Punti di vista

Andrea J. Leonardi
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Punti di vista

Messaggio#1 » lunedì 21 settembre 2020, 23:16

Un trapano. Di sabato mattina. Mi perfora i timpani. Le pareti, il soffitto, tutto trema come se fosse un terremoto.
Mi giro a pancia sotto e schiaccio il cuscino sulla testa. Il rumore non diminuisce di un decibel. Sbatto la mano sul comodino e tasto in cerca del telefono. Lo schermo segna le– ho dormito meno di cinque ore! Ma oggi mi sentono, oh sì che mi sentono.
Lancio in aria le lenzuola e mi getto fuori dal letto. Ogni mio passo rimbomba sul pavimento, sbatto la porta della mia stanza e polvere bianca cade dallo stipite. Arrivo in cucina ed esco sul balcone che dà sul giardino interno. Eccola lì, Eleonora, che innaffia i suoi preziosi fiori. Alberi in miniatura dai fiori rosa. Persino la sua salopette è decorata con fiori simili.
Il trapano si ferma. Cristo, che buco avrà fatto in tutto questo tempo? Due braccia sottili appaiono dietro Eleonora e la stringono. Erica, la tutto fare. Operaia, idraulica, muratore. O muratrice, sono sicuro che vorrebbe farsi chiamare così, poco importa come suona.
Prendo il porta tabacco rimasto sul tavolo del balcone. Cartine e filtrini sono dentro. Rollo la mia sigaretta della mattina, lecco il bordo della carta, alzo gli occhi e incrocio lo sguardo di Eleonora.
«Buongiorno Lorenzo.» Agita la mano in aria.
Anche Erica solleva lo sguardo. «Buongiorno.» Un sorriso a trentadue denti.
«Buongiorno a voi, signore.» Ricambio il sorriso e rientro in cucina. Mi serve un caffè. Decine di lattine di birra occupano il tavolo di legno. La moka dovrebbe essere qui in mezzo.
Il campanello. Lascio perdere la ricerca e mi trascino alla porta. Guardo dallo spioncino, la sagoma controluce è familiare; Marta. Apro la porta e torno in cucina.
«Stavo per fare il caffè.»
«Bella Lorè.»
Butto a terra una decina di lattine. Il rombo di latta vuota esplode e Marta si copre le orecchie con le mani.
«Aah.» È un lamento debole. «Fai piano, sto ancora sbronza da ieri.» ¬Si siede.
«C’era questo post-it attaccato alla porta.» Da due finti colpi di tosse. «Caro vicino, ti comunichiamo che sabato… bla bla… spese dei lavori… altre stronzate… provveduto alle riparazioni… Ma chi è che scrive così bene?»
«Bah,» lotto per stringere bene le due parti della caffettiera, «le due lesbiche di sotto.»
«Ehi!» Mi colpisce con il foglio. «Non fare l’omofobo.»
«Non è possibile continuare così, Marta.» Sbuffo e allargo le braccia. «Non sono omofobo, ma ogni fine settimana martellate, trapanate, mobili spostati, lavori di qualsiasi tipo. Il giardino e pieno di odori… strani.»
«Profumi di fiori forse?»
«Non voglio neanche immaginare gli insetti che girano, ma tanto devo tenere la finestra chiusa. Quelle pazze stanno rovinando il quartiere!»
«Esageri.»
«Non finisce qua.» Allungo un braccio verso il balcone. Marta esce, io dopo di lei. «Li vedi?»
«Cosa? Dove?»
«Lì.» Indico due cespugli in fondo al muretto, dall’altra parte del giardino. «Due ombre sotto i cespugli.»
«Ah, sì. Sembrano…» Stringe le palpebre e si sporge appena. «Un cane e un gatto?»
«Che dormono insieme! Perché non si inseguono? Perché il cane non ha già sbranato l’altro?»
«Perché sono amici.» Le esce una risata molla.
«Perché gli hanno fatto il lavaggio del cervello, te lo dico io. A tutti e due. ‘Sti vegani…» Prendo il porta tabacco e lo lancio a Marta. «Fattene una.» Do un ultimo sguardo a Ruffy e Sabo e scuoto la testa. «Povere bestie.» Entro in cucina.
Alcune note di pianoforte ci raggiungono. Urlo al soffitto.
Marta piega la testa di lato e mi osserva divertita.
«Gianmarco, il loro bambino prodigio dei miei…»
Mi colpisce di nuovo con il foglio.
«Che rottura di palle, oh. Non posso neanche lamentarmi?»
Mi guarda, braccia incrociate e palpebre socchiuse. «E quella?» Indica la bandiera della pace appesa al balcone.
«Quella rappresenta i miei valori di pace, tolleranza e… cose simili. Dai, le sai, no? Le conosci.»
Sospira. «Va be’, io vado in bagno mo’.» Scompare nel corridoio.
«Lorè, che è sta palude?»
«Ah, la vasca perde. Niente di serio.»
«Sarà…»
Mi affaccio di nuovo. L’allegra famigliola è lì. Le due giovani ragazze alternative, il bambino prodigio, il cane scoglionato e il gatto… lui è forse l’unico normale.
Accendo la sigaretta e ne faccio un lungo tiro.
«Bah, gente strana.» Mormoro.
Sbuffo, il fumo grigio si perde nella luce di mezzogiorno.



