La classifica della PRIMA TRACCIA (in evoluzione, valutati 19 di 19)

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antico
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La classifica della PRIMA TRACCIA (in evoluzione, valutati 19 di 19)

Messaggio#1 » lunedì 3 agosto 2020, 1:51

Posterò qui i miei commenti e valutazioni sui testi che avete postato per la PRIMA TRACCIA e procederò "in diretta", ovvero andando di volta in volta a posizionarli in classifica. Questo vi permetterà di osservare il montaggio stesso della classifica (cambia nulla, ma fa spettacolo).

I testi saranno da me letti, valutati e classificati secondo il seguente ordine:

Come un cane, di Wladimiro Borchi, 12480 caratteri
Nubifragio estivo, di Alexandra Fischer, 12942 caratteri
La botta sale, il bebop rimane, di Andrea Lauro, 11140 caratteri
De Horrore Naturae, di Emiliano Maramonte, 9467 caratteri
Cane non mangia cane, di Polly Russell, 12566 caratteri
Tassisti con la sirena, di Eugene Fitzherbert, 12955 caratteri
Catene sulla pelle, di Luca Nesler, 12796 caratteri
Missione Orion, di Simone Marzola, 11099 caratteri
Notte tempestosa, di Luca Fagiolo, 9876 caratteri
Trenta minuti all’impatto, di Giulio Marchese, 10988 caratteri
Serve per i ricordi, di Luca Vitali, 6995 caratteri
Flare, di Dario Cinti, 11309 caratteri
L’atollo misterioso, di Roberto Masini, 12937 caratteri
Esiliato, di Edoardo Foresti, 10370 caratteri
Gli uomini acquario, di Federico Bertellini, 11715 caratteri
Venere, di Zan, 12566 caratteri
Capitolo 1: I segni degli Dei, di Giorgia D’Aversa, 10559 caratteri
Laboratory Storm Delusion, di Giacomo Puca, 12657 caratteri
Akhab, di Agostino Langellotti, 7730 caratteri



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antico
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Re: La classifica della PRIMA TRACCIA (in evoluzione)

