Pranzo coi Vicini

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Fagiolo17
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Pranzo coi Vicini

Messaggio#1 » lunedì 21 settembre 2020, 23:21

PRANZO COI VICINI
di Luca Fagiolo


«Amore, guarda!» Sposto la tenda e indico la casa dei vicini.
Vanessa mi si avvicina e sbircia sopra la mia spalla. «Cosa stanno facendo?»
«Non lo so, non lo so!»
«Il fatto che tu non lo capisca non implica che ci sia qualcosa di strano.» Vanessa mi accarezza la nuca.
Sbuffo.
«Dici così ogni volta, ma non piacciono neppure a te.»
«Non mi piace lei. Snob. Troppo secca.» Vanessa si rimira le unghie. «Lui invece è un bell’uomo. Muscoloso. Granitico. Diciamo pure attraente.»
«Non intendevo piacere estetico. Mi puzzano. Sono strani, strani ti dico.»
Vanessa apre la finestra di una spanna, colgo frasi sbocconcellate.
«Cosa dicono?»
«Una fantomatica dieta.» Mi batto il pugno sul palmo. «Parlano in codice! Sanno che li spiamo.»
«Che li spii, vorrai dire.» I suoi passi si allontanano. «Mi meraviglio di me che ti do corda.» Borbotta dalla cucina.
«Ti ho sentita!»
Il signore e la signora Marverti si girano nella mia direzione. Ho parlato troppo forte.
«Ma che splendida giornata di sole, non trovate?» Li saluto con la mano e mi sforzo di sorridere.
«Meravigliosa,» Sospira lei, con quella sua fastidiosa erre moscia. «Stiamo preparando il barbecue. Sarebbe un piacere avervi per pranzo.»
Apro e chiudo la bocca, alzo l’indice. «Domando a mia moglie.»
Vanessa sta lucidando la mia tazza della signora Fletcher.
«Amore! Ci hanno invitati per pranzo.»
«I Marverti?»
«Sì!»
«E hai declinato?»
«No.»
Vanessa sbatte gli occhi.
«Vuoi accettare l’invito?»
«È un’occasione ghiotta per spiarli da vicino.» Mi sfrego le mani. «Su su, cambiati. Vado a dirgli che ne siamo onorati.»

«Che bell’abito, signora Farini.» Mario Marverti si passa la lingua sul labbro superiore.
Che razza di adulatore, Vanessa pare un insaccato. Non poteva scegliere un vestito che le segnasse meno i fianchi?
Mario mi porge la mano, mi asciugo il palmo sul retro dei pantaloni a coste e gliela agguanto.
«Che stretta, Giovanni. Posso chiamarti Giovanni, vero?»
«Certo che sì, ci mancherebbe.»
«Ludovica sta preparando la salsa barbecue,» si arriccia le punte dei baffi, «ricetta segreta di famiglia, una bontà.»
«Sarà squisita.» Vanessa lo sta spolpando con gli occhi. Se non fossimo sposati da trent’anni sarei quasi geloso. La prendo sotto braccio e avvicino le labbra al suo orecchio.
«Ricordati perché siamo venuti, non perdere di vista l’obbiettivo.»
«L’obbiettivo è pranzare coi nostri vicini, Giovanni.»
«Avete fame?» Mario Marverti interrompe il nostro confabulare. «La carne dovrebbe essere pronta. Signora Farini perché non entra a dare una mano a Ludovica?» Mi batte la mano sulla spalla. «Io e Giovanni controlliamo la brace e magari stappiamo una bottiglia. Ho comprato un Lambrusco che con la carne è favoloso.»
Vanessa solleva il vestito e sale i tre gradini. Socchiude la porta posteriore. «È permesso?»