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antico
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Re: Punti di vista

Messaggio#2 » lunedì 21 settembre 2020, 23:23

Ciao Andrea e benvenuto nell'Arena! Sei anche su gruppo FB come Andrea Leonardi, ma senza la J., vero? Tutto ok con caratteri e tempo, buona SARA BILOTTI EDITION!

Andrea J. Leonardi
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Re: Punti di vista

Messaggio#3 » lunedì 21 settembre 2020, 23:26

Esattamente, sono io. Grazie dell'accoglienza!

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Sirimedho
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Re: Punti di vista

Messaggio#4 » mercoledì 23 settembre 2020, 18:43

Buonasera Andrea,

piacere di leggerti e benvenuto a Minuti Contati!

Riguardo al racconto... Eh sì, avere i vicini che fanno rumore di sabato è veramente fastidioso! Al buon Lorenzo non gliene va bene una, forse non si va nemmeno bene lui, con le paludi in bagno, le paludi nella sua testa omofoba, la collezione di decine di birre...
Ma alla fine della lettura non posso non chiedermi: ma dove vuole andare a parare? Un quadretto famigliare di un ragazzo insofferente, omobofobo, e la sua amica? Rimango così sospeso, in attesa di istruzioni!

Buona gara!
Ultima modifica di Sirimedho il domenica 27 settembre 2020, 18:52, modificato 1 volta in totale.

Andrea J. Leonardi
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Re: Punti di vista

Messaggio#5 » mercoledì 23 settembre 2020, 21:29

Buonasera a te, Sirimedho.

Comprendo il tuo dubbio, ma per il momento non oso rispondere, non vorrei influenzare le valutazioni degli altri (e se il messaggio non dovesse passare, sarà proprio colpa mia!).

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Pretorian
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Re: Punti di vista

Messaggio#6 » giovedì 24 settembre 2020, 0:20

Ciao, Andrea e piacere di leggerti.

Devo dire, posso dire di aver apprezzato parecchio questo racconto. Lo stile è efficace e la scelta della narrazione in prima persona ti permette di massimizzare l'immersione nella narrazione e nel "punto di vista" del protagonista. Anche la storia, nella sua semplicità, è estremamente efficace: piccoli screzi condominiali portano alla luce i pregiudizi del protagonista, presentanto (con una sapiente narrazione che mostra le cose, più che narrarle) come un uomo ignorante e probabilmente trascurato. Non una persona cattiva, ma un qualsiasi cazzone, che sfoga (almeno verbalmente, forse lasciando aperta la porta a una sua accettazione della diversità) i suoi piccoli e grandi problemi quotidiani contro il diverso, rappresentato dalla coppia di vicine lesbiche. In questo caso, il punto di vista del protagonista si incrocia con quello della fidanzata, che sembra trattare il suo mugugnare più come il capriccio di un bambino imbronciato, che come una seria presa di posizione omofoba. Nel complesso, devi riconoscere che hai fatto un lavoro a dir poco eccellente.
Complimenti.
Alla prossima!

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giulio.palmieri
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Re: Punti di vista

Messaggio#7 » venerdì 25 settembre 2020, 11:28

Ciao Andrea, piacere di leggerti.
Allora, il racconto è valido. Descrivi il tutto con una certa unità di tempo-luogo, delineando bene il punto di vista del protagonista, osservatore della "strana" famiglia dei suoi vicini. Non ho capito bene il passaggio in cui citi il bambino prodigio («Gianmarco, il loro bambino prodigio dei miei…»). Credo ti riferissi alle vicine, ma così posta la frase non si capisce subito.
Nel complesso prova molto buona. E buona edition!

