sembra centrato con la protagonista che sostiene un esame, lo fallisce e ci riprova. Molto bella la metafora del fumo.
La parte iniziale secondo me ti fa perdere caratteri preziosi: se tu avessi iniziato direttamente a esame fallito, in medias res, avresti risparmiato per rendere più chiaro il rapporto tra i due personaggi, tra lei e i genitori e per approfondire il fatto che lei sia fuori corso (se ho capito correttamente).
Anche perché se lei effettivamente vuole passare da ragioneria a medicina, un passaggio di spiegazione sulle aspirazioni della ragazza sarebbe da fare. Medicina è una facoltà difficile e molto lunga: iniziarla da fuori corso richiede una forte motivazione, penso.
Il numero di caratteri non aiuta, ma qualche precisazione forse sarebbe stata necessaria per entrare più in sintonia con la protagonista e la sua storia.


E la classifica:
1. L’armadio svedese, di Luca Nesler
2. Idea malsana, di Sara Perrone
3. Mannaggia a lei, di Giulio Marchese
4. Se fossi fumo, di Edoardo Foresti
5. La linguaccia, di Emiliano Maramonte

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Andrea Lauro
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Re: Gruppo HELSINKI 1952: Lista racconti e classifiche

Messaggio#6 » mercoledì 19 agosto 2020, 16:15

LA CLASSIFICA:
1. L’armadio svedese, di Luca Nesler
2. Se fossi fumo, di Edoardo Foresti
3. La linguaccia, di Emiliano Maramonte
4. Idea malsana, di Sara Perrone
5. Mannaggia a lei, di Giulio Marchese

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antico
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Re: Gruppo HELSINKI 1952: Lista racconti e classifiche

Messaggio#7 » venerdì 21 agosto 2020, 14:50

Cinque classifiche ricevute, ve ne manca solo più una.

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Giacomo Puca
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Re: Gruppo HELSINKI 1952: Lista racconti e classifiche

Messaggio#8 » venerdì 21 agosto 2020, 17:20

La mia classifica:

1. L'armadio svedese
2. La linguaccia
3. Se fossi fumo
4. Idea Malsana
5. Mannaggia a lei

Di seguito i commenti
1. L'armadio svedese.
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2. La linguaccia.
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3. Se fossi fumo.
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4. Idea Malsana.
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5. Mannaggia a lei.
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In narrativa non esistono regole, ma se le rispetti è meglio.

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antico
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Re: Gruppo HELSINKI 1952: Lista racconti e classifiche

Messaggio#9 » domenica 23 agosto 2020, 21:57

Avete ricevuto tutte le classifiche.

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