Marverti è una mitragliatrice sociale, non tace un secondo. Racconta aneddoti, elargisce pacche, ride alle sue stesse battute e continua a rabboccarmi il bicchiere di vino. Comincia a girarmi la testa.
«Ci stanno mettendo parecchio le signore.» Interrompo l’ennesima storiella e metto a fuoco l’orologio da polso. «È passata quasi un’ora.»
«Giovanni, due galline nel pollaio…»
«Forse hanno bisogno di una mano con la carne.»
Marverti mi trattiene per il braccio.
«Non c’è bisogno, fidati.»
Fisso la sua mano, lascia all’istante la presa e sorride imbarazzato.
«Posso usare il bagno?» Appoggio il bicchiere sul tavolo di plastica apparecchiato e mi avvio verso la porta posteriore.
Mario mi sfiora la spalla. Mi divincolo e lo fulmino con gli occhi. Alza le mani e fa un passo indietro.
«Vanessa!»
Salgo il primo gradino.
«Vanessa, dove sei?»
Abbasso la maniglia della porta e spingo. Il corridoio è poco illuminato.
«Cos’è questa puzza?»
L’odore proviene dalla cucina. Spalanco la porta con una spallata.
Vanessa è stesa sul tavolo, con la testa reclinata oltre il bordo, la pancia squarciata, l’intestino srotolato fino al pavimento. Ludovica regge un tagliere colmo di fette di carne. Ingoia un boccone crudo e si pulisce gli angoli della bocca dal sangue.
Sto per vomitare.
Un lampo di dolore mi infiamma la nuca e mi ritrovo riverso nelle interiora di mia moglie.
Mario mi strattona per i capelli e ghigna.
«È davvero un piacere avervi per pranzo.»
Ultima modifica di Fagiolo17 il martedì 22 settembre 2020, 0:01, modificato 3 volte in totale.



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antico
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Re: Pranzo coi Vicini

Messaggio#2 » lunedì 21 settembre 2020, 23:24

Ciao Luca! Dopo le Olimpiadi, eccoti all'esordio della nuova Era! Tutto ok con caratteri e tempo, buona SARA BILOTTI EDITION!

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Fagiolo17
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Re: Pranzo coi Vicini

Messaggio#3 » lunedì 21 settembre 2020, 23:34

Ho sistemato qualcosina, ma dovrei ancora essere a posto coi caratteri. è un piacere partecipare!

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Re: Pranzo coi Vicini

Messaggio#4 » lunedì 21 settembre 2020, 23:36

Confermo: tutto ok!

alexandra.fischer
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Re: Pranzo coi Vicini

Messaggio#5 » martedì 22 settembre 2020, 9:17

PRANZO COI VICINI di Luca Fagiolo Tema centrato. E in modo geniale. Mi piacciono questi Marverti, lei snob e lui bonaccione, amante del Lambrusco. Ma Giovanni fa bene a diffidare di loro, malgrado la moglie Vanessa cerchi di rassicurarlo (e tessa le lodi del muscoloso e granitico Mario. Un po’ meno della secca Ludovica). L’indizio della rivelazione finale c’è, ma è ben reso. I vicini seguono una strana dieta. E Giovanni accetta il loro invito al barbecue per capire di cosa si tratta…scopre troppo tardi che il pranzo sono lui e la moglie (in sovrappeso, quindi da considerarsi il “piatto forte”). A me piace così. Visti i caratteri non potevi fare di più, ma se dovessi rimetterci mano, io direi qualcosa di più sulla dieta (alluderei a un tipo di carne esotica: magari con ironia macabra…carne rossa al gusto di tonno, visto che è quello che si dice della carne umana).

Attento.
Al titolo: con i (suona meglio a uso del Lettore Esigente)
Alla scena di quando Vanessa dalla cucina gli chiede cosa stanno facendo i vicini (aggiungerei, perlomeno qualcosa tipo: trafficano in giardino)
Vanessa sbatte le ciglia.

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Fagiolo17
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Re: Pranzo coi Vicini

Messaggio#6 » martedì 22 settembre 2020, 14:58

Grazie mille Alexandra, sempre velocissima a commentare.
Mi fa piacere ti sia piaciuto e che il colpo di scena si annusasse nell'aria senza che fosse troppo scontato!

Grazie ancora!

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Mauro Lenzi
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Re: Pranzo coi Vicini

Messaggio#7 » venerdì 25 settembre 2020, 11:27

Pranzo coi vicini è un racconto Glen Grant: trama chiara, stile pulito. Nel complesso il mio giudizio è assolutamente positivo.

Particolari punti di forza. Innanzitutto l'assenza di grossi punti deboli. Una trama che viene portata avanti in modo efficace, fino allo stravolgimento finale con un amabile rimando a una battuta iniziale degli antagonisti. Bella la resa del narratore Giovanni e le battute di Vanessa, poche ma efficaci nel mostrarlo come narratore inaffidabile.