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Andrea76
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Re: Punti di vista

Messaggio#8 » sabato 26 settembre 2020, 12:21

PUNTI DI VISTA
Ciao Andrea, racconto impeccabile il tuo, sia in tecnica che in contenuto. Non ci racconti niente. Mostri e basta. E ancora una volta la tua è la dimostrazione che attraverso un uso appropriato dei dettagli si può davvero dire molto senza (quasi) dire nulla. Il ribaltamento dei ruoli (la stranezza è in chi vede, non in quello che vede) è costruito attraverso la fatiscenza della casa di Lorenzo (lattine di birra sparse, la vasca che perde, il bagno allagato) che evoca un certo stato d’animo del personaggio. Mi ha ricordato un racconto di “Cattedrale” in cui Carver racconta di un uomo depresso senza mai dire che lo è, ma solo rappresentando la sua propensione a stare buttato sul divano tutto il giorno.
Ecco l’unica sbavatura del tuo testo:
Marta piega la testa di lato e mi osserva divertita.
«Gianmarco, il loro bambino prodigio dei miei…»
Mi colpisce di nuovo con il foglio.
«Che rottura di palle, oh. Non posso neanche lamentarmi?»
Qui ho fatto fatica a capire chi parlasse. L’ho capito leggendo solo tre volte.

Questi errori di chiarezza non inficiano comunque il risultato. Il tuo è un racconto che, pur nella brevità, sollecita una riflessione: tendiamo a proiettare sugli altri i nostri buchi, la nostra paura di essere noi i disadattati. E questo avviene soprattutto quando i nostri vicini (Erika e Eleonora nel tuo caso) sono molto più a buon punto di noi nel cammino verso quella Terra Promessa chiamata felicità.
Complimenti!

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Pietro D'Addabbo
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Re: Punti di vista

Messaggio#9 » domenica 27 settembre 2020, 14:38

Ciao Andrea,

Il tuo racconto descrive, utilizzando un unico narratore, due differenti tipologie di vicini 'strani'. Il protagonista è uno di questi, un sedicente 'tollerante' che viene tratteggiato come un 'Maschio' nell'accezione negativa del termine, pieno di atteggiamenti stigmatizzabili tra cui proprio l'intolleranza verso l'altro, il 'diverso'. Riversa questo atteggiamento verso una famiglia composta da due donne innamorate, un figlio artista e una coppia di animali pacifici.

Il tema quindi è rispettato, ma la sensazione che mi rimane alla fine è di una occasione persa, non per l'assenza di trama, ma per aver sfiorato il racconto morale senza la grinta per andare fino in fondo. Di fronte ai due stili di vita diversi ma entrambi da accettare per il diritto di tutti di vivere come si desidera, avrei calcato maggiormente la mano sul dettaglio dell'incoerenza del protagonista che ha un'immagine di se stesso opposta a come in realtà si rapporta agli altri. Questo perché, per me, l'incoerenza andrebbe aggiunta ai peccati capitali.

Stilisticamente, il racconto mi sembra soffrire un po' del recinto dell'unità temporale. Tutte le lamentele del protagonista sono rivelate alla fidanzata nel giro di pochi minuti, mentre un rapporto sentimentale, quindi non occasionale, fra quei due dovrebbe aver consentito alla donna, per amore, di essere già a conoscenza del suo modo di essere così da diventare 'tollerante verso le intolleranze' dell'uomo cui è legata.

Comunque un buon tentativo, a mio parere, piacevole da leggere.
"Ho solo due cose da lasciarti in eredità, figlio mio, e si tratta di radici ed ali." (William Hodding Carter)

Andrea J. Leonardi
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Re: Punti di vista

Messaggio#10 » domenica 27 settembre 2020, 17:10

Ciao a tutti voi,

scusatemi intanto se rispondo solo ora e vi ringrazio per tutti i commenti positivi; questa è la mia prima edizione è sono felice di iniziare il mio "allenamento" con il piede giusto.

Accolgo anche tutte le vostre critiche. Un frammento in particolare ha ricevuto più commenti, mi riferisco a quello sul bambino prodigio della coppia. Quando la maggioranza dei lettori individua un errore, non c'è scusa che tenga per lo scrittore, e questo mi piace perché mi da la sicurezza che lì ci sia un errore da cui imparare!