Messaggio#2 » lunedì 3 agosto 2020, 2:12

CLASSIFICA IN EVOLUZIONE

1) CAPITOLO 1 - Come un cane, di Wladimiro Borchi
Gran bel pezzo. I due protagonisti sono delineati alla grande con il giusto approfondimento e la tempesta, qui letterale ma potrebbe essere anche metaforica, sta arrivando. Non ho trovato punti deboli, sfrutti ogni situazione per darci delle informazioni utili al contesto e mai banali. Grande linearità, questo sì, ma anche questa funzionale. Sulle tre tracce potrebbe infine arrivare ad appesantire? Forse, ma sono curioso di vedere come te la caverai. Per il momento è un pollice su bello convinto.
2) Gli uomini acquario, di Federico Bertellini
Credo che questo tipo di dialoghi si sposerebbe meglio con un tempo presente. Non che così non vada bene, ma sulle prime mi ha urtato il passaggio. In ogni caso: interessanti e mi sembrano anche funzionali. Bella sperimentazione. I due protagonisti ci sono e sono anche ben caratterizzati nel loro rapportarsi, decisamente un colpo da maestro svilupparli attraverso un dialogo in perenne movimento da ciò che stanno facendo a ciò che lei sta scrivendo a ciò che sono come coppia. La tempesta sta arrivando, sia nel reale che nel virtuale. Pollice su e sono anche discretamente entusiasta. Però il pezzo di Borchi mi sembra avere una solidità maggiore, pertanto sei subito alle sue spalle.
3) Notte tempestosa, di Luca Fagiolo
Due protagonisti ben delineati anche se sulla vecchia attendo sviluppi. La tempesta, sia meteforica che letterale c'è alla grande. La conduzione del racconto è ottima e invoglia a proseguire. Ho dubbi solo sulla rivelazione finale (Calibano): ce n'era davvero bisogno? Non rischia di sminuire tutta la costruzione precedente? Attendo curioso gli sviluppi. Pe me questo è un pollice su che decido di posizionare dietro al racconto di Borchi perché, pur ottimo anche questo, mi sembra un pelo meno ricco di possibilità.
4) Tassisti con la sirena, di Eugene Fitzherbert
Un finale con un cliffhanger perfetto. Hai seminato parecchio e bene un po' per tutto il testo e il tutto sembra promettere uno sviluppo assolutamente promettente. Unico vero problema che ho riscontrato sta nella parte iniziale quando il tono da commedia viene interrotto in modo eccessivamente forzato e artificioso dalla telefonata che annunciava i codici rossi. Vero anche che tutti i nomi introdotti subito tendono a creare un pelo di confusione che poi, però, non tarda a dipanarsi. Vero, ci sono quelli che sembrano più protagonisti, ma contrariamente al racconto di Lauro nel tuo è bene evidenziata la predominanza di Diego e Sara (sempre che tu non l'abbia già uccisa) e quindi bene anche sotto questo profilo. La tempesta in arrivo è bella roboante. Per me un pollice quasi su per quell'incertezza iniziale, ma comunque davanti al racconto di Lauro sia per il discorso protagonisti che per il finale che lancia meglio verso la seconda traccia.
5) La botta sale, il bebop rimane, di Andrea Lauro
Gran livello, ma un paio di dubbi: 1) sono quattro protagonisti e non due. Vero, parti con due e con Tony praticamente assente, ma poi entra in scena con tutta la sua fisicità e infine arriva anche Chubby. Insomma, la traccia è rispettata, ma anche arricchita: se dovessi, senza conoscerla, provare a indovinarla direi che i protagonisti che si preparano alla tempesta sono quattro. 2) sembra un racconto fatto e finito e arrivato alla fine mi sento già soddisfatto. La domanda è: riuscirà a rilanciarsi nella seconda traccia? Per quanto riguarda la valutazione in questo contesto dico pollice quasi su per la problematica legata al numero dei protagonisti. Gran bel pezzo, ma curioso di scoprire come riuscirai a dare forma al racconto finale.
6) Missione Orion - Capitolo 1 - Campo Base, di Simone Marzola
Racconto ben controllato e organizzato. I due protagonisti sono ben introdotti e la tempesta in arrivo è sia letterale (e spaziale) che metaforica. Inoltre il cliffhanger è riuscito e richiama alla lettura del prosieguo. Una problematica l'ho riscontrata nel momento in cui cambi pdv perché mi sembra troppo brusco e poco chiaro anche a livello grafico (magari andando a capo risolvevi). Brusco passaggio anche sul rientro di Mae, un po' troppo veloce rispetto al resto, a mio parere. Detto questo, il pollice è tendente verso l'alto in modo convinto.
7) DE HORRORE NATURAE - 1. Il vento cambia, di Emiliano Maramonte
I due protagonisti ci sono e stanno preparandosi a una tempesta vera e propria, intesa come problemoni che stanno per piover loro addosso.
Ho faticato a capire l'eta dei protagonisti, inizialmente mi avevano anche dato l'idea di essere bambini e questo per me è un problema perché non mi ha permesso di empatizzare in fretta con la situazione. In più, non li ho sentiti caratterizzati al massimo con Elda in particolare che è definita dal suo problema nel parlare in condizione di stress la cui resa, però, non mi è parsa ottimale.
Di contro, l'attesa per il prosieguo c'è e la semina sul contesto in generale punta molto in alto, pertanto sono curioso di capire come virerai il tutto.
In conclusione, pollice tendente verso l'alto.
7) Capitolo 1 "cane non mangia cane", di Polly Russell