Il rovescio della medaglia.
Rispetto ad altri racconti che sto leggendo, nella sua storia "Pranzo coi vicini" non ha corso rischi, è andato via lineare senza costruzioni o temi particolari, o almeno io non li ho rilevati: mi è mancato un messaggio di fondo che di solito gradisco, ma non pretendo.
Questo delineare bene i Farini e soprattutto Giovanni (a volte anche con qualche battuta di dialogo non proprio necessaria, così come l'accenno alla tazza) ha però tolto vividezza agli antagonisti. Ad esempio, che Mario è un figo ce lo fa capire Vanessa, ma poi noi vediamo ben poco di lui. I Malverti si esprimono in modo sofisticato, quasi fossero dei nobili; ma poi alcun dettagli ti portano in un'altra direzione.
Per capirci: dall'idea che mi ero fatto dalle prima battute dei Malverti, lui si sarebbe chiamato Tancredi, avrebbe apparecchiato su un tavolo di legno e non di plastica, sui cui avrebbe messo un Chianti invece del Lambrusco.

Nota: nella scena finale il mangiarsi bocconi interi di fette di carne cruda ha minato il mio suspension of disbelief (mentre immagino che volesse essere l'apice del disgusto). Avrei trovato più realistico e disturbante vedere Ludovica intenta a preparare una tartare con la carne finemente sminuzzata di Vanessa.


Stile:

Molto buono in generale. Ci sarebbero alcuni piccoli dettagli, soprattutto sull'uso di "interrompe" come beat; e su un "quasi" di troppo in "quasi geloso". Ma l'unico vero appunto che voglio fare è su questo passaggio di raccontato e che in una seconda stesura suggerirei di mettere giù in altro modo. (in realtà avevo fatto una proposta ma si è persa in un problema di login al forum :| )

Marverti è una mitragliatrice sociale, non tace un secondo. Racconta aneddoti, elargisce pacche, ride alle sue stesse battute e continua a rabboccarmi il bicchiere di vino. Comincia a girarmi la testa.


e la battuta successiva:

«Ci stanno mettendo parecchio le signore.» Interrompo l’ennesima storiella e metto a fuoco l’orologio da polso. «È passata quasi un’ora.»

Dove a parte l'uso infelice (a mio parere) dell'interrompo, non ho capito subito chi parlava.
Come, ancor di più, qui sotto.

Il signore e la signora Marverti si girano nella mia direzione. Ho parlato troppo forte.
«Ma che splendida giornata di sole, non trovate?» Li saluto con la mano e mi sforzo di sorridere.


Per cui il mio suggerimento sarebbe di anticipare la battuta con il nome dell'interlocutore (solo ogni tanto) o in generale con un beat che faccia capire subito chi parla; viceversa se si inizia con una battuta, meglio che questa sia molto corta.
Ultima modifica di Mauro Lenzi il venerdì 25 settembre 2020, 13:04, modificato 1 volta in totale.

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Fagiolo17
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Re: Pranzo coi Vicini

Messaggio#8 » venerdì 25 settembre 2020, 11:55

Ciao Mauro e grazie mille del commento.

Hai ragione, rileggendole le battute che mi hai evidenziate non sono chiare. Dovevo specificare chi parlava con un tag più incisivo.

A volte do per scontato che si intuisca chi sta parlando da COME parla, ma in un racconto così breve i personaggi non sono sufficientemente delineati.

I Marverti: la moglie voleva essere la snob, in contrapposizione al suo mangiare con le mani fette di carne cruda, mentre col marito volevo rappresentare il bonaccione alla mano (per questo il Lambrusco) con la chiacchiera nel sangue.

Ho dovuto raccontare molto visto il numero di caratteri. Il passaggio che hai evidenziato è tell puro, ma avrei ristretto troppo le parti "interessanti" se avessi mostrato anche quell'ora di chiacchiere insulse (oltre a essere poco interessanti da leggere).

Come sempre grazie mille dei tuoi suggerimenti! Sono oro!

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maurizio.ferrero
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Re: Pranzo coi Vicini

Messaggio#9 » venerdì 25 settembre 2020, 12:37

Ciao Luca, è un piacere leggerti.

Buon racconto, con uno stile chiaro e conciso al punto giusto. "Cotto a puntino", per stare in tema.
Facendoci conoscere i personaggi e dando ad ognuno delle pennellate minimali ma fondamentali, la storia ci manda dritti verso un finale ben narrato ma, se devo trovare un difetto, molto prevedibile.
Non che questo sia un problema enorme. La storia è ben condotta e spesso mi viene da pensare che un racconto scontato ma ben narrato sia migliore di uno originale ma scritto da cani.
Un tocco più personale al finale, un guizzo in più nella stranezza (o dovrei dire perversione) dei vicini avrebbe fornito al racconto quel poco che mancava.
È una piccolezza, per quanto mi riguarda si va a piazzare tra le prime posizioni della mia classifica (se non addirittura la prima, devo ancora valutare bene)

A presto!