Allo stesso modo, sembra che il personaggio di Marta sia stato automaticamente letto come la fidanzata di Lorenzo, mentre così non era nella mia mente. Vi chiedo quindi se è stata una possibile interpretazione (forse la più facile del rapporto fra due, visto che è stata condivisa) o se vi è anche qui un mio errore nella presentazione dei personaggi.

Dario17
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Re: Punti di vista

Messaggio#11 » domenica 27 settembre 2020, 18:16

Questo racconto ha una prima parte fatta di azioni e percezioni per poi concedersi una seconda e ultima parte di puro dialogo. L'incipit iniziale è una mazzata sulle ginocchia:
"Un trapano. Di sabato mattina. Mi perfora i timpani. Le pareti, il soffitto, tutto trema come se fosse un terremoto."
Tralasciando l'inverosimilità del fatto che un singolo trapano al piano inferiore faccia tremare tutto ( un martello pneumatico sì, lo so per esperienza personale ), lo spezzettamento in più frasi brevi servono quando il susseguirsi di azione è intenso e sincopato, qui da fastidio e basta.
"Un trapano mi perfora i timpani di sabato mattina". può anche non servire la specifica del quando e sottolineare di come sia un giorno di riposo magari mettendo indizi qua e la nella narrazione.
Un paio di refusi qui e li, ma niente di serio. (tuttofare e portatabacco, non separati)
La parte dialogata non è affatto male, ma qualche tag in più con il quale il lettore può capire chi dica cosa non m isarebbe dispiaciuto, ho perso il filo un paio di volte.
Il racconto finisce con un grosso interrogativo: e allora?
Si ok, il protagonista si lamenta tra se e se prima e con la vicina poi e fa una disamina irrealista e paranoica di ciò che lo circonda. Però non sento il ceerchio che si chiude.
il racconto LA SCIURA soffre di una carenza simile, ma quello però ha una chiusura netta tramite le ultime righe finale e danno un senso di completezza. Anche la festicciola intima della sera prima ed il post-it suscita nel lettore delle domande ma poi non ne esce nulla. Rimane l'elenco di convinzioni bigotte di un uomo nemmeno così vecchio che si lamenta.
Peccato, davvero. C'erano spunti da sviluppare.
Il tema c'è.

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marco.roncaccia
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Re: Punti di vista

Messaggio#12 » lunedì 28 settembre 2020, 13:11

Ciao Andrea,
Un racconto spumeggiante che mette in luce i problemi pratici dei principi, che finché sono solo ideologici... non fanno rumore.

I punti di debolezza di questo racconto sono, secondo me:

La ricerca eccessiva della “velocità” di narrazione rischia di mettere troppa carne al fuoco. Forse succede troppo in questo breve racconto e si rischia di mandare in confusione il lettore.
Alcuni particolari sembrano poco curati. Tipo la lunghezza di un testo che può entrare in un post it e il fatto che lo stesso sia usato per “picchiare” Lorenzo. Inoltre quando Gianmarco suona il piano, forse Lorenzo dovrebbe urlare al pavimento non al soffitto.
Tra i punti di forza

sicuramente il linguaggio e il ritmo che imprimono forza al racconto e curiosità nel lettore
La caratterizzazione di Lorenzo, costretto a scoprirsi non così open minded come vorrebbe essere.

Andrea J. Leonardi
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Re: Punti di vista

Messaggio#13 » lunedì 28 settembre 2020, 19:57

Ciao Dario,
capisco la tua critica riguardo l'incipit. Usando la prima persona, ho cercato di presentare la percezione di un PdV appena svegliato e infastidito, scandalizzato di sentire proprio quei rumori in un giorno di riposo. Dico ciò per spiegare le mie ragioni, ma non significa che abbia fatto bene; potrei infatti aver esagerato.
Ti do ragione anche per quanto riguarda la necessità di qualche tag in più, come qualcun altro ha notato.

Al momento, invece, non posso risponderti per quanto riguarda il tuo dubbio su cosa il racconto voglia comunicare. Non voglio ancora "giustificarmi" influenzando future letture: se il messaggio non passa, significa che ho sbagliato. (Ma il turno sta per finire, e magari dopo potremo commentare cosa volessi dire e come migliorare.)