I due protagonisti ci sono e sono anche ben caratterizzati al netto di una mancata definizione del loro essere LUPI, che ancora mi sfugge. Di sicuro arriveranno più informazioni più avanti, ma credo sarebbe stato preferibile darne alcune già in questa prima parte invece di ripetere più volte LUPO per ricordare al lettore che sono lupi (detto questo, pronto a essere smentito sull'efficacia della tua scelta). Ho notato inoltre un rallentamento sulla fuga, quasi che gli avvenimenti messi di fila siano un pelo forzati, meno naturali delle più che buona intro. Infine si riprende una volta giunti nella stanza, ma va a confondere un po' il tutto con l'introduzione della "mission" di ZERO di recuperare info su se stesso che va ad allontanare il focus dall'attentato (che ci appare ancora più lontano perché non mi sono sentito portare dentro il contesto più allargato). Detto questo, l'attesa per la seconda parte è viva e la valutazione è un pollice tendente verso l'alto con pari merito in classifica con il racconto di Maramonte perché pesati problemi e pregi non riesco ancora a mettere uno dei due avanti all'altro.
7) Catene sulla pelle - parte 1, di Luca Nesler
I due protagonisti ci sono e ci lavori anche abbastanza bene intorno anche se, a mio avviso, c'è una problematica ed è quella di un contesto di cui avrei gradito più informazioni anche per capire di più riguardo a loro, il cui modo di esprimersi mi sembra troppo "normale", quasi fossero due che dal 2020 si ritrovano in un contesto altro di cui non tengono conto. Intendiamoci: è buono, ma un pelo ancora troppo indefinito. La tempesta sta arrivando, ma sembra più un impedimento temporaneo che non fondante il racconto stesso: va comunque bene anche come semplice sfondo, soprattutto considerato che la vera tempesta sembra essere quella tra i due protagonisti e qui si riaffaccia la problematica sopra sottolineata con una sua deriva, ho percepito paradossalmente poca tensione tra i due (o meno di quanto la situazione avrebbe potuto suggerire). Il cliffhanger è buono e la voglia di saperne di più c'è. In definitiva, direi un pollice tendente verso l'alto con stessa posizione di classifica assegnata ai racconti di Polly e di Emiliano.
7) Capitolo 1. I segni degli Dei, di Giorgia D'Aversa
Un pezzo molto solido che, però, mi ha dato l'impressione di essere un po' "sottotono". I due protagonisti sono le due sorelle, ma invero interagiscono molto poco e anzi Vania non sembra neppure potersi valere del titolo di protagonista. La tempesta, letterale e forse anche metaforica, sta arrivando e tutto il pezzo vive di questa attesa e probabilmente l'impressione dimessa che ne ho tratto deriva proprio da questo. Cliffhanger debole. Vedremo l'evolversi. La mia idea è che tu abbia voluto tenere i toni bassi proprio per fare deflagrare il racconto più avanti. Pollice tendente all'alto e posizione di classifica in compartecipazione con Maramonte, Nesler e Polly Russell.
11) Flare - I°, di Dario Cinti
Una tempesta solare sulla Terra globalizzata, che macello, vero? I due protagonisti ci sono e ci lavori abbastanza bene intorno anche se mi sfuggono alcune loro interazioni come il rapporto sessuale con cui apri (era necessario?) e la chiusa con Monica che pensa prima di tornare dal marito (anche qui mi sembra ci sia una promessa sessuale): mi sembra di capire che tu volessi spingere sul desiderio ancora vivo tra i due, ma lo avrei preferito vedere uscire da una semina più diffusa rispetto a due momenti ben delimitati di cui il primo mi è sembrato una forzatura e il secondo mi è apparso accessorio. Occhio a un aspetto che mi pare uscire da questo pezzo: non mi sembri super efficace quando c'è da tenere su la tensione del lettore (a meno che fosse una tua intenzione ben definita che poi si mostrerà nei suoi effetti nel prosieguo). Direi un pollice tendente verso l'alto ma con qualche riserva. Un pelo meglio del racconto di Marchese più che altro per la questione protagonisti (che per il suo testo è stato parecchio penalizzante mentre è uno dei punti di forza del tuo).
12) 1.Trenta minuti all'impatto, di Giulio Marchese
Primo appunto: qui ci sono più due due protagonisti. Mi sembra che tu voglia circoscrivere a Harry e a Brolin, ma quest'ultimo appare solo sul finale e quindi va parificato a tutti gli altri, troppi. Mi sembra anche che tu insista troppo sul ragazzo di cui non ricorda il nome. In generale, manca contesto. La tempesta qui è metaforica, ma viene fuori meno che il altri testi. Inoltre, non si capisce perché Harry abbandoni il ponte comando per accompagnare il capitano nella "cella" e in tal modo non evitando gli asteroidi. Vero è che la curiosità per la seconda parte c'è. Direi un pollice tendende verso l'alto, questo è sicuro, ma in modo poco brillante. Vediamo come prosegue. L'errore più grave, in questa prima parte, lo riscontro proprio nell'introduzione di troppi personaggi, sia rispetto a quanti ne sarebbero serviti sia, soprattutto, rispetto a quanti ne erano richiesti.
13) Cap. 1: Serve naso per i ricordi, di Luca Vitali
I due protagonisti ci sono e la tempesta è in arrivo, il lancio verso la seconda parte c'è... Però a fronte di una buona partenza mi sembra che il tutto sia sia appiattito: gli stessi protagonisti non sono approfonditi in modo adeguato e il contesto ci rimane lontano a causa di una semina, allo stato attuale, insufficiente. Molto buona l'idea anche se non si può certo definire originale a causa di una certa deriva da INCEPTION (è diverso, ma neanche troppo), il problema è che non mi sembra che ci lavori molto intorno limitandoti a introdurla. Ora, magari la strategia che hai scelto porterà a un arricchimento successivo che giustificherà anche la tua scelta di non eccedere con i caratteri in questa fase, ma i tanti refusi sparsi mi trasmetto l'idea di fretta nella realizzazione. Vediamo cosa succederà con la seconda parte. Per il momento direi un pollice tendente verso il positivo, ma al pelo pelo.