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Fagiolo17
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Re: Pranzo coi Vicini

Messaggio#10 » venerdì 25 settembre 2020, 12:49

Ciao Maurizio, grazie mille del commento.

Sì, ad un certo punto il finale è chiamato, magari non proprio il cannibalismo in sé, ma la stranezza della coppia sì.

Ho tentato un tocco di originalità con la descrizione un po' gore della moglie squartata e della Marverti che mangia filetti umani crudi. :P

Grazie ancora del commento e dei suggerimenti preziosi.

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Giacomo Puca
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Re: Pranzo coi Vicini

Messaggio#11 » domenica 27 settembre 2020, 15:55

Ehilà Luca, piacere di rileggerti!
Ecco la mia valutazione.
Tema
Centrato, i vicini sono strani e la cosa gioca un ruolo nella vicenda.

Stile.
Al solito usi uno stile pulito, chiaro, privo di astrusità. Un paio di pecche tuttavia potrei averle trovate.
I dialoghi sono un po’… finti. Nel senso che alcune battute sono troppo “patinate”, troppo corrette per un dialogo che avvenga nell’intimità di coppia.
Per esempio:
«Il fatto che tu non lo capisca non implica che ci sia qualcosa di strano.»
«Lui invece è un bell’uomo. Muscoloso. Granitico. Diciamo pure attraente.»


Sono frasi che magari Vanessa potrebbe dire in un consesso pubblico, quando la forma e il contenuto devono rispettare certe regole. Pur accettando che una ragazza/moglie spiattelli senza problemi una sfilza di complimenti simili, proprio davanti al suo marito/ragazzo, mi aspetterei un linguaggio più colloquiale, magari sporcato con errori sintattici e grammaticali che danno un bel tocco di realismo.

Per esempio la prima frase potrebbe diventare:
“secondo me stai diventando scemo”, ma anche “il fatto che non lo capisci la dice lunga, amore”

La seconda invece si potrebbe giocare usando un beat che suggerisca l’attrazione, in netto contrasto con la battuta di dialogo.
“…lui invece è troppo muscoloso” Vanessa si morde il labbro inferiore, guarda verso i vicini. “Troppo, veramente troppo.”


Altra cosa, l’uso del tell per la ristrettezza dei caratteri. Lecito, ma con un po’ di furbizia riusciresti ad aggirare la necessità. Per sempio, il pezzo:
Marverti è una mitragliatrice sociale, non tace un secondo. Racconta aneddoti, elargisce pacche, ride alle sue stesse battute e continua a rabboccarmi il bicchiere di vino. Comincia a girarmi la testa.

Avresti potuto esprimerlo con uno show:

“[…] e allora questo secco non mi viene davanti...” Malverti mi versa l’ennesimo bicchiere di vino, “e mi fa: guarda che ti spacco la faccia!” Fa una risata sguaiata e mi tira una pacca. Già mi gira la testa, questa pacca è un terremoto. “A me capito? La faccia!”
Giuro che se ne racconta ancora solo un’altra di queste storie di merda…


Ovvio che il mio esempio qui fa schifo, è solo per dare l’idea che invece di fare un riassunto di quel che è successo nell'oretta di assenza di Vanessa, potresti attaccare direttamente alla fine di quel lasso temporale, mostrando gli effetti di quel che è successo, da cui viene facile dedurre ciò che è successo (gli gira la testa per il vino, non ne può più di racconti perché evidentemente il palestrato ne ha raccontati cento...)

Chiaramente non è niente di grave, ma dal momento che non ci sono grossi errori stilistici, mi sono permesso di farti un po’ le pulci (come al solito d’altronde XD).


Trama
La trama è lineare, il colpo di scena finale non produce grossi effetti perché mancano elementi che avrebbero permesso di intuirlo. Difatti un buon colpo di scena è tale se è teoricamente prevedibile, una specie di rivelazione che porta a unire i puntini solo quando l’ultimo elemento va al suo posto. Nel tuo caso c’è solo un accenno alla dieta, veramente troppo poco per creare lo shock.

Fun fact, mi ero prefigurato un finale a tinte erotiche, con il protagonista che trova le due donne ad amoreggiare, e il palestrato che gli appare alle spalle e gli sussurra una cosa del tipo: “sai, la vita è un buffet, sarebbe un peccato non provare un po’ di tutto.”