Ciao anche a te Marco,
rispettare i limiti di lunghezza ed equilibrarli con un contenuto completo rappresenta una grossa sfida per questo genere di contest. Il tuo commento a riguardo non mi sorprende, temevo infatti di aver messo troppa carne al fuoco (per usare la tua espressione). Forse non sarà un errore troppo grave, ma vale comunque la pena rifletterci, soprattutto per i futuri racconti che scriverò.
Per quanto riguarda il tuo dubbio sul post it, hai pienamente ragione. In realtà, nella mia mente esso si era già evoluto in un foglio più grande, ma tutto ciò che pensiamo non ha valore se non lo scriviamo correttamente! Avrei anche dovuto accorgermene durante la rilettura; mea culpa.

VI ringrazio per i vostri commenti, è un piacere avere lettori così attenti ai dettagli.

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Andrea Lauro
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Re: Punti di vista

Messaggio#14 » martedì 29 settembre 2020, 7:23

Ciao Andrea, benvenuto a Minuti Contati, una buona prima prova. Mi è piaciuto lo stile, mi è sembrato ben congegnato per la tematica trattata. Nel tuo girone il racconto di Giorgia D’Aversa è molto simile al tuo: tra i due ho preferito il suo perché declina meglio il conflitto, fa interagire il protagonista con i propri demoni. Come gli altri che mi hanno preceduto, anch’io ti faccio notare la bellezza dello stile con una storia che non finisce, con un protagonista che assiste alle storture del mondo ma non sembra intenzionato ad affrontarle, a gestire questo conflitto. Che potrebbe risolversi in un senso o nell’altro, sia chiaro: potrebbe decidere che è giusto così, che fanno tutti schifo, o che invece c’è qualcosa da salvare. Ma è il momento prima, che manca. Il culmine che lo porta a elaborare la decisione.
Benarrivato, e buona edition!
andrea

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Puch89
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Re: Punti di vista

Messaggio#15 » mercoledì 30 settembre 2020, 17:07

Ciao Andrea, lieto di leggerti. Il tuo racconto ha uno stile che non mi ha preso subito, ti butta dentro e riesce a farti rimanere più o meno tutto il tempo immerso il giusto. Sai cosa, l'inizio l'ho trovato un pelo macchinoso. L'uso della prima persona è stata la scelta migliore, ma non significa essere così tanto didascalici. Capisco la scelta di voler dettagliare ogni singolo gesto per far immedesimare il lettore, ma alcuni sono davvero di troppo e interrompono un po' il ritmo del racconto, almeno a parer mio.
La seconda parte è quella gestita meglio, il dialogo è incalzante e non soffre di una costruzione troppo artefatta, forse giusto l'iniziale "Buongiorno a voi, signore" sembra irreale, ma poi ho capito che è un modo di fare irrisorio e un poco ipocrita da parte del personaggio, un modo per schernirle velatamente diciamo. Il fatto che il racconto non abbia un vero finale può essere un'arma a doppio taglio; io personalmente ho sentito un po' la mancanza di un vero "perché" in questo testo, ma è anche vero che non tutto deve avere per forza un inizio, un conflitto e un climax, ci sta anche affrontare un tema in maniera meno classica, è una scommessa che in parte hai vinto. Che dire, tema centrato e per essere la prima volta è una bella prova, a presto rileggerti.

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antico
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Re: Punti di vista

Messaggio#16 » sabato 3 ottobre 2020, 17:34

Sicuramente una buona prima prova su un contest che impone limiti come Minuti Contati. Il senso del racconto è chiaro e il messaggio mi piace, però nel volere farci stare tutto lo hai pigiato un po' troppo. Un esempio: il bimbo la cui funzione è quella di dare l'idea di una famiglia perfetta in contrapposizione al suo casino di uomo "normale", ma che buttato così sembra una forzatura. Anche i due animali nel cortile risultano stonati perché prima li indichi come cane e gatto generico e poi si scopre che ne conosce i nomi. Altre imprecisioni: l'urlare verso il soffitto mentre hai sottolineato che fossero al piano di sotto e la funzione di Marta che, nell'idea del racconto, dovrebbe essere la sua normalissima ragazza di uomo normale (supportato da quel 'mo che lo so che vuol dire altro, ma che il lettore, a quel punto, può forzare nel senso di "amore" rivolto al protagonista) mentre invece tu stesso hai sottolineato non esserlo, cosa che cmq entra a gamba tesa sul lettore perché, in ogni caso, appare comunque strana. Tema presente, ovviamente. In generale, direi un pollice tendente verso l'alto in modo piuttosto convinto, ma decisamente migliorabile in tanti piccoli aspetti.

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