13) Akhab! - Capitolo I (Laggiù soffia)
Mi sembra molto meno pulito dei tuoi standard, è quasi come mancasse una fase di revisione (che qui, diversamente da un MC classico) assume una rilevanza ben più centrale. I due protagonisti ci sono, ma inizialmente si fa fatica a distinguere le rispettive battute. Dopo un primo momento di confusione va tutto a posto e puoi cominciare a intessere il tuo intreccio che appare interessante anche se probabilmente potevi giocare di più su quello che era il loro vero obbiettivo (il mostro, da quanto sembra). La tempesta, ovviamente, c'è in tutta la sua forza. Direi un pollice tendente verso l'alto, ma al pelo pelo quindi stessa posizione del racconto di Vitali.
15) Venere, di Zan
La storia è molto interessante e il tuo stile fresco e pulito però non trovo i due protagonisti, nel senso che ce ne sono molti di più e di sicuro manca un'interazione strutturata tra due specifici di loro. La tempesta qui è intesa in senso metaforico perché trattasi sia della cometa che della nave che andrà a dare la caccia ai trafficanti però occhio alle tempistiche perché se il capitano sa della cometa e che arriverà in meno di una settimana allora stona il fatto che i prigionieri debbano essere tenuti per due. Inoltre occhio al fatto che la cometa, che occupa i due terzi del testo, sembra una problematica ormai risolta mentre il vero problema appare nella caccia che i trafficanti stanno per subire. Insomma, le premesse sembrano contrastanti. Per me un pollice tendente verso l'alto per lo stile, ma tarato verso il basso (quindi dietro ai pari valutati) per tutto quanto esposto.
16) Laboratory Storm Delusion, di Giacomo Puca
Mi sei sembrato partire bene, l'idea di queste tempeste è interessante e il piglio narrativo mi sembrava giusto. Poi, però, ti perdi per strada. Non mi sembra che vengano fornite le informazioni giuste per il contesto e il tutto diventa confuso all'ingresso nella catapecchia del vecchio. Prima sottolinei che è piccola, poi lasci sola la protagonista che, senza farsi sentire, prova a scendere nella cantina (beccata per forza). C'è questa bambina abusata però il vecchio gioca sul fatto che siano visioni (visioni di cosa? Mancano anche in questo caso elementi che possano fare sorgere il dubbio nel lettore). Molto confuso, insomma. E poi quel NO BUENO... Troppo ripetuto, a mio avviso. Al momento è un pollice ni tendente più verso il positivo, vediamo cosa succede con il second pezzo.
17) L'atollo misterioso - Cap.1 L'uccello delle tempeste, di Roberto Masini
I due protagonisti ci sono e sono centrali, però non mi sono arrivati bene, nel senso che ancora non so in quale fascia di età metterli, per dirne una. Ti sei concentrato molto su una scaletta di eventi piuttosto lineare e fredda ma senza immergerci in loro. Mi è sembrato anche piuttosto affrettata tutta la scena dell'incidente, cui dedichi molto meno spazio rispetto alla storia del Kiwi. E poi il problema più grande: la tempesta non sta arrivando, c'è già stata! Ok, puoi dirmi che adesso che sono sull'isola arriveranno i problemi, ma loro arrivano da un incidente aereo e non hai lasciato elementi per un cliffhanger che susciti curiosità. Attendo la seconda parte per capire dove tu voglia andare a parare e con quali equilibri. Per il momento è un pollice ni.
18) Esiliato - 1. Aureola, di Edoardo Foresti
Mmh... Il contesto è di sicuro affascinante e l'idea della Fede è affascinante però mi sembra che tu non definisca bene la situazione. I due protagonisti non si capisce cosa abbiano fatto e neppure arriviamo a capirli e a conoscerli, sostanzialmente non ci sono elementi che permettano di empatizzare con loro. La tempesta sta arrivando, ma sembra che il peggio lo abbiano già passato. Inoltre, non capendo bene cosa sia Zefiro manca anche un gancio per aumentare l'attesa per la seconda parte. Nota a margine (ma importante): fai troppo uso della Fede. Ok, bella trovata, ma ne abusi senza, tra l'altro, "presentarcela" e farcela capire. Al momento è un pollice ni piuttosto stirato.
19) CAPITOLO PRIMO NUBIFRAGIO ESTIVO, di Alexandra Fischer
Ho faticato a ultimare la lettura, il tutto procede con difficoltà attraverso una sequela di azioni che, in larga parte, sembrano accessorie e poco funzionali allo scorrere della storia mentre altre, più importanti, vengono tenute nascoste, anche giustamente. Il fatto è che se la semina non è corretta non si crea neppure la curiosità nel lettore e questo porta a perdere lo slancio nella lettura stessa. I due protagonisti ci sono e il temporale anche, pur non sembrando fondante il racconto stesso. Mi spiace Alexandra, ma per me è un pollice giù e temo, a questo punto, che sia molto difficile aggiustare il racconto (anche considerato che da qui in poi non puoi correggere il testo... Andrea ti aveva già dato degli utili suggerimenti e potevi approfittarne...). Vediamo con la seconda parte, ma scorgo nubi oscure sul futuro di questo testo.

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