Valutazione finale
Racconto solido, si legge e rilegge volentieri pur non riuscendo nell’intento di sorprendere. Una buona prova.
In narrativa non esistono regole, ma se le rispetti è meglio.

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Fagiolo17
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Re: Pranzo coi Vicini

Messaggio#12 » domenica 27 settembre 2020, 16:16

Giacomo! Il finale hot sarebbe stato geniale! Come ha fatto un pervertito come me a non pensarci? :P

Grazie mille per le pulci che a me fanno sempre piacere, servono a migliorarmi.

Avevo seminato davvero poco per il finale a sorpresa: la fantomatica dieta e quel avervi PER pranzo invece che A pranzo (ma considerando che entrambe le forme sono corrette è solo un dettaglio microscopico) quindi non era facile capirei dove sarei andato a parare.

Ci tenevo che il lettore cominciasse a fidarsi di Giovanni solo quando il signor Marverti lo trattiene per il braccio, facendo crescere la tensione. Prima di quella scena volevo fosse troppo "paranoico" per risultare credibile.

Il tell al centro è stata una mancanza di sbattimento, hai ragione. Avrei potuto trovare mille altri modi per gestirlo e invece mi sono accomodato su un tell "simpatico" ma privo di forza narrativa. Mea Culpa.

Grazie ancora del commento, come al solito super puntuale!

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Giorgia D'Aversa
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Re: Pranzo coi Vicini

Messaggio#13 » mercoledì 30 settembre 2020, 22:19

Ciao Luca, eccomi a commentare!
Ormai sto iniziando ogni valutazione dicendo che mi accodo ai commenti dei bravi colleghi, ma che ci posso fare? Ogni volta hanno detto praticamente tutto loro!

Direi che come al solito riesci a narrare con uno stile molto asciutto ma efficace, che va dritto al punto. Quindi enorme nota di merito per la piacevolezza e scorrevolezza del testo, oltre alla curiosità che riesci instillare durante la lettura per questi vicini che sembrano così perfetti...

Oltre alle precisazioni già fatte su qualche diritto di parola nei dialoghi, anche io ti segnalo questo passaggio in tell:
Marverti è una mitragliatrice sociale, non tace un secondo. Racconta aneddoti, elargisce pacche, ride alle sue stesse battute e continua a rabboccarmi il bicchiere di vino. Comincia a girarmi la testa.

Di sicuro avendo a disposizione un numero maggiore di caratteri avresti optato per una scelta migliore e per una selezione più vivida di dettagli concreti da mostrare, ma almeno dà la percezione di ripetizione delle azioni.

Qualche dettaglio in più sui vicini non avrebbe guastato, un focus su degli elementi peculiari che li rendessero ancor più ambigui sin dal principio... ma qui, come ti hanno detto già sopra, si tratta di andare a romperti proprio le scatole.
Il conflitto è ben presente e sin da subito, forse la svolta truculenta del finale giunge troppo improvvisa ma di sicuro dà un bell'effetto sorpresa al lettore. Poi io che ho già letto altro di tuo partivo prevenuta, perché non mi fido mai delle situazioni troppo tranquille in apparenza nei tuoi racconti!
Comunque un ottimo lavoro.

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Gabriele Dolzadelli
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Re: Pranzo coi Vicini

Messaggio#14 » mercoledì 30 settembre 2020, 23:00

Ciao Luca.
Piacere di leggerti.
Un racconto sicuramente ben scritto e con il giusto ritmo. Forse solo in alcuni punti risulta quasi fumettistico, con il marito che si sfrega le mani e che dichiara apertamente di volerli spiare. Credo sarebbe stato meglio tinteggiare questa sua volontà mostrandolo senza dirlo.
Per il resto, la trama scorre facile facile, proprio perché hai voluto giocartela facile. :)
Il plot twist è un po' telefonato e quel "avervi a pranzo" messo in corsivo mi sa tanto di ammiccamento al lettore, come se tu dicessi "hai visto? L'avevano detto e l'hanno fatto" strizzando l'occhio in camera. Ma sarà una cosa mia. XD
Non sono un tipo che ama la violenza fine a se stessa, senza movimento di trama, ma rimane comunque un ottimo testo.
A rileggerci.

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Re: Pranzo coi Vicini

Messaggio#15 » giovedì 1 ottobre 2020, 8:55

Ciao Gabriele, grazie del commento.

