Staffetta: la classifica di Sara Simoni

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Staffetta: la classifica di Sara Simoni

Messaggio#1 » sabato 12 settembre 2020, 14:54

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Ciao! Ecco qui la mia classifica:

1. Pezzi di ricambio
Gli autori di questo racconto hanno fatto un ottimo lavoro nel creare una voce pulita e omogenea, capace di aderire al testo e appartenergli più che all’uno o all’altro autore. Il colpo di scena è ben calibrato e preparato; peccato solo che sappia di già visto nel suo genere. In ogni caso, la tecnica è efficace e il risultato è il più coerente dei lavori presentati.
2. Troppe pillole
Questo è il racconto in cui si avvertono le maggiori disuguaglianze stilistiche. Le voci dei singoli autori restano riconoscibili, nonostante alcuni accorgimenti comuni. L’idea di relegare l’evoluzione drammatica del testo nel dialogo è rischiosa, perché il risultato è un racconto molto scorrevole e chiaro, ma l’azione vera e propria si trova al di fuori dei confini della pagina. La scena cui assistiamo risulta così piuttosto statica, ma ho trovato molto interessante il modo in cui è effettuato il ribaltamento di prospettiva finale. Di fatto, la situazione messa in scena non è nulla di diverso da quello che sembra: l’interrogatorio di un assassino. A ribaltarsi è la nostra opinione dell’accusato, che, in una tragica ironia, è la vittima della propria vittima.
3. Attraverso la nebbia
Il racconto è lineare e la resa stilistica omogenea. Anche in questo caso, le voci degli autori hanno saputo amalgamarsi in modo efficace per realizzare un testo dalle tinte cupe. La sorpresa finale è ben congegnata, complice la voce dura della protagonista che impariamo a conoscere nelle prime righe. Non è del tutto soddisfacente la rappresentazione della morte della protagonista, frutto della casualità più che della causalità. In questo modo il climax si stempera senza una vera risoluzione.
4. La legge alle costole
Questo racconto soffre per una certa nebulosità che non consente al lettore di crearsi un’aspettativa chiara da tradire nel terzo atto. Visto il ridotto numero di caratteri a disposizione, alcune battute di dialogo avrebbero potuto essere sfruttate in modo più efficace per la semina degli indizi. Buona, invece, la resa stilistica, molto omogenea.
5. Didattica a distanza
Anche questo racconto è un po’ decontestualizzato e contiene delle battute di dialogo poco efficaci. Il colpo di scena finale sembra funzionare più come un deus ex machina che come un chiarimento dei planting precedenti, che non svolgono appieno la propria funzione perché troppo generici.



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