La scena violenta sul finale è un po' fine a sé stessa. Volevo che il protagonista si ritrovasse di fronte a qualcosa di raccapricciante che non solo confermasse i suoi sospetti ma che li portasse ad un livello che neanche il lettore si aspettava. Ho forzato la mano.

La parte in corsivo invece mi è stata fatta notare da altri, la prossima volta non la metterò.

Grazie ancora!

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Re: Pranzo coi Vicini

Messaggio#16 » giovedì 1 ottobre 2020, 8:59

Ciao Giorgia, grazie del commento.

Sì, la pappardella al centro è bruttina e potevo sicuramente renderla meglio, dovevo applicarmi di più.

Dietro alla calma apparente si nasconde sempre un colpo di scena, almeno nelle mie storie.

Dopo un po' di commenti sono però confuso. Molti avevano colto il colpo di scena già dalle prime battute, altri mi hanno consigliato di seminare più dettagli. Sì dice che la verità sta nel mezzo, chissà!

Grazie ancora per la tua opinione.

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Re: Pranzo coi Vicini

Messaggio#17 » giovedì 1 ottobre 2020, 18:44

Ciao,Luca-
Il finale prevedibile e una caratterizzazione altalenante dei personaggi diminuiscono il valore della narrazione che utilizza peraltro uno stile piano e corretto.
Prima di "Che razza di adulatore" mancano i caporali e così dopo "fianchi?"
Non ho per nulla apprezzato il finale lecteriano anche se forse era una spiritosa citazione.

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Re: Pranzo coi Vicini

Messaggio#18 » giovedì 1 ottobre 2020, 19:50

Ciao Luca.
"Pranzo coi vicini" è quanto più di scontatamente ben scritto potessi immaginare :-)
Infatti se da una parte la trama è davvero telefonata, dall'altro devo ammettere che lavorare su un'idea semplice alle volte permettere di cesellare e valorizzare davvero il testo, portando a casa una resa a mio parere encomiabile. Apro e chiudo la bocca, alzo l’indice. «Domando a mia moglie.» è veramente vivido e godurioso, l'ho visto davanti ai miei occhi. Ottima prova, alla prossima!

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Re: Pranzo coi Vicini

Messaggio#19 » venerdì 2 ottobre 2020, 12:03

Ciao Roberto, mi dispiace che il finale non ti sia piaciuto. Non voleva essere una citazione ma solo un colpo di scena.

Toglimi un dubbio, prevedibile nel senso che avevi già intuito la svolta cannibale o prevedibile nel senso che ti aspettavi che non fosse un normale pranzo tra vicini? Te lo chiedo solo perché per alcuni era prevedibili, per altri avrei dovuto aggiungere più dettagli per permettere al lettore di arrivarci da solo e sto valutando come poterlo migliorare

Sulle virgolette invece non mi trovo d'accordo. Il racconto è in prima persona con filtro diretto del punto di vista, quindi non bisogna usare né virgolette né corsivo per i pensieri del protagonista.

Grazie del tuo commento.

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Re: Pranzo coi Vicini

Messaggio#20 » venerdì 2 ottobre 2020, 12:09

Ciao Fabrizio e grazie mille del commento.

Sono contento che alcune immagini abbiano reso l'idea e ti abbiano permesso una buona immedesimazione.

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Re: Pranzo coi Vicini

Messaggio#21 » venerdì 2 ottobre 2020, 17:05

Prevedibile nel senso che mi aspettavo che non fosse un normale pranzo tra vicini...

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Re: Pranzo coi Vicini

Messaggio#22 » venerdì 2 ottobre 2020, 20:12

Un racconto decisamente solido, ben scritto, ben condotto con un solo, fondamentale, MA... La prevedibilità. Quel "sarebbe un piacere avervi per pranzo" è troppo smaccato e rovina completamente la bellezza della scoperta. Di sicuro, te la saresti potuta giocare diversamente, magari rinunciando alla frase (invero, affascinante) in favore di un diverso tipo di semina (a partire dalla gestione dei vicini perché quell'invito appare casuale mentre sarebbe stato fantastico mostrare i vicini che si scrutano a vicenda fin dall'inizio, gli uni pregustando le prede e gli altri incuriositi dalla novità). Penso che il racconto potrebbe ancora migliorare e non di poco, in effetti. Come valutazione, per me un pollice quasi su con posizionamento alle spalle del racconto di Aloisio perché, paradossalmente, più migliorabile.

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